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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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avere dei melanomi e quindi rientrava in una sindrome chiamata di clark (?). Presenta dei caratteri molto<br />

sovrapponibili a quelli del melanoma se seguiamo i criteri ABCDE. Questi sono pazienti vanno osservati e<br />

sottoposti ad un follow-up intensivo, spesso questi pazienti sono affetti da molti nevi displastici e il<br />

dermatologo decide quale togliere in base all'aspetto. Quali sono i criteri per dire che quel nevo è un nevo<br />

displastico: innanzitutto la asimmetria , cioè come se fossero melanoma, tendenza a dare degli aspetti<br />

pagetoidi, una tendenza delle teche a fondersi fra di loro, all'interno di queste teche c'è anche una certa<br />

irregolarità nella disposizione, c'è anche una reazione linfocitaria che pure un segno molto sospetto che a<br />

parte il nevo con alone, la presenza di infiltrati linfocitari, adiacente alla popolazione melanocitaria è in<br />

genere più una Caratteristica del melanoma. Quindi coalescenza e asimmetria poi una iperplasia<br />

lentigginosa esplosiva. a parte queste teche coalescenti vedete queste cellule melanocitarie aumentano di<br />

numero (iperplasia).<br />

I melanomi: sono<br />

il melanoma in situ che può avere una fase di crescita orizzontale, in cui o non è invasivo o è poco invasivo e<br />

una fase di crescita verticale. queste fasi possono essere susseguenti ma abbiamo anche dei melanomi che<br />

nascono con una fase di crescita già verticale ma nella maggior parte dei casi va avanti la dinamica per fasi.<br />

Questo significa che se noi prendiamo il melanoma prima che è cominciato una fase di crescita verticale noi<br />

avremo buone speranze di risolvere il problema.<br />

I marker del melanoma: non solo per capire se la lesione neoplastica è melanocitaria o no, ma è molto utile<br />

anche per capire se è un nevo displastico o melanoma…i marker comunque sono il MELAN-A E L’hm3 45<br />

(??) sono quelli più vecchi e più utilizzati poi abbiamo il CD 63 E LE TIROSINASI. Questi marcatori ci<br />

consentono non solo di capire se una lesione è melanocitaria o no ma ci consentono, studiando la loro<br />

distribuzione nella lesione melanocitaria, di capire se si tratta di lesioni tendenzialmente benigne o maligne,<br />

in altre parole, questi marcatori si distribuiscono solo nella parte superficiale se siamo davanti ad un nevo<br />

(benigno). Perché questo avviene? Perché in genere nel nevo, a dimostrazione del fatto che il nevo è di<br />

origine neuro-ectodermica, andando verso il basso le cellule tendono diventare più piccole ed acquisire un<br />

fenotipo più neuro-epitaliale anziché melanocitario, tendono ad un fenomeno di neurotizzazione cioè a<br />

diventare cellule nervose. Se andiamo verso il basso vedete questa tendenza alla maturazione nel senso più<br />

propriamente nervoso, questo è un segno di benignità, questo spiega perché alcuni marcatori li troviamo<br />

sopra e non li troviamo sotto. un segno di malignità importante è trovare le figure mitotiche, magari<br />

atipiche (che noi andiamo a cercare nei casi dubbi).<br />

quali sono le principali varietà?<br />

1)il melanoma in situ<br />

2)la lentigo maligna (che può essere in situ o lentigo maligna melanoma quando già ha avuto una crescita<br />

in senso verticale) la lentigo maligna è una forma molto diffusa negli anziani per cui c'è una pigmentazione<br />

che è atipica. La lentigo maligna corrisponde ad un melanoma in situ particolare. Quando invece è lentigo<br />

maligna melanoma c'è già la fase di crescita verticale.<br />

3) melanoma a diffusione superficiale: è il più frequente e si chiama a diffusione superficiale perché tende<br />

ad avere comunque un pattern pagetoide, però se è in fase di crescita verticale mostra l'uno e l’altro cioè il<br />

pattern di crescita intra epidermico ed anche la componente che va in profondità. Questo melanoma<br />

rappresenta il 60-70% di tutti i melanomi<br />

scaricato da www.sunhope.it

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