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Sbobinature complete Anatomia Patologica - SunHope

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matrice è la stessa; si tratta di un tumore benigno che presenta tutte le caratteristiche<br />

immunochimiche dei tumori mesoteliali, di cui avremo modo di parlare.<br />

L’utero può anche essere sede di metastasi, il cancro della mammella può dare metastasi all’utero,<br />

il cancro dell’apparato gastrointestinale, il rene, il melanoma ( che è un tumore maligno che può<br />

dare metastasi ovunque, pensate, ci sono organi come , il cuore che, essendo un organo mobile, non<br />

consente facilmente il processo di metastatizzazione, ebbene l’unico tumore che può dare metastasi<br />

maligne è il cuore ) e poi l’appendice e così via.<br />

MAMMELLA<br />

La mammella, oltre ad avere un grosso impatto sociale, è stata, spesso, trasformata da molte<br />

persone in un’industria; addirittura sono venuti dall’America con un nuovo apparecchio che sono<br />

venuti a spiegarci qui a Napoli, poiché, avendo noi una grossa casistica, pensavano che potevamo<br />

fornire le basi per il funzionamento di questo nuovo apparecchio chirurgico che era in grado di<br />

estrarre il nodulo mammario attraverso un potenziale elettrico, creando poi un’area di necrosi,<br />

intorno alla lesione, che proteggeva da eventuali neoplasie o eventuali metastasi o eventuali<br />

estensioni; sostenevano la superiorità di questo strumento, in realtà la necrosi che si veniva a<br />

formare era piuttosto estesa, non aveva funzione protettiva, oltre a determinare tutta una serie di<br />

problemi ( vascolari e altro ).<br />

Per quanto riguarda la mammella, abbiamo un notevole sviluppo delle tecniche diagnostiche, se, ad<br />

esempio, paragoniamo i mammografi di oggi con quelli di 5-10 anni fa c’è stato uno sviluppo<br />

tecnologico spaventoso, soprattutto nell’acquisizione di capacità di discriminazione, di<br />

visualizzazione del dettaglio che prima non avevamo, queste capacità di discriminazione che hanno<br />

queste nuove tecniche consentono di individuare lesioni anche di 1-2 mm e quando la lesione è così<br />

piccola ci troviamo di fronte all’inizio della storia naturale della lesione, del tumore e anche la<br />

diagnosi diventa molto più difficoltosa, come se il tumore non avesse estrinsecato pienamente la sua<br />

malignità che “si trova ancora in culla”. Il cancro della mammella è tra quelli più studiati, se voi<br />

andate su PUBMED e cercate BREST, mettete gli ultimi5 anni, vi troverete di fronte un mare di<br />

pubblicazioni, di queste, per mio parere, solo l’1-2% dicono cose vero, il resto o scopiazzano o<br />

mettono idee bislacche che non resisteranno al tempo.<br />

C’è un approccio chirurgico molto diverso oggi; in genere la chirurgia è molto più conservativa<br />

perché si è visto che l’approccio “radicale”, non solo è inutile, ma spesso è controproducente,<br />

perché se io , ad esempio, tolgo un tumore maligno ramificato e così via e lascio le metastasi in<br />

sede, ho fatto un grande regalo alle metastasi, è vero che l’intervento è stato eseguito<br />

magistralmente, ma io ho reso un pessimo servizio alla paziente; c’è anche un altro problema: oggi<br />

le opzioni terapeutiche sono migliaia tant’è vero che lo stesso Veronesi qualche anno fa disse che se<br />

paragoniamo tutti i parametri e tutti i protocolli possibili arriviamo a diverse migliaia di opzioni<br />

terapeutiche <strong>complete</strong> perché radioterapia, non radioterapia, chemioterapia, che tipo di<br />

chemioterapia, terapia biologica, non terapia biologica, linfadenectomia, non linfadenectomia, che<br />

tipo di linfadenectomia, che tipo di intervento chirurgico…se mettiamo insieme tutte queste<br />

variabili, otteniamo migliaia di protocolli diversi ed è evidente che si va nella cosiddetta terapia<br />

“sartoriale”, cioè verso una personalizzazione della terapia di cui l’anatomo-patologo definisce un<br />

po’ la “taglia”. Com’è fatta la mammella?<br />

[IMMAGINE] Questo è un modello base dell’istologia perché sapete tutto della cellula mammaria,<br />

dei filamenti e così via, ma magari vi sfugge come è fatta una mammella normale. Qua abbiamo un<br />

dotto galattoforo che si dirama in altri dotti, cioè c’è una suddivisione dicotomica di questi dotti<br />

galattofori che sono diversi e che sbucano nell’areola mammaria fino al punto in cui abbaimo una<br />

dotto, vedete “extra-lobulare”.<br />

scaricato da www.sunhope.it

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