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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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Lezione 18 del 12 maggio<br />

Parlando di apparato digerente facciamo adesso fegato e pancreas<br />

Fegato<br />

Concetti di base del fegato<br />

Se noi guardiamo una sezione istologica di fegato noi vediamo innanzitutto queste aree qui chiamate<br />

portali in cui riconosciamo del tessuto fibroso nel cui contesto ci stanno 3 particolari elementi: l’arteriola<br />

epatica, la venula portale e il duttulo biliare. L’arteriola si distingue subito perché presenta una parete<br />

robusta, mentre la venula ha una parete molto sottile perché non deve esercitare quella pressione che<br />

possiamo ritrovare nel sangue arterioso. Più in la vediamo un’altra struttura una venula, una volta chiamata<br />

venula centrolobulare poiché 30-40 anni fa si credeva che il centro di tutto fosse questa venula poi si è visto<br />

che è invece l’area portale il centro di tutto. Lo spazio portale è qui raffigurato in misura esagonale, in<br />

effetti nell’uomo non è mai così esagonale, mentre invece è perfettamente esagonale nel maiale. Vi sono<br />

degli spazi in cui non ci sono le aree portali che prendono il nome di punto nodale di Mall. Ora se è con<br />

l’acino epatico, è rappresentato secondo la concezione all’epoca rivoluzionaria di rappaport, perché il<br />

sangue che porta energia è il sangue arterioso e parte dalle aree portali, possiamo riconoscere un area 1, 2,<br />

3 a seconda del livello d’irrorazione, le aree più in salute sono le aree 1 che ricevono il sangue per prime, le<br />

aree 2 stanno così e così, le 3 sono quelle più distanti, tant’è vero che nelle epatopatie tossiche sono queste<br />

le aree centrolobulari quelle che soffrono per prima e vanno più frequentemente in necrosi. Quindi si<br />

capovolge il concetto non più una venula al centro ma l’area portale, in senso circolare l’area 1 è quella<br />

meglio irrorata, mentre i punti nodali corrispondono all’area 3 quelli più distanti dalle aree portali. Se<br />

vogliamo dare una rappresentazione tridimensionale scopriremo che le cellule epatiche hanno una<br />

struttura laminare di lamine bistratificate, tra queste lamine decorrono i sinusoidi epatici che hanno una<br />

parete particolare molto fenestrata per consentire uno scambio senza alcuno ostacolo tra cellule epatiche e<br />

sinusoidi e non hanno neanche una membrana basale, tra due strati di cellule epatiche decorre dall’altro<br />

versante il canalicolo biliare che inizialmente è solo uno spazio virtuale che diventa canalicolo solo nella<br />

parte terminale adiacente all’area portale, qua il flusso è inverso perché la bile si forma e va versato nel<br />

canalicolo biliare poi salire tutto a colecisti, tutto il resto dotti biliari principali, secondari e così via. Ma cosa<br />

scorre in questi sinusoidi? Ci sono degli sfinteri tra i due sistemi, tra arteriola epatica, sinusoidi e le venule,<br />

a seconda dello stato di questi sfinteri di questa regolazione, può circolare, abbiamo un flusso intermittente<br />

per cui nel sinusoidi possiamo trovare sangue arterioso venoso o misto, perché abbiamo un complesso<br />

sistema di sfinteri e tutti sono collegati tra di loro (sistema arterioso e venoso inteso sia come venula<br />

portale e centrolobulare), tutto ciò ci spiegherà la dinamica della cirrosi. Il sangue venoso va dall’area<br />

portale verso la venula centrolobulare, mentre il canalicolo biliare va dalle aree centrolobulari dove viene<br />

prodotta la bile che viene versata nel canalicolo biliare. Tra le due lamine epatiche al centro c’è questo<br />

spazio biliare che nell’ultimo tratto diventa il canale di Hering che è un precanalicolo biliare e poi si versa<br />

nel canalicolo biliare dell’area portale, invece sul versante endoteliale laddove stanno i sinusoidi c’è uno<br />

spazio tra sinusoidi e epatociti chiamato spazio di Disse uno spazio molto fenestrato per consentire lo<br />

scambio tra i vasi e gli epatociti quindi è un connettivo molto lasso. Le cellule staminali del fegato che<br />

prendevano il nome di cellule ovoidali si vanno a piazzare nell’ultimo tratto dove stanno gli epatociti che<br />

costituiscono i due lati del canalicolo biliare, perché a seconda delle circostanze le stems cell possono<br />

differenziarsi in senso biliare, epatocitario, stromale e così via, stanno in una posizione strategica, poi le<br />

cellule che seguono si chiamano cellule transizionali e mano a mano che andiamo verso la vena epatica<br />

centrale le cellule si specializzano e muoiono, quindi gli epatociti altamente specializzati li troviamo nel<br />

tratto intermedio poi vanno in declino. Se andiamo a vedere un area portale ci sono le tre strutture<br />

fondamentali l’arteriola il canalicolo e la venula, inoltre c’è del connettivo qualche raro linfocita, ma la<br />

struttura fondamentale è la membrana limitante è una membrana costituita dagli stessi epatociti che con le<br />

loro membrane basali si dispongono a ridosso di questo tessuto connettivo che rappresenta l’area portale<br />

che contiene queste tre strutture fondamentali.<br />

scaricato da www.sunhope.it

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