guido alpa,mario bessone,andrea fusaro - Amministrazione in ...

di costituzione coloro che fanno discendere la natura costituzionale delle norme dal-
la loro inserzione nel documento cui si dà il nome di Costituzione, dalla quale discende
la loro collocazione sia un rango superiore a quello delle altre norme che non
ne fanno parte, quale che sia la materia disciplinata. Ma poiché tale risultato non potrebbe
conseguirsi, né la superiorità farsi concretamente valere se le norme inserite
nel testo potessero essere modificate per opera dello stesso organo che procede all emanazione
di norme subordinate, uopo è considerare contrassegno essenziale delle
leggi costituzionali la sottoposizione di ogni loro mutamento a procedimenti differenziati
e più complessi rispetto a quelli richiesti per l emanazione delle altre leggi.
Non è il caso di ripetere quanto si è già osservato sui risultati aberranti cui conduce
tale opinione, perché da una parte elimina ogni rilievo giuridico per le costituzioni
flessibili, dall altra fa venire meno la funzione di garanzia e di conservazione
propria del potere di revisione, poiché non fornendo alcun criterio suscettibile
di porre dei limiti a esso, apre l adito a ogni mutamento, anche il più radicale.
Con riserva di esaminare in seguito più specificamente il rilievo che i valori contenuti
nella costituzione assumono in ordine ai mutamenti taciti del testo costituzionale,
quali si effettuano attraverso l attività interpretativa a esso rivolta, è qui da considerare
l influenza che sull attività stessa esercitano le valutazioni di contenuto nei casi
in cui: a)sia da circoscrivere l ambito di applicazione di determinati istituti, genericamente
indicati; b) oppure si tratti di decidere circa le diversità delle conseguenze
che sono da fare derivare dalla violazione dell una o dell altra delle situazioni inserite
nel testo; c) o infine si proponga il problema della possibilità di apportare deroghe
al sistema dei procedimenti prescritti per i vari gradi di normazione, sia nel senso di
consentire mutamenti di disposizioni inserite nel testo (in ragione del minore rilievo
loro attribuito), senza il ricorso alla procedura prescritta dalla modifica; sia nell ipotesi,
contraria alla precedente, della sottoposizione a tali procedure (o comunque a
procedimenti diversi e più aggravati rispetto a quelli propri delle leggi ordinarie) di
altre disposizioni non facenti parte del testo ma tuttavia ritenute di maggiore
importanza.
Il che può verificarsi o per il riferimento più o meno generico che la Costituzione
faccia a una «materia costituzionale», o, anche all infuori di tale ipotesi, in considerazione
della natura degli istituti o rapporti delle medesime regolati. Mentre per
i punti prima ricordati il problema cui si accenna si presenta negli stessi termini sia
per le costituzioni flessibili che per quelle rigide, l ultimo presuppone la rigidezza.
Si tratta in ogni caso di procedere a graduazioni di norme, ben differenti però sia
da quelle deducibili solo in via logico-formale, come vuole la concezione gerarchica
dell ordine giuridico, che ne ordina le manifestazioni sulla base del rapporto in
cui ciascuna di esse si trova rispetto alle altre per il fatto di condizionarle o viceversa
di essere condizionata, e che conduce a disporle in una serie di gradi diversi (possibili
a rinvenirsi anche nell ambito di una stessa fonte, come avviene per es. nei confronti
delle norme costituzionali che, per il fatto di regolare i procedimenti di
revisione, si differenziano dalle altre), in un ordine determinato dal passaggio progressivo
dal più generale al più particolare, secondo il diverso orientamento della
dottrina francese.
La graduazione della quale qui si parla sarebbe invece da argomentare in base a
considerazioni meramente materiali, attinenti al contenuto delle norme e derivabili
della diversa loro importanza, oppure dal rapporto in cui esse rispettivamente si
trovano di fine e di mezzo, e simili.
L impossibilità di attribuire uguale valore a ogni specie di norma inserita nella Costituzione
è stata rilevata con riferimento a diverse ipotesi. Così si è osservato dalla
dottrina penalistica e da quella costituzionalistica che i «reati di alto tradimento» o
di «attentato alla Costituzione» non potrebbero essere identificati se ci si riferisse alla
Costituzione formale, occorrendo invece risalire ai supremi principi ministeriali.
Considerazioni di uguale natura sono da far valere per il caso del giuramento di fedeltà
alla Costituzione, ai principi istituzionali si dovrebbero avere altresì riguardo
per la determinazione dell àmbito consentito all esercizio del diritto di resistenza
che fosse riconosciuto al popolo, oppure al fine di precisare quali siano le parti abilitate
a stare in un giudizio di costituzionalità, quando manchi una espressa e precisa
loro individuazione (dubbio in tal senso potrebbe sorgere per i partiti, per le
minoranze tecniche ecc.), o infine per la stessa determinazione del concetto di «lite
costituzionale». Si è ricordato altresì il caso di riserva dei principi costituzionali
che sia apposta in trattati internazionali (come in quelli di arbitrato) e che può importare
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