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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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sbagliato, ma si difende con l’espulsione di alcuni enzimi lisosomiali che non fanno altro che distruggere,<br />

autodistruzione della cellula stessa, creando quelli che sono gli spazi e i relativi vuoti che noi ritroviamo in<br />

alcuni reperti.. proprio perché la fissazione non è stata fatta bene. Questa però è la necrosi da mancata<br />

fissazione. Esiste, invece, una necrosi diversa che deriva invece da un processo infiammatorio, quindi ha<br />

patogenesi completamente diversa, non da mancata fissazione. Le necrosi da cattiva fissazione noi le<br />

riconosciamo a livello microscopico perché ci sono delle caratteristiche diverse. L’altro fenomeno<br />

caratteristico dell’infiammazione cronica sono 2) gli eventi proliferativi dello stroma perché si attivano le<br />

cellule specializzate del tessuto connettivo, che sono i fibroblasti, iniziando la sintesi di nuovo collagene..<br />

ecco perché abbiamo una cicatrice piuttosto pallida, perché il collagene appena formato è collagene ancora<br />

non maturo, un neocollagene.. per cui da le caratteristiche tintoriali che abbiamo visto prima. Gli eventi<br />

proliferativi possono anche coinvolgere la rigenerazione di alcune cellule parenchimali. Per quanto riguarda<br />

la classificazione della flogosi, c’è una classificazione anatomo-patologica che definisce questa flogosi in due<br />

fasi: possiamo avere una flogosi interstiziale oppure una flogosi granulomatosa. Noi, in genere, quando<br />

diamo delle diagnosi di infiammazione stabiliamo nell’ambito dell’infiammazione cronica se è<br />

un’infiammazione interstiziale oppure un’infiammazione granulomatosa. Gli eventi sono diversi per gli<br />

scenari che adesso vedremo e questa è una nostra classificazione anatomopatologica e a volte non<br />

possiamo esprimerci in questi senso perché a volte c’è il chirurgo dall’altra parte che ci chiama per chiederci<br />

che cosa significa granuloma oppure che cosa vuol dire flogosi interstiziale; per noi, invece, è una<br />

classificazione perché si tratta di due eventi distinti e separati anche perché hanno un’evoluzione diversa.<br />

GRANULOMA: il granuloma non ci deve ricordare solo il granuloma tubercolare. In alcuni tessuti noi<br />

possiamo avere delle immagini e quindi delle morfologie che ricordano, in un certo senso, il granuloma.<br />

Tutto questo succede perché ci sono alcune cellule, come vi dicevo prima, i fibroblasti, i macrofagi e gli<br />

angioblasti che sono i responsabili di questi quadri. I fibroblasti sintetizzano collagene, i macrofagi vanno a<br />

fagocitare il materiale corpuscolato mentre gli angioblasti intervengono nella formazione della nuova<br />

angiogenesi. Ecco che si viene a determinare quello che noi chiamiamo tessuto nuovo o tessuto di<br />

organizzazione, dove i granuli superficiali di tessuto neoformato assumono, per esempio nelle ferite<br />

cutanee se noi togliamo la crosticina che si è formata, ci accorgiamo che c’è sotto un tessuto<br />

completamente diverso che è il nostro tessuto di granulazione. In più riconosciamo in questo processo, una<br />

fase di vascolarizzazione perché chiaramente anche gli angioblasti hanno dato il loro contributo; quindi c’è<br />

la creazione di nuovi vasi, c’è la formazione di collagene da parte dei fibroblasti e poi c’è una fase di ritorno<br />

alla normalità con una fase di devascolarizzazione dove questi vasi, una volta formati e una volta espletata<br />

la loro funzione, vengono poi degradati.<br />

Quali sono le cellule dell’infiammazione cronica? Nell’infiammazione acuta abbiamo le emazie e i neutrofili.<br />

Ieri vi ho fatto vedere uno schema di tutte le cellule che intervengono nell’infiammazione perché, come vi<br />

ho detto ieri, il processo non è scisso. Noi anatomopatologi consideriamo, in genere, i due processi come in<br />

un unico evento a meno che non abbiamo una risoluzione del problema quando abbiamo la ricostituzione<br />

completa perché abbiamo quelle cellule che hanno la potenzialità di rigenerarsi e quindi c’è la completa<br />

guarigione. Le cellule dell’infiammazione cronica sono neutrofili ( ma prima non aveva detto che non<br />

c’erano neutrofili? Forse ce ne sono pochi ), plasmacellule, ci sono pure le emazie, i linfociti che hanno una<br />

predominanza in questo processo, gli eosinofili e anche i macrofagi. Quello che noi vediamo è l’effetto del<br />

macrofago perché il macrofago è il protagonista principale dell’infiammazione cronica; questo perché nasce<br />

balle cellule del midollo con un processo immunoblastico e quando c’è un’azione lesiva subisce delle<br />

trasformazioni arrivando così dal monocita al macrofago maturo. Una volta che viene stimolato da tutte<br />

quelle sostanze e quelle macromolecole che si vengono a scaturire dal danno tissutale, questo si attiva<br />

attraverso quindi citochine, endotossine batteriche e altri mediatori chimici. In più, però, questo ruolo dei<br />

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