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Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano

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L’importanza <strong>di</strong> questo passaggio è stata probabilmente sottovalutata, forse perché nell’ente tra<strong>di</strong>zionalmente la<br />

Direzione del Personale decideva in autonomia sulle questioni della gestione del personale, ovviamente confrontandosi,<br />

qualora fosse previsto dal Ccnl, con le OO.SS.<br />

Un cambiamento così ra<strong>di</strong>cale e coinvolgente la <strong>di</strong>rigenza, per gli aspetti organizzativi, e il personale, per l’applicazione,<br />

avrebbe invece richiesto il coinvolgimento <strong>di</strong> tutti gli attori dello stesso.<br />

Si è curato l’aspetto del consenso politico e sindacale, ma non del supporto del contesto dell’<strong>organizzazione</strong>.<br />

Oggi l’orario <strong>di</strong> lavoro flessibile è ampiamente praticato nei servizi amministrativi, e lo <strong>di</strong>mostra il “vuoto” che<br />

caratterizza il venerdì pomeriggio nei Palazzi, fatte salve particolari urgenze da sbrigare.<br />

Viene praticato anche dalle lavoratrici madri/padri che devono conciliare casa e lavoro: lo <strong>di</strong>mostrano le rinunce<br />

a praticare deroghe orarie temporanee pervenute alla Direzione del Personale e le minori nuove richieste, che si<br />

sono <strong>di</strong>mezzate rispetto al passato.<br />

Che la flessibilità temporale fosse un vantaggio anche per i lavoratori era quasi scontato; non bisogna dare invece<br />

per scontato che i lavoratori, i soggetti delle organizzazioni, debbano essere accompagnati nel cambiamento,<br />

soprattutto culturalmente.<br />

4.2 Gli aspetti tecnici della comunicazione delle regole<br />

La capacità <strong>di</strong> comunicare è, alla luce <strong>di</strong> quanto si è visto, un elemento<br />

essenziale nella produzione, gestione e cambiamento delle regole.<br />

Tanto più quin<strong>di</strong> un manager delle regole non può eludere un<br />

approfon<strong>di</strong>mento su cosa significa comunicare e quali sono le<br />

modalità e gli strumenti cui può far riferimento per svolgere in<br />

modo efficace il proprio ruolo al fine <strong>di</strong> promuovere uno sviluppo<br />

organizzativo.<br />

Senza addentrarci nella scienza della comunicazione, che ci porterebbe<br />

lontano ed esula dagli obiettivi del presente manuale, si deve<br />

però partire dall’assunto, prevalente tra gli stu<strong>di</strong>osi, che la comunicazione<br />

non consiste in un semplice processo meccanico <strong>di</strong> trasferimento <strong>di</strong><br />

informazioni da un soggetto, definito emittente, ad un altro soggetto,<br />

definito ricevente.<br />

In altre parole, non esiste una comunicazione oggettiva, un<br />

processo lineare <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> contenuti, dai caratteri subito<br />

chiari e che perciò vengono imme<strong>di</strong>atamente compresi. Questa<br />

convinzione era dominante tra gli stu<strong>di</strong>osi del passato, ma trova<br />

ancora numerosi sostenitori ai vertici delle amministrazioni pubbliche,<br />

che ritengono la comunicazione solo uno strumento neutro<br />

<strong>di</strong> semplice <strong>di</strong>vulgazione delle regole, una sorta <strong>di</strong> adempimento<br />

magari “alla moda” – la legislazione sin dagli anni ’90 ha posto<br />

l’accento sulla necessità <strong>di</strong> comunicazione della Pubblica<br />

Amministrazione. Chiunque agisca in un contesto organizzativo<br />

può comprendere dalla propria esperienza quanto questa sia una<br />

128 REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

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