Comune di Illasi VariatePRGMormontea - Regione Veneto

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09.06.2013 Views

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA La stessa cosa è successa per le fognature e per la distribuzione del gas. Forse la val d’Illasi è stata quella che in cui più che nelle altre, l'antico bisogno d'acqua ha promosso l'unione delle popolazioni dei vari comuni che la compongono Idrografia superficiale I corsi d’acqua che attraversano Illasi appartengono all’ampio Bacino dell’Adige. In particolare i corsi d’acqua principali sono il Progno Illasi e secondariamente il Progno Mezzane, sono quindi corsi a carattere torrentizio dove l’acqua vi scorre solamente per pochi giorni l’anno, in occasione di eventi meteorici intensi. L’acqua è presente per quasi tutto l’anno solo nel tratto iniziale del Progno, fin a sud dell’abitato di Giazza e l’unico corso d’acqua perenne di una certa importanza è il Rio che percorre la val Fraselle. Il bacino imbrifero della Val d’Illasi è per ampiezza e profondità fra i più importanti delle vallate veronesi, attestato a nord alle cime del Gruppo del Carega, in direzione sud la valle è compresa in uno spartiacque superficiale dato dall’allineamento delle culminazioni delle dorsali collinari che la separano dalle contigue valli lessinee: ad occidente la delimitano le dorsali della Val Squaranto e della Val di Mezzane e ad oriente le dorsali dell’alta Val d’Alpone e della Val di Tramigna. Il Progno d’Illasi comincia alla confluenza Revolto Fraselle, che avviene a Giazza (758 m slmm): i materiali convogliati dai due torrenti che originano il Progno fa sì che questo, scorra in alluvioni e in un letto che va allargandosi notevolmente. Il profilo dell’alveo resta sotto il livello campagna fino all’altezza dell’abitato di Illasi, per poi divenire gradatamente pensile sopra i campi coltivati, sovrastando di alcuni metri la pianura a causa del progressivo deposito di materiale traportato durante le piene. Una volta raggiunta la pianura, la pendenza del letto torrentizio diminuisce sensibilmente e le acque perdono la forza che le caratterizza nella parte medio-alta della valle; da questo punto in poi, circa all’altezza di Vago di Lavagno, il Progno assume l’aspetto di un canale e, attraversando l’alta pianura veronese, raggiunge l’Adige, nel quale non può, però, immettersi direttamente in quanto il letto del fiume si trova ad un livello più alto: il Progno d’Illasi si immette, quindi, nel canale di scarico della centrale idroelettrica di Zevio, da dove poi termina nel fiume Adige. Qualità delle acque Il Piano di Tutela delle Acque, previsto dall’art. 44 del D.Lgs. 152/99 e successive modificazioni, è lo strumento del quale le Regioni debbono dotarsi per il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici regionali. Il D.lgs. 152/99 e s.m.i. prevede di classificare lo stato ecologico e lo stato ambientale dei corsi d’acqua. La classificazione dello stato ecologico, che viene espressa in classi dalla 1 alla 5, viene effettuata incrociando il dato risultante dai macrodescrittori (azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale, percentuale di saturazione dell’ossigeno, BOD5, COD ed Escherichia coli) con il risultato dell’I.B.E., attribuendo alla sezione in esame o al tratto da essa rappresentato il risultato peggiore tra quelli derivati dalle valutazioni relative ad I.B.E. e macrodescrittori. Lo Stato Ambientale viene calcolato confrontando i dati relativi allo stato ecologico con i dati relativi alle concentrazioni dei principali microinquinanti chimici indicati in tabella 1 del D.Lgs. 152/99. Il CO.VI.SE - Sistema acquedotto Il Consorzio Val d'Illasi Servizi è nato come naturale derivazione del Consorzio Acquedotto Vallata di Illasi (CA.VI), che ha cominciato a distribuire acqua nel 1926. Con il nuovo statuto fanno parte del Consorzio, oltre ai comuni fondatori di Selva di Progno, Badia Calavena, Tregnago, Illasi e Colognola ai Colli (da monte a valle), anche i comuni di Caldiero, Lavagno, Mezzane, San Mauro di Saline e Velo Veronese. Le finalità del nuovo Consorzio (COVISE), per i bisogni e le caratteristiche dei comuni stessi, vanno ben oltre la gestione dell'acqua e si rivolgono anche agli altri servizi di pubblica utilità. Il Consorzio opera su di un territorio che si rivela omogeneo sia sotto l'aspetto economico-industriale che per la sua stessa morfologia. E' infatti evidente come i bacini idrografici costituiti dalle valli Lessine abbiano creato stretta correlazione socio-economica tra i comuni limitrofi. Nell'attuale configurazione, il CO.VI.SE. interessa un comprensorio di oltre 21.000 abitanti su di un territorio di 222 chilometri quadrati. Da 7 anni una rete di monitoraggio in tempo reale di pozzi, impianti di sollevamento, serbatoi ed impianti di disinfezione, con un sistema di allarmi in automatico ai diretti responsabili, consente di individuare eventuali perdite della rete e di riscontrare eventuali consumi anomali. II Consorzio UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 6

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA distribuisce nei vari comuni ogni anno oltre 2,5 milioni di metri cubi d'acqua. La sempre crescente soddisfazione dei Consorti e degli abitanti ha permesso al CO.VI.SE di svilupparsi nel corso degli anni. A questo risultato ha contribuito un'attenta gestione finanziaria che ha consentito di reinvestire gli utili apportando diverse migliorie qualitative e quantitative. L'acqua, che nella val d'Illasi per molti anni ha scarseggiato, è da sempre stata considerata come un bene primario, patrimonio irrinunciabile degli abitanti. Per questo i tentativi fatti nel passato per portare l'acqua di val Fraselle e val Revolto in altri luoghi, fuori dalla valle, hanno sempre sortito pessimi risultati. L'opposizione della gente è arrivata a far desistere le Imprese che dovevano attuare questi progetti. Allo stato attuale delle cose, questo atteggiamento si è rivelato assai lungimirante. Grazie alla miscelazione con l'acqua di vai Fraselle e vai Revolto è stato possibile continuare a distribuire acqua di buona qualità anche ai comuni della bassa valle, dai cui pozzi si sarebbe altrimenti estratta acqua con un valore di nitrati eccedente alle previsioni di legge. L'obiettivo del programma decennale del Consorzio è l'intero rinnovo del sistema delle condotte adduttrici e delle opere di presa. L’acqua e il consumo umano (da analisi ULSS n. 20 – Relazione sanitaria 2009) La vulnerabilità del nostro territorio, impone il confronto e la condivisione dei dati dei vari soggetti coinvolti nella gestione controllo e tutela della risorsa idrica (ARPAV, Provincia, Gestori rete acquedottistica, AATO, Comuni) al fine di garantire interventi tempestivi e coordinati a protezione della falda e dell’utenza. La preoccupazione maggiore è quella relativa alla popolazione non servita da acquedotto, ovvero quella che fruisce di acqua proveniente da pozzi privati, il cui controllo è demandato al singolo proprietario con minor controlli rispetto a quella erogata dall’acquedotto. La programmazione annuale dei controlli secondo criteri di legge, si somma a quella degli Enti Gestori. Oltre 6.000 analisi all’anno vengono effettuate a seguito dei controlli dell’AULSS (> 3.000) e dell’Ente Gestore. Sistema fognature Con la sistemazione delle vecchie fognature o il completamento della nuova rete, tutte le precedenti concessioni di scarico si intendono revocate: le acque nere andranno separate dalle bianche all'interno delle proprietà private e saranno recapitate con due diverse condotte ognuna nel rispettivo ricettore pubblico (ove esistano fognature pubbliche separate). Nel caso la fognatura pubblica raccolga esclusivamente acque nere, la separazione all'interno della proprietà dovrà comunque avvenire ma verranno raccolte le sole acque nere, quelle meteoriche andranno disperse sul suolo, nel sottosuolo o negli esistenti ricettori. Le acque di processo, previo pre trattamento che le renda assimilabili ad acque nere (acque reflue di origine domestica), potranno essere scaricate nella fognatura per acque nere, una volta ottenuta l'autorizzazione allo scarico prevista dal presente regolamento e dai D.Lgs. 152/1999 e 258/2000 e smi, sentito il parere del responsabile del Settore Igiene Pubblica e dell'Ufficio competente. La concessione allo scarico in fognatura potrà essere revocata in qualunque momento, ad insindacabile parere degli Uffici preposti, se le sostanze scaricate o la quantità dello scarico si rivelassero dannose per l'integrità delle condotte o per il corretto funzionamento dell'impianto di depurazione, o potessero essere causa di danni alla salute pubblica. Con il progressivo estendersi delle reti di fognatura, l'Ufficio competente ha predisposto le mappe delle zone soggette ad obbligo di allacciamento alla fognatura. Matrice paesaggio Sistema paesaggistico in relazione all’utilizzo del suolo La Val d’Illasi è in gran parte appartenente alla Regione Veneto e alla provincia di Verona, tranne una piccola zona, a nord, comprendente le cime dolomitiche del gruppo della Carega, che fa capo alla Regione Trentino Alto Adige e alla provincia di Trento. Si estende per una lunghezza di circa 39 km caratterizzata da vari tipi di paesaggi: da quello di pianura a quello di alta montagna con preponderanza di media e bassa collina. La valle ha il suo sbocco in corrispondenza della statale 11 Padana Superiore, ad una ventina di chilometri a est di Verona. Per quasi tutta la sua estensione è percorsa da un torrente dal corso accidentato e, in genere, povero o addirittura privo d’acqua: l’Illasi detto comunemente Progno. Nato ai piedi delle pareti rocciose che formano la parte terminale del bacino di Campobrun nel gruppo del Carega, il torrente, dopo aver UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 7

COMMISSIONE REGIONALE VAS<br />

AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA<br />

La stessa cosa è successa per le fognature e per la <strong>di</strong>stribuzione del gas. Forse la val d’<strong>Illasi</strong> è stata<br />

quella che in cui più che nelle altre, l'antico bisogno d'acqua ha promosso l'unione delle popolazioni dei<br />

vari comuni che la compongono<br />

Idrografia superficiale<br />

I corsi d’acqua che attraversano <strong>Illasi</strong> appartengono all’ampio Bacino dell’A<strong>di</strong>ge. In particolare i corsi<br />

d’acqua principali sono il Progno <strong>Illasi</strong> e secondariamente il Progno Mezzane, sono quin<strong>di</strong> corsi a<br />

carattere torrentizio dove l’acqua vi scorre solamente per pochi giorni l’anno, in occasione <strong>di</strong> eventi<br />

meteorici intensi. L’acqua è presente per quasi tutto l’anno solo nel tratto iniziale del Progno, fin a sud<br />

dell’abitato <strong>di</strong> Giazza e l’unico corso d’acqua perenne <strong>di</strong> una certa importanza è il Rio che percorre la<br />

val Fraselle.<br />

Il bacino imbrifero della Val d’<strong>Illasi</strong> è per ampiezza e profon<strong>di</strong>tà fra i più importanti delle vallate<br />

veronesi, attestato a nord alle cime del Gruppo del Carega, in <strong>di</strong>rezione sud la valle è compresa in uno<br />

spartiacque superficiale dato dall’allineamento delle culminazioni delle dorsali collinari che la separano<br />

dalle contigue valli lessinee: ad occidente la delimitano le dorsali della Val Squaranto e della Val <strong>di</strong><br />

Mezzane e ad oriente le dorsali dell’alta Val d’Alpone e della Val <strong>di</strong> Tramigna.<br />

Il Progno d’<strong>Illasi</strong> comincia alla confluenza Revolto Fraselle, che avviene a Giazza (758 m slmm): i<br />

materiali convogliati dai due torrenti che originano il Progno fa sì che questo, scorra in alluvioni e in<br />

un letto che va allargandosi notevolmente.<br />

Il profilo dell’alveo resta sotto il livello campagna fino all’altezza dell’abitato <strong>di</strong> <strong>Illasi</strong>, per poi <strong>di</strong>venire<br />

gradatamente pensile sopra i campi coltivati, sovrastando <strong>di</strong> alcuni metri la pianura a causa del<br />

progressivo deposito <strong>di</strong> materiale traportato durante le piene.<br />

Una volta raggiunta la pianura, la pendenza del letto torrentizio <strong>di</strong>minuisce sensibilmente e le<br />

acque perdono la forza che le caratterizza nella parte me<strong>di</strong>o-alta della valle; da questo punto in poi,<br />

circa all’altezza <strong>di</strong> Vago <strong>di</strong> Lavagno, il Progno assume l’aspetto <strong>di</strong> un canale e, attraversando l’alta<br />

pianura veronese, raggiunge l’A<strong>di</strong>ge, nel quale non può, però, immettersi <strong>di</strong>rettamente in quanto il letto<br />

del fiume si trova ad un livello più alto: il Progno d’<strong>Illasi</strong> si immette, quin<strong>di</strong>, nel canale <strong>di</strong> scarico<br />

della centrale idroelettrica <strong>di</strong> Zevio, da dove poi termina nel fiume A<strong>di</strong>ge.<br />

Qualità delle acque<br />

Il Piano <strong>di</strong> Tutela delle Acque, previsto dall’art. 44 del D.Lgs. 152/99 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, è lo<br />

strumento del quale le Regioni debbono dotarsi per il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi<br />

<strong>di</strong> qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici regionali. Il D.lgs. 152/99 e s.m.i.<br />

prevede <strong>di</strong> classificare lo stato ecologico e lo stato ambientale dei corsi d’acqua.<br />

La classificazione dello stato ecologico, che viene espressa in classi dalla 1 alla 5, viene effettuata<br />

incrociando il dato risultante dai macrodescrittori (azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale,<br />

percentuale <strong>di</strong> saturazione dell’ossigeno, BOD5, COD ed Escherichia coli) con il risultato<br />

dell’I.B.E., attribuendo alla sezione in esame o al tratto da essa rappresentato il risultato peggiore tra<br />

quelli derivati dalle valutazioni relative ad I.B.E. e macrodescrittori. Lo Stato Ambientale viene<br />

calcolato confrontando i dati relativi allo stato ecologico con i dati relativi alle concentrazioni dei<br />

principali microinquinanti chimici in<strong>di</strong>cati in tabella 1 del D.Lgs. 152/99.<br />

Il CO.VI.SE - Sistema acquedotto<br />

Il Consorzio Val d'<strong>Illasi</strong> Servizi è nato come naturale derivazione del Consorzio Acquedotto Vallata <strong>di</strong><br />

<strong>Illasi</strong> (CA.VI), che ha cominciato a <strong>di</strong>stribuire acqua nel 1926.<br />

Con il nuovo statuto fanno parte del Consorzio, oltre ai comuni fondatori <strong>di</strong> Selva <strong>di</strong> Progno, Ba<strong>di</strong>a<br />

Calavena, Tregnago, <strong>Illasi</strong> e Colognola ai Colli (da monte a valle), anche i comuni <strong>di</strong> Cal<strong>di</strong>ero,<br />

Lavagno, Mezzane, San Mauro <strong>di</strong> Saline e Velo Veronese.<br />

Le finalità del nuovo Consorzio (COVISE), per i bisogni e le caratteristiche dei comuni stessi,<br />

vanno ben oltre la gestione dell'acqua e si rivolgono anche agli altri servizi <strong>di</strong> pubblica utilità.<br />

Il Consorzio opera su <strong>di</strong> un territorio che si rivela omogeneo sia sotto l'aspetto economico-industriale<br />

che per la sua stessa morfologia. E' infatti evidente come i bacini idrografici costituiti dalle valli<br />

Lessine abbiano creato stretta correlazione socio-economica tra i comuni limitrofi.<br />

Nell'attuale configurazione, il CO.VI.SE. interessa un comprensorio <strong>di</strong> oltre 21.000 abitanti su <strong>di</strong> un<br />

territorio <strong>di</strong> 222 chilometri quadrati.<br />

Da 7 anni una rete <strong>di</strong> monitoraggio in tempo reale <strong>di</strong> pozzi, impianti <strong>di</strong> sollevamento, serbatoi ed<br />

impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfezione, con un sistema <strong>di</strong> allarmi in automatico ai <strong>di</strong>retti responsabili, consente <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare eventuali per<strong>di</strong>te della rete e <strong>di</strong> riscontrare eventuali consumi anomali. II Consorzio<br />

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