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Figura 1.2 Fotografia raffigurante un velocifero con corpo di serpente (in rete www.erewhon.ticonuno.it/2002/società/bici/storia.htm#1880) Queste storie sono ciò che si narra sulla nascita della bicicletta, ma sono solamente ipotetiche in quanto il primo vero brevetto relativo alla bicicletta è quello del 1818 presentato dal barone Karl Christian Ludwig Drais von Sauerbrohn, un ufficiale dell’esercito prussiano. Egli ingegnò la Laufmachine (macchina da corsa), un celerifero che ebbe la possibilità di sterzare manovrando sulla ruota anteriore, indipendente dalla struttura portante. La nuova macchina verrà battezzata dalla stampa "draisienne" 9 . Drais brevettò l'invenzione tramite il suo rappresentante francese, Monsieur Dineux, che installò a Parigi un'officina e una scuola per imparare a usare il nuovo mezzo. Qualcuno disse che l’interesse di Karl 9 Draisienne, tale nuovo vocabolo venne poi italianizzato in "draisina". This paper is published in the Trento Law and Technology Research Group - Student Paper Series Electronic copy available at: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/4150/ 20

nel trovare un’alternativa all’uso del cavallo fosse dovuto alla inedita crisi dei raccolti che, nel 1816 (il c.d. anno senza estate), procurò la morte di moltissimi cavalli 10 . Nel suo primo documento di viaggio, il 12 giugno 1817, Karl coprì una distanza di 13 chilometri in meno di un’ora. La Draisina pesava di media 22 chilogrammi, aveva boccole di ottone all’interno dei cuscinetti della ruota, un freno posteriore e 152 millimetri di avancorsa della ruota anteriore per ottenere un effetto auto stabilizzante (il c.d. effetto-castor) 11 . Anche questo velocipede però era spinto solo facendo pressione con i piedi a terra, i pedali infatti saranno aggiunti soltanto quarant’anni più tardi quando il giovane Ernest Michaux, che lavorava nell'officina meccanica del padre, montò su una draisina i primi pedali nel 1861, fissandoli al perno della ruota anteriore. Visto il successo, l'officina lavorò dapprima a modificare le draisine in circolazione e poi a produrne di proprie, aumentando le dimensioni della ruota anteriore in modo da coprire una distanza maggiore a ogni giro di pedali 12 . L'impresa dei Michaux fallì però con un tracollo economico, ma rimase uno dei primi tentativi di produzione su larga scala. Da questo momento in poi, per circa un ventennio, il termine più diffuso in tutta Europa per designare il nuovo mezzo sarà "bicycle" o "biciclo". 10 Storicamente la crisi dei raccolti pare conseguente ad una eruzione vulcanica nell’isola di Sumbawa (attuale Indonesia) nel 1815. 11 “Effetto-Castor” o “angolo di incidenza”: è l'angolo che la verticale al suolo forma con l'asse del perno del portamozzo. 12 Più larga era la ruota e più lontano si riusciva ad andare con una sola pedalata. This paper is published in the Trento Law and Technology Research Group - Student Paper Series Electronic copy available at: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/4150/ 21

nel trovare un’alternativa all’uso del cavallo fosse dovuto alla inedita<br />

crisi dei raccolti che, nel 1816 (il c.d. anno senza estate), procurò la<br />

morte di moltissimi cavalli 10 .<br />

Nel suo primo documento di viaggio, il 12 giugno 1817, Karl coprì una<br />

distanza di 13 chilometri in meno di un’ora.<br />

La Draisina pesava di media 22 chilogrammi, aveva boccole di ottone<br />

all’interno dei cuscinetti della ruota, un freno posteriore e 152<br />

millimetri di avancorsa della ruota anteriore per ottenere un effetto auto<br />

stabilizzante (il c.d. effetto-castor) 11 .<br />

Anche questo velocipede però era spinto solo facendo pressione con i<br />

piedi a terra, i pedali infatti saranno aggiunti soltanto quarant’anni più<br />

tardi quando il giovane Ernest Michaux, che lavorava nell'<strong>of</strong>ficina<br />

meccanica del padre, montò su una draisina i primi pedali nel 1861,<br />

fissandoli al perno della ruota anteriore.<br />

Visto il successo, l'<strong>of</strong>ficina lavorò dapprima a modificare le draisine in<br />

circolazione e poi a produrne di proprie, aumentando le dimensioni<br />

della ruota anteriore in modo da coprire una distanza maggiore a ogni<br />

giro di pedali 12 .<br />

L'impresa dei Michaux fallì però con un tracollo economico, ma rimase<br />

uno dei primi tentativi di produzione su larga scala. Da questo momento<br />

in poi, per circa un ventennio, il termine più diffuso in tutta Europa per<br />

designare il nuovo mezzo sarà "bicycle" o "biciclo".<br />

10 Storicamente la crisi dei raccolti pare conseguente ad una eruzione<br />

vulcanica nell’isola di Sumbawa (attuale Indonesia) nel 1815.<br />

11 “Effetto-Castor” o “angolo di incidenza”: è l'angolo che la verticale al suolo<br />

forma con l'asse del perno del portamozzo.<br />

12 Più larga era la ruota e più lontano si riusciva ad andare con una sola<br />

pedalata.<br />

This paper is published in the<br />

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