Monoterpeni irregolari - Farmaciaunina2.it
Monoterpeni irregolari - Farmaciaunina2.it
Monoterpeni irregolari - Farmaciaunina2.it
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Monoterpeni</strong> <strong>irregolari</strong><br />
Sono dei monoterpeni che non seguono la regola isoprenica testa-coda per la loro formazione.<br />
I monoterpeni <strong>irregolari</strong> sono quei monoterpeni che costituiscono la classe delle PIRETRINE , che<br />
costituiscono a loro volta i principi attivi di noti insetticidi (placchette della Bayer che si incontrano<br />
durante il periodo estivo).<br />
I precursori di derivati a 8/10 atomi di carbonio sono sempre unità biologicamente attive, ma l’<br />
unico precursore veramente importante è il dimetilallilpirofosfato (DMAPP), che funge sia da<br />
nucleofilo che da elettrofilo in reazione di addizione elettrofila.<br />
Quindi mentre per la sintesi di monoterpeni regolari il DMAPP perdeva il pirofosfato formando il<br />
carbocatione elettrofilo stabilizzato per risonanza che subisce addizione elettrofila del doppio<br />
legame terminale dell isopentenilpirofosfato, adesso il DMAPP funge anche da nucleofilo e in virtù<br />
dell’ addizione elettrofila si può avere, per rimozione di un protone, ciclizzazione e formazione di<br />
un anello a tre termini. Questi monoterpeni sono infatti caratterizzati dall’ avere nella loro struttura<br />
un anello ciclopropanico, anello che per rimozione del pirofosfato mediante idrolisi e successive<br />
ossidazione può dare l’ acido crisantemico o un suo derivato acetilato acido piretrico.<br />
OPP<br />
H<br />
OPP<br />
L’ acido crisantemico presenta un nucleo carbossilico in trans rispetto alla catena olefinica e uno dei<br />
due residui terminale della catena olefinica sono ossidati nell’acido piretrico ( con gruppo acetilico<br />
COOMe).<br />
L’ acido piretrico e il crisantemico non sono presenti tal quali nelle piretrine e per piretrine si<br />
intende sia le piretrine in senso stretto che le jasmoline e le cinerine, queste molecole differiscono<br />
per il grado di alchilazione/ossidazione delle catena R2 ed hanno il nucleo o dell acido piretrico cn<br />
COOMe o dell’ acido crisantemico.<br />
piretrina I<br />
piretrina II<br />
cinerina I<br />
cinerina II<br />
jasmolina I<br />
jasmolina II<br />
R 1 O<br />
R 1<br />
Me<br />
O<br />
COOMe<br />
Me<br />
COOMe<br />
Me<br />
COOMe<br />
O<br />
R 2<br />
HC CH 2<br />
HC CH 2<br />
Me<br />
COOMe<br />
Et<br />
Et<br />
R 2<br />
OPP<br />
MeOOC<br />
acido piretrico<br />
COOH<br />
acido crisantemico<br />
C<br />
O<br />
OH
Le piretrine hanno attività insetticida e contro acari, cimici ecc. inoltre non tutte e due le classi<br />
hanno le stesse funzioni, infatti la classe due (piretrine II, jasmoline II, e cinerine II) hanno il ruolo<br />
di paralizzare gli insetti, mentre quelle della classe uno di ucciderlo.<br />
Il piretro è la droga vegetale il fiore (Chrysanthemum cinerariaefolium) viene prima raccolto<br />
essiccato e poi viene isolato il principio attivo.<br />
Le forme alcoliche del piretrolone. Jasmolone e cinerolone sembrano derivare anche se non ancora<br />
dimostrato dalle vie dell’ acetato, da acidi grassi essenziali come l’ acido alfa-linoleico mediante<br />
processi di ossidazione che portano alla formazione di un intermedio epossilico e mediante<br />
ciclizzazione si ha poi la formazione di un anello a cinque termini ciclo pentanoico alfa-beta<br />
insaturo, questo intermedio può subire una degradazione (beta-ossidazione) nelle catene laterali<br />
dando gli alcoli con cui poi reagirà l’acido crisantemico o piretrico o subire ulteriori processi di<br />
beta-ossidazione dandoci l’ acido jasmonico, prodotto dall’ organismo vegetale in risposta a stress<br />
(infezioni).<br />
IRIDOIDI<br />
Altri monoterpeni sono gli IRIDOIDI caratterizzati dalla presenza nella struttura di un anello<br />
ciclopentano fuso ad un etero ciclo a sei termini e prendono il nome da iridomirmex che è una<br />
formica che produce tali molecole a scopo difensivo.<br />
Il precursore è l’iridano che prende origine dal catione nerile, per spostamento di idruro e<br />
formazione di un carbocatione secondario stabilizzato per risonanza ciclizzazione con formazione<br />
di un ciclopentano e di carbocatione isopropilico la cui riduzione da il nucleo dell’iridano.<br />
(IMMAGINE SLIDE 25)<br />
Il sistema iridoide vero e proprio deriva dal geraniolo in questo caso non c’è la sintesi del<br />
carbocatione, ma si verifica una ciclizzazione indotta da un addizione di idruro ad un carbonio<br />
olefinico (addizione di tipo aldolico) con delocalizzazione di elettroni pgreco fino all’ ultimo<br />
carbonio aldeidico con formazione di un ciclo a 5 termini, che tautomerizza nella corrispondente<br />
forma enolica, che reagendo con la funzione aldeidica permette la formazione di un emiacetale<br />
ciclico e quindi si forma un nucleo a 5 termine fuso con un eterociclico a 6 termini.<br />
(IMMAGINE SLIDE 26)<br />
COOH COOH<br />
O<br />
COOH<br />
O<br />
acido jasmonico<br />
COOH<br />
L’iridodiale diventa subtrato per successive reazioni di glicosilazione e ossidazione per darci la<br />
loganina la quale se subisce rottura ossidativa del suo legame ci da la secologanina, detta<br />
secoiridoide perché rispetto all’iridoide d’appartenenza ha un legame in meno dovuto a scissione<br />
ossidativa<br />
(IMMAGINE SLIDE 27)<br />
O<br />
HO<br />
O<br />
jasmolone
Una pianta che contiene iridoidi è l’artiglio del diavolo la cui droga è la radice secondaria<br />
tuberizzata, che contiene glucosidi iridoidi sottoforma di arpagoside.<br />
L’arpagoside è un iridoide ma non in senso stretto perché ha un anello a 5 e 6 termini e<br />
glicosilazione ma in più ha un residuo di acido cinnamico.<br />
Arpagoside ha sia la struttura ad anello che deriva dalla via del mevalonato, che l’ acido cinnamico<br />
che deriva dalla via dell’acetato.<br />
(IMMAGINE SLIDE 28)<br />
L’artiglio del diavolo ha sia attività antiinfiammatoria che antireumatica e effetti ipotensivi<br />
antiritmici e digestivi.<br />
Altra droga contenente iridoidi è la valeriana, i cui iridoidi sono detti valepotriati, si trovano<br />
nella radice, nei rizomi e negli stoloni della pianta, hanno proprietà sedativa dovute anche ad altri<br />
terpeni presenti nelle foglie di valeriana.<br />
Due valepotriati sono il valtrato e l’ isovaltrato che strutturalmente hanno l’ anello iridoide ossidato<br />
dato che anche l’ anello a 5 termini presenta un doppio legame carbonio carbonio e in più c sono<br />
residui di acido acetico e residui di acido isovalerianico ( a 5 atomi d carbonio 3-metilbutirrico).<br />
L’acido acetico e isovalerianico costituiscono tutti i gruppi esterei in queste molecole che<br />
contengono anche una funzione epossidica che determina la citotossicità della valeriana. Per tali<br />
caratteristiche i valepotriati sono instabili e si convertono durante essicazione e conservazione in<br />
molecole che mancano di porzioni esteree formando baldrinale e omobaldrinale<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
H<br />
O O<br />
valtrato isovaltrato<br />
CHO<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
H<br />
O O<br />
O<br />
baldrinale omobaldrinale<br />
H<br />
COOH<br />
CHO<br />
O<br />
L’acido valerenico e il valeranone sono quelle molecole multi terpeniche che contribuiscono nelle<br />
proprietà sedative della pianta e che non tendono a degradarsi e decomporsi.<br />
O<br />
acido valerenico valeranone alcaloidi della Valeriana R = H, OH<br />
R<br />
N<br />
OH
OLEA EUROPEA (ulivo)<br />
Altra pianta contenente iridoidi e l’ olea europea che contiene secoiridoidi (oleurupeina) contenente<br />
nella propria struttura un nucleo a sei termini mentre quello a 5 termini manca per via di una<br />
scissione ossidativa, ed è formata come l’ arpagoside da due vie biosintetiche diverse, un unità che<br />
deriva dalla via dello shikimato (tirosolo) e un unità di uno zucchero. Le attività benefiche sono<br />
dovute sia alle foglie che alle drupe della pianta e sono antiossidanti, antiipertensive, spasmolitica,<br />
dilatatrice delle coronarie, batteriostatica e sono tutte quelle attività per cui oggi è consigliata la<br />
dieta mediterranea.<br />
(IMMAGINE SLIDE 31)<br />
SEQUITERPENI<br />
Molecole a 15 atomi di carbonio, formatesi per ulteriore allungamento con un unità a 5 atomi di<br />
carbonio con reazione tra geranilpirofosfato e isopentenilpirofosfato (IPP) e sarà proprio il<br />
geranilPP a perdere l’unita pirofosfato e a trasformarsi nel carbo catione elettrofilo che per<br />
addizione elettrofila sposterà gli elettroni pgreco del legame olefinico terminale dell’ IPP con<br />
rimozione del protoneR e formazione di un doppio legame e formazione dell’ farnesilPP (FPP) a 15<br />
atomi di carbonio e tre doppi legami che possono avere diversa geometria e l’ultimo per la presenza<br />
di due metili non gode di geometria e simmetria a differenza degli altri due doppi legame che<br />
possono permettere la formazione di carbocationi che possono riarrangiarsi e trasporsi in diverso<br />
modo e dar vita a differenti sequiterpeni.<br />
GPP<br />
OPP<br />
HR HS IPP<br />
farnesil PP<br />
(FPP)<br />
Il catione farnesile ottenuto per un allontanamento del pirofosfato, a seconda che nei suoi doppi<br />
legami ci sia o meno la stessa geometria E,E o contraria E,Z presenta un diverso ripiegamento come<br />
E,E farnesile o E,Z farnesile.<br />
HR<br />
E,E - FPP<br />
E,Z - FPP<br />
OPP<br />
HS<br />
OPP<br />
OPP<br />
OPP<br />
OPP
Dal E,E farnesile si ottiene il catione germacrile e il catione umulile, che differiscono per l’ anello<br />
che nel germacrile è a 10 atomi di carbonio mentre nell’umulile ce ne sono 11, tali anelli per<br />
ulteriori ciclizzazioni, trasposizioni e addizioni elettrofile danno vita a strutture bicicliche<br />
condensate. (IMMAGINE SLIDE 34 NON SI DEVE FARE PERO’ )<br />
La tensione si vuole localizzare sul catione germacrile prodotto nella conformazione cis dal catione<br />
E/Z farnesile che produce anche il catione bisabonile e cis umulile cationi da cui prende origine<br />
molecole importanti da un punto di vista biologico come il partenolide. (IMMAGINE SLIDE 35)<br />
Dal catione germacrile, che deriva dal catione E;E farnesile, per rimozione di un protone si forma<br />
un gruppo vinilico che forma il germacrene, che per ossidazione da il partenolide dotato di porzione<br />
epossidica e soprattutto di una funzione lattonica alfa-beta insatura alla quale si attribuiscono le<br />
proprietà del partenolide come la cura delle cefalee, dismenorrea, per favorire l’ espulsione della<br />
placenta, per dolori articolari e come colluttorio per patologie dentali. Svolge tutte queste azioni<br />
grazie alla sua capacità d’inibire la fosfolipasi A e quindi inibisce la sintesi di tutti gli eicosanoidi<br />
compresi prostaglandine, leucotrieni e trombossani che sono prodotti durante i processi<br />
infiammatori.<br />
(IMMAGINE FORMAZIONE PARTENOLIDE SLIDE 36)<br />
Il partenolide si ritrova in tutte le parti aeree della pianta(composite); fiori e foglie e tale pianta può<br />
essere assunta anche in maniera fresca tipo sandwich tra due fette di pane che lo addolcisce rispetto<br />
al sapore amaro o può essere preparata come infusi, compresse e capsule che però non sono<br />
somministrate a persone che risultano allergiche, perché possono portare alla formazione di<br />
squamazioni a livello orale. Hanno queste proprietà perché possono alchilare gruppi tiolici presenti<br />
nelle proteine.<br />
I bisabololi invece sono i principi attivi delle camomille in particolare della camomilla romana e di<br />
quella tedesca e quest’ ultima è quella con capacità medicinale superiore ed ha un determinato<br />
contenuto di alfa-bisabololo come la romana.<br />
L’ alfa bisabololo si forma dal catione bisabolile che si forma a sua volta da un particolare<br />
ripiegamento dell’ E,Z farnesile. Questo bisabololo può a sua volta dare origine a reazioni di<br />
apertura dell’ anello epossilico, che poiché può essere aperto su entrambi i carboni dell’ anello può
formare due strutture: in un primo caso l’ alfa-bisabololo ossido B con anello eterociclico a 5<br />
termini, nell’ altro caso l’ alfa-bisabololo ossido A con anello eterociclico a sei termini. Entrambi<br />
molto presenti nella camomilla tedesca.<br />
(IMMAGINE SLIDE 39)<br />
Le droghe per entrambe le sostanze sono rappresentate dai capolini e per capolini non si intende<br />
solo la parte gialla costituita da fiori tubulari ma anche i fiori bianchi a mo di lingua.<br />
La camomilla tedesca è una pianta erbacea perenne usata come spasmolitico o antiinfiammatorio.<br />
Inoltre è ricca di camazulene che durante la formazione di preparazioni effetua delle reazioni che<br />
portano al rilascio di un liquido di colore bluastro ed è una sostanza che può determinare allergie,<br />
quindi non tutti possono fare uso di camomille.<br />
La formazione del camazulene non è ancora stata chiarita, si parte dal catione germacrile che<br />
subisce reazione di protonazione , formando il catione guaile che presenta due cicli condensati che<br />
per ossidazione ci da prima la matricina, che a sua volta perde il residuo acetalico e due molecole<br />
d’acqua dandoci l’ acido camazulen carbossilico che per successiva decarbossilazione ci da il<br />
camazulene vero e proprio.<br />
(IMMAGINE SLIDE 41)<br />
Se la camomilla che si analizza non da camazulene ma lo da solo in tracce allora è camomilla<br />
romana. Nella camomilla romana la droga è sempre rappresentata da capolini appartiene al genere<br />
delle asteracee e presenta per la maggior parte (75%) molecole con proprietà biologiche che non<br />
sono sequiterpeni e in particolare si hanno due emiterpeni l’ acido angelico e l’acido tiglico e altri<br />
come l’acido isovalerianico costituente dei valepotriati o ancora l’ acido isobutirrico. Anche in<br />
questo caso attività sedativa nei disturbi del sonno, antispasmodiche, si presenta in forma di tintura<br />
e infuso, anche se una eccessiva somministrazione di camomilla può invece determinare insonnia e<br />
quindi avere l’ effetto opposto.<br />
Dal catione cis germacrile per schift di idruro si forma il catione cadinile dal quale si forma l’ alfa<br />
cadinene stimolante della circolazione cutanea ed è uno dei principi attivi del Gin, liquore preparato<br />
con le bacche del Iuniperus communis.<br />
Altro sequiterpene è l’artemisina che è uno dei pochi antimalarici oggi esistenti che ha una validità<br />
quasi del 90% nel debellare il plasmodium nello stadio di schizoide e questa capacità è dovuta oltre<br />
che alla funzione lattonica anche dalla presenza di un legame perossidico conservato nei prodotti di<br />
riduzione come la diidroartemisina, molecola che si origina dal primo metabolismo dell’ artemisina.<br />
La diidroartemisina è usata sia direttamente come molecola farmacologicamente attiva sia come<br />
base di emisintesi per analogni quali l’acido artesunico e l’acido artelinico che presentano una<br />
conservazione del legame perossidico che è il legame con attività biologica.<br />
La % non arriva mai all’1% ma sempre tra lo 0,06% e lo 0,16% della droga che sarebbe l’artemisia<br />
annua<br />
(IMMAGINE SLIDE 44)<br />
Un altro sequiterpene dimerico è il gossipolo, usato come anticoncezionale maschile, scoperto in<br />
Cina in popolazioni in cui si registrava una natalità inferiore alla norma, è prodotto nelle piante di<br />
cotone da cui si ricava l’olio usato in cina a scopo culinario.<br />
Prodotto a partire dal catione cadinile per sua ossidazione e ossidazione radicalica formando<br />
emigossipolo che reagendo con una seconda molecola mediante accoppiamento radicalico forma il<br />
dimero di gossipolo.<br />
Il gossipolo è presente come due molecole atropoisomeriche ovvero se si analizza la struttura questa<br />
nn dovrebbe permettere rotazione del piano della luce polarizzata e non dovrebbero essere presenti<br />
isomeri, ma in realta un legame presente all’interno della molecola va ad impedire la libera<br />
rotazione Determinando la formazione di due strutture separabili da tecniche cromatografiche.
HO<br />
OH<br />
HO CHO<br />
HO<br />
OHC<br />
OH<br />
OH<br />
Ed è la forma levogiro, come è stato rivisto ad avere proprietà anticoncezionali,, mentre addirittura<br />
la destrogira ha in se una sua tossicità.<br />
Un altro sequiterpene è l’acido abscissico che è un ormone vegetale ed a seconda dell’organismo<br />
che lo produce può avere origine da due vie biosintetiche diverse.<br />
Nei funghi prende origine dal farnesolo, nelle piante invece si ottiene per scissione ossidativa di<br />
tetra terpeni in particolare della viola xantina (tetraterpene che appartiene alla classe dei<br />
carotenoidi).<br />
DITERPENI<br />
Terpeni a 20 atomi di carbonio, formatesi per allungamento della catena con unità isopreniche a<br />
partire dal farnesillPP e L’IPP. Il farnesile per allontanamento del gruppo fosfato viene trasformato<br />
nel suo carbocatione, mentre l’ IPP fungerà da nucleofilo, si forma così un primo metabolita<br />
carbocationico che sempre per rimozione di un protoneR formerà un doppio legame nella forma del<br />
geranilgeranildifosfato, che rappresenta il mattone biosintetico di diterpeni aciclici come il fitolo,<br />
che fa parte delle catene laterali lipofile delle colorofille e della vitamina K1, o di molecole come il<br />
retinolo indispensabile nei processi di visione o molecole che hanno attività ormonale come le<br />
giberelline o ancore molecole come l’ acido abietico che hanno un ruolo protettivo. Quindi terpeni<br />
aciclici monociclici e biciclici nelle forme più diverse, ovvero con diverse giunzioni per esempio l’<br />
acido abietico e l’acido ent-7-idrossikaurenoico hanno una giunzione trans ma invertita se nell’<br />
abietico l’H è in alfa e il metile in beta nell’ altro acido sono disposti spazialmente in maniera<br />
opposta, perché nel momento in cui si forma l’intermedio carbocationico a livello dell’ enzima<br />
questo può subire un diverso ripiegamento e dal ripiegamento che viene sviluppato prendono<br />
origine diversi scheletri biciclici.<br />
HO<br />
HO<br />
CHO<br />
OH<br />
(+)-gossipolo (-)-gossipolo<br />
farnesil PP<br />
(FPP)<br />
geranilgeranil PP<br />
(GGPP)<br />
OPP<br />
H R<br />
H R<br />
IPP<br />
H S<br />
H S<br />
OPP<br />
OPP<br />
OPP<br />
HO<br />
OHC<br />
OH<br />
OH
Il diterpene per eccellenza è quello che permette la cura di neoplasie non curabili con alcun altro<br />
farmaco e nella fattispecie si tratta del paclitaxel derivato di emisintesi del taxolo.<br />
Il taxolo è un diterpene a 20 atomi di carbonio, isolato da taxus brevifolia e per ottenere una<br />
quantita di molecole in grado di curare una persona dovremmo uccidere almeno tre piante secolari<br />
per non guarire quasi nessuno, per questo si preferiscono le vie biosintetiche. Il nucleo a 20 atomi di<br />
carbonio nella fatti specie è il nucleo tassanico con ripiegamento diverso da quello dell’ acido<br />
abietico e delle giberelline. Il tassolo inoltre ha oltre al nucleo anche residui derivati dalla via dello<br />
shikimato. Il problema dell’ emisintesi di questa molecola è che ha nove centri chirali e questo può<br />
determinare la possibile formazione di due alla nove stereoisomeri e di questi solo il taxolo sembra<br />
essere attivo. Quindi il problema delle emisintesi e far sviluppare solo le reazioni stereospecifiche<br />
per ottenere precisi centri chirali.<br />
La sua emisintesi deriva dal gerenilgerenilPP per rimozione del pirofosfato con formazione del<br />
carbocatione in modo che l’olefina terminale si collega al corbocatione allilico determinando<br />
ciclizzazione e formazione di un carbocatione isopropilico determinado il richiamo di altri elettroni<br />
olefinici con conseguente formazione di un anello a 6 termini, in seguito perdita di un protone e<br />
formazione di un doppio legame carbonio-carbonio e perdita di protone e successiva protonazione e<br />
formazione di un secondo ciclo a sei termini, quindi si parla di diterpene a natura triciclica<br />
condensata che prende anche il nome di taxadiene, che rappresenta la molecola contenente il nucleo<br />
tassanico. Dal taxadiene per ottenere il taxolo sono necessarie successive reazioni di ossidazione e<br />
coniugazione con nuclei derivanti dallo shikimato. (IMMAGINE SLIDE 54 ma si deve fare solo<br />
teoria struttura NO)<br />
Analoghi del taxolo sono stati ritrovati in altre specie di taxus, per la prima volta trovato nella taxus<br />
brevifolia anche detto albero della morte, la baccatina e la deacetilbaccatina sono stati isolati dal<br />
taxus baccata e tutte queste molecole hanno proprietà cancerose. Per isolarle poi è necessario una<br />
corteccia di tre alberi da 100 anni e inoltre poiché non sono alberi presenti in tutto l’emisfero<br />
sarebbe impensabile distruggere intere foreste per guaire poche persone.<br />
La funzione farmacologicamente attiva è il nucleo ossietanico a 4 termini eterociclico.<br />
Anche il taxolo lavora come antimitotico legandosi alla tubulina dei microtubuli e andando a<br />
impedire l’attività depolimerizzante durante l’ attività cellulare, impedendo in qualche modo<br />
l’attività tumorale. (su questo domanda paragonare l’ azione antimitotica del taxolo con quella di<br />
altre molecole fatte in precedenza).<br />
Altri diterpeni sono anche le giberelline, che sono ormoni della crescita, isolate per la prima volta in<br />
Giappone dalla cosiddetta piantina sciocca, che cresceva in altezza ma non era + di tanto
iproduttiva e cresceva grazie all’infezione da parte di un fungo che determinava anche la sua<br />
sterilità. I composti secreti dal fungo che infettavano la pianta presero il nome di giberelline,<br />
chiamate così dal nome del fungo che infettava la pianta gibberella fujikoroi.<br />
Anche in questo caso il precursore è il geranilgeranildifosfato che però tende a ripiegarsi in maniera<br />
diversa rispetto al taxolo nel quale il gruppo PP si interfacciava con il doppio legame olefinico, in<br />
questo caso invece si ha un ripiegamento in maniera tale da determinare la formazione di tre cicli a<br />
sei termini dove ogni legame successivo viene esposto al sito che diventerà nucleofilo.<br />
H<br />
GGPP<br />
H<br />
OPP<br />
OPP<br />
protonazione del doppio legame con formazione di un carbocatione terziario<br />
ciclizzazioni concertate<br />
reazioni ossidative<br />
HOOC<br />
H<br />
H<br />
H<br />
H<br />
ent-kaurene<br />
H<br />
H<br />
OH<br />
acido ent-7-idrossikaurenoico<br />
perdita del difosfato e formazione del catione allilico<br />
ciclizzazione per attacco del doppio legame al catione<br />
H<br />
H<br />
(dell immagine solo sintesi copallile slide 57)<br />
Diterpeni sono anche ginkgolidi del Ginkgo Biloba anche noto come fossile vivente e sembra avere<br />
proprietà nella cura della demenza senile ed agisce come antagonista del fattore di aggregazione<br />
piastrinico e svolge il ruolo di regolare la circolazione e di regolare la preparazione di radicali liberi.<br />
Tutte queste attività non sono dovute solo ai ginkgolidi ma anche ad altre sostanze come glicosidi<br />
flavonoidi (24%) e sono nella fattispecie kaempferolo e quarcetina.<br />
.<br />
TRITERPENI<br />
Sono a 30 atomi di carbonio, la molecola precursore è lo squalene chiamata cosi perché isolata dallo<br />
squalo. Lo squalene è un triterpene aciclico nella cui struttura c’è un legame che si discosta dalla<br />
regola isoprenica, infatti il legame centrale è coda/coda invece che testa/coda. Reagiscono<br />
inizialmente due molecole di farnesilPP tra di loro, una perde un pirofosfato dando origine al<br />
carbocatione allilico stabilizzato per risonanza l’altra invece fungerà da nucleofilo e si andrà ad<br />
addizionare al carbocatione mediante il doppio legame più vicino al pirofosfato (addizione<br />
elettrofila). In seguito si assisterà all’eliminazione di un protone con contemporanea formazione di<br />
un nucleo a 3 termini, questo anello a tre termine vedrà l’allontanamento del pirofosfato e<br />
conseguente formazione di un carbocatione terziario, che riarrangerà a carbocatione ciclobutanico<br />
dove la carica positiva giace su un carbonio secondario favorita però per una minore tensione ad<br />
anello. L’anello ciclobutanico poi subisce taglio in modo che gli elettroni delocalizzino sul legame<br />
carbonio/carbonio adiacente e si attenui la deficienza di carica e si formi un doppio legame e un<br />
carbocatione allilico, che si stabilizza per risonanza. Ad opera poi del NADPH si ha riduzione e<br />
formazione dello squalene.<br />
H<br />
H<br />
shift 1,2 di alchile<br />
eliminazione del protone e formazione dell'alchene<br />
H<br />
HO<br />
OC<br />
O<br />
H<br />
H<br />
H<br />
COOH<br />
H<br />
OH<br />
acido giberellico, GA 3<br />
H<br />
ciclizzazione per attacco del<br />
doppio legame al catione
squalene<br />
sintasi<br />
FPP<br />
H<br />
H<br />
H<br />
PPO<br />
H<br />
OPP<br />
OPP<br />
presqualene PP<br />
Lo squalene a sua volta può dare origine a miriadi di strutture cicliche (tricicliche, tetra cicliche,<br />
penta cicliche) strutture a cui si devono importanti attività farmacologiche. La ciclizzazione si<br />
realizza oltre che per addizione elettrofile, che possono avvenire grazie alla presenza di doppi<br />
legami, di carboni carbocationici e serie di trasposizioni di idruro, che si verificano anche grazie al<br />
ripiegamento che lo squalene assume grazie ad un enzima, diventando squalene ossido.<br />
Lo squalene ossido presenta al livello del carbonio 2 e 3 non più un doppio legame carboniocarbonio<br />
ma una funzione epossidica, che in ambiente debolmente acido può subire apertura con<br />
formazione di un carbocatione isopropilico che esposto verso il doppio legame che agisce come<br />
nucleofilo formando un ciclo a sei termini e un carbocatione terziario, che diventa successivo<br />
substrato per una seconda addizione elettrofila, formando un altro carbocatione terziario che subisce<br />
una terza addizione elettrofila. Alla fine si forma un carbocatione secondario che diventa l’ultimo<br />
accettore di addizione nucleofila determinando la formazione di un ciclo a 5 termini e di un<br />
carbocatione protosterile che si forma solo se lo squalene ossido si ripiega con modalità<br />
sedia/barca /sedia/ barca se la modalita di ripiegamento è diversa si formeranno altri carbocationi.<br />
HO<br />
O<br />
H<br />
squalene ossido<br />
H<br />
H<br />
H H<br />
catione protosterile<br />
HO<br />
HO<br />
FPP<br />
squalene<br />
H<br />
HO<br />
HO<br />
H<br />
H<br />
H<br />
H
Il catione protosterile è importante perché può fungere da precursore del lanosterolo, il quale darà<br />
negli animali il colesterolo mentre nelle piante il beta idrosterolo analogo del colesterolo vegetale o<br />
ancora nelle sole piante al ciclo artenolo.