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IL POPOLO DELL’INCANTO<br />
Creature della fantasia popolare in Alta Valle di Susa<br />
DI RENATO SIBILLE<br />
Il Dahù<br />
La fantasia popolare dell’Alta Valle di Susa ha modellato<br />
esseri fantastici che abitavano e, spesso,<br />
tuttora abitano boschi, caverne, laghi, torrenti o<br />
pareti rocciose. Uno dei più famosi è certamente<br />
il dahù, animale mitico, molto diffuso sul versante<br />
francese e presente sulle cime dei monti dell’Alta<br />
Valle di Susa. Esistono molte varietà di dahù;<br />
quello nostrano, il dahutus Archamorensis, è un<br />
incrocio tra un camoscio, al quale peraltro assomiglia<br />
nelle fattezze, e una marmotta, dalla quale<br />
ha ereditato la lunghezza di due zampe. La particolarità<br />
di questo animale, infatti, è quella di avere<br />
due zampe più lunghe e due più corte, normalmente<br />
a coppie laterali per cui può avere le zampe<br />
di sinistra più lunghe e quelle di destra più corte<br />
o viceversa (possibilità di combinazioni diverse,<br />
zampe corte dietro e lunghe davanti o viceversa,<br />
o ancora a lunghezze incrociate, non hanno dato<br />
esiti evolutivi positivi). questa particolarità obbliga<br />
l’animale, per ovvi motivi di stabilità, a girare<br />
intorno alla montagna sempre nello stesso verso,<br />
orario o antiorario a seconda dell’appoggio consentito<br />
dalle zampe, e lo costringe ad accoppiarsi<br />
solamente con suoi pari poiché è evidente che un<br />
dahù mancinogiro e un dahù destrogiro possono<br />
solamente incontrarsi o scontrarsi frontalmente,<br />
senza possibilità di altro tipo di rapporto.<br />
il villaggio di Millaures è famoso per il Cin Garé,<br />
un cane ermafrodita un po’ tontolone, mentre nel<br />
lago Nero, sopra Sauze d’Oulx, nei pressi di Sportina,<br />
vive un capro dalle lunghe corna e dall’aspetto<br />
spaventoso che custodisce un favoloso tesoro<br />
chiuso in uno scrigno, affondato nelle acque del<br />
lago. Oltre che dall’animale, il tesoro è protetto<br />
da mulinelli e trombe d’acqua che risucchiano chi<br />
osa entrarvi, per espellerlo poi, privo di vita, nel<br />
sottostante vallone del Baracan. qui, nell’omonima<br />
sorgente, si narra che furono ritrovate le carcasse<br />
di due pecore inghiottite dal lago.<br />
Se il lupo è ritornato a popolare i boschi e i valloni<br />
solitari con qualche strage sporadica di bestiame,<br />
IL POPOLO DELL’INCANTO<br />
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