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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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Terapia<br />

Chirurgia: serve quando c'è una grande massa e in genere, trattandosi di una malattia sistemica, la<br />

chirurgia non è una terapia efficace. Così come la radioterapia serve solo quando permane una<br />

grande massa e non si riesce con gli altri mezzi terapeutici ad ottenere la scomparsa della massa<br />

Immunoterapia: grande novità è rappresentata da questa nuova tipologia di terapia che si pratica<br />

con gli anticorpi anti-CD20 come il Rituximab. È un anticorpo chimerico molto utilizzato con la<br />

maggior parte dei linfomi non-Hodgkin (è una terapia diversa da quella utilizzata per i linfomi di<br />

Hodgkin). Qualcuno adopera anche l' α-interferone.<br />

Immunoradioterapia: è un'ulteriore sviluppo della tecnica con anticorpi monoclonali. Non solo<br />

abbiamo un anticorpo che colpisce il bersaglio (microciti B), ma coniughiamo a questo ancticorpo<br />

anche una sostanza radioattiva, tossica, per cui non solo colpiamo una volta, ma è come nella box<br />

quando si attacca con un doppio gancio, quindi colpiamo il linfoma due volte.<br />

Per i linfomi non Hodgkin abbiamo una faretra molto ricca di frecce (cit.) e bisogna scegliere quella<br />

giusta nel momento giusto.<br />

Possiamo coniugare questi anticorpi con ittrio o con iodio 131 e in genere questa è una terapia di II<br />

livello e di quando c'è stata una recidiva. una delle frecce a nostra disposizione è usare questo<br />

anticorpo come il Rituximab però marcato con una sostanza radioattiva tossica .<br />

Mono/poli-chemioterapia: che si usano in combinazione con la terapia biologica con l'anticorpo<br />

anti-CD20, per la maggior parte dei linfomi.<br />

Il CHOP è una miscela di chemioterapici ed in particolare c'è l' R-CHOP dove R sta per Rituximab.<br />

Se si osservano le curve di sopravvivenza, la sopravvivenza arriva al 60% se si usa R-CHOP e<br />

scende sotto il 40% se usiamo la polichemioterapia tradizionale.<br />

La situazione è migliorata se andiamo a vedere anche questi sono i dati american cancer society del<br />

2010 che fotografano la situazione fino al 2007. C'è stato un guadagno della mortalità per i linfomi<br />

non Hodgkin pari al 20-25 %; questo è stato un importante obbiettivo raggiunto.<br />

Anticorpo anti-CD20: È un anticorpo chimerico perchè è fatto da regioni variabili murine e<br />

regioni costanti invece umane.<br />

Si è visto che il CD20 non solo è molto specifico per il linfocita B, e quindi è utilizzabile per<br />

identificare la cellula, ma è anche legato alla sopravvivenza della cellula.<br />

Se blocchiamo il CD20 la cellula si indebolisce molto e quindi questo trattamento insieme alla<br />

polichemioterapia ha la stessa azione del "doppio gancio" se poi ci mettiamo pure la radioterapia<br />

abbiamo tre colpi e il linfoma va a tappeto.<br />

C'è però un problema: alcune cellule sopravvivono e le cellule "ex-CD20" che sopravvivono sono<br />

delle cellule staminali; è interessante notare che queste nuove cellule B non esprimono piu il CD20;<br />

segno dalla plasticità che ha l'organismo.<br />

Questo fenomeno risulta ancora più importante quando noi dobbiamo diagnosticare una recidiva;<br />

cioè abbiamo un soggetto con il linfoma di Hodgkin a distanza da 3 o 4 anni dalla cura si presenta<br />

un linfonodo ingrossato. Se noi andiamo a fare i marcatori per sapere che tipo di linfoma è, e gli<br />

facciamo il CD20, probabilmente ci risulterà negativo, perchè è come se il linfoma ragionasse "non<br />

mi conviene esprimere questo CD20" e si è creato un clone, normale o neoplastico che sia, che non<br />

esprime il CD20, ma esprime il PAX-5 che è un marcatore nucleare pure dei linfociti B.<br />

scaricato da www.sunhope.it

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