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Molecole (1).pdf

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Esercizi su mole e<br />

configurazione elettronica<br />

LA MOLE<br />

Es. 1<br />

Calcolare il peso molecolare di Al 2(SO 4) 3.<br />

Avendo a portata di mano la tavola periodica degli elementi, possiamo vedere che:<br />

Al = 26.98 Dalton<br />

S = 32.06 Dalton<br />

O = 16 Dalton<br />

Quindi basterà la semplice somma, cioè:<br />

Al 2(SO 4) 3 = (2*26.98) + 3*[32.06 + (4*16)] = 342.14 Dalton


Es. 2<br />

Quante molecole di H 2O sono contenute in un litro di tale composto?<br />

Allora, noi sappiamo che 1 mole di qualsiasi sostanza contiene 6,02*10 23 molecole, e che 1 litro<br />

di H 2O (supposta pura) pesi 1000g (poichè densità = 1 g/ml), da qui possiamo ricavare che:<br />

n (numero di moli) = m (massa) / MM (Massa Molecolare) cioè<br />

n = 1000/18 = 55.56 moli<br />

Ma se conosciamo n, allora possiamo calcolare quante molecole ci siano:<br />

N°= n* 6,02*10 23 cioè N°= 55.56* 6,02*10 23<br />

N° = 334.47*10 23 o 3.3447*10 25 molecole


Es. 3<br />

Qual'è la quantità, espressa in grammi, di fosforo che si combina con 10g di ossigeno nell'acido<br />

ortofosforico (H 3PO 4)?<br />

Ora, per questo esercizio penso ci possano essere più strade, ma io preferisco indicare il metodo più<br />

semplice e veloce;<br />

Dalla tavola periodica sappiamo che<br />

O 4 = 10g (MM = 64)<br />

P = X (MM = 30.97)<br />

H non ci interessa<br />

Quindi, abbiamo i dati per scrivere che:<br />

64 : 10 = 30.97 : X<br />

Quindi: X = 309.7/64 ovvero X = 4.84g


Es. 4<br />

Qual'è il peso in grammi di 1.5 moli di fruttosio (C 6H 12O 6)?<br />

Prima di tutto, pensiamo di usare la formula ormai nota:<br />

n = m / MM<br />

Dobbiamo trovare m, abbiamo n e quindi possiamo andare a calcolare MM<br />

MM = (6*12.01) + 12 + (6*16) = 180.06 Dalton<br />

Quindi ora si può calcolare m con la formula inversa<br />

m = n*MM, cioè n = 1.5*180.06 = 270.09g


Es. 5<br />

Calcolare il peso in grammi di un atomo di Se.<br />

Noi sappiamo dalla tavola periodica che<br />

Se = 78.96 Dalton e che una mole di Se contiene 6.02*10 23 atomi con un peso di 78.96g<br />

Quindi, per sapere quanto pesa 1 atomo di Se, dobbiamo fare:<br />

m = 78.96g/ 6.02*10 23 = 13.12*10 -23 g o 1.31*10 -22 g<br />

NB: gli esercizi e i risultati sono stati presi da "Esercizi di Stechiometria" di M. Maresca<br />

Koschatzky, ECIG.<br />

corsiadistanza.polito.it/corsi/<strong>pdf</strong>/9065N/modulo/chimica2.<strong>pdf</strong>


Configurazione elettronica


Scrivi la configurazione elettronica e rappresenta<br />

l’ordine di riempimento degli orbitali di ossigeno,<br />

zolfo e selenio. Che cosa hanno in comune le configurazioni<br />

elettroniche di questi elementi?<br />

8O 1s 2 2s 2 2p 4<br />

16S 1s 2 2s 2 2p 6 3s 2 3p 4<br />

34Se 1s 2 2s 2 2p 6 3s 2 3p 6 3d 10 4s 2 4p4<br />

Terminano tutti con 4e– nell’orbitale p.<br />

Quale elemento presenta la seguente configurazione<br />

elettronica?<br />

1s 2 2s 2 2p 6 Ne<br />

corsiadistanza.polito.it/corsi/<strong>pdf</strong>/9065N/modulo/chimica4.<strong>pdf</strong>


I legami chimici<br />

Gli 89 elementi chimici presenti in natura<br />

si aggregano tra loro in modo diverso<br />

formando più di 15 milioni di sostanze.<br />

L’esistenza di legami di natura diversa si<br />

evidenzia in vari modi.<br />

Acqua pura, o una soluzione di saccarosio<br />

in acqua non conducono corrente, il<br />

cloruro di sodio è invece un buon<br />

elettrolita.<br />

Il legame chimico si forma se l’insieme di atomi che ne risulta ha energia<br />

minore degli atomi separati.<br />

Nella formazione di un legame chimico si libera energia; nel caso in cui si<br />

voglia rompere un legame bisogna fornire la stessa quantità di energia.<br />

L’energia di legame è la quantità di energia per mole necessaria a rompere un<br />

determinato legame.


La regola dell’ottetto<br />

Quando si forma un legame partecipano solo gli elettroni dello strato più<br />

esterno, anche detti elettroni di valenza o di legame.<br />

Lewis propose di indicare gli elettroni esterni effettivamente partecipanti con<br />

dei puntini, perciò gli elementi dei vari gruppi si indicano nel modo seguente.<br />

Gli elementi del gruppo VIII sono detti gas nobili poiché posseggono una<br />

stabilità particolare legata al fatto di avere otto elettroni nell’ultimo livello<br />

(ad eccezione dell’elio che ne ha 2).<br />

Regola dell’ottetto di Lewis (1916):<br />

Un atomo è particolarmente stabile quando ha otto elettroni nel livello di<br />

valenza.<br />

Tutti gli atomi cercano di raggiungere la configurazione esterna più stabile,<br />

mettendo in comune, cedendo o acquistando elettroni fino a completare<br />

l’ottetto.


Energia e legami<br />

Quando due atomi si avvicinano, si hanno<br />

interazioni attrattive e repulsive tra gli atomi.<br />

Un legame si forma quando l’energia del<br />

complesso AB è inferiore a quella di A e B da<br />

soli.<br />

La distanza tra i due nuclei che corrisponde<br />

all’energia minima prende il nome di distanza<br />

di legame; l’energia corrispondente, cambiata<br />

di segno, è l’energia di legame. L’energia di<br />

legame è l’energia che occorre fornire al<br />

sistema per rompere il legame.


Il legame covalente<br />

Il legame covalente si forma quando due atomi<br />

mettono in comune una coppia di elettroni. Gli<br />

elettroni sono condivisi e attratti dai noccioli<br />

interni positivi di entrambi gli atomi.


Il legame covalente<br />

Legami covalenti multipli: Gli atomi possono raggiungere la configurazione stabile di<br />

un gas condividendo anche due o tre coppie di elettroni. Si parla in questo caso di<br />

legame doppio o di legame triplo<br />

L’ordine di legame si deduce anche dall’energia<br />

necessaria per rompere il legame, e dalla distanza tra<br />

gli atomi coinvolti<br />

Nel legame covalente dativo la coppia di elettroni<br />

comuni è fornita da uno solo degli atomi che<br />

partecipano al legame.


La sovrapposizione degli orbitali<br />

atomici<br />

Un legame semplice è un legame σ, il<br />

legame doppio è l’insieme di un σ e un π,<br />

un legame triplo di un σ e due π , come nel<br />

legame N 2<br />

Un legame covalente deriva dalla<br />

sovrapposizione di due orbitali di due atomi<br />

che complessivamente contengono due<br />

elettroni.<br />

L’orbitale di legame σ è caratterizzato da<br />

densità elettronica nella regione compresa tra i<br />

due nuclei, il π ha la forma di due “salsicciotti”<br />

disposti uno per parte rispetto alla<br />

congiungente i due nuclei


La regola dell’ottetto ed i limiti della<br />

sua validità<br />

La maggior parte degli atomi nelle formule di struttura sono circondati da quattro<br />

coppie di elettroni, siano esse coppie di legami o coppie solitarie. Ogni atomo che<br />

utilizza nel legame i soli orbitali s e p tende ad assumere in un composto una<br />

configurazione elettronica esterna con otto elettroni. Gli elementi del terzo periodo<br />

possono essere circondati da più di otto elettroni quando utilizzano anche gli orbitali<br />

a più alta energia 3d.<br />

Il fosforo, ad esempio, coinvolgendo nel legame un orbitale 3d, ha a disposizione<br />

cinque orbitali e cinque elettroni per formare cinque legami. Il passaggio di un<br />

elettrone dall’orbitale 3s al 3d richiede energia, compensata dalla formazione di altri<br />

legami.<br />

ICl 3, ICl 4 ed ICl 5


Gli orbitali ibridi<br />

Nel metano, CH 4, tre legami C-H derivati dagli orbitali p dovrebbero essere a 90°<br />

l’uno rispetto all’altro, mentre il quarto, derivato da s che è sferico dovrebbe essere in<br />

una posizione qualsiasi. In realtà la molecola è tetraedrica. E’ possibile combinare<br />

matematicamente le funzioni d’onda ψ degli orbitali atomici in modo da ottenere<br />

delle nuove funzioni e quindi dei nuovi orbitali i cui assi formano tra loro angoli<br />

diversi rispetto a quelli dei normali orbitali atomici.<br />

Energie relative degli orbitali atomici s e p e degli ibridi sp, sp 2 ed sp 3 .


Ibridi sp<br />

Ibridi sp 3<br />

Ibridi sp 2<br />

http://www.youtube.com/watch?v=1XgamPXNYXw<br />

http://www.youtube.com/watch?v=U-C1vhWJROI<br />

http://www.youtube.com/watch?v=H5gRGcguId8


Il legame ionico<br />

Il sodio trasferisce un elettrone al cloro, quindi i due ioni si attraggono l’un l’altro per<br />

effetto della forza elettrostatica.<br />

Il legame ionico, quindi, è dovuto alla forza di attrazione che tiene uniti ioni di carica<br />

opposta<br />

Nell’NaCl il cloro, negativo, attira attorno a sé sei<br />

atomi di sodio, legati a loro volta ad altri sei atomi di<br />

cloro. Si forma così un reticolo cristallino con una<br />

struttura solida ed ordinata. Questi composti presentano<br />

elevati punti di fusione


I composti ionici si dissociano<br />

L’acqua è in grado di sciogliere molti solidi ionici.<br />

I composti ionici sono buoni conduttori di elettricità<br />

sia allo stato fuso sia in soluzione. Il passaggio di<br />

elettricità è dovuto al movimento degli anioni verso il<br />

polo positivo e dei cationi verso quello negativo.<br />

Il legame metallico<br />

Il legame metallico è di tipo cooperativo ed è dovuto<br />

all’attrazione tra gli ioni metallici positivi e gli elettroni<br />

mobili che li circondano.<br />

La mobilità degli elettroni esterni spiega la conducibilità<br />

elettrica e termica, la malleabilità e la duttilità dei<br />

metalli


L’elettronegatività e i legami<br />

L’elettronegatività misura la forza di attrazione di un atomo sugli elettroni in comune.<br />

Se gli atomi che partecipano al legame sono uguali, si parla di legame covalente puro.<br />

Se sono diversi, ma la differenza tra le loro elettronegatività non è elevata, si avrà un<br />

legame covalente con un dipolo interno, e si parlerà di legame covalente polare. A<br />

differenze di elettronegatività superiori corrisponde invece un legame ionico.


Struttura delle molecole<br />

• Triossido di zolfo, formula molecolare SO 3<br />

• Contiamo il numero totale di elettroni, qui 24 poi disegniamo i tre atomi, e<br />

leghiamoli tra loro con legami semplici<br />

• Attribuiamo ai vari atomi, cominciando da quelli più elettronegativi, le restanti<br />

coppie elettroniche<br />

•Se non tutti hanno raggiunto l’ottetto, modifichiamo una o più coppie non<br />

condivise in coppie di legame<br />

http://www.youtube.com/watch?v=8JsK6rPpi70


La risonanza<br />

• L’atomo di ossigeno con il doppio legame dovrebbe essere più vicino degli<br />

altri, in realtà sono tutti equidistanti perché due dei quattro elettroni che<br />

formano il doppio legame sono delocalizzati in modo uniforme, pertanto i<br />

tre legami sono identici ed hanno identiche caratteristiche


La forma delle molecole<br />

Molte proprietà delle sostanze dipendono dalla forma delle molecole che le<br />

compongono. Nel 1957 Gillespie mise a punto la teoria VSEPR (Valence Shell<br />

Electron-Pair Repulsion) che consente di ricavare le strutture molecolari dalle formule<br />

di Lewis. Secondo tale teoria le coppie di elettroni esterni (sia elettroni impegnati nel<br />

legame covalente, sia elettroni non scambiati) si dispongono il più lontano possibile<br />

l’una dall’altra.<br />

La polarità di una molecola<br />

dipende dalla sua geometria, cioè<br />

dalla disposizione nello spazio dei<br />

suoi legami.<br />

http://www.youtube.com/watch?v=FhVkCH9COZo


La regola delle repulsioni delle<br />

coppie elettroniche<br />

Geometrie delle coppie elettroniche e geometria di acqua e<br />

ammoniaca


Le forze intermolecolari<br />

L’esistenza della materia condensata (solidi e liquidi) dipende dalle forze di coesione<br />

di natura elettrica tra le molecole.<br />

Le forze di Van der Waals sono date da legami<br />

elettrostatici tra dipoli permanenti<br />

Le forze di London sono dovute all’attrazione<br />

tra dipoli temporanei di molecole vicine<br />

Il legame a idrogeno, tipico delle molecole di<br />

acqua, ne spiega le particolari caratteristiche<br />

come solvente. I tre atomi coinvolti X, H, Y,<br />

devono essere allineati.


Le attrazioni tra atomi e molecole e<br />

le loro conseguenze<br />

Le forze intermolecolari sono di molto inferiori rispetto a quello intramolecolari<br />

I solidi possono essere<br />

cristallini o amorfi.<br />

I primi si dividono in:<br />

Cristalli ionici<br />

Solidi reticolari<br />

Cristalli molecolari non polari<br />

Cristalli molecolari polari<br />

Cristalli metallici<br />

I liquidi sono sostanze con un’alta concentrazione di molecole, come i solidi, ma dotate<br />

di una disposizione molto disordinata.<br />

Proprietà dei liquidi sono la densità, la pressione di vapore, la tensione superficiale e la<br />

viscosità.


L’isomeria<br />

Si dicono isomeri i composti che possiedono lo stesso numero di atomi dello<br />

stesso tipo, ma che differiscono nel modo in cui tali atomi sono legati tra loro.<br />

Distinguiamo:<br />

Isomeria di struttura, in cui sono diversi i legami tra gli atomi.


Isomeria conformazionale, in cui i legami sono gli stessi ma è diversa la forma<br />

della molecola nello spazio.<br />

Isomeria configurazionale cis-trans che valuta la posizione di due atomi o gruppi<br />

rispetto ad un piano rigido (tipo un doppio legame).<br />

Isomeria ottica nella quale le due molecole non hanno differenze chimiche o<br />

fisiche, se non il fatto di ruotare la luce in direzioni opposte.


La Stereochimica<br />

I due enantiomeri del fluoroclorobromometano.<br />

<strong>Molecole</strong> che sono immagini speculari non<br />

sovrapponibili l’una sull’altra sono dette<br />

enantiomeri. Gli enantiomeri differiscono quindi<br />

solo mediante rotazione del piano della luce<br />

polarizzata, o mediante reagenti contenenti centri<br />

chiralici, ma non per le loro proprietà chimiche o<br />

fisiche<br />

Il polarimetro valuta la rotazione ottica. Le<br />

molecole otticamente attive sono asimmetriche,<br />

cioè non sovrapponibili alla loro immagine allo<br />

specchio.<br />

Gli atomi centrali di tali molecole sono detti<br />

centri asimmetrici o centri chiralici.


Enantioneri diversi<br />

hanno spesso<br />

proprietà<br />

diverse<br />

La convenzione di Fischer descrive la configurazione<br />

dei centri asimmetrici mediante confronto con la<br />

struttura della gliceraldeide. La D-gliceraldeide e l’Lgliceraldeide<br />

sono rispettivamente destrogira e<br />

levogira. Poiché per le altre molecole la<br />

denominazione è effettuata per confronto,non sempre<br />

rispecchia la loro capacità di polarizzare la luce. Molti<br />

L-amminoacidi, ad esempio, sono destrogiri

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