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vialattea magazine 2007-2008

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catore ed allenatore che ricorda con maggiore<br />

emozione?<br />

“É chiaro che i momenti in cui si vince sono quelli<br />

che rimangono impressi con più piacere. Ma<br />

ricordo espressamente la prima scelta che ho<br />

fatto quando smisi di giocare: allenare i giovani,<br />

ho proprio iniziato con i ragazzini di dodici anni<br />

della Juve. La seconda scelta importante è stata<br />

l’abbandono del settore giovanile per entrare nel<br />

mondo professionistico. E qui ho dovuto rimettere<br />

in gioco tutto ed andare a propormi. Una decisione<br />

in quel momento molto difficile, ma che si è<br />

rivelata poi molto fortunata. Ci tengo a sottolineare<br />

che allenare il settore giovanile è stata una palestra<br />

di vita incredibile ed ancora oggi quell’esperienza<br />

me la porto dietro e dentro di me. i giovani<br />

ti danno tutto, giocano in maniera disinteressata,<br />

hanno grande entusiasmo. Per questo riuscire a<br />

portare i ragazzi, le famiglie, i bambini negli stadi,<br />

dev’essere un obiettivo. in questo senso Genova<br />

è un caso piuttosto atipico: lo stadio è nella città,<br />

vicino alla gente, il nonno con il nipote che vanno<br />

alle partite, partecipano alle trasferte. i decreti che<br />

vietano questa possibilità sono assurdi”.<br />

il mister ritorna a bomba su ciò che certamente<br />

lo differenzia da molti allenatori professionisti: il<br />

grande lavoro fatto a stretto contatto con i più piccoli.<br />

Ama il calcio d’antan, non si parla di un mondo<br />

ovattato...che comunque gli appartiene. Come<br />

se la cava con gli sci ai piedi?<br />

(risata!) “Ho iniziato a sciare di nascosto, perché<br />

già giocavo e le società avevano posto il veto alla<br />

pratica dello sci. Sono un autodidatta, poi, a lungo<br />

andare... si scende con naturalezza. Lo sci dopo il<br />

calcio è il mio sport preferito”.<br />

Si diverte quindi sulla Vialattea?<br />

“É senz’altro uno dei più affascinanti comprensori<br />

sciistici in assoluto, molto vario, diverso nelle difficoltà<br />

e nei paesaggi che si incontrano. inoltre le<br />

piste sono ben battute, preparate. L’anno scorso<br />

l’organizzazione è stata fenomenale: una stagione<br />

intera senza neve e dalle temperature altissime.<br />

Eppure, anche in quelle condizioni improponibili,<br />

sono riusciti a farci sciare tutto l’anno ed è stato<br />

veramente un successo”.<br />

La prossima estate potremo assistere agli allenamenti<br />

del Genoa su qualche campo dell’alta<br />

valle?<br />

“Ci sono stati dei contatti, è un problema di strutture,<br />

la valle di Susa sta iniziando ad adeguarsi per<br />

poter ricevere squadre di calcio di un certo livello.<br />

Già vi è un fiorire di scuole calcio molto valide, ciò<br />

è positivo. qui ci sono tanti genovesi, Sauze è una<br />

colonia numerosissima, c’è un nuovo campo sportivo.<br />

quello che sarà possibile fare sarà fatto...”.<br />

Ci lasciamo così con uno dei suoi tanti sorrisi, e<br />

con un invito personale ad andarlo a vedere e trovare<br />

sul campo, durante il suo lavoro, lavoro che<br />

parte da lontano...<br />

in fondo Gian Piero Gasperini è uno di noi.<br />

Non gli ho chiesto dei campionati pulcini, giovanissimi,<br />

esordienti, in valle di Susa...avrebbe potuto<br />

spiazzarci.<br />

Da sinistra: Stefano Capozucca (consulente), il Mister Gasperini<br />

ed il vicepresidente Giambattista Pastorello.<br />

GIAN PIERO GASPERINI<br />

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