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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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[Il prof. si assenta perché lo chiamano per controllare un estemporanea di polmone, torna e ci<br />

racconta] Quello che vuol sapere il chirurgo toracico quando opera una lesione polmonare non è il<br />

sottotipo, l’istotipo, ma si pone questo problema: è un carcinoma a piccole cellule (o microcitoma),<br />

molto frequente? Nel qual caso si cambia il tipo di intervento perché si sa che questo è un tipo di<br />

cancro molto diffusivo per cui l’intervento chirurgico è inutile e si limita a chiudere; se, invece, è un<br />

carcinoma non a piccole cellule, procede con l’intervento, procederà con la lobectomia se è piccolo,<br />

altrimenti con un intervento più grande se è più grande; in questo caso mi sono limitato a dire<br />

questo, che è quello che il chirurgo voleva sapere, personalmente credo che sia 1 carcinoma raro,<br />

non un adenocarcinoma, ma un carcinoma bronchiolo-alveolare, che è quello più subdolo, cresce a<br />

colate e riveste gli alveoli, aveva questo pattern particolare, ma lo confermeremo dopo,lui ora,<br />

dunque, procederà e ci manderà un intero lobo, l’intera grandezza della lesione, poi vorrà conoscere<br />

i margini dell’escissione, se, per esempio, ha fatto una lobectomia,o ci manderà i linfonodi per<br />

vedere se deve procedere ad una linfoadenectomia, l’estemporanea, infatti, non è un atto solo, ma<br />

può richiedere anche una giornata intera.<br />

Eravamo rimasti al dotto extralobulare da cui si dipartono i dotti terminali o intralobulari che<br />

terminano nei duttuli, cioè negli acini, e abbiamo, quindi, le unità dutto-lobulari, costituite dal ramo<br />

terminale che è una diramazione del dotto galattoforo che termina con gli acini. In una mammella<br />

non in gravidanza questi acini sono piccoli, addirittura non funzionalmente attivi, in gravidanza<br />

questi acini, invece, si allargano, si moltiplicano perché devono provvedere alla secrezione del latte.<br />

In passato si era tutti d’accordo che il punto in cui il dotto trapassa nell’acino ( lo vedete qui-> c’è<br />

1immagine) è un punto critico (come la giunzione per l’endocervice), quindi il dotto terminale<br />

intralobulare, perché il lobulo ha anche la sua simmetria, perché noi vediamo un tipo di connettivo<br />

che avvolge l’insieme di questi acini, l’unità funzionale, dunque, della mammella è questa unità<br />

dutto-lobulare, vedete, questo rappresenta il lobulo e questo rappresenta il sistema duttale terminale.<br />

Partendo da questo presupposto e dagli studi sperimentali, si vide che proprio questa porzione<br />

duttale terminale era la porzione da cui nasceva tutto, si vedeva che quando nasceva il processo<br />

neoplastico nasceva lì, comunque è rimasta la classificazione del carcinoma duttale e di quello<br />

globulare, perché desumevamo, erroneamente, che uno nascesse dai dotti e un altro dai lobuli, è che<br />

hanno una storia diversa. Prima voglio, però, darvi altre 2 nozioni: l’areola mammaria, soprattutto<br />

nell’area in cui si aprono i dotti galattofori è pigmentata, questo è un processo che compare<br />

soprattutto dopo l’adolescenza, quindi riconosciamo anche dei melanociti responsabili della<br />

pigmentazione e cellule particolari, la cui funzione non è ancora ben chiara, le cellule chiare di<br />

Toker, sono delle cellule epitelioidi dal citoplasma molto chiaro che hanno sede solo lì, una<br />

particolare patologia è stata erroneamente attribuita a queste cellule, lo vedremo più avanti. Se<br />

facciamo una sezione istologica voi vedete subito che il lobulo mammario ha un connettivo diverso<br />

dal connettivo esterno e che ha una strutturazione che già a occhio fa capire che si tratta di un’unità<br />

funzionale.[IMMAGINE] All’interno di questo lobulo riconosciamo il dotto terminale intralobulare<br />

che, in questo caso, è stato preso in 3 parti, in genere la sezione è in 2 dimensioni ma poiché il piano<br />

reale è tridimensionale, noi lo vediamo 3 volte, ma è lo stesso dotto; questo, invece, che voi vedete<br />

all’esterno [IMMAGINE] è il dotto terminale extraglobulare che, poi, in un piano inferiore o<br />

superiore si vedrà distaccarsi un ramo che diventerà intralobulare; [IMMAGINE] Ecco l’esempio di<br />

un dotto intralobulare in fase di quiescenza, qui vediamo gli acini appena appena rappresentati,<br />

queste cellule chiare che voi vedete intorno, vedete ci sono vacuoli e cellule appiattite che creano<br />

come un rivestimento all’esterno, sono cellule mioepiteliali, sempre presenti negli organi<br />

ghiandolari perché, quando si contraggono, la ghiandola butta fuori il secreto. [IMMAGINE]<br />

Questo è l’aspetto mammografico di 2 mammelle perché la mammella cambia la sua struttura a<br />

seconda dell’età; in un soggetto giovane la mammella è molto densa, tant’è vero che la<br />

mammografia, nei soggetti giovani, ha una maggiore percentuale di errore, proprio perché è<br />

piuttosto densa; la mammella anziana, invece, ha un fondo più pulito, per cui se c’ha un nodulo lo<br />

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