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novembre 2012, n. 24075 dell’AGCM (68) ha attuato<br />
la disposizione prevedendo, tra l’altro, che l’iscrizione<br />
in una white list costituisca titolo per l’attribuzione<br />
di un punteggio maggiore.<br />
Nell’art. 4, comma 13, D.L. n. 70/2011, inoltre, si<br />
prevede l’acquisizione d’ufficio, anche per via telematica<br />
e a titolo gratuito, della documentazione antimafia<br />
a cura della stazione appaltante (69). Nonostante<br />
si faccia riferimento solo alla documentazione<br />
circa la sussistenza delle cause di decadenza,<br />
sospensione o divieto previste dall’art. 10 L. n. 575/<br />
1965 (l’attuale art. 67 del codice antimafia), pare<br />
ragionevole ritenere trattarsi di una svista del legislatore<br />
e che la gratuità e l’acquisizione anche per<br />
via telematica siano regole valevoli per la documentazione<br />
antimafia in genere.<br />
Infine, un cenno meritano anche i patti o protocolli<br />
di legalità, istituto sostanzialmente ignoto al diritto<br />
degli appalti (70). Di regola, nei protocolli le<br />
amministrazioni assumono l’obbligo di inserire nei<br />
bandi di gara, quale condizione per la partecipazione,<br />
l’accettazione preventiva da parte degli operatori<br />
economici di determinate clausole che hanno come<br />
scopo la prevenzione, il controllo e il contrasto<br />
dei tentativi di infiltrazione mafiosa, nonché la verifica<br />
della sicurezza e della regolarità dei luoghi di<br />
lavoro. Si tratta, in altri termini, di stabilire obblighi<br />
di condotta: tipico il caso dell’impegno a denunciare<br />
tentativi di estorsione nei confronti dell’impresa<br />
prima della gara o nel corso dell’esecuzione<br />
del contratto.<br />
L’Autorità di vigilanza, in un primo tempo, aveva<br />
ritenuto che l’istituto non potesse essere preso in<br />
considerazione per il bando tipo alla luce del principio<br />
della tassatività delle clausole di esclusione<br />
(71); la possibilità di condizionare la partecipazione<br />
alla gara all’accettazione dei protocolli non<br />
poteva avere un fondamento unilaterale. Ciò significava<br />
che non poteva essere esclusa l’impresa che<br />
non lo avesse accettato (72). Di recente, invece, la<br />
delibera 10 ottobre 2012 n. 4 dell’Autorità, sui cd.<br />
bando-tipo (73), ha fornito una soluzione opposta<br />
(74), subito dopo confermata dall’art. 1, comma<br />
17, L. n. 190/2012: «le stazioni appaltanti possono<br />
prevedere negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito<br />
che il mancato rispetto delle clausole contenute<br />
nei protocolli di legalità o nei patti di integrità<br />
costituisce causa di esclusione dalla gara».<br />
Conclusioni<br />
Il D.Lgs. n. 159/2011 aveva l’obiettivo dichiarato<br />
di modificare e integrare la disciplina in materia di<br />
Opinioni<br />
Appalti e lavori pubblici<br />
documentazione antimafia nonché di realizzare un<br />
testo di riferimento valido e completo delle norme<br />
antimafia, anche amministrative, e di semplificare<br />
l’attività dell’interprete, evitando la necessità di utilizzare<br />
nel testo riferimenti esterni a differenti atti<br />
normativi (75).<br />
A mio avviso, il D.Lgs. n. 159/2011 non raggiunge<br />
questo obiettivo. I profili critici, le smagliature, il<br />
mancato coordinamento con il codice degli appalti<br />
trovano la loro ragione più profonda in un’impostazione<br />
generale nella redazione del codice antimafia<br />
nella quale è mancata, se non nell’intento almeno<br />
nei risultati, la doverosa centra-lità del diritto amministrativo<br />
per la lotta contro la criminalità organizzata.<br />
In questo contesto il legislatore dovrebbe<br />
superare la logica di una mera trasposizione e raccolta<br />
di disposizioni antimafia, rendere effettivamente<br />
centrale e organico il codice, adeguare le discipline<br />
di settore (ivi compresa quella in materia<br />
di appalti) al codice.<br />
Note:<br />
(68) In G.U. 18 dicembre 2012, n. 294.<br />
(69) Su queste e su altre disposizioni contenute nel D.L. n. 70/<br />
2011 cfr. R. De Nictolis, Le novità del D.L. 70/2011. Le novità<br />
dell’estate 2011 in materia di pubblici appalti, in questa Rivista,<br />
2011, 1012 ss.<br />
(70) Sul rapporto tra i protocolli di legalità e le informative antimafia<br />
v. R. Papania, Notazioni in tema di efficacia interdittiva,<br />
cit., 336 ss.<br />
(71) Cfr. l’art. 46, comma 1-bis, codice contratti.<br />
(72) Documento di consultazione «Prime indicazioni sui bandi tipo:<br />
tassatività delle cause di esclusione e costo del lavoro», 2<br />
agosto 2011, § 6. In questo quadro, al più, l’accettazione del<br />
protocollo da parte dei concorrenti avrebbe potuto essere inserita<br />
tra i criteri di valutazione per l’aggiudicazione della gara. Diverso,<br />
invece, è il possibile valore contrattuale del protocollo, relativo<br />
cioè alla fase di esecuzione del contratto.<br />
(73) «Indicazioni generali per la redazione dei bandi di gara ai<br />
sensi degli articoli 64, comma 4-bis e 46, comma 1-bis, del codice<br />
dei contratti pubblici». Su questa delibera e sulla tassatività<br />
delle cause di esclusione nella giurisprudenza (in particolare alla<br />
luce dell’orientamento espresso da Cons. Stato, Ad. Plen., 7<br />
giugno 2012, n. 21, in questa Rivista, 2012, 954) cfr. R. De Nictolis,<br />
La riforma del Codice appalti, in questa Rivista, 2012,<br />
1229 ss.<br />
(74) «Deve ritenersi che la previsione dell’accettazione dei protocolli<br />
di legalità e dei patti di integrità quale possibile causa di<br />
esclusione sia tuttora consentita, in quanto tali mezzi sono posti<br />
a tutela di interessi di rango sovraordinato e gli obblighi in tal<br />
modo assunti discendono dall’applicazione di norme imperative<br />
di ordine pubblico, con particolare riguardo alla legislazione in<br />
materia di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata<br />
nel settore degli appalti.» (p. 38). Cfr. anche Cons. Stato, sez.<br />
VI, 8 maggio 2012, n. 2657; sez. V, 9 settembre 2011, n. 5066,<br />
entrambe in www.giustizia-amministrativa.it.<br />
(75) È quanto espresso nella relazione illustrativa. Sulle disposizioni<br />
in tema di appalti pubblici nella legge delega cfr. R. De Nictolis,<br />
La nuova disciplina antimafia in tema di appalti pubblici, in<br />
questa Rivista, 2010, 1129 ss.<br />
Urbanistica e appalti 3/2013 267