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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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La DEPLEZIONE LINFOCITARIA ha una sopravvivenza a 5 anni del 40% e a 15 anni è zero ed è<br />

quindi la forma più grave<br />

TERAPIA<br />

Vediamo cosa è successo nella terapia.<br />

Fino all’anno 1988 questo linfoma faceva paura.<br />

Queste varie curve che voi vedete, evidenziano la sopravvivenza in persone con linfoma di<br />

Hodgkin in rapporto a diversi regimi terapeutici.<br />

Fino agli anni ’40 non c’era trattamento poi nel 1965 cominciano a comparire (questa è la<br />

seconda curva, che mostra un leggero miglioramento) gli agenti alchilanti che però avevano<br />

diverse controindicazioni.<br />

Nel 1988 cominciano a comparire delle nuove terapie che si basavano sulla miscela di<br />

chemioterapici, molto spesso tossici.<br />

Sono in fase di sperimentazione nuovi regimi terapeutici che stanno dando dei risultati<br />

eccezionali che però complicano la spesa sanitaria.<br />

Ai nostri giorni, con queste ultime terapie, dove si raggiunge a 7 anni una sopravvivenza<br />

impensabile cioè si è arrivati dalla quasi sicurezza di morire alla quasi certezza di sopravvivere<br />

per i linfoma di Hodgkin perché stiamo vicini al 90%.<br />

La possibilità di sopravvivere non c’era fino agli anni ’60-’70.<br />

STADIAZIONE<br />

La stadiazione è molto importante ed è una delle poche cose che è rimasta ferma da molti anni<br />

e si chiama STADIAZIONE DI ANN ARBOR (Ann Arbor è il nome di una località famosissima).<br />

Adesso sono stati introdotti anche dei fattori di rischio che aggravano la prognosi e che sono<br />

indipendenti dalla stadiazione.<br />

I fattori prognosticamente sfavorevoli sono rappresentati da:<br />

- stadio IV<br />

- albumina inferiore a 4 grammi<br />

- emoglobina inferiore a 10 grammi<br />

- globuli bianchi maggiori di 15000, soprattutto c’è una granulocitosi mentre i linfociti sono<br />

pochi.<br />

Se i pazienti hanno massimo uno di questi fattori, la sopravvivenza supera il 90% e questo<br />

succede nella maggior parte dei casi.<br />

Se invece i pazienti presentano quasi tutti questi fattori, la sopravvivenza peggiora fino al 59%<br />

COMPLICANZE<br />

Perché si moriva di linfoma di Hodgkin e perché si può morire di linfoma di Hodgkin.<br />

Paradossalmente è difficile morire proprio di linfoma di Hodgkin, anche in passato era difficile,<br />

ma si moriva e si può morire per delle complicanze.<br />

Allo stato attuale, in queste miscele chemioterapiche che si usano per i linfomi, non è un<br />

evento molto raro la possibilità che si sviluppino delle cardiomiopatie, delle malattie polmonari<br />

(tipo fibrosi, polmonite interstiziale, ecc), neoplasie metacrone (metacrone vuol dire a<br />

distanza) perché i primi segnali del linfoma di Hodgkin li troviamo nelle aree paracorticali.<br />

Nelle aree paracorticali cominciano a comparire le prime cellule di Reed-Sternberg perché<br />

abbiamo l’evidenza che queste cellule si formano anche per un deficit dell’immunosorveglianza.<br />

In passato, i pazienti con linfoma di Hodgkin morivano per complicanze infettive soprattutto da<br />

virus erpetici (a conferma di una compromissione del sistema immunitario).<br />

Quindi difficilmente si può morire per una localizzazione metastatica cerebrale o perché viene<br />

leso un centro vitale, ma si può morire per le complicanze che oggi sono diventate più rare<br />

anche perché l’idea di fare un cocktail chemioterapico ha un vantaggio e cioè si diluisce la<br />

scaricato da www.sunhope.it

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