Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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ale, dalla capacità degli attori <strong>di</strong> intendere i fenomeni <strong>di</strong> contesto<br />
(influenze esterne/interne, ruoli dei protagonisti, limiti <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne legale,<br />
finanziario ecc.).<br />
Ed è indubbio che il contesto nel quale attualmente operano i<br />
datori <strong>di</strong> lavoro pubblici è ancora caratterizzato da una consistente<br />
incertezza quanto al consolidamento del patrimonio normativo utilizzabile<br />
ed al conseguente mutamento continuo delle variabili in<br />
grado <strong>di</strong> influenzare i processi decisionali in tale sistema (chi fa che<br />
cosa, entro quali limiti).<br />
A ciò si aggiunga l’introduzione <strong>di</strong> meccanismi <strong>di</strong> “democrazia<br />
partecipativa” nella definizione della compagine sindacale abilitata a<br />
ragionare con le Amministrazioni su tali temi (è il caso delle elezioni<br />
dei componenti le Rappresentanze sindacali unitarie all’interno dei<br />
luoghi <strong>di</strong> lavoro, elezioni che fino ad ora hanno fatto registrare un’elevata<br />
partecipazione dei <strong>di</strong>pendenti coinvolti).<br />
Essi da una parte hanno certamente fatto crescere l’attenzione dei<br />
singoli lavoratori sulle questioni attinenti alla definizione del contesto<br />
<strong>di</strong> regole entro il quale nasce e si sviluppa il proprio rapporto <strong>di</strong> lavoro;<br />
dall’altro, però, si finisce per rendere inevitabilmente più complesso<br />
– per i datori <strong>di</strong> lavoro pubblici – <strong>di</strong>scutere con una delegazione<br />
sindacale articolata al suo interno in due anime (quella sindacale propriamente<br />
intesa e quella, sia pure riconducibile ad una genesi sindacale,<br />
comunque espressione dell’insieme dei lavoratori) <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />
estrazione e talvolta attestate su posizioni non convergenti.<br />
Tutto questo si traduce in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fatto che con frequenza<br />
caratterizza le realtà pubbliche: l’assenza <strong>di</strong> intenzionalità<br />
strategica, per così <strong>di</strong>re, nella gestione del lavoro e nell’organizzare lo<br />
stesso secondo regole predefinite.<br />
Ciò premesso, occorre subito evidenziare che la <strong>di</strong>mensione collettiva<br />
degli aspetti <strong>di</strong> gestione del lavoro all’interno dell’<strong>organizzazione</strong><br />
(che determina l’attivazione del rapporto con l’interlocutore rappresentativo<br />
dei lavoratori in vista <strong>di</strong> intese regolatrici valide per la generalità<br />
del personale destinatario) appartiene alla competenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
livelli <strong>di</strong> negoziato, da quello comune a tutte le Amministrazioni<br />
pubbliche (contratto collettivo nazionale quadro), a quello proprio<br />
degli enti inclusi nello stesso comparto (contratto collettivo <strong>di</strong> comparto),<br />
a quello, infine, <strong>di</strong>rettamente riferibile alla singola realtà locale<br />
(contratto decentrato integrativo).<br />
Siffatta articolazione dei livelli del negoziato – esaminata con<br />
riguardo al focus del presente lavoro, vale a <strong>di</strong>re la singola<br />
Amministrazione quale luogo <strong>di</strong> definizione e gestione delle regole<br />
sull’<strong>organizzazione</strong> del lavoro – determina un duplice effetto con<strong>di</strong>-<br />
I CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO 101