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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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Tis[DCIS] :Carcinoma duttale in situ<br />

Tis[LCIS] :Carcinoma lobulare in situ<br />

Tis[Paget] :M. di Paget senza tumore (perché se c’è tumore, nella malattia del Paget, la<br />

stadiazione segue quella del tumore principale).<br />

Poi abbiamo : nell’ambito dei T1<br />

T1 mic : microinvasione < 0,1 cm [m] (quando il carcinoma è mini-invasivo )<br />

T1a : 0,1 cm < T < 0,5 cm<br />

T1b : 0,5 cm< T > 1 cm<br />

T1c : 1 cm < T > 2 cm<br />

Però il T1 è il più favorevole tra i tumori invasivi.<br />

Poi abbiamo T2 che è tra 2 e 5 cm. Il T3 quando è maggiore di 5 cm. Il T4 quando, a prescindere<br />

dalle dimensioni, si estendono alla parete toracica o da edemi, ulcerazioni, satellitosi e in questo<br />

caso la pelle della mammella assume un aspetto a buccia d’arancia. E’ T4 anche se, a prescindere<br />

dalla forma, si stratta di carcinoma infiammatorio.<br />

I linfonodi: per i linfonodi della mammella abbiamo 3 livelli di linfonodi ascellari. In linea di<br />

massima il livello 1 è il livello più basso, il livello 2 è l’intermedio, il livello 3 è quello più difficile a<br />

dire( e poi nn si capisce). Oltre a questi abbiamo i linfonodi della linea mammaria interna, spesso<br />

trascurati perché si pensa solo ai linfonodi ascellari. Voi sapete che in chirurgia si usa la tecnica del<br />

linfonodo sentinella, di cui mi sembra di aver già parlato. Ricapitoliamo un po’ questa tecnica:<br />

partiamo dal presupposto che innanzitutto questo linfonodo sia identificabile, cosa che fa il medico<br />

nucleare iniettando una sostanza radioattiva a breve emivita nella zona adiacente al cancro; dopo<br />

va a visualizzare qual è il primo linfonodo che capta. Essendo quello il linfonodo di confine,<br />

appunto il linfonodo sentinella, dobbiamo presumere che non ci sia il cosiddetto salto della<br />

metastasi e che ci sia una sequenzialità di eventi, cioè il primo linfonodo, poi il secondo, poi il terzo<br />

e così via. Se il primo linfonodo è indenne (tutto questo, naturalmente, si fa a livello di diagnosi<br />

intraoperatoria), quindi se il linfonodo sentinella è indenne (all’analisi anatomopatologica .. questo<br />

ce l’ho aggiunto io), allora il chirurgo non fa una linfoadenectomia. Molto spesso si fa un intervento<br />

conservativo della mammella, per esempio si fa una quadrantectomia o addirittura una<br />

tumorectomia e poi, se non si fa il linfonodo sentinella, si tolgono i linfonodi ascellari e questo<br />

porta a tutta una serie di conseguenze tra cui elefantiasi, infiammazione… quindi il linfonodo<br />

sentinella risponde anche ad una serie di esigenze come, ad esempio, la qualità di vita. Tutto<br />

questo però deve presumere che non ci siano le skip metastasis ovvero le metastasi a salto…<br />

fenomeno che può avvenire, ma in percentuali così basse da essere considerato trascurabile.<br />

Questo è lo studio di Veronesi di qualche anno fa che ha preso due popolazioni, una con la<br />

dissezione dei linfonodi ascellari e l’altra con il linfonodo sentinella. Ha dimostrato che la prognosi<br />

in tutte e due le popolazioni non è statisticamente diversa, anzi c’è una leggera superiorità nella<br />

sopravvivenza nel gruppo che era stato trattato con la tecnica del linfonodo sentinella. Questa<br />

tecnica vale, naturalmente, per lesioni di certe dimensioni; ma quando abbiamo già evidenza di<br />

metastasi linfoghiandolari bisogna fare la linfoadenectomia. In realtà la linfoadenectomia ha un<br />

valore un po’ così, perché se i linfonodi sono stati interessati, chi mi dice che non siano stati<br />

interessati anche altri linfonodi? Paradossalmente quindi la linfoadenectomia aveva soltanto uno<br />

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