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vialattea magazine 2007-2008

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COLOMBANO ROMEAN<br />

76<br />

portata limitata, di difficile posa e bisognosa di<br />

continua e difficile manutenzione; sicuramente,<br />

già nel 1500 un canale portava acqua dal Galambra<br />

al Cels.<br />

Nel 1479 per migliorare i traffici del sale con<br />

la francia, fu scavato il Buco del Viso, che vide<br />

all’opera i migliori ingegneri francesi e che consentiva<br />

il passaggio di un mulo, a oltre 2000 metri<br />

di quota, utilizzabile un mese all’anno. Ciò fu sicuramente<br />

di stimolo agli abitanti del Cels che il<br />

3 Ottobre 1504, giorno di San Calimero, davanti<br />

al Notaio Giovanni Rostollan di Exilles, firmano un<br />

contratto grazie al quale venne loro consentito di<br />

ricavare dal Vallone di Touille, in territorio di Exilles,<br />

l’acqua per l’irrigazione.<br />

Passarono 22 anni prima di trovare chi fosse in<br />

grado di realizzarlo.<br />

il 20 ottobre 1526 venne redatta una convenzione<br />

tra gli abitanti delle Ramat consociati con quelli<br />

del Cels e Colombano Romean.<br />

Per otto lunghi anni il Romean scavò solitario, con<br />

mazze, cunei e picconi nelle viscere della montagna,<br />

vivendo con due sestieri di vino e due emine<br />

di segale al mese forniti dalle comunità per cui<br />

lavorava, che gli riconobbe inoltre in pagamento<br />

cinque fiorini ogni tesa di scavo.<br />

in questa lontana, silenziosa e modesta epopea,<br />

è contenuto un intero microcosmo: il rapporto<br />

con la montagna dura e matrigna che solo la fatica<br />

può addolcire; l’abnegazione ed il lavoro che<br />

diventa quasi sfida quotidiana… una somma di<br />

simboli che racchiude in sè tutta l’idea del lavoro<br />

in montagna: l’ideale dunque per dare un nome al<br />

nostro Ecomuseo!<br />

“Nòu méi d’ivēr, tréi méi d’ënfēr - Nove mesi d’inverno<br />

e tre mesi d’inferno” dicevano i nostri nonni<br />

quando in Alta dora si viveva esclusivamente con<br />

ciò che offriva l’avaro territorio e la vita era scandita<br />

dal ritmo delle stagioni. Tutti i lavori erano<br />

concentrati nei pochi mesi estivi durante i quali<br />

si preparavano le scorte affinchè uomini e animali<br />

potessero superare il lungo e freddo inverno.<br />

L’Ecomuseo “Colombano Romean - Lavoro e tradizione<br />

in Alta Valle di Susa” creato e gestito dal Parco<br />

Naturale Gran Bosco di Salbertrand, si prefigge<br />

di raccontare frammenti di quella storia: storia di<br />

uomini e del loro territorio.<br />

Il mulino idraulico dell’Ecomuseo<br />

E’ un percorso scoperta nel tempo e nello spazio,<br />

dove antichi edifici, attrezzi in uso nella vita quotidiana<br />

e l’insieme di conoscenze e pratiche ad<br />

essi intimamente collegati, rappresentano un’importante<br />

testimonianza della cultura materiale ed<br />

immateriale del passato.<br />

La Ghiacciaia ottocentesca, il Mulino idraulico, il<br />

forno a legna della frazione Oulme, la carbonaia,<br />

la Parrocchiale di San Giovanni Battista e la Cappella<br />

dell’Annunciazione, raccontano secoli di storia<br />

e di sfruttamento delle risorse del territorio e<br />

costituiscono punti dimostrativi di attività produttive<br />

effettuate con tecniche tradizionali.<br />

L’Ecomuseo ha come riferimento un territorio<br />

dove particolari fattori ambientali e storici hanno<br />

nel tempo plasmato e condizionato il modo di vivere,<br />

l’economia, le tradizioni e la cultura di una<br />

popolazione e per quel territorio deve essere uno<br />

strumento di sviluppo.<br />

E’ un’espressione della Comunità e con essa cresce<br />

e si arricchisce, è uno specchio in cui la gente deve

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