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Il Grimorio di papa Onorio (le evocazioni diaboliche) - Fuoco Sacro

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cristiano, piuttosto che ebraico, che fornisce la sottolineatura religiosa destinata a procurare all'operatore la<br />

necessaria scossa emotiva.<br />

Le formu<strong>le</strong> vanno pronunziate dopo il sacrificio <strong>di</strong> sangue, con il mago compenetrato del particolare status<br />

mentis raggiunto mercè <strong>le</strong> operazioni previste dal ritua<strong>le</strong>, e descritto nei Commenti ai paragrafi precedenti.<br />

La <strong>di</strong>versa gradazione nell'intensità del<strong>le</strong> formu<strong>le</strong> e dovuta alla necessità <strong>di</strong> far crescere, ove necessario, la<br />

tensione interiore del mago, destinata poi a sfociare nella manifestazione visibi<strong>le</strong> e concreta dello spirito.<br />

Al riguardo, va<strong>le</strong> la pena <strong>di</strong> citare quanto scrive lo pseudo-Agrippa nei « Quarto Libro » della Filosofia<br />

Occulta 25 :<br />

« Terminate <strong>le</strong> preghiere [propiziatorie], cominci [il mago] ad evocare lo Spirito desiderata, con voce<br />

calma e suadente ed espressioni lusinghiere, volgendosi ai quattro punti car<strong>di</strong>nali, ed esaltandone<br />

l’autorità e la potenza. Quin<strong>di</strong>, taccia per un pò <strong>di</strong> tempo e si guar<strong>di</strong> intorno per vedere se non sia<br />

comparso qualche Spirito. Se questo tardasse, dovrà ripetere l'invocazione fino a tre volte.<br />

« Se ancora lo Spirito si mostrasse restio, allora dovrà scongiurarlo in nome della Potenza Divina.<br />

Questo scongiuro sarà conforme alla enunciazione della natura e degli uffici dello Spirito, e verrà<br />

ripetuto tre volte a voce sempre più alta, adoperando anche minacce, ingiurie, ma<strong>le</strong><strong>di</strong>zioni, e<br />

preannunciando castighi quali la sospensione dal suo grado e la per<strong>di</strong>ta dei poteri. Dopo ciascuna volta,<br />

l'esorcista si riposerà un poco.<br />

« Terminate queste ma<strong>le</strong><strong>di</strong>zioni, face. E se lo Spirito sarà comparso, allora si rivolgerà a lui con espressioni<br />

cortesi, pregandolo <strong>di</strong> confermare il suo nome ovvero, se ne ha un altro, <strong>di</strong> rivelarlo; quin<strong>di</strong>, lo interrogherà<br />

su ciò che desidera.<br />

« Se si mostrasse ribel<strong>le</strong> o ambiguo o mendace, allora lo costringerà con idonei scongiuri. Se dubiterà <strong>di</strong><br />

qualche cosa, tracci con la spada sacra fuori del cerchio la figura <strong>di</strong> un triangolo o <strong>di</strong> un pentagono, e<br />

obblighi lo Spirito ad entrarvi…<br />

« Una volta ottenuto dallo Spirito quello che desidera, o avuta comunque sod<strong>di</strong>sfazione, gli darà licenza con<br />

paro<strong>le</strong> benevo<strong>le</strong>, or<strong>di</strong>nandogli però <strong>di</strong> non recare danno ad alcuno. Se non vo<strong>le</strong>sse andarsene, lo costringa<br />

con scongiuri più potenti e, all'occorrenza, con esorcismi <strong>di</strong>retti a scacciarlo, accompagnati da fumigazioni<br />

contrarie alla sua natura.<br />

« Quando se ne sarà andato, tuttavia, non uscirà dal cerchio se non dopo una qualche attesa e dopo aver<br />

pregato e ringraziato Dio e gli Angeli Benigni, che hanno vegliato in sua <strong>di</strong>fesa. Preghi inoltre per la sua<br />

<strong>di</strong>fesa e conservazione future. Solo dopo questo, potrà uscire.<br />

« Ma se <strong>le</strong> sue speranze fossero deluse, e nessuno Spirito comparisse dopo la triplice ripetizione degli<br />

scongiuri, non per questo deve scoraggiarsi ma, lasciato il cerchio, vi ritornerà nella successiva occasione<br />

propizia, ripetendo tutti gli atti già spiegati. Se giu<strong>di</strong>cherà <strong>di</strong> aver commesso qualche errore nei<br />

proce<strong>di</strong>mento, allora potrà correggersi con opportune aggiunte o omissioni. Infatti, la costanza nel<strong>le</strong><br />

ripetizioni aumenta l'autorità e la forza dell'evocatore, e provoca spavento negli Spiriti, rendendoli<br />

sottomessi e obbe<strong>di</strong>enti.<br />

« Inoltre, si deve sapere che, se non appare alcuno Spirito e colui che <strong>di</strong>rige fosse stanco e decidesse <strong>di</strong><br />

sospendere i suoi tentativi, ugualmente non deve uscire dal cerchio senza aver provveduto a dare licenza<br />

agli Spiriti [pronunciando la formula del Congedo]. Trascurando questa misura ci si espone ai più gravi<br />

pericoli, a meno che non si sia protetti da qualche <strong>di</strong>fesa assai potente. Molto spesso, infatti, gli Spiriti<br />

non compaiono pur essendo presenti, sia per il terrore che incute loro l'evocatore, sia per gli strumenti <strong>di</strong><br />

cui si serve, sia per l'operazione in se stessa.<br />

« Una ta<strong>le</strong> licenza pero non deve essere data con facilita e liberamente, ma soltanto a titolo <strong>di</strong> ricompensa,<br />

e con carattere temporaneo, in modo che nel<strong>le</strong> <strong>evocazioni</strong> successive lo Spirito <strong>di</strong>a prova <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza. In<br />

questo caso, non ci sarà più bisogno <strong>di</strong> tracciare il cerchio magico, e l'evocazione verrà fatta con un<br />

semplice appello, per mezzo del Libro degli Spiriti.<br />

« Quando poi si intende ottenere qualche risultato per mezzo degli Spiriti Maligni, senza che la loro<br />

apparizione visibi<strong>le</strong> sia necessaria, allora da strumento o soggetto dell'esperienza potrà servire<br />

un'immagine, un anello, una tavo<strong>le</strong>tta, una candela o una qualunque cosa del genere. Su <strong>di</strong> essa si<br />

scriverà il nome dello Spirito e il suo sigillo, a seconda <strong>di</strong> ciò che richiede l’esperienza. Ovvero, ci si<br />

25 Traduzione italiana: <strong>Il</strong> Libro del Comando, E<strong>di</strong>zioni Me<strong>di</strong>terranee, Roma 1977.

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