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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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sapete che le aree paracorticali ricche di cellule T hanno queste venule ad alto endotelio,<br />

questi linfomi si caratterizzano per un’ampia proliferazione ed arborizzazione delle venule<br />

ad alto endotelio perché si trovano “in terra loro” come si suol dire, rappresentano il<br />

pabulum di linfocitiT. Un altro aspetto caratteristico è la “compartimentalizzazione dello<br />

stroma”, cioè lo stroma si compartimentalizza in tante nicchiette per cui vediamo<br />

un’immagine quasi ad alveolare, ogni cellula stà un po’ nella sua nicchitta e questa è un<br />

po’ una caratteristica che hanno tutti i linfomi a cellule T. L’immunofenotipo esprime il CD2<br />

e il CD3, il CD4 e il CD8 a seconda dei singoli casi. In alcuni casi una cellula può<br />

impazzire del tutto ed esprimere addirittura marker tipici delle cellule B. Se andiamo a fare<br />

il CD3, vedete, sono tutte cellule positive; questo CD3 può essere di membrana ma può<br />

essere anche citoplasmatico a dimostrazione della pazzia che si discosta dalla norma!<br />

Questo in figura è un linfoma angioimmunoblastico a cellule T. Questo ha<br />

rappresentato per noi, per molti anni, un bel grattacapo; addirittura 10-15 anni fa non si<br />

chiamava linfoma ma veniva inquadrato tra le linfoadenopatie. Era caratterizzato da un<br />

decorso molto variabile, alcune forme sembravano andare bene, altre erano più<br />

aggressive per cui non vi dico i volumi, i lavori che sono usciti in letteratura perché ognuno<br />

poi aveva una sua interpretazione! E’ un linfoma a cellule T, ma perché<br />

angioimmunoblastico? Perché la sua caratteristica è di avere questa grande ricchezza di<br />

vene ad alto endotelio, e di avere anche questo immunoblasto. L’immunofenotipo è lo<br />

stasso: sempre CD2 e CD3. Ecco, queste figure che vedete sono venule ad alto endotelio,<br />

a stento ci passa un linfocita, un monocita. Se facciamo il CD34 vediamo questa grande<br />

abbondanza di vasi che è una caratteristica di questo linfoma, esprime il CD3, anche qui<br />

spesso a livello citoplasmatico, e c’è anche una componente CD20 positiva reattiva.<br />

LINFOMA T ASSOCIATO AD ENTEROPATIA<br />

Di questo mi ricordo un caso: era un ragazzo, uno sportivo, anche abbastanza famoso nel<br />

suo campo. Mi ricordo il dolore della sua famiglia quando fu fatta la diagnosi. Questo<br />

linfoma può essere associato alla CELIACHIA che è un’intollerranza al glutine (in questo<br />

caso al glutine, ma il fenomeno delle tolleranze è fortemente in aumento ed anche per<br />

tante altre sostanze). La prognosi è severa. Oltre a celiachia, è associato a dermatite<br />

erpetiforme, è associato a masse intestinali quindi è un linfoma prettamente intestinale ed<br />

è un linfoma a cellule T. Si spiega perché noi pensavamo che era una metastasi, perché<br />

se andiamo a guardare queste cellule abnormi, mostruose, addirittura possono esprimere<br />

degli antigeni epiteliali; ma la loro caratteristica è che esprimono questo marcatore: l’ALK,<br />

sia citoplasmatica che di membrana.<br />

LINFOMA ANAPLASTICO A CELLULE T DELLA CUTE<br />

Questo ve lo racconto perché paradossalmente, rispetto al suo gemello che non coinvolge<br />

la cute, questo è migliore. Se facciamo un follow-up vediamo che, a 5 anni dalla diagnosi,<br />

presenta una sopravvivenza pari al 90% a differenza dei linfomi a grandi cellule che<br />

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