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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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MAMMELLA<br />

LINFONODO SENTINELLA<br />

La tecnica del linfonodo sentinella risponde ad 1 esigenza, sentita dal popolo femminile, di una<br />

migliore qualità di vita, quindi quell’atteggiamento del chirurgo-ginecologo di 1volta che toglieva<br />

tutto (muscolo grande pettorale, piccolo pettorale, ascella,…).Ma quando e perché si fa?<br />

Non si può fare quando c’è 1precedente biopsia che creando un traumatismo della zona ha potuto e<br />

spesso si è verificato determinare delle distorsioni linfo-ghiandolari per cui non siamo più sicuri che<br />

c’è questa sequenzialità di linfonodi; non si può fare quando c’è una linfoadenopatia palpabile a<br />

livello ascellare, quando c’è anche una TAC di conferma dove abbiamo grandi linfonodi, perché<br />

sembra inutile ricercare linfonodi, tutt’al più questa linfoadenopatia palpabile andrebbe esaminata;<br />

non si può fare in rapporto alle dimensioni del nodulo primario ( anche se questo è 1 punto<br />

controverso), alcuni dicono che T1 come grandezza del tumore, cioè fino a 2cm, è il limite, un’altra<br />

scuola di pensiero considera come limite 3cm, ma la più accreditata è quella che considera come<br />

limite 2cm; non si può fare quando una persona ha avuto già una chemioterapia neoadiuvante; non<br />

si può fare quando il soggetto ha un carcinoma in situ perché è multicentrico, quindi ovemai ci fosse<br />

stato un focolaio di invasività, dove lo prendiamo questo linfonodo sentinella? Se tutta la mammella<br />

è coinvolta e probabilmente anche la mammella controlaterale,e non si deve fare perché se è in situ,<br />

per definizione, non dovrebbero esserci metastasi, se è 1falso negativo, cioè sembrava in situ, ma ha<br />

avuto delle metastasi, dove lo andiamo a fare per localizzarlo? E’ inutile; non si può fare in caso di<br />

allergie, perché bisogna inoculare sostanze oleose, tecnezio e così via.<br />

C’è un problema, inoltre, per il linfonodo sentinella, ma questa è una mia opinione personale:<br />

spesso, a parte i falsi negativi, che, però abbiamo visto sono relativi perché abbiamo visto che la<br />

micrometastasi o il piccolo embolo non incide sul coinvolgimento degli altri linfonodi, c’è il<br />

problema che se il cancro è piccolo e il linfonodo sentinella è negativo c’è un certo atteggiamento<br />

ottimistico e rinunciatario da parte della paziente, ma soprattutto del clinico che è convinto che tutto<br />

è andato bene; non è proprio così, o meglio lo è statisticamente, ma non in maniera assoluta e,<br />

quindi, c’è una sottovalutazione del problema, anche perché, anche se succede raramente, la<br />

paziente, dopo 8-10 anni, dall’intervento pregresso da cui tutto sembra a posto può manifestare una<br />

metastasi, evidentemente per la presenza di un focolaio metastatico che già c’era ma che si trovava<br />

in una situazione di dormiveglia; poi c’è un altro problema, e cioè che non ci sono solo i linfonodi,<br />

ma ci sono 2 situazioni spesso sottovalutate nel cancro della mammella, che gli anatomo-patologi<br />

conoscono bene: la prima è il midollo osseo, non raramente coinvolto come sede di metastasi<br />

insieme con l’osso, e la seconda è che tende a coinvolgere l’ipofisi ( pochi sanno questa cosa, che<br />

non sta scritta sui libri ) , emerge dalle casistiche autoptiche e si hanno anche dei sintomi endocrini.<br />

Ci sono, poi, delle voci contrarie, come gruppi internazionali molto quotati che, a differenza di<br />

Veronesi, però questi non hanno preso il sopravvento, per esempio l’American College dei<br />

chirurghi oncologi che dice che c’è uno svantaggio prognostico rispetto alla linfoadenectomia che<br />

oscilla tra l’1 e il 4%, in effetti queste incertezze risiedono anche nel fatto che questa metodologia<br />

non è stata codificata nei dettagli, ad esempio: c’è chi usa il colorante vitale, chi usa la scintigrafia,<br />

chi usa il contatore Geiger all’atto operatorio per visualizzare il linfonodo sentinella, chi va a vedere<br />

pure la linea mammaria interna, poi a che distanza dal prelievo si va a fare l’indagine strumentale<br />

per vedere, che tipo di reattivo si usa…non è stato codificato, per cui, quando diciamo linfonodo<br />

sentinella, in effetti corriamo il rischio di paragonare procedure e metodologie anche diverse, questo<br />

secondo i risultati dell’American College dei chirurghi oncologi, cioè che ogni chirurgo questo<br />

linfonodo sentinella lo vive in maniera “pirandelliana”.<br />

Nonostante questi problemi, c’è un trend favorevole verso questo linfonodo sentinella, la stessa<br />

paziente lo chiama, lo chiede per i problemi che vi ho detto prima: le sedi metastatiche della<br />

mammella possono essere midollo, fegato, polmone, ossa; se ci troviamo di fronte ad un T1 il<br />

follow-up a 5 anni è certamente molto favorevole, man mano che scendiamo la prognosi è molto<br />

scaricato da www.sunhope.it

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