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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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anche delle atipie citologiche. Queste atipie citologiche si classificano come C1, C2, C3 nel<br />

carcinoma intraduttale. L’evoluzione dell’iperplasia duttale atipica e maggiore rispetto all’ipeplasia<br />

duttale,l’intervallo di manifestazione si riduce sempre di più,perché per un’iperplasia duttale<br />

vediamo un 2.6 – 4% dei casi che può evolvere verso il cancro,con un intervallo che può arrivare a<br />

14 anni;per l’iperplasia duttale atipica,questo intervallo si riduce a 7-8 anni,per il carcinoma<br />

intraduttale c’è un intervallo molto variabile,a seconda del grado di differenziazione. Ovviamente il<br />

C3 corrisponderà al 45%,il C1 al 15%,l’intervallo entro cui si manifesta questa trasformazione e<br />

degenerazione maligna in cancro è molto più breve,cioè dai 4 ai 6 anni. Il grading viene valutato in<br />

base ai soliti parametri: atipie citologiche,dimensioni,figure mitotiche,necrosi,e cosi via.<br />

Ecco questo è un esempio di G1,vedete cellule piccole un aspetto un po’ cribroso,e qua vedete le<br />

atipie più marcate,però mai superata la membrana basale. Ovviamente il rischio di un carcinoma<br />

sincrono o metacrono in G3 è molto più elevato. E poi questo carcinoma in situ ha anche un altro<br />

difettuccio serio,cioè che quando noi troviamo questo carcinoma in situ cosi,oppure aree di<br />

carcinoma in situ inserite in un carcinoma duttale,per cui possiamo avere delle aree di carcinoma<br />

invasivo adiacenti ad aree di carcinoma in situ,dobbiamo sempre stare attenti alla bilateralità e alla<br />

multicentricità. Diciamo che quando troviamo lesioni intraduttali,in situ, c’è la tendenza ad essere<br />

multicentrici,cioè a riguardare entrambe le mammelle,quindi dobbiamo controllare anche la<br />

mammella apparentemente sana.<br />

L’iperplasia lobulare atipica. Qui vedete un’immagine molto chiara. Questo è il dotto terminale<br />

intralobulare,guardate come si è dilatato,e per forza,perché tutti questi acini sono diventati solidi.<br />

Qui si vede DIN1, DIN2, DIN3,io non vi do i dati statistici di queste tre cose perché vi darei i<br />

numeri,ma la cosa importante è che il rischio di carcinoma è 6 volte ,maggiore a seconda del<br />

grado ed evoluzione che riguarda il 15-43% dei casi.<br />

Si possono trovare questo tipo di lesioni anche adiacenti a carcinomi invasivi. Ecco,questo è un<br />

DIN1, vedete l’acino è diventato solido però è fatto da piccole cellule,e qua un DIN3 cioè con delle<br />

atipie molto spiccate e ovviamente aumenta il rischio.<br />

Fino ad arrivare al carcinoma lobulare in situ. Ecco,vedete il lobulo è diventato enorme,solido,in<br />

effetti le cellule acinari sono piccole;qua si vede qualche struttura ghiandolare residua,però se<br />

andiamo a fare l’actina,ci rendiamo conto che è una situazione in situ,perché c’è sempre un anello<br />

di actina intorno e questo ci da maggiore sicurezza..<br />

L’alterazione a cellule colonnari è un’alterazione che è emersa recentemente. Si parla di iperplasia<br />

a cellule colonnari,si parla di un’atipia epiteliale piatta,che molto spesso è associata a carcinoma<br />

duttale in situ. Queste alterazioni a cellule colonnari possono essere associate nella metà dei casi<br />

a iperplasie lobulari atipiche,a carcinoma lobulare in situ,a carcinoma duttale in situ e carcinoma<br />

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