Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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6. Ichino, a cura <strong>di</strong>,<br />
Strategie <strong>di</strong> comunicazione<br />
e statuto dei lavoratori,<br />
Giuffré, Milano 1992,<br />
p. 11 ss.<br />
zionante le scelte che in tale luogo si vanno compiendo nel definire<br />
gli assetti <strong>di</strong> questo particolare ambito <strong>di</strong> funzionamento (quello che<br />
ha a che fare con l’apporto delle unità lavorative inserite nell’<strong>organizzazione</strong>),<br />
effetto che investe:<br />
• l’utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni, in varia misura precettive, dettate da soggetti<br />
al <strong>di</strong> fuori dell’<strong>organizzazione</strong> e che presentano necessariamente<br />
quei profili <strong>di</strong> generalità ed astrattezza che possono renderle<br />
non pienamente utilizzabili all’interno <strong>di</strong> essa, essendo al contempo<br />
preclusa la possibilità <strong>di</strong> integrarle o, ad<strong>di</strong>rittura, <strong>di</strong> sostituirle<br />
con proprie;<br />
• quand’anche siffatta possibilità sia ammessa, l’influenza che,<br />
comunque, le <strong>di</strong>sposizioni suddette esercitano sulle successive<br />
decisioni che i singoli enti si trovano a compiere, al proprio livello<br />
<strong>di</strong> competenza, sulle medesime materie.<br />
Se, dunque, l’essenza del ragionamento sul quale poggia il lavoro<br />
investe gli elementi che valgono ad assicurare il miglior successo (in<br />
termini <strong>di</strong> accettazione/osservanza spontanea o, comunque, convinta)<br />
della regola affermata nel contesto negoziale, occorre a questo punto<br />
soffermarsi sulle <strong>di</strong>namiche che animano detto contesto, così da<br />
ragionare con riguardo agli atteggiamenti che i responsabili delle<br />
organizzazioni possono assumere tenuto conto:<br />
• dei limiti e, più generalmente, dei vincoli che con<strong>di</strong>zionano il loro<br />
operato;<br />
• delle opportunità che il confronto sindacale offre sotto il profilo<br />
della possibile, migliore accettazione delle scelte regolatrici sull’<strong>organizzazione</strong><br />
del lavoro poste in ambito negoziale o, comunque,<br />
<strong>di</strong>scusse con i rappresentanti dei lavoratori.<br />
Entrambi questi aspetti possono essere apprezzati partendo da<br />
una considerazione <strong>di</strong> fondo: promuovere, ottenere e mantenere l’adesione<br />
del <strong>di</strong>pendente alla “filosofia aziendale” (intesa come stile<br />
definito nei rapporti interni ed esterni, modo <strong>di</strong> partecipare del personale<br />
all’elaborazione ed attuazione <strong>di</strong> scelte e programmi aziendali)<br />
è un qualcosa che “eccede, per lo più, la sua obbligazione contrattuale<br />
strettamente intesa; non può quin<strong>di</strong> essergli imposta…<br />
me<strong>di</strong>ante gli strumenti sanzionatori che l’or<strong>di</strong>namento statale<br />
offre...” 6 .<br />
È su questo, fronte, pertanto, quello dell’accettazione e conseguente<br />
adesione al <strong>di</strong> fuori del loro carattere cogente, che si gioca il successo<br />
delle regole poste in forma negoziata.<br />
Elemento, questo, che trascina con sé gli stessi interrogativi che,<br />
più in generale, suscita la questione dell’efficace processo <strong>di</strong> produzione<br />
delle regole in un’<strong>organizzazione</strong>, vale a <strong>di</strong>re:<br />
• quali le caratteristiche più adatte – in rapporto al contesto nel<br />
quale matura la loro elaborazione – del complesso strutturato <strong>di</strong><br />
102 REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE