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Opinioni<br />

Edilizia e urbanistica<br />

congestione del traffico e l’inurbamento ‘‘selvaggio’’<br />

dei centri cittadini.<br />

Più specificamente, la legge de qua ha previsto due<br />

fattispecie di parcheggi incentivati, una prima a<br />

mera iniziativa dei proprietari condomini di un fabbricato,<br />

su aree private, ed una seconda, in raccordo<br />

con il Comune, di tipo convenzionale, su aree<br />

pubbliche da tramutare in diritto di superficie a favore<br />

del condominio.<br />

La prima fattispecie (commi 1-2-3 dell’art. 9) prevista<br />

dalla legge dà facoltà ai proprietari di fabbricati<br />

condominiali di poter realizzare, nel sottosuolo o<br />

nei locali siti al pian terreno, quindi, sostanzialmente<br />

in aree di pertinenza del complesso edilizio<br />

preesistente, parcheggi da destinare al servizio delle<br />

singole unità immobiliari (4).<br />

La disposizione è stata in parte riscritta dall’art. 17,<br />

comma 90, della L. n. 127 del 1997 e poi anche<br />

dall’art. 37, comma 1, della L. n. 472 del 1999, tal<br />

da risultare attualmente formulata come segue: «I<br />

proprietari di immobili possono realizzare nel sottosuolo<br />

degli stessi ovvero nei locali siti al piano terreno<br />

dei fabbricati parcheggi da destinare a pertinenza<br />

delle singole unità immobiliari, anche in deroga<br />

agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti<br />

edilizi vigenti. Tali parcheggi possono essere realizzati,<br />

ad uso esclusivo dei residenti, anche nel sottosuolo<br />

di aree pertinenziali esterne al fabbricato, purché,<br />

non in contrasto con i piani urbani del traffico,<br />

tenuto conto dell’uso della superficie sovrastante<br />

e compatibilmente con la tutela dei corpi idrici.<br />

Restano in ogni caso fermi i vincoli previsti dalla<br />

legislazione in materia paesaggistica ed ambientale<br />

ed i poteri attribuiti dalla medesima legislazione alle<br />

regioni e ai Ministeri dell’ambiente e per i beni culturali<br />

ed ambientali da esercitare motivatamente<br />

nel termine di 90 giorni. I parcheggi stessi ove i<br />

piani del traffico non siano stati redatti, potranno<br />

comunque essere realizzati nel rispetto delle indicazioni<br />

di cui al periodo precedente».<br />

La seconda fattispecie (comma 4 dell’art. 9) prevista<br />

dalla legge Tognoli, nel testo modificato dall’art.<br />

10, comma 2-ter, D.L 30 dicembre 1997 n.<br />

457 conv., con mod., nella L. 27 febbraio 1998 n.<br />

30, invece, consente ai comuni, previa determinazione<br />

dei criteri di cessione del diritto di superficie<br />

e su richiesta dei privati interessati o di società anche<br />

cooperative appositamente costituite tra gli<br />

stessi, di poter prevedere, nell’ambito del programma<br />

urbano dei parcheggi, la realizzazione di parcheggi<br />

da destinare a pertinenza di immobili privati<br />

su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse (5).<br />

In ordine al regime giuridico degli spazi parcheggio<br />

cd. incentivati, l’art. 9, comma 5, della legge Tognoli,<br />

secondo la formulazione originaria, prevedeva<br />

un vincolo inderogabile di accessorietà degli<br />

stessi all’immobile principale, sancendo che: «I parcheggi<br />

realizzati ai sensi del presente articolo non<br />

possono essere ceduti separatamente dall’unità immobiliare<br />

alla quale sono legati da vincolo pertinenziale.<br />

I relativi atti di cessione sono nulli» (6).<br />

In sostanza, nella predetta L. n. 122, veniva meglio<br />

formulato expressis verbis quanto la giurisprudenza<br />

aveva raggiunto, nella sua articolata elaborazione, a<br />

proposito dell’art. 41-sexies della L. n. 1150, esplicitando<br />

la inseparabilità della pertinenza-parcheggio<br />

dall’unità abitativa principale e la nullità espressa<br />

degli atti di alienazione in violazione di siffatta norma<br />

imperativa.<br />

Il vincolo di pertinenza necessaria<br />

non vale per i parcheggi costruiti<br />

in eccedenza rispetto al minimo<br />

dello standard urbanistico<br />

Quanto alla portata del limite di trasferibilità degli<br />

spazi parcheggio, con opportuna precisazione, la<br />

sentenza della Cassazione, Sez. Un., 15 giugno<br />

2005 n. 12793 (7) ha pure chiarito che nessun vin-<br />

Note:<br />

(4) L’esecuzione delle opere e degli interventi è soggetta ad<br />

autorizzazione gratuita. Qualora si tratti di interventi conformi<br />

agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti, l’istanza<br />

per l’autorizzazione del Sindaco ad eseguire i lavori di intende<br />

accolta qualora il Sindaco stesso non si pronunci nel termine di<br />

60 giorni dalla data della richiesta. In tal caso il richiedente può<br />

dar corso ai lavori dando comunicazione al Sindaco del loro inizio.<br />

Successivamente (ex D.P.R. n. 380 del 2001, cd. T.U. edilizia),<br />

il regime autorizzativo è divenuto quello della denuncia di<br />

inizi attività o, facoltativamente, del permesso di costruire.<br />

(5) La costituzione del diritto di superficie, ai sensi dell’art. 9,<br />

comma 4, ult. parte, L. n. 122 del 1989, è subordinata alla stipula<br />

di una convenzione nella quale siano previsti: a) la durata dalla<br />

concessione del diritto di superficie per un periodo non superiore<br />

a novanta anni; b) il dimensionamento dell’opera ed il piano<br />

economico-finanziario previsti per la sua realizzazione; c) i tempi<br />

previsti per la progettazione esecutiva, la messa a disposizione<br />

delle aree necessarie e la esecuzione dei lavori; d) i tempi e le<br />

modalità per la verifica dello stato di attuazione nonché le sanzioni<br />

previste per gli eventuali inadempimenti.<br />

(6) Cfr. Cass. civ., sez. II, 21 maggio 2003, n. 7963: «In tema di<br />

urbanistica, la L. n. 122 del 1989 - recante disposizioni in materia<br />

di parcheggi e di aree urbane maggiormente popolate - che,<br />

nel raddoppiare la superficie minima obbligatoria degli spazi da<br />

destinare ad aree di parcheggio delle nuove costruzioni, contempla<br />

l’inderogabilità del vincolo pubblicistico di destinazione<br />

come connotazione necessaria del rapporto pertinenziale, deve<br />

ritenersi meramente confermativa di un principio desumibile già<br />

dall’art. 41-sexies della L. n. 1150 del 1942, sì come introdotto<br />

dall’art. 18 della L. n. 765 del 1967».<br />

(7) Cass., Sez. Un., 15 giugno 2005, n. 12793, in Corr. Giur.,<br />

2005, 10, 1393 ss. (con commento di V. Mariconda, Le Sezioni<br />

(segue)<br />

270 Urbanistica e appalti 3/2013

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