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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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è in due tempi. Ecco qua vedete la galectina, la citocheratina3, si può dire che è benigno, però onestamente<br />

è pericolosa questa strada perché la galectina e la citocheratina possono dare dei falsi positivi e dei falsi<br />

negativi, quindi il problema non è che lo risolviamo. La diagnosi intraoperatoria qui è valida, perché molto<br />

spesso non si tratta di una diagnosi differenziale tra adenoma follicolare e carcinoma follicolare, si tratta di<br />

cellule atipiche che non si riesce a capire, può essere valida, ma può essere valida anche la chirurgia in due<br />

tempi. Se l’esame intraoperatorio non ci dà notizie utili al fine di stabilire la benignità o la malignità, si usa il<br />

termine di “diagnosi differita” cioè ritardata, dopo l’intervento chirurgico. I carcinomi sono quelli che già<br />

sapete. Ecco, che cos’è questo? Degli inclusi citoplasmatici: carcinoma papillifero. Il carcinoma papillifero si<br />

presenta molto modestamente a livello citologico, non presenta queste grandi atipie; un occhio inesperto<br />

direbbe “però queste sono belle cellule, separate le une dalle altre”, però è un carcinoma papillifero. Qua si<br />

vedono bene questi inclusi nucleari, qua si vede ancora bene un grande pseudo-incluso. Qua invece notate<br />

questo anello: è una mitosi che noi chiamiamo “da scoppio”, come se ci fosse stata una bomba. E’ una figura<br />

mitotica atipica, per cui anzicchè esserci il fuso mitotico classico,romboidale, ci stà un cerchio per cui è<br />

come se esplodesse il materiale cromosomico. La diagnosi di carcinoma midollare è una diagnosi difficile<br />

dal punto di vista morfologico perché vi ho detto che il carcinoma midollare è molto fusiforme, può avere<br />

aspetti fusati, cellule globose e così via. Però se facciamo la calcitonina, anche su citologico,e la vediamo<br />

positiva, non abbiamo dubbi che si tratta di un carcinoma midollare. Ora, ecco il concetto clinico: se mi<br />

arriva una diagnosi a me “medico”, a voi “prossimi medici”, citologica di positività per carcinoma papillifero,<br />

midollare, la probabilità che ci sia veramente un cancro maligno, si avvicina al 100%, quindi posso stare<br />

relativamente sicuro; è lo stesso discorso vi ricordate della sensibilità e specificità. Vi ricordo che la<br />

specificità è alta, è la sensibilità che è un poco bassa. Se mi arriva una diagnosi di “sospetta”, ma non<br />

conclusiva malignità, mettendo insieme tutti questi casi, in genere il 65% dei casi corrisponde, dal punto di<br />

vista istologico, ad una lesione maligna. Se mi arriva una diagnosi di lesione papillare o indeterminata, la<br />

possibilità che vi sia una lesione maligna, oscilla tra il 10 e 30%, più vicina al 10%. Se mi arriva una diagnosi<br />

di lesione negativa per malignità consistente con tiroidite, possiamo essere quasi certi che non c’è malignità.<br />

Ok, le altre categorie non ci interessano.<br />

C’è un altro problema. Lavorando noi con un sacco di ospedali che operano alla tiroide, abbiamo visto come<br />

c’è una certa incidenza del micro-adenoma papillifero, questo si chiama anche carcinoma incidentale perché<br />

non aveva dato segni di sé. Si chiamano incidentali perché nell’ecografia, nella citologia, ci aveva fatto una<br />

diagnosi di malignità, anche perché la citologia vede un campo,le altre metodiche ne vedono un altro.<br />

Questi sono cancri piccoli che non hanno un’evidenza. Ovviamente questo ci getta in un certo sgomento per<br />

quanto riguarda questa tecnica, però questo è un falso problema, perché il carcinoma papillifero, in genere<br />

inferiore ad un centimetro, quindi carcinoma incidentale, molto raramente dà problemi, molto raramente<br />

darà metastasi. Questi carcinomi non hanno una grande rilevanza clinica, anche perché hanno una<br />

propensione a metastatizzare quasi pari allo 0%. Noi però scriviamo nella diagnosi “si precisa che un<br />

carcinoma di tali dimensioni, incidentale, ha in genere una prognosi favorevole; lo facciamo perché se no il<br />

clinico o il chirurgo che non sa questo problema, a questo povero paziente lo distrugge.<br />

Ma allora scusate, questa benedetta tecnica citodiagnostica, con tutte le sue falle(lesioni indeterminate,<br />

lesioni sospette), non è che fa acqua da tutte le parti? In effetti noi abbiamo anche il coraggio di dirle queste<br />

falle, i radiologi non ce l’hanno!! Potremmo dire allora che questo approccio è fallimentare, però non è così,<br />

come dice Jack Nicholson, qualcosa è cambiato nella pratica chirurgica, l’approccio antico al nodulo tiroideo,<br />

che potremmo definire giurassico, era addirittura elementare: esami strumentali, chirurgia, anatomia<br />

patologica, benigno o maligno? Cioè non c’era altro modo per saperlo, quindi si facevano un sacco di<br />

interventi. Oggi noi sappiamo che per l’avvento della citologia aspirativa, il numero delle tiroidectomie si è<br />

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