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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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modesta,che noi riconosciamo qualche piccolo vasellino,qualche emazia che sembra<br />

intrappolata,questa è la fase iniziale. Nei pazienti sieropositivi una diagnosi del genere è<br />

importante anche per definire la fase, perché è sufficiente per fare una diagnosi di AIDS<br />

conclamata. Quindi nel paziente sieropositivo per HIV,trovare anche un early Kaposis sarcoma<br />

indica che è entrato in una fase di AIDS conclamata.<br />

Questa invece è la fase più avanzata della malattia. Riconosciamo una proliferazione a cellule<br />

fusate,un po’ atipiche,ma non molto,in cui vediamo delle emazie intrappolate in queste cavità,che<br />

sembrano delle cribrosità,dei buchi,ma in realtà sono dei vasi. Se facciamo il CD34 che è un<br />

marker degli endoteli restiamo meravigliati per il fatto non che i vasi risultino positivi,ma perché<br />

queste cellule fusate sono anch’esse positive,e questo è un fatto anomalo che indica che se è una<br />

neoplasia,è una neoplasia delle cellule endoteliali e delle cellule endoteliali linfatiche,ecco perché<br />

molto spesso c’è una tumefazione legata a una stasi linfatica. Fino a questo punto siamo arrivati<br />

qualche anno fa. Oggi sappiamo che questo è un modello di cancerogenesi particolare, virale,<br />

perché una condicio sine qua non perché si instauri questa lesione è l’infezione da herpes virus 8,<br />

però non è condizione sufficiente,perché solo in una parte di soggetti con infezione da herpes virus<br />

8 sviluppa il sarcoma di Kaposi. Nei primi 2 stadi,quando non compaiono ancora tutte queste<br />

cellule fusate,la malattia non è ancora neoplastica, ma rappresenta solo una reazione abnorme<br />

legata ad una serie di chemochine evocate dall’infezione da herpes virus 8 che determina una<br />

proliferazione vascolare dei vasi,ma siamo ancora a livello di iperplasia,non di tumore. Il III stadio è<br />

il cancro,per cui il termine di sarcoma di Kaposi si dovrebbe riservare allo stadio III,ossia lo stadio<br />

finale che è una forma di sarcoma vascolare,linfatico e questo è stato dimostrato anche da un<br />

punto di vista molecolare, per cui vedete come passiamo da una forma di infezione virale,di<br />

infiammazione che presenta iperplasia,inibizione dell’apoptosi,una neoangiogenesi indotte dal<br />

virus,attraverso l’attivazione di varie chemochine,per arrivare poi alla fase finale dove c’è il vero e<br />

proprio sarcoma,cioè la neoplasia.<br />

Facciamo ora un breve excursus sulla placenta.<br />

In una placenta distinguiamo due superfici:una fetale(piatto coriale) dove si inserisce il cordone<br />

ombelicale e una materna che guarda nella cavità uterina(piatto basale). Nella placenta avviene lo<br />

scambio tra sangue materno e fetale. I responsabili di questo scambio sono i villi. Nello spazio<br />

intervilloso,dove si trovano le cellule trofoblasti che,avvengono questi scambi. I villi si dipartono dai<br />

cotiledoni,le unità funzionali che sembrano alberi. Distinguiamo i villi di prim’ordine,quelli che si<br />

staccano subito,villi di secondo ordine e villi terminali a seconda di come va il processo di<br />

ramificazione dicotomica. Abbiamo 3 cellule di tipo trofoblastico,di cui due sono le più importanti:il<br />

citotrofoblasto(basale)e il sincizio trofoblasto. Tra i due si trova il trofoblasto intermedio. Hanno<br />

proprietà immunoistochimiche importanti perché il sincizio trofoblasto è il maggior responsabile<br />

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