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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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cellule giganti, se c’è una mastite granulomatosa; [IMMAGINE] qui si vedono elementi molto<br />

sospetti, una grande importanza ce l’ha la forma del nucleo, ma anche la distribuzione della<br />

cromatina, con una distribuzione “molding”, s’intende cioè quando un nucleo si sagoma sull’altro,<br />

vedete, questo nucleo si deforma e paradossalmente questa cellula tumorale è più fragile di una<br />

cellula normale, la quale è più dura di una cellula tumorale, resiste alle aggressioni, vedete qua c’è 1<br />

mitosi cosiddetta da scoppio, perché tutto il materiale cromosomico si è disposto a colori;<br />

[IMMAGINE] questo è un caso di cancro ad alto grado, guardate la distribuzione irregolare dei<br />

cromocentri e della cromatina in grado; [IMMAGINE] il carcinoma lobulare, vedete, è formato da<br />

piccole cellule; [IMMAGINE] qui è rappresentato il classico “anello con castone”, quindi si tratta di<br />

un carcinoma mucoide;questo è un altro carcinoma; [IMMAGINE] questo è uno dei motivi per cui<br />

il carcinoma può essere detto secco, quando ci troviamo dinanzi ad una fibrosi così forte che<br />

addirittura la lama del microtomo ha difficoltà a tagliare, questo spiega perché ci sono queste<br />

grinze, queste ripiegature, legate proprio al fatto che la lama sobbalza, di fronte alla durezza ha<br />

delle oscillazioni, per le quali l’ago aspirato risulta insufficiente; [IMMAGINE] ecco il<br />

mammuTOM e questi sono i frustoletti di tessuto, sono aghiformi, piccole carotine, anche di<br />

spessore inferiore a 1mm che ci danno però una dimensione realistica del cancro, se fatto bene, ora<br />

c’è una valutazione morfologica accurata, un’elevata specificità e sensibilità e c’è anche un altro<br />

vantaggio, mentre sul citologico posso avere difficoltà a fare dei metodi speciali, sulla microbiopsia<br />

posso fare tutti i metodi possibili e immaginabili, perché è materiale incluso, quindi posso ricercare<br />

i recettori, l’ER2, il Ki67 e tutti i marcatori, in modo che la microbiopsia rappresenta anche un<br />

superamento della biopsia incisionale, cioè che uno prelevava un pezzo di tessuto e lo analizzava,<br />

invece ora con la microbiopsia si salta questa fase.[IMMAGINE] Ecco come appare ingrandito un<br />

frustolo di tessuto, qua vedete delle cellule a fila indiana di un carcinoma globulare, quest’altro,<br />

invece, è un carcinoma duttale, lo spessore di questa carotina è < 1mm, voi la vedete ingrandita.<br />

Quindi, se una mammografia è positiva o sospetta facciamo una citologia aspirativa, ma oggi si dà<br />

preferenza alla microbiopsia, ma rimaniamo in condizioni standard dei centri che non hanno ancora<br />

questa strumentazione, quindi se il FNAB è positivo, la possibilità di avere un cancro si avvicina al<br />

100%, se però è negativo non siamo sicuri al 100%, così se il FNAB è sospetto, o addirittura può<br />

essere inadeguato per fibrosi, calcificazioni, o quando la neoplasia è talmente piccola che si ha<br />

difficoltà a prendere qualcosa. Ove mai ci siano dei problemi, se il FNAB ad esempio è negativo,<br />

ma il mammografista non è convinto, c’è la microbiopsia e l’intraoperatoria è inutile fare la<br />

citologia aspirativa se sappiamo, ad esempio che il nodulo è molto calcifico, fibrotico, piccolo, con<br />

l’ago aspirato probabilmente non otterremo risultato.<br />

Questo è uno schema che ci serve per riunire le informazioni cliniche, biologiche, anatomopatologiche<br />

e terapeutiche insieme. Cosa sappiamo noi di come il cancro della mammella evolve?<br />

Quando è a 0,3 mm, invisibile alla mammografia, già è a 10alla quarta[ non lo so segnare al pc ]<br />

=10000 cellule e ha già avuto 12 generazioni e anche a 2,4mm oscilla tra 10alla quarta e 10 alla<br />

settima e ha avuto 23 generazioni, fino a questo livello è pT1a, il follow-up è del97%; se già ci<br />

troviamo a pT1b e quindi ci troviamo tra 0,5 e1cm, il cancro è arrivato a un numero di cellule pari a<br />

10 alla nona=1000000000 e 30 generazioni e il follow-up scende all’89%, il pT1c, stiamo tra 1 e<br />

2cm, 10 alla decima cellule e 33 generazioni, il follow-up è dell80%; però, vedete, se passiamo a<br />

pT2, cioè tra 2 e 5cm, ecco, questo è il momento critico che ci aiuta a capire la razionalità di uno<br />

screening, il follow-up scende al 50%, abbiamo in numero di cellule pari solo a 10alla undicesima<br />

che corrisponde a 10 miliardi, però, vedete, ci sono state solo 3generazioni in più, quindi 33, in un<br />

tempo relativamente breve, poi se scendiamo a pT3 arriviamo al 30% di sopravvivenza, e, per<br />

arrivare a quest’aggravamento della prognosi non è necessario un numero enorme di generazioni,<br />

ma solo 3, vedete, da 33 a 36, mentre ovviamente il tumore ha avuto una crescita esponenziale,<br />

perché siccome le cellule sono molte saranno numerose soprattutto le cellule neoformate, però<br />

facciamo anche una valutazione in rapporto alle tecniche: con la mammografia noi possiamo<br />

cogliere una lesione anche di pochi mm, per vederli con la clinica, invece, devono essere almeno di<br />

1cm, il nodulo dev’essere palpabile.<br />

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