Un Congresso per lo sviluppo della Podologia nel Mondo - AIP

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AIP 10 zioni fornite dalla dott.ssa Linda Passaro, membro del direttivo AIP, con delega alla formazione continua ECM. Numerose in questo caso le richieste dei partecipanti che hanno voluto saperne di più per quanto riguarda il proprio bagaglio professionale di crediti ECM, in una materia in continua evoluzione soprattutto a seguito delle recenti novità e nello specifico per quanto riguarda la formazione a distanza, che è stata avviata da pochissimo dall’AIP e che rappresenta un aspetto sicuramente da tenere in considerazione nell’immediato futuro. Le problematiche giuridiche sono state, come sempre, illustrate del legale dell’AIP, avv. Marco Croce anch’esso favorevole ad un discorso di ampio raggio che possa coinvolgere tutti i podologi italiani così come avviene con le professioni sanitarie più numerose che marciano unite senza divisioni verso gli obiettivi prefissati. Ultimo ma non per questo meno importante, l’intervento della fiscalista Antonietta Codella che ha reso noto quanto Unità: riconoscere l’impegno trentennale dell’A.I.P n.171 luglio/agosto/settembre 2012 chiarito una volta per tutte dall’Agenzia delle Entrate circa la detrazione delle spese podologiche che, così come da sempre sostenuto dall’AIP, può essere riconosciuta senza l’obbligo della prescrizione medica ma con la semplice indicazione della prestazione e del titolo del professionista che l’ha effettuata. Senza dubbio una grande vittoria, resa pubblica lo scorso 1 giugno 2012 dall’Agenzia dell’Entrate attraverso la circolare 19/E, che ha definitivamente fatto chiarezza su un aspetto su cui l’AIP si è sempre battuta fin da subito portando avanti una battaglia che oggi può dirsi vinta, premiando gli sforzi e la costante attenzione prestata al caso. Nei vari interventi che si sono alternati ha preso la parola anche il Presidente AIP, Mauro Montesi che ha ribadito i meriti dell’AIP per quanto fatto fino ad oggi e si è reso, inoltre, disponibile ad un dialogo leale e propositivo con persone che veramente hanno a cuore le sorti della podologia e non con avventurieri o facili vincitori pronti Non disconoscere quanto l’A.I.P ha fatto in 30 anni di attività per valorizzare la professione. E’ questo il paletto che il Presidente Montesi ha posto con forza quale condizione per impegnarsi in un dialogo con i rappresentanti delle alte sigle. Dialogo,appunto,che può essere costruttivo solo se si basa sul pensiero forte di una professione che è nata,cresciuta,stimata in Italia e all’estero grazie all’impegno dell’unica Associazione riconosciuta e soprattutto del suo Presidente che ha creduto nella professione e che è tutt’ora convinto di un possibile futuro sviluppo,purché non si snaturi quanto realizzato fin’ora e si prosegua sulla linea di rigore e di etica che ha caratterizzato ogni iniziativa ed ogni intervento. In effetti, esistono tutte le condizioni per una riflessione che coinvolga i colleghi nella loro totalità. Si vuol dire cioè che oltre al coinvolgimento dei rappresentanti di altre sigle,occorre che tutti i Podologi italiani si rendano conto del valore dell’unità di intenti e vadano al cuore dei problemi oltre a condividere gli impegni per la crescita della professione. Sarà possibile? Per la verità, la partecipazione non certo massiccia all’iniziativa dell’A.I.P non lascia molto spazio all’ottimismo. Sorprende, in particolare la presenza davvero limitata dei giovani, i quali avrebbero dovuto meglio capire che le “sfide che ci attendono” (così recita il titolo dell’incontro) riguardano soprattutto il loro futuro nell’esercizio di una meravigliosa professione, ma certamente non facile proprio in relazione ai vari problemi affrontati nell’occasione. Peccato,dovrebbero sapere i mille e più podologi e studenti invitati che oltre a verificare le opportunità strategiche,sono state fornite informazioni preziose su ogni tema affrontato (vedi articolo a fianco). Bastava essere presenti per venire a conoscenza di indicazioni preziose per la professione. Peccato davvero! Ci auguriamo,in ogni caso,che in un’altra occasione analoga, tutti comprendano il valore dell’unità e si rendano conto che anche in queste occasioni “gli assenti hanno sempre torto”. B. L. il PODOLOGO in medicina
L’elegante sala che ha ospitato l’incontro I due moderatori a salire sul carro solo in occasione di conquiste altrui. Più attenzione alla comunicazione è quanto stato chiesto e sottolineato dal Presidente onorario Gianni Pepè che, prendendo la parola, ha ribadito la necessità di una comunicazione fattiva ed innovativa ma soprattutto proiettata al futuro, aprendo una strada che porti la Podologia verso altrettanti traguardi attraverso una futura e nuova classe dirigente. E’ stato lo stesso moderatore Daniele Palla ad intervenire nuovamente ed a rassicurare tutti sull’impegno e la vicinanza che lo lega all’AIP, così come sulla volontà di farsi portavoce presso altri di progetti seri. Ciò senza dimenticare quanto è stato fatto e soprattutto da chi, in modo che tutti possano apprendere cose che allo stato attuale non sanno o vedono in maniera distorta o interpretano in modo unilaterale. Lo scopo e l’obiettivo è proprio questo: aprire un tavolo di lavoro programmatico con tutti i referenti della podologia in Italia, anche attraverso la mediazione dello stesso Daniele Palla, una sorta di “ministro degli esteri” della podologia, sfruttando il suo ruolo di battitore libero e non appartenente a nessuna associazione, per poter coinvolgere quanti intendono portare un contributo utile alla professione. Si tratterebbe quindi di dettare delle linee guida e creare una vera e propria “costituente”, ascoltando e raggruppando tutte le correnti di pensiero per poter poi elaborare un discorso comune con prospettive nuove e raccogliendo il buono da ognuno. Bisogna dunque far circolare le idee, rivendicando l’identità associativa e politica di ogni parte ma aprirsi al dialogo ed al confronto, tenendo fuori quanti non intendono prendere parte a questo ambizioso progetto. Gli stessi studenti non saranno tenuti fuori da tutto questo, anzi loro saranno i primi a confrontarsi così come suggerito dal rappresentante degli studenti di Podologia della Sapienza, Edoardo Zucchi e che ha trovato tutti d’accordo a cominciare dallo stesso Daniele Palla che si farà promotore di un primo incontro tra gli studenti della Sapienza e quelli di podologia dell’università di Pisa entro la fine dell’anno. Sicuramente sono state gettate le basi per qualcosa di veramente interessante ed affascinante a cui però bisognerà far seguire i fatti affinché non restino carta morta ma si possa cominciare davvero a collaborare ed a remare tutti nella stessa direzione. Un tavolo di lavoro tecnico tra esponenti delle varie sigle è un importante quanto difficile impegno a cui si cercherà di dare vita nei mesi a seguire per poi magari organizzare un nuovo appuntamento, come questo dello scorso 7 luglio, dove si possano davvero coinvolgere tutti i podologi italiani. La sfida è lanciata. Non resta che cogliere l’invito. n il PODOLOGO in medicina n.171 luglio/agosto/settembre 2012 AIP 11
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