guido alpa,mario bessone,andrea fusaro - Amministrazione in ...
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Corte è <strong>in</strong>vero assai facile, agevolato come esso è dalla cont<strong>in</strong>ua manipolazione e<br />
ricomposizione che la Corte stessa ha fatto dei propri precedenti. Sulla base dei pr<strong>in</strong>cipi<br />
elaborati nei primi anni e descritti poche pag<strong>in</strong>e sopra, si è <strong>in</strong>nestato un tronco<br />
costituito dalle dottr<strong>in</strong>e: a) del rapporto che collega gli artt. 3 e 42 Cost.; b) del<br />
carattere espropriativo di ogni limitazione della proprietà che <strong>in</strong>cida sulla dest<strong>in</strong>azione<br />
«naturale», <strong>in</strong> un dato momento storico, del bene ovvero che ne comprima<br />
notevolmente il valore di scambio; c) della legittimità costituzionale del mancato <strong>in</strong>dennizzo<br />
<strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>dividuazione «oggettiva» e riconoscibile «a priori» di una categoria<br />
di beni e di discipl<strong>in</strong>a generale del regime di appartenenza (salva la difficoltà<br />
di comporre questa dottr<strong>in</strong>a con le precedenti: difficoltà che si risolve <strong>in</strong> una<br />
ulteriore zona di discrezionalità che la Corte riserva al proprio s<strong>in</strong>dacato); d) della<br />
possibilità che la garanzia della proprietà si estenda s<strong>in</strong>o al illegittimare discipl<strong>in</strong>e<br />
legali di rapporti contrattuali.<br />
Ma oltre a una <strong>in</strong>terpretazione unificatrice sotto il profilo dogmatico, credo sia<br />
opportuna (al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>dividuare l<strong>in</strong>ee di tendenza della elaborazione della discipl<strong>in</strong>a<br />
della discipl<strong>in</strong>a costituzionale della proprietà da parte della Corte, anche nelle<br />
proiezioni future) anche un <strong>in</strong>terpretazione unificatrice sotto il profilo delle scelte<br />
politiche. Ciò è tanto più opportuno se si ritiene sia vero che, attraverso i suoi<br />
<strong>in</strong>terventi, la Corte ha potuto ritagliare al proprio s<strong>in</strong>dacato una larga zona di discrezionalità:<br />
dato che proprio nelle zone di discrezionalità possono più agevolmente<br />
perseguirsi delle politiche del diritto.<br />
Credo sia ragionevole, sotto questo profilo, una ipotesi <strong>in</strong>terpretativa che faccia<br />
riferimento agli <strong>in</strong>teressi che attraverso l elaborazione della Corte hanno trovato<br />
<strong>in</strong> diverso grado soddisfazione nella discipl<strong>in</strong>a costituzionale della proprietà.<br />
L <strong>in</strong>teresse proprietario meno favorito appare quello della proprietà terriera, almeno<br />
<strong>in</strong> un primo momento, <strong>in</strong> occasione della riforma agraria; l <strong>in</strong>teresse proprietario<br />
più favorito appare quello della proprietà di aree urbane edificabili, almeno dal<br />
momento della discussione sulla l. 167. L <strong>in</strong>teresse pubblico più favorito appare quello<br />
di m<strong>in</strong>or costo possibile della politica autostradale: esso <strong>in</strong>fatti prevale sul più favorito<br />
<strong>in</strong>teresse privato, che è quello della edificabilità dei suoli. Favorito è anche l <strong>in</strong>teresse<br />
pubblico al paesaggio. Decisamente sfavorito è l <strong>in</strong>teresse pubblico al m<strong>in</strong>or<br />
costo delle aree per il verde e per l edilizia economica e popolare (l <strong>in</strong>teresse <strong>in</strong>vece<br />
che era il più accanitamente perseguito <strong>in</strong> alcuni anni, dal legislatore ord<strong>in</strong>ario). Se<br />
si passa dal censimento degli <strong>in</strong>teressi tutelati dalla discipl<strong>in</strong>a costituzionale della proprietà<br />
elaborata dalla Corte alla disposizione degli <strong>in</strong>terventi formativi di questa discipl<strong>in</strong>a<br />
su un parametro diacronico, e si mettono <strong>in</strong> relazione gli <strong>in</strong>terventi della Corte<br />
con i coevi atteggiamenti del potere politico, si può constatare quanto segue. Nei<br />
primi anni di attività, la Corte ha assecondato la riforma agraria <strong>in</strong> collaborazione del<br />
potere politico; nell ultimo periodo la Corte ha ostacolato la politica urbanistica dei<br />
vari governi di centros<strong>in</strong>istra, pur assecondandone la politica autostradale con <strong>in</strong>terventi<br />
atti a mantenerne meno costoso il perseguimento e ha esteso la tutela del proprietario<br />
dal proprietario urbano al proprietario terriero agricolo <strong>in</strong> occasione delle<br />
norme sui contratti agrari; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, la Corte si è mostrata <strong>in</strong>sensibile agli <strong>in</strong>teressi dell amm<strong>in</strong>istrazione<br />
militare e, per contro, progressivamente sensibile alla tutela del<br />
paesaggio e delle bellezze naturali (nelle zone turistiche ed extraurbane).<br />
Occorre ora, per concludere il discorso sulla <strong>in</strong>terpretazione storica dell attività<br />
della Corte, considerare il rapporto tra la Costituzione formale nel suo dettato, la<br />
discipl<strong>in</strong>a costituzionale della proprietà elaborata dalla Corte, e il contesto storicopolitico<br />
degli anni successivi al 1973. Questa considerazione permette, credo, di mostrare<br />
l astrattezza di molte prese di posizione di moda tra i giuristi, e, per contro<br />
l estrema importanza strutturale della discipl<strong>in</strong>a della proprietà elaborata dalla<br />
Corte.<br />
Se consideriamo il documento costituzionale (nelle sue parti che afferiscono immediatamente<br />
alla proprietà) <strong>in</strong> modo globale, e come fonte di direttive di politica<br />
economica, non si può evitare (né è stata evitata) l impressione che i term<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui<br />
esso si esprime, cioè <strong>in</strong> cui esso fu redatto, si riferiscano a dibattiti politici oramai<br />
obsoleti o per lo meno obsolescenti. Ciò sotto un duplice profilo: della sempre presente<br />
contrapposizione tra «pubblico» e «privato», e della sovente presente concezione<br />
agricolo-fondiaria della proprietà o del suo soggetto. Tale impressione è da un<br />
lato fondata, e da un lato <strong>in</strong>gannevole.<br />
La contrapposizione tra «pubblico» e «privato» è presente nella formula dell art.<br />
42 che distribuisce proprietà <strong>in</strong> proprietà pubblica e proprietà privata e appartenenza<br />
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