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L’équipe carcere del Sert d’Ivrea in collaborazione con la Casa Circondariale d’Ivrea e i consulenti operanti all’interno del progetto marzo 2001 – febbraio 2003 presentano

L’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> d’Ivrea <strong>in</strong> <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> <strong>con</strong> <strong>la</strong> <strong>Casa</strong><br />

Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea e i <strong>con</strong>sulenti operanti all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> progetto<br />

marzo 2001 – febbraio 2003<br />

presentano


“Uscire dal <strong>carcere</strong> non è che l’<strong>in</strong>izio.<br />

Evadere dal proprio passato, questa è <strong>la</strong> vera sfida”.<br />

Ronan Bennet, La se<strong>con</strong>da prigione<br />

A cura <strong>del</strong> dott. Giove Marcello <strong>con</strong> <strong>la</strong> <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> <strong>del</strong>le assistenti sociali<br />

Pellerej Jole e Colliard Larry, <strong>del</strong>l’educatore professionale Ganci Alessandro.<br />

Inoltre hanno <strong>con</strong>tribuito il dott. Bellone Enrico, <strong>la</strong> dott.ssa Campoleoni Pao<strong>la</strong>, <strong>la</strong><br />

dott.ssa Cocco Stefania, l’animatrice Maggi Simona, <strong>la</strong> dott.ssa Meloni Carmen,<br />

l’assistente sociale Motto Ros Marco.<br />

Supervisione <strong>del</strong> dott. Zarmati Carlo.


INDICE<br />

PREMESSA pag. 1<br />

1. BREVE STORIA DEI RAPPORTI TRA IL SERT<br />

E LA CASA CIRCONDARIALE D’IVREA<br />

2. LA REALTÀ DELLA CASA CIRCONDARIALE<br />

D’IVREA<br />

3. ATTIVITÀ DEL SERVIZIO<br />

TOSSICODIPENDENZE DELL’ASL 9<br />

4. IL PROGETTO DELLA SEZIONE DI PRIMO<br />

LIVELLO<br />

4.1. MATURAZIONE DEL PROGETTO >> 9<br />

4.2. FORMULAZIONE DEL PROGETTO >> 11<br />

4.3. NORME DI RIFERIMENTO >> 12<br />

4.4. TEMPI E FASI DI REALIZZAZIONE, L’AVVIO<br />

DEL PROGETTO<br />

4.5. IL PROGETTO TERAPEUTICO TRATTAMENTALE<br />

OGGI<br />

4.5.1. LA SEZIONE PRIMO LIVELLO >> 17<br />

4.5.2. LA PROPOSTA D’INGRESSO IN SEZIONE >> 18<br />

4.5.3. L’INGRESSO IN SEZIONE >> 19<br />

4.5.4. COM'È ORGANIZZATA LA SETTIMANA >> 22<br />

4.5.5. ALCUNE ATTIVITÀ >> 23<br />

II<br />

>><br />

>><br />

>><br />

>><br />

3<br />

5<br />

6<br />

14


4.5.6. LE RESPONSABILITÀ >> 26<br />

4.5.7. GIORNATA-TIPO >> 28<br />

4.6. VALUTAZIONE DEL PROGETTO<br />

4.6.1. OBIETTIVI, INDICATORI E STANDARD >> 29<br />

4.6.2. STRUMENTI E SISTEMI DI RILEVAZIONE >> 31<br />

4.6.3. CONSIDERAZIONI >> 32<br />

4.6.3.1. I DATI >> 38<br />

4.6.3.2. FOLLOW UP >> 49<br />

5. RIFLESSIONE >> 60<br />

III


PREMESSA<br />

La carcerazione <strong>del</strong> tossicodipendente costituisce un progressivo passo<br />

nell’emarg<strong>in</strong>azione e un ulteriore fattore di rischio, che va ad aggiungersi a quello<br />

prodotto dal<strong>la</strong> dipendenza, <strong>con</strong> <strong>la</strong> <strong>la</strong>cerazione progressiva dal proprio ambiente<br />

sociale e familiare, nel quale si è manifestato il disagio: all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>l’ambiente<br />

penitenziario i tossicodipendenti manifestano un bisogno di <strong>con</strong>tenimento <strong>del</strong><br />

disagio <strong>del</strong><strong>la</strong> detenzione e <strong>del</strong><strong>la</strong> tossicodipendenza <strong>con</strong> i problemi a loro <strong>con</strong>nessi.<br />

Il <strong>carcere</strong> può rappresentare per molti giovani, detenuti per reati f<strong>in</strong>alizzati<br />

all’acquisto <strong>del</strong><strong>la</strong> sostanza e comunque non <strong>del</strong><strong>in</strong>quenti abituali, l’occasione per<br />

entrare <strong>in</strong> circuiti <strong>del</strong><strong>in</strong>quenziali di più vasta portata, che possono rappresentare<br />

per loro, dopo <strong>la</strong> scarcerazione, un riferimento ed un aiuto pagati al prezzo di altri<br />

reati.<br />

Nei soggetti che appartengono al cosiddetto “sommerso” l’esperienza custodiale<br />

può costituire una <strong>con</strong>ferma <strong>del</strong><strong>la</strong> sfiducia che hanno <strong>in</strong> sé e negli altri,<br />

allontanandoli dall’opportunità che <strong>la</strong> detenzione apre nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> propria storia<br />

e <strong>del</strong>l’uso e r<strong>in</strong>forzando i fattori patologici <strong>del</strong><strong>la</strong> dipendenza a danno di<br />

un’auspicabile progettualità futura.<br />

Paralle<strong>la</strong>mente, nei soggetti che prima <strong>del</strong><strong>la</strong> detenzione hanno tentato di stabilire<br />

un’<strong>in</strong>iziale e fragile re<strong>la</strong>zione di aiuto <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> o <strong>con</strong> <strong>la</strong> Comunità o <strong>con</strong> un’altra<br />

agenzia simi<strong>la</strong>re, il periodo di carcerazione rappresenta una grave dis<strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità<br />

terapeutica: ciò può provocare una drastica caduta <strong>del</strong><strong>la</strong> nascente motivazione e<br />

disponibilità al<strong>la</strong> cura, provocando una frattura nel processo di maturazione, <strong>con</strong> <strong>la</strong><br />

difficoltà <strong>del</strong>l’e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong> fallimento.<br />

Dato preoccupante è il basso numero di soggetti che <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uano o vengono avviati<br />

ad un programma terapeutico o adeguatamente agganciati al territorio al f<strong>in</strong>e pena<br />

o <strong>in</strong> alternativa ad essa: dovrebbe esserci una <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità di trattamento per i<br />

detenuti <strong>in</strong> entrata ed uscita dal <strong>carcere</strong>.<br />

Inoltre, nel tossicodipendente <strong>la</strong> reclusione rischia di avviare comportamenti<br />

sempre più a rischio come l’autolesionismo, l’omosessualità forzata e <strong>la</strong> ricaduta <strong>in</strong><br />

cui c’è il pericolo che venga messa a repentaglio <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> propria e altrui<br />

salute.<br />

Più complessa è <strong>la</strong> situazione dei cosiddetti “<strong>del</strong><strong>in</strong>quenti-tossicomani”, ossia<br />

soggetti devianti che fanno parte <strong>del</strong><strong>la</strong> microcrim<strong>in</strong>alità giovanile o <strong>del</strong><strong>la</strong> ma<strong>la</strong>vita<br />

organizzata e se<strong>con</strong>dariamente fanno uso di sostanze stupefacenti <strong>con</strong> motivazioni<br />

diverse: il disturbo o il tratto antisociale egos<strong>in</strong>tonico o egodistonico li rende<br />

complici di un sistema <strong>carcere</strong> autoescludente e che r<strong>in</strong>forza il processo di<br />

emarg<strong>in</strong>azione e di sofferenza psichica. Sono rappresentati da soggetti <strong>in</strong> cui <strong>la</strong><br />

tossicodipendenza si <strong>in</strong>serisce all’<strong>in</strong>terno di un quadro di riferimento <strong>in</strong> cui è<br />

presente una grave alterazione <strong>del</strong> sistema <strong>in</strong>terno di valori, def<strong>in</strong>iti dal<strong>la</strong><br />

1


collettività come “crim<strong>in</strong>ali di mestiere”, e/o un grave disturbo di personalità, un<br />

disturbo <strong>del</strong>l’identità, e/o una struttura boderl<strong>in</strong>e.<br />

In s<strong>in</strong>tesi, “il detenuto tossicodipendente sembra essere pertanto una persona<br />

doppiamente impedita nelle sue capacità di scelta e di azione perché oltre ad<br />

essere separata fisicamente dal proprio mondo familiare e sociale lo è anche dal<strong>la</strong><br />

sostanza stupefacente <strong>con</strong> <strong>la</strong> quale manteneva una re<strong>la</strong>zione quanto mai complessa<br />

e che lo fa <strong>in</strong>dividuare nell’ambito <strong>del</strong> <strong>carcere</strong> diverso dagli altri detenuti e spesso<br />

da loro mal sopportato. Nello stesso tempo, proprio <strong>in</strong> virtù di questa separazione,<br />

riemerge <strong>con</strong> tutta <strong>la</strong> sua pregnanza quel mondo emotivo, affettivo che <strong>con</strong> l’uso<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> sostanza egli allontanava e anestetizzava” (Giampiero Ferrario).<br />

Pertanto l’<strong>in</strong><strong>con</strong>tro tra i due sistemi, tossicodipendenza e <strong>carcere</strong>, può orig<strong>in</strong>are<br />

effetti che dipendono dal tossicodipendente stesso (dal<strong>la</strong> sua storia, dalle sue<br />

fragilità, dal<strong>la</strong> sua <strong>con</strong>sapevolezza, dalle sue risorse, dal momento che sta vivendo e<br />

dall’<strong>in</strong>sieme complesso <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni che ha <strong>in</strong> corso, <strong>con</strong> se stesso, <strong>con</strong> gli altri) e<br />

dal <strong>carcere</strong> (dal tipo di situazione <strong>con</strong>creta <strong>con</strong> cui è chiamato a <strong>con</strong>frontarsi: tipo<br />

di <strong>carcere</strong>, durata <strong>del</strong><strong>la</strong> carcerazione, <strong>con</strong>dizioni e qualità di vita <strong>in</strong> sezione,<br />

persona che lì <strong>in</strong><strong>con</strong>tra, opportunità, pensabilità, <strong>con</strong>divisione, solidarietà).<br />

Inoltre, <strong>con</strong> l’entrata <strong>in</strong> <strong>carcere</strong> il tossicodipendente perde molti dei suoi diritti<br />

civili ed acquista nuovi diritti <strong>in</strong> aggiunta a tutti i doveri derivanti dal suo status di<br />

detenuto e <strong>con</strong>tenuti nelle norme <strong>del</strong> sistema penitenziario.<br />

È <strong>in</strong> questo <strong>con</strong>testo, che viene <strong>con</strong>cepito e nasce il progetto “Programma<br />

terapeutico trattamentale f<strong>in</strong>alizzato al trattamento dei tossicodipendenti<br />

detenuti nel<strong>la</strong> sezione a detenzione attenuata di primo livello <strong>in</strong> <strong>in</strong>tegrazione<br />

tra il <strong>Sert</strong> di Ivrea e <strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale di Ivrea”, avviato nel<strong>la</strong> sua fase<br />

preparatoria e prelim<strong>in</strong>are nel mese di ottobre 2000 e <strong>in</strong>iziato nel mese di marzo<br />

2001.<br />

Il fallimento <strong>con</strong> <strong>la</strong> ricaduta, <strong>la</strong> recidiva carceraria e <strong>la</strong><br />

dis<strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità terapeutica per molti, l’assenza <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

salute, <strong>la</strong> progressiva cronicizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> propria<br />

tossicodipendenza, <strong>la</strong> perdita o l’assenza <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tegrazione<br />

sociale, i rischi corre<strong>la</strong>ti all’abuso e al <strong>con</strong>sumo di stupefacenti,<br />

<strong>con</strong>nessi a stili di vita potenzialmente dannosi durante e<br />

successivamente <strong>la</strong> carcerazione rappresentano sicuramente i<br />

fattori più <strong>del</strong>icati che il progetto vuole cogliere e tentare di<br />

arg<strong>in</strong>are. La povertà e l’assenza <strong>del</strong><strong>la</strong> capacità di stabilire<br />

re<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong>terpersonali, <strong>la</strong> sfiducia e <strong>la</strong> bassa stima di Sé, <strong>la</strong><br />

perdita <strong>del</strong><strong>la</strong> competenza sociale e <strong>la</strong> mancanza di <strong>in</strong>formazioni<br />

utili e che orientano i soggetti rispetto a poter fare <strong>del</strong>le<br />

scelte e a mettere <strong>in</strong> atto strategie funzionali costituis<strong>con</strong>o i<br />

fattori da supportare <strong>in</strong> riferimento al<strong>la</strong> costruzione di<br />

progetti <strong>in</strong> alternativa o al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e <strong>del</strong><strong>la</strong> carcerazione.<br />

2


1. BREVE STORIA DEI RAPPORTI TRA IL SERT E<br />

LA CASA CIRCONDARIALE D’IVREA<br />

Il <strong>Sert</strong> d’Ivrea col<strong>la</strong>bora dal 1991 <strong>con</strong> <strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale <strong>del</strong> territorio.<br />

Dal 1994 si sono organizzate varie attività, <strong>in</strong>terventi e formazioni attuati <strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>tegrazione tra Ser.T. e <strong>carcere</strong> (compresi quelli di formazione e <strong>in</strong>erenti al<br />

progetto Net f<strong>in</strong>anziati dal<strong>la</strong> Legge 309 su proposta <strong>del</strong> Dipartimento<br />

<strong>del</strong>l’Amm<strong>in</strong>istrazione Penitenziaria <strong>del</strong> M<strong>in</strong>istero di Giustizia e <strong>con</strong> <strong>del</strong>ega al<br />

Provveditorato Regionale <strong>del</strong> Piemonte e Valle d’Aosta).<br />

Gli <strong>in</strong>terventi messi <strong>in</strong> atto, fondano le loro ragion d’essere, nel tentativo di<br />

superare il pre<strong>con</strong>cetto che il <strong>carcere</strong> rappresenti per il detenuto<br />

tossicodipendente un “buco nero” all’<strong>in</strong>terno di un percorso terapeutico, dove è<br />

possibile solo attivare azioni di <strong>con</strong>tenimento. Al <strong>con</strong>trario <strong>la</strong> detenzione può<br />

essere <strong>in</strong>tesa come un possibile momento di cambiamento, “un anello” <strong>del</strong><strong>la</strong> catena<br />

terapeutica a cui spesso precede un “prima” e dove si può <strong>con</strong>figurare un “dopo”.<br />

In partico<strong>la</strong>r modo si sono realizzate attività specifiche ed esperienze <strong>in</strong>novative<br />

presso <strong>la</strong> Sezione a custodia attenuata di primo livello per tossicodipendenti, come<br />

ad esempio gruppi di automutuoaiuto, gruppi di sostegno psicologico, gruppi<br />

discussione, gruppi qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita, progetto teatro-famiglia <strong>con</strong> l’apertura di uno<br />

sportello per familiari. Le attività suddette hanno rappresentato il nucleo<br />

esperienziale per l’e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong> progetto terapeutico trattamentale re<strong>la</strong>tivo<br />

al<strong>la</strong> Sezione stessa, proposto dal <strong>Sert</strong> d’Ivrea e sottoscritto dal<strong>la</strong> <strong>Casa</strong><br />

Cir<strong>con</strong>dariale di Ivrea e dal Provveditorato regionale <strong>del</strong>l’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />

Penitenziaria <strong>del</strong> Piemonte e <strong>del</strong><strong>la</strong> Valle d’Aosta nell’ambito <strong>del</strong> Fondo Nazionale per<br />

<strong>la</strong> Lotta al<strong>la</strong> Droga, Legge 309/90, trasferito alle Regioni ex art. 1 comma 2 L.<br />

18/02/1999 n. 45.<br />

La presenza di operatori <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>la</strong> struttura detentiva è stata<br />

sollecitata, anche dall’ attiva presenza sul territorio <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Comunale<br />

per l’attuazione <strong>del</strong> piano di <strong>in</strong>tervento nel settore penitenziario 1 . La commissione,<br />

costituita da rappresentanti <strong>del</strong>l’ amm<strong>in</strong>istrazione comunale, <strong>del</strong><strong>la</strong> amm<strong>in</strong>istrazione<br />

penitenziaria, <strong>del</strong> Centro Servizio Sociale per Adulti, <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, <strong>del</strong> Centro regionale<br />

di formazione professionale, <strong>del</strong> volontariato, <strong>del</strong>le organizzazioni s<strong>in</strong>dacali, si è<br />

posta s<strong>in</strong> dal<strong>la</strong> sua istituzione, l’obiettivo di attivare e mantenere un canale di<br />

comunicazione fra città e <strong>carcere</strong> attraverso lo sviluppo di <strong>in</strong>iziative ed attività <strong>in</strong><br />

un rapporto di costante e proficua <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> <strong>con</strong> i vari soggetti co<strong>in</strong>volti, per<br />

1 istituita mediante atto <strong>del</strong>iberativo <strong>del</strong> Consiglio Comunale di Ivrea <strong>del</strong> 31 .12. 1986, atto che testimonia <strong>la</strong> lunga<br />

tradizione e storia di col<strong>la</strong>borazioni tra struttura pubbliche e private.<br />

3


<strong>la</strong> promozione coord<strong>in</strong>ata di azioni ed <strong>in</strong>terventi atti a migliorare le <strong>con</strong>dizioni di<br />

vita dei detenuti e a favorirne un positivo re<strong>in</strong>serimento sociale.<br />

Dal 1996 è stata stesa una Convenzione tra <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea e ASL 9, <strong>con</strong><br />

re<strong>la</strong>tivo protocollo operativo e varie revisioni <strong>in</strong> riferimento alle L<strong>in</strong>ee d’<strong>in</strong>dirizzo<br />

nazionale.<br />

Varie esperienze di <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> hanno fatto crescere <strong>la</strong> competenza <strong>del</strong>l’équipe<br />

<strong>in</strong>tegrata <strong>Sert</strong>-<strong>carcere</strong> (équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, Area Trattamento e Area<br />

Sanitaria <strong>del</strong><strong>la</strong> C. C. d’Ivrea): come quelle <strong>con</strong> i <strong>Sert</strong> di appartenenza dei detenuti,<br />

<strong>con</strong> <strong>la</strong> Polizia Penitenziaria, <strong>con</strong> <strong>la</strong> struttura “Arcobaleno” <strong>del</strong> <strong>carcere</strong> Vallette di<br />

Tor<strong>in</strong>o, <strong>con</strong> le varie agenzie <strong>del</strong> territorio, <strong>con</strong> il Comune d’Ivrea (il <strong>Sert</strong> partecipa<br />

al<strong>la</strong> Commissione Carcere e al Gruppo Operativo Locale dal 1999) e le Comunità, <strong>con</strong><br />

l’Associazione Caritas dei volontari <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, <strong>con</strong> l’Associazione Fiocco Rosso,<br />

nel<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei detenuti HIV positivi, <strong>con</strong> il Centro Formazione Professionale che<br />

organizzano periodicamente corsi sco<strong>la</strong>stici, culturali, di qualifica professionale e<br />

di formazione al <strong>la</strong>voro, <strong>con</strong> <strong>la</strong> “fabbrichetta”, gestita dal<strong>la</strong> cooperativa sociale “Il<br />

Gabbiano”, che offre qualche possibilità d’<strong>in</strong>serimento <strong>la</strong>vorativo <strong>in</strong>tramurario, <strong>con</strong><br />

un mediatore culturale, che gestisce uno sportello per tossicodipendenti detenuti<br />

di l<strong>in</strong>gua araba.<br />

Nel mese di aprile 2002 è stata steso un nuovo protocollo operativo, che, tra<br />

l’altro, def<strong>in</strong>isce <strong>la</strong> prescrizione, l’approvvigionamento, lo stoccaggio e <strong>la</strong><br />

somm<strong>in</strong>istrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia sostitutiva.<br />

Da diversi anni il Drop-In, il centro diurno a bassa soglia <strong>del</strong> Servizio<br />

Tossicodipendenze d’Ivrea, <strong>con</strong>sidera il <strong>carcere</strong> come un ambito <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>tervenire.<br />

A questo scopo, due operatori <strong>del</strong> Servizio, un’educatrice professionale ed una<br />

psicologa, svolgono l’attività <strong>in</strong> modo permanente presso <strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale<br />

d’Ivrea, ove si recano ogni due settimane <strong>con</strong> cadenza rego<strong>la</strong>re.<br />

L’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale è re<strong>la</strong>tivo al mantenimento dei rapporti <strong>con</strong> quei<br />

frequentatori <strong>del</strong> servizio stesso che sono reclusi e che richiedono di restare <strong>in</strong><br />

<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il Servizio. La funzione terapeutica si esplica il più <strong>del</strong>le volte come<br />

<strong>con</strong>tenimento dei <strong>con</strong>tenuti portati nei vari colloqui e nel mantenere i <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> i<br />

familiari, <strong>con</strong> i loro operatori <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> o di altri servizi, <strong>con</strong> gli avvocati, ovvero <strong>con</strong><br />

<strong>la</strong> loro rete. E’ importante sottol<strong>in</strong>eare che il <strong>la</strong>voro che svolge il Drop-In viene<br />

rego<strong>la</strong>rmente <strong>con</strong>frontato <strong>con</strong> gli operatori <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, che seguono i casi. Inoltre, il<br />

Drop-In <strong>in</strong> <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> <strong>con</strong> i <strong>con</strong>sulenti <strong>del</strong> progetto <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione di primo<br />

livello ha prodotto un vo<strong>la</strong>nt<strong>in</strong>o da <strong>con</strong>segnare ai detenuti <strong>in</strong> uscita, <strong>in</strong> cui fornire<br />

<strong>in</strong>formazioni rispetto al Servizio <strong>del</strong> Drop-In che è stato proposto come punto di<br />

riferimento per persone <strong>in</strong> difficoltà all’esterno.<br />

4


2. LA REALTÀ DELLA CASA CIRCONDARIALE<br />

D’IVREA<br />

La <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea ha una capienza di 208 posti, ma <strong>in</strong> realtà, per il<br />

sovraffol<strong>la</strong>mento, ci sono molti più detenuti 2 .<br />

Nell’ambito dei circuiti trattamentali, <strong>la</strong> C. C. d’Ivrea ha censito nel 24.02.2003, su<br />

una popo<strong>la</strong>zione presente di 327 detenuti, 94 (28,7 %) giovani adulti (soggetti <strong>con</strong><br />

età dai 18 ai 25 anni), 17 (5,2 %) col<strong>la</strong>boratori di giustizia, 60 (18,3 %) soggetti <strong>in</strong><br />

sezione semiprotetta (<strong>con</strong> divieto d’<strong>in</strong><strong>con</strong>tro <strong>con</strong> altri detenuti), 6 (1,8 %) <strong>in</strong> art. 21<br />

(<strong>la</strong>voro esterno) e <strong>in</strong> semilibertà.<br />

Se<strong>con</strong>do un’altra rilevazione puntuale effettuata il 09.10.2002 (sottostimata<br />

poiché si riferisce al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> quale è stato possibile far una diagnosi di<br />

tossicodipendenza e alcoldipendenza: è presente un sommerso difficilmente<br />

quantificabile e rilevabile <strong>in</strong> quanto si nas<strong>con</strong>de e si <strong>in</strong>treccia nelle maglie <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

devianza e <strong>del</strong> disagio sociale, e viene assoggettato alle leggi <strong>in</strong>terne <strong>del</strong>l’omertà e<br />

<strong>del</strong> <strong>carcere</strong>), su un totale di circa 331 detenuti presso <strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea<br />

il dato di prevalenza <strong>del</strong><strong>la</strong> tossicodipendenza è di 128 soggetti (circa il 38,7 %), di<br />

cui 39 extracomunitari, e quello <strong>del</strong><strong>la</strong> alcoldipendenza è di 23 soggetti (6,9 %), di<br />

cui 17 extracomunitari. La rilevazione <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>cidenza è più complessa e difficile<br />

poiché gravano più variabili, parzialmente <strong>con</strong>trol<strong>la</strong>bili, determ<strong>in</strong>ate da: il<br />

sovraffol<strong>la</strong>mento <strong>del</strong>le carceri Vallette di Tor<strong>in</strong>o, San Vittore di Mi<strong>la</strong>no e di altre<br />

fuori Regione e, qu<strong>in</strong>di, dal <strong>con</strong>seguente periodico e non prevedibile trasferimento<br />

di detenuti presso il <strong>carcere</strong> di Ivrea; dal fattore <strong>del</strong><strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re, che<br />

determ<strong>in</strong>a un flusso non monitorizzabile di <strong>in</strong>dividui che entrano per brevi periodi e<br />

che es<strong>con</strong>o dal <strong>carcere</strong>; dal<strong>la</strong> mancanza di una reale e tempestiva rilevazione<br />

epidemiologica <strong>del</strong> fenomeno, legata, tra l’altro, al<strong>la</strong> pianificazione <strong>del</strong>le azioni di<br />

repressione <strong>del</strong><strong>la</strong> polizia nei <strong>con</strong>fronti <strong>del</strong><strong>la</strong> microcrim<strong>in</strong>alità e <strong>del</strong>lo spaccio di<br />

sostanze stupefacenti, che <strong>con</strong>segue dei dis<strong>con</strong>t<strong>in</strong>ui e scostanti aumenti <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione carceraria tossicodipendente.<br />

Più rilevabile è il fenomeno riferito al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione carceraria tossicodipendenti<br />

e/o alcoldipendenti che formu<strong>la</strong> una richiesta di aiuto da cui ne <strong>con</strong>segue una presa<br />

<strong>in</strong> carico: riferito al 2002 il dato di prevalenza è di 177 soggetti (di cui 39<br />

residenti nel territorio <strong>del</strong>l’ASL 9) di cui il dato di <strong>in</strong>cidenza rispetto al 2001 è di<br />

55 casi (di cui 9 residenti nel territorio <strong>del</strong>l’ASL 9).<br />

2 come risulta da una rilevazione puntuale <strong>del</strong> 31 dicembre 2002, <strong>in</strong> cui risulta che vi sono ristretti 357 detenuti, 203<br />

<strong>con</strong>dannati e 154 imputati, <strong>la</strong> presenza effettiva è di 71,6 % superiore al<strong>la</strong> capacità recettiva <strong>del</strong>l’Istituto<br />

penitenziario.<br />

5


3. ATTIVITÀ DEL SERVIZIO<br />

L’operatività <strong>del</strong> Servizio ha come riferimento il protocollo operativo allegato al<strong>la</strong><br />

Convenzione tra il <strong>Sert</strong> e <strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea e il progetto terapeutico<br />

trattamentale re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> Sezione di primo livello per tossicodipendenti, proposto<br />

dal <strong>Sert</strong> stesso, sottoscritto dal<strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale di Ivrea e dal PRAP <strong>del</strong><br />

Piemonte e <strong>del</strong><strong>la</strong> Valle d’Aosta 3 .<br />

In s<strong>in</strong>tesi, il percorso penitenziario <strong>del</strong> tossicodipendente detenuto è il seguente:<br />

− Fase di <strong>in</strong>formazione: il detenuto nuovo giunto, proveniente dal<strong>la</strong> libertà o<br />

trasferito da altro istituto penitenziario, che si dichiara tossicodipendente,<br />

viene segna<strong>la</strong>to al <strong>Sert</strong> attraverso una scheda <strong>in</strong>formativa dall’educatore<br />

m<strong>in</strong>isteriale, che fornisce allo stesso ogni notizia utile <strong>con</strong>cernente gli<br />

<strong>in</strong>terventi ord<strong>in</strong>ati al<strong>la</strong> cura ed al<strong>la</strong> riabilitazione degli stati di<br />

tossicodipendenza e/o alcooldipendenza disponibili nell’Istituto, i compiti<br />

assegnati al servizio tossicodipendenze e le re<strong>la</strong>tive modalità di accesso.<br />

Qualora il detenuto nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> visita medica si riveli tossicodipendente<br />

e/o alcooldipendente e rifiuti l’accertamento o l’<strong>in</strong>tervento terapeutico e<br />

socio-riabilitativo o il programma farmacologico <strong>con</strong> impiego di farmaci<br />

sostitutivi, rimane <strong>in</strong> carico al Servizio sanitario penitenziario che, per una<br />

idonea tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong> detenuto, può avvalersi <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>con</strong>sulenza<br />

plurispecialistica <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, anche nel<strong>la</strong> prospettiva di una successiva presa <strong>in</strong><br />

carico <strong>del</strong><strong>la</strong> persona tossicodipendente ai f<strong>in</strong>i terapeutici e socioriabilitativi.<br />

− Fase di detossicazione: nel caso <strong>in</strong> cui all’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale il<br />

detenuto si sia dichiarato tossicodipendente e/o alcooldipendente e il<br />

medico SIAS abbia rilevato una s<strong>in</strong>tomatologia ast<strong>in</strong>enziale, il soggetto viene<br />

segna<strong>la</strong>to al medico <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, che è disponibile per <strong>la</strong><br />

<strong>con</strong>sulenza settimanalmente (giovedì ore 9.00-12.00, salvo assenze<br />

giustificate): <strong>in</strong> attesa, il medico SIAS imposterà terapia s<strong>in</strong>tomatica. Nel<br />

caso <strong>in</strong> cui il paziente sia <strong>in</strong> terapia sostitutiva, il medico SIAS verificherà<br />

<strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> di appartenenza il dosaggio attuale e applicherà <strong>in</strong> una prima fase<br />

<strong>la</strong> modalità di sca<strong>la</strong>re <strong>con</strong>cordata. Il medico <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, <strong>in</strong>formato, visiterà <strong>in</strong><br />

un momento successivo il paziente per impostare <strong>la</strong> prosecuzione <strong>del</strong><br />

programma terapeutico.<br />

− Fase di presa <strong>in</strong> carico <strong>in</strong>tegrata: qualora il detenuto tossicodipendente<br />

e/o alcooldipendenza, attraverso <strong>la</strong> “domand<strong>in</strong>a”, dichiari <strong>la</strong> propria<br />

disponibilità ad essere preso <strong>in</strong> carico e seguito dal <strong>Sert</strong> per sottoporsi ad<br />

un eventuale programma terapeutico e socio-riabilitativo <strong>in</strong>dividualizzato,<br />

3 f<strong>in</strong>anziato nell’ambito <strong>del</strong> Fondo Nazionale per <strong>la</strong> Lotta al<strong>la</strong> Droga, Legge 309/90, trasferito alle Regioni ex art. 1<br />

comma 2 L. 18/02/1999 n. 45.<br />

6


viene diagnosticato dal medico <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> se<strong>con</strong>do il D. M.<br />

186/90 e,<br />

o se risiede nel territorio <strong>del</strong>l’ASL 9 e risulta <strong>con</strong>osciuto, viene<br />

segna<strong>la</strong>to agli operatori <strong>del</strong>l’ambu<strong>la</strong>torio di riferimento, che<br />

proseguiranno <strong>la</strong> presa <strong>in</strong> carico anche <strong>in</strong> ambito penitenziario;<br />

o se risiede nel territorio <strong>del</strong>l’ASL 9 e risulta non <strong>con</strong>osciuto, prende<br />

<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, che decodifica <strong>la</strong> sua domanda<br />

prima di chiedere che gli operatori <strong>del</strong>l’ambu<strong>la</strong>torio di riferimento lo<br />

prendano <strong>in</strong> carico (verifica che <strong>la</strong> richiesta sia di essere seguito non<br />

solo <strong>in</strong> ambito penitenziario, di competenza <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Sert</strong>, ma anche per un percorso terapeutico extramurario);<br />

o se non risiede nel territorio <strong>del</strong>l’ASL 9, viene accolto dallo psicologo e<br />

dall’assistente sociale <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> (l’accoglienza si<br />

effettua tutti i giovedì), che <strong>in</strong>via comunicazione al <strong>Sert</strong> di<br />

riferimento per <strong>con</strong>cordare presa <strong>in</strong> carico e, <strong>con</strong>testualmente, per<br />

e<strong>la</strong>borare un eventuale progetto terapeutico <strong>in</strong>dividualizzato (<strong>la</strong><br />

temporanea tito<strong>la</strong>rità <strong>del</strong> trattamento terapeutico-riabilitativo<br />

<strong>in</strong>tramurario da parte <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> è attuata per<br />

garantire una <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità terapeutica al soggetto, attiva durante tutta<br />

<strong>la</strong> sua permanenza <strong>in</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale e ha una funzione di<br />

<strong>in</strong>tegrazione al<strong>la</strong> vera e propria tito<strong>la</strong>rità da parte degli operatori <strong>del</strong><br />

<strong>Sert</strong> di residenza, anche nel caso <strong>in</strong> cui il soggetto risulta<br />

s<strong>con</strong>osciuto).<br />

Successivamente attraverso <strong>la</strong> riunione casi <strong>del</strong>l’équipe <strong>in</strong>tegrata <strong>Sert</strong> e<br />

<strong>carcere</strong> (partecipano tutti gli operatori <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> e<br />

penitenziari compreso il CSSA) e i vari momenti di <strong>con</strong>fronto sul<br />

trattamento da parte <strong>del</strong>l’équipe <strong>in</strong>tegrata curante si discute <strong>del</strong> caso per<br />

<strong>con</strong>cordare il programma terapeutico e le re<strong>la</strong>tive verifiche periodiche <strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>tegrazione <strong>con</strong> gli operatori stessi.<br />

− Fase di programma terapeutico trattamentale presso <strong>la</strong> sezione di 1°<br />

livello: successivamente, se il detenuto tossicodipendente, preso <strong>in</strong> carico,<br />

mostri una volontarietà manifesta ed esplicita ad <strong>in</strong>traprendere un percorso<br />

terapeutico trattamentale <strong>in</strong>tramurario presso <strong>la</strong> Sezione di 1° livello, viene<br />

valutata <strong>la</strong> sua motivazione e <strong>la</strong> sua disponibilità al trattamento e <strong>la</strong> presenza<br />

di <strong>con</strong>dizioni d’idoneità per l’<strong>in</strong>serimento. Ci si avvale <strong>del</strong><strong>la</strong> valutazione<br />

<strong>del</strong>l’educatore penitenziario, degli operatori <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>,<br />

<strong>del</strong>lo psicologo penitenziario, <strong>del</strong>l’assistente sociale m<strong>in</strong>isteriale,<br />

<strong>del</strong>l’ispettore <strong>del</strong><strong>la</strong> polizia penitenziaria, responsabile degli agenti <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

sezione tossicodipendenti, e dei <strong>con</strong>sulenti <strong>del</strong> progetto. La valutazione<br />

f<strong>in</strong>ale e <strong>la</strong> decisione viene presa nel<strong>la</strong> discussione casi <strong>del</strong>l’équipe <strong>in</strong>tegrata<br />

<strong>Sert</strong> e operatori penitenziari a cadenza mensile.<br />

Lo schema <strong>del</strong><strong>la</strong> pag<strong>in</strong>a seguente illustra graficamente quanto detto.<br />

7


Fig. 1 - Percorso di presa <strong>in</strong> carico <strong>del</strong> detenuto tossicodipendente.<br />

8


4. IL PROGETTO DELLA SEZIONE DI PRIMO<br />

LIVELLO<br />

4.1. MATURAZIONE DEL PROGETTO<br />

L’ idea di progettare un programma terapeutico trattamentale per<br />

tossicodipendenti presso <strong>la</strong> Sezione di primo livello nasce dall’ esperienza operativa<br />

di cui si è par<strong>la</strong>to nel capitolo 1 “Breve storia dei rapporti tra il <strong>Sert</strong> e <strong>la</strong> <strong>Casa</strong><br />

Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea” e al rilevamento di problematiche, quali il fallimento, <strong>la</strong><br />

ricaduta, <strong>la</strong> recidiva carceraria, <strong>la</strong> dis<strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità terapeutica, l’assenza <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> salute, <strong>la</strong> progressiva cronicizzazione e <strong>la</strong> perdita <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tegrazione sociale.<br />

In partico<strong>la</strong>re le <strong>in</strong>formazioni raccolte attraverso i dati re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> presa <strong>in</strong> carico<br />

dei soggetti tossicodipendenti, al<strong>la</strong> partecipazione alle varie <strong>in</strong>iziative attuati<br />

all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, agli esiti prodotti dai vari progetti attivati, hanno <strong>con</strong>dotto<br />

a riflettere sul<strong>la</strong> necessità di dotarsi di spazi terapeutici specifici per detenuti<br />

tossicodipendenti, poiché gli stessi hanno dimostrato una ridotta capacità di<br />

utilizzo <strong>del</strong>le azioni educative e terapeutiche offerte dal trattamento<br />

<strong>in</strong>tramurario.<br />

A <strong>con</strong>ferma <strong>in</strong>tervengono i dati rilevati a f<strong>in</strong>e 1999 presso <strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale di<br />

Ivrea, da cui si ricava che circa il 40% dei detenuti tossicodipendenti 4 è<br />

rappresentato dal “sommerso” cioè da soggetti s<strong>con</strong>osciuti ai servizi, e da soggetti<br />

che hanno abbandonato i programmi;essi tendono a “scomparire” <strong>in</strong> una cel<strong>la</strong>, a<br />

passivizzarsi, <strong>con</strong> <strong>la</strong> <strong>con</strong>ferma di non essere così importanti da essere ascoltati o<br />

tenuti <strong>in</strong> <strong>con</strong>siderazione. Nello stesso periodo, su un totale di 320 detenuti, <strong>la</strong><br />

prevalenza dei tossicodipendenti era di 139 soggetti (circa il 43%), di cui 37<br />

extracomunitari, 37 non chiedono alcun aiuto rispetto l’uso di sostanza e 65 hanno<br />

stabilito almeno un <strong>con</strong>tatto per il problema <strong>del</strong><strong>la</strong> tossicodipendenza: fra questi 16<br />

dichiarano di non avere mai avuto <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong>, e un buon numero si limita ad<br />

un solo colloquio; una bassa percentuale di questi ultimi si dimostra <strong>in</strong> grado di<br />

ipotizzare un progetto terapeutico e solo una percentuale ancora più irrilevante<br />

presenta caratteristiche tali da dare avvio ad un processo di cambiamento.<br />

L’ipotesi <strong>del</strong><strong>la</strong> costituzione di un programma terapeutico trattamentale all’<strong>in</strong>terno<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione a detenzione attenuata di primo livello si pone quale obiettivo<br />

generale quello di creare uno spazio adeguato al <strong>con</strong>tenimento <strong>del</strong> disagio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

4 La percentuale è stata ricavata dal totale dei soggetti tossicodipendenti per i quali è stato possibile fare diagnosi di<br />

tossicodipendenza.<br />

9


detenzione e <strong>del</strong><strong>la</strong> tossicodipendenza e ai problemi <strong>con</strong>nessi, quale momento di<br />

<strong>con</strong>nubio di aspetti trattamentali di tipo riabilitativo-educativo e aspetti<br />

terapeutici di tipo curativo (vedi figura 2).<br />

Nel grafico seguente, l’<strong>in</strong>tersezione dei due <strong>in</strong>siemi, che rappresentano l’area<br />

terapeutica e quel<strong>la</strong> trattamentale da coord<strong>in</strong>are <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>tegrato, è costituita da<br />

quel<strong>la</strong> comune e che riguarda il progetto: tale area ha come focus <strong>la</strong><br />

tossicodipendenza e <strong>la</strong> devianza, come si sviluppano e si <strong>in</strong>trecciano nelle sue più<br />

varie manifestazioni durante <strong>la</strong> detenzione. La f<strong>in</strong>alità <strong>del</strong> progetto è<br />

accompagnare i soggetti <strong>in</strong> carico attraverso un percorso terapeuticotrattamentale<br />

<strong>in</strong>tramurario verso un progetto terapeutico-riabilitativo<br />

extramurario nel tentativo di ridurre e di limitare <strong>la</strong> recidiva carceraria, i danni<br />

<strong>con</strong>nessi al<strong>la</strong> tossicodipendenza, le problematiche <strong>con</strong>nesse al<strong>la</strong> detenzione e di<br />

ampliare le possibilità d’<strong>in</strong>tegrazione sociale e di vivere <strong>in</strong> <strong>con</strong>dizioni di drug-free;<br />

AREA<br />

TERAPEUTICA<br />

<strong>Sert</strong><br />

AREA<br />

PROGETTO<br />

Fig. 2 – La rappresentazione grafica <strong>del</strong>l’area progetto.<br />

10<br />

AREA<br />

TRATTAMENTALE<br />

Operatori penitenziari


4.2. FORMULAZIONE DEL PROGETTO<br />

La stesura <strong>del</strong> progetto è avvenuta se<strong>con</strong>do lo schema richiesto per ottenere i<br />

f<strong>in</strong>anziamenti previsti dal<strong>la</strong> normativa per le tossicodipendenze: <strong>la</strong> def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong><br />

problema e gli obiettivi generali esprimono le riflessioni <strong>con</strong>giunte <strong>con</strong> gli operatori<br />

penitenziari, ma l’artico<strong>la</strong>zione è caratterizzata da un certa flessibilità per<br />

<strong>con</strong>sentire sufficienti marg<strong>in</strong>i di azione e di modifiche al presentarsi di eventi non<br />

previsti.<br />

Considerata <strong>la</strong> complessità <strong>del</strong> “compito” si è scelto di sviluppare <strong>in</strong> un primo<br />

momento una progettazione di massima, <strong>in</strong> accordo <strong>con</strong> il fatto che il processo di<br />

progettazione non può che essere un processo aperto al futuro e al cambiamento,<br />

un processo evolutivo, volto a trasformare gli elementi di partenza <strong>con</strong>tenuti nel<br />

progetto, non per questo segna<strong>la</strong>ndone il fallimento.<br />

11


4.3. NORME DI RIFERIMENTO<br />

La progettazione e <strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>tiva attuazione hanno tenuto <strong>con</strong>to <strong>del</strong><strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione<br />

e <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione esistente <strong>in</strong> materia.<br />

In partico<strong>la</strong>r modo,<br />

⇒ Legge 26 luglio 1975, n. 354, Ord<strong>in</strong>amento Penitenziario e successive<br />

modifiche e <strong>in</strong>tegrazioni<br />

⇒ Legge 26 giugno 1990, n. 162<br />

⇒ Decreto M<strong>in</strong>istro <strong>del</strong><strong>la</strong> Sanità 12 luglio 1990, n. 186<br />

⇒ D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309<br />

⇒ Decreto 30 novembre 1990, n. 444<br />

⇒ Decreto Interm<strong>in</strong>isteriale <strong>del</strong>l’8 giugno 1991 tra M<strong>in</strong>istero di Grazia e<br />

Giustizia, M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong><strong>la</strong> Sanità e M<strong>in</strong>istero degli Affari Sociali<br />

⇒ L<strong>in</strong>ee d’<strong>in</strong>dirizzo <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Nazionale Consultiva e di<br />

⇒<br />

coord<strong>in</strong>amento per i rapporti <strong>con</strong> le Regioni e gli enti locali, <strong>in</strong> materia di<br />

prevenzione, cura e riabilitazione dei detenuti tossicodipendenti e/o<br />

alcoldipendenti co<strong>in</strong>volti nell’area penale, emanate <strong>in</strong> data 11/12/92 e<br />

ratificate <strong>in</strong> data 10/03/94<br />

Atti <strong>del</strong><strong>la</strong> Prima Conferenza Nazionale sui problemi <strong>con</strong>nessi <strong>con</strong> <strong>la</strong><br />

diffusione <strong>del</strong>le sostanze stupefacenti e psicotrope e<br />

⇒<br />

sull’alcoldipendenza, 24-26 giugno 1993, Palermo<br />

Convenzione tra <strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea e l’ASL 9 – Cura<br />

Tossicodipendenti/Alcoldipendenti, <strong>del</strong>ibera n. 1626 <strong>del</strong> 20 novembre<br />

1996 e successive <strong>con</strong> le re<strong>la</strong>tive <strong>del</strong>ibere e rettifiche <strong>in</strong>erenti al<br />

protocollo operativo<br />

⇒ Atti <strong>del</strong><strong>la</strong> Se<strong>con</strong>da Conferenza Nazionale sui problemi <strong>con</strong>nessi <strong>con</strong> <strong>la</strong><br />

diffusione <strong>del</strong>le sostanze stupefacenti e psicotrope e<br />

⇒<br />

sull’alcoldipendenza, 13-15 marzo 1997, Napoli<br />

Legge regionale <strong>del</strong> 12 dicembre 1997, n. 61 – Piano Sanitario Regionale<br />

⇒ Conferenza europea di Oldenburg su Carcere e Tossicodipendenze, 12-14<br />

marzo 1998<br />

⇒ Prima e se<strong>con</strong>da Conferenza Regionale degli Istituti Penitenziari <strong>del</strong><br />

Piemonte e Valle d’Aosta, 1998 e 1999<br />

⇒ Legge Simeone – Saraceni <strong>del</strong> 27 maggio 1998, n. 165<br />

⇒ Gruppo di studio Carcere/Sanità, istituito dal<strong>la</strong> Giunta Regionale <strong>del</strong><br />

Piemonte <strong>con</strong> <strong>del</strong>ibera n. 40 –25951 <strong>del</strong> 16 novembre 1998<br />

⇒ Progetto “Net”, istituito dal PRAP <strong>del</strong> Piemonte, nel 1998<br />

⇒ Piano Sanitario Nazionale 1998-2000. Un patto di solidarietà per <strong>la</strong><br />

salute<br />

⇒ Legge 18 febbraio 1999, n. 45<br />

12


⇒<br />

⇒<br />

⇒<br />

⇒<br />

⇒<br />

⇒<br />

⇒<br />

Commissione Carcere e Commissione Gol <strong>con</strong> le r<strong>in</strong>novate <strong>del</strong>ibere <strong>del</strong><br />

Comune d’Ivrea <strong>del</strong> 1999<br />

Decreto legis<strong>la</strong>tivo 22 giugno 1999, n. 230 – Riord<strong>in</strong>o <strong>del</strong><strong>la</strong> medic<strong>in</strong>a<br />

penitenziaria<br />

Circo<strong>la</strong>re <strong>del</strong> 29 dicembre 1999 a firma <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong> DAP <strong>del</strong><br />

M<strong>in</strong>istero di Giustizia<br />

D.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, Rego<strong>la</strong>mento recante norme<br />

sull'Ord<strong>in</strong>amento Penitenziario e sulle misure privative e limitative <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

libertà<br />

Decreto <strong>del</strong> 21 aprile 2000, approvazione <strong>del</strong> Progetto obiettivo per <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>in</strong> ambito penitenziario<br />

Legge <strong>del</strong> 19 dicembre 2002, n. 277, <strong>in</strong> materia di liberazione anticipata<br />

Piano Sanitario Nazionale 2002-2004.<br />

13


4.4. TEMPI E FASI DI REALIZZAZIONE, L’AVVIO DEL<br />

PROGETTO<br />

Il progetto, avviato <strong>in</strong> fase prelim<strong>in</strong>are e propedeutica nel mese di ottobre 2000,<br />

prevede tre fasi di realizzazione a partire dal mese di marzo 2001, data <strong>in</strong> cui si<br />

sono <strong>in</strong>seriti gradualmente i previsti <strong>con</strong>sulenti <strong>del</strong> progetto:<br />

A. <strong>la</strong> prima è costituita dall’<strong>in</strong>iziale preparazione e formazione <strong>del</strong> personale <strong>del</strong><br />

<strong>Sert</strong>, penitenziario, degli agenti di Polizia Penitenziaria addetti al<strong>la</strong> Sezione,<br />

dei <strong>con</strong>sulenti esterni, dei volontari e dei vari operatori esterni <strong>in</strong><br />

riferimento alle diverse attività proposte dal <strong>carcere</strong>, dal raggiungimento<br />

<strong>del</strong>le <strong>con</strong>dizioni edilizie, organizzative e <strong>del</strong>le esigenze <strong>del</strong> “network” re<strong>la</strong>tive<br />

al progetto; realizzazione <strong>del</strong>le prime attività; tempo previsto otto mesi<br />

(marzo 2001-ottobre 2001);<br />

B. <strong>la</strong> se<strong>con</strong>da è rappresentata dal<strong>la</strong> messa <strong>in</strong> atto e rodaggio <strong>del</strong> programma<br />

terapeutico trattamentale e <strong>la</strong> sua identificazione all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione<br />

<strong>con</strong> <strong>la</strong> sua matrice terapeutica, <strong>la</strong> sua struttura e re<strong>la</strong>tiva organizzazione, le<br />

regole, gli obiettivi e f<strong>in</strong>alità <strong>con</strong>divise, gli strumenti terapeutici; tempo<br />

previsto sedici mesi (novembre 2001-febbraio 2003);<br />

C. <strong>la</strong> terza, l’attuale, è costituita dal<strong>la</strong> verifica, dal<strong>la</strong> valutazione rispetto agli<br />

<strong>in</strong>dicatori di processo e di risultato, dal<strong>la</strong> ridef<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>lo standard e,<br />

<strong>con</strong>seguentemente, dall’adeguamento <strong>del</strong> progetto sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong> suo<br />

andamento e dal monitoraggio f<strong>in</strong>ale <strong>del</strong> piano di <strong>la</strong>voro f<strong>in</strong>alizzato al<strong>la</strong><br />

strutturazione permanente <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione e al <strong>la</strong>voro <strong>in</strong> rete (<strong>con</strong> il territorio<br />

locale e <strong>in</strong> riferimento all’ambito regionale); tempo previsto dodici mesi<br />

(marzo 2003-febbraio 2004).<br />

Pertanto si è stabilito di far precedere l’ avvio e <strong>la</strong> messa <strong>in</strong> atto <strong>del</strong> programma<br />

terapeutico trattamentale da una prima fase che viene def<strong>in</strong>ita “preparatoria”; il<br />

sistema di valutazione è artico<strong>la</strong>to <strong>in</strong> <strong>in</strong>dicatori di processo e di risultati per<br />

quanto riguarda <strong>la</strong> se<strong>con</strong>da fase, mentre per <strong>la</strong> prima si è ipotizzato una generica<br />

attenzione valutativa rispetto ciò che avviene, documentando tutto ciò che succede<br />

<strong>in</strong> Sezione, i vari passaggi <strong>con</strong> verbali: nasce il “diario di bordo”, che diventerà uno<br />

strumento fondamentale <strong>del</strong> back-office.<br />

L’obiettivo <strong>del</strong><strong>la</strong> prima fase è <strong>la</strong> predisposizione <strong>del</strong>le <strong>con</strong>dizioni che permettono <strong>la</strong><br />

realizzazione <strong>del</strong> progetto a partire dal<strong>la</strong> <strong>in</strong>dividuazione <strong>del</strong>le <strong>con</strong>dizioni strutturali<br />

idonee allo scopo s<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> <strong>in</strong>dividuazione, preparazione e formazione degli attori<br />

co<strong>in</strong>volti.<br />

Per quanto riguarda gli spazi fisici sono stati <strong>in</strong>dividuati nel<strong>la</strong> Sezione che già <strong>in</strong><br />

passato era stata utilizzata pr<strong>in</strong>cipalmente per attività rivolte ai<br />

tossicodipendenti, poiché si presenta più curata, <strong>con</strong> spazi meglio def<strong>in</strong>iti, ad<br />

14


esempio è dotata di un locale piuttosto capiente per gli <strong>in</strong><strong>con</strong>tri ed i <strong>la</strong>vori <strong>in</strong><br />

gruppo. Purtroppo, per motivi legati al sovraffol<strong>la</strong>mento, si è utilizzata solo una<br />

semi-sezione, <strong>con</strong> una recettività doppia 5 .<br />

Rispetto al<strong>la</strong> risorsa operatori, l’obiettivo primo era di <strong>in</strong>dividuare i criteri <strong>in</strong> base<br />

per valutare gli operatori (medico, psicologo, assistente sociale, educatore ed<br />

animatore), ai quali sarà affidata <strong>la</strong> <strong>con</strong>sulenza per <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> progetto ed <strong>in</strong><br />

se<strong>con</strong>do luogo, costituita l’équipe curante <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione, creare momenti di<br />

<strong>con</strong>fronto <strong>con</strong> <strong>la</strong> partecipazione di operatori <strong>Sert</strong>, <strong>del</strong> settore penitenziario, degli<br />

Agenti di Polizia penitenziaria addetti al<strong>la</strong> Sezione, dei <strong>con</strong>sulenti esterni, dei<br />

volontari e dei diversi operatori attivi nelle varie attività <strong>in</strong>terne al <strong>carcere</strong>;<br />

l’obiettivo è di <strong>con</strong>dividere le <strong>in</strong>formazioni sul problema, le risorse, i v<strong>in</strong>coli e<br />

sopratutto le possibilità di azione, nel<strong>la</strong> <strong>con</strong>sapevolezza <strong>del</strong>le difficoltà derivanti<br />

dalle regole tipiche <strong>del</strong> regime carcerario.<br />

Per quanto riguarda gli agenti penitenziari, scelti tra quelli formati e preparati, non<br />

è stato possibile avviare <strong>la</strong> prevista formazione per problemi organizzativi e<br />

<strong>con</strong>t<strong>in</strong>genti da parte <strong>del</strong> PRAP, che non ha più proseguito <strong>con</strong> il progetto NET.<br />

In mancanza di ciò si è puntato su una “formazione permanente reciproca sul<br />

campo” come risultato <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro di <strong>in</strong>tegrazione tra terapia e trattamento<br />

penitenziario, che ha co<strong>in</strong>volto come fruitori tutti: l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> <strong>con</strong> i<br />

<strong>con</strong>sulenti <strong>del</strong> progetto, il personale penitenziario, compresi gli agenti di Polizia<br />

Penitenziaria addetti al<strong>la</strong> Sezione e il CSSA.<br />

Un momento <strong>in</strong>iziale partico<strong>la</strong>rmente significativo e produttivo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />

<strong>con</strong>divisione si è rive<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> visita formativa presso le Sezioni a custodia attenuata<br />

<strong>del</strong> <strong>carcere</strong> Le Vallette di Tor<strong>in</strong>o e presso il <strong>carcere</strong> di Biel<strong>la</strong>, poiché è stata<br />

un’occasione per verificare nel <strong>con</strong>creto le ipotesi progettuali che si sono rive<strong>la</strong>te<br />

un opportunità di <strong>con</strong>fronto fra visioni diverse.<br />

Inoltre, <strong>la</strong> prima fase è caratterizzata da <strong>in</strong><strong>con</strong>tri <strong>con</strong>giunti, operatori <strong>Sert</strong> e<br />

operatori penitenziari, per <strong>la</strong> def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>le modalità e degli strumenti basi<strong>la</strong>ri<br />

per l’avvio <strong>del</strong> progetto, modalità di selezione e di <strong>in</strong>serimento dei soggetti nel<strong>la</strong><br />

Sezione, rego<strong>la</strong>mento da proporre,funzioni dei vari operatori e modalità di<br />

<strong>in</strong>tegrazione fra le varie figure professionali ed istituzionali e come il progetto si<br />

<strong>in</strong>serisce nel più ampio <strong>con</strong>testo carcerario.<br />

Inoltre sono state predisposte schede per <strong>la</strong> raccolta di <strong>in</strong>formazioni durante<br />

l’accoglienza e <strong>la</strong> cartel<strong>la</strong> personale. In questa fase è stato necessario ridef<strong>in</strong>ire <strong>la</strong><br />

modalità <strong>del</strong><strong>la</strong> presa <strong>in</strong> carico generale <strong>del</strong> detenuto tossicodipendente e le azioni<br />

messe <strong>in</strong> campo da ciascun operatore per il passaggio <strong>in</strong> Sezione 6 .<br />

In parallelo sono <strong>in</strong>iziati i primi <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> i detenuti presenti <strong>in</strong> sezione per <strong>la</strong><br />

verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> motivazione rispetto un percorso terapeutico.<br />

Come già accennato,<strong>in</strong> questa fase non era previsto un sistema di valutazione<br />

formalizzato, ma attraverso l’analisi <strong>del</strong> “diario di bordo” e i verbali <strong>del</strong>le riunioni è<br />

5 Qu<strong>in</strong>di ogni cel<strong>la</strong> ospita due persone anziché una.<br />

6 Vedi schema a pag<strong>in</strong>a 8.<br />

15


stato possibile verificare <strong>la</strong> quantità degli <strong>in</strong><strong>con</strong>tri ,il numero dei partecipanti e<br />

l’oggetto <strong>del</strong>l’ <strong>in</strong><strong>con</strong>tro. <strong>con</strong>sentendo così una visibilità <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro svolto, ma anche<br />

l’<strong>in</strong>dirizzo che il progetto stava perseguendo sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di <strong>con</strong>divisione e di<br />

accettazione <strong>con</strong> il <strong>con</strong>testo carcerario sia rispetto le attività da mettere <strong>in</strong><br />

campo.<br />

La se<strong>con</strong>da fase si <strong>con</strong>nota <strong>con</strong> <strong>la</strong> messa <strong>in</strong> atto e <strong>la</strong> sperimentazione operativa <strong>del</strong><br />

programma terapeutico trattamentale, dopo <strong>la</strong> rivisitazione <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

generale e ridef<strong>in</strong>izione degli obiettivi <strong>in</strong> <strong>con</strong>siderazione degli <strong>in</strong>put <strong>del</strong><strong>la</strong> prima<br />

fase.<br />

In partico<strong>la</strong>re si procede all’organizzazione <strong>del</strong>le varie proposte di attività e di<br />

<strong>in</strong>terventi, se<strong>con</strong>do un p<strong>la</strong>nn<strong>in</strong>g settimanale per permettere ai detenuti<br />

tossicodipendenti un agevole accesso a tutte le <strong>in</strong>iziative che costituis<strong>con</strong>o gli<br />

strumenti attraverso cui si attuano le varie strategie terapeutiche, rieducative, di<br />

socializzazione.<br />

Nel calendario settimanale sono previsti quattro momenti di attività <strong>in</strong> gruppo:<br />

gruppo “qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita”, gruppo tossicodipendenze, quello di pre-uscita e quello<br />

di educazione sanitaria, istituiti a partire dalle esigenze manifestate dai soggetti<br />

presenti <strong>in</strong> sezione al momento <strong>del</strong>l’avvio <strong>del</strong> progetto e sentito anche il parere<br />

degli Agenti di Sezione. Numerose sono le proposte per attività di animazione<br />

attivate <strong>con</strong> l’obiettivo di proporre all’ <strong>in</strong>terno <strong>del</strong> gruppo <strong>la</strong> sperimentazione di<br />

modalità di <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> e di solidarietà attraverso l<strong>in</strong>guaggi diversi. Si è creato<br />

così uno spazio culturale, ricreativo, sportivo che permette a ciascun detenuto di<br />

riscoprire <strong>la</strong> propria capacita di comunicazione, mettendo al<strong>la</strong> prova le proprie<br />

potenzialità, competenze espressive ed attitud<strong>in</strong>ali e <strong>con</strong>dividere <strong>con</strong> gli altri<br />

<strong>in</strong>teressi e difficoltà. Accanto a queste attività si pongono poi gli <strong>in</strong>terventi di tipo<br />

più <strong>in</strong>dividuale quali colloqui di sostegno psicologico, sociale,educativo ed il<br />

counsell<strong>in</strong>g sanitario e le attività proposte dall’ Amm<strong>in</strong>istrazione Penitenziaria.<br />

L’<strong>in</strong>serimento <strong>del</strong> detenuto all’ <strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione è subord<strong>in</strong>ata al<strong>la</strong> volontarietà<br />

che il soggetto manifesta ed esplicita nell’ ambito <strong>del</strong> percorso previsto dal<br />

protocollo operativo, <strong>in</strong> seguito al<strong>la</strong> quale, l’equipe <strong>in</strong>tegrata <strong>Sert</strong> ed operatori<br />

penitenziari, ne valuterà l’idoneità se<strong>con</strong>do alcuni parametri prefissati e che<br />

attengono pr<strong>in</strong>cipalmente al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>l’ <strong>in</strong>columità fisica e psicologica <strong>del</strong><br />

detenuto e dei soggetti già <strong>in</strong>seriti.<br />

Inoltre l’ <strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> tale circuito prevede l’accettazione di un <strong>con</strong>tratto<br />

terapeutico che <strong>con</strong>tiene uno schema operativo <strong>del</strong> progetto <strong>con</strong> le pr<strong>in</strong>cipali regole<br />

commesse all’ adesione o meno al programma terapeutico <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione.<br />

Il costante monitoraggio <strong>del</strong> progetto rileva <strong>in</strong> via generale che <strong>la</strong> modalità<br />

utilizzata ha saputo adeguarsi ai vari eventi <strong>con</strong> flessibilità proponendo tempestivi<br />

“aggiustamenti di rotta” a favore di <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong>tegrati e <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea <strong>con</strong> le regole<br />

<strong>con</strong>divise, fattori che <strong>in</strong> questo <strong>con</strong>testo sono determ<strong>in</strong>anti per un cambiamento <strong>del</strong><br />

clima <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione e, attraverso momenti di socializzazione più estesi, possono<br />

stimo<strong>la</strong>re richieste più costruttive nell’ <strong>in</strong>tero <strong>con</strong>testo carcerario.<br />

16


4.5. IL PROGETTO TERAPEUTICO TRATTAMENTALE<br />

OGGI<br />

4.5.1. LA SEZIONE PRIMO LIVELLO<br />

La sezione a custodia attenuata di primo livello, come detto precedentemente per i<br />

problemi di sovraffol<strong>la</strong>mento 7 , ha al<strong>la</strong>rgato <strong>la</strong> capienza da 22 a 44 posti letto per<br />

detenuti tossicodipendenti, che richiedano o siano disponibili ad affrontare uno<br />

specifico programma terapeutico trattamentale, che ha <strong>la</strong> f<strong>in</strong>alità di preparare i<br />

soggetti ad un progetto terapeutico extramurario (<strong>in</strong> alternativa o <strong>in</strong> differimento<br />

<strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> pena o al<strong>la</strong> <strong>con</strong>clusione <strong>del</strong><strong>la</strong> carcerazione) o <strong>in</strong>tramurario<br />

presso <strong>la</strong> sezione di se<strong>con</strong>do livello “Arcobaleno” <strong>del</strong> <strong>carcere</strong> “Le Vallette” di<br />

Tor<strong>in</strong>o.<br />

È ubicata nell’a<strong>la</strong> s<strong>in</strong>istra <strong>del</strong> se<strong>con</strong>do piano <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Casa</strong> Cir<strong>con</strong>dariale d’Ivrea.<br />

L’attività svolta <strong>in</strong> Sezione viene coord<strong>in</strong>ata da:<br />

•il responsabile <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, che, a sua volta, coord<strong>in</strong>a i<br />

<strong>con</strong>sulenti <strong>del</strong> progetto, che svolgono l’attività terapeutica: un medico, due<br />

psicologi, un assistente sociale, un educatore professionale e un’animatrice;<br />

•l’educatore <strong>del</strong>l’Istituto Penitenziario, referente per il <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> progetto<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione di primo livello: rappresenta <strong>la</strong> cerniera dei programmi terapeutici<br />

<strong>con</strong> le f<strong>in</strong>alità trattamentali <strong>del</strong>l’Ord<strong>in</strong>amento Penitenziario e <strong>del</strong>l’Esecuzione <strong>del</strong>le<br />

misure privative e limitative <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà; <strong>in</strong>oltre, svolge <strong>la</strong> funzione di coord<strong>in</strong>are<br />

le attività trattamentali di tipo pedagogico-educativo (sco<strong>la</strong>stiche, culturali,<br />

<strong>la</strong>vorative e formative <strong>in</strong> riferimento all’Ord<strong>in</strong>amento), i loro <strong>con</strong>duttori e le<br />

attività svolte dai volontari nel pr<strong>in</strong>cipio <strong>del</strong><strong>la</strong> f<strong>in</strong>alità <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione;<br />

•l’ispettore di Polizia Penitenziaria, che, a sua volta, coord<strong>in</strong>a gli agenti<br />

specificatamente formati, preparati, operanti nel<strong>la</strong> Sezione e co<strong>in</strong>volti nell’attività<br />

trattamentale.<br />

Il progetto, avviato <strong>in</strong> fase prelim<strong>in</strong>are e propedeutica nel mese di ottobre 2000 e<br />

<strong>con</strong> l’<strong>in</strong>serimento graduale dei previsti <strong>con</strong>sulenti dal mese di marzo 2001, si è<br />

<strong>con</strong>clusa nel<strong>la</strong> sua se<strong>con</strong>da fase, rappresentata dal<strong>la</strong> messa <strong>in</strong> atto e rodaggio <strong>del</strong><br />

programma terapeutico trattamentale. L’attuale fase è costituita dal<strong>la</strong> verifica,<br />

dalle valutazioni e dal corrispettivo adeguamento <strong>del</strong>le attività <strong>in</strong> riferimento alle<br />

valutazioni progetto sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong> suo andamento e dal monitoraggio f<strong>in</strong>ale <strong>del</strong><br />

piano di <strong>la</strong>voro f<strong>in</strong>alizzato al<strong>la</strong> strutturazione permanente <strong>del</strong> programma<br />

terapeutico trattamentale presso <strong>la</strong> Sezione di primo livello.<br />

7 Vedi pag<strong>in</strong>a 15.<br />

17


4.5.2. LA PROPOSTA D’INGRESSO IN SEZIONE<br />

L’idoneità <strong>del</strong> detenuto tossicodipendente all’<strong>in</strong>gresso nel<strong>la</strong> Sezione di primo livello<br />

viene valutata dall’équipe <strong>in</strong>tegrata <strong>Sert</strong>-<strong>carcere</strong>.<br />

La proposta <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>serimento, previa <strong>la</strong> disponibilità <strong>del</strong> detenuto, può avvenire dal<strong>la</strong><br />

segna<strong>la</strong>zione<br />

− degli operatori penitenziari<br />

− degli operatori <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong><br />

− degli operatori <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> <strong>del</strong>l’ASL 9<br />

− degli operatori dei <strong>Sert</strong> di residenza dei detenuti tossicodipendenti<br />

ristretti <strong>in</strong> Istituto<br />

− su <strong>in</strong>vio <strong>del</strong> PRAP (<strong>in</strong> tal caso il detenuto viene <strong>in</strong>serito direttamente e<br />

valutata <strong>la</strong> sua permanenza)<br />

Le <strong>con</strong>dizioni m<strong>in</strong>ime per poter essere valutati sono:<br />

1. avere una diagnosi di tossicodipendenza se<strong>con</strong>do il D.M. 186/90;<br />

2. essere <strong>in</strong> carico degli operatori <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> o degli ambu<strong>la</strong>tori<br />

<strong>del</strong> <strong>Sert</strong> <strong>del</strong>l’ASL 9;<br />

3. avere volontarietà ad aderire ad un progetto terapeutico;<br />

4. non essere <strong>in</strong> trattamento <strong>con</strong> farmaco agonista;<br />

5. non essere <strong>in</strong> trattamento <strong>con</strong> farmaci che possano determ<strong>in</strong>are dipendenza e/o<br />

abuso, salvo diversa prescrizione medica;<br />

6. avere un periodo di carcerazione compatibile <strong>con</strong> <strong>la</strong> durata prevista dal<br />

programma terapeutico <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione tossicodipendenti;<br />

7. avere un <strong>con</strong>tenuto <strong>in</strong>dice di pericolosità sociale (tendenzialmente saranno<br />

esclusi i soggetti compromessi <strong>con</strong> <strong>la</strong> crim<strong>in</strong>alità organizzata);<br />

8. non essere recluso presso <strong>la</strong> sezione semi-protetta o <strong>in</strong> quel<strong>la</strong> per i col<strong>la</strong>boratori<br />

di giustizia;<br />

9. accettazione <strong>del</strong>le regole <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione stessa.<br />

La selezione si avvale, come già detto, <strong>del</strong><strong>la</strong> valutazione <strong>del</strong>l’educatore<br />

penitenziario, degli operatori <strong>del</strong>l’équipe <strong>carcere</strong> <strong>del</strong> <strong>Sert</strong>, <strong>del</strong>lo psicologo<br />

penitenziario, <strong>del</strong>l’assistente sociale m<strong>in</strong>isteriale, <strong>del</strong>l’ispettore <strong>del</strong><strong>la</strong> polizia<br />

penitenziaria, responsabile degli agenti <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione tossicodipendenti, e dei<br />

<strong>con</strong>sulenti <strong>del</strong> progetto.<br />

La valutazione f<strong>in</strong>ale e <strong>la</strong> decisione viene presa nel<strong>la</strong> discussione casi <strong>Sert</strong>-<strong>carcere</strong><br />

a cadenza mensile, <strong>in</strong>tegrata da una verifica comportamentale, da parte<br />

<strong>del</strong>l’ispettore di polizia penitenziaria, sul comportamento <strong>del</strong> detenuto nel<strong>la</strong> sezione<br />

<strong>in</strong> cui si trova al momento <strong>del</strong><strong>la</strong> richiesta e sul<strong>la</strong> presenza di eventuali rapporti<br />

discipl<strong>in</strong>ari avuti a suo carico).<br />

18


4.5.3. L’INGRESSO IN SEZIONE<br />

Se <strong>la</strong> decisone di passaggio al<strong>la</strong> Sezione di primo livello è positiva, si def<strong>in</strong>isce<br />

l’operatore di riferimento tra i <strong>con</strong>sulenti <strong>del</strong> progetto, che prende <strong>in</strong> carico e<br />

seguirà il detenuto tossicodipendente nel suo camm<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> programma<br />

terapeutico e trattamentale.<br />

Nel frattempo l’assistente sociale comunica al <strong>Sert</strong> di appartenenza <strong>del</strong>l’avvenuta<br />

presa <strong>in</strong> carico e <strong>del</strong>l’avvio <strong>del</strong> progetto <strong>in</strong>tramurario <strong>in</strong>dividualizzato presso <strong>la</strong><br />

Sezione di primo livello.<br />

Il giorno successivo l’educatore professionale o l’assistente sociale <strong>del</strong> progetto<br />

mette a <strong>con</strong>oscenza il nuovo entrato <strong>del</strong> seguente rego<strong>la</strong>mento <strong>in</strong>terno<br />

1. assoluto divieto di usare qualsiasi sostanza stupefacenti;<br />

2. totale elim<strong>in</strong>azione degli alcolici e <strong>del</strong>le “misture” che provocano l’alterazione<br />

psico-fisica <strong>del</strong><strong>la</strong> persona;<br />

3. rispetto <strong>del</strong>l’orario d’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong><strong>la</strong> giornata (sveglia);<br />

4. rispetto degli orari e <strong>del</strong>le norme che rego<strong>la</strong>no tutte le attività previste dal<br />

piano settimanale <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione stessa;<br />

5. cura <strong>del</strong><strong>la</strong> propria persona e <strong>del</strong>l’ambiente <strong>in</strong> cui si vive;<br />

6. assoluto divieto di scoraggiare e <strong>con</strong>dizionare negativamente gli altri residenti,<br />

impegnandosi a favorire <strong>la</strong> responsabilità, il dialogo, <strong>la</strong> solidarietà e il<br />

co<strong>in</strong>volgimento al programma trattamentale e alle attività di volontariato;<br />

7. adottare un l<strong>in</strong>guaggio corretto per evitare che le parole si mut<strong>in</strong>o <strong>in</strong> gesti o <strong>in</strong><br />

atti <strong>in</strong><strong>con</strong>sulti;<br />

8. <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uare a partecipare attivamente, <strong>con</strong> <strong>in</strong>teresse ed impegno costante, alle<br />

attività trattamentali proposte;<br />

9. e’ vietato chiedere deroghe alle regole succitate al personale <strong>in</strong> servizio al<strong>la</strong><br />

sezione stessa.<br />

10. nel caso <strong>in</strong> cui il detenuto non rispetta le regole o non aderisce alle attività<br />

pedagogico-trattamentali e terapeutiche, si applicherà <strong>la</strong> seguente procedura:<br />

10.1. <strong>la</strong> persona <strong>in</strong> questione verrà richiamata verbalmente dall’operatore<br />

addetto al<strong>la</strong> sicurezza presente <strong>in</strong> quel momento che <strong>in</strong>formerà<br />

l’operatore di riferimento, ove presente, <strong>del</strong>l’accaduto;<br />

10.2. l’operatore di riferimento, unitamente all’operatore <strong>del</strong><strong>la</strong> sicurezza al<br />

corrente <strong>del</strong>l’accaduto, <strong>con</strong>corderanno gli <strong>in</strong>terventi da attuare nei<br />

<strong>con</strong>fronti <strong>del</strong> soggetto;<br />

10.3. al se<strong>con</strong>do richiamo, permanendo il comportamento trasgressivo,<br />

l’operatore di riferimento e l’operatore addetto al<strong>la</strong> sicurezza<br />

allontaneranno il soggetto dal<strong>la</strong> sezione;<br />

19


10.4. <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione verrà poi data successivamente <strong>in</strong>formazione al<strong>la</strong><br />

riunione <strong>del</strong>l’équipe <strong>in</strong>tegrata.<br />

e gli fa sottoscrivere il “<strong>con</strong>tratto di <strong>in</strong>gresso” (vedi fig. 3 <strong>del</strong><strong>la</strong> pag<strong>in</strong>a seguente) e<br />

per comunicargli chi sarà il suo operatore di riferimento.<br />

Da questo momento <strong>la</strong> persona è <strong>in</strong>serita e gli viene compi<strong>la</strong>ta una cartel<strong>la</strong><br />

personale che verrà aggiornata periodicamente dall’operatore di riferimento e<br />

seguirà il soggetto f<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> sua scarcerazione, momento <strong>in</strong> cui verrà archiviata e<br />

<strong>con</strong>servata aggiornata <strong>con</strong> le <strong>in</strong>formazioni <strong>del</strong> follow up 8 .<br />

Il <strong>con</strong>tenuto <strong>del</strong><strong>la</strong> cartel<strong>la</strong> personale è il seguente:<br />

- <strong>con</strong>tratto di <strong>in</strong>gresso<br />

- cartel<strong>la</strong> cl<strong>in</strong>ica<br />

- diaria cl<strong>in</strong>ica (descrizione degli <strong>in</strong>terventi effettuati)<br />

- questionario counsel<strong>in</strong>g sanitario (da somm<strong>in</strong>istrare all’<strong>in</strong>izio e al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e <strong>del</strong><br />

percorso terapeutico)<br />

- scheda trattamento <strong>in</strong>dividuale (rilevazione degli <strong>in</strong>terventi effettuati) e<br />

ipotesi progettuale<br />

- scheda <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> l’operatore <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> di appartenenza<br />

- follow up<br />

8 da effettuarsi telefonicamente <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> di riferimento dopo 3-6-12 mesi dall’uscita dal <strong>carcere</strong>.<br />

20


Contratto di adesione al<strong>la</strong> sezione tossicodipendenti<br />

Ivrea, giorno. mese, anno<br />

Il sottoscritto nato a ,il ,<br />

residente a <strong>in</strong> via<br />

dichiara<br />

nel<strong>la</strong> piena capacità di <strong>in</strong>tendere e volere, ed <strong>in</strong> completa autonomia, di aver scelto di<br />

fare parte <strong>del</strong><br />

programma trattamentale <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione tossicodipendenti.<br />

Ho preso <strong>con</strong>oscenza <strong>del</strong> rego<strong>la</strong>mento <strong>in</strong>terno e mi impegno ad osservarne l’applicazione<br />

aderendo alle regole <strong>del</strong><strong>la</strong> stessa sezione e seguendo il programma trattamentale <strong>in</strong><br />

modo rego<strong>la</strong>re e <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uativo.<br />

Autorizzo gli operatori <strong>del</strong>l’equipe <strong>in</strong>tegrata <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione tossicodipendenti<br />

- ad adottare nei miei <strong>con</strong>fronti <strong>in</strong>terventi educativi coerenti <strong>con</strong> lo sviluppo <strong>del</strong><br />

programma trattamentale stesso e, qu<strong>in</strong>di f<strong>in</strong>alizzati al<strong>la</strong> mia crescita ed al mio<br />

recupero psico-sociale, <strong>in</strong>terventi comunque mai lesivi <strong>del</strong><strong>la</strong> mia persona, ma<br />

sempre <strong>in</strong> accordo <strong>con</strong> i pr<strong>in</strong>cipi basi<strong>la</strong>ri <strong>del</strong> rispetto umano<br />

- ad allontanarmi dal<strong>la</strong> sezione di recupero qualora il mio comportamento non<br />

risultasse idoneo al proseguimento <strong>del</strong> programma.<br />

Fig. 3 - Il <strong>con</strong>tratto d'<strong>in</strong>gresso.<br />

Firma<br />

21


4.5.4. COM'È ORGANIZZATA LA SETTIMANA<br />

Attualmente <strong>la</strong> sezione di primo livello è strutturata di modo che le varie attività e<br />

i momenti di gruppo siano svolti nell’ arco <strong>del</strong><strong>la</strong> settimana <strong>in</strong> maniera costante.<br />

A tale proposito si è pensato di istituire un p<strong>la</strong>nn<strong>in</strong>g al f<strong>in</strong>e di pianificare <strong>la</strong><br />

settimana e dare agli utenti <strong>in</strong>seriti nel progetto <strong>la</strong> possibilità di sapere <strong>con</strong> un<br />

certo anticipo quali saranno le attività proposte durante <strong>la</strong> settimana .<br />

Queste attività sono anche state “suddivise” per evitare il più possibile di <strong>la</strong>sciare<br />

lunghi periodi “buchi”.<br />

Lunedì COLLOQUI INDIVIDUALI<br />

ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE ( giornal<strong>in</strong>o <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

Sezione, teatro, c<strong>in</strong>eforum e, periodicamente, vari<br />

tornei)<br />

Martedì COLLOQUI INDIVIDUALI<br />

VERIFICA DELLE RESPONSABILITÀ IN<br />

SEZIONE (effettuata dall’ educatore<br />

professionale <strong>del</strong> progetto <strong>con</strong> l’ispettore di P.P.)<br />

Mercoledì PALESTRA IN SEZIONE<br />

COUNSELLING SANITARIO DI GRUPPO<br />

VERIFICA PROGETTI INDIVIDUALI<br />

Giovedì VERIFICA DELL’ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE<br />

COLLOQUI INDIVIDUALI<br />

TERAPIA DI GRUPPO “WHEN AND WHERE”<br />

TERAPIA DI GRUPPO “HIC ET NUNC” (I gruppi<br />

vengono alternati settimanalmente)<br />

Venerdì COLLOQUI INDIVIDUALI<br />

VERIFICA IN SEZIONE<br />

GRUPPO “QUALITÀ DELLA VITA”<br />

Sabato è previsto che le persone <strong>in</strong>serite nel progetto<br />

possano accedere al<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> tv e scegliersi un film<br />

da guardare <strong>in</strong> videocassetta.<br />

Fig. 4 - Il p<strong>la</strong>nn<strong>in</strong>g settimanale.<br />

22


4.5.5. ALCUNE ATTIVITÀ<br />

GRUPPO QUALITÀ DELLA VITA 2<br />

Il gruppo qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita è arrivato ad un se<strong>con</strong>do ciclo. Il primo ciclo di <strong>in</strong><strong>con</strong>tri<br />

tenutesi dal mese di aprile ad agosto 2001 aveva come obiettivi quelli di creare una<br />

identità di gruppo fra i partecipanti, offrire uno spazio dove poter par<strong>la</strong>re e<br />

<strong>con</strong>frontarsi sui sentimenti che lo stare <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>, l’essere un detenuto provocano.<br />

Obiettivo ve<strong>la</strong>to era quello di offrire un momento di verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione e <strong>del</strong><br />

progetto <strong>con</strong> <strong>la</strong> possibilità di formu<strong>la</strong>re <strong>del</strong>le proposte <strong>con</strong>crete per andare a<br />

modificare quanto si stava creando.<br />

Anche grazie all’utilizzo di alcuni giochi che avevano l’obiettivo di aiutare a<br />

esternare i propri sentimenti il primo ciclo di <strong>in</strong><strong>con</strong>tri è sempre stato<br />

caratterizzato da una buona partecipazione e buon co<strong>in</strong>volgimento dei partecipanti.<br />

Alcuni argomenti toccati durante il primo ciclo di <strong>in</strong><strong>con</strong>tri sono stati:<br />

• Presentiamoci anche per gli aspetti positivi<br />

• Il sentimento predom<strong>in</strong>ante che si sta vivendo<br />

• Quale rappresentazione diamo al progetto<br />

• La fiducia e i rapporti fra le persone che fanno parte <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione<br />

• I pregiudizi nel<strong>la</strong> società, nel mondo, nel <strong>carcere</strong><br />

• Il progetto… momento di verifica<br />

Proprio dal<strong>la</strong> fase di verifica veniva riportata l’esigenza di creare un momento <strong>con</strong><br />

ampia partecipazione da parte di tutti i detenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione, strutturato e<br />

costante nel tempo che potesse verificare, discutere, proporre attività per <strong>la</strong><br />

Sezione. In tale circostanza sarebbe stato importante partecipassero oltre ai<br />

detenuti e ai <strong>con</strong>sulenti <strong>con</strong>duttori <strong>del</strong> gruppo, anche persone <strong>del</strong>l’istituzione<br />

<strong>carcere</strong> (agenti, Ispettore, educatore m<strong>in</strong>isteriale). Dopo alcuni mesi di pausa è<br />

stato fatto ripartire il gruppo Qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> Vita “2”. Partendo proprio dal<strong>la</strong><br />

proposta fatta nel<strong>la</strong> fase di verifica <strong>del</strong> progetto si è pensato ad un momento e ad<br />

un orario che permettesse un’ampia partecipazione dei detenuti, l’<strong>in</strong>serimento nel<strong>la</strong><br />

<strong>con</strong>duzione oltre che <strong>del</strong>l’educatore anche <strong>del</strong>lo psicologo. Inoltre il calendario è<br />

stato pensato <strong>in</strong> modo che venga svolto ogni settimana <strong>con</strong> <strong>la</strong> partecipazione<br />

<strong>del</strong>l’ispettore <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione e l’educatore m<strong>in</strong>isteriale <strong>in</strong>vece occasionalmente su<br />

alcuni temi di partico<strong>la</strong>re rilevanza.<br />

Gli obiettivi sono quelli di dare uno spazio al<strong>la</strong> verifica, discussione e al<strong>la</strong><br />

formu<strong>la</strong>zione di proposte rispetto al<strong>la</strong> vita <strong>in</strong> sezione, alle attività, al progetto e ai<br />

rapporti tra le persone all'<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione.<br />

F<strong>in</strong>o ad oggi a tali <strong>in</strong><strong>con</strong>tri hanno partecipato <strong>con</strong> costanza tutte le persone <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

sezione tanto da non poter più par<strong>la</strong>re di gruppo ma di momento assembleare.<br />

23


I temi affrontati f<strong>in</strong>o ad oggi sono stati:<br />

• Il pregiudizio… cosa capiterebbe se <strong>in</strong> alcune attività si aggiungessero<br />

persone cosiddette “<strong>in</strong>fami” nel codice carcerario<br />

• Il rapporto fra i detenuti e i <strong>con</strong>trasti <strong>in</strong>terni <strong>in</strong> sezione<br />

• Una proposta <strong>con</strong>creta: l’istituzione <strong>del</strong> pranzo domenicale di tutta <strong>la</strong><br />

sezione<br />

• uso sostanze e alcolici<br />

• difficoltà <strong>con</strong> gli agenti<br />

• ipotesi di sem<strong>in</strong>ari <strong>in</strong>formativi rispetto a percorsi terapeutici<br />

• il gioco d'azzardo (il gioco come dipendenza)<br />

• regole e responsabilità<br />

• lettura <strong>del</strong><strong>la</strong> lettera al Provveditorato per rivendicare uno spazio e <strong>del</strong>le<br />

<strong>con</strong>dizioni adeguate al <strong>la</strong>voro al primo livello<br />

• "qualcuno si sente a rischio oggi <strong>in</strong> sezione?"<br />

• dissertazione su differenze tra gruppo terapeutico e colloqui <strong>in</strong>dividuali<br />

• verifica su come vengono accolti i nuovi giunti<br />

• problemi di "fuori circuito" nel<strong>la</strong> sezione tossicodipendenti<br />

• .............<br />

Gli <strong>in</strong><strong>con</strong>tri si svolgono tutti i venerdì pomeriggio.<br />

EDUCAZIONE SANITARIA<br />

Nel<strong>la</strong> fase <strong>in</strong>iziale è stato organizzato uno Sportello all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione a cui i<br />

detenuti potevano accedere rivolgendo richieste o dubbi di carattere sanitario.<br />

L’accesso allo sportello era libero, l’orario era stato scelto nel<strong>la</strong> pausa <strong>del</strong>le attività<br />

<strong>la</strong>vorative e di studio per agevo<strong>la</strong>re i detenuti che avevano più impegni. Questo<br />

spazio era stato pensato per poter rispondere a domande <strong>in</strong>dividuali e per poter<br />

cogliere dubbi o problematiche di <strong>in</strong>teresse collettivo così da organizzare, <strong>in</strong> una<br />

se<strong>con</strong>da fase, <strong>in</strong>terventi più mirati.<br />

Infatti, da agosto 2001, sono <strong>in</strong>iziati vari cicli di <strong>in</strong><strong>con</strong>tri settimanali per tutta <strong>la</strong><br />

sezione di Educazione Sanitaria <strong>con</strong> l’obiettivo di sensibilizzare i pazienti sui<br />

problemi <strong>in</strong>erenti al<strong>la</strong> salute e al<strong>la</strong> sua tute<strong>la</strong>, di fornire stimoli ad una crescita<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> loro capacità all’autocura e di dare un’<strong>in</strong>formazione capil<strong>la</strong>re e ripetuta nel<br />

tempo sui rischi corre<strong>la</strong>ti all’abuso di droghe e sulle patologie <strong>con</strong>nesse allo stato di<br />

tossicodipendenza e, per quelle <strong>in</strong>fettive, sui comportamenti che ne facilitano il<br />

<strong>con</strong>tagio.<br />

F<strong>in</strong>o ad ora sono stati trattati argomenti di carattere <strong>in</strong>fettivologico, dietologico,<br />

gastroenterologico e, ovviamente, re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> tossicodipendenza. La partecipazione<br />

è fluttuante.<br />

24


TRATTAMENTO PSICOLOGICO DI GRUPPO<br />

Per quel che riguarda l'utilizzo <strong>del</strong>lo strumento gruppo come supporto psicologico e<br />

orientamento al progetto terapeutico, si possono <strong>in</strong>dividuare tre fasi. Da aprile ad<br />

ottobre 2001 sono stati avviati due gruppi, entrambi <strong>con</strong>dotti da uno psicologo ed<br />

entrambi a cadenza settimanale: uno, centrato sul problema <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

tossicodipendenza, si è strutturato come spazio di e<strong>la</strong>borazione dei vissuti<br />

personali attraverso una graduale <strong>con</strong>sapevolezza dei bisogni, <strong>del</strong>le risorse e <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

soggettività di ciascun partecipante; l'altro, nato dall'esigenza di trattare temi<br />

legati all'uscita dal <strong>carcere</strong>, si è <strong>con</strong>figurato da un <strong>la</strong>to come <strong>con</strong>tenitore<br />

rassicurante per esprimere dubbi e paure re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> dicotomia dentro-fuori,<br />

dall'altro come sostegno partecipato nel<strong>la</strong> costruzione di nuove progettualità.<br />

Dall'esperienza di questi due gruppi e da alcuni elementi strutturali (graduale<br />

uscita di qualche persona dal <strong>carcere</strong> e <strong>con</strong>seguente <strong>in</strong>gresso di altre nel<strong>la</strong><br />

sezione), si è pensato di riunire gli <strong>in</strong>dividui motivati a <strong>in</strong>traprendere (per qualcuno<br />

a proseguire) un percorso e<strong>la</strong>borativo <strong>in</strong> un unico gruppo settimanale co-<strong>con</strong>dotto<br />

dai due psicologi. Il primo obiettivo di questa se<strong>con</strong>da fase è quello di facilitare<br />

l'<strong>in</strong>serimento dei nuovi e, qu<strong>in</strong>di, di omogeneizzare il livello di <strong>con</strong>oscenza reciproca,<br />

creando un clima di partecipazione e di ascolto.<br />

Successivamente, <strong>in</strong> primo luogo per esigenze strutturali e disponibilità di nuove<br />

risorse (<strong>la</strong> figura di una psicologa <strong>in</strong> tiroc<strong>in</strong>io di Specialità), <strong>in</strong> se<strong>con</strong>do luogo per<br />

l’attualizzarsi di una <strong>con</strong>dizione molto eterogenea rispetto ai percorsi pre-detentivi<br />

degli ultimi <strong>in</strong>gressi <strong>in</strong> Sezione, si è nuovamente operata una scissione <strong>del</strong> gruppo. A<br />

partire dal mese di giugno 2002, i detenuti sono stati distribuiti <strong>in</strong> due gruppi a<br />

cadenza qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>ale: gruppo “Hic et nunc” per coloro che sono nuovi ad esperienze<br />

rie<strong>la</strong>borative e di <strong>con</strong>fronto gruppale; gruppo When and where” per chi ha già avuto<br />

esperienze comunitarie e/o ha maturato un buon livello di <strong>in</strong>terazione <strong>in</strong> gruppo.<br />

Entrambi i gruppi sono co-<strong>con</strong>dotti da due psicologi. L’obiettivo di questa terza<br />

fase è quello di facilitare l’espressione <strong>in</strong>dividuale separando i livelli di maturata<br />

<strong>con</strong>sapevolezza.<br />

ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE<br />

Obiettivo: Attivare e sperimentare all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> gruppo modalità di <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong><br />

e solidarietà attraverso diversi l<strong>in</strong>guaggi. Si creerà uno spazio culturale, ricreativo,<br />

sportivo, che permette a ciascun detenuto di riscoprire ed arricchire <strong>la</strong> propria<br />

capacità di comunicare, mettendo al<strong>la</strong> prova le proprie potenzialità, competenze<br />

espressive e attitud<strong>in</strong>i, <strong>con</strong>dividendo diversi punti di vista, difficoltà e <strong>in</strong>teressi<br />

comuni.<br />

25


Modalità: Per lo svolgimento <strong>del</strong>le attività, si forma un gruppo a partecipazione<br />

volontaria e a frequenza obbligatoria (l’iscrizione al gruppo comporterà l’obbligo a<br />

partecipare <strong>in</strong> modo <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uativo).<br />

Gli <strong>in</strong><strong>con</strong>tri sono settimanali <strong>del</strong><strong>la</strong> durata di due ore.<br />

Le attività proposte hanno una cadenza mensile.<br />

Pertanto, ogni lunedì ruotano quattro attività differenti che alternano momenti di<br />

riflessione, di e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong>l’esperienza <strong>in</strong> corso, a momenti ludici e di<br />

socializzazione, a tornei sportivi, ad attività teatrale e manuale; sono così suddivisi:<br />

1° lunedì: c<strong>in</strong>eforum.<br />

Conduttori: animatrice, educatore professionale e psicologa.<br />

Visione e dibattito.<br />

I films scelti <strong>in</strong> parte dall’équipe ed <strong>in</strong> parte dai ragazzi <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione, presentano<br />

una tematica <strong>in</strong> comune: “La d<strong>in</strong>amica di gruppo”. Il tema come leitmotiv <strong>del</strong> gruppo<br />

stesso che “osserva” il film e “osserva” se stesso, fa emergere <strong>la</strong> necessità di un<br />

camm<strong>in</strong>o <strong>in</strong>dividuale verso un’ipotetica dimensione collettiva <strong>in</strong> cui si è capaci di<br />

organizzare e programmare <strong>la</strong> vita all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione rispettando il proprio<br />

ruolo e quello degli altri, suddividendo i compiti da svolgere <strong>con</strong> responsabilità e,<br />

nonostante che ognuno abbia un suo progetto di recupero, si riesce ad <strong>in</strong>dividuare e<br />

a coltivare elementi positivi che possano migliorare nel complesso il periodo di<br />

detenzione.<br />

2° lunedì: teatro e paro<strong>la</strong>.<br />

Conduttore: animatrice.<br />

Utilizzando alcune tecniche di avvio al teatro come <strong>la</strong> respirazione, il ri<strong>la</strong>ssamento,<br />

l’uso <strong>del</strong><strong>la</strong> voce, si co<strong>in</strong>volgono i detenuti nel recitare le possibili diversità di ruoli<br />

per “scoprire se stessi e ritrovarsi nell’altro”: scoprendo <strong>la</strong> potenzialità evocativa,<br />

creativa e trasformatrice <strong>del</strong><strong>la</strong> paro<strong>la</strong> si fanno <strong>con</strong>durre verso una possibile e, <strong>in</strong><br />

divenire, autopoiesi, come rifondazione di un proprio senso nell’esistenza e nel<strong>la</strong><br />

ricerca <strong>in</strong>teriore di bisogni, motivazioni ed <strong>in</strong>sicurezze.<br />

Il teatro proposto viene <strong>in</strong>teso come luogo dove si possano mettere <strong>in</strong> moto<br />

d<strong>in</strong>amiche reali e immag<strong>in</strong>arie, una fonte di crescita personale e collettiva. Uno<br />

sguardo e un’azione coraggiosa verso nuovi orizzonti <strong>con</strong> noi stessi ed il mondo<br />

circostante o che vorremmo costruirci.<br />

3° lunedì: teatro e movimento.<br />

Conduttore: animatrice.<br />

Collegato al teatro, un’attenzione partico<strong>la</strong>re all’espressione corporea come corpo<br />

che <strong>in</strong> silenzio par<strong>la</strong>, soffre e si dimentica.<br />

Suggerimenti per lenire ansie e tensioni: stretch<strong>in</strong>g, esercizi di attività aerobica e<br />

ri<strong>la</strong>ssamento da <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uare <strong>in</strong>dividualmente per proprio <strong>con</strong>to durante <strong>la</strong> settimana.<br />

Recuperare <strong>la</strong> dimensione corporea, valorizzando <strong>la</strong> persona nel<strong>la</strong> sua <strong>in</strong>terezza.<br />

4° lunedì: tornei.<br />

Conduttori: animatrice, educatore professionale e educatore Istituto<br />

Penitenziario.<br />

26


Momento ricreativo di socializzazione e competizione, giochi di squadra (pal<strong>la</strong>volo,<br />

calcio), a coppie (calcetto, p<strong>in</strong>g pong), <strong>in</strong>dividuale (scacchi e giochi di carte).<br />

Ogni quattro lunedì (l’ultimo lunedì di ogni ciclo di attività) il gruppo si ritrova a<br />

metacomunicare su quanto è avvenuto nei vari <strong>in</strong><strong>con</strong>tri precedenti, durante le<br />

attività <strong>del</strong> <strong>la</strong>boratorio, cercando di autocentrare <strong>la</strong> discussione, <strong>la</strong> riflessione e<br />

l’e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong>l’esperienza sul “noi e l’altro” e sul “qui et ora”.<br />

4.5.6. LE RESPONSABILITÀ<br />

Una volta al mese, nel gruppo “qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita”, l’educatore professionale, <strong>la</strong><br />

psicologa e l’Ispettore <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione assegnano <strong>del</strong>le responsabilità alle persone<br />

<strong>in</strong>serite nel progetto.<br />

Chi è <strong>in</strong>serito nel progetto viene co<strong>in</strong>volto nel<strong>la</strong> quotidianità e <strong>in</strong>traprende un<br />

progetto che ha valenze pedagogico-educative. Inoltre, viene co<strong>in</strong>volto <strong>in</strong> un<br />

percorso <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione stessa, che ha l’obiettivo di modificare lo stile di vita<br />

<strong>in</strong>tramurario, aumentando <strong>la</strong> vivibilità, r<strong>in</strong>forzando e migliorando <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

vita e <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni ai f<strong>in</strong>i di una riduzione <strong>del</strong> disagio presente durante <strong>la</strong><br />

carcerazione. Per questi motivi, è importante responsabilizzare gli utenti stessi,<br />

che hanno, <strong>in</strong>oltre, il compito di verificare tra loro gli impegni assunti.<br />

Attualmente le responsabilità sono le seguenti:<br />

Sveglia: <strong>la</strong> sveglia è prevista alle ore 8.00 dal lunedì al venerdì alle 9.00 il sabato e<br />

<strong>la</strong> domenica.<br />

Chi è responsabile <strong>del</strong><strong>la</strong> sveglia (si è deciso di <strong>in</strong>caricare di questa responsabilità<br />

chi passa <strong>la</strong> co<strong>la</strong>zione), deve verificare che le persone all’orario previsto siano<br />

alzate e, nel caso <strong>in</strong> cui non lo siano, dovrà svegliarle. Successivamente verificherà<br />

che le persone abbiano riassettato il letto.<br />

Pulizie: il responsabile <strong>del</strong>le pulizie verifica che <strong>la</strong> Sezione, le stanze utilizzate<br />

dagli operatori per fare i colloqui e i gruppi, l’ufficio <strong>del</strong>l’Ispettore, <strong>la</strong> “rotonda “ e<br />

<strong>la</strong> saletta ricreativa vengano pulite tutte le matt<strong>in</strong>e dagli <strong>in</strong>caricati di turno.<br />

Se dovesse notare che questo non è avvenuto è lui stesso che va a chiamare<br />

l’<strong>in</strong>caricato per ricordargli il compito non eseguito.<br />

Gruppi: il responsabile dei gruppi si preoccupa di chiedere all’operatore il giorno <strong>del</strong><br />

gruppo e a che ora si farà. Mezz’ora prima <strong>del</strong>l’ <strong>in</strong>izio verifica che <strong>la</strong> stanza <strong>del</strong><br />

gruppo sia pulita, ord<strong>in</strong>a le sedie se<strong>con</strong>do il numero dei partecipanti e, circa c<strong>in</strong>quedieci<br />

m<strong>in</strong>uti prima <strong>del</strong>l’orario di <strong>in</strong>izio previsto, chiama le persone.<br />

27


Una volta che tutti sono presenti nel<strong>la</strong> stanza, va a comunicare all’operatore che il<br />

gruppo è pronto.<br />

F<strong>in</strong>ito il gruppo si preoccupa (solitamente <strong>con</strong> gli altri componenti) di riord<strong>in</strong>are <strong>la</strong><br />

stanza e di rimettere a posto le sedie.<br />

Palestra : Il responsabile <strong>del</strong><strong>la</strong> palestra è l’unica persona autorizzata a prendere le<br />

chiavi <strong>del</strong>lo stanz<strong>in</strong>o dove sono custoditi gli attrezzi.<br />

Lui si preoccupa di portare <strong>in</strong> saletta i pesi e le panche e, una volta f<strong>in</strong>ita l’ attività,<br />

di riord<strong>in</strong>are il tutto, verificando che ci siano tutti gli attrezzi (questo per ovvi<br />

motivi legati al<strong>la</strong> sicurezza, <strong>in</strong> quanto <strong>la</strong> Sezione di primo livello è l’unica <strong>in</strong> tutto il<br />

<strong>carcere</strong> ad avere <strong>la</strong> possibilità di tenere oggetti, anche pericolosi, al suo <strong>in</strong>terno).<br />

Lavanderia: Il responsabile <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>vanderia <strong>con</strong>trol<strong>la</strong> che siano rispettati gli orari<br />

di <strong>in</strong>gresso nel<strong>la</strong> stessa, che i macch<strong>in</strong>ari non vengano usati male e si preoccupa (per<br />

quanto possibile) <strong>del</strong><strong>la</strong> manutenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> stessa.<br />

4.5.7. GIORNATA-TIPO<br />

8.00 sveglia e co<strong>la</strong>zione<br />

(per chi <strong>la</strong>vora <strong>in</strong> fabbrica, va a scuo<strong>la</strong> o partecipa a qualche corso <strong>in</strong>izio attività)<br />

8.30 pulizie (cel<strong>la</strong>,sezione, salette,rotonda e ufficio ispettore)<br />

9.15 <strong>in</strong>izio attività - aria<br />

11.30 preparazione tavo<strong>la</strong> per pranzo<br />

12.00 pranzo<br />

13.00 aria<br />

15.00 attività a se<strong>con</strong>da dei giorni<br />

17.30 preparazione cena<br />

18.30 cena<br />

19.00 tempo libero<br />

20.00 f<strong>in</strong>e giornata re<strong>in</strong>gresso e chiusura nelle celle.<br />

28


4.6. VALUTAZIONE<br />

4.6.1. OBIETTIVI, INDICATORI E STANDARD<br />

A due anni dall’avvio <strong>del</strong> progetto diviene necessario valutare se e come il progetto<br />

abbia <strong>con</strong>tribuito al cambiamento <strong>del</strong>l’atteggiamento nel<strong>la</strong> sezione<br />

tossicodipendenti e attivato maggiori stimoli per un cambiamento <strong>del</strong>lo stile di vita<br />

e avvio al<strong>la</strong> cura, si tratta cioè di valutare l’efficacia <strong>del</strong> progetto.<br />

Nello schema di valutazione, predisposto <strong>con</strong>temporaneamente al<strong>la</strong> stesura <strong>del</strong><br />

progetto, si erano <strong>in</strong>dividuati alcuni strumenti di rilevazione degli <strong>in</strong>dicatori,<br />

riservando ad un momento successivo e <strong>con</strong> maggiori <strong>in</strong>formazioni, una più puntuale<br />

def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>le modalità di raccolta e analisi <strong>del</strong>le <strong>in</strong>formazioni.<br />

Gli obiettivi generali sono:<br />

1. promuovere <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute e l’<strong>in</strong>tegrazione sociale durante <strong>la</strong><br />

carcerazione e nel<strong>la</strong> prospettiva <strong>del</strong>l’uscita dal <strong>carcere</strong>;<br />

2. stabilire un <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uum tra il prima e il dopo <strong>la</strong> detenzione (sia a livello<br />

terapeutico, che di rete dei servizi e <strong>con</strong> il territorio);<br />

3. realizzare un nuovo stile di vita <strong>in</strong>tramurario più adeguato ai propri bisogni,<br />

migliorare le capacità di stabilire re<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong>terpersonali e promuovere<br />

l’enpowerment;<br />

4. aumentare <strong>la</strong> <strong>con</strong>sapevolezza <strong>del</strong><strong>la</strong> propria <strong>con</strong>dizione di tossicodipendenza e<br />

<strong>del</strong>le problematiche corre<strong>la</strong>te ad essa;<br />

5. sostenere, orientare, motivare il soggetto per un trattamento più avanzato,<br />

per un progetto extramurario o comunque da proseguire successivamente;<br />

6. ristabilire legami familiari o <strong>con</strong> le figure significative.<br />

In riferimento al monitoraggio e agli obiettivi generali <strong>del</strong> progetto (vedi pag. 12)<br />

sono stati <strong>in</strong>dividuati rispettivamente gli obiettivi specifici, gli <strong>in</strong>dicatori di<br />

processo e di risultato (vedi fig. 5 <strong>del</strong><strong>la</strong> pag<strong>in</strong>a seguente).<br />

Gli standard m<strong>in</strong>imi che gli <strong>in</strong>dicatori devono soddisfare sono<br />

acquisizione di <strong>in</strong>formazioni utili sui rischi corre<strong>la</strong>ti all’abuso di droghe e sulle<br />

patologie e, per quelle <strong>in</strong>fettive, sui comportamenti che ne facilitano il <strong>con</strong>tagio;<br />

acquisizione d’<strong>in</strong>formazioni (<strong>con</strong>oscenze <strong>con</strong>crete, pratiche e utili sulle terapie e<br />

sui trattamenti, sulle possibilità offerte all’<strong>in</strong>terno e all’esterno <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, ecc.);<br />

ripresa o avvio dei <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> di riferimento o altra agenzia o risorsa<br />

<strong>in</strong>tramuraria e <strong>del</strong> territorio;<br />

miglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita e <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong> Sezione;<br />

avviamento di un progetto terapeutico <strong>in</strong>dividuale all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione come<br />

momento preparatorio di un progetto terapeutico da seguire all’esterno;<br />

ripresa dei rapporti familiari o <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni significative presenti nel<br />

territorio d’orig<strong>in</strong>e.<br />

29


OBIETTIVI SPECIFICI<br />

1)<br />

dare un’<strong>in</strong>formazione capil<strong>la</strong>re e ripetuta<br />

nel tempo sui rischi corre<strong>la</strong>ti all’abuso di<br />

droghe e sulle patologie <strong>con</strong>nesse allo<br />

stato di tossicodipendenza e, per quelle<br />

<strong>in</strong>fettive, sui comportamenti che ne<br />

facilitano il <strong>con</strong>tagio.<br />

2)<br />

far crescere il livello d’<strong>in</strong>formazione<br />

(<strong>con</strong>oscenze <strong>con</strong>crete, pratiche e utili<br />

sulle terapie, sui trattamenti, sulle<br />

possibilità offerte all’<strong>in</strong>terno e all’esterno<br />

<strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, sugli aspetti legali e<br />

legis<strong>la</strong>tivi; <strong>in</strong>dicazioni sui servizi, sulle<br />

associazioni e sulle varie risorse presenti<br />

sul territorio di appartenenza);<br />

3)<br />

mantenere l’aggancio o stabilireristabilire<br />

un <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il territorio di<br />

provenienza dando <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità<br />

progettuale <strong>in</strong> riferimento soprattutto al<strong>la</strong><br />

storia personale e ai vari tentativi messi<br />

<strong>in</strong> atto per <strong>la</strong> propria <strong>con</strong>dizione di<br />

tossicodipendenza<br />

4)<br />

modificare lo stile di vita carcerario,<br />

r<strong>in</strong>forzando e migliorando <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

vita e <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni, utilizzando le<br />

risorse esistenti all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>l’Istituto<br />

penitenziario ed utili ai f<strong>in</strong>i di una<br />

riduzione <strong>del</strong> disagio presente durante <strong>la</strong><br />

carcerazione: aumento <strong>del</strong><strong>la</strong> vivibilità <strong>del</strong><br />

<strong>carcere</strong> stesso durante <strong>la</strong> detenzione<br />

5)<br />

favorire il <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> i programmi<br />

esterni all’Istituto e successivi al<br />

percorso effettuato, avviare un progetto<br />

terapeutico <strong>in</strong>iziale ed e<strong>la</strong>borare un<br />

progetto terapeutico-riabilitativo <strong>in</strong>tra- o<br />

extramurario, da realizzare <strong>in</strong> fase<br />

successiva<br />

6)<br />

promuovere i <strong>con</strong>tatti e le re<strong>la</strong>zioni <strong>con</strong> <strong>la</strong><br />

famiglie o <strong>con</strong> le figure significative<br />

SISTEMA DI VALUTAZIONE<br />

INDICATORE DI<br />

PROCESSO<br />

-avviamento <strong>del</strong>le<br />

varie attività e<br />

partecipazione ad<br />

esse<br />

-l’acquisizione <strong>del</strong>le<br />

<strong>in</strong>formazioni utili<br />

-avviamento <strong>del</strong>le<br />

varie attività e<br />

partecipazione ad<br />

esse<br />

-l’acquisizione <strong>del</strong>le<br />

<strong>in</strong>formazioni utili<br />

-ripresa o avvio dei<br />

<strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> di<br />

riferimento o altra<br />

agenzia o risorsa<br />

<strong>in</strong>tramuraria e <strong>del</strong><br />

territorio<br />

-<strong>la</strong> modificazione<br />

<strong>del</strong>lo stile di vita<br />

carcerario<br />

quantità <strong>del</strong>le<br />

re<strong>la</strong>zioni stabilite e<br />

<strong>del</strong>le partecipazioni<br />

ai vari momenti<br />

strutturati all’<strong>in</strong>terno<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione<br />

-avviamento <strong>del</strong>le<br />

varie attività e<br />

partecipazione ad<br />

esse<br />

-ripresa o avvio dei<br />

<strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> di<br />

riferimento o altra<br />

agenzia o risorsa<br />

<strong>in</strong>tramuraria e <strong>del</strong><br />

territorio<br />

-ripresa dei rapporti<br />

familiari o <strong>del</strong>le<br />

re<strong>la</strong>zioni significative<br />

presenti nel territorio<br />

d’orig<strong>in</strong>e<br />

30<br />

INDICATORE DI RISULTATO<br />

livello di acquisizione di<br />

<strong>in</strong>formazioni utili sui rischi corre<strong>la</strong>ti<br />

all’abuso di droghe e sulle<br />

patologie <strong>con</strong>nesse allo stato di<br />

tossicodipendenza e, per quelle<br />

<strong>in</strong>fettive, sui comportamenti che<br />

ne facilitano il <strong>con</strong>tagio<br />

livello di acquisizione<br />

d’<strong>in</strong>formazioni (<strong>con</strong>oscenze<br />

<strong>con</strong>crete, pratiche e utili sulle<br />

terapie e sui trattamenti, sulle<br />

possibilità offerte all’<strong>in</strong>terno e<br />

all’esterno <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, sugli<br />

aspetti legali e legis<strong>la</strong>tivi;<br />

<strong>in</strong>dicazioni sui servizi psico-sociosanitari,<br />

sulle associazioni e sulle<br />

varie risorse presenti sul territorio<br />

di appartenenza);<br />

-mantenimento e <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità nel<strong>la</strong><br />

ripresa o avvio dei <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il<br />

Ser.T. di riferimento o altra<br />

agenzia o risorsa <strong>in</strong>tramuraria e<br />

<strong>del</strong> territorio<br />

-<strong>con</strong>sapevolezza <strong>del</strong><strong>la</strong> propria<br />

<strong>con</strong>dizione di tossicod.<br />

<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita e <strong>del</strong>le<br />

re<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong> Sezione e<br />

<strong>con</strong>seguente aumento <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

vivibilità<br />

N° di soggetti per i quali si giunge<br />

al<strong>la</strong> proposta di un percorso<br />

terapeutico presso <strong>la</strong> Sezione di<br />

2° livello “Arcobaleno” <strong>del</strong>le<br />

“Vallette” di Tor<strong>in</strong>o o al<strong>la</strong><br />

costruzione di un progetto<br />

terapeutico extramurario (<strong>in</strong><br />

alternativa o <strong>in</strong> differimento<br />

<strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> pena o al<strong>la</strong><br />

<strong>con</strong>clusione <strong>del</strong><strong>la</strong> carcerazione);<br />

<strong>la</strong> presenza di una progettazione<br />

nell’ambito dei rapporti familiari o<br />

<strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni significative<br />

presenti nel territorio d’orig<strong>in</strong>e


Fig. 5 – Il sistema di valutazione utilizzato.<br />

4.6.2. STRUMENTI E SISTEMI DI RILEVAZIONE<br />

Gli strumenti di rilevazione utilizzati, oltre al “diario di bordo” (agenda <strong>del</strong>l’équipe<br />

dei <strong>con</strong>sulenti <strong>in</strong> cui viene annotato tutto quello che riguarda l’attività back-office<br />

giornaliera e quel<strong>la</strong> front-office complessiva, che avviene <strong>in</strong> Sezione) sono i<br />

seguenti:<br />

• scheda programma attività (tipologia, scadenze, partecipanti,<br />

•<br />

descrizione <strong>del</strong>l’<strong>in</strong><strong>con</strong>tro, etc.);<br />

cartel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai detenuti (scheda di valutazione cl<strong>in</strong>ica);<br />

• scheda trattamento <strong>in</strong>dividuale (rilevazione degli <strong>in</strong>terventi effettuati);<br />

• scheda <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> di appartenenza;<br />

• questionario counsel<strong>in</strong>g sanitario (da somm<strong>in</strong>istrare all’<strong>in</strong>izio e al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e<br />

<strong>del</strong> percorso terapeutico);<br />

• questionario di autovalutazione (atteggiamenti e op<strong>in</strong>ioni) per gli utenti<br />

<strong>in</strong>seriti nel progetto, da somm<strong>in</strong>istrare dopo tre, nove e qu<strong>in</strong>dici mesi;<br />

• questionario di valutazione semestrale (atteggiamenti e op<strong>in</strong>ioni) da<br />

somm<strong>in</strong>istrare agli educatori penitenziari, al<strong>la</strong> psicologa penitenziaria,<br />

all’assistente sociale m<strong>in</strong>isteriale, all’Ispettore e agli agenti di Polizia<br />

Penitenziaria, ai volontari <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>;<br />

• griglia di osservazione trimestrale (ancora da costruire);<br />

• colloquio cl<strong>in</strong>ico di verifica <strong>in</strong>dividuale <strong>del</strong> percorso terapeutico;<br />

• follow up (da effettuarsi telefonicamente <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> di riferimento<br />

dopo tre, sei e dodici mesi dall’uscita dal <strong>carcere</strong>).<br />

Per quanto riguarda il questionario di autovalutazione e di valutazione, dopo una<br />

prima somm<strong>in</strong>istrazione avvenuta verso <strong>in</strong>izio giugno 2003, si è <strong>in</strong> attesa di<br />

un’e<strong>la</strong>borazione e di un’<strong>in</strong>terpretazione dei dati.<br />

Invece, <strong>la</strong> griglia di osservazione è <strong>in</strong> fase di studio per essere tarata<br />

successivamente.<br />

Diversamente, il follow up è stato avviato per <strong>la</strong> prima verifica dei sei mesi<br />

successivi al<strong>la</strong> detenzione.<br />

Gli altri strumenti sono stati tutti utilizzati.<br />

31


4.6.3. CONSIDERAZIONI<br />

Dall’avvio <strong>del</strong> progetto sono stati seguiti 94 soggetti 9 , di cui 23 erano già presenti<br />

nel<strong>la</strong> Sezione, 26 <strong>in</strong>seriti nel primo anno e 45 nel se<strong>con</strong>do anno.<br />

Inoltre, nell’anno so<strong>la</strong>re 2001, su un totale di 122 detenuti tossicodipendenti e/o<br />

alcoldipendenti <strong>in</strong> carico dall’équipe <strong>carcere</strong> e agli ambu<strong>la</strong>tori <strong>Sert</strong> <strong>del</strong>l’ASL 9, 37<br />

sono stati <strong>in</strong>seriti nel<strong>la</strong> Sezione; nell’anno dopo, 2002, su un totale di 177 <strong>in</strong> carico<br />

(il dato di <strong>in</strong>cidenza rispetto al 2001 è di 55 casi) hanno effettuato un percorso <strong>in</strong><br />

Sezione 77 soggetti, come mostra <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> seguente:<br />

anno 2001 anno 2002<br />

detenuti seguiti da équipe <strong>carcere</strong> 92 138<br />

detenuti seguiti da ambu<strong>la</strong>tori ASL 9 30 39<br />

detenuti seguiti <strong>in</strong> Sezione 37 77<br />

totale pazienti 122 177<br />

La prima <strong>con</strong>siderazione fa riferimento al <strong>con</strong>testo <strong>carcere</strong>, al<strong>la</strong> sua complessità<br />

organizzativa e al suo assetto istituzionale (vedi <strong>la</strong> rappresentazione grafica <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

fig. 6 di pag. 33), che ha comportato un maggiore impegno nel <strong>la</strong>voro di back-office,<br />

rispettando le necessità <strong>del</strong> progetto, le re<strong>la</strong>tive fasi operative e l’impostazione di<br />

un’ottica multiprospettica, <strong>in</strong> grado di “leggere <strong>la</strong> totalità” nel <strong>con</strong>testo <strong>in</strong> cui si<br />

andava ad operare.<br />

Leit-motiv era di promuovere <strong>la</strong> <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong>, il <strong>con</strong>fronto e l’<strong>in</strong>tegrazione<br />

professionale degli operatori co<strong>in</strong>volti nel <strong>la</strong>voro quotidiano <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, quali<br />

attivatori <strong>del</strong><strong>la</strong> rete, anziché come “dispensatori”, centrando il focus <strong>del</strong>l’attività<br />

sul<strong>la</strong> globalità <strong>del</strong><strong>la</strong> persona e <strong>del</strong> suo sistema.<br />

Ciò ha richiesto agli operatori co<strong>in</strong>volti nel progetto di rappresentare nelle proprie<br />

menti l’idea di “un’équipe virtuale trasversale <strong>in</strong>tegrata, <strong>in</strong> cui sia presente <strong>la</strong><br />

totalità <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, coabitante e coesistente, <strong>con</strong> ognuno compiti e funzioni<br />

diverse, all’<strong>in</strong>terno di uno spazio <strong>in</strong> cui <strong>la</strong> <strong>con</strong>divisione diventi gioco-forza per <strong>la</strong><br />

realizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> propria “mission”. È un <strong>la</strong>voro teso all’<strong>in</strong>tegrazione <strong>del</strong>le parti <strong>in</strong><br />

un rapporto s<strong>in</strong>ergico tra le stesse e soprattutto al<strong>la</strong> valorizzazione <strong>del</strong>le<br />

differenze tra le varie professionalità e appartenenze istituzionali.<br />

9 Il 17 % <strong>del</strong>le prese <strong>in</strong> carico riguarda il sommerso.<br />

32


Come si può immag<strong>in</strong>are, a distanza di due anni dall’avvio <strong>del</strong> progetto, si è agli <strong>in</strong>izi<br />

di un lungo percorso che solo oggi si può comprenderne il senso, l’utilità e <strong>la</strong><br />

direzione verso <strong>la</strong> quale si sta andando.<br />

33


Medici<br />

penit.<br />

Ispettore e<br />

agenti di P.P.<br />

Educatori<br />

m<strong>in</strong>isteriali<br />

Direttore<br />

<strong>Casa</strong><br />

Cir<strong>con</strong>dariale<br />

Psicologi<br />

penitenziari<br />

CSSA<br />

AREA<br />

TRATTAMENTO<br />

E SANITA’<br />

CARCERE<br />

Comunità<br />

Scuo<strong>la</strong>, corsi,<br />

CFPP, aziende<br />

<strong>del</strong> territorio<br />

Volontari<br />

Caritas<br />

Fig. 6 – Le agenzie co<strong>in</strong>volte nel progetto.<br />

Provveditore regionale<br />

Amm<strong>in</strong>istrazione Penitenziaria<br />

<strong>del</strong> Piemonte e Valle d’Aosta<br />

e<br />

ufficio trattamenti<br />

PROGETTO TERAPEUTICO<br />

TRATTAMENTALE PER<br />

TOSSICODIPENDENTI<br />

DETENUTI DELLA<br />

SEZIONE DI 1° LIV.<br />

Équipe<br />

<strong>carcere</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Sert</strong> d’Ivrea<br />

<strong>Sert</strong> esterni<br />

34<br />

Consulenti <strong>del</strong><br />

progetto<br />

<strong>Sert</strong><br />

ASL 9<br />

Cooperativa<br />

sociale<br />

Il Gabbiano<br />

Drop In<br />

Sezione 2°<br />

livello<br />

Arcobaleno<br />

Ufficio di<br />

Sorveglianza<br />

Vercelli<br />

Tribunale<br />

ord<strong>in</strong>ario<br />

Tribunale di<br />

Sorveglianza<br />

Comune, Gol,<br />

Commissione<br />

<strong>carcere</strong><br />

MAGISTRATURA<br />

AREA TERAPIA SANITA’<br />

TERRITORIALE


Durante tale periodo si sono <strong>con</strong>tattate e co<strong>in</strong>volte a vari livelli tutte le agenzie<br />

rappresentate nel grafico e che hanno a gradi diversi un’importanza nel progetto<br />

stesso.<br />

Rilevando dal<strong>la</strong> “memoria” <strong>del</strong> diario di bordo, si può notare come nel primo anno di<br />

attività molte riunioni hanno avuto come argomento pr<strong>in</strong>cipale l’organizzazione e <strong>la</strong><br />

verifica <strong>del</strong>le prime attività, <strong>con</strong> <strong>la</strong> <strong>con</strong>testuale costituzione <strong>del</strong>l’équipe dei<br />

<strong>con</strong>sulenti operanti <strong>in</strong> Sezione e i re<strong>la</strong>tivi accordi e def<strong>in</strong>izioni <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro <strong>in</strong>tegrato.<br />

Paralle<strong>la</strong>mente, è stato speso molto tempo per <strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong> progetto nei<br />

<strong>con</strong>fronti di agenzie anche non direttamente co<strong>in</strong>volte, ma <strong>in</strong>dividuate come attori<br />

importanti <strong>in</strong> quello che si andava a costruire. Altro tempo è stato speso <strong>in</strong> riunioni<br />

operative o <strong>in</strong> gruppi di <strong>la</strong>voro <strong>in</strong>tegrato per decidere eventuali modifiche da<br />

attuare <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere e per adattare e ca<strong>la</strong>re il progetto nel<strong>la</strong> realtà quotidiana <strong>del</strong><br />

<strong>carcere</strong> <strong>con</strong> le sue <strong>con</strong>traddizioni e complessità. Sempre nel primo anno l’impegno<br />

organizzativo <strong>del</strong>l’équipe co<strong>in</strong>volta nel progetto ha riguardato <strong>la</strong> ridef<strong>in</strong>izione e/o il<br />

miglioramento <strong>del</strong> proprio ruolo, <strong>del</strong>le competenze e responsabilità all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>voro stesso.<br />

Nel se<strong>con</strong>do anno si può notare come molte riunioni hanno <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uato ad avere come<br />

argomento pr<strong>in</strong>cipale l’organizzazione, <strong>la</strong> verifica e <strong>la</strong> taratura <strong>del</strong>le varie attività<br />

ma <strong>con</strong> un’attenzione agli esiti non solo degli <strong>in</strong>terventi e <strong>del</strong>le artico<strong>la</strong>zioni tra<br />

loro, ma <strong>del</strong> progetto nel futuro dei suoi fruitori e di quelli futuri. Soprattutto<br />

nell’ultimo semestre <strong>del</strong> se<strong>con</strong>do anno l’impegno si è <strong>con</strong>centrato nel riuscire a<br />

def<strong>in</strong>ire e a codificare gli aspetti <strong>in</strong>novativi nati dall’<strong>in</strong>tegrazione <strong>del</strong>le parti<br />

terapeutiche, pedagogico-trattamentali, di <strong>con</strong>trollo, educativo-espiative, di<br />

sostegno e accompagnamento presenti nell’attività <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>.<br />

Tutto ciò limitato dal<strong>la</strong> rigidità dei compiti istituzionali, dalle risorse <strong>in</strong>sufficienti<br />

(soprattutto da parte degli operatori penitenziari), dal senso di frustrazione che<br />

comporta il <strong>la</strong>voro che si sta svolgendo e dalle difficoltà organizzative nel riuscire<br />

a dedicare una parte <strong>del</strong> proprio tempo <strong>la</strong>vorativo al<strong>la</strong> rie<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong><strong>la</strong> propria<br />

operatività 10 .<br />

La se<strong>con</strong>da <strong>con</strong>siderazione riguarda il rapido evolversi <strong>del</strong> fenomeno<br />

tossicodipendenza <strong>con</strong> <strong>la</strong> comparsa di nuove sostanze d’abuso; ha <strong>in</strong>trodotto nuove<br />

modalità di <strong>con</strong>sumo e ha fatto emergere nuove forme di manifestazioni <strong>del</strong><br />

disagio collegato ai comportamenti tossicomanici e a stili di vita diversi dal<br />

passato 11 , <strong>in</strong> cui è stato necessario <strong>la</strong> messa a punto di nuove modalità e di nuovi<br />

strumenti sia di tipo diagnostico che operativo, <strong>in</strong> grado di promuovere<br />

10 Infatti, ciò ha determ<strong>in</strong>ato una partecipazione altalenante al progetto da parte di alcuni operatori, ha portato a<br />

trascurare il co<strong>in</strong>volgimento di importanti attori e ha <strong>con</strong>tribuito a rimandare nel tempo <strong>la</strong> realizzazione di una<br />

formazione specifica per gli operatori co<strong>in</strong>volti nel <strong>la</strong>voro.<br />

11 È presente un uso compulsivo di coca<strong>in</strong>a e politossicodipendenza, specie fra i giovanissimi, che sempre di più<br />

sono associati a situazioni di franca o <strong>la</strong>tente o mista comorbilità psichiatrica, e che trovano nell’universo <strong>carcere</strong> il<br />

luogo per mettere <strong>in</strong> gioco <strong>la</strong> propria fragilità, il vuoto e l’<strong>in</strong><strong>con</strong>sistenza <strong>del</strong> sistema <strong>in</strong>terno di valori.<br />

35


orientamenti ed azioni sperimentali che <strong>con</strong>sentano di “leggere” il disagio presente<br />

nel <strong>carcere</strong>, le risorse presenti, le carenze da colmare.<br />

Tutto ciò si complica dal fatto che, <strong>in</strong> alcuni periodi, molti soggetti hanno una<br />

struttura più di tipo <strong>del</strong><strong>in</strong>quenziale che fanno uso se<strong>con</strong>dariamente di sostanze<br />

psicotrope, mantenendo una pur m<strong>in</strong>ima vita di re<strong>la</strong>zione <strong>con</strong> il sottosistema<br />

crim<strong>in</strong>ale; <strong>in</strong>oltre, mostrano una mancanza diffusa di progettualità personale e una<br />

trascuratezza variamente esibita per il proprio benessere fisico e patologico,<br />

tipica <strong>del</strong><strong>la</strong> tossicodipendenza.<br />

Comunque, risulta che i soggetti che mostrano disponibilità ad essere <strong>in</strong>seriti nel<br />

progetto molti sono giovani e mediamente sono politossicodipendenti; mentre quelli<br />

dipendenti da ero<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a, da so<strong>la</strong> ero<strong>in</strong>a e da psicofarmaci hanno mediamente<br />

un'età maggiore. Questo dato riproduce quello che succede a livello epidemiologico<br />

sul territorio.<br />

Indubbiamente, il tempo di permanenza <strong>in</strong> Sezione o <strong>la</strong> difficoltà <strong>del</strong> soggetto a<br />

prepararsi ad <strong>in</strong>traprendere un percorso terapeutico successivo nel<strong>la</strong> Sezione<br />

“Arcobaleno” o <strong>in</strong> alternativa al<strong>la</strong> pena e/o ad esserne autorizzati <strong>in</strong>cidono<br />

sull’acquisizione <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>con</strong>sapevolezza <strong>del</strong><strong>la</strong> propria <strong>con</strong>dizione di tossicodipendenza,<br />

sul<strong>la</strong> crescita <strong>del</strong><strong>la</strong> motivazione e sul<strong>la</strong> disponibilità al cambiamento.<br />

Dai dati disponibili risulta che <strong>la</strong> percentuale dei soggetti che s<strong>con</strong>tano <strong>la</strong> pena<br />

completa senza poter riuscire ad ottenere un ri<strong>con</strong>oscimento nel trattamento<br />

penitenziario è pari a circa <strong>la</strong> metà <strong>del</strong> totale complessivo.<br />

Però, dato <strong>con</strong>fortante, che parzialmente smentisce quanto detto, è quello che nel<br />

corso <strong>del</strong> tempo sono aumentati <strong>in</strong> modo significativo i progetti <strong>in</strong> alternativa al<strong>la</strong><br />

pena ed è accresciuto l'<strong>in</strong>vestimento sull'e<strong>la</strong>borazione di progetti terapeutici nel<strong>la</strong><br />

prospettiva di percorsi esterni, a discapito di un passaggio al<strong>la</strong> Sezione 2° livello,<br />

Arcobaleno, mentre è drasticamente dim<strong>in</strong>uito il numero di sospensioni pena.<br />

La percentuale dei soggetti che e<strong>la</strong>borano un progetto è pressoché uguale a quel<strong>la</strong><br />

di coloro che usufruis<strong>con</strong>o di un solo sostegno <strong>in</strong>tramurario non f<strong>in</strong>alizzato al<strong>la</strong><br />

prosecuzione di un percorso terapeutico da attuarsi dopo <strong>la</strong> scarcerazione; ma è<br />

importante sottol<strong>in</strong>eare che <strong>la</strong> percentuale di chi usufruisce il sostegno generico è<br />

alta per chi permane pochi mesi, mentre quel<strong>la</strong> riferita a chi e<strong>la</strong>bora un progetto<br />

terapeutico per il dopo è alta per chi ha una permanenza maggiore.<br />

I detenuti che hanno già def<strong>in</strong>ito un progetto di Comunità ries<strong>con</strong>o a<br />

<strong>con</strong>cretizzarlo dopo un periodo di 4-6 mesi (un po' meno <strong>del</strong><strong>la</strong> metà) o, <strong>in</strong> un quarto<br />

dei casi dopo 7-9 mesi o oltre i 12 mesi; assente tale progetto per chi permane per<br />

10-12 mesi. Il progetto territoriale si <strong>con</strong>cretizza <strong>in</strong> modo significativo per chi<br />

permane per un periodo dai 4-9 mesi e aumenta dai 10 mesi a oltre i 12 mesi.<br />

Il numero dei soggetti che e<strong>la</strong>borano un progetto terapeutico <strong>in</strong> Sezione è alto per<br />

chi permane per un periodo dai 7 ai 12 mesi.<br />

36


Paralle<strong>la</strong>mente, a segna<strong>la</strong>re <strong>la</strong> problematicità dei soggetti <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> programma a<br />

rispettare e ad aderire alle regole, risulta che sono aumentati gli allontanamenti<br />

dal<strong>la</strong> Sezione 12 .<br />

La terza <strong>con</strong>siderazione riguarda il fenomeno <strong>del</strong> sovraffol<strong>la</strong>mento e le sue<br />

<strong>con</strong>seguenze, <strong>la</strong> perenne emergenza carceraria. Diventa difficile assicurare il<br />

“trattamento <strong>in</strong>dividualizzato” 13 , rispettare e ri<strong>con</strong>oscere luoghi, spazi, re<strong>la</strong>zioni e<br />

strumenti idonei ad un percorso a valenza terapeutica e trattamentale <strong>in</strong> un<br />

<strong>carcere</strong> il quale deve ogni giorno fronteggiare i problemi urgenti che nas<strong>con</strong>o dal<strong>la</strong><br />

<strong>con</strong>vivenza forzata e dal<strong>la</strong> bassa tolleranza tra soggetti diversi, emarg<strong>in</strong>ati,<br />

disagiati, esclusi ed escludenti 14 : si satura un luogo già di per sé saturato dal<strong>la</strong><br />

selettività <strong>del</strong><strong>la</strong> struttura che accoglie forzatamente soggetti per lo più poveri dal<br />

punto di vista e<strong>con</strong>omico e culturale, tossicodipendenti, persone spesso ma<strong>la</strong>te o a<br />

rischio o <strong>con</strong> disturbi psichici, extracomunitari, eccetera.<br />

Così il progetto ha subito “movimenti destabilizzanti” <strong>con</strong> l’arrivo <strong>in</strong> Sezione di<br />

detenuti “fuori circuito”, ovvero non <strong>in</strong>seriti nel programma, <strong>la</strong> maggior parte dei<br />

quali erano e sono soggetti antisociali, devianti e multiproblematici, alcuni dei quali<br />

<strong>con</strong> una lunga storia carceraria alle spalle; <strong>in</strong> aggiunta a quanto detto è da<br />

sottol<strong>in</strong>eare lo sradicamento territoriale e <strong>con</strong>testuale dei soggetti <strong>in</strong>seriti<br />

forzatamente <strong>in</strong> Sezione, <strong>in</strong> quanto provengono da fuori Regione 15 e hanno<br />

<strong>in</strong>terrotto i rapporti <strong>con</strong> i familiari che andavano a trovarli e <strong>con</strong> gli operatori<br />

<strong>in</strong>terni ed esterni al <strong>carcere</strong>. È da precisare, comunque, che <strong>la</strong> permanenza dei<br />

“fuori circuiti” <strong>in</strong> Sezione si cerca di abbreviar<strong>la</strong> il più possibile <strong>con</strong> spostamenti<br />

<strong>in</strong>terni tra sezione e sezione appena si libera qualche posto <strong>in</strong> un altro piano.<br />

Perciò, dai dati disponibili risulta che all’avvio <strong>del</strong> progetto i soggetti presenti<br />

risiedevano prevalentemente nel territorio regionale <strong>con</strong> una presenza significativa<br />

a Tor<strong>in</strong>o 16 . Di fatto nel periodo successivo dopo, si rileva un numero significativo di<br />

nuovi <strong>in</strong>gressi provenienti da altre regioni, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re dei residenti di Mi<strong>la</strong>no e<br />

prov<strong>in</strong>cia, ed <strong>in</strong>seriti proprio nel<strong>la</strong> Sezione a custodia attenuata per <strong>in</strong>disponibilità<br />

di posti <strong>in</strong> altre sezioni; paralle<strong>la</strong>mente, dim<strong>in</strong>uis<strong>con</strong>o i residenti di Tor<strong>in</strong>o e, <strong>in</strong><br />

misura m<strong>in</strong>ore, <strong>del</strong><strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia di Tor<strong>in</strong>o. Costanti sono i residenti <strong>del</strong>l'ASL 9 pari a<br />

circa un qu<strong>in</strong>to <strong>del</strong> totale.<br />

L’<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> Sezione di detenuti non motivati, né preparati e dove <strong>in</strong> alcuni casi<br />

<strong>la</strong> tossicodipendenza rappresenta un problema marg<strong>in</strong>ale, crea nel<strong>la</strong> Sezione una<br />

“turbolenza” non <strong>in</strong>differente. Una serie di attività devono essere sospese a fronte<br />

12<br />

gli allontanamenti sono dovuti al<strong>la</strong> trasgressione alle regole stabilite nel progetto e <strong>con</strong>cordate all’<strong>in</strong>terno<br />

<strong>del</strong>l’équipe <strong>in</strong>tegrata. La percentuale dei soggetti allontanati, <strong>in</strong> quanto valutati non idonei al progetto terapeutico<br />

trattamentale <strong>in</strong> Sezione, e di quelli trasferiti per causa di "forza maggiore" è alta nel primo periodo di permanenza,<br />

da un mese a tre mesi. È quasi <strong>in</strong>esistente per chi permane <strong>in</strong> un periodo maggiore.<br />

13<br />

Legge n. 354 <strong>del</strong>l’Ord<strong>in</strong>amento Penitenziario <strong>del</strong> 1975, art 1 e 13.<br />

14<br />

Il cosiddetto codice carcerario crea un <strong>carcere</strong> dentro il <strong>carcere</strong>, l’escluso che reagisce escludendo gli altri.<br />

15<br />

Il fatto è determ<strong>in</strong>ato dal<strong>la</strong> necessità di sfol<strong>la</strong>re strutture carcerarie più grandi, come ad esempio il <strong>carcere</strong> San<br />

Vittore di Mi<strong>la</strong>no.<br />

16<br />

di qui l’ipotesi di progetti ed azioni <strong>in</strong> <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> <strong>con</strong> il <strong>carcere</strong> Le Vallette e <strong>con</strong> i <strong>Sert</strong> tor<strong>in</strong>esi.<br />

37


di un utilizzo di “energie” per il <strong>con</strong>tenimento <strong>del</strong>le situazioni più problematiche per<br />

cercare soluzioni che permettano il riprist<strong>in</strong>o <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione. La <strong>col<strong>la</strong>borazione</strong> e <strong>la</strong><br />

flessibilità dimostrata <strong>in</strong> questa occasione dal <strong>con</strong>testo carcerario <strong>in</strong> generale ha<br />

permesso di giungere a dei risultati <strong>in</strong> tempi apprezzabili. Un evento che potrebbe<br />

essere collegato a questi fatti è il decisivo aumento degli allontanamenti dal<strong>la</strong><br />

sezione nel periodo <strong>in</strong> questione e <strong>in</strong> quello appena successivo, ma è <strong>in</strong> corso un<br />

ulteriore <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e per verificare se questi due dati sono corre<strong>la</strong>bili, o se gli<br />

allontanamenti siano dovuti a una difficoltà <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>l’ attuale rego<strong>la</strong>mento<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione, che richiede una partecipazione più attiva e motivata <strong>del</strong> soggetto<br />

<strong>in</strong>serito.<br />

La quarta <strong>con</strong>siderazione <strong>con</strong>cerne i rapporti tra adesione spontanea al<strong>la</strong> cura ed<br />

espiazione <strong>del</strong><strong>la</strong> pena, tra trattamento e custodia, tra processo volto al<br />

cambiamento e <strong>la</strong> forma pedagogico-normativa <strong>del</strong> <strong>con</strong>trollo.<br />

Indubbiamente, occuparsi, dal punto di vista terapeutico, di tossicodipendenti che<br />

<strong>con</strong>temporaneamente sono reclusi pone degli <strong>in</strong>terrogativi sul<strong>la</strong> possibile<br />

coesistenza tra coazione e volontaria motivazione a guarire. Certamente è<br />

importante uscire dal<strong>la</strong> sterile dicotomia che non porta da nessuna parte,<br />

<strong>con</strong>siderare che il <strong>la</strong>voro svolto dal <strong>Sert</strong> all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>l’Istituto penitenziario non<br />

può essere assimi<strong>la</strong>to a quello di un servizio esterno, che il tossicodipendente<br />

libero è diverso da quello recluso.<br />

Operare <strong>in</strong> <strong>carcere</strong> <strong>con</strong> tossicodipendenti detenuti è potersi occupare di persone<br />

<strong>in</strong>capaci di prendersi cura di sé <strong>con</strong> storie di vita piene di disastri affettivi, dove il<br />

l<strong>in</strong>guaggio è un mettere <strong>in</strong> atto il proprio senso di distruttività e di disperazione,<br />

<strong>in</strong>teso come quello stato senza più dolore per <strong>la</strong> propria storia, come anestetizzate,<br />

dove l'adattamento ha preso il posto <strong>del</strong> vivere, dove poter uscire il prima possibile<br />

è per poter riprendere a "fare quello che facevano prima".<br />

Certamente per molti il <strong>carcere</strong> rappresenta un’occasione per “fermarsi”, per<br />

recuperare il senso <strong>del</strong><strong>la</strong> propria storia, per risoggettivarsi nell’accadimento<br />

compulsivo <strong>del</strong><strong>la</strong> propria storia tossicomanica, l’ultima possibilità per un<br />

cambiamento reale e importante: il <strong>carcere</strong> <strong>con</strong> le proprie <strong>con</strong>traddizioni e<br />

ambiguità, può costituire il luogo dove si mettono <strong>in</strong> gioco il reale e il possibile, il<br />

<strong>con</strong>trollo e <strong>la</strong> terapia, il dover essere e l’essere e <strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong><strong>la</strong> progettualità<br />

<strong>con</strong> quel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> dest<strong>in</strong>alità <strong>del</strong><strong>la</strong> patologia <strong>del</strong><strong>la</strong> dipendenza e <strong>del</strong><strong>la</strong> propria storia di<br />

devianza.<br />

Pertanto, questa <strong>con</strong>siderazione rappresenta una scommessa nel <strong>la</strong>voro <strong>del</strong>l’équipe<br />

<strong>in</strong>tegrata <strong>Sert</strong> – <strong>carcere</strong> per <strong>la</strong> costruzione di un nuovo mo<strong>del</strong>lo operativo che<br />

superi, <strong>in</strong>globando, i limiti dei Servizi di appartenenza, nel rispetto <strong>del</strong>le<br />

competenze reciproche e dei compiti d’Istituto.<br />

38


4.6.3.1. I DATI<br />

Nelle pag<strong>in</strong>e successive vengono riportate le tabelle dei dati più significativi,<br />

raffrontati tra loro, <strong>con</strong> i rispettivi grafici e le re<strong>la</strong>tive osservazioni.<br />

39


Emerge, come dato<br />

significativo e non<br />

prevedibile, una<br />

dim<strong>in</strong>uzione dei<br />

residenti di Tor<strong>in</strong>o e, <strong>in</strong><br />

misura m<strong>in</strong>ore, <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

prov<strong>in</strong>cia di Tor<strong>in</strong>o a<br />

vantaggio di un<br />

aumento <strong>con</strong>sistente<br />

dei residenti fuori<br />

Regione (<strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re<br />

dei residenti di Mi<strong>la</strong>no e<br />

prov<strong>in</strong>cia).<br />

Costanti sono i<br />

residenti <strong>del</strong>l'ASL 9 pari<br />

a circa un qu<strong>in</strong>to <strong>del</strong><br />

totale.<br />

TABELLA 1 – Variazione <strong>del</strong>le residenze dei detenuti <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> Sezione nei primi due anni <strong>del</strong> progetto.<br />

TABELLA 1 – Variazione <strong>del</strong>le residenze dei detenuti <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> Sezione nei primi due anni<br />

<strong>del</strong> progetto.


Nei due anni <strong>del</strong> progetto, <strong>la</strong> percentuale<br />

dei detenuti scarcerati a f<strong>in</strong>e pena è pari a<br />

circa <strong>la</strong> metà <strong>del</strong> totale complessivo,<br />

mentre gli <strong>in</strong>gressi all'Arcobaleno sono<br />

stati molto limitati.<br />

Rispetto al<strong>la</strong> variazione <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>con</strong>dizione<br />

giuridica, si può notare che nel corso <strong>del</strong><br />

tempo sono aumentati <strong>in</strong> modo<br />

significativo i progetti <strong>in</strong> alternativa al<strong>la</strong><br />

pena e gli allontanamenti dal<strong>la</strong> sezione,<br />

mentre è drasticamente dim<strong>in</strong>uito il<br />

numero di sospensioni pena.<br />

Qu<strong>in</strong>di gli allontanamenti, dovuti alle<br />

regole stabilite per <strong>la</strong> permanenza,<br />

diventano più significativi; ed è accresciuto<br />

l'<strong>in</strong>vestimento sull'e<strong>la</strong>borazione di progetti<br />

terapeutici nel<strong>la</strong> prospettiva di percorsi<br />

esterni, a discapito di un passaggio al<strong>la</strong><br />

Sezione 2° livello, Arcobaleno.<br />

TABELLA 2 – Rilevazione <strong>del</strong>le <strong>con</strong>dizioni giuridiche dei detenuti all’uscita dal<strong>la</strong><br />

sezione nei primi due anni <strong>del</strong> progetto.<br />

41


diagnosi<br />

Totale<br />

soggetti<br />

alcoldipendenza 42<br />

coca<strong>in</strong>a 29<br />

ero<strong>in</strong>a-coca<strong>in</strong>a 33<br />

ero<strong>in</strong>a 34<br />

politossicodipendenza 29<br />

psicofarmaci 47<br />

Età media complessiva 32<br />

Fra I soggetti che mostrano<br />

disponibilità ad essere <strong>in</strong>seriti nel<br />

progetto emerge che i più giovani<br />

mediamente sono<br />

politossicodipendenti; mentre<br />

quelli dipendenti da ero<strong>in</strong>a e<br />

coca<strong>in</strong>a, da so<strong>la</strong> ero<strong>in</strong>a e da<br />

psicofarmaci hanno mediamente<br />

via via un'età maggiore.<br />

Questo dato è sovrapponibile alle<br />

<strong>con</strong>siderazioni epidemiologiche,<br />

rilevabili sul territorio.<br />

TABELLA 3 – Età media dei soggetti <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> Sezione nei due anni <strong>del</strong><br />

progetto (periodo marzo 2001 – febbraio 2003).<br />

42


TABELLA 4 – Rapporti tra le varie tipologie di dipendenza tra i soggetti<br />

<strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> Sezione nei primi due anni <strong>del</strong> progetto.<br />

43


periodo<br />

n.<br />

trasferiti<br />

Allontanati<br />

tipologia <strong>del</strong>l'uscita<br />

dal<strong>la</strong> Sezione tipologia programma terapeutico<br />

liberati<br />

arr.dom.<br />

sosp.pena<br />

alter.pena<br />

1-3 mesi 12 3 2 3 1 3 7 2 2 1<br />

4-6 mesi 7 1 4 1 1 2 1 2 2<br />

7-9 mesi 8 2 1 4 1 3 2 3<br />

10-12 mesi 6 1 3 1 1 2 2 2<br />

oltre 12 mesi 13 9 4 4 2 4 3<br />

totale 46 5 5 23 2 10 1 18 7 10 10 1<br />

Come dato rilevante è <strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> solo sostegno <strong>in</strong>tramurario, senza un progetto f<strong>in</strong>alizzato<br />

all’uscita, per chi permane per un periodo da 1-3 mesi e <strong>la</strong> scarcerazione come f<strong>in</strong>e pena per chi esce<br />

oltre i 12 mesi.<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

Progetti terapeutici<br />

7<br />

4<br />

3 3<br />

2 2 2 2 2<br />

1 1<br />

sost.gen. 7 2 3 2 4<br />

e<strong>la</strong>b.prog. 1 2 2 2<br />

prog.terr. 2 2 2 4<br />

Comunità 2 2 3 3<br />

Arcobaleno<br />

1-3 mesi 4-6 mesi 7-9 mesi<br />

1<br />

10-12<br />

mesi<br />

oltre 12<br />

mesi<br />

sost.gen.<br />

e<strong>la</strong>b.prog.<br />

prog.terr.<br />

Comuità<br />

Arcobal.<br />

Condiz. giuridica all'uscita dal<strong>la</strong> Sezione<br />

10<br />

5<br />

0<br />

4 4<br />

3<br />

3<br />

2<br />

2<br />

1 1 1 1<br />

1-3 mesi 4-6 mesi 7-9 mesi<br />

trasferiti 3 2<br />

allontanati 2 1 1 1<br />

liberati 3 4 4 3 9<br />

arr.dom. 1 1<br />

sosp.pena 3 1 1 1 4<br />

TABELLA 5 – Permanenza, programmi e <strong>con</strong>d.giur. dall’uscita dal<strong>la</strong> Sezione dei<br />

soggetti <strong>in</strong>seriti nel primo anno <strong>del</strong> progetto.<br />

44<br />

10-12<br />

mesi<br />

9<br />

4<br />

oltre 12<br />

mesi


tipologia progetto terapeutico Totale<br />

Arcobaleno 1<br />

Comunità 15<br />

e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong> progetto 33<br />

programma territoriale 13<br />

sostegno generico 32<br />

Totale complessivo 94<br />

Come primo dato significativo è <strong>la</strong> presenza di una so<strong>la</strong> persona che ha un progetto di<br />

passaggio al se<strong>con</strong>do livello, Arcobaleno.<br />

La percentuale dei soggetti che e<strong>la</strong>borano un progetto è pressoché uguale a quel<strong>la</strong> di<br />

coloro che usufruis<strong>con</strong>o di solo sostegno <strong>in</strong>tramurario; ma è importante sottol<strong>in</strong>eare che<br />

<strong>la</strong> percentuale di chi usufruisce il sostegno generico è alta per chi permane pochi mesi,<br />

mentre quel<strong>la</strong> riferita all'e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong> progetto è alta per chi ha una permanenza<br />

maggiore (cfr. tabel<strong>la</strong> 7).<br />

TABELLA 6 – Tipologia dei progetti terapeutici dei soggetti <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> Sezione<br />

nei primi due anni.<br />

45


Il solo <strong>con</strong>tenimento senza progetto futuro<br />

è alto per chi permane <strong>in</strong> Sezione per brevi<br />

periodi (un po' meno <strong>del</strong><strong>la</strong> metà).<br />

I detenuti che hanno già def<strong>in</strong>ito un<br />

progetto di Comunità ries<strong>con</strong>o a<br />

<strong>con</strong>cretizzarlo dopo un periodo di 4-6 mesi<br />

(un po' meno <strong>del</strong><strong>la</strong> metà) o, <strong>in</strong> un quarto<br />

dei casi dopo 7-9 mesi o oltre i 12 mesi;<br />

assente tale progetto per chi permane per<br />

10-12 mesi.<br />

Il progetto territoriale si <strong>con</strong>cretizza <strong>in</strong><br />

modo significativo per chi permane per un<br />

periodo dai 4-9 mesi e aumenta dai 10<br />

mesi a oltre i 12 mesi.<br />

Il numero dei soggetti che e<strong>la</strong>borano un<br />

progetto terapeutico <strong>in</strong> Sezione è alto per<br />

chi permane per un periodo dai 7 ai 12<br />

mesi.<br />

TABELLA 7 – Percorsi terapeutici tra i soggetti <strong>in</strong>seriti nel periodo marzo<br />

2001 – febbraio 2003.<br />

46


Periodo di permanenza allontanati trasferiti totale<br />

1-3 mesi 8 6 14<br />

4-6 mesi 2 2<br />

7-9 mesi 1 2 3<br />

10-12 mesi 1 1<br />

oltre i 12 mesi<br />

totale 12 8 20<br />

La percentuale dei soggetti allontanati, <strong>in</strong> quanto valutati non idonei al<br />

progetto terapeutico trattamentale <strong>in</strong> Sezione, e di quelli trasferiti per<br />

causa di "forza maggiore" è alta nel primo periodo di permanenza, da un<br />

mese a tre mesi. È quasi <strong>in</strong>esistente per chi permane <strong>in</strong> un periodo<br />

maggiore.<br />

TABELLA 8 – Allontanati e trasferiti nei primi due anni <strong>del</strong> progetto: periodo<br />

di permanenza <strong>in</strong> Sezione.<br />

47


N. %<br />

rapp. <strong>con</strong> <strong>Sert</strong> durante<br />

carcer. N. %<br />

<strong>in</strong> carico dal<strong>la</strong><br />

libertà sì 78 83% prosegue progetto <strong>Sert</strong> 52 66,7% sul sì<br />

non prosegue progetto <strong>Sert</strong> 20 25,6% sul sì<br />

<strong>in</strong>terrotto 6 7,7% sul sì<br />

no 16 17% <strong>in</strong>izia progetto <strong>Sert</strong> 9 56,3% sul no<br />

non <strong>in</strong>izia progetto <strong>Sert</strong> 5 31,3% sul no<br />

<strong>in</strong>terrotto 2 12,5% sul no<br />

totale 94 94<br />

Il 17 % <strong>del</strong>le prese<br />

<strong>in</strong> carico riguarda il<br />

sommerso: di<br />

questo poco di più<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> metà<br />

prosegue per un<br />

percorso<br />

terapeutico <strong>con</strong> il<br />

<strong>Sert</strong> di riferimento.<br />

I tre quarti di quelli<br />

che <strong>in</strong>terrrompono<br />

o non proseguono<br />

<strong>con</strong> il progetto<br />

terapeutico <strong>con</strong> il<br />

<strong>Sert</strong> di riferimento<br />

co<strong>in</strong>cidono <strong>con</strong><br />

quelli allontanati<br />

dal<strong>la</strong> Sezione.<br />

TABELLA 9 – Presa <strong>in</strong> carico <strong>Sert</strong> antecedente e durante <strong>la</strong> carcerazione.<br />

48


1° anno 2°/1° sem. 2°/2° sem. totale<br />

n. % n. % n. % media %<br />

<strong>in</strong>t. diretti al<strong>la</strong> famiglia 10 20% 13 25% 12 23% 22,7%<br />

Interventi psicologici 28 57% 29 56% 24 45% 52,7%<br />

terapia di gruppo 31 63% 37 71% 31 58% 64,3%<br />

Educazione sanitaria 33 67% 31 60% 29 55% 60,6%<br />

Laboratorio 39 80% 41 79% 37 70% 76,1%<br />

suddivisi nei vari periodi di permanenza:<br />

Dai dati a disposizione, risulta che poco di più<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> metà dei soggetti usufruisce di una presa<br />

<strong>in</strong> carico psicologica <strong>in</strong>dividuale e partecipa ai<br />

gruppi di educazione sanitaria; circa i due terzi<br />

partecipano al<strong>la</strong> terapia di gruppo, i tre quarti<br />

alle attività espressive.<br />

1° anno<br />

1-3 mesi<br />

n. %<br />

4-6 mesi<br />

n. %<br />

7-9 mesi<br />

n. %<br />

10-12 mesi<br />

n. %<br />

oltre 12 mesi<br />

n. %<br />

attualmente presenti<br />

n. %<br />

<strong>in</strong>t. diretti al<strong>la</strong> famiglia 0 0% 0 0% 4 50% 1 17% 4 31% 1 33%<br />

Interventi psicologici 10 83% 3 43% 6 75% 5 83% 6 46% 2 67%<br />

Terapia di gruppo 3 25% 4 57% 7 88% 5 83% 10 77% 2 67%<br />

Educazione sanitaria 4 33% 3 43% 7 88% 6 100% 10 77% 3 100%<br />

Laboratorio 4 33% 6 86% 8 100% 6 100% 12 92% 3 100%<br />

2° anno - 1° sem.<br />

1-3 mesi<br />

n. %<br />

4-6 mesi<br />

n. %<br />

7-9 mesi<br />

n. %<br />

10-12 mesi<br />

n. %<br />

oltre 12 mesi<br />

n. %<br />

attualmente presenti<br />

n. %<br />

<strong>in</strong>t. diretti al<strong>la</strong> famiglia 1 7% 0 0% 3 43% 1 20% 4 31% 4 33%<br />

Interventi psicologici 7 47% 1 50% 4 57% 4 80% 8 62% 5 42%<br />

Terapia di gruppo 4 27% 2 100% 4 57% 4 80% 10 77% 6 50%<br />

Educazione sanitaria 4 27% 0 0% 5 71% 5 100% 10 77% 7 58%<br />

Laboratorio 9 60% 1 50% 5 71% 5 100% 12 92% 9 75%<br />

2° anno - 2° sem.<br />

1-3 mesi<br />

n. %<br />

4-6 mesi<br />

n. %<br />

7-9 mesi<br />

n. %<br />

10-12 mesi<br />

n. %<br />

oltre 12 mesi<br />

n. %<br />

attualmente presenti<br />

n. %<br />

<strong>in</strong>t. diretti al<strong>la</strong> famiglia 1 7% 1 33% 2 50% 1 25% 1 25% 6 25%<br />

Interventi psicologici 3 21% 1 33% 1 25% 3 75% 3 75% 14 58%<br />

Terapia di gruppo 4 29% 2 67% 2 50% 3 75% 4 100% 16 67%<br />

Educazione sanitaria 6 43% 0 0% 2 50% 4 100% 4 100% 14 58%<br />

Laboratorio 8 57% 2 67% 2 50% 4 100% 3 75% 18 75%<br />

TABELLA 10 – Partecipazione alle varie attività proposte nei primi due anni <strong>del</strong> progetto.<br />

49


4.6.3.2. FOLLOW UP<br />

Il follow up è lo strumento utilizzato per verificare a posteriori il raggiungimento<br />

di alcuni obiettivi <strong>del</strong> progetto: per effettuare questo tipo di verifica è necessario<br />

raccogliere, dopo un certo <strong>la</strong>sso di tempo dal<strong>la</strong> scarcerazione, alcuni dati salienti<br />

re<strong>la</strong>tivi all’andamento <strong>del</strong> programma terapeutico <strong>con</strong>cordato <strong>in</strong> <strong>carcere</strong> e al<strong>la</strong><br />

situazione sanitaria, giuridica e socio-familiare <strong>del</strong> soggetto.<br />

L’équipe <strong>del</strong> progetto ha stabilito di svolgere tale verifica <strong>con</strong> cadenza semestrale,<br />

dopo un ris<strong>con</strong>tro a distanza di tre mesi dal<strong>la</strong> scarcerazione sul mantenimento dei<br />

<strong>con</strong>tatti da parte <strong>del</strong>l’utente <strong>con</strong> il Servizio di riferimento: sono attualmente<br />

disponibili i risultati re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> prima raccolta dei dati, effettuata dopo sei mesi<br />

dal<strong>la</strong> scarcerazione <strong>del</strong> soggetto. Si è <strong>in</strong>oltre stabilito di non prendere <strong>in</strong><br />

<strong>con</strong>siderazione per il follow up i soggetti <strong>con</strong> una permanenza nel<strong>la</strong> Sezione di primo<br />

livello <strong>in</strong>feriore a tre mesi: è poco significativo andare a verificare programmi<br />

terapeutici che non possono essere stati e<strong>la</strong>borati <strong>in</strong> Sezione, vista <strong>la</strong> permanenza<br />

così breve.<br />

Essere stato <strong>in</strong> sezione per almeno tre mesi, essere stato scarcerato da almeno sei<br />

mesi ed essere <strong>in</strong> carico ad un <strong>Sert</strong> sono pertanto le tre <strong>con</strong>dizioni necessarie per<br />

poter svolgere il follow up: il totale dei soggetti <strong>con</strong> queste caratteristiche e<br />

pertanto presi <strong>in</strong> <strong>con</strong>siderazione è stato pari a 27.<br />

La raccolta dei dati si è svolta tramite un’<strong>in</strong>tervista telefonica all’operatore di<br />

riferimento <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> che ha <strong>in</strong> carico il soggetto scarcerato. All’operatore viene<br />

somm<strong>in</strong>istrato un breve questionario (vedi fig. 8 <strong>del</strong><strong>la</strong> pag<strong>in</strong>a seguente) <strong>del</strong><strong>la</strong> durata<br />

di circa c<strong>in</strong>que-dieci m<strong>in</strong>uti, riguardante:<br />

a) Il rapporto <strong>con</strong> il servizio: l’andamento <strong>del</strong> programma terapeutico<br />

<strong>con</strong>cordato al<strong>la</strong> scarcerazione e <strong>la</strong> sua eventuale <strong>in</strong>terruzione o modifica;<br />

b) Il rapporto <strong>con</strong> le sostanze: uso <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uativo, saltuario o sospeso; eventuale<br />

terapia farmacologica; variazione <strong>del</strong>le <strong>con</strong>dizioni di salute;<br />

c) Situazione giuridica: eventuali nuovi reati e ritorno <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>;<br />

d) Situazione socio-familiare: <strong>la</strong>voro, abitazione.<br />

Al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tervista veniva richiesta all’operatore una valutazione soggettiva<br />

(dare un voto da 0 a 10) <strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong> programma <strong>del</strong>l’utente dopo <strong>la</strong><br />

scarcerazione, che potrebbe essere anche <strong>in</strong>terpretata come una valutazione<br />

<strong>in</strong>diretta <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro svolto <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>.<br />

Di seguito presentiamo alcune tabelle e grafici <strong>con</strong> i dati accorpati dei 27 soggetti<br />

al<strong>la</strong> prima verifica semestrale <strong>del</strong> follow up, <strong>con</strong> alcuni commenti che riteniamo<br />

significativi.<br />

50


COGNOME E NOME<br />

PERIODO IN SEZIONE<br />

SERT E OPERATORE<br />

TIPO DI PROGETTO<br />

ALL'USCITA<br />

DIPENDENZA PRIMARIA<br />

DATA<br />

PROGETTO SERT-<strong>carcere</strong>: scheda FOLLOW UP<br />

1° CONTATTO (DOPO ALMENO 3 MESI)<br />

A RAPPORTO CON IL SERVIZIO<br />

1) L'utente è ancora <strong>in</strong> <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il Servizio ? sì no<br />

1 a) Se sì, <strong>in</strong> che modo ? costante occasionale<br />

1 b) Se no, da quando ha <strong>in</strong>terrotto, mantiene rapporti <strong>con</strong> altri<br />

Servizi e/o strutture ? (Quali ?)<br />

sì no<br />

2) L'utente è attualmente fuori dal <strong>carcere</strong> ?<br />

2 a) Se no, dove è detenuto<br />

attualmente ?<br />

sì no<br />

3) Il progetto <strong>con</strong>cordato al<strong>la</strong><br />

scarcerazione è:<br />

3 a) Se modificato, che tipo di nuovo<br />

progetto è <strong>in</strong> corso ?<br />

<strong>in</strong> corso modificato <strong>con</strong>cluso <strong>in</strong>terrotto<br />

Fig. 8 – Questionario somm<strong>in</strong>istrato all’operatore di riferimento <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> di<br />

residenza per verificare se l’utente, dopo tre mesi dal<strong>la</strong> scarcerazione, è<br />

ancora <strong>in</strong> carico.<br />

51


COGNOME E NOME<br />

PERIODO IN SEZIONE<br />

SERT E OPERATORE<br />

TIPO DI PROGETTO<br />

ALL'USCITA<br />

DIPENDENZA PRIMARIA<br />

DATA<br />

PROGETTO SERT-<strong>carcere</strong>: scheda FOLLOW UP<br />

FOLLOW UP (DOPO ALMENO 6 o 12 MESI) 6 m. 12 m.<br />

A RAPPORTO CON IL SERVIZIO<br />

1) L'utente è ancora <strong>in</strong> <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il Servizio ? sì no<br />

1 a) Se sì, <strong>in</strong> che modo ? costante occasionale<br />

1 b) Se no, da quando ha <strong>in</strong>terrotto, mantiene rapporti <strong>con</strong> altri<br />

Servizi e/o strutture ? (Quali ?)<br />

sì no<br />

2) L'utente è attualmente fuori dal <strong>carcere</strong> ?<br />

2 a) Se no, dove è detenuto<br />

attualmente ?<br />

sì no<br />

3) Il progetto <strong>con</strong>cordato al<strong>la</strong><br />

scarcerazione è:<br />

3 a) Se modificato, che tipo di nuovo<br />

progetto è <strong>in</strong> corso ?<br />

<strong>in</strong> corso modificato <strong>con</strong>cluso <strong>in</strong>terrotto<br />

B RAPPORTO CON LE SOSTANZE<br />

1) Siete a <strong>con</strong>oscenza di un uso attuale di ero<strong>in</strong>a ? sì no<br />

1 a) Se sì: ha sospeso l'uso uso <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uativo uso saltuario<br />

2) Siete a <strong>con</strong>oscenza di un uso attuale di coca<strong>in</strong>a ? sì no<br />

2 a) Se sì: ha sospeso l'uso uso <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uativo uso saltuario<br />

3) Al momento attuale segue una terapia farmacologica agonista ? sì no<br />

4) rispetto a 6/12 mesi fa, le <strong>con</strong>dizioni di salute<br />

appaiono:<br />

migliorate peggiorate costanti<br />

C SITUAZIONE GIURIDICA<br />

1) Siete a <strong>con</strong>oscenza di comportamenti recidivanti<br />

<strong>in</strong> ambito giudiziario (reati commessi negli ultimi<br />

6/12 mesi) ?<br />

sì, nuovi reati<br />

sì, nessun<br />

nuovo<br />

reato<br />

D SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE<br />

1) Siete a<br />

<strong>con</strong>oscenza <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

situazione<br />

<strong>la</strong>vorativa ?<br />

2) Con chi vive ?<br />

sì, è occupato<br />

stabilmente<br />

famiglia<br />

d'orig<strong>in</strong>e<br />

sì, è occupato<br />

saltuariamente<br />

nuovo nucleo<br />

familiare<br />

sì, è<br />

disoccupato<br />

s<strong>in</strong>gle<br />

E SITUAZIONE GENERALE<br />

Come valuta complessivamente l'andamento <strong>del</strong><strong>la</strong> persona da 1 a 10 ?<br />

no, non<br />

so<br />

no, non so<br />

senza fissa<br />

dimora<br />

Fig. 9 – Questionario somm<strong>in</strong>istrato all’operatore di riferimento <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> di<br />

residenza per il follow up dopo sei e dodici mesi dal<strong>la</strong> scarcerazione.<br />

52


15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

<strong>in</strong>terrotto no sì<br />

<strong>con</strong>tatti <strong>Sert</strong> <strong>in</strong>tramurari<br />

Dopo sei mesi dall'uscita <strong>del</strong> <strong>carcere</strong> più <strong>del</strong><strong>la</strong> metà degli utenti che prima avevano<br />

<strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> li hanno mantenuti.<br />

In un caso i rapporti si sono rial<strong>la</strong>cciati, dopo che erano stati <strong>in</strong>terrotti durante <strong>la</strong><br />

detenzione.<br />

no <strong>con</strong>tatti <strong>Sert</strong> follow up<br />

sì <strong>con</strong>tatti <strong>Sert</strong>follow up<br />

TABELLA 11 – Contatti <strong>con</strong> i <strong>Sert</strong> dopo sei mesi <strong>in</strong> riferimento al periodo di<br />

carcerazione.<br />

53


itorno <strong>in</strong> <strong>carcere</strong><br />

Comunità<br />

e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong><br />

progetto<br />

progetti terapeutici <strong>in</strong>tramurari<br />

progetto territoriale sostegno generico totale<br />

no 6 1 6 4 17<br />

non so 1 2 1 2 6<br />

sì 1 1 1 1 4<br />

totale 8 4 8 7 27<br />

Il ritorno <strong>in</strong> <strong>carcere</strong> non pare <strong>con</strong>dizionato dal tipo di programma terapeutico seguito durante <strong>la</strong><br />

precedente detenzione.<br />

TABELLA 12 – Rapporto tra programma terapeutico seguito e recidiva<br />

carceraria dopo sei mesi.<br />

55


andamento programma terapeutico progetto <strong>con</strong>cordato<br />

tipologia progetto terapeutico <strong>con</strong>cluso <strong>in</strong> corso <strong>in</strong>terrotto modificato Totale<br />

Comunità 3 4 1 8<br />

e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong> progetto 4 4<br />

programma territoriale 1 3 2 2 8<br />

sostegno generico 1 6 7<br />

Totale 1 7 16 3 27<br />

Dopo 6 mesi <strong>la</strong> maggioranza degli utenti <strong>in</strong>terrompe il progetto <strong>con</strong>cordato <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>. Risultano<br />

<strong>in</strong>terrotti soprattutto i progetti di "sostegno generico", mentre i progetti comunitari si dividono circa<br />

a metà fra <strong>in</strong>terrotti ed <strong>in</strong> corso.<br />

Da segna<strong>la</strong>re comunque un caso di programma territoriale già <strong>con</strong>cluso positivamente dopo soli 6<br />

mesi.<br />

TABELLA 13 – Dopo sei mesi andamento <strong>del</strong> progetto terapeutico <strong>in</strong> rapporto a<br />

quello seguito <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>.<br />

56


dopo sei mesi diagnosi<br />

uso ero<strong>in</strong>a alcoldip. coca<strong>in</strong>a ero.-coca. ero<strong>in</strong>a politoss. Totale<br />

no 1 2 3 6<br />

non so 1 1 4 7 2 15<br />

sì 3 3 6<br />

Totale 1 2 9 13 2 27<br />

dopo sei mesi diagnosi<br />

uso coca<strong>in</strong>a alcoldip. coca<strong>in</strong>a ero.-coca. ero<strong>in</strong>a politoss. Totale<br />

no 1 3 4 8<br />

non so 1 1 4 8 2 16<br />

sì 2 1 3<br />

Totale 1 2 9 13 2 27<br />

L'uso di ero<strong>in</strong>a riguarda il<br />

50 % dei soggetti <strong>con</strong> cui si<br />

mantengono i <strong>con</strong>tatti.<br />

Sono significative le<br />

ricadute nell'uso di ero<strong>in</strong>a<br />

che riguardano i dipendenti<br />

da ero<strong>in</strong>a e da ero<strong>in</strong>acoca<strong>in</strong>a.<br />

TABELLA 14 – Dopo sei mesi, uso di ero<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> rapporto <strong>con</strong> <strong>la</strong><br />

diagnosi effettuata durante <strong>la</strong> detenzione.<br />

57


salute dopo sei mesi<br />

migliorata 7<br />

non so 10<br />

peggiorata 2<br />

stazionaria 8<br />

Totale 27<br />

Dopo 6 mesi dall'uscita <strong>del</strong><br />

<strong>carcere</strong>, se<strong>con</strong>do gli operatori<br />

<strong>in</strong>tervistati prevalgono le situazioni<br />

di salute stazionaria e migliorata<br />

rispetto a quelle di salute<br />

peggiorata (per le situazioni<br />

<strong>con</strong>osciute).<br />

In <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong><br />

terapia agonista Totale<br />

no 10<br />

sì 5<br />

totale 15<br />

Fra i 15 soggetti <strong>in</strong> <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il<br />

<strong>Sert</strong> i due terzi non seguono una<br />

terapia agonista.<br />

In <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong><br />

TABELLA 15 – Percezione <strong>del</strong>le <strong>con</strong>dizioni di salute e terapia agonista.<br />

58


dopo sei mesi <strong>la</strong>voro<br />

Occupato Occupato<br />

Contatti <strong>con</strong> <strong>Sert</strong> disoccupato non so saltuariamente stabilmente Totale<br />

no 1 9 2 12<br />

sì 7 3 5 15<br />

Totale 8 12 2 5 27<br />

Fra gli utenti rimasti <strong>in</strong> <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong>, un terzo risulta essere occupato stabilmente.<br />

TABELLA 16 – Condizione <strong>la</strong>vorativa dei soggetti che mantengono rapporti <strong>con</strong><br />

il <strong>Sert</strong> dopo sei mesi.<br />

59


dove vive soggetti<br />

<strong>carcere</strong> 4<br />

comunità 3<br />

nucleo fam. Nuovo 5<br />

nucleo fam.orig<strong>in</strong>ario 6<br />

non so 9<br />

Totale 27<br />

Il 15% degli utenti dopo sei mesi è<br />

tornato <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>. Circa il 40% vive <strong>in</strong><br />

famiglia, (d'orig<strong>in</strong>e o <strong>con</strong> partner-figli).<br />

TABELLA 17 – Condizione abitativa dei soggetti che mantengono rapporti <strong>con</strong> il<br />

<strong>Sert</strong> dopo sei mesi.<br />

60


Valutazione <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> <strong>Sert</strong><br />

punteggio no sì Totale<br />

0 1 1<br />

2 1 1<br />

3 1<br />

1<br />

4 1 1<br />

5 1 1 2<br />

6 3 3<br />

8 1 1<br />

9 1 1<br />

10 2 2<br />

non valutato 9 5 14<br />

Totale 12 15 27<br />

La maggioranza degli operatori fatica<br />

o si riservadi attribuire un voto<br />

soggettivo al percorso <strong>del</strong>l'utente.<br />

Sono presenti <strong>in</strong> egual misura tutti i<br />

tipi di valutazione, dal<strong>la</strong> più alta al<strong>la</strong><br />

più bassa, <strong>con</strong> una leggera<br />

prevalenza <strong>del</strong><strong>la</strong> sufficienza (il 6).<br />

TABELLA 18 – Valutazione a punteggio (sca<strong>la</strong> da 1 a 10) da parte degli<br />

operatori di riferimento <strong>del</strong> <strong>Sert</strong> di residenza dopo sei mesi.<br />

61


5. RIFLESSIONE<br />

Questo primo <strong>la</strong>voro di e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong> progetto <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione di primo livello,<br />

tuttora <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere, vuole essere prima di tutto un tentativo di verificare quanto è<br />

stato raggiunto rispetto agli obiettivi generali e specifici prefissati <strong>con</strong> <strong>la</strong> f<strong>in</strong>alità<br />

di ricalibrare l’<strong>in</strong>tervento <strong>in</strong> modo più preciso e puntuale e di attuare un<br />

monitoraggio più rispondente al<strong>la</strong> realtà nel<strong>la</strong> quale si sta operando.<br />

Inoltre, vuole essere una proposta di <strong>in</strong>dividuare e di <strong>con</strong>dividere le criticità nel<br />

complesso e difficile <strong>la</strong>voro svolto per le tossicodipendenze <strong>in</strong> ambito penitenziario<br />

come momento di ridef<strong>in</strong>izione <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro d’<strong>in</strong>tegrazione svolto, degli strumenti<br />

utilizzati e di riorientamento <strong>del</strong>le risorse presenti da parte di chi svolge l’attività<br />

<strong>in</strong> <strong>carcere</strong>.<br />

Ma l’auspicio vuole essere quello di offrire degli stimoli per e<strong>la</strong>borare <strong>in</strong>sieme<br />

l’esperienza <strong>in</strong> corso attraverso, eventualmente, <strong>la</strong> costituzione di piccoli gruppi<br />

multiprofessionali e trasversali ai Servizi che possono affrontare e sciogliere i<br />

nodi più significativi e resistenti <strong>del</strong>l’attività svolta, <strong>con</strong> l’obiettivo di arricchire le<br />

varie ottiche professionali, le diverse metodologie di <strong>la</strong>voro e gli approcci di<br />

riferimento teorici e operativi: il tentativo è quello di costruire un pensiero comune<br />

e orig<strong>in</strong>ale e un modo nuovo più funzionale di occuparsi <strong>del</strong>le problematiche <strong>in</strong>erenti<br />

ai detenuti tossicodipendenti.<br />

Da quanto esposto, dalle <strong>con</strong>siderazioni sui primi due anni <strong>del</strong> progetto e dal primo<br />

follow up si possono <strong>in</strong>dividuare e proporre le seguenti criticità <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e “sparso”:<br />

1) Per quanto riguarda gli obiettivi specifici 2, 3 e 5 (vedi pag. 30) 17 si è<br />

evidenziata una carenza nel <strong>la</strong>voro di back-office e di front-office <strong>in</strong>erente ai<br />

soggetti che mostrano una motivazione debole, che manifestano una fragilità<br />

destruente e che non sono <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>traprendere <strong>in</strong> fase successiva un<br />

percorso terapeutico più evoluto: a sottol<strong>in</strong>eare quanto affermato ci sono i dati<br />

che riguardano il follow up ovvero che dopo 6 mesi dall’uscita dal <strong>carcere</strong><br />

a) meno <strong>del</strong><strong>la</strong> metà degli utenti che prima avevano <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> non li<br />

hanno mantenuti,<br />

b) <strong>la</strong> maggioranza degli utenti <strong>in</strong>terrompe il progetto <strong>con</strong>cordato <strong>in</strong> Sezione 1°<br />

livello,<br />

17 Obiettivo specifico 2 “far crescere il livello d’<strong>in</strong>formazione (<strong>con</strong>oscenze <strong>con</strong>crete, pratiche e utili sulle terapie,<br />

sui trattamenti, sulle possibilità offerte all’<strong>in</strong>terno e all’esterno <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>, sugli aspetti legali e legis<strong>la</strong>tivi;<br />

<strong>in</strong>dicazioni sui servizi, sulle associazioni e sulle varie risorse presenti sul territorio di appartenenza)”; obiettivo<br />

specifico 3 “mantenere l’aggancio o stabilire-ristabilire un <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il territorio di provenienza dando <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità<br />

progettuale <strong>in</strong> riferimento soprattutto al<strong>la</strong> storia personale e ai vari tentativi messi <strong>in</strong> atto per <strong>la</strong> propria <strong>con</strong>dizione<br />

di tossicodipendenza”; obiettivo specifico 5 “favorire il <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> i programmi esterni all’Istituto e successivi al<br />

percorso effettuato, avviare un progetto terapeutico <strong>in</strong>iziale ed e<strong>la</strong>borare un progetto terapeutico-riabilitativo <strong>in</strong>tra-<br />

o extramurario, da realizzare <strong>in</strong> fase successiva”.<br />

62


c)<br />

il 50 % dei soggetti <strong>con</strong> cui si mantengono i <strong>con</strong>tatti ricadono nell’uso di<br />

ero<strong>in</strong>a.<br />

Emerge <strong>la</strong> necessità di sviluppare un’attenzione per il <strong>la</strong>voro volto al<strong>la</strong> riduzione<br />

<strong>del</strong> danno e al<strong>la</strong> bassa soglia attraverso, anche, un <strong>la</strong>voro di rete che co<strong>in</strong>volga i<br />

Servizi che operano <strong>in</strong> tal senso o che facilitano l’accesso per i più disagiati e i<br />

meno agganciati alle risorse <strong>del</strong> territorio. 18<br />

2) In riferimento al<strong>la</strong> recidiva carceraria e al dato <strong>del</strong> follow up <strong>in</strong> cui risulta che il<br />

15 % degli utenti che hanno mantenuto i <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> il <strong>Sert</strong> dopo sei mesi dal<strong>la</strong><br />

scarcerazione è tornata <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>, evidenzia <strong>la</strong> necessità di una messa <strong>in</strong> rete<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione di primo livello all’<strong>in</strong>terno dei circuiti trattamentali presenti <strong>in</strong><br />

Regione. L’obiettivo è di favorire una <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uità terapeutica trattamentale <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

presa <strong>in</strong> carico dei soggetti che hanno usufruito <strong>del</strong> percorso offerto dal<br />

progetto stesso.<br />

3) Carente è stata <strong>la</strong> presenza dei volontari all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> progetto, certamente<br />

non perché si è sottovalutata l’importanza di tale risorsa, ma per difficoltà<br />

organizzativa nel<strong>la</strong> pianificazione <strong>del</strong>le varie attività nelle diverse fasi <strong>del</strong><br />

progetto stesso. Necessità di un co<strong>in</strong>volgimento maggiore e, prima di tutto,<br />

ridare un senso al<strong>la</strong> presenza di tale significativo nodo <strong>del</strong><strong>la</strong> rete <strong>carcere</strong> nei<br />

diversi momenti <strong>del</strong>l’attività svolta a livello <strong>in</strong>tramurario ed extramurario.<br />

4) Dal<strong>la</strong> varie <strong>con</strong>siderazioni si ev<strong>in</strong>ce uno splitt<strong>in</strong>g tra percorsi <strong>in</strong>tramurari e<br />

percorsi esterni, tra percorso <strong>in</strong> Sezione e programma terapeutico<br />

trattamentale <strong>in</strong> alternativa al<strong>la</strong> pena per quanto riguarda l’autorizzazione ad<br />

accedere a tali percorsi, al<strong>la</strong> tempistica e al<strong>la</strong> valutazione che non viene<br />

<strong>con</strong>divisa: si sottol<strong>in</strong>ea una mancata s<strong>in</strong>ergia tra <strong>Sert</strong> <strong>in</strong>terno / esterno,<br />

operatori penitenziari, CSSA e Magistratura. Importante è tentare di def<strong>in</strong>ire<br />

strategie comuni che <strong>con</strong>solid<strong>in</strong>o un’operatività realmente <strong>in</strong>tegrata, al di là<br />

<strong>del</strong>le responsabilità, <strong>del</strong>le funzioni e dei ruoli che ognuno deve svolgere nel<br />

<strong>la</strong>voro <strong>del</strong>le parti.<br />

5) Sia rispetto al<strong>la</strong> patologia <strong>del</strong>le dipendenze e al problema <strong>del</strong><strong>la</strong> devianza<br />

se<strong>con</strong>daria o primaria presente <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>, sia rispetto al<strong>la</strong> complessità <strong>del</strong><br />

<strong>carcere</strong> e agli aspetti ivi corre<strong>la</strong>ti 19 , necessità potenziare una diversificazione<br />

dei trattamenti e costituire vari moduli terapeutici <strong>in</strong>dividualizzati.<br />

6) In riferimento al<strong>la</strong> complessità organizzativa <strong>del</strong> <strong>carcere</strong> e alle necessità<br />

materiali <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro svolto <strong>in</strong> Sezione 1° livello, probabilmente è utile acquisire<br />

18 Vedi <strong>la</strong> Conferenza europea di Oldenburg su Carcere e Tossicodipendenze, 12-14 marzo 1998 e il Decreto <strong>del</strong> 21<br />

aprile 2000, approvazione <strong>del</strong> Progetto obiettivo per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>in</strong> ambito penitenziario.<br />

19 Come, ad esempio, al problema <strong>del</strong> sovraffol<strong>la</strong>mento.<br />

63


procedure specifiche codificate (come, ad esempio, per le varie autorizzazioni<br />

necessarie per muoversi all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> <strong>carcere</strong>) e def<strong>in</strong>ire il “costo” <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

Sezione per razionalizzare <strong>la</strong> spesa e <strong>in</strong>dividuare eventuali risorse e<strong>con</strong>omiche.<br />

64

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