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vialattea magazine 2007-2008

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LEGGENDE<br />

82<br />

mulinelli senza lasciar loro alcuna possibilità di ritrovare<br />

la via del ritorno. La paura di quella ninfa<br />

crudele era tale in passato che i bimbi, anche se<br />

accompagnati da adulti, quando dovevano attraversare<br />

i ponti camminavano lesti, tenendosi<br />

bene al centro delle passerelle, nella speranza di<br />

non essere scorti dall’occhio vigile di quella creatura<br />

maliarda.<br />

La presenza delle faia, le fate burlone e dispettose,<br />

è segnalata un po’ ovunque: da Melezet<br />

a Beaulard, nei dintorni di Thures e di Cesana, a<br />

Oulx, Sauze d’Oulx, San Colombano, Salbertrand<br />

e Chiomonte. in moli luoghi isolati e tra i cespugli<br />

nel folto dei boschi è possibile scorgere le tracce<br />

del loro passaggio. Lune di erba incenerita in<br />

mezzo ai prati, lucciole scintillanti nel cuore della<br />

notte, fonti pazzerelle che gorgogliano in modo<br />

bizzarro ed irregolare, eco di voci inquietanti in<br />

grotte scure e misteriose, sono tutti segni inequivocabili<br />

della loro presenza. Sono creature piuttosto<br />

tranquille che si fanno gli affari loro o che<br />

combinano tutt’al più qualche innocente scherzo<br />

come spostare e nascondere oggetti, versare<br />

latte e farina, fare lo sgambetto, legare tra loro i<br />

lacci delle scarpe, spegnere lumi e candele e così<br />

via. Bisogna però fare molta attenzione a non infastidirle<br />

perchè non tollerano sgarbi e possono<br />

diventare tremende e vendicative quando si sentono<br />

offese o quando sono disturbate nei boschi<br />

di larice o di castagno in cui prediligono dimorare.<br />

qui non è raro incontrarle nei mesi autunnali, sedute<br />

su grossi funghi, intente a filare e tessere lana<br />

di pipistrello o fili di ragnatela.<br />

Certamente è molto più difficile trovare le tracce<br />

della Rafanhaudo, una bestia singolare imparentata<br />

con i pipistrelli, con le masche e con i diavoli<br />

dai quali ha ereditato l’aspetto infernale e il carattere<br />

malvagio. Ha abitudini prevalentemente<br />

notturne e si presenta sotto le sembianze di un<br />

orrendo animale nero, peloso con fauci spalancate<br />

e occhi enormi che emette versi paurosi; molti<br />

giurano di averla sentita grugnire e brontolare nei<br />

dintorni di Chiomonte e consigliano ai bambini<br />

di essere vigili e prudenti, ma sempre pronti a cogliere<br />

le tracce e ad ascoltare le storie del popolo<br />

dell’incanto.

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