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Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano

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l’ambito della Direzione del Personale, quale azione positiva ex lege 125/91.<br />

Dal 1999 è infatti operativo nella Direzione del Personale un Ufficio che favorisce la conciliazione casa/lavoro, fornendo<br />

un servizio <strong>di</strong> councelling ai <strong>di</strong>pendenti riguardo permessi, conge<strong>di</strong> ed orari, che rilascia deroghe temporanee<br />

all’orario <strong>di</strong> lavoro or<strong>di</strong>nario ai lavoratori richiedenti.<br />

LE “REGOLE” SCRITTE CHE HANNO INTRODOTTO IL CAMBIAMENTO<br />

a. Il CCDI<br />

La prima fonte normativa che introduce il cambiamento è stato il Contratto Collettivo Decentrato Integrativo,<br />

che all’art. 9 fissa i “Criteri generali per le politiche dell’orario <strong>di</strong> lavoro”, cioè “funzionalità al servizio e all’utenza<br />

esterna; frazionamento della prestazione lavorativa giornaliera al massimo in due perio<strong>di</strong>, salvo eccezionali esigenze<br />

<strong>di</strong> servizio; arco temporale giornaliero in<strong>di</strong>viduale non superiore, <strong>di</strong> norma, a 10 ore; garanzie <strong>di</strong> particolari<br />

articolazioni per casi <strong>di</strong> inconciliabilità casa/lavoro”.<br />

Questo è stato sottoscritto tra la Provincia e le OO.SS. il 18.12.2000.<br />

b. Criteri <strong>di</strong> massima sull’orario <strong>di</strong> lavoro approvati dalla Giunta Provinciale (22.3.2001)<br />

La Giunta Provinciale approvava alla fine <strong>di</strong> marzo 2001 un rapporto, proposto dalla Direzione del Personale, ove<br />

venivano precisati i criteri <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo del nuovo orario flessibile e le linee generali della nuova articolazione. Con<br />

ciò la Direzione del Personale intendeva acquisire la conferma del gra<strong>di</strong>mento da parte dei vertici politici del<br />

nuovo modello orario.<br />

c. L’accordo sindacale<br />

Le Organizzazioni Sindacali iniziavano nell’ambito dell’attivazione del conflitto a <strong>di</strong>ffondere notizie sulla ridefinizione<br />

dell’orario <strong>di</strong> lavoro e venivano affissi volantini in<strong>di</strong>rizzati al personale, ove, per altro, erano riportate informazioni<br />

lacunose riguardo al nuovo orario, <strong>di</strong>ffondendo un clima <strong>di</strong> incertezza e <strong>di</strong>ffidenza tra i lavoratori.<br />

Il 23.10.2001 dopo estenuanti sedute <strong>di</strong> trattativa sindacale veniva siglato un accordo sindacale con il quale ufficialmente<br />

si introduceva l’orario flessibile alla Provincia <strong>di</strong> …<br />

d. La circolare al personale<br />

Il 25.10 2001 la Direzione del Personale emanava una circolare “Entrata in vigore dell’orario <strong>di</strong> lavoro flessibile dei <strong>di</strong>pendenti<br />

provinciali”, con la quale comunicava ufficialmente al personale l’entrata in vigore del nuovo orario dall’1.11.2001,<br />

descrivendone le peculiarità e demandando ai <strong>di</strong>rigenti la definizione degli aspetti organizzativi per i <strong>di</strong>versi servizi.<br />

Veniva inoltre riba<strong>di</strong>to contestualmente che, nonostante il nuovo orario <strong>di</strong> lavoro, venivano mantenute le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> particolare favore in materia <strong>di</strong> orario riservate alle lavoratrici/ori con responsabilità familiari e <strong>di</strong> lavoro.<br />

Ciò con lo scopo <strong>di</strong> rassicurare i lavoratori che potevano temere <strong>di</strong>sagi dal cambiamento organizzativo in atto.<br />

L’IMPATTO ALLA INTRODUZIONE DELLE “REGOLE” DA PARTE DEI DESTINATARI<br />

La reazione alle nuove regole introdotte, soprattutto in seguito alla circolare che rappresentava, in tutta l’operazione,<br />

l’unico documento formalmente emanato dalla Amministrazione e in<strong>di</strong>rizzato ai suoi destinatari <strong>di</strong>retti,<br />

cioè <strong>di</strong>pendenti e <strong>di</strong>rigenti, non è stata quella auspicabile, cioè <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione.<br />

Il personale, dopo mesi <strong>di</strong> incertezza dovuta alle “voci <strong>di</strong> corridoio” che circolavano sul nuovo orario <strong>di</strong> lavoro ed<br />

alle iniziative delle OO.SS., ha avuto forti <strong>di</strong>fficoltà a comprendere l’oggetto del cambiamento. Inizialmente non<br />

ha compreso neanche lo sforzo dell’ente <strong>di</strong> rivedere le regole dell’orario per avvicinarle anche alle esigenze del<br />

126 REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

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