Un Congresso per lo sviluppo della Podologia nel Mondo - AIP
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Il Polipropilene<br />
Cos’è un ortesi plantare<br />
L’ortesi plantare è un presidio medico realizzato interamente<br />
su misura (<strong>per</strong> anatomia, problematica, peso, età,<br />
sudorazione e così via) che, in generale, deve rispondere<br />
a più necessità:<br />
- da un lato correggere e/o compensare alterazioni<br />
strutturali e biomeccaniche del piede e dall’altro essere<br />
ben tollerato dal paziente<br />
- capace di migliorare la qualità <strong>della</strong> vita.<br />
Nella nostra es<strong>per</strong>ienza spagnola abbiamo rilevato un<br />
utilizzo notevole, <strong>nel</strong>la realizzazione delle ortesi plantari,<br />
di un materiale come supporto che in Italia, almeno<br />
da quanto ne possiamo sa<strong>per</strong>e, non viene utilizzato, e<br />
quindi, è stato motivo di un nostro approfondimento: il<br />
Polipropilene.<br />
Introduzione<br />
Il Polipropilene è un termoplastico duro con caratteristiche<br />
molto simili a quelli in polietilene, <strong>per</strong>ò più flessibile<br />
di quest’ultimo. Ha molta resistenza alla trazione e al<strong>lo</strong><br />
shock, molto leggero e abbastanza duro. Le caratteristiche<br />
meccaniche assomigliano molto a quelle dei tendini<br />
articolari. Buona resistenza chimica all’umidità e al ca<strong>lo</strong>re.<br />
A tem<strong>per</strong>atura ambiente presenta un co<strong>lo</strong>r bianco<br />
opaco, ma quando viene sottoposto ad alte tem<strong>per</strong>ature<br />
e viene riscaldato diventa di co<strong>lo</strong>r vetro trasparente.<br />
Come il polietilene è radiotrasparente. I vantaggi sono<br />
caratterizzati dalla flessibilità del materiale, <strong>per</strong>mettendo<br />
così la possibilità di contenere senza atrofizzare. Materiale<br />
plastico che si distingue dagli altri <strong>per</strong> la sua durezza<br />
associata alla sua elasticità.<br />
Il lavoro di questo materiale si complica <strong>per</strong> il suo interval<strong>lo</strong><br />
ristretto di tem<strong>per</strong>atura di mo<strong>della</strong>mento e <strong>per</strong><br />
la delicatezza <strong>della</strong> sua su<strong>per</strong>ficie <strong>nel</strong><strong>lo</strong> stato termoplastico,<br />
dove possono comparire rughe e bolle con molta<br />
facilità.<br />
Esso <strong>per</strong>ò, <strong>per</strong>mette la realizzazione di ortesi plantari<br />
fine,leggere e stabili.<br />
Messo <strong>nel</strong> forno,ammorbidisce a 95-100 gradi, e diventa<br />
mo<strong>della</strong>bile a 180-200 gradi (secondo il forno<br />
Figura 1 - Plantare realizzato in polipropilene da 3 mm<br />
utilizzato può essere richiesta una tem<strong>per</strong>atura anche<br />
maggiore). I fabbricanti raccomandano una tem<strong>per</strong>atura<br />
di almeno 180 gradi con 3 minuti di riscaldamento <strong>per</strong><br />
millimetro di spessore.<br />
Si utilizzano <strong>nel</strong>la realizzazione delle ortesi fogli da 2-3-4<br />
mm.<br />
Composizione chimica<br />
Esiste in tre forme: atattico, sindiotattico e isotattico. L’atattico<br />
è amorfo a causa <strong>della</strong> distribuzione casuale dei<br />
gruppi metilici (CH3). Il sindiotattico e l’atattico risultano<br />
Figura 2 - composizione chimica<br />
MEDICINA<br />
Fabrizio Carrino<br />
Sabino Gril<strong>lo</strong><br />
Genni Mandò<br />
Lucia Micheli<br />
Podo<strong>lo</strong>gi <strong>AIP</strong><br />
il PODOLOGO in medicina<br />
n.171 luglio/agosto/settembre 2012<br />
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