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Verso la maniera moderna: da Mantegna a Raffaello - Artleo.it

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Giovanni Romano - <strong>Verso</strong> <strong>la</strong> <strong>maniera</strong> <strong>moderna</strong>: <strong>da</strong> <strong>Mantegna</strong> a <strong>Raffaello</strong><br />

ricor<strong>da</strong>re che, per il Carnevale del 1507, giunsero in<br />

corte a Urbino due ambasciatori di Venere e, tram<strong>it</strong>e un<br />

interprete, <strong>da</strong>l momento che par<strong>la</strong>vano solo <strong>la</strong> lingua del<br />

loro pianeta, rimproverarono l’eccessiva freddezza di<br />

Elisabetta Gonzaga e di Emilia Pia nei confronti del<strong>la</strong><br />

dea che li aveva inviati?<br />

Le ricerche iconografiche a noi piú vicine, su una<br />

traccia che fu meno esasperata in Panofsky, hanno spesso<br />

dimenticato <strong>la</strong> convenzional<strong>it</strong>à, magari anche <strong>la</strong> futil<strong>it</strong>à<br />

di questi apparati allusivi, e si ostinano ad appesantire<br />

certa cultura del Rinascimento <strong>it</strong>aliano con un<br />

sovraccarico di zavorra filosofica (occulta o sco<strong>la</strong>stica)<br />

che non fu nel<strong>la</strong> mente dei protagonisti di quegli anni,<br />

forse neppure in quel<strong>la</strong> del Ficino, almeno non ai livelli<br />

oggi presunti. Per nostra fortuna Errist Gombrich ha<br />

saputo condurci per mano a leggere con sensibil<strong>it</strong>à e giusta<br />

misura le M<strong>it</strong>ologie botticelliane e sul<strong>la</strong> traccia di quel<br />

saggio fon<strong>da</strong>mentale è opportuno considerare anche le<br />

m<strong>it</strong>ologie mantegnesche: un intrico complesso di simboli<br />

e di significati, <strong>da</strong> precisare uno per uno ricollocandoli<br />

nel<strong>la</strong> realtà culturale, anzi proprio nel repertorio di letture<br />

dell’artista e dei suoi consulenti, a volte disperatamente<br />

dispersivo e banalmente compi<strong>la</strong>torio. Come se<br />

ciò non bastasse i significati possono a volte sl<strong>it</strong>tare<br />

fuori <strong>da</strong>i sentieri previsti o adeguarsi a delle esigenze che<br />

sono ormai contingenti e non dei m<strong>it</strong>ografi o dei primi<br />

creatori dei nomi degli dei, comportando quindi dei<br />

fenomeni di disturbo nel<strong>la</strong> lettura iconografica, <strong>da</strong> non<br />

imputare al<strong>la</strong> nostra ignoranza, bensí al<strong>la</strong> disinvolta esegesi<br />

di alcuni nostri commentatori umanisti (di quelli<br />

tardo-quattrocenteschi in partico<strong>la</strong>re) 23 . Il delirio iconologico,<br />

che riconosce il suo libro dei sogni nel Ripa (e<br />

siamo ancora fuori <strong>da</strong>gli incubi ben piú costr<strong>it</strong>tivi di altri<br />

repertori), è ma<strong>la</strong>ttia di anni piú tardi e di corti soffocate<br />

<strong>da</strong> un dirigismo culturale che non fu solo religioso<br />

e pol<strong>it</strong>ico, ma globalmente psicologico e morale. Fu allo-<br />

Storia dell’arte Einaudi 19

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