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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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di dolore pelvico che è un problema perché a volte si riesce a spiegare(con l’endometriosi per es.),<br />

altre volte non si riesce a spiegare, può determinare infiammazione, adesioni perché a furia di<br />

avere queste emorragie, la parete dell’ovaio si assottiglia, si infiamma e si determinano poi<br />

aderenze con la tuba o con altri organi vicini, talvolta si formano come delle sacche che poi vanno<br />

incontro a fibrosi e che prendono contatto con organi vicini dando come l’impressione di un<br />

tumore maligno. Questa invece è una pseudo cisti emorragica, vedete, non distinguete più la<br />

parete, ma vedete questi grandi macrofagi, sangue e probabilmente questa cisti rappresenta<br />

l’evoluzione di un’endometriosi. Le cisti del Morgagni hanno un contenuto molto limpido, qual è la<br />

caratteristica di questa cisti? Che ha un epitelio simil-tubarico, le cellule tubariche hanno una<br />

caratteristica, che insieme alle cellule classiche colonnari vediamo delle cellule chiare, la presenza<br />

di queste cellule chiare è un marcatore morfologico delle cellule tubariche, ma un’altra<br />

caratteristica rispetto alle altre cisti è che nella parete notiamo anche un tessuto muscolare, perciò<br />

sono dette anche “mulleriane”, quando sentite mulleriane vuol dire che c’è sempre qualche<br />

tessuto in più (ricordate che dall’epitelio mulleriano si formerà anche il miometrio, quindi ha delle<br />

potenzialità anche muscolari). La cisti da Walthard la possiamo trovare soprattutto nei tessuti<br />

paraovarici e paratubarici e rappresenta una metaplasia a cellule transazionali(per es. le vie<br />

urinarie hanno questo epitelio caratteristico detto “transazionale”che in condizioni di riposo è<br />

pluristratificato, in condizioni di distensione sembra monostartificato, quindi è un epitelio molto<br />

elastico). I residui di Walthard sono questi: vediamo un epitelio di tipo transazionale.<br />

La sindrome di Stein Leventhal o sindrome dell’ovaio policistico non è così rara. La patogenesi è<br />

complessa e non ben definita perché riguarda un po’ tutto, io vorrei limitarmi a discutere un po’<br />

sulla situazione dell’ovaio. Ora, se andiamo a fare un’ecografia e l’ecografista è bravo, cos’è che ci fa<br />

pensare ad una Stein Leventhal? Quando vediamo queste cisti e tutta la corticale ne è piena, la<br />

bilateralità(sia ovaio di dx che di sn), la geometricità del reperto cioè cisti simili, molto spesso tutte<br />

inferiori ad 1cm, quindi già quando vede questo deve pensare ad una sindrome dell’ovaio<br />

policistico, poi ci sono una serie di test ormonali; in più se non è un ecografista abusivo, ma bravo,<br />

può vedere la corticale ispessita come un’area di iperdensità. Ovviamente c’è un’iperproduzione di<br />

estrogeni, perché si tratta di cisti essenzialmente follicolari, e l’iperestrogenismo, come abbiamo<br />

visto, è una condizione di rischio per il carcinoma dell’endometrio. Quindi macroscopicamente noi<br />

vediamo tutta una costellazione di cisti tutte inferiori al cm. C’è poi un ispessimento della tunica<br />

albuginea, il numero di follicoli primordiali è normale, ma vi è un aumento dei follicoli atresici<br />

perché il follicolo non riesce a scoppiare e questi follicoli si affollano per scoppiare, perché manca il<br />

follicolo dominante, e quindi ci sono cisti follicoliniche. La teca cerca di reagire a questa situazione,<br />

attraverso il feed-back ipofisario ,aumentando la luteinizzazione dello stroma e pensando che<br />

questo possa favorire questo scoppio. Ora, che questo sia un fatto importante nella patogenesi lo<br />

dimostra la terapia, una volta, ma anche adesso, si usava la terapia medica(anche perché questa<br />

sindrome dà anche obesità, virilizzazione e così via), poi si praticava la resezione cuneiforme che<br />

era un intervento un po’ doloroso perché si resecava a cuneo l’ovaio e in alcune aveva successo. Si<br />

è visto poi che si può risparmiare questo intervento praticando una terapia che è detta<br />

“imprinting”; ecco, non so se avete mai visto come si fanno le salsicce in casa, si prende la carne di<br />

maiale e si mette nella pelle di intestino e si legano, se uno mette a cuocere queste salsicce così e<br />

non lo sa, queste si gonfiano. Il macellaio che lo sa, prendeva un pezzo di sughero, si infilavano<br />

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