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vialattea magazine 2007-2008

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I GOFRI<br />

92<br />

I Gofri<br />

ANTICA TRADIZIONE E ghIOTTONERIA MODERNA<br />

DI VALTER BRUNO<br />

Nelle feste paesane delle valli olimpiche è consuetudine<br />

trovare, tra le varie prelibatezze culinarie<br />

offerte agli astanti, i gofri. Molti sono costoro<br />

che rivendicano la paternità di questo prodotto<br />

tipico o si autonominano depositari della vera<br />

ricetta, ma cosa sono veramente i gofri, da cosa<br />

deriva il loro appellativo, qual è la loro origine,<br />

quali gli ingredienti, come si preparano? Per dare<br />

una risposta a queste e altre curiosità siamo saliti<br />

a Roure, il piccolo comune della Val Chisone che,<br />

pur contando meno di mille anime, dimostra una<br />

notevole vitalità e sforna manifestazioni di indubbio<br />

richiamo nel corso dell’intero arco dell’anno.<br />

Tra queste spicca il “mondiale di gofri”.<br />

in quella sede abbiamo cominciato a raccogliere<br />

le prime risposte ai nostri quesiti: abbiamo così<br />

scoperto che i gofri sono cialde cucinate in apposite<br />

padelle di ghisa, denominate goufrìe o goufè.<br />

queste padelle, o ferri, hanno la caratteristica di<br />

avere due superfici quadrettate entro le quali viene<br />

cotta la pastella; la lavorazione a rilievo “stampa”<br />

il gofre conferendogli il classico aspetto goffrato,<br />

da cui l’appellativo.<br />

Le speciali padelle nelle quali vengono cotti i<br />

gofri devono la loro origine agli utensili di cui si<br />

serviva la chiesa per la confezione delle ostie fin<br />

dal quarto secolo, quando in Oriente cominciò ad<br />

apparire la forma schiacciata del pane consacrato.<br />

Anche in Occidente le ostie, dopo il quinto secolo,<br />

assunsero la forma arrotondata, pur con diametro<br />

e spessore notevolmente maggiori rispetto alle<br />

odierne.<br />

A partire dall’undicesimo secolo si utilizzò d’abitudine<br />

un’ostia più grande destinata al sacerdote<br />

e una più piccola per i fedeli; la produzione veniva<br />

nei monasteri ed era riservata agli uomini.<br />

Verso l’inizio del secolo dodicesimo le ostie avevano<br />

un diametro di 14 cm per poi scendere a 9<br />

e 8 cm. Gli stampi per la produzione delle ostie<br />

erano dapprima realizzati in pietra: il più antico<br />

reperto risale al sesto secolo ed è stato rinvenuto<br />

Ferro italiano<br />

Ferro Umbria 1600 Ferro Olanda 1700<br />

Ferro italiano

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