Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope
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<strong>Anatomia</strong> <strong>Patologica</strong> 18\03\2011<br />
Oggi chiudiamo il capitolo delle linfoadeniti per passare poi ai linfomi.<br />
Linfoadenite dermatopatica.<br />
Allora, questa che vedete è una linfoadenite frequentissima; già vi ho detto, d’altronde che la<br />
patologia linfoghiandolare è la patologia in senso assoluto più frequente; da cosa è caratterizzata<br />
questa? Dal fatto che le dermatiti di vario tipo, la psoriasi, le eritrodermie, dermatiti esfoliative, cioè<br />
quelle dermatiti e dermatosi che provocano prurito; il prurito poi provoca grattamento e questo<br />
determina un traumatismo a livello locale che consente la distruzione di alcune cellule, con perdita<br />
di lipidi e di melanina; questa melanina, poi, attraverso i linfatici della cute va ai linfonodi e<br />
determina questa linfoadenite; può succedere che siccome c’è un periodo di latenza tra la dermatite<br />
e la linfoadenopatia, il paziente stesso non riferisce proprio all’anamnesi di aver avuto una<br />
dermatite pruriginosa, anche perché magari è guarita con trattamenti opportuni e quindi non ricorda<br />
più e le variazioni linfoghiandolari possono spesso essere eccessive, abbiamo anche delle<br />
megalinfoadenomegalie che possono destare allarme nel paziente e nel clinico, perciò si arriva alla<br />
biopsia. Cosa osserviamo a livello bioptico? La cosa più seria è che possiamo avere un<br />
sovvertimento completo dell’architettura linfoghiandolare, per esempio non si vedono bene i<br />
follicoli, il linfonodo è un po’ stravolto dall’accumulo di queste cellule chiare, la maggior parte<br />
delle quali sono cellule dendritiche di cui abbiamo parlato, S-100 positive e che si accumulano per<br />
smaltire questi depositi lipidici che noi vediamo, ma soprattutto vediamo i depositi di melanina.<br />
Quando vediamo questo sappiamo che è una linfoadenite dermatopatica.<br />
[IMMAGINE] Qua vedete un linfonodo, questa è la capsula, qui vedete delle strutture linfoidi,<br />
addirittura non ci sono più i follicoli secondari che frequentemente troviamo nei linfonodi mentre<br />
qui vediamo questo aspetto un po’ chiaro delle cellule che si accumulano sia a livello corticale che<br />
paracorticale, queste caratteristiche ti danno l’impressione di una cosa seria, perché c’è lo<br />
sconvolgimento dell’architettura e c’è una popolazione che infiltra diffusamente i linfonodi; se<br />
andiamo a vedere a più forte ingrandimento qui vedete del pigmento melanocitario e qui vedete<br />
queste cellule più chiare, le cellule non le vedete ancora perché è un piccolo ingrandimento, se<br />
andiamo a fare un grande ingrandimento qui vedete la melanina che si accumula nelle cellule che<br />
sono cellule dendritiche, difficili da dimostrare, ma hanno dei nuclei chiari, sono positive al CB-1a,<br />
così come sono positive all’S-100 e allora abbiamo la conferma che si tratta di un accumulo di<br />
queste cellule con melanina e tutto il resto ed il quadro della linfoadenite dermatopatica a questo<br />
punto è completo.<br />
Altre linfadeniti:<br />
Malattia di Rosai-Dorfman<br />
Tipica dell’età pediatrica che si presenta con un esordio clinico anche violento, ma poi, guarisce da<br />
sola. Si presenta con un ingrossamento massivo dei linfonodi del collo e coinvolge tutte le mucose,<br />
quindi la congiuntiva, la mucosa orale, del labbro, con lesioni eritrodermiche, desquamative, quindi<br />
il quadro di una sindrome catarrale generale con una linfoadenopatia generalizzata. Se andiamo a<br />
fare una biopsia linfoghiandolare (in un bambino questo quadro desta allarme, soprattutto per chi<br />
non conosce questa patologia) troviamo un quadro allarmante perché vediamo i seni linfatici zaffati<br />
da cellule macrofagiche un po’ anomale, atipiche decisamente, le quali hanno un’evidente azione<br />
macrofagica e all’interno di queste cellule vediamo dei detriti cellulari e dei linfociti, un fenomeno<br />
che ha un nome impronunciabile e si chiama “enperì covè”[(?)ho scritto come ha pronunciato]<br />
ovvero la presenza di nuclei picnotici nei linfociti e all’interno del citoplasma.<br />
Malattia di Kikuchi<br />
Molto più frequente in Giappone, ma si verifica anche dalle nostre parti, è una linfoadenite<br />
necrotizzante, anche questa caratterizzata, a volte, da linfociti circolanti atipici; fa parte del gruppo<br />
di malattie senza ancora una precisa definizione eziopatogenetica.<br />
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