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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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che molto spesso fanno parte del citoscheletro di quelle cellule come la GFAP (glial fibrillary acidic<br />

protein), una proteina gliale acida implicata. Marcatori linfocitari: non parliamo poi dei linfociti<br />

perché dei linfociti posso, come si dice a Napoli, sapere vita, morte e miracoli; questo perché<br />

esistono tanti di quei CD che sono marcatori linfocitari: posso sapere la popolazione, la<br />

sottopopolazione a cui un gruppo di linfociti appartiene ecc. Marcatori di funzione: molto spesso<br />

le cellule tumorali e le cellule normali possono esprimere, anche se le cellule normali esprimono al<br />

massimo mentre le cellule tumorali un poco meno, dei marcatori che ne individuano la loro<br />

funzione specifica; per esempio, la presenza di recettori ormonali, ER recettore per gli estrogeni,<br />

PgR recettore per il progesterone sono importanti per determinati campi, come ad esempio per la<br />

mammella, ma ce ne sono tantissimi. Già se voglio sapere se una una metastasi viene ad esempio<br />

dalla tiroide, ci vado a fare la tireoglobulina, T3, T4 perché è vero che è una metastasi, però un po’<br />

di T3, di T4 e di tireoglobulina le troverò dentro. Questo è importante per esempio nelle metastasi<br />

da cancro occulto; la TC total body non mostra niente e abbiamo questa metastasi. Quello che ci<br />

interessa sapere è capire da dove viene, perché se non capiamo da dove viene non possiamo fare<br />

niente e perciò ricorriamo a questi espedienti. Quasi tutti i tessuti hanno dei marcatori specifici.<br />

Marcatori trofoblastici: sono antigeni che noi ritroviamo nelle neoplasie trofoblastiche. Non so se<br />

voi avete mai sentito parlare di coriocarcinoma, ad esempio, ovvero quelle neoplasie imparentate<br />

con la placenta che possono venire anche in donne non in gravidanza e anche uomini. Questi<br />

marcatori sono l’HCG, gonadotropina umana corionica, la proteina SP1 e tutta una serie di ormoni<br />

sintetizzati dal trofoblasto. La cosa interessante è che cellule tumorali che non appartengono alla<br />

linea trofoblastica possono esprimere comunque questi antigeni; tumori che quindi non<br />

c’azzeccano niente son la linea trofoblastica. Questo accade soprattutto quando sono tumori<br />

particolarmente indifferenziati. Trovare antigeni trofoblastici esprime un grande ritorno<br />

all’indietro, nel passato perché sono alcuni degli antigeni che vengono espressi per prima dalle<br />

cellule. Questa è un’altra conferma del ruolo delle cellule staminali. Antigeni virali: su cui non mi<br />

soffermo (papilloma virus ecc.); molti di questi virus si è visto che hanno un ruolo oncogeno.<br />

Enzimi correlati all’invasività: questo ci può consentire di acquisire informazioni sulle propietà<br />

delle cellule tumorali. Uno di questi enzimi è l’urochinasi, attivatore del plasminogeno, che se<br />

espresso dalle cellule tumorali è un brutto segno.<br />

Marcatori immunoistochimici 2:<br />

-marcatori cinetici<br />

-prodotti oncogenici<br />

-fattori di crescita e recettori<br />

-prodotti di geni oncosoppressori<br />

-indicatori di chemioresistenza<br />

-fattori di trascrizione<br />

-altri<br />

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