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Bollettino_files/giugno 2010.pdf - Oratorio di Rovato

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PREPOSITURALE COLLEGIATA INSIGNE DI SANTA MARIA ASSUNTA - ROVATO<br />

1<br />

ANNO LXII - N. 3<br />

Giugno · Agosto 2010<br />

Domenica<br />

16 Maggio 2010<br />

Celebrazione<br />

Cresima<br />

e Comunione<br />

Gruppo Emmaus


sommario<br />

La voce deL Prevosto<br />

3 La nostalgia <strong>di</strong> una vita felice.<br />

Parrocchia<br />

4 il desiderio… sete insaziabile.<br />

5 eucaristia e Famiglia.<br />

6 il pane spezzato.<br />

6 La notte in adorazione.<br />

7 indulgenza della Porziuncola<br />

o «Perdon d’assisi».<br />

8 L’illusione dell’effimero.<br />

9 salvi con la preghiera.<br />

10 ama la tua Parrocchia.<br />

11 il nuovo consiglio Pastorale<br />

Parrocchiale.<br />

11 Preghiera degli operatori pastorali.<br />

iniziazione cristiana<br />

12 Un anno insieme.<br />

13 i ragazzi del gruppo emmaus<br />

hanno ricevuto lo spirito santo<br />

e l’eucarestia.<br />

14 Un solo pane un unico corpo.<br />

14 La celebrazione: inizio <strong>di</strong> un<br />

cammino gioioso.<br />

14 Gruppo nazaret.<br />

15 i ragazzi del gruppo oreb<br />

hanno ricevuto il sacramento<br />

della cresima.<br />

oratorio<br />

16 Meeting dell’a.c.r.<br />

16 e finalmente… le squadriglie.<br />

17 Un saluto prima <strong>di</strong> ritornare in Perù.<br />

18 sotto sopra: un’estate da vivere.<br />

18 Un’avventura cominciata quattro<br />

anni fa e ora…<br />

attUaLitÀ<br />

19 estate, vacanze<br />

cristiani neLLa cittÀ<br />

20 economia e finanza “dalla crisi<br />

nuovi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pensare?”<br />

21 “i me<strong>di</strong>a nella costruzione delle<br />

paure”.<br />

22 cesare cantù illustre “sconosciuto”<br />

24 cronaca<br />

28 Parrocchia <strong>di</strong> s. G. Bosco<br />

30 anaGraFe<br />

31 oFFerte<br />

inserto: separazioni, <strong>di</strong>vorzi, nuove<br />

unioni nella nostra comunità cristiana.<br />

BOLLETTINO PARROCCHIALE<br />

BIMEsTRALE DI VITA PARROCCHIALE<br />

Direttore responsabile: Franco Manenti<br />

E<strong>di</strong>tore: Parrocchia s.Maria Assunta<br />

In redazione:<br />

Gian Mario Chiari, Gianluigi Moretti,<br />

Roberto Morè, Giorgio Baioni,<br />

Nazzareno Lopez, Franco Manenti,<br />

Madre Dina, Marta Rugolotto, Giusi Plodari<br />

Registrato presso il Tribunale <strong>di</strong> Brescia<br />

in data 14.05.1955 al n. 115 del Registro stampa.<br />

Fotografie: Foto Marini, Giorgio Baioni, Pietro Orizio<br />

stampa: Grafiche Masneri · Palazzolo s/Oglio<br />

E’ bello cantare<br />

inni al nostro Dio!<br />

Lodate Dio nel suo santuario,<br />

lodatelo nel suo maestoso firmamento.<br />

Lodatelo per le sue imprese,<br />

lodatelo per la sua immensa grandezza.<br />

Lodatelo con il suono del corno,<br />

lodatelo con l’arpa e la cetra.<br />

Lodatelo con tamburelli e danze,<br />

lodatelo sulle corde e con i flauti.<br />

Lodatelo con cimbali sonori,<br />

lodatelo con cimbali squillanti.<br />

Ogni vivente <strong>di</strong>a lode al signore.<br />

Alleluia.<br />

2<br />

(salmo 150)<br />

Domenica 21 marzo 2010<br />

Concerto <strong>di</strong> beneficenza<br />

della nostra banda con il<br />

coro Calliope <strong>di</strong> Gussago


la voce del prevosto<br />

La nostalgia <strong>di</strong> una vita felice<br />

Gesù cristo annunciando la presenza del<br />

regno <strong>di</strong> <strong>di</strong>o ha parlato con affermazioni<br />

categoriche e meravigliose: “sono venuto<br />

perché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza<br />

(Gv 10,10); vi ho detto queste cose<br />

perchè la mia gioia sia in voi e la vostra gioia<br />

sia piena (Gv 15,11); vi lascio la pace, vi do la<br />

mi pace. non sia turbato il vostro cuore e non<br />

abbiate timore (Gv 14,27).<br />

Ma perché ancora troppi cristiani trascinano una<br />

vita stanca, si lagnano in continuità incolpando<br />

tutto e tutti, hanno una fede assopita simile a<br />

una macchina con motore spento?<br />

antoine saint exupéry così consigliava: “se vuoi<br />

che qualcuno costruisca una barca, non preoccuparti<br />

<strong>di</strong> dargli i chio<strong>di</strong> e il martello, parlagli della<br />

bellezza del mare aperto, della nostalgia del<br />

mare”. Forse anche ai cristiani <strong>di</strong> rovato bisogna<br />

far venire la nostalgia delle proprie ra<strong>di</strong>ci,<br />

della bellezza della fede, della “fortuna <strong>di</strong> essere<br />

cristiani” come <strong>di</strong>ceva Paolo vi.<br />

ascoltiamolo: “L’essere cristiani, l’aver ricevuto<br />

il santo Battesimo, non dev’essere considerato<br />

come cosa in<strong>di</strong>fferente o trascurabile; ma<br />

deve marcare profondamente e felicemente la<br />

coscienza d’ogni battezzato; deve essere davvero<br />

considerato da lui, come lo fu dai cristiani<br />

antichi, un’illuminazione, che facendo cadere su<br />

<strong>di</strong> lui il raggio vivificante della verità <strong>di</strong>vina, gli<br />

apre il cielo, gli rischiara la vita terrena, lo abilita<br />

a camminare come figlio <strong>di</strong> <strong>di</strong>o, fonte d’eterna<br />

beatitu<strong>di</strong>ne”. (Paolo VI – Ecclesiam suam 41).<br />

e Giovanni Paolo ii così si esprime nell’esortazione<br />

conclusiva del sinodo sulla vocazione<br />

e Missione dei laici: “Dio chiama e manda me<br />

come operaio nella sua vigna (Mt 20,1-7) infatti,<br />

<strong>di</strong>o dall’eternità ha pensato a noi e ci ha amato<br />

come persone uniche e irripetibili, chiamando<br />

ciascuno <strong>di</strong> noi con il suo proprio nome, come<br />

il buon Pastore che “chiama le sue pecore” (Gv<br />

3<br />

10,3). ecco il compito meraviglioso e impegnativo<br />

che attende tutti i fedeli laici, tutti i cristiani,<br />

senza sosta alcuna: conoscere sempre più le<br />

ricchezze della fede e del Battesimo e viverle in<br />

crescente pienezza. (Giovanni Paolo II, Christifideles<br />

Laici 58).<br />

Questo compito <strong>di</strong> risvegliare o suscitare la nostalgia<br />

<strong>di</strong> una vita felice perché spesa nel fare il<br />

bene incombe oggi sui cristiani; <strong>di</strong> fatto ritengo<br />

che questa è una strada efficace da percorrere<br />

per uscire dall’attuale emergenza educativa.<br />

scrivono i nostri vescovi in un documento vocazionale:<br />

“se noi adulti non sapremo trasmettere<br />

alle nuove generazioni l’amore per la vita interiore,<br />

per l’ascolto perseverante della Parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o,<br />

per l’assiduità nella preghiera con il signore, per<br />

un’or<strong>di</strong>nata vita sacramentale nutrita <strong>di</strong> eucaristia<br />

e riconciliazione, per la capacità <strong>di</strong> lavorare<br />

su se stessi attraverso l’arte della lotta spirituale…<br />

saremo corresponsabili dello smarrirsi del<br />

loro entusiasmo, dell’isterilirsi della loro ricerca<br />

<strong>di</strong> autenticità, dello svuotarsi del loro anelito alla<br />

vera libertà”.<br />

L’estate è un tempo propizio per riflettere sulle<br />

ra<strong>di</strong>ci della fede e produrre frutti. La comunità<br />

offre ai ragazzi e giovani possibilità <strong>di</strong> varie<br />

esperienza per conoscere se stessi, <strong>di</strong>alogare<br />

con altri, sperimentare la vita <strong>di</strong> fede e incontrare<br />

il signore della vita. sappiamo bene che non<br />

esiste felicità vera e duratura se non in <strong>di</strong>o.<br />

circolano troppi profeti <strong>di</strong> sventura. noi dobbiamo<br />

far sentire e mostrare che essere cristiani è<br />

bello, fare il bene è bello, spendere la vita per il<br />

vangelo e con la chiesa è fonte <strong>di</strong> felicità. Prima<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>samorare, bisogna innamorare, scriveva<br />

don primo Mazzolari. sia il nostro impegno per<br />

l’estate innamorarci della verità, della giustizia,<br />

della pace; apriamo “le finestre” sull’eterno e<br />

sarà grande e sempre viva in noi la nostalgia <strong>di</strong><br />

una vita felice.


parrocchia<br />

Il desiderio…<br />

Sete InSazIabIle<br />

E<br />

siste nel cuore umano un<br />

sentimento che spinge<br />

alla ricerca appassionata<br />

<strong>di</strong> ciò che si confà alle proprie<br />

esigenze o ai propri gusti, che<br />

ha il nome <strong>di</strong> «desiderio». L’ovvia<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> parlare del desiderio<br />

come pulsione probabilmente si<br />

risolve guardando a ciò che si<br />

desidera. tuttavia, è utile un’opportuna<br />

<strong>di</strong>stinzione tra le cose e<br />

le persone che sono « oggetto<br />

» <strong>di</strong> desiderio. in ogni caso, è<br />

in gioco l’aspirazione ad avere,<br />

a possedere, a far proprio qualcosa<br />

o qualcuno. Ma altro sono<br />

le cose, altro sono le persone,<br />

che non <strong>di</strong> rado possono confondersi,<br />

come nel caso dei due<br />

anziani della scrittura sacra (daniele<br />

13,1-23) i quali guardano a<br />

susanna come a un oggetto, a<br />

prescindere dalla sua <strong>di</strong>gnità e<br />

dalla sua libertà. Per tale ragione<br />

sono da biasimare, e il racconto<br />

biblico si conclude giustamente<br />

con la loro condanna.<br />

Ma rimane la domanda: cosa<br />

spinge l’animo umano a bramare<br />

<strong>di</strong> possedere?<br />

<strong>di</strong> certo, non è un moto negativo,<br />

se ad esempio consideriamo<br />

l’anelito a essere migliori<br />

e persino il nostro desiderio <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>o. dunque, bisogna cercare<br />

un’altra via, nel momento in cui<br />

valutiamo la pulsione stessa. e<br />

il <strong>di</strong>scorso torna agli oggetti, ma<br />

non solo.<br />

il desiderio è ciò che <strong>di</strong> più intimo<br />

e naturale scaturisce dall’essere<br />

umano proprio in quanto vi<br />

è inscritto da <strong>di</strong>o stesso, secondo<br />

l’ottica della fede. agostino<br />

pensava che l’uomo fosse costituito<br />

dal creatore in una sorta<br />

<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cale inquietu<strong>di</strong>ne, capace<br />

<strong>di</strong> essere placata solo dal riposo<br />

in <strong>di</strong>o: infatti definiva la vita<br />

come “ginnastica dei desideri”.<br />

Per tommaso d’aquino la medesima<br />

aspirazione prendeva il<br />

nome <strong>di</strong> « desiderio naturale <strong>di</strong><br />

vedere <strong>di</strong>o». in queste espressioni<br />

proprie della visione credente,<br />

in realtà, si nasconde<br />

la ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ogni desiderio, in<br />

quanto essere attratti da ciò che<br />

non si conosce <strong>di</strong>rettamente è la<br />

molla che fa scattare nell’uomo<br />

2 aprile 2010 - La processione del Venerdì Santo<br />

4<br />

il movimento verso il futuro, oltre<br />

se stessi. desiderare vuol <strong>di</strong>re<br />

guardare avanti, riconoscere<br />

che c’è qualcosa, fuori <strong>di</strong> noi, in<br />

grado <strong>di</strong> suscitare attenzione, <strong>di</strong><br />

scatenare speranza, <strong>di</strong> produrre<br />

cambiamento. solo quando desideriamo<br />

siamo pronti a uscire<br />

da noi stessi per volgerci all’altro.<br />

in altre parole, ci accorgiamo<br />

<strong>di</strong> non bastare a noi stessi,<br />

<strong>di</strong> avere bisogno <strong>di</strong> altro, <strong>di</strong> essere<br />

creature.<br />

nonostante la bontà <strong>di</strong> questa<br />

caratteristica generale del desiderio,<br />

poi, vi sono gli oggetti,<br />

e quin<strong>di</strong> le persone. Provare la<br />

necessità <strong>di</strong> avere può significare<br />

<strong>di</strong>sporsi ad accogliere ciò che<br />

ci viene donato, come d’altronde<br />

pretendere <strong>di</strong> fare nostro ciò<br />

che, ultimamente, nostro non<br />

potrà mai essere.<br />

Perciò, non resta che cogliere<br />

nel desiderio la precipua virtualità<br />

dell’apertura al dono, custodendo<br />

l’irriducibile libertà altrui<br />

nel corrisponderci. anche Gesù<br />

ha tanto desiderato <strong>di</strong> raccogliere<br />

i figli d’israele come una<br />

chioccia i suoi pulcini (cfr. Le<br />

13,34), ma è rimasto in attesa<br />

della libera risposta <strong>di</strong> chi ha deciso<br />

<strong>di</strong> accoglierlo. egli ha pure<br />

desiderato <strong>di</strong> bere il calice della<br />

passione d’amore per l’umanità,<br />

ma quando si è trattato <strong>di</strong> berlo<br />

davvero ne ha avuto timore, attendendone<br />

il compimento in un<br />

totale affidamento.<br />

in ultima analisi, il desiderio è<br />

qualcosa che abita l’uomo perché<br />

appartiene propriamente a<br />

<strong>di</strong>o stesso, che vuole amare la<br />

sua creatura.<br />

Ma a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> noi, che quando<br />

desideriamo vogliamo avere,<br />

<strong>di</strong>o invece, quando desidera<br />

vuol donare.<br />

sarà dunque una grazia stupefacente<br />

che due desideri s’incontrino.<br />

Questo è il miracolo<br />

dell’amore. e finché non si compie,<br />

in reciproca libertà, continua<br />

a manifestarsi come sete insaziabile.<br />

da Le passioni ed. Paoline


eucarIStIa e FaMIGlIa<br />

Nessuno ci ha amato come<br />

il signore Gesù. nessuno<br />

ha mai donato se stesso<br />

come ha fatto lui, nessuno ha<br />

mai realizzato una comunione<br />

così profonda e intensa come<br />

lui.<br />

Questo amore fino alla fine,<br />

questo amore fatto <strong>di</strong> donazione<br />

totale e sacrificale, è presente<br />

e operante nell’eucaristia, nel<br />

corpo dato e nel sangue versato<br />

per noi; ed è presente e operante<br />

nel sacramento del matrimonio,<br />

strumento <strong>di</strong>vino per confermare,<br />

purificare, salvare, rinnovare<br />

l’amore <strong>di</strong> donazione e la comunione<br />

degli sposi cristiani.<br />

Questo amore, che è donarsi e<br />

ha le sue ra<strong>di</strong>ci nel sacramento<br />

da cui viene nutrito, è destinato<br />

poi a guidare, forgiare, incoraggiare<br />

le relazioni interpersonali<br />

fra genitori e figli, tra fratelli e<br />

sorelle: l’amore da coniugale <strong>di</strong>venta<br />

famigliare o piuttosto paterno<br />

e materno, filiale e fraterno.<br />

L’amore, che è donarsi ed è<br />

comunione, germoglia e cresce<br />

non solo sui legami della carne<br />

e del sangue, ma pure su quelli<br />

derivanti dall’amore <strong>di</strong> cristo<br />

morto e risorto.<br />

il cammino <strong>di</strong> tutti gli sposi e<br />

delle famiglie è spesso faticoso,<br />

<strong>di</strong>fficile, deludente. e tra i molti<br />

mali che minano e rovinano la<br />

gioia coniugale e famigliare, il<br />

peggiore è il peccato: non solo<br />

come limite inevitabile per tutti<br />

gli esseri umani, bensì come <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />

morale.<br />

i cuori degli sposi, dei genitori,<br />

come pure i cuori dei figli, dei<br />

fratelli e delle sorelle, sono troppo<br />

spesso cuori <strong>di</strong> pietra, pieni <strong>di</strong><br />

avi<strong>di</strong>tà: la capacità <strong>di</strong> amare autenticamente,<br />

e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> donare,<br />

<strong>di</strong> essere in comunione, tende a<br />

scomparire, lasciando prevalere<br />

l’egoismo. L’altra persona - marito<br />

o moglie, figlio o figlia – non<br />

è più oggetto <strong>di</strong> un amore da<br />

donare bensì oggetto <strong>di</strong> egoismo<br />

che vuole conquistare, fino<br />

a usare dell’altro come fosse<br />

una cosa. La <strong>di</strong>gnità personale è<br />

sfigurata nella sua originale bellezza.<br />

L’egoismo <strong>di</strong>vide, oppone,<br />

separa: il peccato <strong>di</strong>venta la<br />

causa della <strong>di</strong>sgregazione della<br />

coppia e della famiglia. da qui<br />

la <strong>di</strong>fficoltà a comprendersi reciprocamente<br />

tra le pareti della<br />

propria casa, che porta talvolta<br />

a innalzare una piccola torre <strong>di</strong><br />

Babele, che porterà frutti <strong>di</strong> confusione,<br />

<strong>di</strong> incomprensione, <strong>di</strong><br />

conflitti.<br />

in fondo al cuore rimane tuttavia<br />

vivo il bisogno <strong>di</strong> corrispondere<br />

a quell’ideale <strong>di</strong> amore, alla sua<br />

verità <strong>di</strong> donazione e comunione.<br />

e nasce il desiderio <strong>di</strong> riconciliazione.<br />

solo chi procede lungo il cammino<br />

della conversione può essere<br />

vinto da questo desiderio,<br />

e ritrovare e rivivere la verità<br />

dell’amore coniugale e familiare.<br />

Ma il sentiero della conversione<br />

permanente passa attraverso<br />

l’eucaristia. Partecipando al sacrificio<br />

dell’eucaristia gli sposi e<br />

le famiglie cristiane sono chiamate<br />

infatti ogni giorno a una<br />

Gruppo Cafarnao<br />

5<br />

conversione, con un invito che è<br />

grazia e stimolo a staccare i loro<br />

cuori dagli «idoli» vani e vuoti per<br />

rivolgerli al <strong>di</strong>o vero e vivente.<br />

<strong>di</strong>o stesso vuole che gli sposi si<br />

amino l’un l’altro e amino gli altri<br />

con il cuore <strong>di</strong> <strong>di</strong>o, con l’amore<br />

<strong>di</strong> Gesù. L’amore degli sposi<br />

è «umano» perché coinvolge la<br />

persona nella sua interezza, nello<br />

spirito, nell’affetto, nel corpo.<br />

in questo amore umano e per<br />

mezzo suo, però, è reso presente<br />

e operante un amore soprannaturale,<br />

quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>o, creatore<br />

e padre, quello <strong>di</strong> Gesù cristo: è<br />

l’amore che Gesù visse, in particolare,<br />

nel donare se stesso sulla<br />

croce e che, attraverso l’eucaristia<br />

e il dono specifico del<br />

matrimonio-sacramento, conferma,<br />

purifica, eleva, perfeziona e<br />

trasfigura l’amore coniugale e<br />

familiare: è l’amore che <strong>di</strong>venta<br />

«sacramento» o, in altre parole,<br />

segno e luogo dell’amore <strong>di</strong>vino.<br />

e anche se la fonte umana<br />

d’amore rischia <strong>di</strong> prosciugarsi,<br />

la fonte <strong>di</strong>vina è senza fine,<br />

come l’incommensurabile vastità<br />

dell’amore <strong>di</strong> <strong>di</strong>o.<br />

Card. C.M. Martini


parrocchia<br />

Non riesco a liberarmi dal<br />

fascino <strong>di</strong> una splen<strong>di</strong>da riflessione<br />

<strong>di</strong> Garaudy a proposito<br />

dell’eucaristia: «cristo è<br />

nel pane ma lo si riconosce allo<br />

spezzare del pane».<br />

sicché oggi mi <strong>di</strong>batto in un’incertezza<br />

paralizzante: perché non<br />

<strong>di</strong>re chiaro e tondo che non ci può<br />

essere festa eucaristica finché un<br />

uomo dorme al porto sotto il tabernacolo<br />

<strong>di</strong> una barca rovesciata,<br />

o un altro con i figli in un vagone<br />

ferroviario? Perché aver paura <strong>di</strong><br />

violentare il perbenismo borghese<br />

<strong>di</strong> tanti cristiani, magari <strong>di</strong>sposti a<br />

gettare fiori sulle processioni eucaristiche<br />

dalle loro case sfitte ma<br />

non pronti a capire il dramma degli<br />

sfrattati?<br />

Perché preoccuparsi <strong>di</strong> banalizzare<br />

il mistero eucaristico se si <strong>di</strong>ce<br />

che non può onorare il sacramento<br />

chi presta il denaro a tassi da<br />

strozzino; chi esige quattro milioni<br />

<strong>di</strong> lire a fondo perduto prima <strong>di</strong> affittare<br />

una casa a un povero cristo;<br />

chi insi<strong>di</strong>a con i ricatti subdoli<br />

l’onestà <strong>di</strong> una famiglia?<br />

Perché non gridare ai quattro venti<br />

che la nostra cre<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> cristiani<br />

non ce la giochiamo in base alle<br />

genuflessioni davanti all’ostensorio,<br />

ma in base all’attenzione che<br />

sapremo porre al corpo e al sangue<br />

dei giovani drogati che, qui<br />

da noi, non trovano un luogo <strong>di</strong><br />

accoglienza e <strong>di</strong> riscatto?<br />

Perché misurare le parole quando<br />

bisogna <strong>di</strong>re senza mezzi termini<br />

che i frutti dell’eucaristia si commisurano<br />

sul ritmo della con<strong>di</strong>visione<br />

che, con i gesti e con la<br />

lotta, sapremo esprimere?<br />

Purtroppo l’opulenza appariscente<br />

delle nostre città ci fa scorgere<br />

facilmente il corpo <strong>di</strong> cristo<br />

nell’eucaristia dei nostri altari ma<br />

ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> scorgere il corpo<br />

<strong>di</strong> cristo nei tabernacoli scomo<strong>di</strong><br />

della miseria, del bisogno, della<br />

sofferenza, della solitu<strong>di</strong>ne.<br />

allora si tratta <strong>di</strong> lasciarsi convertire<br />

dall’eucaristia. Perché l’eucaristia<br />

non può essere data soltan-<br />

Il pane spezzato<br />

to per la nostra contemplazione!<br />

L’eucaristia rimane, cioè, una sorta<br />

<strong>di</strong> sacramento incompiuto. rimane<br />

incompiuto quando manca<br />

la sequela eucaristica.<br />

vivere l’eucaristia è lasciarsi andare,<br />

lasciarsi afferrare dall’onda<br />

<strong>di</strong> Gesù cristo. Lasciarti andare<br />

rinunciando ai tuoi tracciati, ai<br />

tuoi programmi, agli itinerari che<br />

ti sei schematizzato. ci sentiamo<br />

cioè prigionieri, incatenati in un sistema,<br />

e non annunciatori <strong>di</strong> cose<br />

future.<br />

La chiesa deve fare affidamento<br />

alla riserva escatologica e <strong>di</strong> speranza<br />

che possiede. e in nome <strong>di</strong><br />

quella riserva deve essere scomoda,<br />

inquietante, libera.<br />

Le nostre comunità dovrebbero<br />

essere spina dell’inappagamento<br />

conficcata nel fianco del mondo.<br />

6<br />

Lo siamo?<br />

se così non fosse, dovremmo<br />

prendere atto che abbiamo ab<strong>di</strong>cato<br />

al nostro ruolo profetico.<br />

spesso le nostre messe domenicali<br />

sono il momento in cui hanno<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza i luoghi comuni,<br />

le frasi scontate, gli atteggiamenti<br />

ovvii, le cose previste.<br />

Le nostre assemblee dovrebbero<br />

essere invece luoghi in cui si<br />

educa alla pace, alla convivialità<br />

delle <strong>di</strong>fferenze. Perché la Messa<br />

è memoriale del mistero pasquale,<br />

anticipazione del banchetto<br />

futuro: esplosione, nel qui ed ora<br />

della storia, <strong>di</strong> una realtà <strong>di</strong> grazia<br />

pregnante, forte, presente, che si<br />

chiama chiesa.<br />

La notte in adorazione<br />

mons. Tonino Bello,<br />

vescovo <strong>di</strong> Molfetta morto nel 1993<br />

all’età <strong>di</strong> 58 anni<br />

ho accolto l’invito rivolto ai fedeli dai sacerdoti della nostra comunità<br />

parrocchiale <strong>di</strong> vegliare insieme al cristo la notte del giovedì<br />

santo. Mi è sembrata una proposta suggestiva, stimolante<br />

per me che, per ragioni varie, sono sempre <strong>di</strong> fretta perché ho un<br />

sacco <strong>di</strong> cose da fare. accogliendo l’invito mi sono presa questo<br />

piccolo impegno; l’ora <strong>di</strong> veglia si è poi rivelata piuttosto naturale;<br />

non ho cercato parole da <strong>di</strong>re, richieste da fare, come in genere<br />

mi succede. Mi è sembrato un momento speciale, in cui ho vissuto<br />

l’esperienza del sentirmi in relazione con Gesù; è stato come<br />

essere sveglia coi miei figli malati, come quando si sta con un<br />

amico afflitto; si sta lì, quello che deve accadere accade lo stesso,<br />

ma essere lì significa dare senso al nostro essere (<strong>di</strong> madri,<br />

<strong>di</strong> figli, <strong>di</strong> fratelli). Quando ci sono stata io era ancora presto e ho<br />

trovato in chiesa molte persone. Mi ha commosso questa profonda<br />

umanità <strong>di</strong> Gesù che chiede ai suoi amici <strong>di</strong> non lasciarlo solo:<br />

ho sentito col cuore che per questo Gesù non soffriva <strong>di</strong> meno,<br />

ma che ha sicuramente sentito le presenze dei molti che in tutto il<br />

mondo l’hanno accompagnato. Questa veglia è stata i’ occasione<br />

importante <strong>di</strong> un incontro inatteso che mi è stata offerta senza<br />

che non io la cercassi e <strong>di</strong> cui sono molto grata. Pinuccia C.<br />

Domenica 6 <strong>giugno</strong><br />

Solenne processione del Corpus Domini<br />

ore 18.30 S. Messa nella parrocchiale <strong>di</strong> S. M. Assunta;<br />

ore 19.15 Processione e conclusione nella parrocchiale <strong>di</strong><br />

S. Giovanni Bosco.


Sabato 31 · Domenica 1 agosto<br />

Indulgenza della Porziuncola<br />

o «Perdon d’assisi»<br />

Da sabato 31 luglio pomeriggio<br />

a domenica 1<br />

agosto è possibile acquistare<br />

l’indulgenza plenaria:<br />

presentiamo la motivazione <strong>di</strong><br />

questo dono della Chiesa.<br />

1. Perché è chiamata “Indulgenza<br />

della Porziuncola” o<br />

“Perdono d’assisi”?<br />

Lo spiega padre serafico Lorenzi<br />

in un e<strong>di</strong>toriale del bollettino<br />

dei padri francescani:<br />

Una notte dell’anno del signore<br />

1216, Francesco era immerso<br />

nella preghiera e nella contemplazione<br />

nella chiesetta della<br />

Porziuncola presso assisi,<br />

quando improvvisamente <strong>di</strong>lagò<br />

nella chiesina una vivissima luce<br />

e Francesco vide sopra l’altare<br />

il cristo e alla destra sua Madre<br />

Maria santissima circondati da<br />

una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> angeli.<br />

Francesco adorò in silenzio con<br />

la faccia a terra il suo signore.<br />

Gli chiesero allora che cosa desiderasse<br />

per la salvezza delle<br />

anime.<br />

La risposta <strong>di</strong> Francesco fu imme<strong>di</strong>ata:<br />

“Santissimo Padre,<br />

benché io sia misero peccatore,<br />

ti prego che a tutti quanti, pentiti<br />

e confessati, verranno a visitare<br />

questa chiesa, gli conceda<br />

ampio e generoso perdono, con<br />

una completa remissione <strong>di</strong> tutte<br />

le colpe”.<br />

“Quello che tu chie<strong>di</strong>, o frate<br />

Francesco, è grande - gli <strong>di</strong>sse<br />

il signore -, ma <strong>di</strong> maggiori cose<br />

sei degno e <strong>di</strong> maggiori ne avrai.<br />

Accolgo quin<strong>di</strong> la tua preghiera,<br />

ma a patto che tu doman<strong>di</strong><br />

al mio Vicario in terra, da parte<br />

mia, questa indulgenza”.<br />

Francesco si presentò subito al<br />

Pontefice onorio iii che in quei<br />

giorni si trovava a Perugia e con<br />

candore gli raccontò la visione<br />

avuta. il Papa lo ascoltò con<br />

attenzione e dopo qualche <strong>di</strong>fficoltà<br />

dette la sua approvazione.<br />

Poi <strong>di</strong>sse: “Per quanti anni vuoi<br />

questa indulgenza?”. Francesco<br />

scattando rispose: “Padre<br />

Santo, non domando anni, ma<br />

anime”. e felice si avviò verso la<br />

porta, ma il Pontefice lo richiamò:<br />

“Come non vuoi nessun documento?”.<br />

e Francesco: “Santo<br />

padre, a me basta la vostra<br />

parola! Se questa indulgenza è<br />

opera <strong>di</strong> Dio, Egli penserà a manifestare<br />

l’opera sua. Io non ho<br />

bisogno <strong>di</strong> alcun documento,<br />

questa carta deve essere la Santissima<br />

Vergine Maria, Cristo il<br />

notaio e gli Angeli i testimoni”.<br />

2. cosa si intende per indulgenza<br />

L’indulgenza, che la Chiesa<br />

elargisce ai penitenti è la manifestazione<br />

<strong>di</strong> quella meravigliosa<br />

comunione dei Santi che,<br />

nell’unico vincolo della carità <strong>di</strong><br />

Cristo, misticamente congiunge<br />

la Beatissima Vergine Maria e la<br />

comunità dei fedeli o trionfanti<br />

in cielo o viventi nel purgatorio<br />

o pellegrinanti in terra.<br />

Difatti l’indulgenza,<br />

che viene concessa per<br />

mezzo della Chiesa, <strong>di</strong>minuisce<br />

o cancella del<br />

tutto la pena, dalla quale<br />

l’uomo in certo modo<br />

è impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> raggiungere<br />

una più stretta<br />

unione con Dio.<br />

Perciò il fedele pentito<br />

trova un aiuto efficace<br />

in questa speciale forma<br />

<strong>di</strong> carità della Chiesa,<br />

per poter deporre<br />

7<br />

l’uomo vecchio e rivestire l’uomo<br />

nuovo, “il quale si rinnova nella<br />

sapienza, secondo l’immagine <strong>di</strong><br />

colui che lo creò” (col 3,10). (Paolo<br />

vi, epist. sacrosanta Portiunculae, 14<br />

luglio 1966).<br />

3. con<strong>di</strong>zioni richieste per ottenere<br />

l’indulgenza<br />

Con<strong>di</strong>zioni richieste:<br />

1) visita, entro il tempo prescritto,<br />

a una chiesa cattedrale o<br />

parrocchiale o ad altra che ne<br />

abbia l’indulto e recita del Padre<br />

nostro e del credo;<br />

2) confessione sacramentale;<br />

3) comunione eucaristica;<br />

4 Preghiera secondo le intenzioni<br />

del santo Padre (almeno<br />

un Padre nostro e un’ave<br />

Maria o altre preghiere a scelta);<br />

5) <strong>di</strong>sposizione d’animo che<br />

escluda ogni affetto al peccato<br />

anche veniale.<br />

(Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui ai nn. 2, 3 e 4<br />

possono essere adempiute anche nei<br />

giorni precedenti o seguenti quello in<br />

cui si visita la chiesa; tuttavia è conveniente<br />

che la santa comunione e la<br />

preghiera secondo le intenzioni del<br />

Papa siano fatte nello stesso giorno<br />

in cui si compie la visita).


parrocchia<br />

Sembra proprio la legge del<br />

contrappasso. Mentre nel<br />

nostro Paese e nel mondo<br />

sono sempre più numerose le famiglie<br />

e le persone che toccano<br />

con mano le conseguenze della<br />

crisi economica, salotti e fiction<br />

televisive proiettano scene <strong>di</strong><br />

vita lu<strong>di</strong>ca, creano idoli stagionali,<br />

costruiscono sogni per un<br />

numero vastissimo <strong>di</strong> ragazze<br />

che partecipano a selezioni che<br />

promettono un contratto per<br />

«veline», sempre più improbabile<br />

e <strong>di</strong>fficile da ottenere per l’enorme<br />

concorrenza. impressiona<br />

la quantità <strong>di</strong> giovani attratti dal<br />

miraggio <strong>di</strong> guadagno facile nel<br />

mondo dello spettacolo, dal<br />

desiderio <strong>di</strong> un’apparizione fugace<br />

sui vari palcoscenici della<br />

tv, dall’autocelebrazione e dai<br />

momenti <strong>di</strong> gloria <strong>di</strong> un set fotografico,<br />

dalla ricerca <strong>di</strong> notorietà<br />

accanto al famoso politico<br />

<strong>di</strong> turno o al moderno «Paperon<br />

de’ Paperoni» che con il denaro<br />

e gli intrallazzi possa risolvere<br />

tutti i desideri.<br />

l’illusione dell’effimero<br />

L’effimero fa notizia e attrae.<br />

Ma quanto dura? si sa che si<br />

tratta <strong>di</strong> un fuoco fatuo che illude<br />

e delude. Lasciando piaghe<br />

<strong>di</strong>fficilmente rimarginabili. i falsi<br />

idoli e i falsi modelli <strong>di</strong> vita sono<br />

costruzioni <strong>di</strong> sabbia. Quando<br />

l’essenziale è apparire e quando<br />

conta solo ciò che si vuol far vedere,<br />

la vita <strong>di</strong>venta come un set<br />

cinematografico che nasconde<br />

vuoto e solitu<strong>di</strong>ne. Una società<br />

che permette (peggio ancora se<br />

li coltiva!) miti <strong>di</strong> facile successo,<br />

restringe l’orizzonte esistenziale,<br />

priva del gusto della fatica,<br />

dell’impegno, della rinuncia, della<br />

sobrietà, della con<strong>di</strong>visione.<br />

anche Francesco d’assisi, nella<br />

prima metà della sua vita, chiuso<br />

nel suo falso mondo dorato,<br />

inseguiva miti cavallereschi e<br />

sogni <strong>di</strong> gloria. voleva conquistare<br />

posizioni <strong>di</strong> prestigio, salire<br />

sempre più in alto. ignorando<br />

chi stava in basso e ai margini<br />

della società. racconta tommaso<br />

da celano, nella Vita seconda:<br />

«Fra tutti gli orrori della<br />

In fila alla selezione per la trasmissione «X Factor»<br />

8<br />

miseria umana, Francesco sentiva<br />

ripugnanza istintiva per i<br />

lebbrosi. Ma, ecco, un giorno ne<br />

incontrò proprio uno, mentre era<br />

a cavallo nei pressi <strong>di</strong> assisi. ne<br />

provò grande fasti<strong>di</strong>o e ribrezzo;<br />

ma balzò da cavallo e corse<br />

a baciarlo. e il lebbroso, che gli<br />

aveva steso la mano, come per<br />

ricevere qualcosa, ne ebbe contemporaneamente<br />

denaro e un<br />

bacio» (Fonti Francescane 592).<br />

dopo quell’incontro, il promettente<br />

rampollo “della borghesia<br />

<strong>di</strong> assisi <strong>di</strong>venta un «uomo nuovo».<br />

La sua vita cambia. La sua<br />

visione del mondo è capovolta.<br />

non gli interessa più dominare<br />

dall’alto, sceglie <strong>di</strong> vivere da<br />

emarginato ed escluso per vedere<br />

il mondo dal basso, dalla posizione<br />

degli ultimi, dei perdenti,<br />

dei «minori». scrive ancora il celano<br />

nella Vita prima: «Poi, come<br />

vero amante dell’umiltà perfetta,<br />

il santo si reca tra i lebbrosi e<br />

vive con essi, per servirli in ogni<br />

necessità per amor <strong>di</strong> <strong>di</strong>o. Lava<br />

i loro corpi in decomposizione<br />

e ne cura le piaghe virulente»<br />

(Fonti Francescane 348).<br />

Francesco che vivendo nel lusso<br />

e sognando l’effimero inseguiva<br />

invano la felicità la trova invece<br />

in quello che gli pareva «cosa<br />

troppo amara» e insopportabile.<br />

Lì, nelle situazioni <strong>di</strong>fficili e nelle<br />

scelte coraggiose, forse tante<br />

volte schivate per paura o per<br />

pigrizia, Francesco, in perfetta<br />

letizia, ci attende. anche per noi<br />

ha in serbo un bacio, per guarirci<br />

dalla lebbra del nostro egoismo,<br />

della nostra in<strong>di</strong>fferenza, forse <strong>di</strong><br />

una vita senza slancio e senza<br />

ideali. allora tutto quello che ci<br />

sembra amaro può trasformarsi<br />

«in dolcezza d’animo e <strong>di</strong> corpo».<br />

Basta scendere dal cavallo<br />

del nostro orgoglio. Basta un<br />

solo passo. non è mai troppo<br />

tar<strong>di</strong> per convertirsi!<br />

G. Flaviano


Si va <strong>di</strong>ffondendo questa<br />

idea: cristo è venuto per la<br />

salvezza <strong>di</strong> tutti, quin<strong>di</strong> anche<br />

del non credente. che necessità<br />

c’è allora <strong>di</strong> frequentare<br />

la chiesa, <strong>di</strong> aderire ai sui insegnamenti,<br />

<strong>di</strong> cercare la conversione<br />

dei non credenti… non si<br />

tratta <strong>di</strong> una forma <strong>di</strong> colonialismo<br />

clericale?<br />

Perché questa necessità <strong>di</strong> battezzare<br />

e insegnare ad osservare<br />

quello che Gesù or<strong>di</strong>nò ai suoi<br />

apostoli?<br />

L’uomo non se ne rende conto,<br />

ma egli è facilmente tentato al<br />

male, cui non <strong>di</strong> rado soggiace<br />

attratto dalle sue lusinghe, e<br />

l’unico modo per recuperare la<br />

propria libertà e con essa la propria<br />

<strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> persona è ricorrere<br />

al cristo e al mistero del suo<br />

sacrificio riparatore e alla sua<br />

resurrezione salvifica.<br />

Ma se non moriamo con lui al<br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne (peccato) e non risorgiamo<br />

con lui alla vita (ecco il<br />

Battesimo) e non ci nutriamo del<br />

suo alimento (eucarestia), ci è<br />

reso molto arduo quel percorso<br />

(l’osservazione al suo comando)<br />

che ci conduce alla perfezione<br />

cui tutti aspiriamo: la propria realizzazione<br />

completa, la nostra<br />

glorificazione.<br />

Per comprendere appieno la necessità<br />

<strong>di</strong> questo percorso sintetizzo<br />

brevemente partendo dalla<br />

resurrezione, elemento fondante<br />

senza il quale la nostra fede<br />

sarebbe vana e i cristiani scadrebbero<br />

a livello <strong>di</strong> una congre-<br />

Salvi con la preghiera<br />

“Io ti <strong>di</strong>co: tu sei Pietro e su questa pietra e<strong>di</strong>ficherò la<br />

mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro<br />

<strong>di</strong> essa” (Mt.16,18).<br />

“Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole<br />

nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,<br />

insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho or<strong>di</strong>nato.<br />

Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del<br />

mondo” (Mt. 28,19).<br />

ga <strong>di</strong> ingenuotti ciechi alla realtà<br />

delle cose.<br />

il risorto ci assicura la sua presenza<br />

ed il suo sostegno (tramite<br />

i sacramenti).<br />

La risurrezione consente ad un<br />

corpo vivo e glorificato <strong>di</strong> farsi<br />

cibo, cioè alimento che nutre e<br />

trasforma (se il cristo non fosse<br />

risorto, in quanto morto non<br />

potrebbe essere nutrimento). e<br />

questo avviene sui due piani,<br />

ché altrimenti non avrebbe senso.<br />

il cibo è cibo, serve per nutrire.<br />

sul piano spirituale è grazia<br />

che consente e perfeziona il<br />

rapporto con <strong>di</strong>o, sul piano fisico<br />

consente la partecipazione a<br />

quell’unico corpo che è il corpo<br />

<strong>di</strong> cristo glorificato.<br />

con l’eucarestia <strong>di</strong>veniamo partecipi,<br />

e cioè parte, <strong>di</strong> quell’unico<br />

corpo e ne assumiamo fisicamente<br />

la parte glorificata, cioè<br />

quella parte misteriosa che non<br />

siamo in grado, al momento, né<br />

<strong>di</strong> capire, né <strong>di</strong> apprezzare appieno<br />

consapevolmente (salvo<br />

pochi eletti, i santi), in attesa che<br />

alla fine dei tempi il ciclo <strong>di</strong> trasformazione<br />

si compia.<br />

Ma l’uomo, per quanto attiene<br />

alla sua umanità, ha bisogno<br />

non solo <strong>di</strong> un ideale, quale<br />

quello della resurrezione e della<br />

felicità eterna, ma anche concretamente<br />

<strong>di</strong> toccare con mano<br />

questa trasformazione in atto e<br />

<strong>di</strong> coglierne i benefici.<br />

Pertanto il cristo ci insegna a<br />

chiedere, e a chiedere con insistenza,<br />

le cose buone, perché<br />

9<br />

il Padre le concede ai suoi figli;<br />

non <strong>di</strong>mentichiamo che in noi è<br />

la partecipazione trasmessaci<br />

dal cristo al suo corpo e quin<strong>di</strong><br />

siamo veramente figli <strong>di</strong> <strong>di</strong>o. e<br />

come tali poter essere mezzi <strong>di</strong><br />

possibili interventi straor<strong>di</strong>nari,<br />

il miracolo, ove liberamente richiesto<br />

con vera fede, entra nella<br />

storia <strong>di</strong> tanti. Quanti tra noi<br />

possono testimoniare del misterioso<br />

effetto della preghiera!<br />

sì, il risorto è vivo ed operante<br />

tra noi, ci fa suoi e ci guida, attraverso<br />

i nostri errori e i nostri<br />

dubbi, verso quei cieli e terre<br />

nuove che ci aspettano, probabilmente<br />

molto prima <strong>di</strong> quanto<br />

osiamo sperare.<br />

senza il Battesimo non è possibile<br />

la liberazione dall’influsso<br />

maligno (peccato originale), senza<br />

l’eucarestia non è possibile la<br />

nostra partecipazione al corpo<br />

glorificato del cristo, senza lo<br />

spirito non è possibile la fede.<br />

senza la nostra glorificazione,<br />

quella veste bianca necessaria<br />

alla partecipazione al banchetto<br />

<strong>di</strong>vino nella nostra integrità, non<br />

è possibile la salvezza.<br />

Per questo l’istituzione della<br />

Chiesa: per <strong>di</strong>ffondere l’unico<br />

vero mezzo certo <strong>di</strong> salvezza.<br />

e allora i non raggiunti o non<br />

raggiungibili? ci ammaestra la<br />

Bibbia come nel seguente brano<br />

<strong>di</strong> ezechiele, ammesso che esistano<br />

simili giusti…:<br />

“Ecco, a me appartiene la vita <strong>di</strong><br />

tutti… colui che pecca egli solo<br />

deve morire. Se uno è giusto e<br />

osserva le norme e la giustizia,<br />

… segue i miei decreti e rispetta<br />

le mie norme, così da comportarsi<br />

rettamente, questi è giusto<br />

e <strong>di</strong> certo vivrà.” (Ez. 18, 4-9)<br />

Pertanto lasciamo al cristo <strong>di</strong><br />

esercitare la sua misericor<strong>di</strong>a, a<br />

noi il compito <strong>di</strong> attenerci ai suoi<br />

coman<strong>di</strong>.<br />

Nazzareno L.


parrocchia<br />

ama la tua Parrocchia<br />

Collabora, prega e soffri per la tua parrocchia.<br />

perché devi considerarla come una madre<br />

a cui la Provvidenza ti ha affidato:<br />

chie<strong>di</strong> a Dio che sia casa <strong>di</strong> famiglia,<br />

fraterna ed accogliente.<br />

casa aperta a tutti e al servizio <strong>di</strong> tutti.<br />

Dà il tuo contributo <strong>di</strong> azione perché questo<br />

si realizzi in pienezza.<br />

Collabora, prega e soffri<br />

perché la tua parrocchia sia una vera<br />

comunità <strong>di</strong> fede:<br />

rispetta i parroci, anche se avessero mille <strong>di</strong>fetti.<br />

sono i delegati <strong>di</strong> Cristo per te.<br />

Guardali con l’occhio della fede,<br />

non accentuare i loro <strong>di</strong>fetti.<br />

non giu<strong>di</strong>care con troppa facilità le loro miserie.<br />

perché Dio perdoni a te le tue miserie.<br />

Pren<strong>di</strong>ti carico dei loro bisogni.<br />

prega ogni giorno per loro.<br />

Collabora, prega, soffri<br />

perché la tua parrocchia sia una vera comunità<br />

eucaristica:<br />

che l’Eucaristia sia «ra<strong>di</strong>ce viva del suo e<strong>di</strong>ficarsi».<br />

non una ra<strong>di</strong>ce secca, senza vita.<br />

Partecipa alle Eucaristie con tutte le tue forze.<br />

Go<strong>di</strong> e sottolinea con tutti, tutte le cose belle della<br />

tua parrocchia.<br />

Non macchiarti mai la lingua<br />

accanendoti contro l’inerzia della tua parrocchia:<br />

invece rimboccati le maniche<br />

per fare tutto quello che ti viene richiesto.<br />

Ricordati: i pettegolezzi, le ambizioni, la voglia<br />

<strong>di</strong> primeggiare, le rivalità<br />

sono parassiti della vita parrocchiale:<br />

detestali, combattili, non tollerarli mai!<br />

10<br />

La legge fondamentale del servizio è l’umiltà:<br />

non imporre le tue idee, non avere ambizioni,<br />

servi nell’umiltà.<br />

E accetta anche <strong>di</strong> essere messo da parte,<br />

se il bene <strong>di</strong> tutti, ad un certo momento,<br />

lo richiede.<br />

Solo, non incrociare le braccia.<br />

buttati invece nel lavoro più antipatico<br />

e più schivato da tutti.<br />

e non ti salti in mente <strong>di</strong> fondare un partito<br />

<strong>di</strong> opposizione.<br />

Se i parroci sono possessivi e non lasciano fare,<br />

non farne un dramma:<br />

la parrocchia non va a fondo per questo.<br />

Ci sono sempre settori dove qualche<br />

vecchio parroco<br />

ti lascia piena libertà <strong>di</strong> azione:<br />

la preghiera, i poveri, i malati, le persone<br />

sole ed emarginate,<br />

basterebbe fossero vivi questi settori<br />

e la parrocchia <strong>di</strong>venterebbe viva.<br />

La preghiera, poi. nessuno te la con<strong>di</strong>ziona<br />

e te la può togliere.<br />

Ricordati bene che, con l’umiltà e la carità,<br />

si può <strong>di</strong>re qualunque verità in parrocchia.<br />

Spesso è l’arroganza e la presunzione che ferma<br />

ogni passo ed alza i muri.<br />

La mancanza <strong>di</strong> pazienza, qualche volta,<br />

crea il rigetto delle migliori iniziative.<br />

Quando le cose non vanno, prova a puntare il <strong>di</strong>to<br />

contro te stesso.<br />

invece <strong>di</strong> puntarlo contro i parroci e contro<br />

le situazioni.<br />

Hai le tue responsabilità, hai i tuoi precisi doveri:<br />

se hai il coraggio <strong>di</strong> un’autocritica,<br />

severa e schietta.<br />

forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri.<br />

Se la tua parrocchia fa pietà, la colpa è anche tua:<br />

basta una pugno <strong>di</strong> gente volenterosa per fare<br />

una rivoluzione,<br />

basta un gruppo <strong>di</strong> gente decisa a tutto<br />

a dare un volto nuovo ad una parrocchia.<br />

E prega incessantemente per la santità dei tuoi<br />

sacerdoti:<br />

sono i sacerdoti santi la ricchezza più straor<strong>di</strong>naria<br />

delle nostre parrocchie.<br />

sono i sacerdoti santi la salvezza dei nostri giovani.


:<br />

a<br />

i.<br />

Il nuovo consiglio Pastorale Parrocchiale<br />

(cPP)<br />

Nei giorni 17-18 aprile 2010 si sono svolte le elezioni per la designazione dei membri del Consiglio Pastorale<br />

Parrocchiale per gli anni 2010-2015.<br />

Le elezioni hanno avuto inizio sabato 17 aprile alle ore 17.45 nella chiesa <strong>di</strong> S.Rocco e si sono concluse<br />

domenica 18 aprile alle ore 19.30 nel salone del consorzio.<br />

Questi i numeri: votanti 309 - schede bianche 2 - schede nulle 2 - schede valide 305.<br />

Hanno ricevuto voti:<br />

(in grassetto gli eletti)<br />

Per la lista 1 (20-39 anni)<br />

baglioni antonio 46<br />

Belleri Loda elena 31<br />

bergomi riccardo 130<br />

Belluti Fabio 25<br />

buizza Giovanni 86<br />

crippa alessandro 16<br />

Fogazzi loris 37<br />

Friscione nunzio 11<br />

Gazzara adamo 22<br />

Maranesi roberta 69<br />

Maranesi Stefania 89<br />

Marchetti zanetti arianna 14<br />

Modrian Mauro 22<br />

Piva zammarchi cinzia 33<br />

rubaga rossella 49<br />

Per la lista 2 (40… anni)<br />

accoto neri Lucia 29<br />

Baresi Fulvio vittorio 28<br />

barucco Giuseppe 40<br />

Brignoli venturi valeria 13<br />

caretta Persello emanuela 93<br />

de Bortoli Missaglia noemi 20<br />

Farimbella biancamaria 87<br />

Filippini Marcello 86<br />

Furli Mauro 114<br />

scaratti zanetti caterina 26<br />

Vavassori econimo rosanna 69<br />

vignoni Fabrizio 30<br />

zanoletti Gianfranco 45<br />

Preghiera degli operatori pastorali<br />

Signore Dio nostro,<br />

aiutaci ad essere parte attiva dentro la Chiesa.<br />

Illumina la nostra mente perché riconosca i doni dello Spirito<br />

che rendono viva la comunità <strong>di</strong> quanti credono in te.<br />

Aiutaci a comprendere come e dove<br />

spendere le nostre energie perché nella Chiesa ci sia fraternità,<br />

preghiera e attenzione,<br />

ci sia corresponsabilità e rispetto reciproco.<br />

Signore nostro Dio,<br />

ren<strong>di</strong>ci consapevoli dei doni che sono negli altri<br />

e dacci la capacità <strong>di</strong> aiutare a svilupparli<br />

perché la tua Chiesa sia segno <strong>di</strong> risurrezione,<br />

luogo dove si sperimenta quella libertà e quella donazione<br />

reciproca a cui chiami l’intera umanità.<br />

Amen.<br />

11<br />

Membri <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

Mons. Gian Mario chiari<br />

don Gianluigi Moretti<br />

don roberto Morè<br />

Frate renzo<br />

Madre <strong>di</strong>na<br />

Lazzaroni Mandelli Laura<br />

(pres. ac)<br />

Membri scelti (per ora)<br />

dal prevosto<br />

accoto neri Lucia<br />

crippa alessandro<br />

econimo Fabio (caritas)<br />

a nome <strong>di</strong> tutta la comunità ringrazio tutti coloro che si sono impegnati<br />

in questi cinque anni nel cPP ed ora si de<strong>di</strong>cano ad altri settori<br />

<strong>di</strong> servizio. auguro un ottimo lavoro ai nuovi eletti. su tutti invoco la<br />

bene<strong>di</strong>zione del signore e il dono dello spirito. don Gian Mario


iniziazione cristiana<br />

un anno insieme<br />

L’esperienza dei genitori del Gruppo Betlemme<br />

Siamo giunti al termine del<br />

percorso <strong>di</strong> iniziazione cristiana<br />

dei genitori del gruppo<br />

Betlemme i cui figli inizieranno<br />

a frequentare il catechismo<br />

dal prossimo settembre ed è<br />

tempo <strong>di</strong> bilanci ma anche <strong>di</strong><br />

ringraziamenti.<br />

il primo grazie è rivolto a monsignore<br />

don Gian Mario perché<br />

ha fornito a noi genitori l’occasione<br />

(oggi quanto mai rara a<br />

causa dei mille impegni della<br />

vita quoti<strong>di</strong>ana) <strong>di</strong> conoscerci,<br />

<strong>di</strong> socializzare, <strong>di</strong> confrontarci,<br />

<strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione gli uni<br />

degli altri le proprie esperienze<br />

<strong>di</strong> vita, dalle <strong>di</strong>fficoltà incontrate<br />

nel corso matrimonio, ai dubbi<br />

e alle incertezze che a volte<br />

accompagnano le nostre scelte,<br />

ai motivi che possono impe<strong>di</strong>rci<br />

<strong>di</strong> avvicinarci all’eucarestia.<br />

siamo convinti pertanto <strong>di</strong> avere<br />

gettato le basi giuste per iniziare<br />

quel cammino senz’altro lungo e<br />

faticoso quale è quello <strong>di</strong> edUcare<br />

i nostri figli alla vita e alla<br />

fede, ma che sicuramente sarà<br />

altrettanto ricco <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni<br />

e <strong>di</strong> emozioni se intrapreso con<br />

amore, convinzione, impegno e<br />

coerenza.<br />

La scelta <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>videre i partecipanti<br />

agli incontri in gruppi <strong>di</strong> lavoro<br />

coor<strong>di</strong>nati dagli animatori si<br />

è rivelata anche per quest’anno<br />

una scelta vincente; sebbene per<br />

alcuni la partecipazione<br />

fosse sentita come un<br />

obbligo per permettere<br />

ai propri figli <strong>di</strong> ricevere<br />

in futuro i sacramenti,<br />

ben presto si sono ricreduti:<br />

durante gli incontri,<br />

infatti, ognuno <strong>di</strong><br />

noi ha avuto la possibilità<br />

<strong>di</strong> esprimere i propri<br />

pensieri nella massima<br />

libertà senza costrizioni<br />

o censure, superando le<br />

timidezze e gli imbarazzi iniziali,<br />

instaurando <strong>di</strong>aloghi civili e rispettosi<br />

talvolta animati e vivaci<br />

ma sempre sinceri, e rivedendo<br />

la propria posizione nei confronti<br />

della fede e della chiesa.<br />

talvolta infatti, ci nascon<strong>di</strong>amo<br />

<strong>di</strong>etro gli errori della chiesa intesa<br />

come istituzione (ve<strong>di</strong> per<br />

esempio i casi <strong>di</strong> pedofilia oggi<br />

alla ribalta sui me<strong>di</strong>a) per giustificare<br />

il nostro allontanamento<br />

da essa: grazie a Monsignore<br />

abbiamo capito che la chiesa è<br />

costituita da tutti i cristiani che<br />

accolgono la parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o e che<br />

vedono nel vangelo e nella vita<br />

<strong>di</strong> cristo il proprio modello <strong>di</strong><br />

vita.<br />

La chiesa è la comunità, è la famiglia,<br />

è la gioia, è la luce che<br />

ci guida e che illumina il mondo.<br />

Purtroppo nessuno è esente<br />

dalla eterna lotta tra il bene e il<br />

male: certo, è più facile cedere<br />

alle tentazioni del male (lo stesso<br />

Gesù ha avuto <strong>di</strong>fficoltà) che<br />

scegliere la strada più faticosa<br />

del bene, ma in noi genitori c’è<br />

la consapevolezza che siamo<br />

responsabili nei confronti dei<br />

nostri figli, ma anche della comunità<br />

in cui viviamo, delle scelte<br />

che oggi facciamo.<br />

Gesù ci ha insegnato che se<br />

oggi semini bene, domani raccoglierai<br />

i frutti.<br />

È per tali motivi che ci sentiamo<br />

“moralmente obbligati” e corresponsabili<br />

con la nostra Parrocchia<br />

nell’educare alla fede i<br />

nostri ragazzi: dobbiamo essere<br />

<strong>di</strong> esempio con il nostro comportamento<br />

e il nostro impegno<br />

nel lavoro, nella famiglia, nella<br />

scuola, nell’oratorio.<br />

Per festeggiare questo primo<br />

anno trascorso insieme, noi animatori<br />

dei gruppi – <strong>di</strong>ego, Maria<br />

angela, Mauro e rossella – abbiamo<br />

organizzato una cena in<br />

12<br />

Genitori che hanno costruito le<br />

scenografie del prossimo Musical<br />

(sabato 24 luglio 2010)<br />

oratorio: è stato un bellissimo<br />

momento <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, <strong>di</strong> un<br />

buonissimo spiedo tra le altre<br />

cose, con genitori, figli, amici,<br />

parenti e sacerdoti.<br />

Una serata ben riuscita grazie<br />

al supporto <strong>di</strong> tutti coloro che<br />

hanno contribuito a realizzarla:<br />

quin<strong>di</strong> un grazie <strong>di</strong> cuore ai genitori<br />

e ai volontari che si sono occupati<br />

della cucina e dei preparativi,<br />

delle pulizie e delle spese<br />

e a tutte le mamme che hanno<br />

preparato delle ottime torte per<br />

la gioia <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e piccini ma<br />

soprattutto <strong>di</strong> don Gigi.<br />

a conclusione, possiamo <strong>di</strong>re<br />

con certezza che questo primo<br />

anno <strong>di</strong> iniziazione cristiana ha<br />

dato i suoi primi frutti: sentire <strong>di</strong><br />

appartenere ad una comunità<br />

che con<strong>di</strong>vide gli stessi valori e<br />

il sentire dentro <strong>di</strong> sé la fiamma<br />

della fede sempre più forte, siamo<br />

convinti siano il segnale che<br />

stiamo percorrendo la strada<br />

giusta.<br />

La nostra famosa “valigia” è<br />

quasi piena: siamo pronti per intraprendere<br />

con i nostri ragazzi<br />

questo emozionante viaggio alla<br />

scoperta <strong>di</strong> Gesù.<br />

Grazie.<br />

Rossella e Maria Angela


Domenica 16 maggio 2010<br />

I ragazzi del gruppo Emmaus hanno<br />

ricevuto lo Spirito Santo e l’Eucarestia<br />

aLecci LUca<br />

arcos sandovaL MaitÈ<br />

ardoLFi sara<br />

astori aLessandro<br />

Baroni chiara<br />

BarUcco eLisa<br />

BeLotti FiLiPPo<br />

BeLotti GiorGia<br />

Berar<strong>di</strong> anna<br />

BoMBar<strong>di</strong>eri Gaia<br />

Bonera MatiLde PiLar<br />

Bosio andrea<br />

Brizio serena<br />

BUrranca aLessio<br />

cacciaMaLi isaBeL<br />

cadei andrea Giovanni<br />

caPUto steFano<br />

caretti FiLiPPo<br />

cecchini asia<br />

chiarenza Giovanni<br />

coLoMBi GiorGio<br />

danceLLi denise<br />

danesi PaoLo<br />

de sintas Martina<br />

deL BarBa Federica<br />

deLL’atti reBecca<br />

dossi MaUro<br />

FaBBri Francesca<br />

Feriti GiULia<br />

Ferrero vLa<strong>di</strong>Mir<br />

FiLiPPini edoardo<br />

Fiorini JacoPo<br />

GaroFFoLi Letizia<br />

Gatti cristian<br />

Gatti MicheLe<br />

Gazzara andrea<br />

Ghi<strong>di</strong>ni daMiano<br />

Grasso cristian<br />

inverar<strong>di</strong> aLessandro<br />

Jose’ GiLMar GUJMaraes JUnior<br />

LaMBerti nicoLa<br />

Lazzaroni aLBerto<br />

Lazzaroni thoMas<br />

Masotti PaoLo<br />

MiLini eLisa<br />

Minari Lorenzo<br />

Mora Francesco<br />

oLiviero vaLeria<br />

Pecis roBerta<br />

Piantoni aLLeGra<br />

Piantoni Matteo<br />

13<br />

PicUno Marco<br />

Pistoia eMMa<br />

Porcaro MicheLe<br />

PortoLese siLvia<br />

PreLa Mateo<br />

reato nicoLo’<br />

ricca LaUra<br />

rizzini davide<br />

roMoLi rosseLLa<br />

rossi GianLUca<br />

saLa iLaria<br />

saLvato eMMa<br />

saLvi edoardo<br />

seBastiani sara<br />

shaPKa enrico<br />

sPina aLice<br />

torteLLi aLessandra<br />

toscani steFano<br />

traPLetti FaUsto<br />

verMi Matteo<br />

vezzoLi Francesco<br />

vezzoLi irene<br />

zaMBoni PaoLa<br />

zanetti LUca<br />

zanotti eLena<br />

zini roBerta


iniziazione cristiana<br />

Un solo pane<br />

un unico corpo<br />

Durante l’anno <strong>di</strong> catechismo<br />

ci siamo<br />

preparati con grande<br />

impegno per ricevere questi<br />

sacramenti.<br />

La giornata è stata ricca <strong>di</strong><br />

emozioni, ci sentivamo agitati,<br />

felici e pronti all’incontro<br />

con lo spirito santo ad accogliere<br />

Gesù. siamo partiti in<br />

un bel pomeriggio <strong>di</strong> sole in<br />

corteo dalle suore canossiane,<br />

accompagnati dalle note<br />

“augurali” della Banda che ha<br />

contribuito a creare un’atmosfera<br />

perfetta per un incontro<br />

davvero importante. arrivati<br />

in chiesa abbiamo visto con<br />

immenso piacere che anche<br />

la comunità si stringeva intorno<br />

a noi con la preghiera.<br />

<strong>di</strong> questa cerimonia ricoderemo<br />

con particolare affetto<br />

l’omelia <strong>di</strong> Mons. Giacomo<br />

canobbio, durante la quale<br />

con semplicità ci ha narrato la<br />

storia <strong>di</strong> una classe <strong>di</strong> bambini<br />

come noi, molto scalmanati,<br />

ingestibili dagli insegnanti<br />

finchè arrivò un rugbista che<br />

con uno stratagemma sfidò<br />

i bambini e vinse utilizzando<br />

due gran<strong>di</strong> doni: inteLLetto<br />

e Fortezza.<br />

sicuramente portemo questi<br />

insegnamenti nella nostra<br />

vita, ora siamo cristiani a tutti<br />

gli effetti e finalmente a tutte<br />

le celebrazioni potremo ricevere<br />

il corpo <strong>di</strong> cristo.<br />

Grazie ai sacerdoti, catechiste<br />

e genitori, per averci guidato<br />

e sostenuto in questo<br />

cammino.<br />

il nostro augurio è <strong>di</strong> continuare<br />

così…<br />

Ragazzi Gruppo Emmaus<br />

la celebrazione:<br />

Inizio <strong>di</strong> un cammino gioioso<br />

il momento della celebrazione dei sacramenti è stato importante anche<br />

per noi catechiste perché ha rappresentato la conclusione <strong>di</strong><br />

un’”avventura” che abbiamo iniziato cinque anni fa per il cammino<br />

<strong>di</strong> iniziazione cristiana. ringraziamo i nostri sacerdoti che ci hanno<br />

accompagnato e aiutato ad imparare e riscoprire tanti aspetti della<br />

nostra fede che abbiamo potuto fare nostri e trasmettere ai ragazzi<br />

con semplicità e entusiasmo. abbiamo camminato insieme ai bambini,<br />

un po’ come i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> emmaus, sapendo che Gesù compie<br />

il viaggio con noi e che nel momento dello spezzare il pane Lui si fa<br />

riconoscere e offre se stesso. È bello inoltre pensare che il viaggio<br />

per i <strong>di</strong>scepoli, come per noi, dopo quello straor<strong>di</strong>nario incontro non<br />

è finito ma anzi è iniziato in modo più gioioso e sicuro.<br />

Marta<br />

Gruppo<br />

nazaret<br />

Domenica 23 maggio<br />

2010 i ragazzi<br />

del gruppo Nazaret<br />

hanno animato la liturgia<br />

del Battesimo<br />

<strong>di</strong> Pietro Ferrari nella<br />

Messa delle ore 9.30<br />

e nel pomeriggio<br />

hanno celebrato il rito<br />

<strong>di</strong> passaggio al gruppo<br />

Cafarnao con il solenne<br />

rinnovo delle promesse<br />

battesimali nella chiesa<br />

<strong>di</strong> S.Stefano.<br />

14


Domenica 30 maggio 2010<br />

I ragazzi del gruppo Oreb<br />

hanno ricevuto il sacramento della Cresima<br />

andreoli alessia<br />

andreoli William<br />

archetti stefano<br />

archetti nicola<br />

arcos Miguel<br />

ardolfi simone<br />

averol<strong>di</strong> clau<strong>di</strong>o<br />

Balsamo nicole<br />

Baroni Moira<br />

Baroni <strong>di</strong>ego<br />

Begnar<strong>di</strong> Paola<br />

Begni silvia<br />

Bellini Paolo<br />

Beretti Giulia<br />

Bertocchi alessandro<br />

Bertolina Beatrice<br />

Bizioli Giulia<br />

Bonar<strong>di</strong> sabrina<br />

Bonomi Marica<br />

Bosio Giada<br />

Brescianini alessandra<br />

Bruschetti valeria<br />

cancelli andrea<br />

capitanio Giambattista<br />

citta<strong>di</strong>ni Maddalena<br />

conter Benedetta<br />

cucchiara valentina<br />

delBono edoardo<br />

<strong>di</strong>mayuga Mark Ginous<br />

donghi Gianni<br />

donzellini Federico<br />

dotti edoardo<br />

Ferol<strong>di</strong> alessia<br />

Gaibotti Gabriel<br />

Gandossi valentina<br />

Germani debora<br />

Germani cristiana<br />

Gnali Matteo<br />

Gotti Marco<br />

Grassi Francesco<br />

Guarneri Marta<br />

Gussago Maria<br />

Lagorio antonio<br />

Lancini Marta<br />

Lobellari Michael<br />

Loda Luca<br />

Maffezzoni Giada<br />

Mandelli davide<br />

Manenti caterina<br />

Mangraviti Massimiliano<br />

Marchetti andrea<br />

Mazzolini davide<br />

Minari Giovanni<br />

Minelli chiara<br />

Moci Marilena<br />

Mocka Matteo<br />

Modonesi sara<br />

Myftaraga Mikaela<br />

Pedercini Marco<br />

Piani alessandro<br />

Piceni enrico<br />

Pietroboni simone<br />

Plebani nicolas<br />

15<br />

Poblete veronica<br />

Pontoglio cristian<br />

ramadani avni<br />

riva Gianluca<br />

rubagotti Matteo<br />

saleri davide<br />

saleri daniela<br />

scalvi edoardo<br />

scalvini elisa<br />

sciacca simona<br />

sguerri Michele<br />

sirani Michele<br />

soro andrea<br />

tegoletti andrea<br />

trapletti Jacopo<br />

venturini eva<br />

verzelletti serena<br />

vezzoli alessandro<br />

zalameda alessia<br />

zoppi irene<br />

zoppi arianna<br />

zojzi angjelo


Meeting dell’A.C.R.<br />

domenica 16 maggio 2010 si è tenuta a crema la<br />

Festa regionale dell’acr, tappa conclusiva dell’anno<br />

associativo, che ci ha visti protagonisti insieme<br />

ad altre 3600 persone tra ragazzi, educatori e genitori<br />

provenienti da tutta la Lombar<strong>di</strong>a.<br />

“<strong>di</strong>amo voce alla gioia” era lo slogan che ha accompagnato<br />

la giornata e il bellissimo sole ci ha<br />

permesso <strong>di</strong> invadere la città con tanti colori, canti<br />

e voglia <strong>di</strong> urlare a tutti la nostra felicità.<br />

sul pullman si respirava già un’atmosfera <strong>di</strong> festa e<br />

in compagnia dei ragazzi <strong>di</strong> Bornato abbiamo animato<br />

il viaggio con i canti e gli inni dell’acr.<br />

all’arrivo abbiamo seguito un “fiume <strong>di</strong> persone”<br />

che, come noi, si <strong>di</strong>rigeva verso l’oratorio che ci<br />

avrebbe ospitato durante la giornata; durante l’accoglienza<br />

abbiamo ricevuto una maglietta colorata<br />

che contrad<strong>di</strong>stingueva i <strong>di</strong>versi archi d’età. Questo<br />

il 10-11 aprile 2010, noi ragazzi<br />

del reparto <strong>di</strong> rovato abbiamo<br />

fatto un’uscita molto interessante<br />

e <strong>di</strong>vertente.<br />

dall’oratorio <strong>di</strong> rovato “don Bosco”<br />

siamo partiti con le nostre<br />

fedelissime due ruote e abbia-<br />

mo pedalato tra vigneti,<br />

campi, paesi, su stra<strong>di</strong>ne<br />

sterrate, piste ciclabili,<br />

ecc, passando da<br />

coccaglio e fino a chiari,<br />

dove siamo stati ospiti<br />

del rustico Belfiore (una<br />

cascina dove un’associazione<br />

volontari attenti<br />

a situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />

opera da anni per il sostegno alla<br />

persona <strong>di</strong>sabile).<br />

e indovinate dove abbiamo dormito?....nelle<br />

tende! abbiamo iniziato<br />

a montarle appena arrivati,<br />

in un grande prato. avevamo due<br />

tende, una delle Guide e l’altra<br />

degli esploratori. ognuno <strong>di</strong> noi<br />

aveva un compito nella costruzione;<br />

c’era chi doveva piantare<br />

i picchetti, chi doveva tenere su<br />

i pali, chi doveva stendere il telo<br />

16<br />

segno ci ha resi,<br />

anche se <strong>di</strong> paesi<br />

<strong>di</strong>versi, tutti<br />

uguali, appartenenti<br />

ad un’unica<br />

grande famiglia<br />

e con lo stessa<br />

missione <strong>di</strong> essere portatori <strong>di</strong> gioia nelle nostre comunità.<br />

durante la mattinata, dopo una breve animazione,<br />

abbiamo giocato e fatto amicizia con i ragazzi delle<br />

altre <strong>di</strong>ocesi. dopo il pranzo il paese si è accorto<br />

della nostra presenza: un lungo corteo ha invaso<br />

le vie della città e con i suoi canti e i suoi colori ha<br />

raggiunto la piazza del duomo, dove abbiamo celebrato<br />

la santa messa, presieduta dal vescovo <strong>di</strong><br />

crema.<br />

Queste le sue parole durante l’omelia: “noi oggi<br />

celebrando l’eucaristia, riceviamo questo mandato:<br />

partecipare al grande <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> <strong>di</strong>o perché la<br />

civiltà dell’amore si realizzi anche attraverso <strong>di</strong> noi,<br />

che abitiamo nelle <strong>di</strong>verse chiese <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a . La<br />

gioia che siete invitati ad irra<strong>di</strong>are nel mondo non è<br />

solo frutto del vostro entusiasmo <strong>di</strong> ragazzi, ma è<br />

dono che Gesù risorto regala a ciascuno <strong>di</strong> voi. ricevete<br />

lo spirito santo e donatelo a chi ne è privo:<br />

egli sostiene e ravviva la gioia degli uomini. egli ci<br />

aiuta a costruire un mondo più umano e più fraterno,<br />

più giusto e solidale.”<br />

e’ stato bello con<strong>di</strong>videre questa festa con tutti gli<br />

acierrini della Lombar<strong>di</strong>a e speriamo davvero <strong>di</strong> riuscire<br />

a trasmettere la gioia che si è respirata nella<br />

giornata a tutta la nostra comunità.<br />

e così via. i capi, che ci avevano<br />

precedentemente insegnato<br />

come montarle, ci hanno dato un<br />

piccolo aiuto, ma per lo più hanno<br />

ammirato come riuscivamo a<br />

montarle perfettamente tutti da<br />

soli! anche la sera è stata <strong>di</strong>versa<br />

da tutte le altre uscite. infatti i<br />

capi reparto ci hanno insegnato<br />

a cucinare alla trappeur, che è un<br />

tipo <strong>di</strong> preparazione dei cibi effettuata<br />

senza l’utilizzo <strong>di</strong> utensili


Separazioni,<br />

<strong>di</strong>vorzi,<br />

nuove unioni<br />

nella nostra comunità cristiana<br />

“Se tu conoscessi<br />

il dono <strong>di</strong> Dio” (Gv 4,1-30)<br />

a cura della Consulta regionale Lombarda<br />

per la pastorale della Famiglia<br />

E’ Gesù che dona acqua viva!<br />

L’incontro <strong>di</strong> Gesù con una donna samaritana che<br />

va al pozzo ad attingere acqua (cfr. in alto il mosaico<br />

<strong>di</strong> M.l. Rupnik) è icona <strong>di</strong> un incontro fra chi ha il<br />

cuore fe rito e Chi può risanarlo. “Se tu conoscessi<br />

il dono <strong>di</strong> Dio” - le <strong>di</strong>ce Gesù - a Lui chiederesti l’acqua<br />

che zampilla per la vita eterna e che può scaturire<br />

anche in si tuazioni <strong>di</strong> sofferenza, <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong><br />

bisogno d’amore. Nell’incontro con Gesù la Samaritana,<br />

che aveva vissuto esperienze matrimoniali particolari,<br />

ritrova se stessa. Si rende conto con sorpresa<br />

che Gesù conosce bene la concretezza della sua vita,<br />

così come la sua umanità, con le sue luci e le sue<br />

ombre. Si sente provocata, scossa, ma soprattutto<br />

amata e profondamente accolta nonostante le sue<br />

povertà. E’ Gesù l’acqua che trasforma le lacrime<br />

in rigenerazione, e la comunità ecclesiale è chiamata<br />

ad essere la fontana del villaggio ove possano<br />

attingere tutti coloro che hanno sete <strong>di</strong> vera consolazione,<br />

illuminazione e sostegno, anche riguardo alla<br />

pro pria situazione matrimoniale.<br />

La Chiesa è chiamata ad accostarsi<br />

con amore e delicatezza<br />

“A queste persone la Chiesa ha il dovere primario<br />

<strong>di</strong> accostarsi con amore e de licatezza, con premura<br />

e attenzione materna, per annunciare la vicinanza<br />

mise ricor<strong>di</strong>osa <strong>di</strong> Dio in Gesù Cristo. È lui il vero Buon<br />

Samaritano, che si è fatto nostro prossimo, versa<br />

l’olio e il vino sulle nostre piaghe e ci conduce nella<br />

locanda, la Chiesa, in cui ci fa curare, affidandoci ai<br />

suoi ministri e pagando <strong>di</strong> persona in an ticipo per la<br />

nostra guarigione. Sì il Vangelo dell’amore e della vita<br />

è anche sem pre il vangelo della misericor<strong>di</strong>a, che si<br />

rivolge all’uomo concreto e peccatore che noi siamo,<br />

per risollevarlo da qualsiasi caduta, per ristabilirlo da<br />

qualsiasi ferita”. (Benedetto XVI, Discorso al Congresso<br />

internazionale su matrimonio e famiglia, 05.04.2008)<br />

“La comunità ecclesiale deve più che mai sostenere<br />

il coniuge separato; pro<strong>di</strong> gargli stima, solidarietà,<br />

comprensione e aiuto concreto in modo che “gli<br />

sia pos sibile conservare la fedeltà anche nella <strong>di</strong>fficile<br />

situazione in cui si trova; aiutarlo a coltivare l’esigenza<br />

del perdono propria dell’amore cristiano e la<br />

<strong>di</strong>sponibilità al l’eventuale ripresa della vita coniugale<br />

anteriore. Il suo esempio <strong>di</strong> fedeltà e coe renza cristiana<br />

assume un particolare valore <strong>di</strong> testimonianza...<br />

La Chiesa, istituita per condurre a salvezza tutti<br />

gli uomini e soprattutto i battez zati, non può abbandonare<br />

a se stessi coloro che - già congiunti col<br />

vincolo ma trimoniale sacramentale - hanno cercato<br />

<strong>di</strong> passare a nuove nozze. Perciò si sforzerà, senza<br />

stancarsi, dì mettere a loro <strong>di</strong>sposizione i suoi mezzi<br />

<strong>di</strong> salvezza. Preghi per loro, li incoraggi, si <strong>di</strong>mostri<br />

madre misericor<strong>di</strong>osa e così li sostenga nella fede<br />

e nella speranza”. (Giovanni Paolo II, Esortazione ap.<br />

Familiaris Consortio 22.11.1981, nn° 83-84)<br />

… con sollecitu<strong>di</strong>ne viva …<br />

“La sollecitu<strong>di</strong>ne pastorale della Chiesa deve farsi<br />

viva verso le famiglie che si trovano in situazioni <strong>di</strong>fficili<br />

o irregolari. Ma tutto questo sulla misura del<br />

Cuore <strong>di</strong> Cristo: cioè attraverso un’azione pastorale<br />

che riproponga la stessa missione <strong>di</strong> Cristo nei suoi<br />

contenuti e che riviva il suo stesso spirito <strong>di</strong> amore e<br />

<strong>di</strong> donazione”.<br />

“Occorre richiamare l’appartenenza alla Chiesa<br />

anche dei cristiani che vivono in situazione matrimoniale<br />

<strong>di</strong>fficile o irregolare: tale appartenenza si fonda<br />

sul battesimo con la novità che esso introduce e<br />

si alimenta con una fede non to talmente rinnegata.<br />

È una consapevolezza che deve crescere dentro la<br />

comu nità cristiana: è in tale consapevolezza che la<br />

comunità può e deve prendersi cura <strong>di</strong> questi suoi<br />

membri; è nella stessa consapevolezza che essi<br />

1


2<br />

possono e devono partecipare alla vita e alla missione<br />

della Chiesa, sin dove lo esige e lo consente la<br />

loro tipica situazione ecclesiale”.<br />

“È segno <strong>di</strong> squisita carità un’azione pastorale davvero<br />

ecclesiale, nella quale tutti, senza sminuire in<br />

nulla la sana dottrina <strong>di</strong> Cristo e insieme facendosi<br />

eco della voce e dell’amore del Redentore, parlino<br />

lo stesso linguaggio della Chiesa e del suo magistero”.<br />

(Conferenza eP i sC o Pa l e ita l i a n a, Direttorio <strong>di</strong> Pastorale<br />

Familiare, 25.07.1993, nn° 191, 196, 203).<br />

… e segni profetici<br />

“Nel corso della vita familiare è possibile andare incontro<br />

a dolorose espe rienze <strong>di</strong> fallimenti del proprio<br />

progetto matrimoniale. Chi per le più <strong>di</strong>verse<br />

ragioni, venisse a trovarsi in questa situazione non<br />

deve incontrare nelle no stre comunità cristiane solitu<strong>di</strong>ne,<br />

emarginazione né tanto meno un giu<strong>di</strong>zio<br />

che scoraggia e allontana proprio chi ha bisogno <strong>di</strong><br />

sentirsi in qualche modo<br />

compreso.<br />

“Chie<strong>di</strong>amo allo Spirito Santo che ispiri gesti e segni<br />

profetici che rendano chiaro a tutti che nessuno<br />

è escluso dalla misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio, che nessuno è<br />

mai abbandonato da Dio, ma solo sempre cercato<br />

e amato. La consapevolezza <strong>di</strong> essere amati rende<br />

possibile l’impossibile”.<br />

(Co n f e r e n z a eP i sC o Pa l e lo m B a r d a, Lettera alle famiglie,<br />

08.09.2001, nn. 27 - 28.<br />

Quando una famiglia si <strong>di</strong>vide:<br />

un dolore per tutti<br />

Il momento della separazione rappresenta per ogni<br />

coppia una lacerazione che, come ogni ferita, provoca<br />

“dolore”: sofferto anzitutto dai coniugi, ma anche<br />

dai figli, dai familiari e dagli amici, e dalla Chiesa<br />

stessa...<br />

I coniugi si affliggono per la fine <strong>di</strong> un rapporto in<br />

cui avevano creduto e che si sbriciola sotto gli occhi<br />

<strong>di</strong> tutti. Il dolore colpisce ogni aspetto della vita, da<br />

quelli pratici e concreti a quelli psicologici ed emotivi<br />

(paura del giu<strong>di</strong>zio al trui, senso <strong>di</strong> fallimento e inadeguatezza,<br />

incertezza per il futuro, ...). Tante domande<br />

assillano la mente: “Dove ho sbagliato?”, “Perché<br />

proprio a noi?”. La separazione, anche quando vista<br />

come un male minore, è frequen temente accompagnata<br />

da sensi <strong>di</strong> colpa che attanagliano la persona<br />

in una morsa. I legami familiari si spezzano, le amicizie<br />

comuni si <strong>di</strong>vidono, le rela zioni affettive prima<br />

coltivate insieme per lo più svaniscono, anche il proprio<br />

ruolo genitoriale è messo in <strong>di</strong>scussione: niente<br />

non sarà più come prima. A tutto questo si aggiunge<br />

un dolore, ancora più profondo, che riguarda la sfera<br />

spirituale: la rottura <strong>di</strong> un impegno sacro. Inoltre, chi<br />

è passato ad una nuova unione prende coscienza <strong>di</strong><br />

una con<strong>di</strong>zione particolare da vivere all’interno della<br />

comunità cristiana.<br />

I figli, anche nelle separazioni meno conflittuali, soffrono,<br />

in maniera <strong>di</strong>versa a seconda dell’età, respirando<br />

un clima familiare mutato e dovendo vivere il<br />

<strong>di</strong>stacco anche fisico dal genitore che non è più in<br />

casa. Vi è anche per loro un grande dolore: la per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> un modello familiare che avrebbe dovuto rappresentare<br />

una base sicura per la loro crescita e alla<br />

quale assistono fragili ed impotenti, magari sentendosi<br />

essi stessi inconsciamente la causa della rottura.<br />

La Chiesa, che ha a cuore il valore e la centralità<br />

del matrimonio e che cerca <strong>di</strong> sostenere i coniugi<br />

nei momenti <strong>di</strong>fficili, soffre anch’essa <strong>di</strong> fronte al<br />

dramma <strong>di</strong> una famiglia <strong>di</strong>visa. La comunità non può<br />

non interrogarsi sul perché <strong>di</strong> questi fallimenti, chiedendosi<br />

da una parte che cosa avrebbe potuto fare<br />

<strong>di</strong> più per evi tarli e dall’altra che cosa può fare per<br />

accompagnare coloro che vivono la sof ferenza della<br />

separazione o la complessità <strong>di</strong> una nuova unione.<br />

Accettare e affrontare questa sofferenza è un’impresa<br />

<strong>di</strong>fficile e cercare <strong>di</strong> creare nuovi equilibri spesso<br />

è un percorso tortuoso. Eppure, proprio l’accettazione<br />

<strong>di</strong> questa fatica può essere stimolazione per nuovi<br />

e proficui cammini <strong>di</strong> fede e per una rinnovata<br />

speranza.<br />

Quali cammini <strong>di</strong> fede?<br />

In queste particolari situazioni familiari l’aspetto della<br />

fede non è marginale. E’ vero e anche comprensibile<br />

che molto spesso sono altre le preoccupazioni<br />

che assillano i pensieri <strong>di</strong> chi affronta questo dolore;<br />

ma sono il cuore e lo spirito che vanno anzitutto sostenuti,<br />

perché trovino nuova forza per affrontare le<br />

<strong>di</strong>fficoltà e nuova luce per alimentare la speranza. La<br />

fede, e cioè il rapporto vivo col Dio della consolazione<br />

e della misericor<strong>di</strong>a, tocca proprio questi ambiti<br />

esistenziali. Ecco perché è importante intensificare<br />

la propria vita cristiana, attraverso mezzi’ e modalità<br />

possibili e adatti, e avendo presente il comandamento<br />

dell’amore come prima e fondamentale via<br />

per seguire Gesù. Ma, allora, quali cammini <strong>di</strong> fede?<br />

ascoltare e me<strong>di</strong>tare la Parola <strong>di</strong> Dio, che aiuta a<br />

rileggere la propria storia e a trovare una luce che <strong>di</strong>a<br />

il vero volto e valore alle cose: Gesù non è venuto<br />

per giu<strong>di</strong>care, ma per essere nostro amico e portare<br />

la croce con noi; nelle sue pa role si scopre un modo<br />

nuovo <strong>di</strong> vedere la vita, gli altri, i valori. Gesù ha in<br />

mente per ognuno cose molto più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> quanto<br />

possiamo immaginare; alla luce della sua parola e<br />

del suo stile <strong>di</strong> vita, possiamo ritrovare forza e speranza.<br />

vivere intensamente la S. Messa, nella consapevo-


lezza che da questa fonte tutti i membri della Chiesa<br />

possono ricevere la grazia <strong>di</strong> cui hanno bisogno nelle<br />

loro particolari situazioni <strong>di</strong> vita e l’energia per continuare<br />

a partecipare alla comu nità ecclesiale, nella<br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> una profonda comunione spirituale<br />

con il Signore e fra <strong>di</strong> noi.<br />

partecipare attivamente alla vita or<strong>di</strong>naria della<br />

parrocchia, unendo la preghiera personale e familiare<br />

alle iniziative comunitarie, ma anche usufruire<br />

degli iti nerari spirituali creati nelle nostre <strong>di</strong>ocesi<br />

per venire incontro alle persone che hanno vissuto<br />

l’interruzione del loro legame matrimoniale, itinerari<br />

<strong>di</strong> vera fra ternità nella fede e nell’amicizia;<br />

con<strong>di</strong>videre i cammini penitenziali proposti in comunità<br />

per tutti i fedeli, come segno e strumento<br />

concreto <strong>di</strong> un continuo cammino <strong>di</strong> conversione, <strong>di</strong><br />

per dono e <strong>di</strong> riconciliazione con se stessi, con gli<br />

altri e soprattutto con Dio;<br />

alimentare una vita <strong>di</strong> carità che, proprio a partire<br />

da situazioni <strong>di</strong> sofferenza vis sute nella fede, può acquistare<br />

un valore particolare e una capacità <strong>di</strong> bene<br />

più sensibile e autentica verso gli altri. Ciò favorirà<br />

una serena e proficua collabo razione con il coniuge<br />

separato per l’educazione dei figli, per farli crescere<br />

in un clima <strong>di</strong> amore, superando conflittualità e<br />

<strong>di</strong>saccor<strong>di</strong> nocivi per tutti.<br />

L’accompagnamento <strong>di</strong> una buona guida spirituale<br />

può favorire questi cammini <strong>di</strong> fede, nella consapevolezza<br />

che l’amore <strong>di</strong> Dio è sempre operante in<br />

mezzo a noi.<br />

… e i Sacramenti?<br />

È un argomento che sta particolarmente a cuore<br />

a chi si trova in situazioni matri moniali particolari,<br />

poiché nei Sacramenti sente che è in gioco il rapporto<br />

perso nale con Dio e l’effettiva partecipazione<br />

alla Chiesa. E questo è da tenere in grande considerazione;<br />

ma è altrettanto importante non cadere<br />

in interpretazioni in<strong>di</strong>vi dualistiche o occasionali dei<br />

Sacramenti. Essi vanno visti dentro la più ampia vita<br />

cri stiana e nel loro autentico significato ecclesiale e<br />

comunitario e non in quanto mezzi <strong>di</strong> accettazione<br />

o esclusione, nella consapevolezza che in essi, e in<br />

particolare nella Eucarestia, la Chiesa celebra e offre<br />

la presenza salvifica <strong>di</strong> Gesù che ci incontra tutti secondo<br />

le vie rese possibili dalla nostra fede e dalle<br />

nostre con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita.<br />

E così, chi è “separato o <strong>di</strong>vorziato”, ma non ha instaurato<br />

una nuova unione, può alimentare la propria<br />

vita cristiana attraverso i mezzi che la Chiesa offre,<br />

com presi la Confessione e la S.Comunione. I sacerdoti<br />

però, nell’accompagnare que ste persone nella<br />

vita spirituale e sacramentale, sono chiamati a soste-<br />

nere, secondo i casi, cammini <strong>di</strong> consolazione, sostegno,<br />

perdono oppure <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento, ri parazione,<br />

maturazione (soprattutto per chi è passato al <strong>di</strong>vorzio<br />

senza vera ne cessità). Pertanto nei Sacramenti queste<br />

persone possono trovare un forte aiuto per la loro vita,<br />

compresa la scelta <strong>di</strong> rimanere fedeli al loro matrimonio<br />

e, se possi bile, <strong>di</strong> ricostituire la vita coniugale.<br />

Di fronte a chi vive in una nuova unione, “conviventi”<br />

o “risposati civilmente”, e ai nuovi partner la Chiesa<br />

riconosce la presenza <strong>di</strong> una situazione matrimoniale<br />

cosiddetta irregolare, cioè obiettivamente non<br />

conforme all’insegnamento <strong>di</strong> Gesù sull’in<strong>di</strong>ssolubilità<br />

del matrimonio; e quin<strong>di</strong> la Chiesa, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong><br />

un giu<strong>di</strong>zio in co scienza dove solo Dio può vedere,<br />

mette in atto alcune norme adeguate alla si tuazione.<br />

Infatti, pur continuando per essi la vita cristiana con<br />

i molteplici mezzi offerti in comunità, la scelta <strong>di</strong> non<br />

interrompere la nuova unione o quantomeno <strong>di</strong> non<br />

trasformarla in un rapporto amicale e fraterno non<br />

mette nelle con<strong>di</strong>zioni per potersi accostare alla Confessione<br />

e alla S. Comunione. Certo, accettare que sto<br />

non è facile, ma si tratta <strong>di</strong> un atto <strong>di</strong> verità davanti<br />

a Dio e anche <strong>di</strong> testimo nianza sofferta verso gli altri<br />

fedeli. Tuttavia, in una permanente con<strong>di</strong>visione<br />

ecclesiale ciò porterà ad intensificare la comunione<br />

spirituale e un continuo de siderio <strong>di</strong> riconciliazione.<br />

Nessuno, infatti, è escluso dall’amore misericor<strong>di</strong>oso<br />

<strong>di</strong> Dio e la Chiesa è chiamata ad accompagnare<br />

tutti sia durante la vita che al mo mento della morte,<br />

affidando nelle mani <strong>di</strong> Dio le anime dei suoi fedeli.<br />

In un ambito pastorale così delicato, i sacerdoti e gli<br />

operatori pastorali hanno il compito <strong>di</strong> essere vicini<br />

a tutti e <strong>di</strong> offrire insegnamenti chiari e in<strong>di</strong>cazioni<br />

oppor tune, per evitare confusione, <strong>di</strong>sorientamento<br />

o allontanamento dei fedeli.<br />

Comunità ecclesiale:<br />

quale accoglienza?<br />

Le occasioni offerte in comunità per incontrare<br />

questi fratelli sono molteplici, come per esempio<br />

i Sacramenti per i loro figli: Battesimo, Confessione,<br />

Cresima e prima Co munione, con i rispettivi cammini<br />

catechistici. Ci sono poi gli incontri per la bene<strong>di</strong>zione<br />

delle famiglie, oppure circostanze <strong>di</strong> malattia<br />

o <strong>di</strong> morte <strong>di</strong> qualche caro; o colloqui personali per<br />

un sostegno morale e religioso o anche ma teriale. Si<br />

tratta <strong>di</strong> occasioni preziose, per far sentire a questi<br />

fratelli che conti nuano ad essere parte della comunità<br />

e che in essa possono trovare sostegno per loro vita<br />

cristiana e quella dei figli.<br />

La comunità ecclesiale è chiamata ad accompagnare<br />

queste persone con spirito <strong>di</strong> verità e <strong>di</strong> carità:<br />

ascoltando, <strong>di</strong>alogando, con<strong>di</strong>videndo i loro cam-<br />

3


4<br />

mini spiri tuali, alimentando le speranze ed evitando<br />

giu<strong>di</strong>zio e pettegolezzo. La carità chiede <strong>di</strong> offrire sostegno<br />

a quei bisogni concreti che spesso incontra<br />

chi si trova in queste situazioni. Ascoltare significa<br />

mettersi al loro fianco, con pazienza e comprensione,<br />

favorendo se necessario l’incontro con persone<br />

competenti che li aiutino a conoscere meglio la propria<br />

situazione cristiana ed ecclesiale, e, secondo i<br />

casi, a in<strong>di</strong>viduare possibili cammini <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione<br />

coniugale o genitoriale, op pure a informarsi in merito<br />

a un eventuale causa <strong>di</strong> nullità matrimoniale.<br />

Nella partecipazione alla vita della comunità, tutti<br />

possono dare il loro apporto, in base ai propri talenti,<br />

sul versante liturgico, formativo, caritativo, missionario,<br />

culturale; in una continua tensione alla santificazione<br />

della propria vita e alla co struzione della<br />

comunità. Tuttavia, per alcuni incarichi la Chiesa richiede<br />

partico lari con<strong>di</strong>zioni, fra cui anche la regolarità<br />

in ambito matrimoniale; pertanto, oltre a criteri<br />

più generali <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento, occorre tener presente<br />

in particolare che per coloro che sono passati ad una<br />

nuova unione non vi è la possibilità <strong>di</strong> avere l’in carico<br />

Diocesi <strong>di</strong> Brescia<br />

“Miei cari figli, sorelle e fratelli in Cristo, pace e<br />

bene a voi e ai vostri fami liari. La vita <strong>di</strong> tutti noi è<br />

come un pellegrinaggio, pieno <strong>di</strong> gioie e <strong>di</strong> dolori,<br />

con un sicuro compagno <strong>di</strong> viaggio e verso la<br />

pienezza <strong>di</strong> comunione con Dio. Non siamo soli,<br />

ma la fatica rimane. Conosco i momenti <strong>di</strong>fficili<br />

e spesso dolorosi che state vivendo: vi sono vicino<br />

e vi esorto a camminare nella vita cristiana,<br />

secondo le possibilità che la Chiesa abbondantemente<br />

vi mette a <strong>di</strong>sposizione ogni giorno. Mi<br />

rendo conto, però, che sono ancora tante le domande<br />

che restano inevase e non trovano una<br />

risposta che vi sod<strong>di</strong>sfa. Si rende necessario anche<br />

un qualche percorso specifico, mirato per le<br />

singole situazioni personali e familiari. Per queste<br />

ragioni le nostre <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Lom bar<strong>di</strong>a si vogliono<br />

dotare <strong>di</strong> un ulteriore strumento comunicativo,<br />

agile e si curo. Verità e accoglienza fraterna sono<br />

le note che lo contrad<strong>di</strong>stinguono; vi auguro che<br />

siano anche i vostri passi nel sentiero <strong>di</strong> santità,<br />

comune a tutto il popolo <strong>di</strong> Dio”.<br />

il Vescovo<br />

+ Luciano Monari<br />

Riferimenti:<br />

Ritrovi del Gruppo Galilea: cammino spirituale<br />

attorno alla Parola <strong>di</strong> Dio<br />

- Centro pastorale Paolo VI, via Gezio Calini, 30 -<br />

Brescia -Tel. 030/3773511 - Ogni primo sabato<br />

del mese dalle ore 17.00 alle 19.00.<br />

<strong>di</strong> padrino o madrina, il ministero <strong>di</strong> lettore, il mandato<br />

<strong>di</strong> catechista (in particolare per i Sacramenti<br />

dell’iniziazione cristiana), la nomina <strong>di</strong> membro dei<br />

consigli pastorali. Anche in questo caso non significa<br />

giu<strong>di</strong>care le coscienze delle persone, ma solo riconoscere<br />

che alcuni incarichi ecclesiali richiedono una<br />

piena testimonianza cristiana, anche dal punto <strong>di</strong> vista<br />

oggettivo e normativo.<br />

In comunità tutti secondo le proprie possibilità possono<br />

ricevere e dare, anche a partire dalla propria<br />

situazione matrimoniale vissuta nel modo migliore<br />

possibile. E così, accanto alla testimonianza <strong>di</strong> chi<br />

sta conducendo una buona vita coniu gale fondata<br />

sul Sacramento del matrimonio, sarà importante<br />

valorizzare anche l’impegno convinto <strong>di</strong> chi, pur<br />

separato, cerca <strong>di</strong> vivere nella fedeltà al suo matrimonio<br />

e così pure la serietà <strong>di</strong> chi, avendo costituito<br />

una nuova unione, accetta con obbe<strong>di</strong>enza sofferta<br />

quanto in<strong>di</strong>cato dalla Chiesa; questo<br />

impegno e questa serietà, sia pure in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi,<br />

offrono testimonianza forte al valore del sacramento<br />

del matrimonio, ma soprattutto al valore<br />

della fede cristiana.<br />

- Rupis Mariae, Centro Volontari della Sofferenza,<br />

via Matteotti, 6 - Monti-chiari (Bs) -Tel.<br />

030/9961238 - Ogni terzo sabato del mese<br />

dalle ore 16.00 alle ore 18.00.<br />

- Eremo dei Santi Pietro e Paolo - Bienno (Bs) -<br />

Tel. 0364/40081 - Ogni terzo giovedì del mese<br />

dalle ore 20.00 alle ore 21.30.<br />

Per incontri personali:<br />

- Ufficio Famiglia <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Brescia, via Trieste,<br />

13 - Brescia -Tel. 030/3722234 - famiglia@<strong>di</strong>ocesi.brescia.it.<br />

- Consultorio <strong>di</strong>ocesano, Via Schivar<strong>di</strong>, 58 - Brescia<br />

- Tel. 030/396613 (anche per “consulenza<br />

canonica” in vista <strong>di</strong> un’eventuale causa <strong>di</strong><br />

nul lità) - consultorio<strong>di</strong>ocesano@consultorio<strong>di</strong>ocesanobrescia.it.<br />

Brevi in<strong>di</strong>cazioni bibliografiche<br />

- ConGreGazione Per la dottrina della fede (a<br />

cura), Sulla pastorale dei <strong>di</strong> vorziati risposati, Libreria<br />

E<strong>di</strong>trice Vaticana, 1998.<br />

- <strong>di</strong>oniGi tettamanzi, // Signore è vicino a chi ha il<br />

cuore ferito (Sai 34,19) -Lettera agli sposi in situazione<br />

<strong>di</strong> separazione, <strong>di</strong>vorzio e nuova unione,<br />

Centro Ambrosiano, Milano 2008.<br />

- Consulta reGionale lomBarda Per la Pastorale del-<br />

la famiGlia (a cura), Se condo il cuore <strong>di</strong> Cristo,<br />

Centro Ambrosiano, Milano 2009.<br />

- euGenio zanetti (ed.), Dopo l’inverno - testimonianze,<br />

domande e messaggi -, <strong>di</strong> separati, <strong>di</strong>vorziati<br />

o risposati che vivono nella Chiesa, Ed.<br />

Ancora, Mi lano 2005.


da cucina, ma esclusivamente<br />

con ciò che la natura può offrire<br />

(rami, pietre...). anche in questa<br />

occasione, ognuno <strong>di</strong> noi aveva<br />

un compito; c’era chi doveva tagliare<br />

il pollo in piccoli cubetti, chi<br />

doveva tagliare i peperoni, i würstel;<br />

chi doveva preparare il pane<br />

“twist” (in cui l’impasto viene arrotolato<br />

a spirale su uno bastoncino<br />

e posto a cuocere sopra le<br />

braci) e chi il dolce... perchè non<br />

ci siamo fatti mancare nemmeno<br />

quello! tutto quello che c’era da<br />

far cuocere, noi l’abbiamo cotto<br />

alla brace. durante la cottura<br />

ci sono stati dei piccoli <strong>di</strong>sagi<br />

perché c’era qualcuno che si <strong>di</strong>vertiva<br />

a soffiare sulle braci e le<br />

vorremmo ringraziare con tutto il<br />

cuore per l’accoglienza e l’attenzione<br />

verso le missioni da parte<br />

<strong>di</strong> tutti i componenti della Parrocchia<br />

<strong>di</strong> rovato.<br />

ogni volta che torniamo dal Perù<br />

incontriamo <strong>di</strong>sponibilità, desiderio<br />

<strong>di</strong> conoscere e affiancare la<br />

realtà missionaria dove viviamo<br />

ormai da 15 anni.<br />

così anche tramite la cena del<br />

Povero del mese <strong>di</strong> marzo abbiamo<br />

sentito quanta attenzione c’è<br />

nel cuore della Parrocchia verso<br />

gli ultimi più lontani, ma anche<br />

verso quelli vicini.<br />

Quanta <strong>di</strong>sponibilità anche verso<br />

chi, qua, ha bisogno, è <strong>di</strong>verso,<br />

ha <strong>di</strong>fficoltà. nella nostra missione<br />

<strong>di</strong> tarapampa, che appartiene<br />

al gruppo operazione Mato<br />

Grosso, viviamo con i nostri figli<br />

fiamme e il fumo, alzandosi, rischiavano<br />

<strong>di</strong> bruciare o far affumicare<br />

il cibo.<br />

dopo cena c’è stato un avvenimento<br />

che per due persone in<br />

particolare è stato importantissimo<br />

e penso che lo sia ancora<br />

nel loro ricordo. Gloria e roberto<br />

hanno fatto la promessa scout<br />

per entrare a far parte del gruppo<br />

scout rovato 1 a tutti gli effetti.<br />

Gloria, finita la promessa, si<br />

è commossa talmente tanto che<br />

le sono venute le lacrime agli occhi.<br />

a lei è piaciuto molto perché<br />

lì, quella sera, erano venuti tutti<br />

gli scout da rovato per assistere<br />

alla promessa, compresi don Gigi<br />

(il nostro assistente ecclesiastico)<br />

ed una nostra professoressa<br />

a cui teniamo molto, anche lei<br />

capo scout.<br />

anche roberto naturalmente si è<br />

emozionato però lui è riuscito a<br />

trannere le lacrime.<br />

La serata finalmente era finita e<br />

tutti eravamo stanchi ma contenti.<br />

siamo andati in tenda, ci siamo<br />

messe in pigiama poi abbiamo<br />

chiacchierato un pochino. La<br />

chiacchierata nella nostra tende<br />

<strong>di</strong> Guide era incentrata su un po’<br />

<strong>di</strong> timore per la nuova esperienza<br />

che stavamo vivendo, ma poi ci<br />

siamo addormentati tutti e non<br />

abbiamo pensato più a nulla.<br />

La mattina dopo siamo stati sve-<br />

17<br />

gliati da una splen<strong>di</strong>da canzone<br />

scout. ci siamo rapidamente vestiti,<br />

abbiamo fatto gli zaini, smontato<br />

le tende e poi siamo andati a<br />

fare colazione. anche durante la<br />

mattina c’è stato un grande avvenimento.<br />

abbiamo infatti creato<br />

le squadriglie. noi Guide abbiamo<br />

scelto <strong>di</strong> chiamarci “api” e il<br />

nostro urlo <strong>di</strong> squadriglia è “api!<br />

Golose e laboriose! zzzzz!”; la<br />

nostra capo squadriglia è Benedetta<br />

mentre la vice è sara.<br />

Gli esploratori si sono invece<br />

chiamati “aquile” ed il loro urlo<br />

è “aquile! sempre in alto noi voliam!”;<br />

hanno scelto come capo<br />

squadriglia nicola e come vice<br />

Lorenzo.<br />

subito dopo il pranzo, siamo ripartiti<br />

con le nostre super bici per<br />

ritornare a rovato.<br />

Martina Mandelli - rovato i<br />

E finalmente... le Squadriglie!<br />

Un saluto prima <strong>di</strong> ritornare in Perù<br />

daniele, irene e Giovanni e con<br />

40 ragazzi poveri che imparano<br />

l’arte del legno, stu<strong>di</strong>ando e lavorando<br />

nella nostra scuola internato<br />

don Bosco per cinque anni.<br />

allo stesso tempo ci preoccupiamo<br />

<strong>di</strong> rispondere alle esigenze<br />

della gente più povera come costruire<br />

loro una casa, donare cibo<br />

e viveri, vestiti o provvedere alla<br />

costruzione <strong>di</strong> cappelle, scuole<br />

per migliorare la formazione e la<br />

vita delle persone.<br />

tra qualche giorno ripartiremo<br />

per il Perù ancora per alcuni anni<br />

prima <strong>di</strong> un nostro rientro.<br />

Per cui un “ Grazie “ sincero per<br />

la vostra capacità <strong>di</strong> far sentire le<br />

persone in famiglia, per la gioia e<br />

l’entusiasmo che abbiamo ritrovato<br />

in questi mesi e per tutto ciò<br />

che ci è stato donato da parte <strong>di</strong><br />

tutti sia materialmente che moralmente<br />

!<br />

con stima e amicizia<br />

Toribio e Pinuccia Asencios<br />

con Daniele, Irene e Giovanni<br />

e Maurizio Zaninelli<br />

(seminario <strong>di</strong> Pomallucay - Perù)


Sotto Sopra:<br />

un’estate un’estate da da vivere vivere<br />

2010 e l’Estate è alle porte<br />

ci stiamo preparando in oratorio<br />

con i nostri assistenti e animatori<br />

al servizio della prossima estate.<br />

come sempre nei nostri ragazzi<br />

è alto il desiderio <strong>di</strong> vivere questi<br />

momenti sia da protagonisti<br />

sia nel servizio, prova ne è il fatto<br />

del grande numero <strong>di</strong> iscrizioni<br />

che già abbiamo per i vari campi<br />

scuola.<br />

La nostra proposta oratoriana<br />

vede prima i campi scuola dalla<br />

prima elementare fino alla quarta<br />

superiore, poi il Giolab, la cammino<br />

degli angeli (assisi – roma), il<br />

campo Famiglie e la carovana.<br />

Quest’anno il tema dell’estate è<br />

sotto soPra: se l’anno scorso<br />

l’attenzione era volgere lo sguardo<br />

al cielo per imparare a meravigliarsi,<br />

a sognare ora ritorniamo<br />

con i pie<strong>di</strong> per terra e nella vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana concretizziamo il nostro<br />

essere protagonisti per <strong>di</strong>o<br />

nella costruzione <strong>di</strong> un mondo<br />

bello e buono.<br />

La terra come luogo consegnato<br />

da <strong>di</strong>o all’uomo perché lo “custo<strong>di</strong>sse<br />

e lo coltivasse”, spazio<br />

nel quale si devono ricercare linguaggi<br />

capaci <strong>di</strong> costruire relazio-<br />

La prima volta che ho messo piede<br />

nel ex cinema dell’oratorio<br />

trasformato in magazzino e in attesa<br />

<strong>di</strong> essere, spero, ristrutturato<br />

sono salito sul palco e ho misurato<br />

a passi le <strong>di</strong>mensioni. Qui ci sta<br />

un musical alla grande: è stato il<br />

mio commento. e così ho lanciato<br />

l’idea. in paese già alcuni giovani<br />

si erano cimentati in quest’avventura<br />

e in passato calcare le scene<br />

ha dato l’opportunità a molti<br />

<strong>di</strong> cimentarsi nella recitazioni, nel<br />

canto, nel ballo. e’ sempre una<br />

grande avventura che fa maturare<br />

come singolo e come gruppo.<br />

non credo che tutti percorrano<br />

questa strada, ma tutti nel cimentarsi<br />

possono crescere e misurarsi.<br />

Prima che per lo spettatore il<br />

musical è un’avventura <strong>di</strong> gruppo.<br />

ni significative (ve<strong>di</strong> Pentecoste il<br />

dono delle lingue nuove). Un linguaggio<br />

nuovo che sa imitare e<br />

ispirasi alla logica <strong>di</strong> <strong>di</strong>o che vede<br />

in modo paradossale nella forza<br />

dell’amore la capacità <strong>di</strong> rendere<br />

vivo il tempo che ci è dato nel qual<br />

ognuno trova lo spazio per essere<br />

protagonista. Questi pensieri vogliono<br />

stare alla base del progetto<br />

educativo che anima la nostra<br />

estate e il servizio ai più piccoli.<br />

Per questo nel mese <strong>di</strong> maggio<br />

abbiamo vissuto incontri per la<br />

formazione e la programmazione<br />

delle varie attività.<br />

Quest’anno abbiamo anche pensato<br />

due nuovi momenti:<br />

Apertura delle attività<br />

estive con una festa animata:<br />

GIOVEDI’ 3 GIUGNO<br />

alle ore 20,30 sono invitati i ragazzi<br />

e i genitori. i ragazzi vivranno<br />

l’anteprima dei bans e inno<br />

dell’estate nel cortile dell’oratorio,<br />

gli animatori daranno vita alla<br />

festa. nel frattempo i genitori in<br />

palestra vivranno un momento <strong>di</strong><br />

incontro con il don sul progetto<br />

estivo e poi si saldano i campi e ci<br />

si iscrive per il Giolab.<br />

Un’avventura cominciata<br />

quattro anni fa e ora…<br />

e così con il gruppo Musical oratorio<br />

don Bosco abbiamo messo<br />

in scena due estati fa robin hood<br />

della versione cartoni animato.<br />

Un piccolo successo. e ora siamo<br />

in <strong>di</strong>rittura d’arrivo per sette<br />

spose per sette fratelli. Lo metteremo<br />

in spettacolo saBato 24<br />

LUGLio nel cortile de’oratorio.<br />

La compagnia è composta da 24<br />

attori e ballerini, cantanti, 16 tra<br />

scenografi, costumisti e tecnici<br />

au<strong>di</strong>o – luci e altri volontari. certo<br />

le <strong>di</strong>fficoltà non mancano sia nel<br />

fare le prove che nell’allestire le<br />

scenografie, sia nel dover guardare<br />

il cielo perché lo spettacolo<br />

può essere fatto solo all’aperto (ci<br />

manca il teatro ) sia nel reperire i<br />

fon<strong>di</strong>, ma la grinta, la creatività, la<br />

buona volontà ci stanno aiutando<br />

18<br />

Patti chiari amicizia…<br />

nella domenica 13 <strong>giugno</strong> alle ore<br />

9,30 gli assistenti e gli animatori<br />

dell’estate sottoscriveranno con<br />

la loro firma un patto educativo<br />

davanti alla comunità cristiana nel<br />

quale si impegnano in uno stile <strong>di</strong><br />

servizio ai ragazzi che sia generoso,<br />

umile, gioioso e coerente. vuol<br />

essere un momento anche per la<br />

comunità cristiana che guarda<br />

con impegno e serietà la crescita<br />

dei nostri adolescenti e giovani:<br />

non serve solo criticarli a volte è<br />

utile e bello dare loro fiducia e responsabilità.<br />

sono certo che questi momenti<br />

siano un passo forte e deciso nel<br />

cammino <strong>di</strong> crescita dei nostri ragazzi<br />

e della nostra comunità verso<br />

la costruzione del regno <strong>di</strong> <strong>di</strong>o<br />

Buona estate e buon cammino.<br />

Don Gigi<br />

a superare gli ostacoli. Per qualcuno<br />

tutto ciò sembra non solo<br />

impegnativo, ma quasi impossibile,<br />

per noi è una bella sfida. sono<br />

certo del successo per l’impegno<br />

e i sacrifici.<br />

Questa è una strada da percorrere<br />

nel cammino <strong>di</strong> formazione<br />

e crescita dei nostri adolescenti e<br />

giovani e il nostro oratorio accetta<br />

la sfida. come comunità cristiana<br />

vogliamo sostenere e incoraggiare<br />

queste proposte per dare una<br />

voce <strong>di</strong> fiducia e guardare con<br />

speranza al futuro. certi che sarà<br />

migliore se ora lo costruiamo sulla<br />

fiducia e il protagonismo dei nostri<br />

giovani.<br />

Don Gigi<br />

nota tecnica: se qualcuno affascinato<br />

dal progetto vuole aggregarsi<br />

e dare la sua <strong>di</strong>sponibilità (attore,<br />

cantante, tecnico, scenografo,<br />

costumista…) può contattare don<br />

Gigi 3288517755 mordongigi@<br />

inwind.it


estate, Vacanze<br />

E<br />

’ tempo <strong>di</strong> vacanze, ormai,<br />

ma questo anno è<br />

particolarmente <strong>di</strong>fficile<br />

parlarne: le <strong>di</strong>fficoltà economiche<br />

in cui versa tutta la società<br />

a seguito della crisi economica<br />

indurrà, purtroppo, molti a rivedere<br />

il programma delle ferie o<br />

vacanze che siano.<br />

il lavoro manca a molte imprese,<br />

molti <strong>di</strong>pendenti sono in cassa<br />

integrazione o <strong>di</strong>soccupati, e le<br />

notizie economiche che si sentono<br />

non sono delle migliori: si<br />

parla <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> stipen<strong>di</strong>, <strong>di</strong><br />

prolungamento dell’età pensionistica,<br />

e <strong>di</strong> sacrifici generalizzati.<br />

Per questo penso che per<br />

molti le vacanze questo anno<br />

potrebbero saltare, o più probabilmente<br />

ridursi nel tempo.<br />

e’ vero che le compagnie aeree<br />

low cost mettono a <strong>di</strong>sposizioni<br />

biglietti a basso prezzo per girare<br />

il mondo, ma bisogna pur <strong>di</strong>sporre<br />

<strong>di</strong> denaro sufficiente per<br />

dormire e mangiare, sia pure in<br />

una forma spartana.<br />

Una breve parentesi per spezzare<br />

una lancia a favore della stampa<br />

cattolica, ben presente anche<br />

nel settore turistico. Il quoti<strong>di</strong>ano<br />

Avvenire (per me uno dei più<br />

bei giornali d’italia con il pregio<br />

– oltre <strong>di</strong> essere cattolico – <strong>di</strong> informare<br />

correttamente, lontano<br />

dal pettegolezzo e dal gossip<br />

che imperversa sulla carta stampata<br />

e nelle televisioni) pubblica<br />

ogni mese una splen<strong>di</strong>da rivista,<br />

“I luoghi dell’infinito”, che parla<br />

<strong>di</strong> itinerari, arte e cultura; esce<br />

ogni primo martedì del mese ed<br />

è bene prenotarlo in e<strong>di</strong>cola (costa<br />

euro 2,5).<br />

La sua lettura potrà essere per<br />

molti una sorpresa, ma sicuramente<br />

potrà fornire spunti per<br />

una vacanza <strong>di</strong>versa ed una volta<br />

tanto non <strong>di</strong> massa<br />

in italia abbiamo la riviera romagnola<br />

che è meta estiva tra<strong>di</strong>zionale<br />

delle famiglie italiane (e non<br />

soltanto), ma potrebbe essere<br />

utile provare qualche esperienza<br />

turistica <strong>di</strong>versa, come il soggiorno<br />

in agriturismo o in convento<br />

o monasteri.<br />

La rete degli agriturismo in<br />

italia è in continua espansione,<br />

si contano migliaia <strong>di</strong> aziende<br />

del genere, e numerose sono<br />

le possibilità offerte anche nella<br />

nostra provincia: basta il classico<br />

clic in internet per verificare<br />

ed eventualmente scegliere.<br />

a prezzi contenuti si può soggiornare<br />

in piccole strutture, fornite<br />

<strong>di</strong> solito <strong>di</strong> tutte le como<strong>di</strong>tà,<br />

godere <strong>di</strong> un periodo <strong>di</strong> vita tranquilla,<br />

a contatto della natura e<br />

sovente <strong>di</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong> paesaggi,<br />

seguendo il naturale ritmo delle<br />

stagioni, così <strong>di</strong>verso da quello<br />

convulso della vita quoti<strong>di</strong>ana<br />

ma anche <strong>di</strong> certi centri delle vacanza,<br />

dai quali spesso si ritorna<br />

non riposati ma più stanchi <strong>di</strong><br />

prima della partenza.<br />

i bambini hanno la possibilità <strong>di</strong><br />

conoscere gli animali ed i prodotti<br />

della terra, gli adulti goderne<br />

la tranquillità e la buona<br />

cucina. i prodotti coltivati o gli<br />

animali allevati variano da zona<br />

in zona. L’agriturismo da una<br />

parte rappresenta un intelligente<br />

complemento dell’attività agricola,<br />

ma dall’altro consente <strong>di</strong><br />

toccare con mano la <strong>di</strong>fesa della<br />

natura e la conservazione del<br />

patrimonio paesaggistico, forestale<br />

e naturale in senso lato.<br />

Un’altra esperienza che merita <strong>di</strong><br />

essere vissuta se si è alla ricerca<br />

<strong>di</strong> una vacanza tranquilla, rilassante<br />

e con un poco <strong>di</strong> attenzione<br />

anche ai problemi dell’anima<br />

è quella <strong>di</strong> cercare ospitalità in<br />

conventi e monasteri.<br />

Fino a qualche anno fa era una<br />

scelta poco conosciuta, permeata<br />

da un certo snobismo,<br />

che pareva tagliata apposta per<br />

qualche vip alla ricerca della<br />

pace interiore.<br />

Poi sono cominciate ad uscire<br />

guide alla vita dei monasteri, alla<br />

19<br />

loro cucina semplice ma gustosa,<br />

ai vini ed ai liquori dei frati; la<br />

consacrazione finale è arrivata<br />

da gruppi politici che hanno cominciato<br />

a non ritrovarsi più nei<br />

saloni <strong>di</strong> qualche albergo, ma<br />

in convento (anche se le me<strong>di</strong>tazioni<br />

che ne sono uscite non<br />

sono quasi mai segnate dalla<br />

saggezza e dalla cor<strong>di</strong>alità dei<br />

rapporti fra i partecipanti).<br />

in italia eremi e abbazie, conventi<br />

e monasteri sono sparsi un<br />

po’ dappertutto, faticosamente<br />

gestiti da frati e religiosi sempre<br />

più alle prese con carenza<br />

<strong>di</strong> vocazioni: ma mettono a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> chi vuole passare<br />

davvero un periodo più o meno<br />

breve <strong>di</strong> soggiorno fuori casa,<br />

l’opportunità <strong>di</strong> trascorre il tempo<br />

della vacanza, destinato anche<br />

alla ricarica non soltanto fisica,<br />

nel silenzio, nella semplicità<br />

della vita, con la possibilità <strong>di</strong><br />

pregare o <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tare o <strong>di</strong> avere<br />

una guida spirituale. il tutto nella<br />

piena libertà, ma nel segno della<br />

cristiana e cor<strong>di</strong>ale ospitalità.<br />

infine, ma lo accenno soltanto<br />

per completare il <strong>di</strong>scorso,<br />

è sempre più <strong>di</strong>ffuso il turismo<br />

destinato alla visita dei luoghisimbolo<br />

della nostra fede:<br />

Lourdes, Fatima, Medjugorje,<br />

la terrasanta senza <strong>di</strong>menticare<br />

roma e quanto <strong>di</strong> significativo<br />

abbiamo in italia.<br />

Questi itinerari, sicuramente nel<br />

segno della fede e della devozioni,<br />

oggi sono organizzati (dal<br />

punto <strong>di</strong> vista operativo) come<br />

un viaggio qualunque, lasciando<br />

poco spazio alla me<strong>di</strong>tazione ed<br />

alla ricerca interiore delle vie della<br />

fede: <strong>di</strong>verso da tutti il cammino<br />

<strong>di</strong> santiago <strong>di</strong> compostela: lì<br />

puoi davvero camminare, incontrare<br />

gente <strong>di</strong> tutto il mondo, e<br />

anche se sei in compagnia puoi<br />

pensare e commuoverti quando,<br />

finalmente, entri nella basilica<br />

del santo.<br />

Franco M.<br />

attualità


cristiani nella città<br />

economia e finanza<br />

“Dalla crisi nuovi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pensare?”<br />

GIOVANNI BIANCHI<br />

Nel proseguo degli incontri<br />

<strong>di</strong> cristiani della città, il cui<br />

titolo era “Città della Paura,<br />

Città della Speranza” a Giovanni<br />

Bianchi già presidente nazionale<br />

delle acli e parlamentare, toccava<br />

domandarsi sulle interazioni tra le<br />

singole vite <strong>di</strong> ciascuno e la crisi<br />

economica finanziaria attuale. È<br />

necessario un nuovo approccio<br />

culturale? È, la crisi, un segno dei<br />

tempi, cui fare seguire una conversione<br />

del modo <strong>di</strong> pensare? oggi,<br />

ci ha detto Giovanni Bianchi, non<br />

si tratta solo <strong>di</strong> rattoppare, checché<br />

ci <strong>di</strong>cano la crisi per molti sarà<br />

lunga ed è necessario rimettersi in<br />

<strong>di</strong>scussione. vedremo poi in che<br />

senso Benedetto Xvi con la “Caritas<br />

in veritate” dà una mano. Le<br />

in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> Giovanni Bianchi in<br />

tal senso sono state tre. La prima:<br />

Città della Paura<br />

c’è un problema <strong>di</strong> senso della<br />

vita. non basta che le cose funzionino.<br />

Bisogna domandarsene il<br />

senso. L’eccesso <strong>di</strong> tecnica o<strong>di</strong>erna<br />

si sostituisce alle domande <strong>di</strong><br />

senso ma la tecnica è cieca. non<br />

riflette sulla sua <strong>di</strong>rezione. i treni <strong>di</strong><br />

auschwitz potevano anche essere<br />

in orario e Mauthausen un modello<br />

d’efficienza accanto a casette coi<br />

gerani fioriti. Ma la domanda fondamentale<br />

non è che cosa fanno<br />

quei treni, ma dove vanno e quale<br />

ne è il “contenuto” . rileggiamo<br />

crimini e viltà, ripartiamo a progettare<br />

la nostra convivenza a partire<br />

da quest’ultima domanda e non<br />

altro. La seconda: c’è un problema<br />

<strong>di</strong> relazioni. Le relazioni sono impoverite:<br />

il narcisismo e la volontà<br />

<strong>di</strong> potenza si esprime nella ricerca<br />

<strong>di</strong> vita senza limiti e dell’estremo,<br />

anche nelle relazioni sessuali. La<br />

soglia del piacere deve spostarsi<br />

sempre più in là. c’è <strong>di</strong>sorientamento<br />

e sfruttamento delle relazioni<br />

umane, che restano però il<br />

punto da cui ripartire. terzo: non<br />

c’è uscita dal tunnel senza “creare<br />

esperienze”. oltre la <strong>di</strong>agnosi, con<br />

le forze esistenti si tratta <strong>di</strong> pensare,<br />

operare, creare qualcosa,<br />

ma nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> creare senso,<br />

creare relazioni, esperienze,<br />

testimonianze. Bisogna insomma<br />

“costruire comunità”.<br />

“Caritas in veritate” cap.68 “Il tema dello sviluppo dei popoli è legato<br />

intimamente a quello dello sviluppo <strong>di</strong> ogni singolo uomo. La persona<br />

umana per sua natura è <strong>di</strong>namicamente protesa al proprio sviluppo. Non<br />

si tratta <strong>di</strong> uno sviluppo garantito da meccanismi naturali, perché ognuno<br />

<strong>di</strong> noi sa <strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> compiere scelte libere e responsabili. Non<br />

si tratta nemmeno <strong>di</strong> uno sviluppo in balia del nostro capriccio, in quanto<br />

tutti sappiamo <strong>di</strong> essere dono e non risultato <strong>di</strong> autogenerazione. In noi la<br />

libertà è originariamente caratterizzata dal nostro essere e dai suoi limiti.<br />

Nessuno plasma la propria coscienza arbitrariamente, ma tutti costruiscono<br />

il proprio “io” sulla base <strong>di</strong> un “sé” che ci è stato dato. Non solo<br />

le altre persone sono in<strong>di</strong>sponibili, ma anche noi lo siamo a noi stessi.<br />

Lo sviluppo della persona si degrada, se essa pretende <strong>di</strong> essere l’unica<br />

produttrice <strong>di</strong> se stessa. Analogamente, lo sviluppo dei popoli degenera<br />

se l’umanità ritiene <strong>di</strong> potersi ri-creare avvalendosi dei “pro<strong>di</strong>gi” della<br />

tecnologia. Così come lo sviluppo economico si rivela fittizio e dannoso<br />

se si affida ai “pro<strong>di</strong>gi” della finanza per sostenere crescite innaturali e<br />

CRISTIANI consumistiche. Davanti NELLA a questa pretesa CITTÀ<br />

prometeica, dobbiamo irrobustire<br />

l’amore per una libertà non arbitraria, ma resa veramente umana dal<br />

riconoscimento percorso culturale del bene e formativo che la precede. promosso Occorre da , a tal fine, che l’uomo<br />

Azione rientri Cattolica, in se stesso Acli, per Caritas riconoscere e Convento le dell’Annunciata<br />

fondamentali norme della legge<br />

morale naturale che Dio ha inscritto nel suo cuore.<br />

<strong>Rovato</strong> - 2010 - X e<strong>di</strong>zione<br />

20<br />

alla sintesi enunciata Giovanni<br />

Bianchi arriva con un itinerario anche<br />

mesto nella lettura del contesto,<br />

ma il suo giro <strong>di</strong> impegni, <strong>di</strong><br />

conoscenze e <strong>di</strong> esperienze gli<br />

fanno percepire fattivamente segni<br />

<strong>di</strong> speranza, esperienze nuove<br />

che nella fatica si muovono. non<br />

è in<strong>di</strong>fferente frequentare quin<strong>di</strong><br />

luoghi dove si vive l’ esperienza<br />

della resistenza e della reazione<br />

anziché ritenere che dappertutto<br />

sia “resa”.<br />

Partendo dal suo luogo natale,<br />

sesto s. Giovanni, Bianchi osserva<br />

come fino agli 70 a sesto<br />

ci fossero 40.000 operai. oggi la<br />

Wind e la oracle attestano la fine<br />

dell’industria, e l’avvento del terziario.<br />

deindustrializzazione avvenuta<br />

eccessivamente e troppo<br />

velocemente, e quando si vede<br />

che c’è più industria a new York<br />

che qui leggiamo anche la caduta<br />

della responsabilità sociale<br />

dell’impresa, la voglia <strong>di</strong> risolvere<br />

i problemi a basso prezzo. Ma la<br />

svolta finanziaria crea altri problemi:<br />

e se la massa circolante <strong>di</strong> denaro<br />

da buttare nelle speculazioni<br />

è pari a 8-10 volte il PiL giornaliero<br />

mon<strong>di</strong>ale, allora neppure la<br />

vita con i sol<strong>di</strong> in Borsa fa bene<br />

al cuore. Questo rimanda con un<br />

po’ <strong>di</strong> nostalgia al tempo del “capitalismo<br />

sociale”, quando il padrone<br />

lavorava, vedeva in faccia i<br />

suoi operai. tal capitalismo creava<br />

“or<strong>di</strong>ne” e si inseriva nel contesto<br />

costituzionale. socializzava e non<br />

creava isolamento.<br />

anche l’immigrazione, ineliminabile.<br />

contribuisce al mutamento<br />

antropologico della società. È il<br />

sistema europa ed il sistema italia<br />

che attraggono chi non riesce a<br />

vivere. Una vita me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 77/80 in<br />

occidente alletta chi vive in paese<br />

dove il “sistema” non consente<br />

più <strong>di</strong> 46/48 anni come in certi paesi<br />

o 66 anni in russia. anche qui<br />

la “tecnica” ha allungato la vita in<br />

un sistema sociale progre<strong>di</strong>to. Ma<br />

i fondamenti del sistema sociale<br />

vacillano nel tempo del capitalismo<br />

non più sociale ma “tecnoin<strong>di</strong>vidualista”.<br />

Questo possiede<br />

l’indubbia capacità <strong>di</strong> stimolare e<br />

sod<strong>di</strong>sfare bisogni ma anche <strong>di</strong>


consumare valori: «tutto ciò che<br />

è solido si <strong>di</strong>ssolve nell’aria, tutto<br />

ciò che è sacro viene profanato».<br />

La thatcher, capostipite della volta,<br />

affermava <strong>di</strong> non avere mai incontrato<br />

società nei suoi incontri,<br />

ma solo “ci sono singoli uomini e<br />

donne, ci sono famiglie.”. È il concetto<br />

del niente stato e del “ ciascuno<br />

per sé”. degli uomini soli,<br />

“I me<strong>di</strong>a nella costruzione delle paure”<br />

ANNACHIARA VALLE<br />

A<br />

Poggio rusco (Mantova)<br />

la settimana scorsa si è<br />

rischiata la trage<strong>di</strong>a. Una<br />

ragazza turca <strong>di</strong> 18 anni è stata<br />

picchiata dal padre e dal fratello<br />

per i suoi costumi occidentali e per<br />

il fatto che lei abbia scelto <strong>di</strong> stare<br />

con un ragazzo italiano. i due<br />

musulmani, ha detto il tG4 FLash<br />

<strong>di</strong> sabato 15 scorso nell’intervallo<br />

dell’ispettore Poirot, sono stati arrestati.<br />

alla stessa stregua ogni crimine<br />

che avvenisse italia, nell’ambito<br />

familiare, economico, mafioso, in<br />

turchia, tunisia, Marocco, dovrebbe<br />

essere computato ai cristiani in<br />

vista <strong>di</strong> nuove crociate da realizzarsi<br />

ad opera <strong>di</strong> atei devoti. È solo un<br />

esempio, per <strong>di</strong>re dell’approssimazione<br />

linguistica colpevole da parte<br />

<strong>di</strong> tutti. annachiara valle, giornalista<br />

<strong>di</strong> Jesus e Famiglia cristiana, che<br />

è intervenuta al’incontro <strong>di</strong> Cristiani<br />

nella Città evidenzia che anche<br />

l’onu, attraverso la commissione<br />

per i rifugiati, ha richiamato i me<strong>di</strong>a<br />

italiani ad un modo più corretto<br />

<strong>di</strong> fare informazione. ha invitato a<br />

trovare regole per definire la realtà<br />

degli stranieri in modo più preciso,<br />

con termini più capaci <strong>di</strong> descrivere<br />

le sfumature. in tal modo per evitare<br />

le facili generalizzazioni e che le<br />

parole usate <strong>di</strong>ventino strumento <strong>di</strong><br />

facili anatemi. La parola “clandestino”,<br />

ad esempio, non deve contenere<br />

tutte le forme delle presenze<br />

unici protagonisti <strong>di</strong> sé stessi.<br />

Per la critica morale alla situazione,<br />

ricorrentemente Giovanni<br />

Bianchi si è rifatto, ad un paragrafo<br />

della “caritas in veritate”, accolta<br />

freddamente come la “Populorum<br />

Progressio” del resto negli ambienti<br />

finanziari.<br />

nel par. 68 citato vi ha trovato<br />

spunti per commentare l’interazio-<br />

degli stranieri in italia ed imme<strong>di</strong>atamente<br />

essere intesa come “criminale”.<br />

all’invito onu hanno aderito<br />

per lo più solo i giornalisti della<br />

carta stampata, attraverso l’or<strong>di</strong>ne<br />

dei Giornalisti e la Federazione nazionale<br />

della stampa. È nata infatti<br />

in taluno la consapevolezza della<br />

responsabilità sociale con la quale<br />

i fenomeni migratori vengono descritti,<br />

e come possano, i giornalisti,<br />

<strong>di</strong>venire anche inconsapevolmente,<br />

strumenti nelle mani altrui <strong>di</strong> poco<br />

nobili <strong>di</strong>segni. certo per i giornalisti<br />

è <strong>di</strong>fficile essere davvero “me<strong>di</strong>a”,<br />

stare cioè al crocevia tra realtà e<br />

sua rappresentazione per il lettore.<br />

tuttavia l’invito dell’onu ha prodotto<br />

almeno la “carta <strong>di</strong> roma” con<br />

la quale si fissano, per quel tema le<br />

linee deontologiche della professione,<br />

analogamente a quanto già fatto<br />

per i minori. Bambini e immigrati<br />

sono infatti fasce deboli che non<br />

possono ricorrere - lo fanno invece<br />

i potenti - al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> rettifica sulla<br />

stampa. e in proposito al contributo<br />

alle paure che viene dai me<strong>di</strong>a annachiara<br />

valle si è rifatta a lungo ad<br />

uno stu<strong>di</strong>o pubblicato dall’osservatorio<br />

<strong>di</strong> Pavia, con il contributo<br />

<strong>di</strong> ilvo <strong>di</strong>amanti, nel quale ci sono<br />

raffronti anche internazionali, che<br />

aiutano a far prendere coscienza<br />

della nostra particolarità. su rai1<br />

ad esempio la presenza <strong>di</strong> notizie<br />

sulla criminalità è co<strong>di</strong>ficata a 64,<br />

contro i 28 sulla tve spagnola, i 18<br />

su quella francese, i 14 sulla BBc<br />

inglese. e non perché da noi ci sia<br />

più criminalità. tv pubblica e privata<br />

in numero <strong>di</strong> notizie criminose sono<br />

assai simili in italia, con evidenza<br />

si inseguono vicendevolmente. La<br />

tv privata spagnola, invece chissà<br />

perché, dà il triplo <strong>di</strong> informazioni<br />

criminose rispetto a quella pubblica.<br />

non c’è un corrispettivo reale<br />

con la effettiva presenza criminale<br />

negli stati, altrimenti a Parigi e<br />

Londra …. viene evidentemente da<br />

pensare ad un uso interessato delle<br />

21<br />

ne tra popoli e persone, la voglia<br />

<strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> sviluppo, il rischio<br />

<strong>di</strong> uno sforzo prometeico <strong>di</strong> autoaffermazione,<br />

e della consegna<br />

esclusiva delle speranze alla tecnologia.<br />

inoltre l’illusorietà <strong>di</strong> uno<br />

sviluppo che si affi<strong>di</strong> solo alla finanza<br />

e la necessità invece <strong>di</strong> una<br />

riflessione interiore alla ricerca<br />

delle ra<strong>di</strong>ci del senso.<br />

notizie criminose <strong>di</strong> tipo ansiogeno,<br />

con una selezione strumentale delle<br />

notizie da proporre, a scapito <strong>di</strong><br />

altre. così i cani mordono vecchi e<br />

bambini tutti nella stessa settimana,<br />

analogamente gli ubriachi investono<br />

comitive e danno fuori <strong>di</strong> testa tutti<br />

insieme, è solo “pazzo” invece l’italiano<br />

violentatore. e non calchiamo<br />

troppo col violentatore “pazzo” dei<br />

garage romani. e nei ricordo locali<br />

del resto la storia degli “albanesi <strong>di</strong><br />

capriolo”. insomma taluni in<strong>di</strong>cano<br />

la via, poi tutti sono costretti ad inseguire<br />

perché il crimine fa “au<strong>di</strong>ence”<br />

e “mercato”. Mere<strong>di</strong>th, cogne,<br />

erba, ecc. insegnano. insicurezza<br />

e criminalità vengono in tal modo<br />

equiparate. anche se l’insicurezza<br />

potrebbe venire da ben altro. Le notizie<br />

non sono contestualizzate ma<br />

generalizzate fanno crescere l’ansia.<br />

oppure questa si stabilizza e<br />

cala, in base alle percezioni aiutate<br />

dai me<strong>di</strong>a. La paura <strong>di</strong> restare <strong>di</strong>soccupati,<br />

pur in un periodo <strong>di</strong> crisi<br />

economica, è inferiore alla paura<br />

dell’inquinamento, alla sicurezza<br />

dei cibi, alla criminalità organizzata,<br />

alla globalizzazione, che sono<br />

temi televisivi. del resto la <strong>di</strong>soccupazione,<br />

la cassa integrazione, nonostante<br />

la loro crescita non compaiono<br />

in tv. i casi umani <strong>di</strong> chi fa<br />

fatica a sbarcare il lunario non fanno<br />

piangere come altri. così si ha<br />

meno paura della crisi delle borse e<br />

delle banche, che dell’influenza a,<br />

che ha un coefficiente <strong>di</strong> mortalità<br />

inferiore a un decimo dell’influenza<br />

normale. La percezione della realtà<br />

allora è altro che la realtà vera. e la<br />

marginalità sociale incide fortemente<br />

su tale percezione. così, semplificando,<br />

la persona più povera, casalinga,<br />

donna, del centro sud, che<br />

guarda la televisione per più <strong>di</strong> 4 ore<br />

al giorno, ha assai più paura della<br />

persona socialmente inserita, che<br />

vive relazioni, produttiva. chi non<br />

lavora ha anche paura.


Ritratto <strong>di</strong> Cesare Cantù<br />

(1804-1895)<br />

sommerso dai libri<br />

nella sua casa-stu<strong>di</strong>o<br />

in via Morigi 5 a Milano,<br />

con in calce<br />

il proprio motto:<br />

“PERSEVERANDO”.<br />

Cesare Cantù<br />

professore, storico,<br />

deputato alla camera<br />

del regno e <strong>di</strong>rettore<br />

dell’archivio <strong>di</strong> stato<br />

<strong>di</strong> Milano,<br />

che per alcuni decenni,<br />

nella seconda metà<br />

del XiX secolo durante<br />

il periodo autunnale,<br />

soggiornò a rovato<br />

nella sua bella casa<br />

<strong>di</strong> campagna posta<br />

sulle pen<strong>di</strong>ci<br />

del monte orfano,<br />

lungo la strada ciottolata<br />

che porta al convento<br />

dell’annunciata.<br />

cesare cantù<br />

illustre “sconosciuto”<br />

a cura <strong>di</strong> Roberto Belotti<br />

Per tentare <strong>di</strong> far conoscere<br />

il pensiero <strong>di</strong> cesare cantù,<br />

vorrei iniziare con l’esporre la<br />

sintesi <strong>di</strong> alcuni stralci tratti<br />

da: “Buon senso e buon cuore”<br />

opera pubblicata in cinque<br />

e<strong>di</strong>zioni fra il 1864 e il 1891.<br />

L’esemplare in possesso appartiene<br />

alla seconda e<strong>di</strong>zione<br />

stampata nel 1870 a Milano<br />

dalla tipografia Giacomo<br />

agnelli la quale così scriveva<br />

nella prefazione: “Il Cantù ha<br />

avuto la fortuna <strong>di</strong> sapere e il<br />

coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re quel che tutti<br />

gli onesti professano”.<br />

i passi trascritti fedelmente<br />

penso valgano la pena <strong>di</strong> essere<br />

riletti, perché sono <strong>di</strong> sorprendente<br />

attualità.<br />

conferenza IV - Dio:<br />

Quella bella statua che voi vedete,<br />

dapprima era un masso<br />

informe delle montagne <strong>di</strong> Carrara:<br />

Quel magnifico palazzo<br />

era una congerie <strong>di</strong> mattoni <strong>di</strong><br />

calcina, <strong>di</strong> sabbia, <strong>di</strong> travi, <strong>di</strong><br />

tegoli, <strong>di</strong> pietrame. L’oriuolo era<br />

un pezzo <strong>di</strong> metallo, da cui si<br />

formarono le ruote, le molle, le<br />

sfere che misurano il tempo. Se<br />

alcuno vi <strong>di</strong>cesse: «Quel masso<br />

si mutò da sé in una statua;<br />

quei materiali si congegnarono<br />

da per sé in modo da far un<br />

palazzo così adattato al comodo<br />

e alla bellezza; quei metalli,<br />

accozzatisi a caso, composero<br />

l’oriuolo»; se alcuno vi <strong>di</strong>cesse<br />

così, nol credereste mentecatto?<br />

Quanto più mentecatto dovrebbe<br />

parere chi <strong>di</strong>cesse che<br />

questo universo, così bello,<br />

così immenso, così or<strong>di</strong>nato,<br />

22<br />

così perfezionato, si formò da<br />

sé!<br />

- Ma chi dunque lo formò? chi<br />

l’ha or<strong>di</strong>nato?<br />

Io nacqui. Da chi? da mio padre.<br />

E mio padre? Dal nonno. E<br />

il nonno? Dal padre suo, e questo<br />

da un altro padre, e così via<br />

finchè arriveremo ad un primo<br />

uomo. Ma questo da chi poteva<br />

trarre origine? Non da un altro<br />

uomo, perché non sarebbe più<br />

il primo. Dunque da un essere<br />

il quale fosse più che un uomo,<br />

non avesse cominciato mai ed<br />

avesse dato cominciamento a<br />

tutte le cose.<br />

Questo autore <strong>di</strong> tutte le cose,<br />

questo primo motore, questo<br />

or<strong>di</strong>natore, questa causa prima,<br />

questo padre universale è<br />

Dio.<br />

[…]<br />

Per essenza Esso è il bene infinito<br />

ed assoluto. Per libera<br />

effusione della sua bontà ha<br />

creato il mondo. Tale sua bontà<br />

ci appare non solo nella <strong>di</strong>sposizione<br />

generale, ma nell’organamento<br />

<strong>di</strong> ciascun essere, nel<br />

fine assegnatogli e nella legge<br />

che ve lo guida.<br />

Così il pianeta gira nella sua<br />

orbita, il sasso cade, la pianta<br />

germoglia; l’ape fa il miele, e<br />

l’uccello il nido per istinto. Ma<br />

l’uomo è fatto per un fine più<br />

sublime; per conoscerlo e cercar<br />

<strong>di</strong> raggiungerlo con atti volontari,<br />

cioè non costretto, ma<br />

condotto me<strong>di</strong>ante que’ lumi <strong>di</strong><br />

giustizia e d’amore che rischiarano<br />

la coscienza e fecondano<br />

i germi d’equità, <strong>di</strong> benevolenza,<br />

<strong>di</strong> compassione.


- Ma se Dio è buono, come mai<br />

permette il male?<br />

Bisognerebbe intendersi sopra<br />

questa parola. Sovente<br />

noi chiamiamo male ciò che<br />

contrasta ai nostri como<strong>di</strong>, ai<br />

nostri piaceri anche momentaneamente,<br />

senza riflettere ai<br />

vantaggi che altrimenti ne derivano<br />

a noi stessi od agli altri.<br />

All’agricoltore duole che sia<br />

compatta e grave la terra ch’egli<br />

deve vangare; ma se tale non<br />

fosse, potrebbero l’architetto<br />

e il muratore erigervi le case e<br />

i palazzi? Troppo scorrevole vi<br />

pare l’acqua; ma se altrimenti<br />

fosse, potrebbe portar le navi<br />

al mare? Duro sembra il legno<br />

al segatore e al boscajuolo;<br />

ma altrimenti se ne potrebbero<br />

fare i tanti utensili a cui serve?<br />

Se non lo agitassero le tempeste,<br />

si corromperebbe il mare.<br />

Se non ci fosse l’inverno, non<br />

perirebbe una quantità <strong>di</strong> animaletti<br />

che <strong>di</strong>vorano le sementi<br />

e i germi. Spiace al viandante<br />

la pioggia, e il mugnaio la invoca.<br />

Insomma chi osserva senza<br />

passione, riconosce le armonie<br />

del creato anche là dove la<br />

passione gli mostrava <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />

e male.<br />

Id<strong>di</strong>o pose nell’animo nostro<br />

la dolce forza del sentimento;<br />

congiunse alla virtù la contentezza;<br />

e quando la non si abbia,<br />

collocò al termine del cammino<br />

la speranza.<br />

Anche senza <strong>di</strong> ciò, i bisogni<br />

sono uno stimolo alla nostra attività,<br />

uno sviluppo alla nostra<br />

intelligenza. Se non ci fossero<br />

il freddo o la fame, noi resteremmo<br />

come stupiti, crogiolati<br />

nell’inerzia, mentre il bisogno<br />

ci spinge a trovar tutte le arti,<br />

a perfezionare noi stessi e gli<br />

stromenti <strong>di</strong> cui ci valiamo.<br />

Anche in quelli che chiamiamo<br />

mali riconosciamo dunque<br />

la provvidenza <strong>di</strong> Dio. Egli, per<br />

ripararlo dal freddo, dà la lana<br />

all’agnellino. Due passeri non<br />

valgono che un soldo, eppure<br />

Id<strong>di</strong>o non lascia mancare ad<br />

essi la pastura ed il nido. Possibile<br />

ch’Egli voglia trascurare<br />

l’uomo, la sua più nobile creatura?<br />

Eppure quando ci succede<br />

qualche sinistro ci lamentiamo.<br />

Quanto siamo ingiusti!<br />

Un pietoso riconduceva a casa<br />

un cieco smarrito, guidandolo<br />

per una via costeggiata da<br />

due precipizi, ed affinché non<br />

cadesse in quelli, lo teneva in<br />

mezzo, dove erano bronchi e<br />

sassi. E i bronchi e i sassi facevano<br />

male al cieco, e il cieco si<br />

querelava del suo benefattore<br />

e lo chiamava ingiusto e crudele;<br />

e non comprendeva che<br />

così lo campava da’ pericoli e<br />

lo riconduceva salvo alla casa.<br />

Quel pietoso che vede è Dio; i<br />

ciechi siamo noi, quegli intoppi<br />

i mali del mondo; la casa è<br />

la felicità a cui Dio ci conduce.<br />

Noi lo bene<strong>di</strong>remo nelle sventure,<br />

e vivremo rassegnati al<br />

suo volere, confidati nella sua<br />

bontà e provvidenza.<br />

- Dio è giusto; come dunque<br />

Il Gruppo Oreb all’eremo delle carceri d’Assisi<br />

23<br />

tollera che prosperino l’iniquità,<br />

che l’ingiustizia trionfi?<br />

Questo lamento per lo più non<br />

lo fanno i migliori, ma i presuntuosi.<br />

I buoni sanno già che<br />

aborrirebbero le vie per le quali<br />

i malvagi camminano alla prosperità.<br />

Questi ne hanno molte per arrivare<br />

ad arricchirsi; i buoni ne<br />

conoscono due sole: il lavoro e<br />

l’economia.<br />

Del resto, sono veramente felici<br />

costoro? Il mondo avverte<br />

il prosperare <strong>di</strong> alcuno appunto<br />

perché ne è scandolezzato; ma<br />

quanti <strong>di</strong> essi coi loro tranelli finiscono<br />

a ruinarsi! Poi queste<br />

sconvenienze ci provano che<br />

un’altra vita ci attende. In questa<br />

non si scontano le colpe:<br />

eppure sentiamo <strong>di</strong> averne demerito,<br />

perché potevamo operare<br />

altrimenti. Questo sentimento<br />

ce l’ha dato Dio; Dio non<br />

inganna, e però è testimonio<br />

d’una retribuzione che ci verrà<br />

in un altro or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> cose.<br />

Adunque esiste Id<strong>di</strong>o. Egli è<br />

solo, è buono, è provvido, è<br />

giusto, è principio e fine <strong>di</strong> sé<br />

stesso; è fonte della moralità e<br />

della legge.


cronaca<br />

congratulazioni<br />

a tre illustri<br />

concitta<strong>di</strong>ni<br />

Ilario Bertoletti<br />

<strong>di</strong>rettore e<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong><br />

Morcelliana e<strong>di</strong>trice, del<br />

gruppo “La scuola”, <strong>di</strong>rettore<br />

responsabile <strong>di</strong><br />

«humanitas», nonché<br />

collaboratore della pagina<br />

culturale del Giornale<br />

<strong>di</strong> Brescia e docente<br />

del corso Laboratorio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>toria presso<br />

l’Università cattolica del sacro cuore <strong>di</strong><br />

Brescia, è dai primi <strong>di</strong> aprile anche <strong>di</strong>rettore<br />

e<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> tutta “La scuola e<strong>di</strong>trice”.<br />

a lui le nostre congratulazioni ed un augurio<br />

<strong>di</strong> buon lavoro.<br />

Piergiorgio<br />

Massetti<br />

e’ stato nominato cavaliere<br />

del Lavoro il 1°<br />

maggio scorso. trascorre<br />

trent’anni <strong>di</strong> vita professionale<br />

alle Fonderie<br />

Guido Glisenti <strong>di</strong> villa<br />

carcina, prima come impiegato<br />

e poi come <strong>di</strong>rigente. Lavora e prosegue<br />

gli stu<strong>di</strong> conseguendo la laurea. a<br />

gennaio dello scorso anno va in pensione e<br />

viene nominato consigliere d’amministrazione<br />

con delega alla gestione amministrativa.<br />

ad multos annos!<br />

Pierluigi Toscani<br />

il nostro concitta<strong>di</strong>no<br />

Pierluigi toscani è<br />

stato eletto consigliere<br />

regionale nelle recenti<br />

elezioni politiche<br />

con 4.777 preferenze.<br />

e’ stato nominato<br />

membro della commissione terza (sanità e<br />

servizi sociali) e della commissione quinta<br />

(gestione territorio, porti, aeroporti, lavori<br />

pubblici e e<strong>di</strong>lizia). Gli si prospetta un<br />

gravoso impegno e noi tutti gli auguriamo:<br />

buon lavoro a servizio delle nostre comunità!<br />

24<br />

la reliquia <strong>di</strong> d. carlo<br />

Gnocchi<br />

al centro Spalenza<br />

Mentre le spoglie <strong>di</strong> don Gnocchi riposano nell’urna<br />

posta nella cappella del centro s. Maria nascente <strong>di</strong><br />

Milano, in attesa che venga completata la nuova chiesa<br />

che le accoglierà definitivamente è iniziata, nei <strong>di</strong>versi<br />

centri della Fondazione don Gnocchi, la consegna<br />

delle reliquie del beato.<br />

nel la chiesetta del nostro centro <strong>di</strong> rovato è in fase<br />

<strong>di</strong> allestimento una nicchia che, situata sul lato destro<br />

dell’altare, accoglierà la statuetta <strong>di</strong> don carlo Gnocchi<br />

nella quale è incastonato un frammento delle sue ossa.<br />

conoscendo la grande devozione degli alpini per il Beato<br />

- che si è anche tangibilmente manifestata con la<br />

presenza dell’urna <strong>di</strong> don carlo a Bergamo, nella cattedrale<br />

<strong>di</strong> s. alessandro, in occasione dell’ 83 esima<br />

adunata nazionale - abbiamo pensato <strong>di</strong> inserire il momento<br />

formale della consegna della reliquia nell’ambito<br />

delle manifestazioni che si terranno nella nostra città<br />

il 20 <strong>giugno</strong> per celebrare l’85esimo anniversario della<br />

costituzione del gruppo alpini <strong>di</strong> rovato.<br />

La cerimonia avrà luogo, la mattina del 20 <strong>giugno</strong>, nel<br />

piazzale interno dell’ospedale davanti alla statua <strong>di</strong><br />

don carlo - alla presenza <strong>di</strong> alpini, autorità civili e religiose<br />

e dei massimi responsabili della Fondazione don<br />

Gnocchi - appena prima della partenza del corteo <strong>di</strong><br />

alpini che attraverserà le vie della città.<br />

La presenza della reliquia <strong>di</strong> don carlo Gnocchi allo<br />

spalenza ci aiuterà a sentire con sempre maggior forza<br />

il legame col nostro fondatore e sicuramente ci aiuterà<br />

ad essere sempre più consapevoli della responsabilità<br />

che abbiamo nel “continuare a servire con fede intensa,<br />

speranza tenace e carità ardente la vita <strong>di</strong> ogni<br />

uomo percosso e denudato dal dolore”.<br />

(dalla preghiera al Beato don carlo Gnocchi)<br />

Mons. Crociata,<br />

segretario della<br />

CEI, consegna<br />

le reliquie al<br />

dott. Carlo Sironi,<br />

<strong>di</strong>rettore<br />

del Centro<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />

Carlo Sironi<br />

Direttore Centro Spalenza


15º Fondazione<br />

rovato Soccorso<br />

Domenica 13 <strong>giugno</strong> si celebra la<br />

“Festa della <strong>Rovato</strong> Soccorso”<br />

nel suo quin<strong>di</strong>cesimo anno <strong>di</strong> fondazione.<br />

Il programma delle serate è il seguente:<br />

Mercoledì 9 <strong>giugno</strong><br />

ore 20.30 - concerto del “coro<br />

PreaLPi” presso la Parrocchia<br />

santa Maria assunta.<br />

Giovedì 10 <strong>giugno</strong><br />

ore 20.30 - Manifestazione sportiva<br />

<strong>di</strong> Basket a cura del GrUPPo<br />

sPortivo “icaro” presso l’area<br />

del Foro Boario.<br />

Venerdì 11 <strong>giugno</strong><br />

ore 20.30 - comme<strong>di</strong>a “La bambulìna<br />

con la pèna “rigorosamente<br />

in <strong>di</strong>aletto brescian-bergamascoveneto<br />

a cura della compagnia<br />

teatrale “La PiccoLa riBaLta”<br />

presso l’area del Foro Boario.<br />

Sabato 12 <strong>giugno</strong><br />

ore 20.00 - serata con esibizione<br />

<strong>di</strong> tre gruppi musicali: JUnior<br />

Band <strong>di</strong> Brescia - JUnior Band<br />

<strong>di</strong> Bovezzo - JUnior Band <strong>di</strong> rovato<br />

presso l’area del Foro Boario.<br />

SABATO 29 MAGGIO<br />

Ore 20.30: Nuovo Palazzetto dello Sport - Serata<br />

Alpina con i bambini <strong>di</strong> quarta e quinta elementare<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>.<br />

SABATO 19 GIUGNO<br />

Ore 16.00: In Sede - Alza ban<strong>di</strong>era, deposizione al<br />

cippo <strong>di</strong> Don Gnocchi ed ai vari monumenti.<br />

Ore 20.40: Esterno della Parrocchiale - Concerto del<br />

Corpo Ban<strong>di</strong>stico Musicale L. Pezzana <strong>di</strong>retto dal<br />

Mº Domenico Cora<strong>di</strong>.<br />

Domenica 13 <strong>giugno</strong><br />

ore 09.00 - ritrovo nella sede della<br />

rovato soccorso.<br />

La presenza e la partecipazione <strong>di</strong><br />

gruppi locali quali: L’associazione<br />

icaro onlus gruppo <strong>di</strong>sabili nello<br />

sport, la grande esibizione del<br />

coro PreaLPi e i concerti delle<br />

JUnior Band contribuiranno a<br />

rendere la manifestazione il più<br />

vicini possibile alla vita quoti<strong>di</strong>ana<br />

<strong>di</strong> noi volontari e <strong>di</strong> come la<br />

rovato soccorso ha inteso<br />

presentarsi e rendersi parte viva<br />

ed attiva all’interno della comunità<br />

rovatese.<br />

La festa avrà il suo apice domenica<br />

13 con il corteo, alla presenza<br />

del corpo Ban<strong>di</strong>stico “<strong>di</strong>no<br />

MaGri” <strong>di</strong> erbusco, dalla sede<br />

dell’ass/ne verso la Parrocchiale<br />

85º Fondazione<br />

Gruppo alpini rovato<br />

PROGRAMMA<br />

25<br />

s.Maria assunta con la s.Messa<br />

officiata dal nostro Prevosto don<br />

Gian Mario e con la bene<strong>di</strong>zione<br />

della nuova autoambulanza e pulmino<br />

a<strong>di</strong>bito a trasporto <strong>di</strong>sabili.<br />

successivamente, al suono delle<br />

sirene, tutte le autoambulanze<br />

presenti eseguiranno un carosello<br />

per le vie <strong>di</strong> rovato.<br />

La manifestazione si concluderà<br />

nell’area feste del Foro Boario con<br />

il pranzo sociale e la consegna degli<br />

attestati ai volontari con anzianità<br />

5-10-15 anni oltre ai <strong>di</strong>plomi<br />

<strong>di</strong> soccorritore/esecutore ai nuovi<br />

volontari che hanno superato il<br />

corso e che sono entrati <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

nella nostra grande famiglia.<br />

Un ringraziamento particolare a<br />

quanti contribuiranno, a vario titolo,<br />

alla buona riuscita della manifestazione.<br />

DOMENICA 20 GIUGNO<br />

Ore 8.40: Centro Don Carlo Gnocchi - Ritrovo dei<br />

partecipanti.<br />

Ore 9.45: Bene<strong>di</strong>zione e consegna della reliquia del<br />

Beato Don Carlo nella chiesa dell’Istituto con la presenza<br />

del Presidente mons. Angelo Bazzari. Inizio<br />

sfilata accompagnati dal Corpo Musicale. Sosta al<br />

monumento de<strong>di</strong>cato all’ANA in piazza Garibal<strong>di</strong>.<br />

Alza ban<strong>di</strong>era e deposizione cesto fiori.<br />

Ore 11.00: Parrocchia <strong>di</strong> s. Maria Assunta - Celebrazione<br />

S. Messa accompagnata dalla Corale.


cronaca<br />

Il civico corpo ban<strong>di</strong>stico “luigi Pezzana”<br />

ha compiuto 185 anni<br />

Per celebrare l’anniversario è stato e<strong>di</strong>to un interessante<br />

libro <strong>di</strong> note storiche, documenti e immagini.<br />

Il libro vuol essere anche un gesto <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne a tutti<br />

coloro che hanno operato nella Banda <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>.<br />

Auguriamo che il libro <strong>di</strong>venti uno strumento per aumentare<br />

la passione musicale nei ragazzi e nei giovani<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>.<br />

Abbiamo l’invasione <strong>di</strong> piccioni<br />

non sappiamo<br />

quale Santo<br />

invocare<br />

per liberarcene!<br />

hanno fatto<br />

crescere l’erba<br />

sulle grondaie<br />

della Chiesa<br />

e invaso<br />

il campo sportivo<br />

dell’<strong>Oratorio</strong><br />

26


Scuola me<strong>di</strong>a<br />

delle<br />

canossiane<br />

in gita a Firenze<br />

La mattina del 10 Maggio noi,<br />

le classi terza e seconda me<strong>di</strong>a,<br />

accompagnate dai nostri professori:<br />

varisco, de carli, don<br />

roberto, siamo partiti in <strong>di</strong>rezione…<br />

Firenze!<br />

tutti felicissimi, siamo partiti<br />

portando con noi pochi bagagli,<br />

ma tanta voglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirci, scoprire<br />

cose nuove, ma sopratutto<br />

con tantissima voglia <strong>di</strong> stare insieme.<br />

dopo una breve sosta in autogrill<br />

siamo ripartiti e poi eccoci<br />

finalmente…<br />

in autostrada ve<strong>di</strong>amo il cartello<br />

in cui appariva la scritta “Firenze”<br />

ed è partito un urlo dai più<br />

casinisti del gruppo.<br />

Una volta arrivati in centro abbiamo<br />

pranzato e abbiamo atteso<br />

l’arrivo della nostra guida,<br />

Luca.<br />

durante la giornata abbiamo<br />

visitato la chiesa <strong>di</strong> s.Maria del<br />

Fiore, il Battistero, piazza della<br />

signora con i rispettivi monumenti.<br />

in seguito a questa visita, la<br />

guida ci ha lasciato un’ora <strong>di</strong><br />

tempo libera, per poter girare<br />

autonomamente nella città. Forse<br />

durante questa giornata, non<br />

abbiamo apprezzato a pieno la<br />

bellezza della città, poiché eravamo<br />

tutti molto stanchi. verso<br />

sera, ci siamo recati al nostro<br />

hotel…<br />

io ero in stanza con delle amiche:<br />

elisa, Lorella e Giulia!<br />

durante la notte, abbiamo mangiato,<br />

giocato, scherzato e abbiamo<br />

tenuto sveglio il don che<br />

ogni tanto ci veniva a bussare<br />

per farci stare zitte! abbiamo<br />

passato una serata davvero bella,<br />

insieme!<br />

La mattina successiva, dopo<br />

aver fatto colazione, abbiamo<br />

riincontrato la nostra guida, per<br />

completare il giro turistico <strong>di</strong> Firenze.<br />

Per prima cosa abbiamo visitato<br />

il Museo dell’accademia nel<br />

quale è presente la celeberrima<br />

statua <strong>di</strong> Michelangelo, il david.<br />

successivamente abbiamo fatto<br />

un breve giro giro della città e al<br />

termine <strong>di</strong> esso, la nostra guida,<br />

Luca si è congedata ed è andato.<br />

i nostri professori, ci hanno lasciato<br />

liberi <strong>di</strong> andare a fare<br />

shopping con l’impegno <strong>di</strong> ritrovarci<br />

tutti insieme per l’ora<br />

<strong>di</strong> pranzo, cosa che io e le mie<br />

27<br />

amiche irene, Martina e sara non<br />

abbiamo fatto, poiché ci eravamo<br />

trattenute troppo a lungo in<br />

un negozio!<br />

dopo pranzo, abbiamo scattato<br />

le ultime foto per poi ripartire e<br />

tornare a casa.<br />

in questa gita ho capito il vero<br />

senso dello stare insieme, del<br />

volersi bene e del <strong>di</strong>vertimento!<br />

Forse un semplice grazie ai professori<br />

non basta, perché questa<br />

esperienza è stata davvero<br />

unica!<br />

Quin<strong>di</strong> Grazie, Grazie, Grazie<br />

a tutti, perché tra risate,<br />

scherzi e battute, abbiamo passato<br />

un’esperienza in<strong>di</strong>menticabile!<br />

Martina Bara, terza me<strong>di</strong>a


parrocchia s.giovanni bosco<br />

celebrazioni del tempo Pasquale<br />

DOMENICA 18 APRILE<br />

i bambini del gruppo nazaret hanno celebrato la<br />

memoria del Battesimo. e’ stata una tappa importante<br />

del loro cammino <strong>di</strong> iniziazione cristiana che<br />

li ha aiutati a riscoprire il gesto con il quale <strong>di</strong>o li ha<br />

accolti come figli e a rinnovare l’impegno a vivere<br />

da veri figli <strong>di</strong> <strong>di</strong>o.<br />

Gruppo Nazaret: Memoria del Battesimo<br />

DOMENICA 16 MAGGIO<br />

i ragazzi del gruppo emmaus hanno celebrato e ricevuto<br />

i due sacramenti della cresima e della Prima<br />

comunione che, uniti al Battesimo, sono appunto<br />

detti i sacramenti dell’iniziazione cristiana. La celebrazione<br />

è stata semplice, festosa e con tanta emozione,<br />

sia nei ragazzi ma anche nei genitori. Giove<strong>di</strong><br />

20 maggio, durante il catechismo, hanno riflettuto<br />

su quello che hanno provato: tutti hanno manifestato<br />

sentimenti <strong>di</strong> felicità, gioia, emozione, un vero<br />

cambiamento, rinnovamento, un fuoco interiore,<br />

ma hanno anche espresso l’impegno <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />

più buoni, più impegnati a servire la chiesa e più<br />

responsabili nelle scelte. il parroco ringrazia le catechiste<br />

e i genitori per la collaborazione e per l’offerta<br />

<strong>di</strong> euro 1.285,00.<br />

Gruppo Emmaus: Prima Comunione e Cresima<br />

Bara Davide, Boscarino Ludovica, Buzi Lorenzo, Cavalleri<br />

Micaela, Chikeka Fre<strong>di</strong>ck Nnaemeka, Foschetti<br />

Alessia, Frassine Elena, Galatà Davide, Inselvini Simona,<br />

Libur<strong>di</strong> Laura, Pirrera Fabiana, Quaresmini Luca,<br />

Righetti Giulia, Scarsi Giordano.<br />

28<br />

DOMENICA 23 MAGGIO<br />

i ragazzi del gruppo Gerusalemme hanno presentato<br />

la domanda dei due sacramenti della cresima e della<br />

prima comunione e i bambini del gruppo cafarnao<br />

hanno celebrato la prima riconciliazione. La parabola<br />

del Padre Buono, immagine più espressiva del<br />

vero volto <strong>di</strong> <strong>di</strong>o, ha fatto da guida ed è stata rivissuta<br />

nei suoi vari momenti. Per la prima volta i bambini<br />

hanno provato la gioia del perdono e della festa.<br />

Gruppo Cafarnao: Prima Confessione<br />

eLezione deL consiGLio<br />

PastoraLe ParrocchiaLe<br />

il giorno 17 e 18 aprile si sono svolte le votazioni<br />

per il rinnovo del consiglio Pastorale Parrocchiale<br />

con i seguenti risultati:<br />

schede preparate n. 238<br />

schede votate n. 133<br />

schede nulle n. 2<br />

schede rimaste n. 103.<br />

Sono stati eletti dagli elettori:<br />

Barbieri Monica, Giliberto andrea, verzeletti ernesto,<br />

Fratus Giovanni, remonato Francesco,<br />

Baroni enrico, consolati clau<strong>di</strong>a, Marinelli Maria<br />

rosa, Gallo Giuseppe, Faustini Mauro.<br />

nominati dal parroco: Paganotti enrico, cor<strong>di</strong>oli<br />

Luca, Belluti clau<strong>di</strong>o, rizzi Pier angelo, Machina<br />

Patrizia.<br />

il nuovo consiglio si è riunito per la prima volta<br />

marte<strong>di</strong> 18 maggio dove sono stati presi in<br />

esame il <strong>di</strong>rettorio e lo statuto del c.P.P.; riconfermato<br />

il segretario verzeletti ernesto, il rappresentante<br />

per il c.P.z. Belluti clau<strong>di</strong>o e i quattro<br />

componenti del c.P.a.e. (consiglio Pastorale<br />

affari economici) Geom. Guani romeo, Fogliata<br />

Marco, Mor clau<strong>di</strong>o e Fratus Giovanni. il nuovo<br />

c.P.P. intende riflettere sull’oratorio e le varie strutture<br />

e per fare nuove proposte <strong>di</strong> attività. a questo<br />

scopo si riunirà, appositamente, il 15 <strong>giugno</strong>.


anaGraFe<br />

battesimi<br />

zanetti Mattia<br />

<strong>di</strong> Fabio e Boldori daniela<br />

cUrcione aLessio<br />

<strong>di</strong> Francesco e casanova nunzia<br />

Lancini andrea WaLter<br />

<strong>di</strong> alessandro e Garagnoni M.G.<br />

LocateLLi Gaia<br />

<strong>di</strong> Paolo e Fumagalli Fabiana<br />

consoLi chiara<br />

<strong>di</strong> Michele e zani clau<strong>di</strong>a<br />

matrimoni<br />

BrUschi tiziano con tUrra LUisa<br />

defunti<br />

Mario<br />

cancelli<br />

n. 11.2.1924<br />

m. 30.4.2010<br />

Pierluigi<br />

Ferrari<br />

n. 13.2.1950<br />

m. 10.5.2010<br />

Pietro<br />

Bettoni<br />

n. 20.1.1946<br />

m. 9.5.2010<br />

Maria Piera<br />

Pagani<br />

n. 28.6.1964<br />

m. 26.5.2010<br />

dal 21 <strong>giugno</strong><br />

al 17 luglio<br />

Torneo <strong>di</strong> calcio<br />

presso il campo<br />

sportivo dell’oratorio<br />

(viale stazione)<br />

NOTIZIE DAL TOGO<br />

La “nostra” Federica ci racconta dei progetti in corso<br />

Pubblichiamo stralci <strong>di</strong> una lettera scritta da una ragazza della nostra parrocchia,<br />

Federica, che ha scelto ormai da alcuni anni <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi alle missioni delle suore<br />

canossiane in africa. attualmente è in togo, dove sta collaborando all’attuazione<br />

<strong>di</strong> quattro progetti: 1. un programma nutrizionale per bambini; 2. un programma<br />

<strong>di</strong> assistenza per i malati, specialmente <strong>di</strong> hiv, con counselling e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong><br />

farmaci; 3. il recupero <strong>di</strong> terreni all’uso agricolo; 4. la realizzazione <strong>di</strong> un centro ra<strong>di</strong>ologico<br />

e batteriologico <strong>di</strong> supporto alle strutture sanitarie locali.<br />

“La nostra è gente che viene dal villaggio e che non sa come girarsi in un ospedale!<br />

inoltre, non hanno i sol<strong>di</strong> per comprare le me<strong>di</strong>cine o le cose che servono ai me<strong>di</strong>ci<br />

affinché li operino, quin<strong>di</strong> li devi seguire anche là. a volte è frustrante ritrovarsi a<br />

correre per i corridoi con bambini in braccio o giovani da tirar <strong>di</strong>etro moribon<strong>di</strong>, e<br />

incontrare solo gli sguar<strong>di</strong> interrogativi dei <strong>di</strong>sgraziati ricoverati o dei loro parenti<br />

che li accu<strong>di</strong>scono.”<br />

“i bimbi del programma nutrizionale che tengo il giovedì sono 43 adesso!!! Le voci<br />

girano parecchio!!! sono contenta e mi da sod<strong>di</strong>sfazione, anche se ti massacrano<br />

e riempiono <strong>di</strong> tutto, dalle piccole dermatiti al raffreddore… ma prendo tutto come<br />

souvenir!!! anche qui, il cuore si arresta e riparte velocemente a seconda <strong>di</strong> cosa<br />

ti ritrovi tra le braccia! i bimbi che seguono regolarmente il programma prendono<br />

poco a poco peso, in genere, ma ci sono anche quelli che salgono e scendono (i<br />

piccoli sieropositivi per esempio). a volte […] ti viene comunicato che il tal bimbo,<br />

assente da un mese, era partito al villaggio della mamma dove si è ammalato ed<br />

è morto. all’inizio mi faceva male la morte <strong>di</strong> qualcuno che conoscevo; adesso ho<br />

perso il conto <strong>di</strong> quanti possano avermi stretto la mano e poi siano partiti al creatore,<br />

ricordo solo quelli che me la tenevano mentre partivano.”<br />

“Una persona su tre qui è affetta da hiv. si possono fare <strong>di</strong>versi commenti a riguardo,<br />

si può anche essere pessimisti se vuoi, è lecito, si può pensare che dovrebbero<br />

stare attenti, che lo vogliono loro, che non capiscono niente,… credo bisognerebbe<br />

solo provare a trovarsi <strong>di</strong> fronte ad una giovane mamma e al suo bimbo sieropositivi<br />

e sentire le storie <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>menti, pugnalate alle spalle che non lasciano ferite ma<br />

pene che porteranno alla tomba entrambi. o guardare gli occhi attorniati da profonde<br />

rughe dovute al sole e all’età delle madri che accompagnano i figli sieropositivi.<br />

i pensieri <strong>di</strong> prima cadono tutti e la sola cosa che ti viene in mente è: ‘cosa posso<br />

fare per aiutarli? Per render loro la vita un po’ più leggera? Per portare la speranza<br />

al posto del rancore che ha preso possesso del loro cuore?’”<br />

“il progetto agricolo, grazie all’invio <strong>di</strong> trattori e macchine agricole, è stato iniziato!<br />

Un bresciano tutto grinta e fibra <strong>di</strong> 65 anni è venuto qui per due mesi ed ha cominciato<br />

ad andare al campo con 15 dei nostri ragazzi togolesi per ripulirlo. adesso<br />

è un altro volontario giovanissimo ad aver preso il suo posto, un 20enne <strong>di</strong> Benevento.<br />

[…] Quando abbiamo iniziato, il campo era allo stato brado; per una prima<br />

pulizia abbiamo impiegato il caterpillar, noleggiato per 10 giorni al mo<strong>di</strong>co prezzo <strong>di</strong><br />

euro 500 al giorno! […] a metà aprile abbiamo fatto il forage, cioè trovare l’acqua a<br />

130 mt <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, incanalarla e tirarla fuori per poter irrigare il campo, ma non è<br />

andato bene: purtroppo abbiam cavato solo la roccia dal buco, profondo 85 mt. ci<br />

riproveremo, ma ora non abbiamo i “mezzi” per sostenerlo…”<br />

“ai primi <strong>di</strong> marzo sono iniziati i lavori per la costruzione dei “reparti” <strong>di</strong> batteriologia<br />

e della ra<strong>di</strong>ologia!!! […] c’è il progetto, manca “solo” la costruzione e poi trovare<br />

personale serio (il che non è poco)! Grazie alla realizzazione <strong>di</strong> questi due progetti<br />

eviteremo spese e viaggi estenuanti per laboratori e cliniche private e potremo<br />

gestire meglio i nostri ammalati. ci sono talmente tante strane malattie e così tanti<br />

virus <strong>di</strong>versi, che anche i dottori spesso non sanno <strong>di</strong>re <strong>di</strong> cosa il paziente abbia<br />

bisogno per guarire; prescrivono così nuove analisi da fare in un altro laboratorio.<br />

altrettanto numerosa è la richiesta <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ografie, che vengono fatte esclusivamente<br />

a Lomè città, mentre altre possibilità sono offerte da privati, a pagamento quin<strong>di</strong>.<br />

Per evitare che altra gente ci lasci la pelle in seguito ad una banale frattura o ad<br />

una polmonite curabile se <strong>di</strong>agnosticata, abbiamo deciso <strong>di</strong> buttarci in questa avventura,<br />

in questo volo a caduta libera. il paracadute c’è, ma ha bisogno <strong>di</strong> essere<br />

rattoppato qua e là…”<br />

“Mi piacerebbe che tutti potessero “vedere” attraverso i miei racconti uno spicchio<br />

<strong>di</strong> realtà a non molti Km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza da casa nostra. […] non è stata una scelta facile<br />

quella <strong>di</strong> intraprendere la strada della missione, e non è stato come scegliere tra una<br />

vita bella ed una migliore!!! sono lontana dai miei genitori, dalla mia città, i parenti<br />

e gli amici, la mia lingua e il cibo che mi ha fatto crescere, dalla semplice influenza,<br />

dalla cultura, i servizi pubblici, le strade asfaltate, …e, certo, mi mancano a volte!<br />

tuttavia, è quello che il signore vuole da me e io sono felice <strong>di</strong> averlo sentito e <strong>di</strong><br />

aver seguito quanto era maturato nel mio cuore. credo fermamente che qualcuno<br />

sia chiamato a stare nelle prime file a testimoniare la sua Parola con la propria vita,<br />

e qualcun altro sia interpellato a stare nelle retrovie ad incoraggiare, a sostenere,<br />

a coprire un po’ le spalle a chi è davanti, perché in fondo stiamo giocando tutti la<br />

stessa partita ed il Maestro <strong>di</strong>ce che è solo con la carità che si vince!”<br />

Chi volesse sostenere i progetti in Togo può rivolgersi al Parroco don Serafino<br />

presso la Parrocchia San Giovanni Bosco.<br />

29


anagrafe<br />

nella pace <strong>di</strong> cristo<br />

Orlando Battista<br />

Bombar<strong>di</strong>eri<br />

<strong>di</strong> anni 58<br />

m. 20.3.2010<br />

Giovanni Ercole<br />

Bosio<br />

<strong>di</strong> anni 83<br />

m. 12.4.2010<br />

Anna Maria<br />

Capra<br />

ved. Giacomo Bettinzana<br />

<strong>di</strong> anni 90<br />

m. 30.4.2010<br />

Ernesta<br />

Vezzoli<br />

ved. Giuseppe Righetti<br />

<strong>di</strong> anni 89<br />

m. 11.5.2010<br />

Mario<br />

Rinal<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> anni 71<br />

m. 22.3.2010<br />

Giuseppe<br />

Pelizzari<br />

<strong>di</strong> anni 72<br />

m. 21.4.2010<br />

Angelo<br />

Bertocchi<br />

<strong>di</strong> anni 74<br />

m. 5.5.2010<br />

Rosa<br />

Bonassi<br />

ved. Martinazzi<br />

<strong>di</strong> anni 78<br />

m. 17.5.2010<br />

Guglielmo<br />

Martinazzi<br />

<strong>di</strong> anni 79<br />

m. 25.3.2010<br />

Luciano<br />

Viscar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> anni 70<br />

m. 27.4.2010<br />

matrimoni<br />

FaUstini serGio con<br />

aLBerto cotti GaBrieLLa<br />

il 10.4.2010<br />

MaccaBeLLi roBerto<br />

con rascheLLÀ isaBeLLa<br />

il 24.4.2010<br />

ManGano MassiMo<br />

con Bicocchi annaLisa<br />

il 1.5.2010<br />

cacciatore aLFonso MaUrizio<br />

con Bertocchi MiriaM il 1.5.2010<br />

30<br />

Lucia Corini<br />

ved. Carlo Volta<br />

<strong>di</strong> anni 88<br />

m. 5.4.2010<br />

Ferruccio<br />

Bosio<br />

<strong>di</strong> anni 81<br />

m. 28.4.2010<br />

Costante<br />

Marcarini<br />

<strong>di</strong> anni 71<br />

m. 8.4.2010<br />

Giovanna<br />

Calosi<br />

ved. Achille Brescianini<br />

<strong>di</strong> anni 79<br />

m. 29.4.2010<br />

Signore,<br />

PREGHIERA DEGLI SPOSI<br />

e ci rende un cuor solo<br />

con la grazia sacramentale<br />

e un’anima sola.<br />

aiutaci a vivere<br />

Sia un amore<br />

il nostro amore coniugale.<br />

in<strong>di</strong>ssolubile e fedele,<br />

Sia un amore capace <strong>di</strong> fondere fecondo,<br />

in armoniosa sintesi<br />

perché si pone<br />

i valori dello spirito,<br />

al servizio della vita,<br />

dell’affettività e della corporeità. per arricchire la comunità<br />

Sia un amore che ci costituisce umana e cristiana.<br />

in un’amicizia profonda ed esclusiva, AMEN.<br />

coMinar<strong>di</strong> FaBio<br />

con PaGani eLena<br />

il 8.5.2010<br />

cossan<strong>di</strong> Francesco<br />

con PaGani teresa<br />

il 22.5.2010<br />

aL<strong>di</strong>Ghieri roBerto con<br />

citta<strong>di</strong>ni Francesca<br />

il 29.5.2010


al fonte battesimale<br />

PaGano Maria <strong>di</strong> Gianfranco e santus Marialuisa<br />

n. 27.1.2009 - b. 21.3.2010<br />

zani LaUra <strong>di</strong> roberto e tomassini chiara<br />

n. 28.10.2009 - b 11.4.2010<br />

Pezzotti Matteo <strong>di</strong> Luca e d’amico Marianna<br />

n. 24.12.2009 - b 11.4.2010<br />

Bonventre siMone<br />

<strong>di</strong> Francesco e sanguinelli emilia<br />

n. 7.5.2009 – b. 25.4.2010<br />

Bonventre daniLo<br />

<strong>di</strong> Francesco e sanguinelli emilia<br />

n. 7.5.2009 – b.25.4.2010<br />

civini MatiLde <strong>di</strong> andrea e Bosio Luisa<br />

n. 29.8.2010 – b. 25.4.2010<br />

Marini Lorenzo <strong>di</strong> simone e romano silvia<br />

n. 25.10.2009 – b. 25.4.2010<br />

GnaLi tiBerio edoardo<br />

<strong>di</strong> emanuele e Lancini roberta<br />

n. 17.1.2010 – b. 25.4.2010<br />

carrara andrea<br />

<strong>di</strong> Gian Paolo e Mantovani Lorenza<br />

n. 12.10.2009 – b.9.5.2010<br />

zanetti Lorenzo <strong>di</strong> Michele e Foglia valentina<br />

n. 1.12.2009 – b. 9.5.2010<br />

PreLa GiULiana <strong>di</strong> antonin e Prela Xhuljepa<br />

n. 15.12.2009 – b. 9.5.2010<br />

saLvatori GaBrieLe <strong>di</strong> sergio e ramera Michela<br />

n.15.1.2010 – b. 9.5.2010<br />

corsini MichaeL <strong>di</strong> Luigi e tosetti susy<br />

n. 5.2.2010 – b. 9.5.2010<br />

LaBoccetta Gaia <strong>di</strong> Massimo e tiraboschi silvia<br />

n. 17.2.2010 – b. 9.5.2010<br />

FiLiPPini Pietro <strong>di</strong> Marco e Ferrari rina<br />

n. 3.4.2010 – b. 23.5.2010<br />

MastroPasQUa vincenzo<br />

<strong>di</strong> Giacomo e Lorini Barbara<br />

n. 16.7.2009 – b. 30.5.2010<br />

danesi Martina <strong>di</strong> daniele e <strong>di</strong> Modugno rosa<br />

n. 17.8.2009 – b. 30.5.2010<br />

Pasini anna <strong>di</strong> emanuele e Pedrali Monica<br />

n. 15.10.2009 – b. 30.5.2010<br />

UBerti Mariachiara <strong>di</strong> stefano e Bergomi Laura<br />

n. 30.11.2009 – b. 30.5.2010<br />

casteLvedere aLessandro<br />

<strong>di</strong> davide e Brugnatelli simona<br />

n. 6.2.2010 – b. 30.5.2010<br />

La nascita <strong>di</strong> un bambino è una bella notizia da<br />

dare, doverosamente, a tutta la comunità. Perciò<br />

invitiamo tutte le neo-mamme a telefonare ai sacerdoti<br />

l’avvenuta nascita del figlio per suonare<br />

le campane il mattino seguente alle ore 9.00.<br />

31<br />

Parrocchia<br />

Nei mesi <strong>di</strong> aprile e maggio sono stati celebrati 13<br />

Battesimi offerti E 1.130,00 (minimo E 20,00 massimo<br />

E 200,00)<br />

In memoria <strong>di</strong> Muratori Luigi E 150,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Benedetti Ippolita E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Rinal<strong>di</strong> Mario E 100,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Guglielmo Martinazzi E 150,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Marassi Luigia E 50,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Corsini Lucia E 100,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Maccarini Costante E 250,00<br />

Luigina e Mauro a ricordo del papà E 200,00<br />

In occasione del Matrimonio E 100,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Viscar<strong>di</strong> Luciano E 30,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bosio Ferruccio E 200,00<br />

N.N. E 50,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bertocchi Angelo E 200,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

I figli in memoria <strong>di</strong> Capra Maria E 150,00<br />

P.P. in mem. moglie Francescamaria E 150,00<br />

In occasione del Matrimonio E 150,00<br />

Il Gruppo Pensionati S. Carlo ha offerto i<br />

paramenti per la cantoria dell’altare maggiore<br />

<strong>Oratorio</strong><br />

Gli amici in mem. <strong>di</strong> Peppino e Gino E 200,00<br />

Cognata e nipoti Cocchetti in mem.<br />

<strong>di</strong> Muratori Luigi E 150,00<br />

N.N. E 100,00<br />

N.N. E 170,00<br />

In memoria <strong>di</strong> don Luigi E 100,00<br />

In mem. <strong>di</strong> Maccarini Costante E 250,00<br />

N.N. E 65,00<br />

A ricordo <strong>di</strong> Peppino Fogazzi E 1.000,00<br />

N.N. E 50,00<br />

Genitori Gruppo Betlemme E 350,00<br />

Nell’anniversario <strong>di</strong> Matrimonio E 100,00<br />

Nell’anniversario <strong>di</strong> Matrimonio E 100,00<br />

N.N. E 1.000,00<br />

Gruppo Emmaus (buste) E 2.405,00<br />

Nell’anniversario <strong>di</strong> Matrimonio E 70,00<br />

Santo Stefano<br />

In occasione del Matrimonio E 500,00<br />

San Rocco<br />

Fam. Pochetti in memoria<br />

<strong>di</strong> Bombar<strong>di</strong>eri Orlando E 100,00<br />

Caporovato<br />

Fam. Morelli in m. <strong>di</strong> Agostina e nonni E 250,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bertocchi Angelo:<br />

amico Gianni e famiglia E 150,00<br />

N.N. E 100,00<br />

Per i fiori E 85,00<br />

Anna e Marta E 50,00<br />

offerte


CALENDARIO LITURGICO PASTORALE<br />

GIUGNO 2010<br />

6 doMenica: solennità del corPUs doMini<br />

ore 18.30 santa messa e processione<br />

inizio sante Quarantore<br />

11 venerdÌ: sacratissiMo cUore <strong>di</strong> Gesù<br />

13 doMenica Xi del t.o.<br />

iniziano i campiscuola per ragazzi a valdobbiadene (tv)<br />

20 doMenica Xii del t.o.<br />

21 LUnedÌ: dalle Madri canossiane inizia lo sPeciaLe estate<br />

24 GiovedÌ: solennità della natività <strong>di</strong> s. Giovanni Battista<br />

27 doMenica Xiii del t.o.<br />

29 MartedÌ: solennità dei santi Pietro e Paolo, apostoli<br />

LUGLIO 2010<br />

2 venerdÌ: Festa <strong>di</strong> san tommaso, apostolo<br />

Primo venerdì del mese, adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati<br />

4 doMenica Xiv del t.o.<br />

Festa della de<strong>di</strong>cazione della cattedrale <strong>di</strong> Brescia<br />

9 venerdÌ: dalle Madri canossiane si conclude lo sPeciaLe estate<br />

11 doMenica Xv del t.o. Festa <strong>di</strong> s. Benedetto patrono d’europa<br />

conclusione campiscuola estivi<br />

12 LUnedÌ: all’oratorio inizia il Gio.LaB<br />

16 venerdÌ: Memoria della B.v. del carmelo<br />

18 doMenica Xvi del t.o.<br />

23 venerdÌ: Festa <strong>di</strong> santa Brigida, patrona d’europa<br />

25 doMenica Xvii del t.o.: Festa <strong>di</strong> s. Giacomo apostolo<br />

31 saBato: dal pomeriggio indulgenza della Porziuncola o “Perdon d’assisi”<br />

AGOSTO 2010<br />

1 doMenica Xviii del t.o.: indulgenza della Porziuncola o “Perdon d’assisi”<br />

si può ricevere l’indulgenza plenaria alle solite con<strong>di</strong>zioni<br />

Messa e Festa conclusiva del Gio.LaB<br />

5 GiovedÌ: Madonna della neve ad adro<br />

6 venerdÌ: Festa della trasfigurazione<br />

Primo venerdì del mese, adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati<br />

8 doMenica XiX del t.o.<br />

14 saBato: inizio camposcuola per le famiglie a tret (tn)<br />

15 doMenica: solennità assunzione della B.v. Maria titolare della chiesa collegiata<br />

16 LUnedÌ: Memoria <strong>di</strong> san rocco<br />

Festa presso la chiesa a lui de<strong>di</strong>cata<br />

22 doMenica XXi del t.o.<br />

conclusione campo famiglie<br />

24 MartedÌ: Festa <strong>di</strong> san Bartolomeo, apostolo<br />

27 venerdÌ: Memoria <strong>di</strong> santa Monica<br />

28 saBato: Memoria <strong>di</strong> sant’agostino, vescovo e dottore della chiesa<br />

29 doMenica XXii del t.o.<br />

SETTEMBRE 2010<br />

5 doMenica XXiii del t.o.<br />

6 LUnedÌ: all’oratorio inizia la carovana per ragazzi e bambini<br />

7 MartedÌ: Festa della natività della B.v. Maria<br />

12 doMenica XXiv del t.o.<br />

Domenica 15 agosto<br />

SOlennItà<br />

aSSunta<br />

ore 7.00 - 8.30 - 10.00<br />

vespri<br />

ore 18.00<br />

santa Messa solenne<br />

ore 18.30<br />

FeSta DI<br />

S. rOccO<br />

Domenica 15 agosto<br />

ore 20.00: santo rosario<br />

lunedì 16 agosto<br />

ore 7.00 - 10.30: s. Messa<br />

ore 15.30: canto del<br />

vespro<br />

ore 19.45: santa Messa<br />

ore 20.30: Processione<br />

lunedì 20 settembre<br />

62º anniversario<br />

Incoronazione<br />

MaDOnna<br />

DI S. SteFanO<br />

s. Messa: ore 7.00<br />

17.00 - 20.00<br />

sono invitate le coppie sposate<br />

negli ultimi quattro anni<br />

rosario: ore 16.30 - 19.30<br />

32<br />

ORARIO S. MESSE<br />

Giorni festivi<br />

Parrocchia:<br />

ore 7.00 - 8.30 - 10.00 - 18.30<br />

San Giovanni bosco:<br />

ore 9.00 - 11.00 - 17.00<br />

convento:<br />

ore 9.00 - 11.00 - 18.00<br />

Prefestivo<br />

Parrocchia: ore 19.00<br />

San Giovanni bosco: ore 17.00<br />

San rocco: ore 17.00<br />

Parrocchia bargnana: ore 18.00<br />

Giorni feriali<br />

dal lunedì al venerdì<br />

Parrocchia:<br />

ore 7.00 - 8.30<br />

la messa vespertina<br />

è celebrata alle ore 20.00:<br />

Lunedì S. Stefano<br />

Martedì Don Gnocchi<br />

Mercoledì San rocco<br />

Giovedì caporovato<br />

venerdì cimitero (in caso <strong>di</strong><br />

pioggia a San Rocco)<br />

Parrocchia S. G. bosco:<br />

ore 8.30<br />

convento:<br />

ore 18.45<br />

Dal 28 <strong>giugno</strong><br />

al 3 settembre<br />

NUMERI DI TELEFONO<br />

Mons. Gian Mario chiari:<br />

0307721130 - 3333798958<br />

Don G. luigi Moretti: 0307721217<br />

3288517755<br />

Don roberto Morè: 3385314850<br />

Don Serafino Festa: 0307722822<br />

Madri canossiane: 0307721431<br />

convento Frati: 0307721377<br />

caritas Parrocchia: 0307701141<br />

ufficio Parrocchiale: 3462285040<br />

(da lunedì a venerdì: ore 9.00/11.00)

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