Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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Le motivazioni al cambiamento addotte dalla Direzione dell’ente erano molteplici:<br />
• razionalizzazione degli orari <strong>di</strong> lavoro funzionali alle esigenze <strong>di</strong> servizio, con le seguenti modalità: prolungamento<br />
del servizio or<strong>di</strong>nario nei primi quattro giorni della settimana e prestazione lavorativa <strong>di</strong> mezza giornata<br />
il venerdì, nella mattinata, con introduzione <strong>di</strong> una forte flessibilità temporale;<br />
• necessità <strong>di</strong> contenimento delle prestazioni straor<strong>di</strong>narie (grazie anche al prolungamento dell’orario dal quale<br />
scatta lo straor<strong>di</strong>nario) e introduzione <strong>di</strong> Banca delle Ore per l’effettuazione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> recupero su base<br />
annuale;<br />
• risparmio dei costi <strong>di</strong> gestione dovuti alla chiusura anticipata del venerdì;<br />
• allineamento alla esperienza praticata alla Regione ...<br />
Contemporaneamente l’ente decideva, per valutazioni strategico politiche <strong>di</strong> economicità e sicurezza sul lavoro, <strong>di</strong><br />
chiudere le mense aziendali, gestite allora da una Cooperativa, ed erogare ticket sostitutivi del pasto ai <strong>di</strong>pendenti,<br />
presso servizi <strong>di</strong> ristorazione convenzionati <strong>nelle</strong> vicinanze delle se<strong>di</strong>.<br />
Pertanto si profilava per i <strong>di</strong>pendenti un duplice cambiamento ed adattamento: nuove regole sull’orario e nuovi<br />
comportamenti rispetto alla consumazione del pasto. Il compito <strong>di</strong> gestire il confronto con le OO.SS. affidato<br />
all’Assessorato al Personale e alla <strong>di</strong>rezione del personale è stato arduo. La materia del conflitto verificatosi in<br />
tema <strong>di</strong> servizio mensa non è però attinente a questa trattazione anche se si è fortemente incrociata con le tematiche<br />
relative ai tempi <strong>di</strong> lavoro e ha provocato forti tensioni sindacali.<br />
Tornando alle problematiche dei tempi <strong>di</strong> lavoro vi è da sottolineare che il cambiamento proposto dai vertici dell’ente<br />
(introduzione della flessibilità temporale) non andava nella sola <strong>di</strong>rezione del sod<strong>di</strong>sfacimento <strong>di</strong> obbiettivi<br />
aziendali, bensì teneva conto anche delle esigenze dei lavoratori, ed in particolar modo delle lavoratrici/ori che<br />
devono conciliare tempi <strong>di</strong> lavoro e tempi <strong>di</strong> cura familiare.<br />
Da anni la Provincia <strong>di</strong> …, particolarmente attenta al rispetto dei principi <strong>di</strong> pari opportunità nel lavoro, anche<br />
per la forte componente femminile tra il suo personale, è sensibile alle tematiche <strong>di</strong> conciliazione casa/lavoro, e<br />
sviluppa azioni positive ai sensi della Legge n. 125/91 (oggi Legge n. 146/00) in tal senso.<br />
Pertanto la progettazione del nuovo orario <strong>di</strong> lavoro teneva conto delle istanze <strong>di</strong> pari opportunità e <strong>di</strong> conciliazione<br />
casa/lavoro suddette, garantendo la flessibilità anche a favore dei lavoratori e soprattutto nulla mo<strong>di</strong>ficava<br />
<strong>nelle</strong> abitu<strong>di</strong>ni delle lavoratrici madri che si trovava transitoriamente, per impegni familiari, in questa con<strong>di</strong>zione.<br />
La flessibilità temporale andava, anzi, nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una maggiore gestibilità dell’orario <strong>di</strong> lavoro, nel rispetto<br />
degli obiettivi e delle <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong>ramate dalla <strong>di</strong>rigenza.<br />
L’OGGETTO DEL CAMBIAMENTO<br />
Più da vicino, il cambiamento organizzativo riguardava solo i <strong>di</strong>pendenti dei servizi amministrativi, ove era compatibile<br />
la flessibilità dell’orario, i quali peraltro rappresentano la stragrande maggioranza dei <strong>di</strong>pendenti.<br />
Si intendeva passare da un orario semi-rigido (36 ore settimanali sud<strong>di</strong>vise in 7.12 giornaliere, <strong>di</strong> cui 7.00 obbligatorie<br />
giornaliere, con flessibilità fino ad un’ora, dalle 8 alle 9, in ingresso) ad una nuova articolazione, che prevedeva<br />
l’introduzione <strong>di</strong> otto ore teoriche lavorative al giorno, dal lunedì al giovedì, e quattro al venerdì, da prestarsi<br />
nell’ambito <strong>di</strong> fasce <strong>di</strong> presenza obbligatorie (in cui deve essere assicurato il servizio, dalle 9.30 alle 12.15 e<br />
dalle 14.15 alle 16.00) e l’introduzione <strong>di</strong> fasce <strong>di</strong> presenza facoltative, ove è possibile giostrare la flessibilità.<br />
La flessibilità suddetta si inseriva nella impegnativa settimanale <strong>di</strong> 36 ore, previste da Ccnl, e l’uscita anticipata del<br />
venerdì era praticabile ove il <strong>di</strong>pendente avesse già effettuato le ore or<strong>di</strong>narie.<br />
La flessibilità che si intendeva introdurre non mo<strong>di</strong>ficava il sistema derogatorio all’orario <strong>di</strong> lavoro, già previsto<br />
per le lavoratrici madri/padri che avessero problemi <strong>di</strong> conciliazione casa/lavoro e che ne facessero richiesta<br />
all’Ufficio <strong>di</strong> Consulenza e Orientamento per la conciliazione <strong>di</strong> responsabilità familiari e <strong>di</strong> lavoro, istituito nel-<br />
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