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anomali ed ha provocato un danno. Si dovrà provare anche il nesso causale tra il danno e l’utilizzo corretto del prodotto 262 . I principi fin qui visti, posti a fondamento della disciplina relativa al risarcimento dei danni da prodotto difettoso, furono dettati ed introdotti nel nostro ordinamento dalla famosa sentenza del Tribunale di Monza, 20 luglio 1993. In particolare in tale sede si sancì che i principi dettati dal d.p.r. 224/1988 dettavano una responsabilità di tipo extracontrattuale del produttore fondata sulla difettosità del prodotto messo in circolazione e sul nesso di causalità tra prodotto difettoso e fatto dannoso 263 . Il produttore è pertanto responsabile per i danni causati da un difetto di fabbricazione del prodotto, tenuto conto dell’uso al quale il prodotto è destinato e dei comportamenti che, in relazione ad esso, si possono ragionevolmente prevedere (nel caso di specie , l’attore era caduto a terra mentre percorreva in sella alla sua nuova bicicletta un sentiero collinare, a causa della rottura della forcella anteriore e conseguente distacco della ruota, riportando lesioni dalle quali erano derivate una invalidità temporanea; non risarcita perché il soggetto era un impiegato 262 Tribunale di Pisa - Pontedera, 16 marzo 2011, in Foro It., 2012, I, 577, “in tema di danni da prodotto difettoso, ai sensi dell’art. 120 D.lgs. 206/05, il danneggiato deve provare, oltre al danno, l’esistenza di un difetto nel prodotto e il nesso causale tra difetto e danno, mentre il produttore deve provare i fatti di cui all’art. 118 d.lgs. cit. che possano escludere la sua responsabilità; nell’accezione di difetto di cui all’art 177 d.lgs. cit. (prodotto difettoso) può rientrare sia il vizio di progettazione che il vizio materiale di fabbricazione o di costruzione in senso stretto. Inoltre in Cass. Civ. Sez. III, 8 ottobre 2007, n. 20985 in Foro It., 2008, I, 143, n. PALMIERI A., BITETTO, “spetta al danneggiato, che invochi il regime di responsabilità per danno da prodotto difettoso, provare che l’uso del prodotto ha comportato risultati anomali rispetto alle normali aspettative e tali da evidenziare la sussistenza di un difetto, nonché il danno subito e la connessione causale tra questo e il difetto riscontrato; mentre il produttore, per andare esente da responsabilità, deve dimostrare che il difetto probabilmente non esisteva ancora al momento in cui il prodotto era stato messo in circolazione. Inoltre, Cass. Civ. Sez. III, 15 marzo 2007, n. 6007, in Foro It., 2007, I, 2414, n. PALMIERI A. 263 Trib Monza 20 luglio 1993, in Corriere giur., 1993, 1456, n. VERARDI. This paper is published in the Trento Law and Technology Research Group - Student Paper Series Electronic copy available at: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/4150/ 142

e dal fatto non subì perdite economico-lavorative ed una invalidità permanente) 264 . Esposta finora la disciplina relativa alla responsabilità civile nascente in capo al produttore (o al fornitore) del prodotto difettoso, rimane ora da valutare quale sia il danno che effettivamente viene ad essere risarcito attraverso l’azione di risarcimento. Secondo la giurisprudenza e secondo la dottrina più autorevoli, il d.p.r.224/1988 ed il successivo d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, prevedono la risarcibilità di tutti i danni derivanti alla persona (morte o lesioni o lesioni personali 265 ) nonché quelli cagionati a cose diverse dal prodotto difettoso, destinate ordinariamente all’uso e consumo dei privati ed impiegate in tal senso dal danneggiato. Fra i danni risarcibili, sono esclusi quelli morali, atteso che il loro risarcimento è possibile solo quando il produttore sia responsabile di un fatto che costituisca reato, con necessaria e preventiva dimostrazione del dolo o della colpa 266 . Per quanto riguarda la prescrizione dell’azione di risarcimento del danno da prodotto difettoso, essa è, ex art. 125 del d. lgs. 206 del 2005 (ex art. 13 del d.p.r. 224/1988), di tre anni e si computa dal giorno in cui il danneggiato ha avuto o avrebbe dovuto avere conoscenza del danno, del difetto e dell’identità del produttore, fatto salvo quanto stabilito dal secondo comma della norma che viene a contestualizzare il principio codicistico di cui all'art. 1227 c.c., disponendo che, nel caso di aggravamento del danno, la prescrizione non comincia a decorrere prima del giorno in cui il danneggiato ha avuto o avrebbe dovuto avere conoscenza di un danno di gravità sufficiente a giustificare l'esercizio di un'azione giudiziaria. Il successivo articolo 126 del d.lgs. 206/2005 (ex art. 14 del d.p.r. 224/1988) prevede invece un termine decadenziale. Il diritto al 264 BORTONE P., Nota in tema di onere probatorio nella responsabilità da prodotti difettosi, in Giur It., 2008, 3. 265 Trib Monza 20 luglio 1993, in Corriere giur., 1993, 1456, n. VERARDI. 266 DI ANGELANTONIO A., cit. This paper is published in the Trento Law and Technology Research Group - Student Paper Series Electronic copy available at: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/4150/ 143

e dal fatto non subì perdite economico-lavorative ed una invalidità<br />

permanente) 264 .<br />

Esposta finora la disciplina relativa alla responsabilità civile nascente in<br />

capo al produttore (o al fornitore) del prodotto difettoso, rimane ora da<br />

valutare quale sia il danno che effettivamente viene ad essere risarcito<br />

attraverso l’azione di risarcimento.<br />

Secondo la giurisprudenza e secondo la dottrina più autorevoli, il<br />

d.p.r.224/1988 ed il successivo d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206,<br />

prevedono la risarcibilità di tutti i danni derivanti alla persona (morte o<br />

lesioni o lesioni personali 265 ) nonché quelli cagionati a cose diverse dal<br />

prodotto difettoso, destinate ordinariamente all’uso e consumo dei<br />

privati ed impiegate in tal senso dal danneggiato.<br />

Fra i danni risarcibili, sono esclusi quelli morali, atteso che il loro<br />

risarcimento è possibile solo quando il produttore sia responsabile di un<br />

fatto che costituisca reato, con necessaria e preventiva dimostrazione<br />

del dolo o della colpa 266 .<br />

Per quanto riguarda la prescrizione dell’azione di risarcimento del<br />

danno da prodotto difettoso, essa è, ex art. 125 del d. lgs. 206 del 2005<br />

(ex art. 13 del d.p.r. 224/1988), di tre anni e si computa dal giorno in cui<br />

il danneggiato ha avuto o avrebbe dovuto avere conoscenza del danno,<br />

del difetto e dell’identità del produttore, fatto salvo quanto stabilito dal<br />

secondo comma della norma che viene a contestualizzare il principio<br />

codicistico di cui all'art. 1227 c.c., disponendo che, nel caso di<br />

aggravamento del danno, la prescrizione non comincia a decorrere<br />

prima del giorno in cui il danneggiato ha avuto o avrebbe dovuto avere<br />

conoscenza di un danno di gravità sufficiente a giustificare l'esercizio di<br />

un'azione giudiziaria.<br />

Il successivo articolo 126 del d.lgs. 206/2005 (ex art. 14 del d.p.r.<br />

224/1988) prevede invece un termine decadenziale. Il diritto al<br />

264 BORTONE P., Nota in tema di onere probatorio nella responsabilità da<br />

prodotti difettosi, in Giur It., 2008, 3.<br />

265 Trib Monza 20 luglio 1993, in Corriere giur., 1993, 1456, n. VERARDI.<br />

266 DI ANGELANTONIO A., cit.<br />

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