guido alpa,mario bessone,andrea fusaro - Amministrazione in ...
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per tutte le parti politiche rappresentate alla Costituente. «In questo<br />
periodo proseguiva Togliatti è evidente che la lotta che si conduce non è diretta<br />
contro la libera <strong>in</strong>iziativa e la proprietà privata dei mezzi di produzione <strong>in</strong><br />
generale, ma contro quelle particolari forme di proprietà privata che sopprimono<br />
l <strong>in</strong>iziativa dei vasti strati di produttori e, particolarmente, contro le forme<br />
di proprietà privata e monopolistiche, specie nel campo dei servizi pubblici;<br />
che tendo a creare nella società dei concentramenti di ricchezze che vanno<br />
a danno della libertà della grande maggioranza dei cittad<strong>in</strong>i e qu<strong>in</strong>di vanno a<br />
scapito dell economia e della politica del paese».<br />
L Assemblea Costituente discusse la discipl<strong>in</strong>a della proprietà <strong>in</strong> due sottocommissioni:<br />
la prima, competente per i rapporti politici e sociali, e la terza,<br />
competente per i rapporti socio-economici. Nella discussione dei lavori, significativa<br />
per ricostruire il clima politico, ma anche quello culturale nel quale<br />
militavano i costituenti, emerge già un progetto che si avvic<strong>in</strong>a al testo dell art.<br />
42 Cost.<br />
Particolarmente travagliati sono i lavori della terza sotto-commissione, nella<br />
quale si scontrano, più che nella prima, le diverse posizioni ideologiche dei<br />
costituenti.<br />
La discussione davanti alla III Sottocommissione si svolge secondo l<strong>in</strong>ee sostanzialmente<br />
diverse da quelle che caratterizzano i lavori della I e, approdando alla formula<br />
più prossima alla stesura def<strong>in</strong>itiva dell art. 42, aiuta a chiarire meglio i problemi<br />
generali f<strong>in</strong>ora sollevati. Nelle c<strong>in</strong>que sedute che la Sottocommissione dedica<br />
al tema della proprietà il punto d avvio è dato dalla relazione dell on. Taviani, alla<br />
quale tuttavia, per una piena comprensione del dibattito, devono essere affiancate<br />
quella dell on. Pesenti sull impresa e quella dell on. Fanfani su controllo sociale dell economia.<br />
Ciò è vero sopratutto per la relazione Pesenti, dove la connessione tra il tema della<br />
proprietà e quello dell impresa è affermata con tanta forza da risolversi nella loro<br />
totale compenetrazione: «non c è differenza tra forma di proprietà e forma d impresa<br />
»; «il concetto d impresa viene necessariamente a confondersi con quello di<br />
proprietà». E collegamenti analoghi sono istituiti pure nella relazione Taviani, sopratutto<br />
nella parte dedicata alla proprietà collettiva, vista <strong>in</strong> funzione della riserva<br />
o del trasferimento alla mano pubblica di imprese o beni determ<strong>in</strong>anti. Diversa, <strong>in</strong>vece,<br />
è la prospettiva scelta dalla relazione Fanfani, dove la proprietà viene sopratutto<br />
considerata come requisito m<strong>in</strong>imo, come «riserva di beni (mobiliari e immobiliari)<br />
con cui difendersi dai tentativi di affamamento che i criticati potrebbero<br />
compiere per domare gli oppositori sgraditi», e dunque non «come un arma per offendere,<br />
ma come scudo per proteggere la persona dalle offese altrui, pubbliche e<br />
private».<br />
Comunque sia, nelle diverse proposte si mescolano gli aspetti della discipl<strong>in</strong>a della<br />
proprietà e di quella dell impresa, la cui dist<strong>in</strong>zione sarà il frutto (non sempre maturo)<br />
della successiva discussione. E questo avviene non per scarsa consapevolezza<br />
delle diverse dimensioni concettuali e operative <strong>in</strong> cui la nozione di proprietà e quella<br />
d impresa dovevano essere collocate, ma perché si partiva dal presupposto che sarebbero<br />
state le decisioni di pr<strong>in</strong>cipio <strong>in</strong> materia di proprietà a def<strong>in</strong>ire il quadro<br />
d <strong>in</strong>sieme all <strong>in</strong>terno del quale sarebbero state poi coerentemente tracciate le specifiche<br />
l<strong>in</strong>ee di discipl<strong>in</strong>a dell impresa.<br />
Dietro questa impostazione c è forse un arretratezza culturale, che non faceva percepire<br />
come la stessa questione della proprietà dei mezzi di produzione potesse risolversi<br />
tutta nella discipl<strong>in</strong>a dell impresa? O lo strettissimo collegamento tra i due<br />
temi, e la riduzione a momento residuale (anche se fondamentale) della discipl<strong>in</strong>a<br />
proprietaria <strong>in</strong> senso stretto, riflette proprio quella preferenza per i problemi della<br />
proprietà <strong>in</strong>dustriale ricordata da Pasquale Saraceno? O il primato della proprietà<br />
nasce dal fatto che questa costituisce il punto d avvio tanto della concezione liberale<br />
che dell analisi marxista? L <strong>in</strong>sieme delle discussioni davanti alla sottocommissione<br />
non consente di dare risposte def<strong>in</strong>itive a questi (e ad altri possibili) <strong>in</strong>terrogativi,<br />
se non <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sensibilità <strong>in</strong>dividuali più o meno accentuate.<br />
La dist<strong>in</strong>zione tra il tema della proprietà e quello dell impresa avviene secondo criteri<br />
che f<strong>in</strong>iscono con l <strong>in</strong>dividuare la discipl<strong>in</strong>a proprietaria come la sede di alcune generalissime<br />
affermazioni di pr<strong>in</strong>cipio, mentre le norme sull impresa diventano quelle<br />
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