Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
I GOFRI<br />
94<br />
La ricetta<br />
Ingredienti per 6 persone:<br />
700 gr di farina / 1 litro di acqua / sale<br />
1 bustina di lievito / lardo<br />
Preparazione:<br />
è uso cuocerli su piastre di ghisa (le gofriere)<br />
scaldate direttamente sul fuoco e strofinate<br />
con un pezzo di lardo. Preparare una pastella<br />
con farina, acqua, sale e lievito e lasciarla lievitare<br />
almeno due ore. Per non far appiccicare il<br />
gofri alla piastra, occorre ungerla con del lardo.<br />
Versare circa un mestolo di pastella sulla piastra<br />
di ghisa calda rigirandola velocemente ed<br />
estrarre il gofri dopo alcuni minuti. A piacere<br />
farcire il gofri con marmellata, miele o cioccolata.<br />
Se lo si preferisce salato, lo si può farcire<br />
con prosciutto, salame o formaggio.<br />
con la quale si confezionano i gofri sono “acqua, la<br />
farina, il lievito ed il sale” arricchiti in tempi recenti<br />
dall’aggiunta di latte e uova. A questo proposito i<br />
puristi hanno storto il naso di fronte alla presenza<br />
di latte ed ancor più delle uova, ma analizzando<br />
gli ingredienti utilizzati dai concorrenti meglio<br />
piazzati in classifica, si può tranquillamente affermare<br />
che i gofri più apprezzati dalla giuria e dal<br />
pubblico prevedevano l’utilizzo di entrambi gli<br />
ingredienti, pur in quantità limitate. questa che<br />
può essere vista come una mancanza di rispetto<br />
nei confronti della tradizione, dimostra per contro<br />
che i gofri sono un prodotto vivo e, pur mantenendo<br />
solide basi tradizionali, si adattano al gusto<br />
dei tempi senza perdere le loro caratteristiche di<br />
unicità. Ma, tornando agli ingredienti base, è necessaria<br />
qualche altra precisazione: la farina utilizzata,<br />
ad esempio, pare che in un primo tempo<br />
fosse quella d’orzo e questo dato limita notevolmente<br />
la zona d’origine del prodotto, infatti l’orzo<br />
era coltivato nella fascia alpina oltre i 600 m di<br />
quota, dove per ragioni climatiche non si poteva<br />
coltivare il grano. Era naturale quindi che la farina<br />
d’orzo fosse la materia prima per le cialde. Soltanto<br />
quando gli scambi commerciali con la pianura<br />
non furono più occasionali ma divennero regolari<br />
la farina di grano si affiancò a quella d’orzo. i gofri<br />
si cucinano e si consumano seduta stante, non<br />
si possono conservare e già pochi minuti dopo la<br />
cottura iniziano a perdere gusto e fragranza. Se<br />
ciò può rappresentare un limite per il quale mai<br />
sarà possibile trovare i gofri -quelli veri- nei negozi<br />
alimentari o sui banchi del supermercato, nel contempo<br />
può essere visto come un fattore positivo<br />
se adeguatamente sfruttato: diffondiamo il prodotto,<br />
creiamo curiosità intorno ad esso, faremo<br />
in modo che la gente abbia voglia di conoscerlo e<br />
per conoscerlo non avrà che un modo, venire nelle<br />
zone di produzione.<br />
Parenti stretti dei gofri sono le cialde prodotte in<br />
varie zone d’Europa. Le cialde hanno denominazioni<br />
diverse ma sono riconducibili ad un unico<br />
ceppo evolutivo: i bricelets tipicamente elvetici,<br />
i waffel del nord Europa, i gaufres dei paesi francofoni.<br />
Ad esempio la ricetta dei gaufres di Liegi<br />
al burro prevede: farina di frumento, zucchero,<br />
burro, materie grasse animali e vegetali, acqua,