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Sommario<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
3 Antonio Errico - I giovani. Il futuro<br />
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
a cura di Antonio Santoro e Ruggiero Francav<strong>il</strong>la<br />
10 Antonio Santoro - Sempre più formazione tecnica e professionale<br />
12 Graduatorie definitive di Circolo e di Istituto - A.s. 2012/13 - Posti di sostegno<br />
13 Assegnazione delle ore di insegnamento e modalità di valutazione periodica e finale di alcune discipline dei Licei<br />
artistici, dei Licei musicali e/o coereutici e degli Istituti tecnici del settore “Tecnologico”<br />
15 Olimpiadi di italiano - Edizione 2012-13<br />
17 Esecuzione dell’intesa tra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della CEI<br />
per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche<br />
23 Esecuzione dell’intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole<br />
del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi di istruzione e formazione professionale<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
a cura di Marco Graziuso e Pasquale Annese<br />
26 La gestione finanziaria dei progetti<br />
91 Guida all’espletamento dei principali adempimenti<br />
94<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
a cura di Fabio Scrimitore<br />
Conferimento di supplenze temporanee per le attività di sostegno<br />
96 Denominazione delle due classi iniziali del Liceo classico<br />
99 Permesso retribuito per matrimonio<br />
101 Libertà di espressione e tutela della dignità<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
a cura di Rita Bortone<br />
103 Rita Bortone - Cl@ssi 2.0: i primi passi verso un futuro imminente<br />
CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />
115 Patrizia Donzella - Esperienze - Conoscere oltre <strong>il</strong> dolore<br />
1
ANNO XXII - N. 11 Dicembre 2012<br />
Periodico mens<strong>il</strong>e<br />
Autorizzazione Tribunale di Lecce n. 533<br />
Sped. in Abb. Post. art. 2 comma 20/B<br />
legge n. 662/96<br />
F<strong>il</strong>iale di Lecce<br />
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Condirettori:<br />
Antonio Santoro<br />
Antonio Errico<br />
Comitato di direzione:<br />
Ruggiero Francav<strong>il</strong>la, Rita Bortone,<br />
Francesco G. Nuzzaci, Pasquale Annese<br />
Segreteria di Redazione:<br />
Alfredo Ligori<br />
Ha collaborato a questo numero:<br />
Patrizia Donzella<br />
Direttore Responsab<strong>il</strong>e:<br />
Francesco <strong>Carra</strong><br />
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Presepe napoletano<br />
Mens<strong>il</strong>e di cultura e informazione per la<br />
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I giovani. Il futuro<br />
di Antonio Errico<br />
L’urgenza di un dialogo tra giovani e<br />
adulti<br />
E’ da tempo immemorab<strong>il</strong>e che gli adulti<br />
si lamentano della mancanza di dialogo con<br />
i giovani e i giovani della mancanza di dialogo<br />
con gli adulti. E’ una condizione che attraversa<br />
le generazioni di ogni tempo e di<br />
ogni luogo, le storie di ogni giorno, le relazioni<br />
tra padri e figli, tra docenti e studenti,<br />
tra chi arriva e chi già c’è, in ogni contesto: <strong>il</strong><br />
lavoro, la politica, l’arte.<br />
Sembra sempre che sia una condizione<br />
nuova, una realtà che matura in quel preciso<br />
presente, mentre è una dinamica sociale<br />
consueta, a volte più e a volte meno evidente,<br />
con elementi di conflittualità più o<br />
meno dichiarata, più o meno latente, con<br />
forme più o meno marcate di insofferenza o<br />
di indifferenza.<br />
La forma più carica di negatività è quella<br />
dell’indifferenza. La contrapposizione serrata,<br />
anche <strong>il</strong> conflitto, sono generati da un<br />
confronto di idee, di valori, di visioni, di culture,<br />
di interpretazioni intorno a comuni interessi.<br />
L’indifferenza, invece, dalla mancanza di<br />
un comune interesse, dell’inter- esse, di<br />
qualcosa che è in mezzo alle generazioni,<br />
che le coinvolge, le appassiona, le orienta<br />
verso un orizzonte, ne richiama le attenzioni,<br />
le responsab<strong>il</strong>ità, mette in comune – in comunione<br />
– i loro progetti.<br />
Probab<strong>il</strong>mente è questa mancanza di interesse<br />
e di progetto <strong>il</strong> motivo, o <strong>il</strong> movente,<br />
che spezza <strong>il</strong> dialogo tra gli adulti e i giovani<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
3<br />
di questo tempo. Non condividono niente.<br />
Non i libri, le canzoni, i f<strong>il</strong>m, i miti, i luoghi.<br />
Non condividono niente di quello che riguarda<br />
<strong>il</strong> passato. Ma soprattutto non condividono<br />
niente di quello che riguarda <strong>il</strong> futuro,<br />
per la semplice e drammatica ragione che né<br />
i giovani né gli adulti hanno un’idea intorno<br />
ad esso.<br />
A un certo punto, gli adulti si sono disorientati.<br />
Forse anche spaventati. La loro immaginazione<br />
del futuro è stata allagata da<br />
un’acqua melmosa e quindi non hanno più<br />
avuto una figurazione di futuro da proporre.<br />
In un libro del 1985 intitolato Insistenze,<br />
Franco Fortini elaborava una metafora che<br />
costituisce un ritratto nitido dell’adulto spaesato:<br />
“Non sappiamo più che cosa abbiamo<br />
fatto, che cosa volevamo, un mese, un anno,<br />
dieci anni fa. Non sappiamo. Ma viviamo per<br />
soprassalti, attraversati da pulsioni memoriali.<br />
Come gli ubriachi, siamo tuttavia abbastanza<br />
lucidi per eseguire certe sequenze di<br />
comportamenti”.<br />
Infatti gli adulti hanno continuato ad<br />
adottare comportamenti per certi aspetti rassicuranti,<br />
per altri noncuranti, per altri ancora<br />
reticenti.<br />
Il dialogo si è frantumato a questo<br />
punto, per la mancanza di una onesta confessione<br />
da parte degli adulti e per l’incapacità<br />
di insegnare ai giovani un metodo di<br />
costruzione dell’idea di futuro.<br />
Non hanno saputo narrare l’esperienza<br />
del disagio di ritrovarsi senza riferimenti; sarebbe<br />
stato un insegnamento anche questo.<br />
Sarebbe stato un insegnamento importante.
Forse avrebbero dovuto ammettere che,<br />
riguardo al futuro, non avevano più nulla da<br />
dire, che non sapevano più cosa fare, che i<br />
giovani avrebbero dovuto dipingersi un orizzonte<br />
mai visto e trovare da soli la maniera<br />
per andarci incontro.<br />
Non solo per quanto riguarda <strong>il</strong> lavoro.<br />
Anche per quanto riguarda <strong>il</strong> senso da attribuire<br />
alle cose, <strong>il</strong> modo per confrontarsi con<br />
le difficoltà, i metodi per risolvere i problemi,<br />
anche per quanto riguarda la crescita, l’educazione,<br />
l’amicizia, la politica, la morale, la<br />
protesta, la democrazia, la partecipazione.<br />
Avrebbero dovuto dire, semplicemente:<br />
non possiamo insegnarvi niente, non abbiamo<br />
<strong>il</strong> linguaggio che serve, soprattutto<br />
non abbiamo gli argomenti.<br />
Forse per la prima volta nella storia, gli<br />
adulti hanno percepito, pur non avendone a<br />
volte piena coscienza, l’inut<strong>il</strong>ità della trasmissione<br />
dell’esperienza: quello in cui avevano<br />
creduto – se in qualcosa avevano creduto –,<br />
quello che avevano fatto – se qualcosa avevano<br />
fatto – non poteva servire nel processo<br />
di sv<strong>il</strong>uppo e nel percorso di esistenza delle<br />
generazioni che arrivavano.<br />
I giovani dovevano cominciare da zero.<br />
Ecco. Forse avrebbero potuto dire questo:<br />
dovete ricominciare da zero. Mettete nel<br />
bagaglio soltanto le vostre idee, le vostre<br />
fantasie, le storie, le <strong>il</strong>lusioni, le delusioni che<br />
sono solo vostre, e andate dove volete, per<br />
la strada che credete sia la più giusta, perché<br />
noi non abbiamo né un luogo né una strada<br />
da consigliarvi. Fate quello che voi ritenete<br />
giusto e quello che voi ritenete sbagliato,<br />
perché non vi serve quello che di giusto e di<br />
sbagliato abbiamo fatto noi.<br />
Invece non hanno detto niente. Per cui<br />
sono crollati i ponti. Ognuno è rimasto sulla<br />
propria sponda. Gli adulti hanno parlato dei<br />
giovani, continuamente, sostenendo che<br />
sono essenziali per lo sv<strong>il</strong>uppo di una società.<br />
I giovani non sono stati nemmeno ad<br />
ascoltarli perché in quei discorsi hanno sentito<br />
<strong>il</strong> tanfo della retorica, dei luoghi comuni,<br />
della muffa semantica.<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
4<br />
Tutti dicono che bisogna investire sui<br />
giovani, per i giovani.<br />
Ma se si cerca di rintracciare una coerenza<br />
tra le parole e i fatti, allora prorompono<br />
domande che quasi sempre restano senza<br />
risposta.<br />
Quando, dove, come, quanto si investe<br />
sui giovani a livello sociale? Perché l’investimento<br />
a livello personale, o da parte di un<br />
gruppo, è tutto un altro discorso. A livello sociale,<br />
per <strong>il</strong> bene comune, per gli interessi<br />
collettivi, quando, dove, come, quanto si investe<br />
sui giovani? Quante e quali occasioni<br />
e possib<strong>il</strong>ità gli si danno? Quante e quali<br />
porte gli vengono aperte, dopo gli studi superiori,<br />
dopo l’università, per esempio?<br />
Allora, se non c’è stato mai un tempo in<br />
cui <strong>il</strong> dialogo tra giovani e adulti sia stato<br />
ampio, sia stato aperto, se sempre si è sv<strong>il</strong>uppato<br />
un conflitto sul senso da attribuire<br />
alle idee e ai comportamenti, fino a quando<br />
non si trovava un’intesa o almeno un compromesso,<br />
adesso la mancanza di dialogo è<br />
provocata dal fatto che non si trovano più gli<br />
argomenti sui quali discutere.<br />
L’urgenza è questa, dunque: trovare gli<br />
argomenti sui quali confrontarsi, sui quali<br />
scontrarsi, anche. Per ricostruire quel dialogo<br />
di cui questo Paese non può fare a<br />
meno.<br />
Conosco già l’obiezione. Sono <strong>il</strong> primo a<br />
farla. Questo è un altro discorso sui giovani<br />
fatto da un adulto, e non serve a niente. E’<br />
vero.<br />
L’orizzonte<br />
Tra l’orizzonte di futuro di ogni persona<br />
e la sua dimensione esistenziale e di lavoro<br />
intercorre una relazione strutturale, essenziale.<br />
Probab<strong>il</strong>mente non c’è un solo giorno in<br />
cui ciascuno di noi non pensi al proprio futuro<br />
e al futuro degli altri. L’idea di futuro rappresenta<br />
una condizione fondamentale per l’attribuzione<br />
di senso alla propria esistenza e<br />
all’esistenza di chi ci è prossimo o di chi comunque,<br />
in qualche modo, ci riguarda. Innu-
merevoli sono i modi e i motivi per cui qualcuno<br />
ci riguarda; quindi, con molta ragionevolezza<br />
si può dire che ogni altra persona ci<br />
riguarda. Anche se non ci è prossima, anche<br />
se non la conosciamo.<br />
Quanto i tempi sono diffic<strong>il</strong>i, quando<br />
sono avari di certezze o di promesse, l’idea<br />
di futuro si fa costantemente presente, diventa<br />
insistente, pressante, si presenta<br />
spesso sotto la forma di interrogativi, qualche<br />
volta sotto quella di scoraggiamenti.<br />
I tempi che viviamo sono diffic<strong>il</strong>i. Dappertutto:<br />
in Italia, in Europa, nel mondo. Non<br />
solo per una condizione di crisi economica,<br />
perché le crisi vengono e poi vanno – almeno<br />
si spera che vadano – ma anche –<br />
forse soprattutto – per <strong>il</strong> fatto che questa condizione<br />
di crisi diventa un’occasione che ci<br />
pone davanti all’urgenza di ripensare, di riconsiderare<br />
e forse anche di riformulare proprio<br />
la nostra idea di futuro. E’ un’idea che<br />
molto spesso si sintetizza, si concentra in<br />
una domanda: cosa sarà domani? come<br />
sarà?<br />
Cosa e come sarà a livello sociale, economico,<br />
politico? Cosa e come sarà per la<br />
cultura, per <strong>il</strong> lavoro?<br />
Ci sono esperti che teorizzano una decrescita<br />
felice, per esempio. Altri che teorizzano<br />
un ritorno al passato. Qualche<br />
uccellaccio del malaugurio che minaccia salti<br />
nel vuoto. C’è chi spera in un nuovo umanesimo,<br />
chi ha paura di un nuovo medioevo.<br />
Poi c’è chi dice che sarà tutto globale, o tutto<br />
locale, o tutto glocale. Tutto tecnologico, tutto<br />
rudimentale.<br />
Ma forse per l’uomo della strada, che<br />
appartiene ad una razza diversa da quella<br />
dell’uomo dei palazzi, questi problemi sono<br />
meno coinvolgenti di altri. L’uomo della<br />
strada, che vede tutto quello che dai palazzi<br />
non si vede, si domanda innanzitutto, soprattutto,<br />
a volte con angoscia, come sarà <strong>il</strong> proprio<br />
futuro, come sarà quello dei figli. Si<br />
chiede se quella decrescita felice sarà<br />
uguale per tutti o se sarà diversa e aumenterà<br />
<strong>il</strong> numero degli I.M. e dei F.P. : gli infelici<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
5<br />
molti e i felici pochi di cui parlava Elsa Morante.<br />
In questo tempo, <strong>il</strong> nostro sguardo non<br />
riesce a scrutare un orizzonte che superi la<br />
distanza di domani. Una serie di circostanze<br />
hanno determinato l’impossib<strong>il</strong>ità di definire<br />
un progetto, hanno generato una condizione<br />
generale di incertezza, di disorientamento, di<br />
spaesamento. Hanno compromesso la fiducia<br />
nell’impegno politico, nell’impegno sociale,<br />
negli esiti concreti del titolo di studio.<br />
Aumentano le domande e diminuiscono le risposte,<br />
e comunque non si sa a chi rivolgere<br />
le domande, da chi si possono avere delle risposte<br />
che non siano retoriche, che non<br />
siano banali. Qualsiasi investimento esistenziale<br />
si presenta gonfio di incognite. Sono<br />
soprattutto le incognite che riguardano <strong>il</strong> lavoro<br />
quelle che bruciano. Perché <strong>il</strong> lavoro è<br />
comunque quella situazione che consente<br />
non solo di pensare a un progetto, ma che<br />
dà coraggio esistenziale. Allora non si può<br />
prescindere dalla soluzione dei problemi che<br />
riguardano <strong>il</strong> lavoro. Non si può sottovalutare<br />
l’importanza che esso assume nella personale<br />
costruzione del progetto di vita e nella<br />
costruzione collettiva del progetto di una nazione.<br />
Non si può mortificare la creatività e<br />
neppure l’ambizione: l’ambizione pulita, nitida<br />
di crescere culturalmente, professionalmente:<br />
l’ambizione sacrosanta di voler dare<br />
di più agli altri. Né si può disattendere la speranza<br />
di poterlo fare.<br />
Si può anche giungere a ridefinire <strong>il</strong> sistema,<br />
le modalità, i canali di accesso alle<br />
professioni. In fondo è normale. Ogni epoca<br />
ha avuto caratteri propri. Ma ogni epoca ha<br />
sempre cercato di rendere più efficaci i sistemi,<br />
le modalità, i canali di accesso alle<br />
professioni e di potenziare le forme di tutela<br />
dei lavoratori. Mi pare che sia stato così, e<br />
mi dispiacerebbe immensamente sbagliare.<br />
Ora, forse per la prima volta nella storia<br />
della civ<strong>il</strong>tà, ci si ritrova faccia a faccia con lo<br />
spettro di una regressione delle tutele e delle<br />
condizioni. Se questo è vero allora bisogna<br />
avere l’onestà di ammettere che si tratta di
una situazione contraria alla natura della civ<strong>il</strong>tà,<br />
ai caratteri dello sv<strong>il</strong>uppo, della crescita,<br />
del progresso. Se questo è vero bisogna assumere<br />
l’impegno di impedire che accada.<br />
Deve impedirlo chiunque abbia un qualsiasi<br />
ruolo e una qualsiasi funzione all’interno<br />
della società. Tutti, quindi. Ma soprattutto chi,<br />
nell’ambito della società, ha la responsab<strong>il</strong>ità<br />
di promuoverne, indirizzarne, garantirne <strong>il</strong><br />
processo di sv<strong>il</strong>uppo.<br />
L’orizzonte di futuro di un popolo è formato<br />
dalle gradazioni e dalle sfumature<br />
dell’orizzonte di futuro di ogni persona che<br />
contribuisce a costituire quel popolo. Di conseguenza,<br />
<strong>il</strong> primo dipende dall’altro. Occorre<br />
tenerne conto necessariamente.<br />
Per cui, se ci si domanda qual è l’orizzonte<br />
di futuro che si vuole delineare per<br />
questo nostro Paese, dobbiamo preliminarmente<br />
chiederci qual è quello che si vuole<br />
delineare per ciascuno di noi.<br />
Se in futuro questo Paese sarà avanzato<br />
o arretrato, con una cultura coerente o<br />
incoerente con i tempi, se avrà una qualità<br />
della vita buona o scadente, un benessere o<br />
un malessere diffuso, se sarà un paese egoista<br />
o solidale, rigido o dinamico, competitivo<br />
o anch<strong>il</strong>osato, creativo o rintanato nelle<br />
esperienze e nei risultati del passato, dipenderà<br />
da come in futuro sarà ogni suo cittadino,<br />
dalla possib<strong>il</strong>ità che gli sarà data di<br />
stare bene con gli altri e con se stesso, di accedere<br />
alla cultura, di acquisire e dimostrare<br />
competenze, di praticare la solidarietà, di<br />
fare nuove esperienze di conoscenza, di esistenza.<br />
Quasi tutto dipenderà esclusivamente<br />
da questo.<br />
L’indifferenza per la politica<br />
Uno dei fenomeni più tristi che <strong>il</strong> tempo<br />
che viviamo ha generato è l’indifferenza dei<br />
giovani nei confronti della politica. Non si<br />
tratta di disamore, di avversione, di insofferenza.<br />
Non sono scontenti, delusi, incerti, diffidenti,<br />
sfiduciati. Sono indifferenti. E’<br />
un’indifferenza fredda, un disinteresse<br />
opaco, un’estraneità impassib<strong>il</strong>e. La politica<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
6<br />
non appartiene ai loro pensieri e quindi non<br />
attraversa i loro discorsi. Verso la politica non<br />
hanno tensioni, su di essa non ripongono<br />
speranze. Non si domandano se crederci o<br />
non crederci, né se questo sia giusto o sbagliato,<br />
se sia bene o sia male. Semplicemente:<br />
sono indifferenti. Per la loro<br />
indifferenza spesso li accusiamo. Invece di<br />
accusarci, li accusiamo. Invece di ammettere,<br />
di confessare che non abbiamo saputo<br />
sv<strong>il</strong>uppare un pensiero politico, che non abbiamo<br />
avuto capacità di elaborare visioni,<br />
che non siamo riusciti a costruire riferimenti<br />
né a consegnare valori e missioni, che non<br />
siamo stati in grado di definire modelli, che<br />
non abbiamo contagiato passioni, invece di<br />
riflettere sui fallimenti delle nostre generazioni,<br />
noi accusiamo le loro generazioni di indifferenza.<br />
Per la loro indifferenza mostriamo<br />
disappunto anziché farci assalire dalla tristezza.<br />
Perché <strong>il</strong> sentimento dovrebbe essere<br />
proprio quello della tristezza. Come se<br />
si guardasse un oliveto in cui giovani alberi<br />
stanno seccando. Perché anche solo l’ipotesi<br />
di una mancata o inadeguata o ridotta<br />
partecipazione dei giovani al confronto e alla<br />
vita della politica provoca un abbassamento<br />
della qualità della stessa politica e quindi<br />
della dimensione sociale, del livello di democrazia.<br />
Una delle scene più affascinanti che<br />
si possano vedere è quella di una pacifica<br />
manifestazione di studenti. Uno guarda e<br />
pensa che sanno stare insieme. Sì, è vero<br />
che a volte è goliardia, che a volte non sanno<br />
nemmeno perché manifestano, che a volte è<br />
soltanto un pretesto per saltare un giorno di<br />
scuola. E’ vero. Però uno guarda e pensa<br />
che sanno stare insieme, che hanno ancora<br />
voglia di alzare una bandiera. Sempre più raramente<br />
le bandiere sono quelle dei partiti.<br />
Sempre più spesso la bandiera è quella della<br />
pace. Forse non c’è niente di più bello di una<br />
scena in cui cento, m<strong>il</strong>le, due soli studenti<br />
manifestano sotto la bandiera della pace.<br />
Uno guarda e pensa che ci credono. Uno<br />
guarda e pensa che, se ci credono loro, vuol<br />
dire che le cose possono cambiare. Che può
cambiare <strong>il</strong> mondo. Che, per cambiare le<br />
cose, per cambiare <strong>il</strong> mondo, bisogna stare<br />
insieme e avere una bandiera – un ideale, un<br />
valore, un sogno–, e loro stanno insieme e<br />
hanno una bandiera. Allora, per la loro indifferenza<br />
verso la politica, dovremmo farci carico<br />
di un sentimento di tristezza; questo<br />
sentimento dovrebbe farci onore. Questo<br />
sentimento dovrebbe muoverci ad una riconsiderazione<br />
radicale dei nostri modi di pensare<br />
e di agire la politica. Dovrebbe farci<br />
recuperare una dimensione pedagogica<br />
della politica, spingerci anche a cercare<br />
buoni maestri per proporli come riferimenti.<br />
Non ci si appassiona al calcio, al gioco degli<br />
scacchi, alla musica, alla letteratura, alla pittura<br />
se non si hanno buoni maestri. Nemmeno<br />
alla politica. Forse non ha più senso<br />
domandarsi quali siano state le cause che<br />
hanno determinato l’indifferenza. A cercare<br />
le cause ci si ritroverebbe impigliati in un groviglio.<br />
Forse ha senso domandarsi quali possano<br />
essere le maniere, i metodi, i sistemi<br />
per mitigare <strong>il</strong> freddo di quell’indifferenza.<br />
Quale istituzione, quale realtà sociale può<br />
sostenere <strong>il</strong> progetto di un pensiero nuovo,<br />
di un pensiero che rifiuti l’indifferenza.<br />
Un’educazione alla politica non può realizzarsi<br />
senza un’educazione alla cittadinanza.<br />
In questo secolo, ma anche nel secolo<br />
scorso, almeno dalla metà degli anni Settanta<br />
in poi, in Italia, e forse anche in Europa,<br />
si sono configurate situazioni per le quali una<br />
educazione alla cittadinanza è diventata possib<strong>il</strong>e<br />
soltanto nei luoghi in cui si fa formazione<br />
in modo strutturale, sistematico e<br />
costante. Come è accaduto per molte situazioni,<br />
quando crollano le torri che sembrano<br />
incrollab<strong>il</strong>i, i luoghi in cui si fa formazione rimangono<br />
a difendere tutto quello che c’è da<br />
difendere e s’ingegnano per ricostruire sulle<br />
macerie. Lo hanno sempre fatto e continuano<br />
a farlo. Giorno dopo giorno. Le scuole,<br />
le università formano pensieri attraverso le<br />
discipline, che sono i soli strumenti che<br />
hanno ma che sono anche quelli che durano<br />
più di qualsiasi altro, che più di tutti gli altri ri-<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
7<br />
velano nel tempo la loro consistenza. Che<br />
cosa più della storia può educare alla cittadinanza<br />
e quindi anche alla politica? Che<br />
cosa più della f<strong>il</strong>osofia, della psicologia, della<br />
sociologia, del diritto, che cosa più della letteratura<br />
e delle scienze che indagano<br />
l’umano può consentire una riflessione profonda<br />
sul proprio essere e sul proprio essere<br />
nel mondo e per <strong>il</strong> mondo? Probab<strong>il</strong>mente<br />
solo da una riflessione sul proprio essere per<br />
<strong>il</strong> mondo si può sv<strong>il</strong>uppare una consapevolezza<br />
dell’essenzialità della partecipazione di<br />
tutti e di ciascuno alla vita di un Paese, dell’importanza<br />
che <strong>il</strong> proprio pensiero e la propria<br />
azione assumono nella crescita di una<br />
società. Probab<strong>il</strong>mente la consapevolezza di<br />
sé, la fiducia nel proprio essere e nel proprio<br />
sapere, la convinzione di possedere l’intelligenza<br />
e la competenza che servono a cambiare<br />
i sistemi di pensiero superati sono le<br />
condizioni che diraderanno la nebbia dell’indifferenza<br />
per la politica che è calata sulle<br />
nuove generazioni. E’ una speranza che in<br />
qualche modo ci consente di reagire al sentimento<br />
della tristezza.<br />
Studenti stranieri, compagni di<br />
scuola e di vita<br />
Trent’anni fa, gli studenti stranieri nelle<br />
scuole italiane erano poco più di 6.000; nell’anno<br />
scolastico 2005/2006 erano 431.211;<br />
l’anno scorso erano qualcuno in più di<br />
711.000. Quest’anno, gli alunni con cittadinanza<br />
non italiana sono circa 756.000.<br />
Nella scuola dell’obbligo, su 100 alunni,<br />
9 sono stranieri. Provengono da 200 Paesi,<br />
soprattutto dalla Romania che raggiunge una<br />
percentuale pari al 18,7% dell’intera popolazione<br />
scolastica straniera, dall’Albania con <strong>il</strong><br />
13,6% e dal Marocco con 12,7%.<br />
Una crescita costante, dunque, consistente,<br />
significativa. Che richiede e impone<br />
un confronto più intenso con questa realtà<br />
rispetto al passato, una diversa analisi e interpretazione<br />
del fenomeno, un impegno<br />
energico e sistematico, metodi e strumenti<br />
di insegnamento, di organizzazione e di ge-
stione che escludano qualsiasi provvisorietà<br />
e qualsiasi improvvisazione, una finalità<br />
e una prospettiva culturale aperta e<br />
dinamica.<br />
Molto spesso, quasi sempre, tutto quello<br />
che accade nelle aule di scuola costituisce<br />
un’anticipazione di quello che accadrà o una<br />
rappresentazione di quello che accade negli<br />
altri contesti sociali. I fenomeni, le storie, le<br />
situazioni, <strong>il</strong> sistema delle relazioni, le<br />
espressioni della cultura si generano e maturano,<br />
prima che in ogni altro luogo, a<br />
scuola, e poi assumono dimensioni più<br />
ampie, conservando e sv<strong>il</strong>uppando i caratteri<br />
e i prof<strong>il</strong>i di identità e di riconoscib<strong>il</strong>ità acquisti<br />
nel processo di formazione.<br />
Per esempio, quando nei diversi settori<br />
del sociale ci si confronta con i concetti e con<br />
le manifestazioni fondamentali di una società<br />
multiforme e complessa, dalle molte etnie,<br />
dalle molte culture, dalle molte lingue, dalle<br />
molte religioni, dalle molte forme di esistenza,<br />
non si può fare a meno di considerare<br />
che con questi concetti e con queste<br />
manifestazioni la scuola si è già confrontata<br />
e che, di conseguenza, da essa si potrebbero<br />
mutuare esperienze di convivenza, di<br />
comunicazione, di valorizzazione delle specificità<br />
di ogni cultura. I dati forniti dal Ministero<br />
dell’Istruzione non solo definiscono <strong>il</strong><br />
ritratto composito delle cittadinanze presenti<br />
nella scuola italiana di questi anni, ma proiettano<br />
anche questo ritratto nella società del<br />
tempo a venire, delineandone la sua configurazione.<br />
Una situazione di questo genere rende<br />
completamente superate tutte le teorie e<br />
tutte le pratiche che si limitano all’accoglienza,<br />
all’inserimento e, per certi aspetti,<br />
anche all’integrazione.<br />
Indubbiamente sono concetti che hanno<br />
avuto una logica e una funzione per tutta la<br />
seconda metà del Novecento, ma che ora<br />
hanno bisogno di una più forte e sostanziale<br />
visione di reciprocità e di interazione culturale<br />
orientata alla costruzione di una cittadinanza<br />
mondiale che, in quanto tale, si<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
8<br />
strutturi in ampi spazi di dialogo, con la ricerca<br />
di occasioni di incontro, attraverso una<br />
relazione di identità e differenza, adottando<br />
metodi di cooperazione, assumendo, come<br />
riferimenti imprescindib<strong>il</strong>i, essenziali, i principi<br />
di convivenza, comunità, uguaglianza,<br />
solidarietà, democrazia.<br />
Probab<strong>il</strong>mente non ci sono alternative,<br />
perché fuori da queste condizioni si apre <strong>il</strong><br />
deserto dell’incomunicab<strong>il</strong>ità e quindi del<br />
conflitto.<br />
Ma ora, sulla base delle esperienze attraversate,<br />
dei processi realizzati, anche la<br />
scuola deve andare oltre, rimettersi in tensione,<br />
sfidarsi per superare l’acquisito anche<br />
attraverso la riflessione e l’applicazione della<br />
lezione che Edgar Morin propone nei Sette<br />
saperi necessari all’educazione del futuro.<br />
Dice Morin, fra l’altro, che l’educazione<br />
dovrebbe comprendere un insegnamento<br />
primario e universale che verta sulla condizione<br />
umana. “Siamo nell’era planetaria;<br />
un’avventura comune travolge gli umani,<br />
ovunque essi siano; devono riconoscersi<br />
nella loro comune umanità, e nello stesso<br />
tempo devono riconoscere la loro diversità,<br />
individuale e culturale”.<br />
Allora, la presenza r<strong>il</strong>evante e in progressivo<br />
aumento di alunni stranieri, mette la<br />
scuola nelle condizioni di diventare un laboratorio<br />
di comune umanità, <strong>il</strong> luogo in cui si<br />
sperimenta una cittadinanza terrestre che si<br />
nutre di una positività di differenze.<br />
In un recente saggio su immigrazione e<br />
consumi culturali, Mariangela Giusti sostiene<br />
che la sfida che attende insegnanti ed educatori<br />
per gli anni futuri consiste nel costruire,<br />
nelle classi e nei gruppi di apprendimento<br />
plurietnici, “ un sapere non settoriale ma unificato,<br />
pluridimensionale, che contribuisca<br />
alla formazione di futuri adulti e futuri cittadini<br />
con dei punti di riferimento culturali e identitari<br />
locali e globali allo stesso tempo, radicati<br />
nella geostoria locale ma proiettati in una dimensione<br />
antropologica che riguarda <strong>il</strong><br />
mondo”.<br />
Ma probab<strong>il</strong>mente oggi è già <strong>il</strong> futuro. Il
compagno e la compagna di banco sono<br />
quell’uomo e quella donna che domani saranno<br />
vicini di casa, o che forse vivranno<br />
nella stessa casa. Lo scambio della merendina,<br />
delle parole di lingue diverse, di libri da<br />
leggere, di pensieri, di paure, di racconti cancella<br />
ogni distanza. Tra i bambini accade in<br />
modo spontaneo, naturale. Sono i pregiudizi<br />
degli adulti che spesso alzano muraglie di<br />
diffidenza e di estraneità. Ecco, in una classe<br />
PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />
9<br />
di scuola può dissolversi la diffidenza, può<br />
sgretolarsi qualsiasi sentimento di estraneità.<br />
Quelle esistenze che oggi crescono insieme<br />
in una classe di scuola, domani vivranno insieme<br />
in una città, e forse faranno città migliori<br />
di come sono oggi le città. Forse<br />
saranno cittadini migliori di quelli che oggi<br />
deturpano le città. Ecco, forse le diversità<br />
rappresentano la speranza di sopravvivenza<br />
della nostra civ<strong>il</strong>tà.
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Sempre più formazione tecnica<br />
e professionale<br />
Sembrano soprattutto conferme, più che<br />
novità, quelle che <strong>il</strong> Censis presenta nel capitolo<br />
sui processi formativi del suo 46° Rapporto<br />
annuale sulla situazione sociale del<br />
Paese. Conferme che così sintetizza in termini<br />
assolutamente chiari: “nel dramma<br />
dell’esplosione del precariato giovan<strong>il</strong>e si è<br />
andata affermando una maggiore ricerca di<br />
percorsi di studio a più elevato differenziale<br />
competitivo e un riorientamento verso percorsi<br />
di formazione tecnico-professionale<br />
dalle prospettive di inserimento occupazionale<br />
più certe; insieme alla riduzione delle<br />
immatricolazioni ai corsi universitari di tipo<br />
umanistico-sociale e alla crescente inclinazione<br />
dei giovani a compiere gli studi universitari<br />
o esperienze di lavoro all’estero”.<br />
Crisi economica e disoccupazione diffusa<br />
continuano dunque ad orientare sempre<br />
più le “scelte scolastiche o universitarie verso<br />
percorsi tecnico-professionali” e a sollecitare<br />
i giovani ad “andare a studiare o lavorare<br />
all’estero per trovare quelle opportunità di<br />
realizzazione non disponib<strong>il</strong>i in Italia”.<br />
Si spiegano per questo, “In materia di<br />
offerta scolastica e formativa, […] le linee<br />
strategiche […] del potenziamento e della razionalizzazione<br />
della f<strong>il</strong>iera tecnico-professionale”,<br />
la costituzione di reti di scuole<br />
“finalizzate a proporre un’offerta formativa<br />
più rispondente alle esigenze del tessuto<br />
produttivo e del mondo del lavoro” e, infine,<br />
la considerazione del “segmento dell’istruzione<br />
superiore non universitaria” come<br />
A cura di Antonio Santoro e Ruggiero Francav<strong>il</strong>la<br />
10<br />
“un’opzione concreta di studi verso cui indirizzare<br />
i diplomati delle scuole secondarie di<br />
II grado”.<br />
E si spiega pure la tendenza ad una<br />
sempre “maggiore internazionalizzazione<br />
dell’offerta scolastica”, diffusamente realizzata<br />
con <strong>il</strong> ricorso “ai finanziamenti erogati<br />
dai programmi Comenius […] e Leonardo Da<br />
Vinci”, con le “risorse del Fondo sociale europeo”<br />
ed anche per “merito dei contributi<br />
delle famiglie, che hanno finanziato nella misura<br />
del 17,2% le iniziative di mob<strong>il</strong>ità delle<br />
scuole, solitamente per l’apprendimento<br />
delle lingue straniere”.<br />
Continua <strong>il</strong> Rapporto Censis: “E’ la mob<strong>il</strong>ità<br />
degli studenti per scambi, tirocini e soggiorni<br />
di studio all’estero (76,6%) la<br />
principale delle azioni portate avanti dalle<br />
scuole, seguita da quella dei docenti (38%)<br />
e dalla cooperazione tra scuole (visite preparatorie<br />
27,4%, partenariati di cooperazione<br />
24%, reti telematiche 21,2%)”.<br />
Il centro di ricerca r<strong>il</strong>eva poi la persistente<br />
“frag<strong>il</strong>ità” e la progressiva “contrazione”<br />
dell’istituto dell’apprendistato,<br />
malgrado i vari tentativi, negli anni, di valorizzazione<br />
di questo importante ‘luogo formativo’.<br />
Il “dato più significativo – precisa<br />
successivamente – è quello relativo alla<br />
componente degli apprendisti minorenni: nel<br />
2010 si registrano solo 7.702 contratti di apprendistato<br />
stipulati con minori, pari all’1,4%<br />
del totale, e soprattutto nel triennio si assiste
ad una contrazione notevole di tale segmento<br />
(-57,1%)”.<br />
Il decremento della dimensione quantitativa<br />
investe anche, significativamente, <strong>il</strong> sistema<br />
universitario, “e – annota <strong>il</strong> Censis –<br />
non è certo causato da fattori demografici (le<br />
leve di 19enni restano sostanzialmente stab<strong>il</strong>i)<br />
o da un minore grado di scolarità superiore,<br />
che anzi mostra una tendenza di<br />
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
11<br />
leggera crescita (nell’ultimo quinquennio <strong>il</strong><br />
numero di diplomati passa da 449.693 a<br />
459.678, con una crescita del 2,2%)”. L’<br />
del sistema presenta ancora valori<br />
apprezzab<strong>il</strong>i solo in Lombardia, in Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />
e nel Lazio, mentre sono soprattutto<br />
regioni meridionali quelle “che disperdono<br />
più fac<strong>il</strong>mente i propri universitari”.<br />
a.s.
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Graduatorie definitive<br />
di Circolo e di Istituto - A.s. 2012/13<br />
Posti di sostegno<br />
Nota ministeriale prot. n. AOODGPER 8879 del 23 novembre 2012<br />
Si fa riferimento ai quesiti ricevuti circa <strong>il</strong> mantenimento o meno, su posto di sostegno,<br />
del supplente privo di specializzazione nominato “in attesa dell’avente titolo”,<br />
nei casi in cui la carenza di aspiranti forniti di titolo di specializzazione permanga, sia<br />
nella scuola che in tutte le altre istituzioni scolastiche della provincia, anche dopo la<br />
pubblicazione degli elenchi definitivi di sostegno di seconda e terza fascia.<br />
Al riguardo, si confermano le disposizioni precedentemente impartite con le note<br />
9379 del 15 novembre 2011 e 20893 del 31 ottobre 2007, secondo cui, in carenza assoluta<br />
di aspiranti specializzati, i dirigenti scolastici, in considerazione della particolare<br />
tutela della continuità didattica in favore degli alunni disab<strong>il</strong>i, provvederanno alla conferma<br />
definitiva sui predetti posti di sostegno del docente privo di titolo già in servizio<br />
sui posti in questione con contratto in attesa dell’avente titolo.<br />
12
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Assegnazione delle ore di insegnamento e<br />
modalità di valutazione periodica e finale<br />
di alcune discipline dei Licei artistici,<br />
dei Licei musicali e/o coreutici e degli<br />
Istituti tecnici del settore “Tecnologico”<br />
Nota ministeriale prot. n. 8039 del 5 dicembre 2012<br />
Sono pervenute a questa Direzione Generale numerose richieste di chiarimenti<br />
concernenti le modalità di suddivisione delle ore di insegnamento e le conseguenti<br />
modalità di valutazione periodica e finale relative ad alcune discipline presenti nei Licei<br />
artistici con indirizzo “Arti figurative”, nei Licei musicali e coreutici e nel secondo biennio<br />
degli Istituti tecnici, settore “Tecnologico”.<br />
Si forniscono, pertanto, le seguenti indicazioni operative.<br />
1 - Per quanto riguarda l’insegnamento di “Discipline pittoriche e/o Discipline plastiche<br />
e scultoree”, previsto a partire dal terzo anno nell’indirizzo “Arti figurative” del<br />
Liceo artistico, va evidenziato che è rimessa alla singola istituzione scolastica la scelta,<br />
per un curricolo esclusivamente di Discipline pittoriche, con assegnazione di tutte le<br />
ore di insegnamento ai docenti della materia, oppure per un curricolo esclusivamente<br />
di Discipline plastiche, con assegnazione di tutte le ore di insegnamento ai relativi docenti,<br />
oppure per un curricolo comprendente entrambi gli insegnamenti, che preveda<br />
la suddivisione delle ore di insegnamento tra i docenti delle classi di concorso interessate.<br />
In quest’ultimo caso, le modalità di espressione della valutazione negli scrutini<br />
intermedi e in quelli finali dovranno prevedere due votazioni separate, considerati i distinti<br />
obiettivi di apprendimento tra le due discipline.<br />
La scelta sopra richiamata, da effettuarsi da parte delle istituzioni scolastiche, implica<br />
di conseguenza a monte la scelta di un insegnamento più caratterizzato dall’approfondimento<br />
di una sola disciplina o, al contrario, di un insegnamento più generalista,<br />
che fornisca conoscenze e competenze in entrambe le discipline.<br />
La decisione da parte delle istituzioni scolastiche dovrà considerare anche l’esigenza<br />
imprescindib<strong>il</strong>e di non creare né posizioni di soprannumerarietà né classi miste<br />
(o articolate), avendo nel contempo riguardo sia per le opzioni formulate da studenti<br />
e famiglie sia per l’opportuna varietà dell’offerta formativa.<br />
E’ <strong>il</strong> caso di precisare che <strong>il</strong> “Laboratorio di Figurazione” dovrà essere dedicato<br />
solo alla Pittura o, in alternativa, alla Scultura, se la scuola ha fatto una scelta specifica<br />
(Discipline pittoriche o Discipline plastiche) mentre dovrà essere equamente diviso fra<br />
13
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Pittura e Scultura qualora la scuola abbia deciso di configurare l’indirizzo sui due insegnamenti<br />
(Discipline pittoriche e Discipline plastiche). In quest’ultimo caso anche<br />
per <strong>il</strong> Laboratorio dovranno essere espresse valutazioni disgiunte ed autonome rispettivamente<br />
per <strong>il</strong> Laboratorio di pittura e per <strong>il</strong> Laboratorio di scultura.<br />
2 - Per <strong>il</strong> Liceo musicale e coreutico, sezione musicale, si ritiene opportuno precisare<br />
che la valutazione periodica e finale della disciplina “Esecuzione e Interpretazione”,<br />
presente fin dal primo anno e che prevede l’insegnamento del I° e del II°<br />
strumento, affidati a due distinti docenti in possesso di specifiche competenze, dovrà<br />
prevedere l’attribuzione di un voto distinto per ciascun insegnamento impartito.<br />
Per la disciplina “Laboratorio di musica d’insieme” cui afferiscono quattro specifiche<br />
sottosezioni, la valutazione sarà, invece, espressa con un voto unico attribuito<br />
per l’insegnamento e non per ogni singola disciplina compresa nell’insegnamento medesimo<br />
fermo restando che tale voto risulterà dalla ponderata sintesi di singole valutazioni<br />
di sottosezione.<br />
Va, inoltre, precisato che nel Liceo musicale e coreutico, sezione coreutica, la disciplina<br />
“Tecniche della danza”, presente fin dal primo anno, si articola nell’insegnamento<br />
della Tecnica della danza classica e nell’insegnamento della Tecnica della<br />
danza contemporanea, affidati a due diversi docenti. La valutazione sarà, quindi,<br />
espressa con l’assegnazione di un voto distinto per ciascuna articolazione.<br />
3 - Un’altra questione sollevata riguarda la modalità di valutazione periodica e finale<br />
della disciplina “Complementi di matematica” prevista nel secondo biennio degli<br />
Istituti tecnici del settore “Tecnologico”, in relazione alla disciplina “Matematica”.<br />
Come si r<strong>il</strong>eva dalle “Linee guida per <strong>il</strong> secondo biennio e quinto anno”, la disciplina<br />
“Complementi di matematica” rappresenta “(…) un anello di congiunzione tra la<br />
cultura matematica generale e quella scientifica, tecnologica e professionale di ogni<br />
indirizzo. Infatti numerose applicazioni tecnologiche sarebbero affrontate in maniera<br />
acritica e senza consapevolezza se non ci fossero alla base sicure conoscenze e ab<strong>il</strong>ità<br />
provenienti dal campo scientifico sperimentale e matematico”.<br />
Ne discende che la programmazione delle attività didattiche di “Complementi di<br />
matematica” deve risultare pienamente integrata sia con le discipline dell’area di indirizzo,<br />
sia con “Matematica” dell’area generale.<br />
Le due discipline in questione costituiscono, pertanto, un insegnamento unitario,<br />
sia pure caratterizzato da tematiche/moduli diversi e unica dovrà essere di conseguenza<br />
la votazione espressa negli scrutini periodici e finali.<br />
Qualora la disciplina “Complementi di matematica” risulti assegnata a un docente<br />
diverso da quello di “Matematica” della stessa classe, negli scrutini intermedi e finali i<br />
due docenti concorderanno, con le modalità usualmente adottate per le valutazioni<br />
congiunte, eventualmente con media ponderata, la valutazione complessiva dei risultati<br />
di apprendimento raggiunti nella disciplina unitaria, tenendo conto delle tematiche/moduli<br />
che la caratterizzano ed eventualmente del loro diverso peso rispetto agli<br />
obiettivi.<br />
14
Olimpiadi di italiano<br />
Edizione 2012-13<br />
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Nota ministeriale prot. n. 7852/R.U./U. del 30 novembre 2012<br />
Il MIUR - Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia<br />
Scolastica, con <strong>il</strong> supporto organizzativo del Comune di Firenze e con la collaborazione<br />
scientifica dell’Accademia della Crusca e dell’Associazione per la Storia della<br />
Lingua Italiana (ASLI), indice per <strong>il</strong> corrente anno scolastico la terza edizione delle<br />
Olimpiadi di italiano, gare individuali di lingua italiana rivolte alle studentesse e agli<br />
studenti dei Licei, degli Istituti tecnici e degli Istituti professionali, statali e paritari.<br />
La competizione è articolata in due sezioni: 1) primo biennio; 2) secondo biennio<br />
e quinto anno, ed è aperta anche agli allievi delle Scuole italiane all’estero secondarie<br />
di secondo grado, statali e paritarie.<br />
L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che l’innalzamento delle competenze linguistiche<br />
è sempre più avvertito come un’urgenza per un Paese che intenda restare<br />
competitivo nel presente e nel prossimo futuro. Una padronanza medio-alta dell’italiano<br />
è infatti un bene irrinunciab<strong>il</strong>e per lo sv<strong>il</strong>uppo culturale ed economico. Un sicuro<br />
possesso della lingua italiana e della sua ricchezza è, inoltre, prezioso bene personale<br />
nonché strumento essenziale per lo studio delle altre discipline e, in primo luogo, delle<br />
lingue straniere.<br />
Nelle fasi d’istituto e in quelle provinciali e interprovinciali le gare si svolgeranno<br />
per la prima volta in modalità digitale e telematica, attraverso un’apposita piattaforma<br />
informatica, per garantire una migliore funzionalità e la più ampia partecipazione delle<br />
istituzioni scolastiche.<br />
Del presente bando fa parte integrante <strong>il</strong> Regolamento allegato, che precisa tempi<br />
e modalità di partecipazione alla competizione, insieme a ulteriori dettagli organizzativi,<br />
e che è pubblicato anche sul sito www.olimpiadi-italiano.it.<br />
Si richiamano, qui di seguito, le scadenze per le iscrizioni e le date delle tre fasi<br />
della competizione:<br />
a) Scadenze<br />
Il termine per l’iscrizione degli istituti che intendono partecipare è <strong>il</strong> 15 gennaio<br />
2013.<br />
Il termine per l’iscrizione dei singoli studenti candidati dalle scuole è <strong>il</strong> giorno 8<br />
febbraio 2013.<br />
15
) Fasi<br />
- la selezione a livello di istituto si svolgerà <strong>il</strong> 19 febbraio 2013 in contemporanea<br />
in tutte le scuole iscritte;<br />
- la selezione a livello provinciale e/o interprovinciale si svolgerà in contemporanea<br />
<strong>il</strong> 26 marzo 2013 in apposite sedi territoriali;<br />
- la finale nazionale si terrà a Firenze, in Palazzo Vecchio, <strong>il</strong> 27 apr<strong>il</strong>e 2013.<br />
Le SS. LL. sono cortesemente invitate a voler sostenere attivamente la competizione,<br />
dandone notizia alle scuole e prendendo le opportune iniziative per favorire le<br />
adesioni e perché, se possib<strong>il</strong>e, la competizione stessa sia inserita tra le attività formative<br />
degli istituti scolastici. Per esempio, lo svolgimento delle gare potrebbe essere<br />
preceduto, all’interno di ogni singola istituzione scolastica, da una fase preliminare costituita<br />
da una giornata appositamente dedicata alla lingua italiana, con <strong>il</strong> coinvolgimento<br />
di intere classi. Le eventuali attività didattiche svolte in questa giornata<br />
consentirebbero inoltre di selezionare i trenta studenti - quindici per ognuna delle due<br />
sezioni previste dal Regolamento - che parteciperanno alla fase d’istituto on line.<br />
Si ringrazia per la collaborazione.<br />
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
N.B.: per l’allegato Regolamento delle Olimpiadi di italiano, v. <strong>il</strong> sito del MIUR.<br />
16
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Esecuzione dell’intesa tra<br />
<strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’università<br />
e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della CEI<br />
per l’insegnamento della religione cattolica<br />
nelle scuole pubbliche<br />
D.P.R. 20 agosto 2012, n. 175<br />
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />
Visto l’articolo 87 della Costituzione;<br />
Vista la legge 25 marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione dell’accordo,<br />
con protocollo addizionale, firmato a Roma <strong>il</strong> 18 febbraio 1984, che approva modificazioni<br />
al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e<br />
la Santa Sede;<br />
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante disciplina dell’attivita’ di Governo<br />
e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri;<br />
Visto <strong>il</strong> decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751, concernente<br />
l’esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale<br />
italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;<br />
Visto <strong>il</strong> decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1990, n. 202, concernente<br />
l’esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale<br />
italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, che<br />
modifica l’intesa del 14 dicembre 1985, resa esecutiva in Italia con decreto del Presidente<br />
della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751;<br />
Viste le comunicazioni rese dal Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca<br />
ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in data<br />
25 giugno 2012;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 26 giugno<br />
2012, con la quale <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e’ stato<br />
autorizzato a sottoscrivere un’intesa, definita con la Conferenza episcopale italiana,<br />
in materia di insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;<br />
Vista la nuova intesa per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche<br />
firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012 fra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca<br />
e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale italiana;<br />
17
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Sulla proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;<br />
Decreta:<br />
Piena e intera esecuzione e’ data all’intesa fra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’universita’<br />
e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento<br />
della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012,<br />
che modifica l’intesa del 14 dicembre 1985 di cui al decreto del Presidente della Repubblica<br />
16 dicembre 1985, n. 751, gia’ modificata con decreto del Presidente della<br />
Repubblica 23 giugno 1990, n. 202. L’intesa e’ composta di 4 articoli ed e’ allegata al<br />
presente decreto, di cui costituisce parte integrante.<br />
Il presente decreto, munito del sig<strong>il</strong>lo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale<br />
degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti<br />
di osservarlo e di farlo osservare.<br />
Intesa per l’insegnamento della religione cattolica<br />
nelle scuole pubbliche<br />
IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA<br />
18<br />
Allegato<br />
quale autorita’ statale che sovraintende al sistema educativo di istruzione e di formazione,<br />
previa deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 26<br />
giugno 2012 a norma della legge 23 agosto 1988, n. 400,<br />
e<br />
IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA<br />
che, debitamente autorizzato, agisce a nome della Conferenza stessa ai sensi<br />
dell’art. 5 del suo statuto e a norma del can. 804, par. 1, del Codice di diritto canonico;<br />
Vista l’Intesa del 14 dicembre 1985, resa esecutiva nella Repubblica italiana con<br />
d.P.R. 16 dicembre 1985, n. 751, e modificata con l’intesa del 13 giugno 1990, resa<br />
esecutiva con d.P.R. 23 giugno 1990, n. 202;<br />
Visto <strong>il</strong> decreto legislativo 16 apr<strong>il</strong>e 1994, n. 297, e in particolare gli articoli 309<br />
e 310;<br />
Ritenuto di aggiornare i prof<strong>il</strong>i di qualificazione professionale degli insegnanti di<br />
religione cattolica, adeguandoli ai nuovi criteri degli ordinamenti accademici;<br />
In attuazione dell’art. 9, n. 2, dell’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Ita-
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
liana del 18 febbraio 1984 che apporta modificazioni al Concordato Lateranense e<br />
che continua ad assicurare, nel quadro delle finalita’ della scuola, l’insegnamento della<br />
religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado;<br />
Determinano:<br />
Con la presente intesa gli specifici contenuti per le materie previste dal punto 5,<br />
lettera b), del protocollo addizionale relativo al medesimo accordo.<br />
1. Indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica.<br />
1.1. Premesso che l’insegnamento della religione cattolica e’ impartito, nel rispetto<br />
della liberta’ di coscienza degli alunni, secondo indicazioni didattiche che devono essere<br />
conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle finalita’ della<br />
scuola, le modalita’ di adozione delle indicazioni didattiche stesse sono determinate<br />
da quanto segue.<br />
1.2. Le indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica sono<br />
adottate per ciascun ordine e grado di scuola con decreto del Presidente della Repubblica,<br />
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca previa<br />
intesa con la Conferenza episcopale italiana, ferma restando la competenza esclusiva<br />
di quest’ultima a definirne la conformita’ con la dottrina della Chiesa.<br />
Con le medesime modalita’ potranno essere determinate, su richiesta di ciascuna<br />
delle Parti, eventuali modifiche delle indicazioni didattiche.<br />
2. Modalita’ di organizzazione dell’insegnamento della religione cattolica.<br />
2.1. Premesso che:<br />
a) <strong>il</strong> diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione<br />
cattolica assicurato dallo Stato non deve determinare alcuna forma di discriminazione,<br />
neppure in relazione ai criteri per la formazione delle classi, alla durata<br />
dell’orario scolastico giornaliero e alla collocazione di detto insegnamento nel quadro<br />
orario delle lezioni;<br />
b) la scelta operata su richiesta dell’autorita’ scolastica all’atto dell’iscrizione ha<br />
effetto per l’intero anno scolastico cui si riferisce e per i successivi anni di corso nei<br />
casi in cui e’ prevista l’iscrizione d’ufficio, fermo restando, anche nelle modalita’ di applicazione,<br />
<strong>il</strong> diritto di scegliere ogni anno se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento<br />
della religione cattolica;<br />
c) e’ assicurata, ai fini dell’esercizio del diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi,<br />
una tempestiva informazione agli interessati da parte del Ministero dell’istruzione,<br />
dell’universita’ e della ricerca sulla disciplina dell’insegnamento della religione<br />
cattolica;<br />
d) l’insegnamento della religione cattolica e’ impartito ai sensi del punto 5, lettera<br />
a), del protocollo addizionale da insegnanti riconosciuti idonei dalla competente autorita’<br />
ecclesiastica; le modalita’ di organizzazione dell’insegnamento della religione cattolica<br />
nelle scuole pubbliche sono determinate come segue:<br />
2.2. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, l’insegnamento della religione<br />
cattolica e’ organizzato attribuendo ad esso, nel quadro dell’orario settimanale,<br />
le ore di lezione previste dagli ordinamenti didattici attualmente in vigore, salvo successive<br />
intese.<br />
19
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
La collocazione oraria di tali lezioni e’ effettuata dal dirigente scolastico sulla base<br />
delle proposte del Collegio dei docenti, secondo <strong>il</strong> normale criterio di equ<strong>il</strong>ibrata distribuzione<br />
delle diverse discipline nella giornata e nella settimana, nell’ambito della<br />
scuola e per ciascuna classe.<br />
2.3. Nelle scuole primarie sono organizzate specifiche e autonome attivita’ di insegnamento<br />
della religione cattolica secondo le indicazioni didattiche di cui al punto<br />
l. A tale insegnamento sono assegnate complessivamente due ore nell’arco della settimana.<br />
2.4. Nelle scuole dell’infanzia sono organizzate specifiche e autonome attivita’<br />
educative in ordine all’insegnamento della religione cattolica nelle forme definite secondo<br />
le modalita’ di cui al punto l.<br />
Le suddette attivita’ sono comprese nella progettazione educativo-didattica della<br />
scuola e organizzate, secondo i criteri di flessib<strong>il</strong>ita’ peculiari della scuola dell’infanzia,<br />
in unita’ di apprendimento da realizzare, anche con raggruppamenti di piu’ ore in determinati<br />
periodi, per un ammontare complessivo di sessanta ore nell’arco dell’anno<br />
scolastico.<br />
2.5. L’insegnamento della religione cattolica e’ impartito da insegnanti in possesso<br />
di idoneita’ riconosciuta dall’ordinario diocesano e da esso non revocata, nominati,<br />
d’intesa con l’ordinario diocesano, dalle competenti autorita’ scolastiche ai sensi della<br />
normativa statale. Ai fini del raggiungimento dell’intesa per la nomina e l’assunzione<br />
dei singoli docenti l’ordinario diocesano, ricevuta comunicazione dall’autorita’ scolastica<br />
delle esigenze anche orarie relative all’insegnamento in ciascuna istituzione scolastica,<br />
propone i nominativi delle persone ritenute idonee e in possesso dei titoli di<br />
qualificazione professionale di cui al successivo punto 4.<br />
2.6. Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie, in conformita’ a quanto disposto<br />
dal n. 5, lettera a), secondo comma, del protocollo addizionale, l’insegnamento<br />
della religione cattolica, nell’ambito di ogni istituzione scolastica, puo’ essere affidato<br />
dall’autorita’ scolastica, sentito l’ordinario diocesano, agli insegnanti della sezione o<br />
della classe riconosciuti idonei e disposti a svolgerlo, i quali possono revocare la propria<br />
disponib<strong>il</strong>ita’ prima dell’inizio dell’anno scolastico.<br />
2.7. Il riconoscimento di idoneita’ all’insegnamento della religione cattolica ha effetto<br />
permanente salvo revoca da parte dell’ordinario diocesano.<br />
2.8. Gli insegnanti incaricati di religione cattolica fanno parte della componente<br />
docente negli organi scolastici con gli stessi diritti e doveri degli altri insegnanti ma<br />
partecipano alle valutazioni periodiche e finali solo per gli alunni che si sono avvalsi<br />
dell’insegnamento della religione cattolica, fermo quanto previsto dalla normativa statale<br />
in ordine al profitto e alla valutazione per tale insegnamento. Nello scrutinio finale,<br />
nel caso in cui la normativa statale richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza,<br />
<strong>il</strong> voto espresso dall’insegnante di religione cattolica, se determinante, diviene<br />
un giudizio motivato iscritto a verbale.<br />
3. Criteri per la scelta dei libri di testo.<br />
3.1. Premesso che i libri per l’insegnamento della religione cattolica, anche per<br />
quanto concerne la scuola primaria, sono testi scolastici e come tali soggetti, a tutti gli<br />
20
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
effetti, alla stessa disciplina prevista per gli altri libri di testo, i criteri per la loro adozione<br />
sono determinati come segue:<br />
3.2. I libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica, per essere adottati<br />
nelle scuole, devono essere provvisti del nulla osta della Conferenza episcopale italiana<br />
e dell’approvazione dell’ordinario competente, che devono essere menzionati<br />
nel testo stesso.<br />
3.3. L’adozione dei libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica e’ deliberata<br />
dall’organo scolastico competente, su proposta dell’insegnante di religione,<br />
con le stesse modalita’ previste per la scelta dei libri di testo delle altre discipline.<br />
4. Prof<strong>il</strong>i per la qualificazione professionale degli insegnanti di religione.<br />
4.l. L’insegnamento della religione cattolica, impartito nel quadro delle finalita’<br />
della scuola, deve avere dignita’ formativa e culturale pari a quella delle altre discipline.<br />
Detto insegnamento deve essere impartito in conformita’ alla dottrina della Chiesa da<br />
insegnanti riconosciuti idonei dall’autorita’ ecclesiastica e in possesso di qualificazione<br />
professionale adeguata.<br />
4.2. Per l’insegnamento della religione cattolica si richiede <strong>il</strong> possesso di uno dei<br />
titoli di qualificazione professionale di seguito indicati:<br />
4.2.1. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado l’insegnamento della religione<br />
cattolica puo’ essere affidato a chi abbia almeno uno dei seguenti titoli:<br />
a) titolo accademico (baccalaureato, licenza o dottorato) in teologia o nelle altre<br />
discipline ecclesiastiche, conferito da una facolta’ approvata dalla Santa Sede;<br />
b) attestato di compimento del regolare corso di studi teologici in un seminario<br />
maggiore;<br />
c) laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso un istituto superiore<br />
di scienze religiose approvato dalla Santa Sede.<br />
4.2.2. Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie l’insegnamento della religione<br />
cattolica puo’ essere impartito:<br />
a) da insegnanti in possesso di uno dei titoli di qualificazione di cui al punto 4.2.1.;<br />
b) da sacerdoti, diaconi o religiosi in possesso di qualificazione riconosciuta dalla<br />
Conferenza episcopale italiana in attuazione del can. 804, par. 1, del Codice di diritto<br />
canonico e attestata dall’ordinario diocesano.<br />
L’insegnamento della religione cattolica puo’ essere altresi’ impartito, ai sensi del<br />
punto 2.6, da insegnanti della sezione o della classe purche’ in possesso di uno specifico<br />
master di secondo livello per l’insegnamento della religione cattolica approvato<br />
dalla Conferenza episcopale italiana.<br />
4.2.3. La Conferenza episcopale italiana comunica al Ministero dell’istruzione,<br />
dell’universita’ e della ricerca l’elenco delle facolta’ e degli istituti che r<strong>il</strong>asciano i titoli<br />
di cui al punto 4.2.1. e provvedono alla formazione accademica di cui al punto 4.2.2.,<br />
nonche’ delle discipline ecclesiastiche di cui al punto 4.2.1., lettera a).<br />
4.3. I titoli di qualificazione professionale indicati ai punti 4.2.1. e 4.2.2. sono richiesti<br />
a partire dall’anno scolastico 2017-2018.<br />
4.3.1. A decorrere dall’entrata in vigore della presente intesa e fino al termine<br />
dell’anno scolastico 2016-2017, l’insegnamento della religione cattolica puo’ essere<br />
affidato, fermo <strong>il</strong> riconoscimento di idoneita’ di cui al punto 2.5.:<br />
21
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
a) nelle scuole di ogni ordine e grado:<br />
a.1) a coloro che siano in possesso di un diploma accademico di magistero in<br />
scienze religiose r<strong>il</strong>asciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014,<br />
da un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede;<br />
a.2) a coloro che siano in possesso congiuntamente di una laurea di II livello dell’ordinamento<br />
universitario italiano e di un diploma di scienze religiose r<strong>il</strong>asciato, entro<br />
l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014, da un istituto di scienze religiose<br />
riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana;<br />
b) nelle scuole dell’infanzia e primarie:<br />
b.1) a coloro che siano in possesso di un diploma di scienze religiose r<strong>il</strong>asciato,<br />
entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-14, da un istituto di scienze religiose<br />
riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana;<br />
b.2) agli insegnanti della sezione o della classe che abbiano impartito l’insegnamento<br />
della religione cattolica continuativamente per almeno un anno scolastico nel<br />
corso del quinquennio 2007-2012;<br />
b.3) a coloro che abbiano frequentato nel corso dell’istituto magistrale l’insegnamento<br />
della religione cattolica e abbiano impartito l’insegnamento della religione cattolica<br />
continuativamente per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio<br />
2007-2012.<br />
4.3.2. A far data dall’anno scolastico 2017-2018, sono in ogni caso da ritenere<br />
dotati della qualificazione necessaria per l’insegnamento della religione cattolica gli<br />
insegnanti che, riconosciuti idonei dall’ordinario diocesano, siano provvisti dei titoli di<br />
cui al punto 4.3.1. e abbiano anche prestato servizio continuativo per almeno un anno<br />
nell’insegnamento della religione cattolica entro <strong>il</strong> termine dell’anno scolastico 2016-<br />
17.<br />
Sono altresi’ fatti salvi i diritti di tutti coloro che, in possesso dei titoli di qualificazione<br />
previsti dall’intesa del 14 dicembre 1985, come successivamente modificata,<br />
entro la data di entrata in vigore della presente intesa, abbiano prestato servizio, nell’insegnamento<br />
della religione cattolica, continuativamente per almeno un anno scolastico<br />
dal 2007-2008.<br />
4.4. Per l’aggiornamento professionale degli insegnanti di religione in servizio la<br />
Conferenza episcopale italiana e <strong>il</strong> Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca<br />
attuano le necessarie forme di collaborazione nell’ambito delle rispettive competenze<br />
e disponib<strong>il</strong>ita’, fatta salva la competenza delle regioni e degli enti locali a<br />
realizzare per gli insegnanti da essi dipendenti analoghe forme di collaborazione rispettivamente<br />
con le Conferenze episcopali regionali o con gli ordinari diocesani.<br />
Nell’addivenire alla presente intesa le Parti convengono che, se si manifestasse<br />
l’esigenza di integrazioni o modificazioni, procederanno alla stipulazione di una nuova<br />
intesa.<br />
Parimenti, le Parti si impegnano alla reciproca collaborazione per l’attuazione, nei<br />
rispettivi ambiti, della presente intesa, nonche’ a ricercare un’amichevole soluzione<br />
qualora sorgessero difficolta’ di interpretazione.<br />
Le Parti si daranno reciproca comunicazione, rispettivamente, dell’avvenuta emanazione<br />
e dell’avvenuta promulgazione dell’intesa nei propri ordinamenti.<br />
22
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Esecuzione dell’intesa sulle indicazioni<br />
didattiche per l’insegnamento<br />
della religione cattolica nelle scuole<br />
del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi<br />
di istruzione e formazione professionale<br />
D.P.R. 20 agosto 2012<br />
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />
Visto l’articolo 87 della Costituzione;<br />
Vista la legge 25 marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione dell’accordo,<br />
con protocollo addizionale, firmato a Roma <strong>il</strong> 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni<br />
al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929 tra la Repubblica italiana e la<br />
Santa Sede;<br />
Visto <strong>il</strong> decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751 e successive<br />
modificazioni, relativo all’esecuzione dell’intesa tra l’Autorità scolastica italiana<br />
e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle<br />
scuole pubbliche;<br />
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, recante disciplina<br />
dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri;<br />
Visto <strong>il</strong> decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, recante norme generali e livelli<br />
essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione<br />
e formazione, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53;<br />
Visti i decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89, recanti<br />
rispettivamente la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico<br />
dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, ai sensi dell’articolo 64, comma<br />
4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge<br />
6 agosto 2008, n. 133;<br />
Visti <strong>il</strong> decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 7 ottobre<br />
2010, n. 211, recante le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento<br />
concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti<br />
per i percorsi liceali, le linee guida per gli istituti tecnici di cui alle direttive 15 luglio<br />
2010, n. 57 e 16 gennaio 2012, n. 4, e le linee guida per gli istituti professionali di cui<br />
alle direttive 28 luglio 2010, n. 65 e 16 gennaio 2012, n. 5;<br />
23
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista l’intesa firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012 tra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’università<br />
e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale italiana, relativa alle indicazioni<br />
didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione<br />
e formazione;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 27<br />
luglio 2012;<br />
Sulla proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca;<br />
Decreta:<br />
Piena e intera esecuzione è data all’intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento<br />
della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei<br />
percorsi di istruzione e formazione professionale firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012 fra <strong>il</strong> Ministro<br />
dell’istruzione, dell’università e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale<br />
italiana. L’intesa comprende 4 allegati relativi alle indicazioni didattiche distintamente<br />
formulate per i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i percorsi di<br />
istruzione e formazione professionale ed e’ allegata al presente decreto, di cui costituisce<br />
parte integrante.<br />
Il presente decreto, munito del sig<strong>il</strong>lo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale<br />
degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti<br />
di osservarlo e di farlo osservare.<br />
INTESA TRA IL MIUR E LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA<br />
SULLE INDICAZIONI DIDATTICHE PER L’INSEGNAMENTO<br />
DELLA RELIGIONE CATTOLICA NELLE SCUOLE DEL SECONDO CICLO DI ISTRU-<br />
ZIONE E NEI PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFES SIONALE<br />
Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca<br />
e<br />
Il Presidente della Conferenza episcopale italiana<br />
in attuazione di quanto stab<strong>il</strong>ito dall’Accordo di revisione del Concordato lateranense<br />
tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana del 18 febbraio 1984 (art. 9.2 e Protocollo<br />
Addizionale, punto 5, lettera b), n. 1) e dal punto 1 della successiva Intesa tra<br />
la Conferenza episcopale italiana e <strong>il</strong> Ministero della pubblica istruzione (ora Ministero<br />
dell’istruzione, dell’università e della ricerca) per l’insegnamento della religione cattolica<br />
nelle scuole pubbliche, firmata <strong>il</strong> 14 dicembre 1985;<br />
24
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
attesa la necessità di adeguare le indicazioni didattiche per l’insegnamento della<br />
religione cattolica nei percorsi di studio del secondo ciclo di istruzione e formazione,<br />
quali definiti dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e dai regolamenti di cui ai<br />
decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89, nonché dalle<br />
indicazioni per i licei di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della<br />
ricerca 7 ottobre 2010, n. 211, dalle linee guida per gli istituti tecnici di cui alle direttive<br />
15 luglio 2010, n. 57 e 16 gennaio 2012, n. 4, dalle linee guida per gli istituti professionali<br />
di cui alle direttive 28 luglio 2010, n. 65 e 16 gennaio 2012, n. 5, e da quanto<br />
stab<strong>il</strong>ito per i percorsi di istruzione e formazione professionale in base all’Accordo raggiunto<br />
nella Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011, recepito con decreto del Ministro<br />
dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con <strong>il</strong> Ministro del lavoro<br />
e delle politiche sociali 11 novembre 2011, rep. n. 137;<br />
convengono con la presente Intesa<br />
di adottare a partire dall’anno scolastico 2012-13, per l’insegnamento della religione<br />
cattolica nei percorsi di studio statali e paritari del secondo ciclo del sistema di<br />
istruzione e di formazione, le allegate indicazioni didattiche distintamente formulate<br />
per i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione<br />
professionale.<br />
Roma, 28 giugno 2012<br />
N.B.: per gli allegati riguardanti, rispettivamente, le Indicazioni didattiche per l’insegnamento<br />
della religione cattolica nei Licei, negli Istituti tecnici, negli Istituti professionali<br />
e nei percorsi di Istruzione e Formazione professionale regionale, v. la GU<br />
n. 242 del 16 ottobre 2012.<br />
25
La gestione finanziaria dei progetti<br />
In attesa di conoscere le disposizioni riguardanti<br />
la redazione del Programma Annuale<br />
per <strong>il</strong> nuovo anno finanziario, le scuole<br />
stanno comunque realizzando le attività progettuali<br />
definite e programmate all’inizio del<br />
corrente anno scolastico.<br />
Le incertezze nella determinazione<br />
esatta dei fondi appositamente previsti non<br />
consentono di pianificare al meglio le attività<br />
d’istituto, con <strong>il</strong> rischio di sacrificare proprio<br />
l’area dell’ampliamento dell’offerta formativa,<br />
che dovrebbe rappresentare la peculiarità<br />
dell’autonomia scolastica.<br />
Ut<strong>il</strong>izzare strategicamente la propria autonomia<br />
significa avere alla base un progetto<br />
che, per meglio identificarsi e rappresentare<br />
all’esterno obiettivi e risultati da raggiungere,<br />
deve essere <strong>il</strong> progetto di tutta la comunità<br />
scolastica.<br />
E’ necessario, ancora di più in questo<br />
periodo di forte confusione e incertezza,<br />
scongiurare <strong>il</strong> rischio che le scuole adottino<br />
una moltitudine di progetti, a volte affannosamente<br />
ricercati pur di ottenere qualche risorsa<br />
economica in più, spesso vissuti come<br />
calati dall’alto, senza una reale partecipazione,<br />
non coerenti con una mission definita<br />
e condivisa.<br />
Sarebbe opportuno focalizzare l’area<br />
della progettualità, che coincide con <strong>il</strong> nucleo<br />
essenziale del servizio – curricolo, per allargarla<br />
fino a comprendere tutti gli aspetti e<br />
tutti i livelli dell’offerta formativa.<br />
Può nascere così, insieme al progetto,<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
A cura di Marco Graziuso e Pasquale Annese<br />
26<br />
l’identità della scuola, fatta di scelte educative,<br />
didattiche, organizzative e anche finanziarie.<br />
Per definire correttamente quali progetti<br />
devono essere realizzati, tra quelli proposti<br />
ad inizio d’anno, occorre esaminare e analizzare<br />
i diversi ruoli che svolgono gli organi<br />
istituzionali della scuola coinvolti nella scelta<br />
finale, dopo un percorso quasi obbligato e<br />
che deve rispecchiare soprattutto la coerenza<br />
con gli obiettivi prefissati.<br />
L’Istituzione scolastica autonoma è<br />
un’organizzazione costituita da una molteplicità<br />
di variab<strong>il</strong>i interne, che deve necessariamente<br />
interagire con un contesto territoriale,<br />
a sua volta costituito da una molteplicità di<br />
fattori. Da qui discende l’importanza dell’azione<br />
collegiale, in altre parole la necessità<br />
di coordinare e integrare tutti gli aspetti e i<br />
soggetti della scuola.<br />
L’elaborazione del Piano dell’Offerta<br />
Formativa deve coinvolgere tutte le categorie<br />
della comunità scolastica.<br />
Allo stesso tempo è necessario garantire<br />
le risorse, finanziarie ed umane, strumentali<br />
al Piano dell’Offerta Formativa.<br />
Ragione per cui, la programmazione finanziaria<br />
annuale diventa molto r<strong>il</strong>evante: i<br />
migliori progetti ed attività non si concretizzano<br />
senza le adeguate risorse finanziarie.<br />
Il regolamento di contab<strong>il</strong>ità detta le regole<br />
circa le competenze dei soggetti coinvolti,<br />
strettamente connesse ai loro ruoli e<br />
funzioni.
Il principio della distinzione tra indirizzo<br />
e controllo da un lato e gestione dall’altro,<br />
come previsto dal D.Lgs. n. 165/200, ha<br />
comportato un inevitab<strong>il</strong>e cambiamento delle<br />
competenze amministrative del Consiglio di<br />
istituto e del Dirigente scolastico, rispetto al<br />
passato.<br />
In quanto tale, l’organo collegiale di vertice<br />
detiene la responsab<strong>il</strong>ità politica ed è deputato<br />
a definire gli obiettivi (POF) e i<br />
programmi da attuare e deve verificare i risultati<br />
della gestione amministrativa, che<br />
spetta al Dirigente scolastico.<br />
Nella scuola autonoma, compete a quest’ultimo<br />
la gestione finanziaria ed amministrativa,<br />
compresa l’adozione di tutti gli atti<br />
che impegnano l’amministrazione verso<br />
l’esterno, mediante autonomi poteri di spesa,<br />
di organizzazione delle risorse umane e di<br />
controllo.<br />
Al Dirigente è attribuita la responsab<strong>il</strong>ità<br />
di gestire i rapporti con gli enti locali e le diverse<br />
realtà istituzionali, culturali, sociali ed<br />
economiche presenti sul territorio nel quale<br />
la scuola si colloca e col quale interagisce.<br />
Inoltre, deve assicurare la gestione unitaria<br />
dell’Istituzione scolastica, finalizzandola<br />
all’obiettivo della qualità dei servizi offerti,<br />
predisponendo gli strumenti attuativi del<br />
Piano dell’Offerta Formativa ed organiz-<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
27<br />
zando l’attività secondo criteri di efficienza ed<br />
efficacia formative.<br />
Il Direttore dei servizi generali ed amministrativi<br />
è una figura professionale che esce<br />
rafforzata dal sistema normativo dell’autonomia.<br />
Si tratta di una funzione amministrativa<br />
a supporto non solo dell’azione dirigenziale,<br />
ma anche dell’azione didattica.<br />
La complessità scolastica richiede una<br />
professionalità altamente tecnica per la gestione<br />
contab<strong>il</strong>e e amministrativa che garantisca<br />
la qualità di questo particolare settore,<br />
che diriga la sua azione in più direzioni.<br />
Assume perciò maggiori responsab<strong>il</strong>ità<br />
relativamente alla gestione amministrativa e<br />
contab<strong>il</strong>e dell’Istituzione scolastica, con particolare<br />
riguardo alla definizione delle risorse<br />
finanziarie necessarie allo svolgimento delle<br />
attività progettate ed al collegamento tra:<br />
– POF e programma<br />
– progetti/attività e voci di programma<br />
– spese impegnate e spese effettuate,<br />
in sede di valutazione degli esiti.<br />
Nel sottolineare l’importanza della collaborazione<br />
e della sinergia tra i diversi organi<br />
istituzionali, per raggiungere l’obiettivo di migliorare<br />
la qualità dell’intero servizio, di seguito<br />
si riportano le specifiche competenze e<br />
funzioni che si possono ricavare dalle norme<br />
attualmente vigenti.
Il Dirigente scolastico<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ - D.I. N. 44/2001 Art. C.<br />
REDAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />
Predispone <strong>il</strong> Programma Annuale, con <strong>il</strong> supporto del Direttore, e redige la relazione <strong>il</strong>lustrativa<br />
Supporta <strong>il</strong> Direttore, che predispone la scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria riferita al singolo progetto<br />
inserito nel Programma Annuale.<br />
REALIZZAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />
Dispone, con proprio provvedimento, i prelievi dal fondo di riserva<br />
Predispone <strong>il</strong> documento <strong>il</strong>lustrante lo stato di attuazione del Programma, entro <strong>il</strong> 30 giugno<br />
Propone, al Consiglio d’Istituto, modifiche parziali al Programma Annuale<br />
Dispone le variazioni del Programma, conseguenti ad entrate finalizzate, con proprio provvedimento,<br />
da trasmettere per conoscenza al Consiglio di istituto<br />
Provvede alla realizzazione del Programma Annuale, nell’esercizio dei propri compiti e responsab<strong>il</strong>ità<br />
di gestione<br />
Imputa le spese ai vari progetti ed attività<br />
Può ordinare spese eccedenti lo stanziamento di un progetto, entro <strong>il</strong> limite massimo del<br />
10% della dotazione originaria, con successiva ratifica del Consiglio d’istituto<br />
Provvede alla gestione provvisoria nel limite di 1/12 mens<strong>il</strong>e degli stanziamenti definitivi<br />
del Programma Annuale dell’esercizio precedente<br />
Comunica all’USR l’eventuale mancata approvazione del Programma Annuale, entro 45<br />
giorni dall’inizio dell’esercizio<br />
Sottoscrive le reversali d’incasso, insieme con <strong>il</strong> Direttore sga<br />
Assume gli impegni di spesa<br />
Sottoscrive i mandati di pagamento, insieme con <strong>il</strong> Direttore sga<br />
E’ titolare della carta di credito; può autorizzarne l’uso al Direttore o a docenti della scuola<br />
Stipula la convenzione per <strong>il</strong> servizio di cassa, alle migliori condizioni di mercato<br />
CONTO CONSUNTIVO<br />
Predispone una dettagliata relazione che <strong>il</strong>lustra l'andamento della gestione dell'Istituzione<br />
scolastica e i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi programmati<br />
Comunica all’USR e ai Revisori dei conti l’eventuale mancata approvazione del Conto consuntivo<br />
Adotta le misure organizzative, di propria competenza, per la r<strong>il</strong>evazione e l'analisi dei costi<br />
e dei rendimenti<br />
GESTIONE PATRIMONIALE/ INVENTARI<br />
Emette <strong>il</strong> provvedimento di eliminazione dei beni dall’inventario in caso di materiale mancante<br />
per furto o per causa di forza maggiore<br />
Individua <strong>il</strong> docente sub-consegnatario, responsab<strong>il</strong>e della custodia del materiale didattico,<br />
tecnico e scientifico<br />
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1
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
ATTIVITÀ NEGOZIALE<br />
Stipula contratti e convenzioni<br />
Delega, eventualmente, <strong>il</strong> Direttore SGA od uno dei suoi collaboratori per lo svolgimento<br />
delle attività negoziali<br />
Recede, rinuncia o transige, eventualmente, nell’attività negoziale non subordinata alla deliberazione<br />
del Consiglio d’istituto<br />
Aggiudica gare concernenti l’acquisto di beni e servizi, eccedenti <strong>il</strong> limite fissato dal Consiglio<br />
d’istituto<br />
Comunica lo stato d’attuazione dell’attività negoziale al Consiglio d’istituto<br />
Nomina commissioni interne per collaudo acquisti di beni e servizi, eccedenti <strong>il</strong> limite fissato<br />
dal Consiglio d’istituto<br />
Certifica la regolarità della fornitura per acquisti di beni e servizi inferiori al limite fissato<br />
dal Consiglio d’istituto<br />
CONTROLLO DI REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE<br />
Adotta la disciplina regolamentare ed organizzativa per l'esercizio delle funzioni dell'organo<br />
di revisione, in collaborazione con <strong>il</strong> Direttore SGA<br />
Il Direttore dei servizi generali ed amministrativi<br />
REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ - D.I. N. 44/2001 Art. C.<br />
PRINCIPI E PROGRAMMA ANNUALE<br />
Collabora con <strong>il</strong> Dirigente scolastico nella predisposizione del Programma Annuale<br />
Effettua la procedura per l’acquisizione del parere da parte dei Revisori dei conti sul Programma<br />
stesso<br />
Elabora, con <strong>il</strong> supporto del Dirigente, la scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria riferita al singolo<br />
progetto inserito nel Programma Annuale e recante le risorse umane, i beni e i servizi da<br />
acquistare, nonché la fonte di finanziamento<br />
Assicura la conoscenza dei contenuti del Programma Annuale all'utenza me¬diante affissione<br />
all'albo o inserimento nel sito WEB della scuola<br />
Elabora la tabella dimostrativa dell'Avanzo di amministrazione, recante l'indicazione di ut<strong>il</strong>izzo<br />
del presunto avan¬zo<br />
Redige la relazione di verifica sulle entrate accertate, sulla consistenza degli impegni assunti<br />
e dei pagamenti eseguiti, finalizzata alla verifica del Programma Annuale, entro <strong>il</strong> 30 giugno<br />
di ogni esercizio finanziario<br />
REALIZZAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />
Aggiorna costantemente le schede finanziarie di progetto<br />
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L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Sottoscrive le reversali d’incasso, insieme con <strong>il</strong> Dirigente<br />
E’ responsab<strong>il</strong>e della fase della liquidazione della spesa<br />
Sottoscrive i mandati di pagamento, insieme con <strong>il</strong> Dirigente<br />
Può essere autorizzato dal Dirigente all’uso della carta di credito<br />
Riscontra contab<strong>il</strong>mente gli estratti conto per i pagamenti effettuati con carta di credito<br />
Conserva, in originale, i mandati e le reversali<br />
Gestisce <strong>il</strong> fondo per le minute spese<br />
CONTO CONSUNTIVO<br />
Predispone <strong>il</strong> Conto consuntivo, entro <strong>il</strong> 15 marzo<br />
Attiva la procedura per l'acquisizione del parere da parte dei Revisori dei conti sul Conto<br />
consuntivo<br />
Conserva agli atti della scuola <strong>il</strong> Conto consuntivo, corredato degli allegati e della delibera<br />
di approvazione<br />
Cura l’affissione del Conto consuntivo all'albo della scuola e <strong>il</strong> suo inserimento nel sito WEB<br />
Adotta le misure organizzative, di propria competenza, per la r<strong>il</strong>evazione e l'analisi dei costi<br />
e dei rendimenti<br />
GESTIONE PATRIMONIALE/ INVENTARI<br />
Cura la tenuta di distinti registri-inventario dei beni immob<strong>il</strong>i, dei beni di valore storico-artistico,<br />
dei libri e materiale bibliografico e dei bei mob<strong>il</strong>i<br />
Effettua <strong>il</strong> passaggio di consegne in caso di sua cessazione, redigendo apposito verbale<br />
Provvede alla ricognizione dei beni almeno ogni cinque anni e, almeno ogni dieci anni, al<br />
rinnovo degli inventari e alla rivalutazione dei beni<br />
Affida ai docenti, mediante apposito verbale, la custodia del materiale didattico, tecnico e<br />
scientifico dei laboratori e delle officine<br />
SCRITTURE CONTABILI<br />
Cura la tenuta della contab<strong>il</strong>ità dell'Istituzione scolastica, delle registrazioni e degli adempimenti<br />
fiscali e ne è responsab<strong>il</strong>e<br />
ATTIVITÀ NEGOZIALE<br />
Può essere delegato, dal Dirigente, allo svolgimento di singole attività negoziali<br />
Svolge l’attività negoziale connessa alle minute spese<br />
Svolge l’attività istruttoria connessa allo svolgimento dell'attività negoziale<br />
Esercita funzioni d’ufficiale rogante per la stipula di atti che richiedono la forma pubblica<br />
Cura l’affissione all'albo dello scuola della copia dei contratti e convenzioni conclusi mediante<br />
contrattazione ordinaria<br />
Disciplina <strong>il</strong> diritto di accesso alla documentazione inerente all'attività contrattuale svolta o<br />
programmata, in raccordo con <strong>il</strong> Dirigente<br />
Cura la tenuta della documentazione inerente all'attività contrattuale e r<strong>il</strong>ascia le relative<br />
copie<br />
Certifica la regolare fornitura dei servizi periodici previsti da appositi contratti<br />
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3
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
CONTROLLO DI REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE<br />
Adotta la disciplina regolamentare ed organizzativa per l'esercizio delle funzioni dell'organo<br />
di revisione<br />
Cura la tenuta dei verbali dei Revisori dei conti<br />
Trasmette alla Direzione scolastica regionale e alla Ragio¬neria provinciale dello Stato <strong>il</strong><br />
verbale dei Revisori dei conti relativo al Conto consuntivo in caso di riscontro di anomalie<br />
Il Consiglio d’istituto<br />
Il Regolamento di contab<strong>il</strong>ità delle Istituzioni<br />
scolastiche, sostanzialmente derivante<br />
dai contenuti propri dell’art.21 della Legge<br />
59/97 (la cosiddetta Legge Bassanini), recepisce<br />
pienamente <strong>il</strong> principio della distinzione<br />
tra indirizzo e controllo da un lato e gestione<br />
dall’altro, cosa che di fatto comporta un inevitab<strong>il</strong>e<br />
cambiamento delle funzioni del Consiglio<br />
di istituto.<br />
L’articolo 4, comma 1, del D.Lgs. n.<br />
165/2001 stab<strong>il</strong>isce:<br />
“1. Gli organi di governo esercitano le<br />
funzioni di indirizzo politico-amministrativo,<br />
definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare<br />
ed adottando gli altri atti rientranti nello<br />
svolgimento di tali funzioni, e verificano la rispondenza<br />
dei risultati dell’attività amministrativa<br />
e della gestione agli indirizzi impartiti.<br />
Ad essi spettano, in particolare:<br />
a) le decisioni in materia di atti normativi<br />
e l’adozione dei relativi atti di indirizzo interpretativo<br />
ed applicativo;<br />
b) la definizione di obiettivi, priorità,<br />
piani, programmi e direttive generali per<br />
l’azione amministrativa e per la gestione;<br />
c) la individuazione delle risorse umane,<br />
materiali ed economico-finanziarie da destinare<br />
alle diverse finalità e la loro ripartizione<br />
tra gli uffici di livello dirigenziale generale;<br />
d) la definizione dei criteri generali in<br />
materia di aus<strong>il</strong>i finanziari a terzi e di determinazione<br />
di tariffe, canoni e analoghi oneri<br />
a carico di terzi;<br />
31<br />
57/ 59<br />
60<br />
e) le nomine, designazioni ed atti analoghi<br />
ad essi attribuiti da specifiche disposizioni;<br />
f) le richieste di pareri alle autorità amministrative<br />
indipendenti ed al Consiglio di<br />
Stato;<br />
g) gli altri atti indicati dal presente decreto”.<br />
Il nuovo regime contab<strong>il</strong>e fa propri questi<br />
principi: l’organo collegiale detiene la responsab<strong>il</strong>ità<br />
politica ed è deputato a definire gli<br />
obiettivi e i programmi da attuare (POF e<br />
Programma annuale), a verificare la rispondenza<br />
dei risultati della gestione amministrativa,<br />
coerentemente con le direttive generali<br />
impartite, ad esempio con <strong>il</strong> POF.<br />
Pertanto, non competono al Consiglio<br />
d’istituto compiti gestionali (nessuna delibera<br />
su acquisti, su modifiche per risorse finalizzate,<br />
ecc), dalla norma devoluti al Dirigente<br />
scolastico.<br />
In tale ottica l’articolo 7 del D.I. n.<br />
44/2001 stab<strong>il</strong>isce che spetta al Dirigente la<br />
realizzazione del Programma nell’esercizio<br />
dei compiti e della responsab<strong>il</strong>ità di gestione.<br />
Certamente quanto emerge dalla normativa<br />
recente sembra essere in contrasto<br />
con le ormai superate funzioni gestionali del<br />
Consiglio d’istituto e della Giunta esecutiva,<br />
sancite nel Testo Unico del 16.04.1994, in attesa<br />
che <strong>il</strong> riordino degli organi collegiali della<br />
scuola completi l’ultimo tassello mancante all’ampio<br />
progetto dell’autonomia scolastica.<br />
60<br />
1<br />
2
Il Consiglio di Istituto<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ - D.I. N. 44/2001 Art. C.<br />
PROGRAMMA ANNUALE<br />
Delibera <strong>il</strong> programma annuale entro <strong>il</strong> 15 dicembre dell’anno precedente quello di riferimento<br />
REALIZZAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />
Ratifica i prelievi dal fondo di riserva, per la conseguente modifica del Programma da adottare<br />
entro i successivi 30 giorni, disposti con provvedimento del Dirigente<br />
Verifica, entro <strong>il</strong> 30 giugno, le disponib<strong>il</strong>ità finanziarie dell'Istituto nonché lo stato di attuazione<br />
del Programma, al fine di apportarvi le modifiche che si rendano necessarie, sulla<br />
base di apposito documento predisposto dal Dirigente<br />
Può deliberare modifiche parziali al Programma in relazione anche all'andamento del funzionamento<br />
amministrativo e didattico generale ed a quello attuativo dei singoli progetti,<br />
su proposta del Dirigente o della Giunta<br />
Ratifica l’impegno di risorse eccedenti lo stanziamento di un progetto, entro <strong>il</strong> limite massimo<br />
del 10% della dotazione originaria, sulla base di dispositivo del Dirigente scolastico<br />
Fissa <strong>il</strong> limite per <strong>il</strong> fondo minute spese, in sede di approvazione del Programma annuale<br />
CONTO CONSUNTIVO<br />
Delibera <strong>il</strong> Conto consuntivo predisposto dal Direttore sga, corredato della relazione del<br />
Collegio dei Revisori dei conti, unitamente ad una dettagliata relazione del Dirigente scolastico<br />
che <strong>il</strong>lustra l'andamento della gestione dell'Istituzione scolastica e i risultati conseguiti<br />
in relazione agli obiettivi programmati<br />
GESTIONE PATRIMONIALE/ INVENTARI<br />
Interviene, nella persona del Presidente del Consiglio, al passaggio di consegne dei beni<br />
inventariali, quando <strong>il</strong> Direttore sga, consegnatario dei beni, cessa dal suo ufficio<br />
ATTIVITÀ NEGOZIALE<br />
Delibera in ordine:<br />
– alla accettazione e alla rinuncia di legati, eredità e donazioni;<br />
– alla costituzione (o compartecipazione) di fondazioni; all'istituzione (o compartecipazione)<br />
di borse di studio;<br />
– all'accensione di mutui e alla stipula di contratti di durata pluriennale;<br />
– alla stipula di contratti di alienazione, trasferimento, costituzione, modificazione di diritti<br />
reali su beni immob<strong>il</strong>i appartenenti alla Istituzione scolastica, previa verifica, in caso di alienazione<br />
di beni pervenuti per effetto di successioni a causa di morte e donazioni, della mancanza<br />
di condizioni ostative o disposizioni modali che impediscano la dismissione del bene;<br />
– all'adesione a reti di scuole e consorzi;<br />
– all'ut<strong>il</strong>izzazione economica delle opere dell'ingegno;<br />
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1
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
– alla partecipazione della Scuola ad iniziative che comportino <strong>il</strong> coinvolgimento di agenzie,<br />
enti, università, soggetti pubblici o privati;<br />
– all'eventuale individuazione del superiore limite di spesa di cui all'articolo 34, comma 1;<br />
– all'acquisto di immob<strong>il</strong>i.<br />
Delibera i criteri ed i limiti per lo svolgimento, da parte del Dirigente, delle seguenti attività<br />
negoziali:<br />
– contratti di sponsorizzazione;<br />
– contratti di locazione di immob<strong>il</strong>i;<br />
– ut<strong>il</strong>izzazione di locali, beni o siti informatici, appartenenti alla Istituzione scolastica, da<br />
parte di soggetti terzi;<br />
– convenzioni relative a prestazioni del personale della Scuola e degli alunni per conto terzi;<br />
– alienazione di beni e servizi prodotti nell'esercizio di attività didattiche o programmate a<br />
favore di terzi;<br />
– acquisto ed alienazione di titoli di Stato;<br />
– contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti;<br />
– partecipazione a progetti internazionali.<br />
Gestione finanziaria dei progetti<br />
La programmazione e la realizzazione<br />
di progetti nella scuola è un processo articolato<br />
che richiede <strong>il</strong> coinvolgimento di più figure,<br />
in relazione:<br />
• agli aspetti didattico – formativi, e<br />
quindi agli obiettivi prefissati;<br />
• all’ut<strong>il</strong>izzo delle risorse, sia umane che<br />
strumentali;<br />
• alla sostenib<strong>il</strong>ità economica, e quindi<br />
alla programmazione e alla pianificazione<br />
opportunamente mirate.<br />
Nella predisposizione del Piano Annuale<br />
delle attività, in coerenza con quanto delineato<br />
nel POF, <strong>il</strong> Dirigente scolastico promuove<br />
e coordina i docenti, in particolare <strong>il</strong><br />
responsab<strong>il</strong>e del progetto, nell’elaborazione<br />
della scheda progettuale, presente nella modulistica<br />
per la predisposizione del Programma<br />
Annuale e meglio conosciuta come<br />
Modello B – Sez. 1, mettendo in evidenza le<br />
finalità, gli obiettivi misurab<strong>il</strong>i che si intendono<br />
raggiungere, i destinatari, le metodologie<br />
ut<strong>il</strong>izzate, eventuali rapporti con altre<br />
istituzioni, le modalità organizzative, e indicando<br />
le risorse umane, interne e/o esterne,<br />
e strumentali che si vogliono ut<strong>il</strong>izzare, con<br />
la calendarizzazione di tutte le attività.<br />
33<br />
33 2<br />
Il Direttore sga, in collaborazione con <strong>il</strong><br />
responsab<strong>il</strong>e di progetto, predispone <strong>il</strong> Modello<br />
B – Sez. 2, evidenziando e sv<strong>il</strong>uppando<br />
gli aspetti finanziari per valutare <strong>il</strong> costo complessivo.<br />
Il Dirigente scolastico, in collaborazione<br />
con <strong>il</strong> Direttore sga, verifica la fattib<strong>il</strong>ità economica,<br />
attraverso l’uso integrato delle risorse<br />
disponib<strong>il</strong>i, raggruppando tutte le<br />
proposte di progetto avanzate, al fine di elaborare<br />
un riep<strong>il</strong>ogo complessivo delle spese,<br />
le quali possono essere sia a carico delle<br />
varie assegnazioni o contributi, sia a carico<br />
del FIS da destinare al personale docente.<br />
E’ a questo punto che <strong>il</strong> Dirigente scolastico,<br />
raccogliendo ogni elemento ut<strong>il</strong>e, avvia<br />
la contrattazione integrativa d’istituto sulle<br />
materie previste, dopo aver coinvolto anche<br />
<strong>il</strong> Collegio dei docenti e <strong>il</strong> Consiglio d’istituto<br />
per le rispettive competenze in merito alle attività<br />
e progetti da deliberare.<br />
L’iter decisorio può essere così sintetizzato:<br />
• Il Collegio dei docenti delibera <strong>il</strong> Piano<br />
Annuale delle attività didattiche e formative;<br />
• Il Consiglio di istituto delibera le attività<br />
da retribuire con <strong>il</strong> Fondo d’istituto;
• Il Dirigente scolastico, dopo aver concluso<br />
la contrattazione integrativa, predispone<br />
<strong>il</strong> Programma Annuale, mettendo in<br />
evidenza la r<strong>il</strong>evanza dell’attività progettuale;<br />
• Il Consiglio d’istituto delibera <strong>il</strong> Programma<br />
Annuale.<br />
Nella fase di attuazione, <strong>il</strong> Dirigente scolastico,<br />
procedendo all’accertamento delle<br />
entrate e all’assunzione degli impegni previsti,<br />
realizza i progetti nei limiti delle singole<br />
dotazioni finanziarie, avvalendosi della collaborazione<br />
del:<br />
1. Direttore sga, che istruisce, aggiorna<br />
ed esegue gli atti di carattere contab<strong>il</strong>e connessi,<br />
aggiorna le schede <strong>il</strong>lustrative dei singoli<br />
progetti e coordina le attività del<br />
personale ATA;<br />
2. responsab<strong>il</strong>e di progetto, regolarmente<br />
incaricato, che si occupa del coordinamento<br />
didattico – organizzativo e che in<br />
particolare, segue:<br />
• lo staff di progetto e i bisogni di ore aggiuntive<br />
per <strong>il</strong> completamento dei lavori, suddividendo<br />
i compiti tra gli altri docenti;<br />
• l’organizzazione delle attività previste,<br />
in collaborazione con l’ufficio di segreteria,<br />
predisponendo i contatti con esperti, altre<br />
istituzioni e famiglie;<br />
• la predisposizione delle comunicazioni<br />
interne ed esterne.<br />
Come per la programmazione, <strong>il</strong> Dirigente<br />
scolastico provvede alla rendicontazione<br />
in collaborazione con <strong>il</strong> Responsab<strong>il</strong>e di<br />
progetto, che presenta una relazione finale su:<br />
• lavoro svolto e risultati ottenuti;<br />
• sintesi delle ore effettuate dal personale<br />
interno ed esterno;<br />
• eventuali monitoraggi e questionari.<br />
Il Direttore sga riep<strong>il</strong>oga le spese sostenute<br />
per singolo progetto attraverso la redazione<br />
del Modello I, evidenziando eventuali<br />
economie.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
34<br />
Alla fine, <strong>il</strong> Dirigente scolastico comunicherà<br />
i risultati dei progetti ai vari soggetti<br />
istituzionali:<br />
• al Collegio dei docenti, per gli aspetti<br />
didattico – formativi;<br />
• ai Revisori dei conti, per la verifica<br />
della coerenza tra l’impiego delle risorse e gli<br />
obiettivi di programma;<br />
• al Consiglio d’istituto, con apposita relazione<br />
sulla realizzazione del Programma,<br />
per l’approvazione del Conto consuntivo;<br />
• alla RSU, per l’informazione successiva<br />
riguardante la verifica dell’attuazione<br />
della contrattazione integrativa d’istituto<br />
sull’ut<strong>il</strong>izzo delle risorse contrattate.<br />
Ormai la pratica degli ultimi anni, con le<br />
difficoltà legate a finanziamenti sempre parcellizzati<br />
e d<strong>il</strong>uiti nel tempo, porta necessariamente<br />
alla gestione e alla definizione di<br />
diverse aree progettuali all’interno del Programma<br />
Annuale, evidenziando i diversi ambiti<br />
formativi che compongono l’offerta formativa e<br />
distinguendo tra attività didattica ordinaria e attività<br />
progettuale.<br />
Di seguito si propongono alcune linee<br />
guida ut<strong>il</strong>i alla predisposizione delle attività<br />
progettuali, facendo anche riferimento all’iter<br />
previsto dalla Comunità Europea per la rendicontazione<br />
dei progetti finanziati con gli<br />
specifici finanziamenti, che prevedono ormai,<br />
in coerenza con le disposizioni contenute nel<br />
testo aggiornato del D.Lgs. n. 165/2001, la<br />
corresponsione di qualsiasi trattamento economico<br />
accessorio rapportato a ora effettivamente<br />
prestata, nonché <strong>il</strong> divieto assoluto di<br />
una distribuzione a pioggia di qualsiasi compenso.<br />
I modelli proposti sono stati elaborati dal<br />
Direttore sga Antonio P. Zinzi, che ringraziamo<br />
per la collaborazione offerta.
Linee guida per la predisposizione<br />
dei progetti<br />
Composizione e comp<strong>il</strong>azione della<br />
scheda<br />
Risulta fondamentale, per ogni progetto<br />
da avviare, anche con le risorse a carico del<br />
FIS, comp<strong>il</strong>are puntualmente l’apposita<br />
scheda, con le indicazioni necessarie per seguire<br />
tutte le attività.<br />
Responsab<strong>il</strong>e progetto<br />
Una volta designato <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e, o<br />
referente, del progetto, questi si deve far carico<br />
della comp<strong>il</strong>azione precisa della scheda<br />
progetto nonché di un puntuale monitoraggio<br />
durante tutta la durata dello stesso. Fondamentale<br />
è <strong>il</strong> ruolo del responsab<strong>il</strong>e nel caso<br />
di progetti complessi, con più di un docente<br />
o in presenza di esperti esterni. È infatti suo<br />
compito predisporre <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo di tutte le attività<br />
svolte dai docenti coinvolti sia dal punto<br />
di vista didattico che economico. Riveste<br />
particolare importanza la corretta quantificazione<br />
dell’impegno orario sia in ore frontali<br />
che in ore funzionali al fine di consentire al<br />
Direttore sga la quantificazione dell’impegno<br />
economico. Infatti, la scarsità delle risorse disponib<strong>il</strong>i<br />
impone un ut<strong>il</strong>izzo dei fondi ottimale<br />
dal punto di vista sia didattico che finanziario.<br />
In altre parole, occorre evitare la dispersione<br />
delle risorse, coordinando i progetti che<br />
hanno finalità comuni, per finalizzarle e ottimizzarle.<br />
Obiettivi<br />
In ogni progetto sono esposti sinteticamente<br />
gli obiettivi, i destinatari, le finalità,<br />
eventuali rapporti con altre istituzioni, sistemi<br />
di autovalutazione.<br />
Il DPR 275/1999 prevede, all’articolo 4,<br />
comma 4, che la scuola, nell’esercizio della<br />
sua autonomia, individui “i criteri per la valutazione<br />
periodica dei risultati conseguiti … rispetto<br />
agli obiettivi prefissati”. Pertanto, <strong>il</strong><br />
docente deve descrivere chiaramente gli<br />
obiettivi didattici in modo comprensib<strong>il</strong>e<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
35<br />
anche per <strong>il</strong> Consiglio d’istituto, che definisce<br />
gli indirizzi dell’attività formativa extra curricolare<br />
e, più in generale, per i genitori ai quali<br />
<strong>il</strong> POF è destinato.<br />
Durata<br />
Questo è uno degli elementi fondamentali<br />
per formulare un piano finanziario. Oltre<br />
che dal punto di vista finanziario, l’individuazione<br />
precisa dell’ arco temporale in cui si<br />
deve svolgere <strong>il</strong> progetto serve a circoscrivere<br />
l’intervento a livello didattico. In genere,<br />
un progetto che dura circa quattro mesi può<br />
consentire anche l’attuazione di altri progetti<br />
nel corso dello stesso anno scolastico, senza<br />
gravare eccessivamente sul carico di lavoro<br />
degli studenti. In particolare, occorre definire<br />
esattamente le date di inizio e di fine del progetto<br />
non solo per la programmazione delle<br />
attività delle classi coinvolte, ma anche per<br />
effettuare la programmazione dei flussi di<br />
cassa relativi ai pagamenti da effettuare e<br />
inerenti al progetto.<br />
Risorse umane<br />
In questa parte della scheda occorre inserire<br />
uno schema con i nomi del personale<br />
coinvolto, le ore previste, distinte per tipologia,<br />
ed eventuali compensi forfetari.<br />
Le risorse umane sono l’elemento preponderante<br />
dei progetti, per cui occorre individuare<br />
l’impegno orario separatamente tra<br />
personale docente, non docente ed esterno.<br />
Per tutti occorre indicare <strong>il</strong> compenso<br />
orario, suddiviso tra ore frontali ed ore funzionali.<br />
Andranno poi indicate separatamente<br />
le ore destinate all’attività di recupero (ex<br />
IDEI), che hanno un compenso più alto, e la<br />
referenza del progetto.<br />
Non fanno parte di progetti didattici in<br />
senso stretto le attività di collaborazione con<br />
<strong>il</strong> Dirigente scolastico e le funzioni strumentali<br />
al POF.<br />
Nel caso di progetti con la partecipazione<br />
di personale esterno alla scuola, occorre prestare<br />
particolare cura alla definizione del pro-
f<strong>il</strong>o professionale dell’esperto, in modo che <strong>il</strong><br />
DSGA possa attivare la fase amministrativa di<br />
individuazione della risorsa più adeguata.<br />
Questa attività è importante poiché l’articolo<br />
44, comma 2, lett. g, del Regolamento di contab<strong>il</strong>ità<br />
stab<strong>il</strong>isce che, in caso di affidamento<br />
di incarico a personale esterno, <strong>il</strong> Consiglio<br />
d’istituto deliberi sui contratti di prestazione<br />
d’opera, che devono essere stipulati in base<br />
ad una regolare procedura ad evidenza pubblica.<br />
L’indicazione dell’anno finanziario serve<br />
per consentire al DSGA di individuare l’esercizio<br />
finanziario nel quale la spesa deve essere<br />
effettuata. Generalmente la maggior<br />
parte dei progetti termina alla fine dell’anno<br />
scolastico, interessando pertanto un solo<br />
esercizio finanziario.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
36<br />
Beni e servizi<br />
Le risorse materiali da ut<strong>il</strong>izzare costituiscono<br />
l’altro elemento ut<strong>il</strong>e per caratterizzare<br />
correttamente un progetto dal punto di vista<br />
finanziario.<br />
Occorre riportare l’elenco dettagliato dei<br />
beni e dei servizi da acquistare. In altre parole,<br />
bisogna fornire al Direttore sga indicazioni<br />
per l’acquisto dei beni, specificando le<br />
loro caratteristiche tecniche, in maniera che<br />
egli possa tempestivamente predisporre l’iter<br />
amministrativo per <strong>il</strong> relativo approvvigionamento.<br />
L’indicazione dell’esercizio finanziario<br />
corrispondente all’inizio dell’anno scolastico<br />
serve solo nel caso in cui, all’avvio del progetto,<br />
si debbano effettuare acquisti indispensab<strong>il</strong>i<br />
per la sua attuazione.
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DI FORMALE ASSUNZIONE<br />
AL PROGRAMMA ANNUALE …………. DEI FINANZIAMENTI PON FSE<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Considerato che <strong>il</strong> Programma Annuale …… è stato approvato dal Consiglio d’Istituto con<br />
delibera n. …… del ………….;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento concernente le “istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contab<strong>il</strong>e<br />
delle istituzioni scolastiche” - Decreto Interministeriale 1 febbraio 2001, n. 44, con particolare<br />
riferimento all’articolo 6, comma 4;<br />
Visto <strong>il</strong> Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165;<br />
Vista la nota prot.n. AOODGAI …….. del …… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />
e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />
programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />
relative all’Azione ………;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di gestione del Piano “de quo” in data ……… e la<br />
trasmissione cartacea all’USR………… <strong>il</strong> ……………. con prot.n. …………;<br />
Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />
per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV con nota<br />
prot.n. ………….. del ………….. ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata<br />
ad attuare, entro <strong>il</strong> ……… l’Azione …….. per un importo complessivo di € ……..;<br />
R<strong>il</strong>evata la necessità che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti nel Programma<br />
Annuale ……, sia nelle Entrate sia nelle Uscite, prevedendo….….….….…. appositi<br />
Progetti PON contraddistinti dai codici sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della<br />
tipologia di azione;<br />
D I S P O N E<br />
1. che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti sia nelle Entrate sia nelle Uscite<br />
del Programma Annuale …….., prevedendo i seguenti Progetti PON:<br />
Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
TOTALE XXXX,XX<br />
37
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
2. di autorizzare <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi a predisporre nel Programma<br />
Annuale ………….. le schede <strong>il</strong>lustrative finanziarie relative ai due progetti PON;<br />
3. di trasmettere <strong>il</strong> presente provvedimento al Consiglio d’Istituto ai sensi dell’articolo 6,<br />
comma 4, del D.I. n. 44 del 1 febbraio 2001.<br />
In allegato, si trasmettono <strong>il</strong> mod. F (modifica al Programma Annuale) predisposto in collaborazione<br />
col Direttore sga e n. …… modd. G (scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria modifica progetto/attività)<br />
xx – xx –predisposti dal Direttore sga, su indicazione dello scrivente.<br />
38<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
(………………………… )
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
CONSIGLIO D’ISTITUTO - VERBALE N. ……………………<br />
L’anno ………….., <strong>il</strong> giorno …. del mese di …….., alle ore ….., presso ……… di ……..,<br />
a seguito di regolare convocazione, si riunisce <strong>il</strong> Consiglio d’Istituto per la trattazione del seguente<br />
O.d.G.:<br />
1. Lettura e approvazione verbale seduta precedente;<br />
2. Provvedimento del Dirigente prot. ….. del ……. di formale assunzione al Programma<br />
Annuale ….. di finanziamenti PON ………………….;<br />
Sono presenti:<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Cognome e nome Componente Presente Assente<br />
Partecipa ai lavori del Consiglio <strong>il</strong> Direttore S.G.A., sig. ………………………………….<br />
Presiede la seduta <strong>il</strong> Presidente sig. ……………………………… e funge da segretario <strong>il</strong><br />
sig. …………………………………………<br />
Il Presidente, accertato <strong>il</strong> numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta.<br />
1) (omissis)<br />
2) Provvedimento del Dirigente prot. n. …. del …….. di formale assunzione al Programma<br />
Annuale di …….….….. finanziamenti PON …………………………..<br />
Viene invitato a relazionare <strong>il</strong> Direttore s.g.a. , <strong>il</strong> quale informa <strong>il</strong> Consiglio che <strong>il</strong> Ministero<br />
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione – Direzione<br />
Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV, con nota prot. n. ……………. del …………,<br />
ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata ad attuare i seguenti progetti<br />
PON…………… per un importo complessivo pari ad € …………………… In seguito ai predetti<br />
finanziamenti, è stato predisposto, con nota prot. n. …….. del …….., <strong>il</strong> provvedimento dirigenziale<br />
di modifica del Programma Annuale…………………. per la formale assunzione dei<br />
predetti finanziamenti. Si riporta <strong>il</strong> provvedimento suddetto:<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Considerato che <strong>il</strong> Programma Annuale ……. è stato approvato dal Consiglio d’Istituto con<br />
delibera n. … del …………..;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento concernente le “istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contab<strong>il</strong>e<br />
delle istituzioni scolastiche” Decreto Interministeriale 1 febbraio 2001, n. 44, con particolare<br />
riferimento all’articolo 6, comma 4;<br />
Visto <strong>il</strong> Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165;<br />
39
Vista la nota prot. n. ……………. del …………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />
e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa<br />
alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />
relative all’Azione ……………….;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di gestione del Piano de quo in data ……… e la<br />
trasmissione cartacea all’USR Puglia <strong>il</strong> ……….. con prot. n. ………………;<br />
Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />
per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV con nota<br />
prot. n. ……………, ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata ad attuare,<br />
entro <strong>il</strong>………………., le azioni contraddistinte dai codici: X-X-XX-XXXX-XXXX, pari ad<br />
€ 125.285,72;<br />
R<strong>il</strong>evata la necessità che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti nel Programma<br />
Annuale……, sia nelle Entrate sia nelle Uscite, prevedendo …. appositi Progetti PON<br />
contraddistinti dai codici sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della tipologia di<br />
azione;<br />
D I S P O N E<br />
1. che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti sia nelle Entrate sia nelle Uscite<br />
del Programma Annuale …….., prevedendo i seguenti Progetti PON:<br />
Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
TOTALE XXXX,XX<br />
2. di autorizzare <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi a predisporre, nel Programma<br />
Annuale ……….. le schede <strong>il</strong>lustrative finanziarie relative ai due progetti PON;<br />
3. di trasmettere <strong>il</strong> presente provvedimento al Consiglio d’Istituto ai sensi dell’articolo 6,<br />
comma 4, del D.I. n. 44 del 1 febbraio 2001.<br />
In allegato si trasmettono <strong>il</strong> mod. F (modifica al Programma Annuale) predisposto in collaborazione<br />
col Direttore s.g.a. e n. … modd. G (scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria modifica progetto/attività)<br />
xx – xx –predisposti dal Direttore s.g.a., su indicazione dello scrivente.<br />
Il Consiglio d’Istituto, esaminato <strong>il</strong> predetto provvedimento, con voto unanime espresso per<br />
alzata di mano, lo approva.<br />
Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi<br />
abbia interesse entro <strong>il</strong> quindicesimo giorno dalla data di pubblicazione all’albo della Scuola. Decorso<br />
tale termine, la deliberazione diventa definitiva e può essere impugnata solo con ricorso<br />
giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente nei termini di<br />
60 e 120 giorni.<br />
La seduta è tolta alle ore ……………<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE<br />
( …………………………… ) ( ………………………. )<br />
40
Prot. n. ........................<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
Esposto all’Albo dell’Istituto - all’USR …………..<br />
<strong>il</strong> ………. Nr.Ord. …….. - all’Ufficio .. - Ambito Territoriale<br />
IL DIRETTORE S.G.A. - Alla Provincia di ……….<br />
(……………………….) - Al Comune di ………….<br />
- All’Università ………..<br />
- Alle Istituzioni Scolastiche di ogni<br />
ordine e grado della Provincia di……<br />
- Ai Centri per l’Impiego<br />
della Provincia di …………<br />
- Ai Genitori degli alunni frequentanti<br />
l’Istituto<br />
- All’Albo dell’Istituto<br />
- Al sito web dell’Istituto<br />
OGGETTO : azione di informazione, comunicazione e pubblicità PON 2007/2013 – FSE<br />
“Competenze per lo sv<strong>il</strong>uppo” anno scolastico ………. – Attuazione PON……………………<br />
……………………………………….<br />
L’Istituto ………………………………… è stato autorizzato dal MIUR, nell’ambito della<br />
Programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso Prot.n. ……………. per la presentazione<br />
delle proposte relative all’azione ……….. del Programma Operativo Nazionale: “Competenze<br />
per lo Sv<strong>il</strong>uppo” - 2007IT051PO007 - finanziato con <strong>il</strong> FSE. Anno scolastico ………. ,<br />
alla realizzazione dei seguenti progetti formativi:<br />
Tipologia progetti formativi<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Titolo progetti<br />
• XXXXXXXXXXXXXXX<br />
• XXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
• XXXXXXXXXXXXXXX<br />
• XXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
41<br />
Caratteristiche progetti<br />
I progetti sono finalizzati ……<br />
……………………………...,<br />
della durata di ……………..,<br />
presso …….., ORE……, BENI-<br />
FICIARI N. ………<br />
I progetti prevedono la realizzazione<br />
di …………., della durata<br />
di……. ore …………………<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
(………………………….)
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Al Dirigente Scolatico<br />
Prof. ……………. - Sede<br />
All’Albo – Sede<br />
Al sito Web dell’Istituto<br />
Vista la nota prot.n. ……………. del ……….. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />
e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />
programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />
relative all’Azione ……………………. del Programma Operativo Nazionale: “Competenze per<br />
lo Sv<strong>il</strong>uppo” – 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ……….;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />
la trasmissione cartacea all’USR…… <strong>il</strong> …………. con prot. n. ……………..;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. …………………. del…………… relativa all’avvio delle procedure di numero<br />
…. moduli di ……………;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ………….. del …….. di inserimento nel Programma<br />
Annuale …………… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice<br />
nazionale XXXXXXXXXXX attinente a numero ….. moduli ………;<br />
Viste le “Disposizioni specifiche” impartite dal Miur – Roma - con nota prot. n. ………..<br />
del ……………………………… e relative alle modalità di attuazione dei progetti relativi all’azione<br />
………………………….”;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e s.m.i.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Vista la delibera del Collegio dei Docenti n° ……… del …………………;<br />
Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………………….;<br />
42
Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti C-1-FSE02-POR ………-2012-258<br />
e C-5-FSE02-POR ………-2012-199 relativamente alla voce “Direzione e coordinamento D.S.”;<br />
INCARICA<br />
quale Responsab<strong>il</strong>e dell’attività complessiva di direzione e coordinamento per la realizzazione<br />
dei progetti di cui alla procedura nota prot. n. ……. del ……………. “programmazione<br />
dei Fondi strutturali 2007/2013” Anno Scolastico…………<br />
Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
TOTALE XXXX,XX<br />
<strong>il</strong> Sig. ………….………………….….…………. nato a ……………………….…, <strong>il</strong> ……….,<br />
C.F. ………… in servizio presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Dirigente Scolastico.<br />
ART. 1 - Obblighi del Dirigente Scolastico<br />
Il Dirigente Scolastico è responsab<strong>il</strong>e dell’attività complessiva. Quale responsab<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> Dirigente<br />
Scolastico potrà proporre, in ordine all’azione prevista, orientamenti di ordine educativo e<br />
formativo in funzione dell’interazione fra gli obiettivi del piano e l’attività istituzionale complessiva<br />
della scuola. Avrà, inoltre, <strong>il</strong> compito di curare l’attuazione di tali orientamenti, una volta deliberati<br />
in ambito collegiale. Il Dirigente scolastico avrà, altresì, cura di perseguirli e di portare a conoscenza<br />
degli OO.CC. –in itinere e nella fase finale dell’azione- gli obiettivi formativi raggiunti, la<br />
ricaduta positiva sui “curricula” scolastici degli alunni della scuola, <strong>il</strong> superamento delle criticità<br />
evidenziate nel “Piano di Istituto”. Il Dirigente Scolastico, nel rispetto dei criteri proposti dagli<br />
Organi Collegiali e sulla base delle graduatorie derivanti dalla valutazione dei C.V. provvede a nominare<br />
gli esperti, i tutor d’aula, <strong>il</strong> tutor d’obiettivo, <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore, <strong>il</strong> valutatore, nonché <strong>il</strong> Direttore<br />
SGA ed <strong>il</strong> personale A.T.A. operante all’interno dei percorsi formativi.<br />
ART. 2 - Prestazione<br />
Il Dirigente Scolastico si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente incarico, che<br />
verranno compensate come di seguito specificato:<br />
Tipologia<br />
dell’attività<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Codice Progetto<br />
Piano Integrato<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
TOTALE<br />
Monte Ore<br />
assegnato<br />
43<br />
X<br />
X<br />
X<br />
Importo orario<br />
lordo Stato<br />
XX<br />
XX<br />
XX<br />
Totale lordo Stato<br />
complessivo<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
XXXX
ART. 3 - Compenso<br />
Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />
è omnicomprensivo di tutti gli oneri fiscali, previdenziali a carico dipendente e dello Stato,<br />
Irap, sulla parte di Direzione e Coordinamento. Le ritenute a carico dell’amministrazione statale<br />
(IRAP + INPDAP) per l’attività svolta all’interno del Gruppo Operativo di Piano sono imputate,<br />
invece, nell’area organizzativa gestionale (24%) alla voce “ritenute fiscali e contributive a carico<br />
dell’Amministrazione” – (Circolare prot.n. AOODGAI5077 del 26.04.2010 dell’Autorità di Gestione<br />
MIUR). La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />
comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />
della normativa di cui sopra.<br />
ART. 4 – Pagamenti<br />
Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />
al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />
del finanziamento da parte del M.I.U.R.<br />
ART. 5 - Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />
Il Dirigente scolastico ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento<br />
alle prestazioni di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />
Il Dirigente scolastico non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte salve<br />
gravi e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto un<br />
compenso commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />
ART. 6 - Sospensione del Corso<br />
In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />
ART. 7 - Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />
Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />
solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Dirigente Scolastico con la sottoscrizione della<br />
presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di cui al<br />
D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e<br />
amministrativi.<br />
ART. 8 – Controversie<br />
In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />
rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />
dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />
In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />
Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />
del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />
Letto, approvato e sottoscritto.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
44<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
( ……………………… )
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Al Direttore s.g.a.<br />
Sig. ……………. - Sede<br />
All’Albo – Sede<br />
Al sito Web dell’Istituto<br />
Vista la nota prot.n. ……………. del ……….. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />
e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />
programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />
relative all’Azione ……………………. del Programma Operativo Nazionale: “Competenze per<br />
lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ……….;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />
la trasmissione cartacea all’USR……… <strong>il</strong> …………. con prot. n. ……………..;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Uff. IV – Roma<br />
- nota prot. n.…. del …………, relativa all’avvio delle procedure di n.…. moduli di…………;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ………….. del …….. di inserimento nel Programma<br />
Annuale …………… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice<br />
nazionale XXXXXXXXXXX attinente a numero……….. moduli di……………;<br />
Viste le “Disposizioni specifiche” impartite dal Miur – Roma - con nota prot. n. ………..<br />
del …………… e relative alle modalità di attuazione dei progetti relativi all’azione ………….”;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e s.m.i.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Vista la delibera del Collegio dei Docenti n° ……… del …………;<br />
Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………….;<br />
Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti C-1-FSE02-POR PUGLIA-2012-258<br />
e C-5-FSE02-POR PUGLIA-2012-199 relativamente alla voce “coordinamento D.S.G.A.”;<br />
INCARICA<br />
quale Responsab<strong>il</strong>e delle attività amministrativo contab<strong>il</strong>i che saranno prodotte per la realizzazione<br />
dei progetti di cui alla nota prot. n. …….. del ……….. “programmazione dei<br />
Fondi strutturali 2007/2013” Anno Scolastico ……………<br />
45
Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />
TOTALE XXXX,XX<br />
<strong>il</strong> Sig. …………………………………… nato a …………………………………, <strong>il</strong> ……….,<br />
C.F. ……………. in servizio presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Direttore dei servizi<br />
generali e amministrativi.<br />
ART. 1 - Obblighi del Direttore s.g.a.<br />
Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsab<strong>il</strong>e, con <strong>il</strong> Dirigente scolastico,<br />
delle attività dal punto di vista amministrativo contab<strong>il</strong>e.<br />
Il Direttore s.g.a. durante l’espletamento dell’incarico dovrà coordinare:<br />
• tutti gli atti amministrativo contab<strong>il</strong>i;<br />
• tutti i pagamenti inerenti le attività del piano integrato;<br />
• tutti gli adempimenti contributivi e fiscali;<br />
• l’aggiornamento dei documenti contab<strong>il</strong>i di cui all’art. 29 del D.I. n. 44/2001;<br />
• la predisposizione dei contratti da stipulare con gli esperti;<br />
• la predisposizione degli incarichi per i tutor d’aula, per <strong>il</strong> tutor d’obiettivo, per <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore,<br />
per <strong>il</strong> valutatore, per <strong>il</strong> personale A.T.A, operante all’interno dei percorsi formativi;<br />
• la registrazione dei contratti stipulati all’Anagrafe delle Prestazioni, secondo quanto previsto<br />
dall’art. 24 della Legge n° 412/91 e Circolari applicative;<br />
• l’archiviazione di tutta la documentazione relativa alla gestione del PON, tenendo presente<br />
le sequenze delle Piste di controllo previste dal punto 13 delle Linee Guida 2009 e successive<br />
modifiche ed integrazioni.<br />
ART. 2 - Prestazione<br />
Il Direttore dei servizi generali e amministrativi si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto<br />
del presente incarico, che verranno compensate come di seguito specificato:<br />
Tipologia<br />
dell’attività<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Codice Progetto<br />
Piano Integrato<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
TOTALE<br />
Monte Ore<br />
assegnato<br />
ART. 3 - Compenso<br />
Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />
è lordo dipendente, gli oneri previdenziali e l’IRAP sono a carico delle spese dell’area organizzativa<br />
e gestionale.<br />
46<br />
X<br />
X<br />
X<br />
Importo orario<br />
lordo Stato<br />
XX<br />
XX<br />
XX<br />
Totale lordo Stato<br />
complessivo<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
XXXX
La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />
comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />
della normativa di cui sopra..<br />
ART. 4 – Pagamenti<br />
Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />
al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />
del finanziamento da parte del M.I.U.R..<br />
ART. 5 - Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />
Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento alle prestazioni<br />
di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />
Il Direttore S.G.A. non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte salve gravi<br />
e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto un compenso<br />
commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />
ART. 6 - Sospensione del Corso<br />
In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />
ART. 7 - Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />
Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />
solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore con la sottoscrizione<br />
della presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di<br />
cui al D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />
e amministrativi.<br />
ART. 8 – Controversie<br />
In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />
rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />
dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />
In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />
Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />
del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />
Letto, approvato e sottoscritto.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Il Direttore s.g.a. Il Dirigente Scolastico<br />
( ………………………… ) ( ………………………. )<br />
47
Prot. n. ........................<br />
Decreto n. ……………<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
Esposto all’Albo d’Istituto<br />
<strong>il</strong> ………….. Nr. Ord. …. All’ALBO<br />
IL DIRETTORE SGA SEDE<br />
(……………………..) Al Sito Web dell’Istituto<br />
OGGETTO: Programmazione Fondi Strutturali 2007/2013 – Programma Operativo Nazionale:<br />
“Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” finanziato con <strong>il</strong> FSE. Avviso prot. n. ……… del …….. . Autorizzazione<br />
Piano Integrato d’Istituto prot. n. …………… del …….. – Progetti xxxxxxxxxxxx.<br />
Decreto costituzione GOP provvisorio.<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista la nota prot. n. …….. del ………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della<br />
Ricerca – Dipartimento per la Programmazione - Direzione Generale per gli Affari Internazionali<br />
– Ufficio IV – e relativa alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione<br />
delle proposte relative alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze<br />
per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ……….. e la<br />
trasmissione cartacea all’USR……… <strong>il</strong> ……………….. con prot. n. ………..;<br />
Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />
per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV con nota<br />
prot. n. …….. del …….……., ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata<br />
ad attuare, nell’annualità …….., <strong>il</strong> Piano Integrato di Istituto definito dai seguenti codici: ………<br />
.. pari ad €………; …………. pari ad €……….; per un importo complessivo di €…………..;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto prot. n. …….. del …………., relativo alla formale assunzione dei<br />
finanziamenti Pon FSE Annualità ……… nel Programma Annuale ……, sia nelle Entrate sia nelle<br />
Uscite, prevedendo quattro appositi Progetti PON contraddistinti dai codici del piano integrato<br />
sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della tipologia di azione;<br />
Considerato che <strong>il</strong> Collegio dei Docenti ha programmato la realizzazione dei progetti<br />
PON……………… e …………………. nell’anno scolastico …………….;<br />
Tenuto Conto delle Disposizioni ed Istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007/2013, giusto prot. n. AOODGAI/749 del 06/2/2009 e successive<br />
integrazioni;<br />
DECRETA<br />
ART. 1 –<br />
Il Gruppo operativo provvisorio del Piano Integrato d’Istituto per l’attuazione dello stesso<br />
Piano Integrato di Istituto annualità ……………., è costituito dal personale di seguito riportato:<br />
48
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
COGNOME E NOME QUALIFICA Ruolo<br />
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Dirigente Scolastico Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Direttore Sga Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />
ART. 2 –<br />
Il Gruppo operativo del Piano Integrato d’Istituto annualità ……… sarà successivamente<br />
integrato da altre figure professionali tenendo conto dei compiti specifici attribuiti: <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore,<br />
<strong>il</strong> referente per la valutazione e i tutor dei singoli obiettivi e azioni.<br />
ART. 3 –<br />
Secondo quanto previsto dal punto 7.5 delle Disposizioni e Istruzioni per l’attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione 2009 – prot.n. AOOD-<br />
GAI/749 del 06.02.2009, <strong>il</strong> Gruppo Operativo di Piano organizza ed orienta l’attuazione del Piano,<br />
formulando proposte e/o indicando decisioni agli organismi scolastici formalmente competenti<br />
(Dirigente Scolastico, Collegio dei Docenti, Consiglio d’Istituto, ecc.); e su incarico del Dirigente<br />
Scolastico e nei limiti delle norme generali e d’Istituto provvede, quando necessario alla gestione<br />
del reclutamento degli esperti (pubblicizzazione, raccolta e analisi comparativa dei C.V. (Curriculum<br />
Vitae), proposte motivate, verbalizzazione.<br />
Le riunioni del Gruppo Operativo di Piano non avvengono coinvolgendo sempre tutti i membri<br />
ma convocando solo quelli che, di volta in volta, sono competenti della tematica da discutere<br />
e da risolvere.<br />
ART. 4 –<br />
Per quanto riguarda i costi afferenti <strong>il</strong> funzionamento del Gruppo Operativo di Piano, gli stessi<br />
saranno ripartiti, pro-quota- per ciascun progetto autorizzato nell’ambito dell’area “organizzativo<br />
gestionale”. Il costo orario onnicomprensivo è pari ad € 41,32 così come previsto al punto 9.3 –<br />
costo orario attività formative e/o organizzativo gestionali- delle Disposizioni e Istruzioni per l’attuazione<br />
delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione 2009 –<br />
prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.2009. Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico e <strong>il</strong> Direttore SGA, le ritenute a<br />
carico dell’amministrazione statale (IRAP + INPDAP) per l’attività svolta all’interno del Gruppo<br />
Operativo di Piano sono imputate nell’area organizzativa gestionale (24%) alla voce “ritenute fiscali<br />
e contributive a carico dell’Amministrazione” – (Circolare prot.n. AOODGAI5077 del 26.04.2010<br />
dell’Autorità di Gestione MIUR).<br />
ART. 5 –<br />
Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico, <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi, le percentuali<br />
previste, rispettivamente del 5%, del 4%, comprendono anche la partecipazione al Gruppo Operativo<br />
di Piano.<br />
ART. 6 –<br />
In caso di revoca, per qualsiasi motivo, dei provvedimenti autorizzativi delle azioni comunitarie,<br />
gli incarichi conferiti produrranno effetti giuridici ed economici sino all’atto della revoca.<br />
ART. 7 –<br />
Il presente decreto è pubblicato all’albo dell’Istituto e sul sito web dell’Istituto in data odierna.<br />
Il presente decreto, ai sensi del comma 7 dell’art. 14 del DPR 8 marzo n. 275, e successive modificazioni,<br />
potrà essere impugnato soltanto con ricorso da inoltrare al TAR o, in alternativa al Capo<br />
dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120 giorni.<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
( ……………………… )<br />
49
Prot. n. ........................<br />
Decreto n. 1970<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
Esposto all’Albo d’Istituto All’USR per la ……..<br />
<strong>il</strong> ………….. nr. ord. ….. All’Ufficio Scolastico Provinciale ……..<br />
IL DIRETTORE SGA All’Albo – Sede<br />
(……………………….) Al sito web<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista la nota prot. n. ………… del ……… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />
della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />
dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />
alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />
2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico ……;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …….. e la<br />
trasmissione cartacea all’USR …… <strong>il</strong> ……. con prot. n. ………;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. …….. del …….., relativa all’avvio delle procedure del piano integrato – annualità<br />
…….;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ….. del ……. di inserimento nel Programma Annuale<br />
…… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />
XXXXXXXXX di € xxxxx,xx;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ….. del ……. di ratifica del decreto n. ….,<br />
prot. n. …. del ….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon annualità …..3 nel<br />
Programma Annuale …..;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e ss.mm.ii.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
50
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />
Valutatore, Tutor aula e Tutor d’obiettivo (prot. n° …. del …..), e degli Esperti (prot.<br />
n°…. del……), e stab<strong>il</strong>iti dal Collegio dei Docenti con delibera n° … del ……..;<br />
Considerato che è stata ultimata l’analisi comparativa dei curricola pervenuti;<br />
Visto <strong>il</strong> verbale del Gruppo Operativo di Piano relativo “all’analisi comparativa delle istanze<br />
pervenute per incarico di esperto, tutor, fac<strong>il</strong>itatore e valutatore”;<br />
DECRETA<br />
ART. 1 –<br />
Sono pubblicate, in data…….., all’albo dell’Istituto e sul sito web…………, le graduatorie<br />
degli esperti, tutor aula, fac<strong>il</strong>itatore, valutatore e tutor d’obiettivo per le attività formative previste nel<br />
Piano Integrato d’Istituto……… – Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”-<br />
FACILITATORE DEL PIANO<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
VALUTATORE DEL PIANO<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
TUTOR AULA PER IL PROGETTO ……………………………<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
TUTOR di Obiettivo<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Esperienze documentate di attività<br />
di coordinamento (nr. punti)<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
Esperienze documentate di attività<br />
di coordinamento (nr. punti)<br />
A) TITOLI DI<br />
STUDIO<br />
XXX<br />
XXX<br />
A) TITOLI DI<br />
STUDIO<br />
XXX<br />
XXX<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
B) ESPERIENZE<br />
PROFESSIONALI<br />
XXX<br />
XXX<br />
B) ESPERIENZE<br />
PROFESSIONALI<br />
XXX<br />
XXX<br />
51<br />
C) TITOLI/<br />
FORMAZIONE<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
C) TITOLI/<br />
FORMAZIONE<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
Totale punteggio<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
Totale punteggio<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
TOTALE<br />
PUNTEGGIO<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
TOTALE<br />
PUNTEGGIO<br />
XXXX<br />
XXXX
ESPERTI PER IL PROGETTO<br />
Docente<br />
XXX<br />
A)TITOLI<br />
DI STUDIO<br />
XX<br />
B)ESPERIENZE<br />
PROFESSIONALI<br />
XX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
C) TITOLI<br />
/FORMAZIONE<br />
XX<br />
Avverso le presenti graduatorie, ai sensi dell’art. 14, comma 7, del DPR 8 marzo n. 275, e<br />
successive modificazioni, è ammesso reclamo al Dirigente Scolastico entro quindici giorni dalla<br />
data di pubblicazione.<br />
Trascorso tale termine, l’atto diventa definitivo e potrà essere impugnato soltanto con ricorso<br />
da inoltrare al TAR o, in alternativa, al Capo dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120<br />
giorni.<br />
52<br />
D)<br />
PUBBLICAZIONI<br />
XX<br />
E) PROPOSTA<br />
PROGETTUALE<br />
XX<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
( ……………………… )<br />
TOTALE<br />
PUNTEGGIO<br />
XX
Prot. n. ........................<br />
Decreto n. 1970<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
Esposto all’Albo d’Istituto All’USR per la ……..<br />
<strong>il</strong> ………….. nr. ord. ….. All’Ufficio Scolastico Provinciale ……..<br />
IL DIRETTORE SGA All’Albo – Sede<br />
(……………………….) Al sito web<br />
GRADUATORIE DEFINITIVE<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista la nota prot. n. ………… del ……… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />
della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />
dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />
alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />
2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ……;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …….. e la<br />
trasmissione cartacea all’USR …… <strong>il</strong> ……. con prot. n. ………;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. …….. del ………….., relativa all’avvio delle procedure del piano integrato<br />
– annualità …….;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ….. del ……. di inserimento nel Programma Annuale<br />
…… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />
XXXXXXXXX di € xxxxx,xx;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ….. del ……. di ratifica del decreto n. ….,<br />
prot. n. …. del ….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon annualità …..3 nel<br />
Programma Annuale …..;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e ss.mm.ii.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
53
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />
Valutatore, Tutor aula e Tutor d’obiettivo (prot. n° …. del ………..), e degli Esperti<br />
(prot. n°…. del………), e stab<strong>il</strong>iti dal collegio dei docenti con delibera n° … del ………..;<br />
Considerato che è stata ultimata l’analisi comparativa dei curricola pervenuti;<br />
Visto <strong>il</strong> verbale del Gruppo Operativo di Piano relativo “all’analisi comparativa delle istanze<br />
pervenute per incarico di esperto, tutor, fac<strong>il</strong>itatore e valutatore”;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. …….. prot. ….. del ……….., con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate<br />
le graduatorie provvisorie di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor Aula/Tutor Obiettivo/Esperti;<br />
Visto <strong>il</strong> reclamo presentato <strong>il</strong> ………. dall’Esperto ……………. avverso la graduatoria progetto<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX”;<br />
Visto <strong>il</strong> verbale del GOP riunitosi <strong>il</strong> …………, relativo all’analisi del reclamo avverso la graduatoria<br />
progetto …………………..;<br />
oppure<br />
Considerato che non sono pervenuti reclami avverso le graduatorie provvisorie;<br />
DECRETA<br />
ART. 1 –<br />
Sono pubblicate, in data …….…., all’albo dell’Istituto e sul sito web …………, le graduatorie<br />
definitive degli esperti, tutor aula, fac<strong>il</strong>itatore, valutatore e tutor d’obiettivo per le attività<br />
formative previste nel Piano Integrato d’Istituto ………… – Programma Operativo Nazionale<br />
“Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” -<br />
FACILITATORE DEL PIANO<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
VALUTATORE DEL PIANO<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Esperienze documentate di attività<br />
di coordinamento (nr. punti)<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
Esperienze documentate di attività<br />
di coordinamento (nr. punti)<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
TUTOR AULA PER IL PROGETTO ……………………………<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
A) TITOLI DI<br />
STUDIO<br />
XXX<br />
XXX<br />
B) ESPERIENZE<br />
PROFESSIONALI<br />
XXX<br />
XXX<br />
54<br />
C) TITOLI/<br />
FORMAZIONE<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
Totale punteggio<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
Totale punteggio<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
TOTALE<br />
PUNTEGGIO<br />
XXXX<br />
XXXX
TUTOR di Obiettivo<br />
Docente<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
ESPERTI PER IL PROGETTO<br />
Docente<br />
XXX<br />
A)TITOLI<br />
DI STUDIO<br />
XX<br />
A) TITOLI DI<br />
STUDIO<br />
XXX<br />
XXX<br />
B)ESPERIENZE<br />
PROFESSIONALI<br />
XX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
B) ESPERIENZE<br />
PROFESSIONALI<br />
XXX<br />
XXX<br />
C) TITOLI<br />
/FORMAZIONE<br />
XX<br />
Avverso le presenti graduatorie definitive è ammesso ricorso al TAR o, in alternativa, al Capo<br />
dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120 giorni.<br />
55<br />
C) TITOLI/<br />
FORMAZIONE<br />
D)<br />
PUBBLICAZIONI<br />
XX<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
E) PROPOSTA<br />
PROGETTUALE<br />
XX<br />
TOTALE<br />
PUNTEGGIO<br />
XXXX<br />
XXXX<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
( ……………………… )<br />
TOTALE<br />
PUNTEGGIO<br />
XX
Prot. n. ........................<br />
Decreto n. ...................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
Esposto all’Albo d’Istituto All’Albo<br />
<strong>il</strong> ………….. nr. ord. ….. Sede<br />
IL DIRETTORE SGA<br />
(……………………….) Al sito web<br />
OGGETTO: Programmazione Fondi Strutturali 2007/2013 – Programma Operativo Nazionale:<br />
“Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” finanziato con <strong>il</strong> FSE. Avviso prot. n. ……… del …….. . Autorizzazione<br />
Piano Integrato d’Istituto prot. n. …………… del …….. – Progetti xxxxxxxxxxxx.<br />
Decreto costituzione GOP definitivo.<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista la nota prot. n. …………….. del …………………. del Ministero dell’Istruzione,<br />
dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione - Direzione Generale per<br />
gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione dei Fondi Strutturali<br />
2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative alle Azioni previste dal Programma<br />
Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 – finanziato con<br />
<strong>il</strong> FSE Anno scolastico ………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ………….. e<br />
la trasmissione cartacea all’USR ………… <strong>il</strong> …………….. con prot. n. ………..;<br />
Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />
per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV, con nota<br />
prot. n. …….. del …………….., ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata<br />
ad attuare, nell’annualità ………….., <strong>il</strong> Piano Integrato di Istituto definito dai seguenti<br />
codici: …………….. pari ad € ………; …………. pari ad € ……….; per un importo complessivo<br />
di € …………..;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto prot. n. …….. del …………., relativo alla formale assunzione dei<br />
finanziamenti Pon FSE Annualità ……… nel Programma Annuale ……, sia nelle Entrate sia nelle<br />
Uscite, prevedendo quattro appositi Progetti PON contraddistinti dai codici del piano integrato<br />
sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della tipologia di azione;<br />
Considerato che <strong>il</strong> Collegio dei Docenti ha programmato la realizzazione dei progetti<br />
PON…………… e …………………. nell’anno scolastico …………….;<br />
Tenuto conto delle disposizioni ed istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007/2013, giusto prot. n. AOODGAI/749 del 06/2/2009 e successive<br />
integrazioni;<br />
Tenuto conto dei criteri stab<strong>il</strong>iti dagli OO.CC. di Istituto ai sensi degli artt. 33 e 40 del D.I. n.<br />
44/2001;<br />
56
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Visto <strong>il</strong> bando interno prot .n. …….. del………, per la presentazione delle candidature di<br />
Fac<strong>il</strong>itatore – Valutatore - Tutor d’aula e Tutor d’obiettivo per le attività di cui ai percorsi formativi<br />
previsti dal Piano Integrato d’Istituto ……… – Programma Operativo Nazionale “Competenze<br />
per lo Sv<strong>il</strong>uppo”;<br />
Visto <strong>il</strong> verbale del GOP provvisorio con <strong>il</strong> quale è stata ultimata l’analisi comparativa dei<br />
curricola pervenuti;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto …., prot.n. …..del ……. e relativo alla pubblicazione delle graduatorie<br />
definitive di Valutatore / Fac<strong>il</strong>itatore / Tutor d’aula/ Tutor di Obiettivo del Piano Integrato<br />
d’Istituto a.s. ……..;<br />
Considerato che l’articolo 2 del proprio decreto ……, prot.n. …… del …….., prevedeva<br />
l’integrazione del GOP provvisorio con altre figure professionali, tenendo conto dei compiti specifici<br />
attribuiti;<br />
DECRETA<br />
ART. 1 –<br />
Il Gruppo operativo del Piano Integrato d’Istituto definitivo per l’attuazione dello stesso<br />
Piano Integrato di Istituto annualità ………….. è costituito dal personale di seguito riportato:<br />
COGNOME E NOME<br />
XXXXXXXX<br />
XXXXXXXX<br />
XXXXXXXX<br />
XXXXXXXX<br />
XXXXXXXX<br />
QUALIFICA<br />
Dirigente Scolastico<br />
Direttore Sga<br />
Docente Fac<strong>il</strong>itatore<br />
Docente Valutatore<br />
Docente Tutor responsab<strong>il</strong>e<br />
Obiettivo C<br />
ART. 2 –<br />
Secondo quanto previsto dal punto 7.5 delle Disposizioni e Istruzioni per l’attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione 2009 – prot.n. AOOD-<br />
GAI/749 del 06.02.2009, <strong>il</strong> Gruppo Operativo di Piano organizza ed orienta l’attuazione del Piano,<br />
formulando proposte e/o indicando decisioni agli organismi scolastici formalmente competenti<br />
(Dirigente Scolastico, Collegio dei Docenti, Consiglio d’Istituto, ecc.); e su incarico del Dirigente<br />
Scolastico e nei limiti delle norme generali e d’Istituto provvede, quando necessario alla gestione<br />
del reclutamento degli esperti (pubblicizzazione, raccolta e analisi comparativa dei C.V. (Curriculum<br />
Vitae), proposte motivate, verbalizzazione.<br />
Le riunioni del Gruppo Operativo di Piano non avvengono coinvolgendo sempre tutti i membri<br />
ma convocando solo quelli che, di volta in volta, sono competenti della tematica da discutere<br />
e da risolvere.<br />
ART. 3 –<br />
Il Gruppo Operativo di Piano è una struttura operativa, a composizione variab<strong>il</strong>e secondo le<br />
esigenze, pertanto <strong>il</strong> tutor di obiettivo da convocare varia a seconda della problematica da analizzare<br />
in quanto nello stesso obiettivo sono presenti azioni con tematiche diverse (matematica,<br />
57<br />
Ruolo<br />
Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />
Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />
Specifici compiti attribuiti<br />
Specifici compiti attribuiti<br />
Specifici compiti attribuiti
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
fisica, stage). Si può prevedere, in presenza di problematiche non prevedib<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> coinvolgimento<br />
di esperti e/o docenti con particolari competenze specifiche quando e per gli incontri indispensab<strong>il</strong>i.<br />
ART. 4 –<br />
Per quanto riguarda i costi afferenti <strong>il</strong> funzionamento del Gruppo Operativo di Piano, gli<br />
stessi saranno ripartiti, pro-quota- per ciascun progetto autorizzato nell’ambito dell’area “organizzativo<br />
gestionale”. Il costo orario onnicomprensivo è pari ad € 41,32 così come previsto al<br />
punto 9.3 – costo orario attività formative e/o organizzativo gestionali- delle Disposizioni e Istruzioni<br />
per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione<br />
2009 – prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.2009. Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico e <strong>il</strong> Direttore SGA,<br />
le ritenute a carico dell’amministrazione statale (IRAP + INPDAP) per l’attività svolta all’interno<br />
del Gruppo Operativo di Piano sono imputate nell’area organizzativa gestionale (24%) alla voce<br />
“ritenute fiscali e contributive a carico dell’Amministrazione” – (Circolare prot.n. AOODGAI5077<br />
del 26.04.2010 dell’Autorità di Gestione MIUR).<br />
ART. 5 –<br />
Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico, <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi, <strong>il</strong> Fac<strong>il</strong>itatore, <strong>il</strong><br />
Valutatore, le percentuali previste, rispettivamente del 5%, del 4%, del 4%, del 4% comprendono<br />
anche la partecipazione al Gruppo Operativo di Piano.<br />
ART. 6 –<br />
In caso di revoca, per qualsiasi motivo, dei provvedimenti autorizzativi delle azioni comunitarie,<br />
gli incarichi conferiti produrranno effetti giuridici ed economici sino all’atto della revoca.<br />
ART. 7 –<br />
Il presente decreto è pubblicato all’albo dell’Istituto e sul sito web dell’Istituto (www.iismeucci.it)<br />
in data odierna. Il presente decreto, ai sensi del comma 7 dell’art. 14 del DPR 8 marzo<br />
n. 275, e successive modificazioni, potrà essere impugnato soltanto con ricorso da inoltrare al<br />
TAR o, in alternativa al Capo dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120 giorni.<br />
58<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
( ……………………… )
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
Esposto all’Albo Istituto Al Prof.<br />
<strong>il</strong> ………….. Nr. Ord. …. XXXXXXXXXXX<br />
IL DIRETTORE SGA SEDE<br />
(……………………..) All’Albo<br />
Al sito web<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista la nota prot.n. ……… del …………… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />
della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />
dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />
alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />
2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico …………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />
la trasmissione cartacea all’USR ………. <strong>il</strong> ………… con prot. n. ……..;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. ………. del ……………, relativa all’avvio delle procedure del piano integrato<br />
– annualità …….;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …. del ………… di inserimento nel Programma<br />
Annuale ….. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />
xxxxxxxxxx di € xxxxx;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. …. del …….. di ratifica del decreto n. …..,<br />
prot.n. …. del ….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti pon annualità …… nel<br />
Programma Annuale …..;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e ss.mm.ii.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
59
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />
Valutatore, Tutor d’aula e Tutor d’Obiettivo (prot. n° ….. del …………), e stab<strong>il</strong>iti dal<br />
Collegio dei Docenti con delibera n° xx del xxxxx;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. xxxx prot. n. xxx del xxxxx, con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate le<br />
graduatorie definitive di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor d’aula/ Tutor d’Obiettivo/ Esperti;<br />
INCARICA<br />
quale Fac<strong>il</strong>itatore/Animatore a livello di Piano Integrato d’Istituto<br />
PON “COMPETENZE PER LO SVILUPPO” - 2012 – 2013<br />
Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />
XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />
XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />
TOTALE XX<br />
<strong>il</strong> Prof. …………. nato a ………….. <strong>il</strong> ….., C.F. …………., docente a tempo indeterminato<br />
di ….., residenza e domic<strong>il</strong>io , …. – ….. – sede di servizio …….. (..)<br />
ART. 1<br />
Obblighi del Fac<strong>il</strong>itatore – Animatore<br />
- Cooperare con <strong>il</strong> Dirigente scolastico, Direttore e coordinatore del Piano, ed <strong>il</strong> gruppo operativo<br />
del Piano di istituto curando che tutte le attività rispettino la temporizzazione prefissata<br />
garantendone la fattib<strong>il</strong>ità.<br />
- Curare, che i dati inseriti dall’esperto, dal tutor ecc. nel sistema di Gestione dei Piani e di<br />
Monitoraggio dati siano coerenti e completi.<br />
- Redigere un chiaro Cronogramma delle attività, organizzare gli spazi e <strong>il</strong> personale che ne<br />
garantisca l’agib<strong>il</strong>ità in orario extrascolastico, gestire le richieste di partecipazione organizzando,<br />
ove necessario, una selezione dei partecipanti piuttosto che una maggiore sensib<strong>il</strong>izzazione per<br />
far crescere <strong>il</strong> numero dei possib<strong>il</strong>i corsisti.<br />
- Curare tutto <strong>il</strong> processo, in forma previsionale e in itinere, nella sezione specifica del sistema<br />
informativo “Programmazione 2007/2013”, in “Gestione degli interventi”/”Gestione<br />
dei Piani”/ “Monitoraggio dei Piani”.<br />
- Svolgere tutte le funzioni specifiche di raccordo, integrazione, fac<strong>il</strong>itazione nell’attuazione<br />
dei vari tasselli del Piano.<br />
- Curare anche che i dati inseriti dalle risorse umane coinvolte nel percorso formativo, nel<br />
sistema di Gestione dei Piani e Monitoraggio dei Piani siano coerenti e completi.<br />
60
ART. 2<br />
Prestazione<br />
Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente<br />
incarico,che verranno compensate come di seguito specificato:<br />
Tipologia<br />
dell’attività<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Codice Progetto<br />
Piano Integrato<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
TOTALE<br />
Monte Ore<br />
assegnato<br />
ART. 3<br />
Compenso<br />
Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />
è omnicomprensivo di tutti gli oneri fiscali ed IRAP.<br />
La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />
comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />
della normativa di cui sopra..<br />
I compensi erogati con <strong>il</strong> presente incarico non danno luogo ad alcun trattamento assistenziale<br />
e/o previdenziale né a trattamenti di fine rapporto.<br />
ART. 4<br />
Pagamenti<br />
Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />
al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />
del finanziamento da parte del M.P.I.<br />
ART. 5<br />
Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />
Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento alle prestazioni<br />
di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />
Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte<br />
salve gravi e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto<br />
un compenso commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />
ART. 6<br />
Sospensione del Corso<br />
In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />
61<br />
XX<br />
XX<br />
XX<br />
Importo orario<br />
lordo Stato<br />
41,32<br />
41,32<br />
41,32<br />
Totale lordo Stato<br />
complessivo<br />
XX<br />
XX<br />
XX
ART. 7<br />
Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />
Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />
solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore con la sottoscrizione<br />
della presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di<br />
cui al D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />
e amministrativi.<br />
ART. 8<br />
Controversie<br />
In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />
rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />
dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />
In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />
Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />
del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />
Letto, approvato e sottoscritto.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Il Fac<strong>il</strong>itatore – Animatore Il Dirigente Scolastico<br />
( …………………………….) ( ………………………. )<br />
62
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
Esposto all’Albo Istituto Al Prof.<br />
<strong>il</strong> ………….. Nr. Ord. …. XXXXXXXXXXX<br />
IL DIRETTORE SGA SEDE<br />
(……………………..) All’Albo<br />
Al sito web<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista la nota prot.n. ……… del ………… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />
della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />
dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />
alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />
2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico ………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ………. e la<br />
trasmissione cartacea all’USR ……. <strong>il</strong> …………… con prot. n. …..;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. ……. del …………, relativa all’avvio delle procedure del piano integrato –<br />
annualità …….;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …. del …………… di inserimento nel Programma<br />
Annuale ……….. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice<br />
nazionale xxxxxxxxxx di € xxxxx;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. …. del …………….. di ratifica del decreto<br />
n. ….., prot.n. ………. del ………….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti pon<br />
annualità …… nel Programma Annuale ………..;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e ss.mm.ii.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
63
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />
Valutatore, Tutor d’aula e Tutor d’Obiettivo (prot. n° ….. del …………), e stab<strong>il</strong>iti dal<br />
Collegio dei Docenti con delibera n° xx del xxxxx;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. xxxx prot. n. xxx del xxxxx, con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate le<br />
graduatorie definitive di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor d’aula/ Tutor d’Obiettivo/ Esperti;<br />
INCARICA<br />
quale Referente per la Valutazione a livello di Piano Integrato d’Istituto<br />
PON “COMPETENZE PER LO SVILUPPO” - 2012 – 2013<br />
Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />
XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />
XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />
TOTALE XX<br />
Il/la ……………………………….. nat a …………………………… <strong>il</strong> ……………….,<br />
C.F. ……………………………….., docente a tempo indeterminato di ………………………,<br />
residenza e domic<strong>il</strong>io, …………. – ………….(…..) – sede di servizio ……………….. (..…)<br />
ART. 1<br />
Obblighi del Referente per la Valutazione<br />
Coordinamento delle azioni di valutazione del Piano, fra interventi di una stessa azione,<br />
fra le diverse azioni di uno stesso obiettivo e fra i diversi obiettivi:<br />
• organizzare le azioni di monitoraggio e valutazione;<br />
• definire una tempistica attraverso la calendarizzazione delle attività;<br />
• curare la scelta degli strumenti e supervisionare l’ut<strong>il</strong>izzo degli stessi;<br />
• assicurare la costruzione di prove comparab<strong>il</strong>i;<br />
• garantire la circolazione dei risultati e lo scambio di esperienze;<br />
• coordinare gli operatori interni;<br />
• sostenere gli operatori esterni<br />
Supervisione della raccolta dei dati nell’Istituto:<br />
• curare la documentazione del Piano in fase iniziale, per un raccolta sistematica dei dati<br />
necessari allo svolgimento degli interventi di valutazione;<br />
• documentare in itinere le attività di monitoraggio e valutazione, curando in progress l’aggiornamento<br />
dei dati.<br />
Coordinamento dei momenti di informazione e di formazione:<br />
• garantire l’informazione sulle azioni di monitoraggio e valutazione, di concerto con tutor<br />
ed esperti di ciascun corso;<br />
• curare i rapporti con i tutor e con eventuali funzioni strumentali per l’aggiornamento, per<br />
<strong>il</strong> sostegno al lavoro dei docenti e per <strong>il</strong> Piano;<br />
64
• organizzare momenti di formazione per favorire la crescita professionale dei docenti nell’ambito<br />
della valutazione, di concerto con le eventuali funzioni strumentali per l’aggiornamento;<br />
• sostenere lo sv<strong>il</strong>uppo delle competenze valutative necessarie allo svolgimento delle attività<br />
valutative previste e sulla base delle diverse esigenze didattiche.<br />
Cura dei rapporti fra i diversi soggetti interni ed esterni, coinvolti nelle attività di valutazione:<br />
• curare i rapporti con i soggetti interni all’istituzione scolastica, per un corretto svolgimento<br />
delle attività di valutazione programmate;<br />
• curare eventuali collaborazioni con soggetti del territorio coinvolti nelle azioni di valutazione;<br />
• garantire <strong>il</strong> raccordo con l’Autorità di Gestione, per tutte le iniziative di valutazione esterna<br />
che verranno avviate a livello centrale, fac<strong>il</strong>itandone la realizzazione e garantendo l’informazione<br />
all’interno sugli esiti conseguiti;<br />
ART. 2<br />
Prestazione<br />
Il Referente per la valutazione si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente incarico,<br />
che verranno compensate come di seguito specificato:<br />
Tipologia<br />
dell’attività<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Dettagliata<br />
articolo 1<br />
Codice<br />
Piano Integrato<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
TOTALE<br />
Monte Ore<br />
assegnato<br />
ART. 3<br />
Compenso<br />
Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />
è omnicomprensivo di tutti gli oneri fiscali ed IRAP.<br />
La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />
comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />
della normativa di cui sopra..<br />
I compensi erogati con <strong>il</strong> presente incarico non danno luogo ad alcun trattamento assistenziale<br />
e/o previdenziale né a trattamenti di fine rapporto.<br />
ART. 4<br />
Pagamenti<br />
Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />
al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />
del finanziamento da parte del M.P.I.<br />
65<br />
XX<br />
XX<br />
XX<br />
Importo orario<br />
omnicomprensivo<br />
41,32<br />
41,32<br />
41,32<br />
Totale lordo<br />
complessivo<br />
XX<br />
XX<br />
XX
ART. 5<br />
Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />
Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento alle prestazioni<br />
di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />
Il Referente per la Valutazione non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte<br />
salve gravi e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto<br />
un compenso commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />
ART. 6<br />
Sospensione del Corso<br />
In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />
ART. 7<br />
Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />
Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />
solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore con la sottoscrizione<br />
della presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di<br />
cui al D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />
e amministrativi.<br />
ART. 8<br />
Controversie<br />
In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />
rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />
dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />
In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />
Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />
del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />
Letto, approvato e sottoscritto.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Il Referente per la Valutazione Il Dirigente Scolastico<br />
( ………………………………….) ( ………………………. )<br />
66
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
VERBALE DEFINIZIONE GRADUATORIA STUDENTI<br />
L’anno ……………., <strong>il</strong> giorno ……….., alle ore ….., presso ……di ….., si riunisce <strong>il</strong> G.O.P.<br />
Sono presenti <strong>il</strong> Dirigente Scolastico, <strong>il</strong> Direttore sga, <strong>il</strong> Fac<strong>il</strong>itatore Prof…………, <strong>il</strong> Valutatore<br />
Prof…………….., <strong>il</strong> Tutor d’Obiettivo Prof…….., per definire le graduatorie degli allievi partecipanti<br />
rispettivamente ai progetti PON xxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.<br />
Preliminarmente, <strong>il</strong> Dirigente Scolastico richiama i criteri stab<strong>il</strong>iti dal Collegio dei Docenti,<br />
con delibera n°…. del ……. e dal Consiglio di Istituto, con delibera n° …… del …….., che integralmente<br />
di seguito si riportano:<br />
“Premesso che la partecipazione ad un progetto nell’ambito dell’Azione … esclude la possib<strong>il</strong>ità<br />
di partecipare ad un progetto nell’ambito dell’Azione ……, la selezione sarà effettuata in<br />
base al merito scolastico e, a parità di merito, sarà data priorità agli allievi appartenenti a nuclei<br />
fam<strong>il</strong>iari con reddito più basso; in subordine, si sceglierà l’alunno di maggiore età.<br />
I partecipanti ai progetti ….….….. saranno selezionati attraverso la predisposizione di una<br />
graduatoria di merito basata sulla media aritmetica dei voti riportati in sede di scrutinio finale<br />
nelle materie di indirizzo e della media dei voti riportati in tutte le discipline del corrente anno<br />
scolastico.<br />
Solo in caso di disponib<strong>il</strong>ità di posti, potranno partecipare anche studenti con giudizio sospeso,<br />
che saranno inseriti in elenchi distinti, a seconda del numero dei debiti e selezionati a seguito<br />
di un test motivazionale.<br />
I partecipanti ai progetti C1 saranno selezionati attraverso la predisposizione di una graduatoria<br />
basata sulla media aritmetica dei voti conseguiti nello scrutinio finale dell’anno scolastico<br />
in corso e sui risultati ottenuti in un test oggettivo idoneo a valutare le competenze<br />
linguistiche possedute”.<br />
Il Dirigente Scolastico dichiara che gli studenti sono stati invitati a presentare domanda di<br />
ammissione ai progetti xxx, con la circolare alunni n° ….. del ……… prot. n° ……., e che, pertanto,<br />
sono pervenute le seguenti istanze:<br />
N. CLASSE COGNOME NOME<br />
Richiesta Richiesta<br />
per C1 per C5<br />
X X X X X X<br />
X X X X X X<br />
X X X X X X<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> progetto XX, <strong>il</strong> Dirigente dichiara che, come previsto dai criteri di selezione,<br />
è stato somministrato, in data xxxxxxxx, un test di xxxxxxxx (cfr. verbale del Dipartimento<br />
di xxxxxxx del xxxxx), i cui risultati, integrati con i voti dello scrutinio finale, hanno determinato<br />
la seguente graduatoria:<br />
67
GRADUATORIA ALLIEVI PROGETTO XXXXXXXXXXXXXX<br />
N. CLASSE COGNOME NOME VOTO MEDIA TOTALE<br />
TEST VOTI<br />
1 XXX XXXXX XXXX XX XX XX,XX<br />
2 XXX XXXXX XXXX XX XX XX,XX<br />
3 XXX XXXXX XXXX XX XX XX,XX<br />
La predetta graduatoria viene affissa all’Albo degli Studenti e notificata agli studenti medesimi.<br />
La riunione termina alle ore ………..<br />
Letto, approvato e sottoscritto.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Il verbalizzante Il Dirigente Scolastico<br />
(………………………….) (………………………. )<br />
68
Prot. n. ........................<br />
Decreto n. .........<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
All’Albo – Sede<br />
Al sito Web dell’Istituto<br />
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx<br />
DECRETO DI COSTITUZIONE DEL GRUPPO CLASSE PON xxxxxxxxxxxxxxxxxxx<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Vista la nota prot. n. ………… del ………….. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />
e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />
programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />
relative all’Azione………….. finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ………….;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data……………<br />
e la trasmissione cartacea all’USR……. <strong>il</strong>……………. con prot. n. …….;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. ……. del ……………, relativa all’avvio delle procedure di numero……<br />
moduli di ….……………;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ……. del ………… di inserimento nel Programma<br />
Annuale …. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e s.m.i.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Vista la delibera del Collegio Docenti n°……. del …………, con la quale sono stati adottati<br />
i criteri per la selezione degli alunni partecipanti ai progetti ……;<br />
Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n°……. del……………, con la quale sono stati<br />
approvati i criteri per la selezione degli alunni partecipanti ai progetti……..1 di cui alla delibera<br />
del Collegio dei Docenti n. ……. del………………;<br />
Visto <strong>il</strong> verbale del …………… relativo alla definizione delle graduatorie degli studenti che<br />
hanno presentato domanda di ammissione al progetto ……………………………………..;<br />
69
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
DECRETA<br />
1. Il gruppo classe del Progetto xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx modulo “xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx”<br />
è così costituito:<br />
N. CLASSE COGNOME NOME<br />
X X Xxxxx Xxxxx<br />
X X Xxxxx Xxxxx<br />
Il gruppo classe del Progetto xxxxxxxxxxxxxxxxx modulo “xxxxxxxxxxxxx” è così costituito:<br />
N. CLASSE COGNOME NOME<br />
X X Xxxxx Xxxxx<br />
X X Xxxxx Xxxxx<br />
Il presente decreto deve essere pubblicato all’Albo dell’Istituto e sul sito web xxxxxxxxxxxxx.<br />
70<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
( ……………………… )
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
CONTRATTO DI PRESTAZIONE DI SERVIZI PROFESSIONALI<br />
Il presente contratto è concordato e stipulato tra le seguenti parti:<br />
1. L’Istituto ……………………….. (C.F. …………………), nella persona del Dirigente<br />
Scolastico e legale rappresentante pro-tempore Prof. ………………………………………..<br />
nato a………………………………. (..…) <strong>il</strong>…………., codice fiscale ……………………….<br />
e domic<strong>il</strong>iato per la sua carica presso <strong>il</strong> domic<strong>il</strong>io dell’Istituto, alla via …………………………<br />
– Cap. ………….. – …………… (…..)<br />
2. Il Prof. ………………………………………… nato a ………………………… (…..)<br />
<strong>il</strong> ………………., residente a ………………………… (……), alla via …………………….. -<br />
codice fiscale ………………… , qualifica ……………………………………..<br />
Premessa normativa<br />
Visto l’art.14 comma 7 bis del DPR 8 marzo 1999, n° 275, novellato dall’art. 1, lettera b),<br />
del DPR 4 agosto 2001, n° 352;<br />
Visto l’art.7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n° 165, novellato dall’art. 32 del D.L. 4<br />
luglio 2006, n° 223, convertito con modificazione dalla legge 4 agosto 2006, n° 248;<br />
Visti i commi 14, 15 e 16 dell’arrt. 53 del Decreto legislativo 30 marzo 2001 e successive<br />
modificazioni;<br />
Visti gli articoli 32, 33 e 40 del Decreto Ministeriale del 1/02/2001 n. 44 e successive modificazioni;<br />
Visto l’art. 44 co.2 della Legge 24 novembre 2003, n°326;<br />
Vista la Circolare del 02/02/2009, n° 2 del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche<br />
Sociali;<br />
Vista la circolare INPS- Direzione Centrale delle Entrate Contributive n. 103 del 06/07/2004;<br />
Viste le Circolari della Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento della Funzione<br />
Pubblica n. 4 del 16/07/2004, n° 3 del 2/5/2006 e n° 5 del 21/12/2006;<br />
Visto l’articolo 1 comma 173 della legge 266/05;<br />
Vista la Circolare dell’INPDAP- Direzione Centrale delle Entrate n. 5 del 3/3/2005;<br />
Vista la nota prot. n. ……. del ………… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della<br />
Ricerca – Dipartimento per la Programmazione - Direzione Generale per gli Affari Internazionali<br />
– Ufficio IV – e relativa alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione<br />
delle proposte relative alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze<br />
per lo Sv<strong>il</strong>uppo” - 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />
la trasmissione cartacea all’USR ……… <strong>il</strong> ……………. con prot. n. ………….;<br />
71
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Vista l’autorizzazione del MIUR – Roma - prot. …………. del ……………., relativa all’avvio<br />
delle procedure del piano integrato – annualità …………;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …….del …….. di inserimento nel Programma Annuale<br />
………… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sui progetti codice<br />
nazionale XXXXXXXX di € xxxxxx;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ……… del ………… di ratifica del decreto<br />
n. ……, prot.n. ……… del …………. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon<br />
annualità ……. nel Programma Annuale ……………;<br />
Viste le disposizioni ed istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali<br />
Europei 2007/2013, giusto prot. N. AOODGAI/749 del 06/02/2009;<br />
Tenuto conto che all’interno del Piano integrato è stato autorizzato <strong>il</strong> seguente obiettivo:<br />
“xxxxxxxxxxxxxxxxx modulo “xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx”;<br />
Tenuto conto dei criteri stab<strong>il</strong>iti dagli OO.CC. di istituto ai sensi del D.M. n. 44/2001, artt.<br />
33 e 40;<br />
Visto <strong>il</strong> bando ad evidenza pubblica prot. n. ………. del ……………… relativo al reclutamento<br />
di Esperti per l’attività di docenza nei percorsi formativi previsti dal Piano Integrato d’Istituto……………………………;<br />
Visto <strong>il</strong> verbale del Gruppo Operativo di Piano della seduta del …………. e relativo alla valutazione<br />
comparativa dei curricola vitae;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. ……….., prot. n. ……… del …………… e relativo alla pubblicazione<br />
delle graduatorie definitive degli Esperti per l’assegnazione delle ore di lezione nel Piano<br />
Integrato d’Istituto annualità ……………..;<br />
Considerato che la S.V. è stata individuata all’interno del Piano Integrato quale “Esperto”<br />
per l’obiettivo xxxxxxxxxxxxxxxxxxx modulo xxxxxxxxxxxxxxxxxxx;<br />
Visto <strong>il</strong> curriculum vitae prodotto e acquisito agli atti;<br />
L’anno ……………, <strong>il</strong> ……del …… di …………. le parti costituite di cui ai punti 1 e 2<br />
concordano e stipulano <strong>il</strong> seguente articolato, di cui la premessa normativa è parte integrante:<br />
ART. 1<br />
Natura e scopo del presente contratto<br />
Tenuto conto che per la realizzazione dell’obiettivo xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx modulo<br />
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx, necessita la presenza di un esperto esterno;<br />
Visto <strong>il</strong> Piano di lavoro del Prof. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx acquisito prima dell’affidamento<br />
dell’incarico da cui risultano i contenuti, le modalità, i tempi e gli strumenti che garantiranno l’effettiva<br />
realizzazione di un processo formativo;<br />
Tenuto presente <strong>il</strong> Bando di selezione per l’individuazione degli esperti, pubblicizzato secondo<br />
tutte le modalità più idonee in ossequio a quanto previsto dal comma 6 bis dell’art. 7 del<br />
decreto legislativo 31/3/2001, n°165 e successive modificazioni;<br />
Vista la dichiarazione del Prof. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx inerente alla posizione del suo Status-giuridico-<br />
fiscale;<br />
Tenuto conto che lo stesso, da quanto r<strong>il</strong>evato dalla dichiarazione suddetta risulta essere:<br />
…………;<br />
72
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Art. 2<br />
(oggetto)<br />
Al Dirigente Scolastico spetta <strong>il</strong> compito di comunicare e vig<strong>il</strong>are in merito all’attuazione<br />
degli orientamenti deliberati dagli OO.CC., nonché gli obiettivi formativi raggiunti e la ricaduta<br />
positiva sui corsisti;<br />
L’Esperto si impegna al rispetto di quanto previsto dal Piano di lavoro.<br />
Art. 3<br />
Obblighi a carico dell’Esperto<br />
L’esperto si impegna:<br />
1. alla prestazione di n. ….. ore di docenza;<br />
2. a fornire specifiche attività prevista dall’obiettivo X azione X “XXXXXXXXXXXXX” per <strong>il</strong><br />
quale è stato individuato e risultante dalle competenze inserite nel proprio C.V.;<br />
3. a fornire <strong>il</strong> calendario delle prove di verifica; partecipare alle riunioni, definire <strong>il</strong> programma<br />
e la predisposizione di materiale di report sulle attività svolte nonché schede di osservazione.<br />
Per le verifiche finali, a dare informazioni inerenti ai dati relativi ai risultati delle esercitazioni, colloqui<br />
e test e valutazioni finali;<br />
4. l’esperto si impegna a seguire la programmazione dei percorsi formativi, collaborando<br />
con gli operatori dell’istituto quando sarà necessario;<br />
5. l’esperto si impegna al rispetto della temporizzazione delle attività prefissate, in piena<br />
cooperazione con <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore, individuato nella persona del Prof. XXXXXXXXXXXXXXXX;<br />
6. l’esperto si impegna ad inserire nel sistema di “Gestione del piano e di monitoraggio” i<br />
dati, che siano, chiaramente coerenti e completi;<br />
7. l’esperto si impegna e predispone, in collaborazione con <strong>il</strong> tutor, individuato nella persona<br />
del Prof. XXXXXXXXXXXXXXX una programmazione dettagliata dei contenuti degli interventi,<br />
che dovranno essere suddivisi in modelli corrispondenti a segmenti disciplinari e competenza<br />
da acquisire;<br />
8. l’esperto si impegna a svolgere azioni di monitoraggio o di b<strong>il</strong>ancio di competenza;<br />
9. l’esperto dà atto di essere stato posto a conoscenza che la prestazione per la quale è<br />
stato individuato è personale e in nessun caso può essere sostituto e né tanto meno potrà delegare;<br />
10. l’esperto si impegna alla sorveglianza dei beni patrimoniali e strumentali ut<strong>il</strong>izzati per la<br />
prestazione di proprietà dell’ Istituto XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX;<br />
11. l’esperto si impegna ad apporre la propria firma, in apposito registro, custodito dal tutor,<br />
per ogni presenza inerente alla sua prestazione.<br />
Art. 4<br />
Obblighi a carico del Dirigente<br />
Il dirigente scolastico:<br />
Visto <strong>il</strong> verbale del GOP (Gruppo Operativo di Piano) della seduta tenutasi in data.……….<br />
inerente alla comparazione dei curriculum per la selezione degli esperti;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n° ……del ………….. inerente alla determinazione<br />
dei compensi da attribuire agli esperti affidatari dell’attività di docenza;<br />
73
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
SI IMPEGNA<br />
per le attività oggetto del presente contratto a corrispondere all’Esperto l’importo omnicomprensivo<br />
pari ad € 80,00 (ottanta/00) per ogni ora di lezione. Tale importo si intende comprensivo di<br />
tutte le spese sostenute dall’Esperto per la realizzazione delle attività di cui al percorso formativo;<br />
degli oneri fiscali, di IVA se dovuta o qualsiasi altro onere comunque denominato.<br />
L’ammontare del compenso suddetto verrà pagato, soltanto se, attraverso la fase della liquidazione<br />
sarà stato verificato <strong>il</strong> rispetto delle condizioni del presente atto.<br />
Il compenso spettante sarà corrisposto: quando saranno assegnati i fondi per l’obiettivo<br />
oggetto del presente contratto.<br />
Art. 5<br />
Materiali didattici e dispense<br />
I materiali didattici, costituiti da: dispense, slides, audiocassette, video cassette, floppy disk,<br />
verranno fomiti dall’Esperto, nei modi suggeriti dalla programmazione didattica. La riproduzione<br />
di detta documentazione per ogni singolo allievo rimarrà a carico dell’Istituto XXXXXXXXXXXXXX.<br />
La produzione dei materiali didattici effettuata dagli allievi rimarrà proprietà dell’Istituto XXXXXXX.<br />
Art. 6<br />
Incompatib<strong>il</strong>ità<br />
L’esperto, come si evince dalla dichiarazione ai fini fiscali e non solo, di non trovarsi in nessun<br />
caso di incompatib<strong>il</strong>ità previsto dalle linee guida – Edizione 2009 – per i Programmi Operativi<br />
Nazionali per <strong>il</strong> periodo 2007/2013, ovvero:<br />
a) di non essere stato nominato tutor nell’obiettivo xx;<br />
b) di non far parte di nessun Nucleo di valutazione nominati dagli Uffici Scolastici regionali;<br />
c) di non far parte di nessuna Commissione di valutazione;<br />
d) di non partecipare al GOP in qualità di tutor d’obiettivo;<br />
e) di non essere, allo stesso tempo esperto e discente nello stesso obiettivo<br />
Art. 7<br />
Trattamento previdenziale<br />
Il presente contratto non da luogo ad alcun trattamento previdenziale ed assistenziale<br />
Art. 8<br />
Responsab<strong>il</strong>ità<br />
L’istituto è sollevato da qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità Civ<strong>il</strong>e contro infortuni o altro.<br />
Art. 9<br />
Certificazione fiscale<br />
Entro <strong>il</strong> termine stab<strong>il</strong>ito dalla normativa vigente all’Esperto sarà r<strong>il</strong>asciata la certificazione<br />
fiscale dei compensi e delle provvigioni, assoggettate a ritenuta alla fonte, ai sensi del’art. 4 del<br />
DPR 22 luglio 1998, n°322. L’esperto, se, esente da IVA ai sensi dell’art. 5 del DPR 26/10/1972,<br />
n°633, a sua volta r<strong>il</strong>ascerà al Dirigente la nota di addebito. Se l’importo della stessa dovesse<br />
74
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
essere superiore ad € 77,47, apporrà su di essa una marca da bollo pari ad € 1,81, così come<br />
previsto dall’art. 1, comma 2, lettera b) del DM 24 maggio 2005.<br />
Art.10<br />
Recesso<br />
Le parti convengono, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1373, 2227 e 2228 del C.C., che<br />
<strong>il</strong> Dirigente potrà recedere dal presente contratto qualora lo stesso ne ritenga inopportuna la sua<br />
conduzione a termine. Il Dirigente dovrà comunicare all’Esperto, per iscritto a mezzo lettera raccomandata<br />
con ricevuta di ritorno, la propria volontà di recedere dal contratto a decorrere dalla<br />
data di ricezione della comunicazione. Il contratto cesserà di produrre qualsivoglia effetto tra le<br />
parti con effetto immediato. All’Esperto sarà fatto salvo <strong>il</strong> compenso maturato rapportato alla<br />
quantità, espressa in ore, dell’attività espletata<br />
Art. 11<br />
Risoluzione del contratto<br />
Ai sensi e per gli effetti di quanto stab<strong>il</strong>ito dall’art. 1456 del c.c. le parti convengono che per<br />
le ipotesi contrattualmente stab<strong>il</strong>ite, la risoluzione di diritto del contratto opererà dalla data di ricezione<br />
da parte del soggetto inadempiente della comunicazione inviata a cura dell’altro contraente<br />
a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno;<br />
In caso di risoluzione del presente contratto l’Esperto dovrà far pervenire entro <strong>il</strong> termine<br />
indicato dal Dirigente tutte le informazioni ed i risultati dell’attività svolta fino alla data della risoluzione<br />
medesima<br />
Art. 12<br />
Sospensione delle attività<br />
In caso di urgenza è consentita al Dirigente la sospensione dell’attività<br />
Art. 13<br />
Registrazione<br />
Il presente contratto verrà registrato solo in caso d’uso in virtù dell’art.1 lettera b) della<br />
parte II della Tariffa Allegato A del DPR 26/4/86 n.131 per gli esperti liberi professionisti e dall’art.10<br />
della stessa norma per gli esperti aventi altro impiego lavorativo.<br />
Art. 14<br />
Foro competente<br />
Qualsiasi controversia relativa alla interpretazione, applicazione ed esecuzione del presente<br />
contratto è devoluta alla competenza del foro di cui all’art.1 (comma 1 ), articolo 5 (comma 1),<br />
art. 43 (commi 1,3,4 e 5) del R.D. 30/10/1933, n.611 e art.10 della legge 3 apr<strong>il</strong>e 1979, n°103;<br />
nella fattispecie, quello istituito presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato di xxxxxxxxxxxxx.<br />
Art.15<br />
(Trattamento dati sensib<strong>il</strong>i e privacy)<br />
Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati per-<br />
75
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
sonali, <strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />
rispetto delle norme di sicurezza.<br />
Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />
oralmente tutte le informazioni previste dall’art.13 del richiamato Decreto e le modalità di esercizio<br />
del diritto di accesso ai dati previste dall’art.7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati per l’istituto<br />
è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del sig. xxxxxxxxxxxxxxxxx.<br />
Art.16<br />
Pubblicità<br />
Il presente contratto è pubblicato all’albo dell’istituto. Inoltre secondo quanto disciplinato<br />
dal comma 54 dell’art. 3 della legge 24 dicembre 2007, n°244 (legge finanziaria 2008), gli estremi<br />
e l’oggetto del presente contratto, saranno pubblicati sul sito web dell’Istituto – xxxxxxxxxxxxx<br />
. Il Dirigente è consapevole che l’omessa pubblicazione costituisce <strong>il</strong>lecito disciplinare e determina<br />
per lo stesso, responsab<strong>il</strong>ità erariale.<br />
Art.17<br />
Titoli<br />
Il presente contratto sarà digitato all’Anagrafe delle prestazioni presso <strong>il</strong> MEF, in ossequio<br />
all’art.24 della legge 30 dicembre 1991, n°412. Successivamente <strong>il</strong> Dipartimento della Funzione<br />
Pubblica ha emanato le circolari 198 del 31 maggio 2001, n°10 del 18 dicembre 1998 e n°5 del<br />
29 maggio 1998.<br />
Art. 18<br />
Registrazione<br />
Il presente contratto sarà registrato nel registro dei contratti previsto dall’art. 29 lettera g)<br />
del decreto 44/01 e successive modificazioni.<br />
Art. 19<br />
Clausola di salvaguardia<br />
Per quanto non espressamente previsto nel presente atto, le parti fanno rinvio all’articolo<br />
2222 e seguenti del codice civ<strong>il</strong>e,e alle normative comunitarie, statali e regionali vigenti in materia.<br />
Art. 20<br />
Allegati<br />
Il presente contratto è corredato da:<br />
1. curriculum vitae dell’esperto;<br />
2. dichiarazione inerente lo status fiscale e delle incompatib<strong>il</strong>ità.<br />
Il presente contratto è stato scritto, letto e sottoscritto liberamente dalle parti costituitesi in<br />
data XXXXX presso l’ufficio del Dirigente dell’ Istituto XXXXXXXXXXXXXXX.<br />
Lo stesso è redatto in quattro copie, composte da n° X (XXXXX) pagine che sono state siglate<br />
dal Dirigente e dall’Esperto.<br />
L’esperto Il Dirigente Scolastico<br />
(………………………….) (………………………. )<br />
76
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Al Prof. (Tutor d’aula)<br />
...............................................................<br />
SEDE<br />
ALL’ALBO<br />
SEDE<br />
Vista la nota prot.n. ……. del …………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della<br />
Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e<br />
strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />
dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />
alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />
2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico………………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data………….. e<br />
la trasmissione cartacea all’USR…….. <strong>il</strong>…………….. con prot. n. ……..;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. …….. del ………….., relativa all’avvio delle procedure del piano integrato<br />
– annualità ………;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ……. del…………….. di inserimento nel Programma<br />
Annuale…….. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto<br />
codice nazionale ……………… di € ……………;<br />
Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ….…. del …………… di ratifica del decreto<br />
n. ….., prot.n. …….. del ……………. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon<br />
annualità…….. nel Programma Annuale …………………;<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e ss.mm.ii.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />
Valutatore e Tutor (prot. n° ……. del ………….), e degli Esperti …………………, e<br />
stab<strong>il</strong>iti dal collegio dei docenti con delibera n°…. del ………..;<br />
77
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. …….. prot. n. …… del ……… con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate<br />
le graduatorie definitive di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor/Esperti;<br />
Considerato <strong>il</strong> curriculum vitae prodotto e acquisito agli atti;<br />
INCARICA<br />
per prestazione quale Tutor<br />
Cognome e Nome xxx<br />
Luogo e data di nascita xxx<br />
Codice fiscale xxx<br />
Qualifica xxx<br />
Residenza e domic<strong>il</strong>io xxx<br />
Amministrazione di appartenenza xxx<br />
e conviene e stipula quanto segue:<br />
ART. 1<br />
Condizioni generali<br />
Le premesse costituiscono parte integrante della presente scrittura.<br />
Il Tutor si obbliga a svolgere la prestazione descritta al successivo art. 2, in funzione delle<br />
esigenze organizzative, di tempo, di luogo e di risultato indicate dal Dirigente.<br />
La prestazione lavorativa oggetto della presente dovrà essere resa presso l’Istituto ………<br />
…………………………………………..<br />
Il Tutor dovrà svolgere la prestazione in coerenza alle indicazioni programmatiche generali<br />
ed alle direttive specifiche contenute nelle Istruzioni per la Gestione dei Piani Integrati e secondo<br />
le indicazioni impartite dal G.O.P.<br />
Il Tutor durante l’espletamento del presente incarico dovrà, secondo quanto previsto dal<br />
punto 7.6 delle Disposizioni e istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi<br />
Strutturali Europei 2007/2013 – Edizione 2009 – prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.2009, svolgere<br />
in particolare le seguenti funzioni:<br />
– predispone, in collaborazione con l’esperto, una programmazione dettagliata dei contenuti<br />
dell’intervento, che dovranno essere suddivisi in moduli corrispondenti a segmenti disciplinari e<br />
competenze da acquisire;<br />
– cura che nel registro didattico e di presenza vengano annotate le presenze e le firme dei<br />
partecipanti, degli esperti e la propria, l’orario d’inizio e fine della lezione;<br />
– accerta l’avvenuta comp<strong>il</strong>azione della scheda allievo, la stesura e la firma del patto formativo;<br />
– segnala in tempo reale se <strong>il</strong> numero dei partecipanti scende di oltre un terzo del minimo<br />
o dello standard previsto;<br />
– cura <strong>il</strong> monitoraggio fisico del corso, contattando gli alunni in caso di assenza ingiustificata;<br />
– si interfaccia con gli esperti che svolgono azione di monitoraggio o di b<strong>il</strong>ancio di competenza,<br />
accertando che l’intervento venga effettuato;<br />
78
– mantiene <strong>il</strong> contatto con i Consigli di Classe di appartenenza dei corsisti per monitorare<br />
la ricaduta dell’intervento sul curriculare;<br />
– inserisce nella piattaforma di gestione ANSAS ex INDIRE tutti i dati riguardanti la programmazione<br />
didattica, gli obiettivi, gli esiti delle verifiche secondo le modalità previste dalla<br />
piattaforma<br />
ART. 2<br />
Prestazione<br />
Il Tutor si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente incarico nel periodo<br />
dal………………… e sino alla chiusura del progetto sulla piattaforma “Gestione degli interventi”<br />
ANSAS, senza possib<strong>il</strong>ità alcuna di cessione a terzi, che verranno compensate come di seguito<br />
specificato:<br />
Tipologia dell’attività<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Monte Ore Importo orario Totale lordo<br />
assegnato omnicomprensivo complessivo<br />
TUTOR – xxxxxxxxxxxxxxxxx xx € xx,xx Xxx,xx<br />
ART. 3<br />
Compenso<br />
Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />
è omnicoprensivo di tutti gli oneri fiscali, previdenziali ed assicurativi nonché dell’IVA in<br />
caso di fatturazione, se dovuta.<br />
La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />
comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />
della normativa di cui sopra..<br />
Nulla sarà dovuto al Commissionario da parte dell’ Istituto……. anche per le attività già<br />
svolte nell’ipotesi di revoca del finanziamento ed in tutte quelle circostanze in cui non sarà possib<strong>il</strong>e<br />
portare a termine l’attuazione dell’intervento formativo.<br />
I compensi erogati con <strong>il</strong> presente incarico non danno luogo ad alcun trattamento assistenziale<br />
e/o previdenziale né a trattamenti di fine rapporto.<br />
Nell’eventualità di mancata prestazione d’opera a causa di fenomeni non imputab<strong>il</strong>i all’Amministrazione<br />
verranno rimborsate all’esperto le solo spese effettivamente sostenute.<br />
ART. 4<br />
Pagamenti<br />
Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />
al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />
del finanziamento da parte del Ministero e compatib<strong>il</strong>mente con la liquidità di cassa<br />
dell’Istituto.<br />
ART. 5<br />
Documentazione<br />
La validità del presente contratto e la corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla<br />
prestazione, sono vincolati alla presentazione da parte del tutor di tutta la richiesta documentazione<br />
.<br />
79
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
ART. 6<br />
Risoluzione del rapporto<br />
Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico con effetto immediato a mezzo di comunicazione<br />
fatta con lettera raccomandata con avviso di ricezione, in caso di inadempimento<br />
alle prestazioni di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />
Il tutor non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte salve gravi e documentati<br />
motivi personali e/o di salute. In caso di recesso all’esperto verrà corrisposto un compenso<br />
commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />
ART. 7<br />
Sospensione del Corso<br />
In caso di urgenza e necessità, è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />
ART. 8<br />
Incompatib<strong>il</strong>ità<br />
Il Tutor posto a conoscenza degli artt. 75 e 76 del D.P.R. 28/12/2000 n° 445 e successive<br />
modificazioni inerenti alla perdita di benefici e delle sanzioni previste per le dichiarazioni mendaci<br />
dichiara di non trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatib<strong>il</strong>ità previste dal punto 10 delle<br />
Disposizioni e istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei<br />
2007/2013 – Edizione 2009 – prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.20091 .<br />
ART. 9<br />
Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />
Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati personali,<br />
<strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />
rispetto delle norme di sicurezza.<br />
Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />
oralmente tutte le informazioni previste dall’art.13 del richiamato Decreto e le modalità di esercizio<br />
del diritto di accesso ai dati previste dall’art. 7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati per l’istituto<br />
è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del Sig. ………………………….<br />
ART. 10<br />
Oneri<br />
Sono a carico del tutor tutte le spese di stipulazione del presente incarico nonché quelle fiscali,<br />
se dovute, secondo le leggi vigenti.<br />
Il presente contratto è. soggetto a registrazione in caso d’uso. Le disposizioni di riferimento<br />
sono l’art. 1, lett. b della parte II della Tariffa all. A al D.P.R. 26 apr<strong>il</strong>e 1986, n. 131 per gli esperti<br />
liberi professionisti, l’art. 10 per gli esperti non liberi professionisti.<br />
ART. 11<br />
Controversie<br />
In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />
rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />
dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />
In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />
80
Per quanto non espressamente previsto dalla presente scrittura si rimanda alle disposizioni<br />
del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />
ART. 12<br />
Pubblicità<br />
Il presente incarico è pubblicato all’Albo dell’Istituto in data odierna ed avverso allo stesso,<br />
ai sensi del comma 7 dell’art. 14 del DPR 8 marzo n° 275, e successive modificazioni, è ammesso<br />
reclamo al Dirigente Scolastico entro quindici giorni dalla data di pubblicazione. Trascorso tale<br />
termine l’atto diventa definitivo e potrà essere impugnato soltanto con ricorso da inoltrare al Giudice<br />
Unico, previo obbligatorio tentativo di conc<strong>il</strong>iazione, secondo quanto previsto dagli artt. 63<br />
e seguenti del D.Lgs. n. 165 del 30/03/2001 e successive modificazioni.<br />
Letto, approvato e sottoscritto.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Il Tutor Il Dirigente Scolastico<br />
(………………………….) (………………………. )<br />
1 Nessun dirigente scolastico o docente di una istituzione scolastica che abbia presentato Piani relativi al PON per<br />
l’anno in corso potrà far parte, a qualsiasi titolo, dei Nuclei di valutazione nominati dagli Uffici Scolastici Regionali. Parimenti<br />
nessun componente delle Commissioni di valutazione potrà svolgere funzioni di esperto o docente nelle varie<br />
attività previste all’interno delle voci dei piani oggetto di valutazione. I componenti dei Nuclei di valutazione sono tenuti<br />
a r<strong>il</strong>asciare esplicita dichiarazione in merito.<br />
Agli Ispettori tecnici, collocati sia presso l’Amministrazione centrale che presso le sue strutture territoriali, non possono<br />
essere affidati – a motivo delle funzioni istituzionalmente loro attribuite - incarichi di consulenza, progettazione, docenza,<br />
valutazione, all’interno dei progetti. Tale incompatib<strong>il</strong>ità non sussiste, ovviamente, per i compiti d’ufficio e per le azioni di<br />
sostegno, supporto e valutazione realizzate nell’ambito dell’Asse III per l’obiettivo specifico di tale Asse, ed in tutti gli altri<br />
casi in cui sia autorizzato dall’Autorità di Gestione. Il personale, interno e/o esterno alle istituzioni scolastiche, che svolga<br />
in qualsiasi forma funzioni di collaudo per forniture e/o servizi non può aver svolto o svolgere funzioni di progettazione,<br />
direzione, gestione, esecuzioni lavori per lo stesso Piano Integrato. (cfr. R.D. 827/1924, capo V). I dipendenti dell’Amministrazione<br />
centrale o periferica che svolgono funzioni di verifica e controllo non possono, parimenti, in ragione delle loro<br />
funzioni essere nominati quali esperti nella realizzazione dei Piani Integrti d’Istituto a cofinanziamento Europeo. Ovviamente,<br />
in quanto direttamente coinvolti nelle attività di controllo di II Livello, i revisori dei conti non possono, in alcun<br />
caso, svolgere funzioni o ruoli allo’interno del Piano Integrato d’istituto. Al personale dell’Amministrazione, ad eccezione<br />
delle attività disposte dall’Autorità di Gestione e dall’Amministrazione nell’ambito delle azioni di supporto tecnico di cui<br />
agli Obiettivo I ed L, è fatto divieto di effettuare attività quali: formazione, informazione, ecc. presso le Istituzioni scolastiche<br />
a carico dei Piani approvati nell’ambito del PON “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”. Il Dirigente scolastico non può svolgere<br />
attività di esperto e di tutor nei percorsi formativi previsti dal Piano Integrato di Istituto. Il fac<strong>il</strong>itatore ed <strong>il</strong> referente per<br />
la valutazione, selezionati sulla base delle comprovate conoscenze e competenze specifiche richieste dal ruolo e sulla<br />
base del Curriculum Vitae presentato, possono essere nominati in qualità di tutor nei moduli di formazione. Non possono<br />
assumere, invece, l’incarico da esperto. Parimenti, qualora incaricati in qualità di tutor nei moduli in tale veste non possono<br />
essere chiamati nel GOP come tutor d’obiettivo. Nei casi in cui <strong>il</strong> progetto sia costituito da un solo modulo e pertanto non<br />
vi sia altra possib<strong>il</strong>ità di scelta del tutor d’obiettivo, <strong>il</strong> referente per la valutazione, <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore ed <strong>il</strong> DSGA (qualora nominato<br />
tutor nell’Obiettivo/Azione B9), già parte di diritto nel Gruppo Operativo di Piano, possono rappresentare <strong>il</strong> Progetto in<br />
questione anche nella veste di Tutor d’obiettivo senza che questo comporti alcuna specifica ulteriore retribuzione. Nell’ambito<br />
dello stesso modulo nessuno operatore (esperto/tutor) può essere iscritto come corsista. Ovviamente, invece,<br />
<strong>il</strong> Referente per la valutazione, <strong>il</strong> Fac<strong>il</strong>itatore ed i tutor dei vari moduli possono partecipare, in qualità di corsisti, ai percorsi<br />
di formazione dell’Obiettivo B e D destinati al personale docente. Si precisa che, nulla osta da parte di questo Ufficio che,<br />
in presenza di specifica autorizzazione da parte del Dirigente scolastico della scuola di servizio, i docenti incaricati nel<br />
ruolo di tutor, fac<strong>il</strong>itatore e referente per la valutazione completino <strong>il</strong> loro incarico residuale anche se, per trasferimento<br />
o altro, perdono la loro titolarità di servizio presso l’istituzione scolastica di riferimento nel dato anno. Le persone, infine,<br />
incaricate della valutazione dei curricula per la nomina delle risorse umane necessarie alla realizzazione del Piano non<br />
possono essere nel contempo candidate nello stesso processo di selezione.<br />
81
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Al Sig. ....................................................<br />
Collaboratore Scolastico<br />
- Sede<br />
Vista la nota prot.n. ………….. del ……………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />
e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa<br />
alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />
relative al Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 –<br />
finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ……………………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />
la trasmissione cartacea all’USR ………. a <strong>il</strong> ……………… con prot. n. ………;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. …… del ……………., relativa all’avvio delle procedure del Piano Integrato<br />
d’Istituto, anno scolastico…..;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …….. del …………… di inserimento nel Programma<br />
Annuale ……… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto<br />
codice nazionale XXXXXXXXXXXXXXXX;<br />
Vista la delibera n………. del…………….. del Consiglio d’Istituto di ratifica del Provvedimento<br />
prot. n. …….. del ……………… di inserimento nel Programma Annuale ……………<br />
del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />
XXXXXXXXXXXXXXXX<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e s.m.i.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Vista la delibera del Collegio Docenti n°…. del……………….;<br />
Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………………..;<br />
Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti xxxxxxxxxxxxxxxxxx relativamente<br />
alla voce “area organizzativo gestionale”<br />
82
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
CONFERISCE<br />
al Sig. xxxxxxxxxxxxxxxxx nato a xxxxxxxxx, <strong>il</strong> …………….., C.F. ………………, in servizio<br />
presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Assistente Amministrativo, l’incarico di<br />
responsab<strong>il</strong>e della cura e della tenuta di tutti gli atti amministrativi che saranno prodotti per la<br />
realizzazione del processo formativo previsto:<br />
PON “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” - ANNUALITA’ 2007 – 2013<br />
Codice del Progetto Obiettivo Azione Ore<br />
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx x x xx<br />
Secondo quanto previsto dal punto 11 delle Linee Guida 2009, al Sig. .....................................<br />
sarà corrisposto un compenso orario lordo dipendente pari ad € 14,50. Le ore dovranno essere<br />
prestate oltre l’orario di servizio e non in concomitanza con lo svolgimento di altro percorso formativo,<br />
a cui la S.V. potrebbe partecipare quale discente.<br />
Le predette ore devono essere preventivamente concordate con <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />
e amministrativi.<br />
Il compenso spettante sarà corrisposto quando saranno assegnati i fondi per l’obiettivo oggetto<br />
del presente contratto.<br />
Il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx, durante l’espletamento dell’incarico, dovrà:<br />
• curare i rapporti con <strong>il</strong> tutor;<br />
• predisporre ed inviare le convocazioni di inizio delle attività a tutti i membri partecipanti<br />
al Piano Integrato di Istituto;<br />
• predisporre gli incarichi per <strong>il</strong> tutor, operante all’interno del Piano Integrato d’Istituto secondo<br />
<strong>il</strong> modello predisposto dal Direttore sga xxxxxxxxxxxxxxxxxx;<br />
• raccogliere le richieste di materiale di consumo e predisporne la consegna dello stesso,<br />
curandone la trascrizione delle schede di carico e consegna ai corsisti da far controfirmare per<br />
avvenuta ricevuta dagli allievi;<br />
• assicurarsi che, una volta avvenuto <strong>il</strong> pagamento agli esperti, <strong>il</strong> contratto stipulato con<br />
essi sia registrato all’Anagrafe delle Prestazioni, secondo quanto previsto dall’art. 24 della Legge<br />
n° 412/91 e Circolari applicative;<br />
• archiviare tutti gli ulteriori atti che saranno acquisiti per ogni obiettivo, tenendo presente<br />
le sequenze delle Piste di controllo previste dal punto 13, pagina 49, delle Disposizioni e Istruzioni<br />
per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – Edizione<br />
2009 – Prot. n. AOODGAI/ 749 del 06 febbraio 2009.<br />
Lo stesso si impegna, salvo impedimenti non dipendenti dalla propria volontà, di assicurare<br />
l’espletamento di tutte le attività previste dal presente incarico.<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
Firma per accettazione ( xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx )<br />
L’Assistente Amministrativo<br />
( xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx )<br />
83
(Trattamento dati sensib<strong>il</strong>i e privacy)<br />
Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati personali,<br />
<strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />
rispetto delle norme di sicurezza.<br />
Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto, le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />
oralmente tutte le informazioni previste dall’art.13 del richiamato Decreto e le modalità di<br />
esercizio del diritto di accesso ai dati previste dall’art.7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati<br />
per l’Istituto è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del Sig. xxxxxxxxxxxxxx.<br />
Firma per accettazione<br />
L’Assistente Amministrativo<br />
( xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx )<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
84
Prot. n. ........................<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
INTESTAZIONE SCUOLA<br />
IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
Al Sig. ....................................................<br />
Collaboratore Scolastico<br />
- Sede<br />
Vista la nota prot.n. ………….. del ……………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />
e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />
e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa<br />
alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />
relative al Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 –<br />
finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ………………..;<br />
Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ……………<br />
. e la trasmissione cartacea all’USR………. a <strong>il</strong> …………… con prot. n. ……;<br />
Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />
per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />
Roma - nota prot. n. …… del ……………., relativa all’avvio delle procedure del Piano Integrato<br />
d’Istituto, anno scolastico……………..;<br />
Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …….. del ……………… di inserimento nel Programma<br />
Annuale …… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto<br />
codice nazionale XXXXXXXXXXXXXXXX;<br />
Vista la delibera n……. del…………….. del Consiglio d’Istituto di ratifica del Provvedimento<br />
prot. n. …….. del ……………… di inserimento nel Programma Annuale ……………<br />
del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />
XXXXXXXXXXXXXXXX<br />
Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />
Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />
2009 e s.m.i.;<br />
Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />
pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />
di applicazione;<br />
Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />
2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />
costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />
nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />
Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />
Vista la delibera del Collegio Docenti n° …. del……………….;<br />
Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………………..;<br />
Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti xxxxxxxxxxxxxxxxxx relativamente<br />
alla voce “area organizzativo gestionale”<br />
85
CONFERISCE<br />
a) al Sig. ……………………………………… nato a ………………….., <strong>il</strong> ………….,<br />
C.F. ……………………… in servizio presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Collaboratore<br />
scolastico, l’incarico di VIGILANZA per la realizzazione del processo formativo previsto:<br />
Obiettivo X Azione X cod. X-X-XXX-XXXX-XXXX per complessive ore …..<br />
b) Secondo quanto previsto dal punto 11 delle Linee Guida 2009, al Sig. ……………….<br />
sarà corrisposto un compenso orario lordo dipendente tabellare pari ad € 12,50. Le ore dovranno<br />
essere prestate oltre l’orario di servizio e non in concomitanza con lo svolgimento di altro percorso<br />
formativo.<br />
c) <strong>il</strong> Sig. ………………………………… durante l’espletamento dell’incarico dovrà:<br />
– fornire accoglienza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e<br />
successivi all’orario delle attività didattiche;<br />
– fornire vig<strong>il</strong>anza sugli alunni;<br />
– fornire custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici;<br />
– collaborare con i docenti<br />
Lo stesso si impegna, salvo impedimenti non dipendenti dalla propria volontà, di assicurare<br />
l’espletamento di tutte le attività previste dal presente incarico.<br />
Firma per accettazione<br />
Il collaboratore scolastico<br />
(…………………………….)<br />
Il Dirigente Scolastico<br />
( …………………… )<br />
(Trattamento dati sensib<strong>il</strong>i e privacy)<br />
Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati personali,<br />
<strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />
rispetto delle norme di sicurezza.<br />
Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />
oralmente tutte le informazioni previste dall’art. 13 del richiamato Decreto e le modalità di<br />
esercizio del diritto di accesso ai dati previste dall’art. 7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati<br />
per l’Istituto è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del Sig. ……………..<br />
Il collaboratore scolastico<br />
(………………………….)<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
86
Attività<br />
Integrazione<br />
P.O.F. (se già elaborato<br />
dal Collegio<br />
dei Docenti e<br />
adottato dal Consiglio<br />
d'Istituto<br />
Provvedimento di<br />
formale assunzione<br />
al Programma<br />
Annuale<br />
dei finanziamenti<br />
PON FSE<br />
Provvedimento di<br />
formale assunzione<br />
al Programma<br />
Annuale<br />
dei finanziamenti<br />
PON FSE<br />
Provvedimento di<br />
formale assunzione<br />
al Programma<br />
Annuale<br />
dei finanziamenti<br />
PON FSE<br />
Comunicazione:<br />
Informazione,<br />
Pubblicità,<br />
Trasparenza<br />
Criteri di selezione:<br />
Alunni partecipanti,<br />
Esperti,<br />
Tutor aula, Tutor<br />
obiettivo, Valutatore,<br />
Fac<strong>il</strong>itatore<br />
Organo<br />
Interessato<br />
COLLEGIO<br />
DEI DOCENTI<br />
CONSIGLIO<br />
D'ISTITUTO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRETTORE<br />
SGA<br />
CONSIGLIO<br />
D'ISTITUTO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
COLLEGIO<br />
DEI DOCENTI<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
SINTESI ATTIVITÀ<br />
Istituzione<br />
Scolastica<br />
Firma Bando<br />
Dirigente<br />
Scolastico<br />
SCHEDA<br />
FINANZIARIA<br />
(Mod. G)<br />
Codice di azione<br />
assegnato<br />
Primo Consiglio<br />
d'Istituto dopo<br />
provvedimento<br />
del Dirigente<br />
Scolastico<br />
Curare l'informazione<br />
sulle azioni<br />
programmate<br />
Pubblicizzare i finanziamentidell'Unione<br />
Europea<br />
Rendere ogni interventotrasparente<br />
a tutti.<br />
87<br />
Normativa<br />
di riferimento<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai<br />
Fondi Strutturali<br />
Europei<br />
Art. 60, lettera d),<br />
Regolamento<br />
(CE) 1083/2006;<br />
Art. 6, comma 4,<br />
D.I. n. 44/2001<br />
Art. 2, comma 6,<br />
D.I. N. 44/2001;<br />
Art. 6, comma 4,<br />
D.I. n. 44/2001<br />
Articoli 8 e 9 del<br />
Regolamento<br />
(CE) n.<br />
1828/2006<br />
Articolo 40 del<br />
D.I. n. 44/2001<br />
OUTPUT<br />
ALBO E SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO E SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
INSERIMENTO<br />
NEL SOFTWARE<br />
GESTIONALE DI<br />
"CONTABILITA"<br />
DELLA NUOVA<br />
SCHEDA DI<br />
PROGETTO E<br />
STAMPA MODD.<br />
F e G<br />
ALBO E SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
PERSONALE<br />
DELLA SCUOLA;<br />
ALUNNI E FAMI-<br />
GLIE; SOCIETA'<br />
CIVILE PRE-<br />
SENTE SUL TER-<br />
RITORIO (Enti<br />
Locali,<br />
Associazioni e<br />
Imprese, Centri<br />
per l'Impiego)<br />
ALBO E SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
NOTE e ALLEGATI<br />
(Format)<br />
All. 1 format<br />
"Provvedimento<br />
del Dirigente<br />
Scolastico"<br />
All. 2 format<br />
"Delibera<br />
Consiglio Istituto"<br />
All. 3 format<br />
"Comunicazione<br />
interna ed<br />
esterna"
Criteri di scelta<br />
Esperti, Tutor<br />
aula, Tutor obiettivo,<br />
Valutatore,<br />
Fac<strong>il</strong>itatore e limite<br />
massimo dei<br />
compensi<br />
attribuib<strong>il</strong>i<br />
Formalizzazione<br />
incarico Dirigente<br />
Scolastico quale<br />
Responsab<strong>il</strong>e dell'attivitàcomplessiva<br />
di direzione e<br />
coordinamento<br />
del PON FSE<br />
Formalizzazione<br />
incarico Direttore<br />
s.g.a. quale Responsab<strong>il</strong>e<br />
delle<br />
attività amministrativo<br />
contab<strong>il</strong>i<br />
per la realizzazione<br />
PON FSE<br />
DECRETO GOP<br />
PROVVISORIO -<br />
specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />
BANDO<br />
INTERNO PER<br />
TUTOR AULA,<br />
TUTOR<br />
OBIETTIVO,<br />
FACILITATORE E<br />
VALUTATORE,<br />
TENENDO CONTO<br />
DEI CRITERI<br />
STABILITI DAGLI<br />
OO.CC.<br />
BANDO<br />
AD EVIDENZA<br />
PUBBLICA PER<br />
ESPERTI,<br />
TENENDO CONTO<br />
DEI CRITERI<br />
STABILITI DAGLI<br />
OO.CC.<br />
CONSIGLIO<br />
D'ISTITUTO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
G.O.P.<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Il Direttore sga<br />
predispone<br />
l'incarico<br />
Il Direttore sga<br />
predispone<br />
l'incarico<br />
Il Direttore sga<br />
predispone <strong>il</strong> decreto<br />
di nomina<br />
GOP provvisorio<br />
88<br />
Articoli 33 e 40<br />
del D.I.<br />
n. 44/2001<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai Fondi<br />
Strutturali<br />
Europei<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai Fondi<br />
Strutturali<br />
Europei<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai Fondi<br />
Strutturali<br />
Europei<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai Fondi<br />
Strutturali<br />
Europei<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO -<br />
BANDO AD<br />
EVIDENZA<br />
PUBBLICA<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
All. 4 format<br />
"Incarico<br />
Dirigente<br />
Scolastico"<br />
All. 5 format<br />
"Incarico Direttore<br />
s.g.a."<br />
All. 6 format<br />
"Decreto GOP<br />
provvisorio"
VALUTAZIONE<br />
CURRICULA<br />
TUTOR AULA,<br />
TUTOR<br />
OBIETTIVO,<br />
FACILITATORE,<br />
VALUTATORE ED<br />
ESPERTI<br />
ESTERNI<br />
DECRETO<br />
PUBBLICAZIONE<br />
GRADUATORIE<br />
PROVVISORIE<br />
TUTOR AULA,<br />
TUTOR<br />
OBIETTIVO,<br />
FACILITATORE,<br />
VALUTATORE,<br />
ESPERTI<br />
DECRETO<br />
PUBBLICAZIONE<br />
GRADUATORIE<br />
DEFINITIVE<br />
TUTOR AULA,<br />
TUTOR<br />
OBIETTIVO,<br />
FACILITATORE,<br />
VALUTATORE,<br />
ESPERTI<br />
DECRETO GOP<br />
DEFINITIVO -<br />
specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />
INCARICHI<br />
FACILITATORE,<br />
VALUTATORE E<br />
TUTOR<br />
D'OBIETTIVO<br />
SELEZIONE<br />
ALLIEVI SE-<br />
CONDO I CRITERI<br />
STABILITI DAGLI<br />
OO.CC.<br />
G.O.P.<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Verbale Analisi<br />
Comparativa<br />
Candidature<br />
Il Direttore sga<br />
predispone <strong>il</strong> decreto<br />
di nomina<br />
GOP definitivo<br />
Il Direttore sga<br />
predispone i contratti<br />
di Fac<strong>il</strong>itatore,<br />
Valutatore e<br />
Tutor d'Obiettivo<br />
89<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative<br />
cofinanziate dai<br />
Fondi Strutturali<br />
Europei<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative<br />
cofinanziate dai<br />
Fondi Strutturali<br />
Europei<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai Fondi<br />
Strutturali<br />
Europei<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai Fondi<br />
Strutturali<br />
Europei<br />
Disposizioni ed<br />
Istruzioni per<br />
l'attuazione delle<br />
iniziative cofinanziate<br />
dai Fondi<br />
Strutturali<br />
Europei<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
All. 7 format<br />
"Decreto graduatorie<br />
provvisorie"<br />
All. 8 format<br />
"Decreto<br />
graduatorie<br />
definitive"<br />
All. 9 format<br />
"Decreto GOP<br />
definitivo"<br />
All. 10 format<br />
"Incarichi<br />
Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor<br />
Obiettivo"<br />
All. 11 format<br />
"Verbale<br />
Selezione Allievi"
DETERMINA<br />
COMPOSIZIONE<br />
GRUPPO CLASSE<br />
CONTRATTI<br />
TUTOR AULA -<br />
ESPERTI<br />
CONTRATTI<br />
PERSONALE<br />
A.T.A.<br />
PREPARAZIONE<br />
PIATTAFORMA<br />
GESTIONE DEGLI<br />
INTERVENTI<br />
AVVIO ATTIVITA'<br />
FORMATIVE<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
DIRIGENTE<br />
SCOLASTICO<br />
FACILITATORE /<br />
TUTOR AULA/<br />
ESPERTO<br />
TUTOR AULA/<br />
ESPERTO<br />
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
90<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
ALBO - SITO<br />
WEB ISTITUTO<br />
All. 12 format<br />
"Decreto Dirigente<br />
Gruppo Classe"<br />
All. 13 format<br />
"Contratti Tutor<br />
aula / Esperti"<br />
All. 14 format<br />
"Incarichi<br />
Personale A.T.A."
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
Guida all’espletamento<br />
dei principali adempimenti<br />
GESTIONE E AMMINISTRAZIONE DELLE RISORSE<br />
Attività Norme Note<br />
Gestione<br />
finanziaria<br />
Attività<br />
contrattuale<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n.<br />
7432 del 22/11/2012 – Nota<br />
prot. n. 7335 del 20/11/2012<br />
- AF 2012<br />
M.E.F./R.G.S. – Circolare n.<br />
34 del 16/11/2012<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n.<br />
7169 del 13 novembre 2012<br />
– Attuazione art. 7, commi<br />
33-34, del Decreto legge n.<br />
95/2012, convertito, con<br />
modificazioni, nella Legge n.<br />
135 /2012<br />
M.I.U.R. – Avviso prot. n.<br />
7077 del 09/11/2012<br />
M.I.U.R. – M.E.F. – Circolare<br />
n. 32 prot. n. 88259 del<br />
31/10/2012<br />
A.V.C.P. – Determinazione n.<br />
4 del 10/10/2012<br />
Avviso sollecito richiesta trasmissione dati modello I rendiconto<br />
progetti/attività – Aggiornato al mese di ottobre 2012<br />
Assoggettamento delle Istituzioni scolastiche al sistema di<br />
Tesoreria unica ai sensi dell’articolo 7, commi 33 e 34, del<br />
Decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni,<br />
nella Legge 7 agosto 2012, n. 135<br />
Assoggettamento al sistema di Tesoreria Unica delle Istituzioni<br />
Scolastiche ed Educative Statali – Codice IBAN<br />
Attuazione art 7, commi 33-34, del Decreto legge n.<br />
95/2012, convertito, con modificazioni, nella Legge n.<br />
135/2012. – Assoggettamento al sistema di Tesoreria Unica<br />
delle Istituzioni Scolastiche ed Educative Statali<br />
Attuazione dell’articolo 7, commi 33 e 34, del Decreto legge<br />
n. 95/2012, convertito, con modificazioni, nella Legge<br />
135/2012 – Assoggettamento al sistema di tesoreria unica<br />
delle istituzioni scolastiche ed educative statali<br />
BANDO‐ TIPO - Indicazioni generali per la redazione dei<br />
bandi di gara ai sensi degli articoli 64, comma 4 ‐ bis e 46,<br />
comma 1 ‐ bis, del Codice dei contratti pubblici<br />
91
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
GESTIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DEL PERSONALE<br />
Attività Norme Note<br />
Gestione<br />
giuridica del<br />
personale a<br />
T.I.<br />
Trattamento<br />
economico<br />
Gestione<br />
assenze<br />
Gestione<br />
graduatorie e<br />
reclutamento<br />
Gestione<br />
cessazioni<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n. 2989<br />
del 06/11/2012<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n. 8887<br />
del 23/11/2012<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n. 5120<br />
del 21/11/2012<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n. 7321<br />
del 13 novembre 2012<br />
INPS – Messaggio n. 18515<br />
del 13/11/2012<br />
INPS – Messaggio n. 17297<br />
del 24/10/2012 – Istruzioni<br />
Operative DMA 2 di cui alla<br />
Circolare n. 105 del 7 agosto<br />
2012<br />
Funzione Pubblica – Parere<br />
prot. n. 44274 del<br />
05/11/2012<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n. 9039<br />
del 28/11/2012<br />
M.I.U.R. – Avviso del<br />
27/11/2012<br />
M.I.U.R. – Avviso del<br />
23/11/2012 – D.D.G. n. 82<br />
del 24 settembre 2012<br />
M.I.U.R. – Nota prot. n. 8879<br />
del 23/11/2012<br />
INPS – Messaggio n. 18296<br />
del 09/11/2012<br />
Insegnamento della religione cattolica – DPR 20 agosto<br />
2012, n. 175 – “Esecuzione dell’intesa tra <strong>il</strong> Ministro dell’Istruzione,<br />
dell’università e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della<br />
Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione<br />
cattolica nelle scuole pubbliche, firmata <strong>il</strong> 28 giugno<br />
2012″<br />
Posizioni economiche personale ATA – Richiesta per nuove<br />
graduatorie – Nomine in a.s. 2013/14 su disponib<strong>il</strong>ità al 1°<br />
settembre 2013<br />
Supplenti brevi e saltuari – Gestione transitoria adempimenti<br />
amministrativi - Confluenza della DMA (DMA 2) nel flusso<br />
UNIEMENS<br />
Determinazione compensi in materia di esami di Stato<br />
Aggiornamento procedura Uniemens per denunce contributive<br />
e retributive degli Enti Pubblici “ListaPosPA” (ex<br />
DMA)<br />
Gestione e comp<strong>il</strong>azione delle denunce mens<strong>il</strong>i ai sensi dell’art.<br />
44, comma 9, del Decreto legge 30 settembre 2003,<br />
n. 269, convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326 –<br />
Modalità di comunicazione dei dati per la valorizzazione della<br />
posizione assicurativa, per <strong>il</strong> calcolo del dovuto contributivo<br />
e per la costituzione e alimentazione delle posizioni di previdenza<br />
complementare degli Enti ed Amministrazioni,<br />
Aziende iscritti alla Gestione ex INPDAP. Confluenza della<br />
DMA 2 nel flusso UNIEMENS<br />
Riconoscimento dei benefici ex art. 33, comma 3, della l. n.<br />
104 del 1992 a dipendente che assiste un congiunto lavoratore<br />
in situazione di handicap grave, <strong>il</strong> quale fruisce dei<br />
permessi per se stesso<br />
Pubblicazione graduatorie definitive di circolo e di istituto –<br />
a.s. 2012/13 – Posti di Sostegno – Precisazioni<br />
Concorso personale docente – D.D.G. n. 82 del 24 settembre<br />
2012 - Prove preselettive<br />
Concorso a posti e cattedre per titoli ed esami finalizzato al<br />
reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia,<br />
primaria e secondaria di I° e II° grado - Avviso relativo<br />
alla prova di preselezione<br />
Graduatorie definitive di Circolo e di Istituto – a.s. 2012/13<br />
– Posti di Sostegno<br />
Decreto legge 29 ottobre 2012, n. 185, recante l’abrogazione<br />
dell’art. 12, comma 10, del D.L. 31 maggio 2010, n.<br />
78, convertito, con modificazioni, nella Legge 30 luglio<br />
92
L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />
GESTIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DEL PERSONALE<br />
Attività Norme Note<br />
Gestione<br />
relazioni<br />
sindacali<br />
ARAN – 22/11/2012<br />
2010, n. 122, ai fini dell’attuazione della sentenza della Corte<br />
costituzionale n. 223 del 2012 in tema di trattamenti di fine<br />
servizio dei dipendenti pubblici – Prime istruzioni operative<br />
Ipotesi di Accordo su integrazione e modificazioni dell’Accordo<br />
quadro del 7 agosto 1998 per la costituzione delle<br />
Rappresentanze Sindacali Unitarie per <strong>il</strong> personale dei comparti<br />
delle Pubbliche Amministrazioni e per la definizione del<br />
relativo regolamento elettorale – Comparto scuola<br />
93
Il quesito, formulato dal Dirigente scolastico<br />
d’un ’Istituto comprensivo che non<br />
intende essere conosciuto, riguarda <strong>il</strong> procedimento<br />
per <strong>il</strong> conferimento delle supplenze<br />
per <strong>il</strong> sostegno.<br />
L’irrefrenab<strong>il</strong>e sovrapporsi di note di<br />
chiarimento, relative a non univoche circolari<br />
dell’Amministrazione scolastica in materia di<br />
supplenze su posti di sostegno, ha generato<br />
<strong>il</strong> quesito con <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> Dirigente scolastico<br />
d’un Istituto comprensivo della Campania ha<br />
chiesto di sapere risolutivamente a quale categoria<br />
di aspiranti dovrà rivolgersi per assegnare<br />
18 ore di sostegno nella prima classe<br />
della sua scuola secondaria di primo grado.<br />
Il posto di sostegno di cui si tratta è rimasto<br />
disponib<strong>il</strong>e a seguito della rinuncia<br />
d’un insegnante specializzato per l’insegnamento<br />
del sostegno, che <strong>il</strong> Dirigente aveva<br />
nominato con un contratto sul quale era stata<br />
apposta la formula di rito: sino alla nomina<br />
dell’avente diritto. E’ questa, come è noto, la<br />
clausola che si appone sul contratto individuale<br />
di lavoro quando, non essendo state<br />
ancora pubblicate le graduatorie definitive di<br />
istituto, la scuola sia costretta ad individuare<br />
l’avente titolo, traendolo dalle graduatorie definitive<br />
del biennio precedente.<br />
L’insegnante che era stato nominato con<br />
la citata formula sino all’avente titolo aveva<br />
rinunciato alla proroga del contratto iniziale<br />
perché aveva ritenuto più conveniente, dal<br />
punto di vista logistico, assumere un nuovo<br />
posto di insegnamento, in esecuzione di un<br />
contratto avente effetti sino al 30 giugno<br />
2013, stipulato con una scuola diversa da<br />
quella in cui aveva assunto servizio all’inizio<br />
delle lezioni del corrente anno scolastico.<br />
Il Dirigente scolastico autore del quesito<br />
aveva davanti a sé questa realtà: erano completamente<br />
esauriti gli elenchi provinciali<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
A cura di Fabio Scrimitore<br />
Conferimento di supplenze temporanee<br />
per le attività di sostegno<br />
94<br />
degli insegnanti specializzati nelle attività di<br />
sostegno agli alunni disab<strong>il</strong>i.<br />
Nelle graduatorie di istituto della scuola<br />
da cui proviene <strong>il</strong> quesito non vi erano assolutamente<br />
insegnanti specializzati nel sostegno.<br />
Peraltro, nel predetto Istituto comprensivo<br />
non erano neppure giunte domande tardive<br />
di aspiranti che si fossero specializzati<br />
nel sostegno in tempi successivi a quelli corrispondenti<br />
ai termini stab<strong>il</strong>iti dai decreti, sulla<br />
cui base sono state costituite le graduatorie<br />
ad esaurimento e le graduatorie di circolo e<br />
di istituto. Si può ricordare, a tal riguardo,<br />
che, con la circolare prot. n. 6677 del 12 settembre<br />
2012, <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione<br />
aveva dato facoltà a coloro che si fossero<br />
specializzati nel sostegno dopo le date di<br />
scadenza sopra ricordate, di concorrere all’assegnazione<br />
di posti di sostegno, inviando,<br />
per raccomandata, formale domanda in carta<br />
libera ai Dirigenti scolastici entro <strong>il</strong> termine<br />
perentorio del 24 settembre 2012.<br />
Costoro sarebbero stati collocati “in<br />
coda” agli elenchi di sostegno della fascia di<br />
pertinenza delle graduatorie di istituto; se<br />
fossero stati inclusi nella terza fascia delle<br />
graduatorie provinciali ad esaurimento, sarebbero<br />
stati collocati “in coda” agli elenchi<br />
del sostegno di prima fascia degli elenchi di<br />
istituto; se, invece, fossero stati inclusi nella<br />
seconda fascia di istituto (la fascia degli ab<strong>il</strong>itati<br />
non inclusi nelle graduatorie provinciali),<br />
sarebbero stati inclusi “in coda” agli elenchi<br />
del sostegno della seconda fascia di istituto.<br />
E così via. Ma nell’Istituto predetto, si ripete,<br />
nessuno neo-specializzato aveva prodotto<br />
domanda entro <strong>il</strong> 24 settembre 2012.<br />
Neppure nelle scuole viciniori vi erano<br />
aspiranti specializzati nel sostegno.<br />
Ma, dopo <strong>il</strong> 24 settembre 2012, nell’Istituto<br />
comprensivo da cui è partito <strong>il</strong> quesito
erano giunte domande di aspiranti che si<br />
erano specializzati nel sostegno.<br />
Con <strong>il</strong> quesito è stato chiesto se <strong>il</strong> Dirigente<br />
scolastico avrebbe potuto nominare<br />
uno degli aspiranti, in possesso del titolo di<br />
specializzazione, la cui domanda fosse<br />
giunta alla scuola dopo <strong>il</strong> 24 settembre 2012.<br />
Nel Dirigente <strong>il</strong> dubbio era nato dalla lettura<br />
della circolare ministeriale n. 6677 del<br />
12 settembre 2012 e, in particolare, da un<br />
passaggio del paragrafo intitolato “Posti di<br />
sostegno”, nel quale si legge:<br />
“Ove, infine, si renda necessario attribuire<br />
la supplenza ad aspiranti privi di titolo<br />
di specializzazione, i dirigenti scolastici individuano<br />
gli interessati mediante lo scorrimento<br />
della graduatoria di riferimento, se<br />
trattasi di scuola dell’infanzia e primaria e tramite<br />
lo scorrimento incrociato delle graduatorie<br />
d’istituto secondo l’ordine prioritario di<br />
fascia se trattasi di scuola secondaria di<br />
primo grado o di secondo grado con gli<br />
stessi criteri adottati al riguardo per la formazione<br />
degli elenchi del sostegno previsti<br />
dall’art. 6, comma 1 del Regolamento, ulteriormente<br />
descritti dall’art. 6, comma 3, e seguenti,<br />
del D.D.G. 16 marzo 2007”.<br />
Il testo appena trascritto sembrerebbe<br />
attribuire un certo diritto prioritario di nomina<br />
nel sostegno agli insegnanti privi di specializzazione,<br />
i quali siano inclusi nelle graduatorie<br />
di istituto per insegnamenti comuni.<br />
Tale diritto deriverebbe dal fatto che le<br />
norme sopra citate non prenderebbero affatto<br />
in considerazione la posizione giuridica<br />
degli aspiranti specializzati nel sostegno, che<br />
avessero presentato domanda dopo la fatidica<br />
data del 24 settembre 2012.<br />
Quest’interpretazione non è sostenib<strong>il</strong>e.<br />
Lo dimostra in primo luogo la circolare<br />
ministeriale prot. n. 20893 del 31 ottobre<br />
2007, con la quale <strong>il</strong> Ministero, dopo aver riconosciuto<br />
titolo ad essere nominati nel sostegno<br />
a coloro che si fossero specializzati<br />
dopo la data del 30 novembre 2007 (è la<br />
data che fa pendant con quella del 24 settembre<br />
2012, fissata per l’anno in corso), ha<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
95<br />
voluto specificare che <strong>il</strong> medesimo diritto, in<br />
via subordinata, va riconosciuto anche a coloro<br />
che fossero stati in possesso di specializzazione<br />
e che avessero presentato<br />
domanda dopo la citata data del 30 novembre<br />
2007.<br />
Il Direttore generale del tempo, l’indimenticato<br />
dottor Giuseppe Fiori, <strong>il</strong> 31 ottobre 2007<br />
scriveva: “Trascorsa la predetta data del 3 dicembre,<br />
nei casi in cui la sopra citata attività<br />
di reperimento del supplente a titolo definitivo<br />
fornito del diploma di specializzazione non<br />
abbia dato esito positivo e, pertanto, fatta<br />
salva la completa ut<strong>il</strong>izzazione nella provincia<br />
di tutti gli aspiranti forniti del titolo di specializzazione,<br />
si debba necessariamente attribuire<br />
la supplenza a tutolo definitivo su posto di sostegno<br />
ad aspirante privo del titolo di specializzazione,<br />
i dirigenti scolastici cui siano<br />
residuati posti di sostegno provvederanno a<br />
confermare in via definitiva sui posti stessi coloro<br />
ai quali la supplenza fino all’avente titolo<br />
sia stata attribuita attingendo dalle graduatorie<br />
dell’anno scolastico 2017/98. Infine, nei<br />
casi residuali rispetto alla casistica precedentemente<br />
indicata, i dirigenti scolastici provvederanno<br />
ad attribuire la supplenza a titolo<br />
definitivo ad aspiranti privi del diploma di specializzazione<br />
inclusi nelle nuove graduatorie<br />
dell’anno scolastico 2007/08”.<br />
Appare di tutta evidenza la preoccupazione<br />
del Ministero di non consentire che si<br />
assegnino posti di sostegno a personale non<br />
specializzato quando, comunque, sia disponib<strong>il</strong>e<br />
personale specializzato.<br />
Lo ha confermato <strong>il</strong> Miur in data 23 novembre<br />
2012, quando, con la nota prot. n.<br />
8879, ha precisato che soltanto “in carenza<br />
assoluta di aspiranti specializzati, i dirigenti<br />
scolastici, in considerazione della particolare<br />
tutela della continuità didattica in favore degli<br />
alunni disab<strong>il</strong>i, provvederanno alla conferma<br />
definitiva sui predetti posti di sostegno del<br />
docente privo di titolo”.<br />
Dello stesso avviso si è esplicitamente<br />
mostrato l’Ufficio scolastico regionale di Puglia<br />
quando, in data 26 settembre 2012, ha
precisato che i Dirigenti hanno l’obbligo di<br />
conferire le supplenze per <strong>il</strong> sostegno anche<br />
“facendo ricorso ai docenti, sempre in possesso<br />
del titolo di specializzazione, che<br />
hanno presentato domanda di messa a disposizione”.<br />
Lo stesso parere è stato ribadito dal me-<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
96<br />
desimo Ufficio scolastico in data 3 ottobre<br />
2012, quando ha univocamente disposto<br />
che, prima di assumere docenti privi di titolo<br />
di specializzazione, i Dirigenti scolastici devono<br />
ut<strong>il</strong>izzare gli specializzati che abbianoprodotto<br />
domanda di messa a disposizione<br />
dopo <strong>il</strong> 24 settembre 2012.<br />
Denominazione delle due classi iniziali<br />
del Liceo classico<br />
Il quesito, redatto dal Coordinatore didattico<br />
di un Liceo classico paritario, riguarda<br />
la denominazione delle due classi iniziali dei<br />
Licei classici.<br />
In visita ispettiva in uno dei Licei classici<br />
paritari meridionali, che riescono ancora a<br />
sopravvivere efficacemente nel sistema educativo<br />
nazionale italiano, <strong>il</strong> Dirigente scolastico<br />
d’un Istituto statale di istruzione<br />
secondaria superiore ha eccepito l’irregolarità<br />
delle targhette di plastica applicate al<br />
centro delle porte di accesso alle prime due<br />
aule che si incontrano percorrendo l’ampio<br />
corridoio del Liceo paritario.<br />
L’incarico ispettivo era stato conferito al<br />
Dirigente scolastico dell’I.I.S.S. statale perché<br />
verificasse la persistenza dei requisiti<br />
che la legge n. 62 del 2000 ritiene necessari<br />
per <strong>il</strong> mantenimento della parità.<br />
L’ispettore ha avuto modo di r<strong>il</strong>evare<br />
che, per effetto della riforma dei Licei, introdotta<br />
dal Regolamento governativo approvato<br />
con <strong>il</strong> D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89, le<br />
due classi iniziali dei corsi di liceo classico<br />
assumono i nomi di prima e seconda liceale,<br />
al pari delle corrispondenti classi di tutti gli<br />
altri nuovi Licei: <strong>il</strong> linguistico, lo scientifico,<br />
l’artistico, <strong>il</strong> liceo delle scienze umane, <strong>il</strong> musicale<br />
ed <strong>il</strong> coreutico.<br />
Il r<strong>il</strong>ievo è parso legittimo più per l’autorevolezza<br />
funzionale della persona che lo ha<br />
espresso, notoriamente molto impegnata<br />
come relatore in seminari di studio, conferenze<br />
e corsi di preparazione al concorso a<br />
presidi, che per la sostenib<strong>il</strong>ità del contenuto.<br />
Sicché ne è derivato <strong>il</strong> quesito al quale si risponde,<br />
come avrebbe fatto <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo francescano<br />
inglese Guglielmo di Occam, <strong>il</strong><br />
doctor invincib<strong>il</strong>is, con un procedimento che<br />
consente la nettissima eliminazione d’ogni<br />
dubbio nel modo più essenziale e diretto<br />
possib<strong>il</strong>e, vale a dire, con la fedele citazione<br />
di alcune delle proposizioni contenute nel secondo<br />
comma dell’art. 5 del già citato Regolamento<br />
di riforma dei Licei n. 89 del 2010.<br />
Nel predetto comma si legge: “L’orario annuale<br />
delle attività e degli insegnamenti obbligatori<br />
(del Liceo classico) per tutti gli studenti<br />
è di 891 ore nel primo biennio, che mantiene<br />
la denominazione di ginnasio, corrispondenti<br />
a 27 ore medie settimanali, e di 1023 ore nel<br />
secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti<br />
a 31 ore medie settimanali”.
Il quesito riporta, poi, alla memoria<br />
l’espressione di ironica meraviglia con la<br />
quale la madre d’una quindicenne – che<br />
aveva chiesto ed ottenuto <strong>il</strong> trasferimento in<br />
corso d’anno della figlia dalla classe iniziale<br />
del Liceo classico statale della città di residenza<br />
all’omologa classe del Liceo classico<br />
paritario d’una città vicina – aveva confessato<br />
che, con l’ottebnuto trasferimento, la figliola<br />
aveva ricevuto una sorta di immeritata<br />
promozione, passando dalla frequenza della<br />
prima classe liceale del Liceo classico statale<br />
“Catullo” ad una classe quarta, precisamente<br />
alla classe quarta ginnasiale del Liceo classico<br />
paritario “Guglielmo di Baskerv<strong>il</strong>le”.<br />
Lo stesso quesito si sofferma, poi, seppur<br />
marginalmente, su un altro r<strong>il</strong>ievo del su<br />
menzionato Dirigente scolastico-ispettore; all’autore<br />
del quesito l’Ispettore aveva fatto osservare<br />
la <strong>il</strong>legittimità d’un’altra targhetta,<br />
quella che recava la scritta “Il Preside”.<br />
“Lei non è preside” aveva intimato <strong>il</strong> Dirigente<br />
scolastico di scuola statale in visita<br />
ispettiva, aggiungendo perentoriamente: “Lei<br />
è soltanto <strong>il</strong> coordinatore didattico del Liceo;<br />
quindi aggiorni la targa che si è fatto apporre<br />
accanto alla porta del suo ufficio”.<br />
Al povero coordinatore didattico non rimase<br />
altro che rassegnarsi e proporre al riguardo<br />
un quesito a questa rivista, per<br />
conoscerne <strong>il</strong> parere sulla fondatezza della<br />
dura sentenza del Dirigente scolastico-ispettore.<br />
In merito non si può non constatare<br />
quanto sia diffic<strong>il</strong>e sradicare dalla mente dei<br />
sopravviventi funzionari degli Uffici scolastici<br />
regionali la storica tendenza a ritenere che<br />
le scuole paritarie dovrebbero conformare<br />
obbligatoriamente la loro struttura ed i loro<br />
ordinamenti, in tutto e per tutto, al modello<br />
organizzativo delle corrispondenti scuole<br />
dello Stato, in chiara opposizione al principio<br />
della libertà di organizzazione, riconosciuto<br />
ai privati dal quarto comma dell’art. 33 della<br />
Costituzione, con le parole: “La legge, nel fissare<br />
i diritti e gli obblighi delle scuole non statali<br />
che chiedono la parità, deve assicurare<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
97<br />
ad esse piena libertà”.<br />
In verità, l’esperienza fa dire che, in via<br />
di massima, la generalità degli Uffici scolastici<br />
regionali assolve al meglio le funzioni di<br />
controllo in tema di accertamento dei requisiti<br />
per la concessione ed <strong>il</strong> mantenimento della<br />
parità scolastica, rivolgendosi a tali scuole<br />
paritarie con assoluto rispetto della libertà di<br />
organizzazione che la legge n. 62, del 2000<br />
del 10 marzo 2000, insieme con <strong>il</strong> conseguente<br />
regolamento n. 83 del 10 ottobre<br />
2008 riconosce loro.<br />
Le deviazioni dallo st<strong>il</strong>e di cordialità che<br />
deve caratterizzare le relazioni fra gli organi<br />
dell’amministrazione scolastica e le scuole<br />
paritarie sono assolutamente eccezionali e<br />
rappresentano verosim<strong>il</strong>mente rari casi di<br />
funzionari nei quali persiste la radicata convinzione<br />
che non tutti i gestori delle scuole<br />
paritarie siano persone che abbiano <strong>il</strong> culto<br />
del diritto scolastico.<br />
Soltanto la sporadica sopravvivenza di<br />
questo spirito neo-borbonico consente di<br />
leggere senza indignazione espressioni del<br />
genere di quelle che si riportano di seguito,<br />
le quali sono pervenute in redazione dall’intimidita<br />
direttrice religiosa di una scuola paritaria<br />
dell’infanzia, che si era permessa di<br />
ammettere alla frequenza <strong>il</strong> figlioletto d’una<br />
coppia bulgara, di fatto semi-nomade per<br />
necessità di lavoro; <strong>il</strong> bambino, per essere<br />
nato <strong>il</strong> 15 maggio 2010, al tempo dell’iscrizione<br />
non aveva maturato l’età per frequentare<br />
la scuola dell’infanzia (gli mancavano<br />
15 giorni).<br />
“Pertanto – scriveva <strong>il</strong> Dirigente dell’Ufficio<br />
scolastico regionale <strong>il</strong> 30 novembre del<br />
2012 -, ai fini del mantenimento della parità<br />
scolastica, entro giorni 5 dal ricevimento<br />
della presente, la S.V. dovrà ripristinare condizioni<br />
di regolare funzionamento, fornendo<br />
assicurazione allo scrivente”.<br />
Se <strong>il</strong> solerte Dirigente dell’Ufficio scolastico<br />
regionale non fosse stato irriflessivo<br />
succubo del su ricordato pregiudizio nei confronti<br />
della scuola paritaria, probab<strong>il</strong>mente<br />
avrebbe potuto ricordare che non è legittimo
assegnare ad una scuola paritaria <strong>il</strong> tempo<br />
di 5 giorni, perché si adegui ai regolamenti,<br />
pena <strong>il</strong> disconoscimento della parità.<br />
Il comma 4 dell’art. 5 del citato D.M. n.<br />
83/20’08, al riguardo, dispone che, quando<br />
si accerti l’esistenza di irregolarità nella gestione<br />
della scuola paritaria, l’Ufficio scolastico<br />
regionale assegni 30 giorni di tempo al<br />
Gestore della scuola, perché provveda alla<br />
necessaria regolarizzazione.<br />
Il draconico Dirigente dell’Ufficio scolastico<br />
regionale si sarà concesso <strong>il</strong> lusso<br />
dell’oblio della su ricordata norma regolamentare,<br />
nella presunzione che oggi i pur rari<br />
errori dei funzionari dello Stato sono come<br />
quelli dei medici: errores medicorum terra<br />
tegit.<br />
Alla stessa categoria di errore si può assegnare<br />
la tesi espressa dal su citato Dirigente<br />
scolastico–ispettore, sull’<strong>il</strong>legittimità<br />
del titolo di “Preside”, inciso sulla tabella<br />
della presidenza del coordinatore educativodidattico<br />
del menzionato Liceo classico paritario.<br />
Per dimostrarlo si può constatare che,<br />
mentre la già citata legge sulla parità, la n.<br />
62 del 2000, non contiene alcuna indicazione<br />
prescrittiva sul titolo o e funzione di colui che<br />
assume la responsab<strong>il</strong>ità della gestione educativo-didattica<br />
della scuola paritaria, <strong>il</strong> regolamento<br />
sulle predette scuole libere, che è<br />
stato approvato con <strong>il</strong> Decreto Ministeriale n.<br />
83 del 10 ottobre 2008, al Gestore della<br />
scuola paritaria raccomanda soltanto di ut<strong>il</strong>izzare<br />
un coordinatore delle attività educative<br />
e didattiche che sia in possesso di<br />
adeguati titoli accademici e professionali.<br />
La libertà di organizzazione, riconosciuta<br />
dal ricordato comma 4° dell’art. 33<br />
della Costituzione, non ammette limiti alla facoltà<br />
del Gestore della scuola paritaria di assegnare<br />
<strong>il</strong> titolo che ritiene più appropriato a<br />
colui che svolge la funzione propria del coordinamento<br />
educativo e didattico.<br />
Appare non censurab<strong>il</strong>e, anzi apprezzab<strong>il</strong>e,<br />
che a colui che sovrintende al coordinamento<br />
educativo e didattico <strong>il</strong> Gestore della<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
98<br />
scuola paritaria assegni lo stesso titolo che<br />
l’ordinamento dello Stato ha riservato per decenni<br />
al responsab<strong>il</strong>e della scuola statale, <strong>il</strong><br />
vecchio titolo di preside, che, ad un approfondito<br />
esame, appare perfettamente corrispondente<br />
al Dirigente scolastico della<br />
scuola dell’autonomia, in quanto tale titolo è<br />
la più efficace specificazione della funzione<br />
di chi ha la rappresentanza legale della singola<br />
istituzione scolastica, né è l’amministratore<br />
ed <strong>il</strong> coordinatore educativo-didattico.<br />
Quello di dirigente scolastico è <strong>il</strong> titolo<br />
che rappresenta la qualifica di stato del dipendente<br />
pubblico preposto ad una scuola,<br />
mentre <strong>il</strong> titolo di preside costituisce la qualifica<br />
funzionale del medesimo pubblico dipendente.<br />
Conseguentemente, <strong>il</strong> titolo di preside<br />
non compete al dirigente scolastico che sia<br />
stato comandato presso l’Amministrazione<br />
scolastica, con compiti connessi all’attuazione<br />
dell’autonomia scolastica, ai sensi<br />
dell’art. 26 della Legge n. 448 del 23 dicembre<br />
1998.<br />
Dal testo del quesito al quale si sta rispondendo<br />
risulta, infine, che <strong>il</strong> Dirigente<br />
scolastico-ispettore regionale nel Liceo classico<br />
paritario era in quiescenza, perché dal<br />
1° settembre 2012 aveva lasciato la presidenza<br />
d’un Istituto tecnico industriale statale.<br />
Non era stato insegnante di materie tecniche,<br />
come, un tempo, dovevano esserlo i<br />
presidi degli Istituti tecnici industriali, né<br />
aveva mai insegnato discipline non tecniche<br />
in altri Istituti degli altri ordini del secondo<br />
ciclo. Però aveva raggiunto la qualifica di direttore<br />
didattico, provenendo dai ruoli di<br />
maestro elementare laureato.<br />
Aveva conseguito br<strong>il</strong>lantemente la qualifica<br />
di dirigente scolastico per effetto del Decreto<br />
legislativo n. 59 del 6 marzo 1998, <strong>il</strong><br />
quale, in base alla delega contenuta nel 16°<br />
comma del famosissimo art. 21 della legge<br />
n. 59 del 15 marzo 1997, aveva disposto che<br />
i presidi ed i direttori didattici, previa frequenza<br />
di un corso di 300 ore, da concludersi<br />
senza esame finale, venissero elevati<br />
alla qualifica di dirigente scolastico, con de-
correnza dalla data in cui alle scuole sarebbe<br />
stata riconosciuta l’autonomia e concessa la<br />
personalità giuridica, cioè dal 1° settembre<br />
2000.<br />
Grazie all’unificazione dei settori della<br />
dirigenza scolastica, <strong>il</strong> Dirigente scolasticoispettore<br />
aveva potuto ottenere l’assegnazione<br />
in istituti secondari del II ciclo e, per<br />
virtù dell’acquisita funzione di Dirigente scolastico,<br />
in istituti del II ciclo, aveva presieduto<br />
per diversi anni commissioni giudicatrici degli<br />
Il quesito, proposto dal Segretario provinciale<br />
di uno dei sindacati della Scuola più<br />
rappresentativi, riguarda la fruizione del permesso<br />
per matrimonio, previsto dal comma<br />
12 dell’art. 19 del vigente CCNL scuola.<br />
L’insegnante al quale si riferisce <strong>il</strong> quesito<br />
ha assunto servizio <strong>il</strong> 1° ottobre 2012,<br />
sulla base di un contratto a tempo determinato<br />
che scadrà, salvo proroga, <strong>il</strong> 30 novembre<br />
dello stesso anno. Qualche giorno prima<br />
dell’assunzione in servizio, esattamente <strong>il</strong> 27<br />
settembre, <strong>il</strong> professore ha contratto matrimonio<br />
concordatario. Subito dopo aver assunto<br />
servizio – per l’esattezza, <strong>il</strong> 2 ottobre –,<br />
<strong>il</strong> docente neosposo ha chiesto al Dirigente<br />
scolastico un permesso retribuito di 15 giorni<br />
consecutivi, che <strong>il</strong> già citato comma 12 dell’art.<br />
19 del CCNL prevede che possa esser<br />
concesso al dipendente scolastico con contratto<br />
a tempo determinato “in occasione del<br />
matrimonio”.<br />
Il Dirigente scolastico si è rivolto al Segretario<br />
del suo sindacato presumib<strong>il</strong>mente<br />
perché ha pensato che la condizione per<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
99<br />
esami di Stato conclusivi di corsi di studio liceali,<br />
professionali e tecnici. Non aveva conseguito<br />
nessuna ab<strong>il</strong>itazione all’insegnamento<br />
in istituti di istruzione secondaria.<br />
Non aveva mai potuto farsi chiamare<br />
preside, perché non era mai stato al vertice<br />
di scuole secondarie prima del 1° settembre<br />
2000.<br />
Forse per questa ragione aveva censurato<br />
la targhetta affissa accanto alla porta<br />
della presidenza del Liceo paritario.<br />
Permesso retribuito per matrimonio<br />
fruire del permesso per matrimonio spetti<br />
soltanto a colui che contragga <strong>il</strong> matrimonio<br />
entro <strong>il</strong> periodo di efficacia della supplenza<br />
ricevuta.<br />
Il parere del Dirigente contraddice quello<br />
del docente sposo. Secondo costui, <strong>il</strong><br />
comma 3° dell’art. 15 del predetto CCNL dispone<br />
che <strong>il</strong> permesso possa essere fruito<br />
nello spazio di tempo che va dalla settimana<br />
precedente la data della celebrazione del<br />
matrimonio a due mesi successivi alla predetta<br />
data. In sostanza, l’insegnante ha sostenuto<br />
che, essendo stato <strong>il</strong> 27 settembre <strong>il</strong><br />
giorno del suo matrimonio, egli avrebbe maturato<br />
<strong>il</strong> diritto di fruire del permesso nel<br />
tempo compreso fra <strong>il</strong> 20 settembre ed <strong>il</strong> 28<br />
novembre 2012.<br />
Si risponde al quesito, garantendo al Dirigente<br />
scolastico l’esattezza della sua tesi:<br />
<strong>il</strong> suo professore supplente non ha diritto al<br />
permesso per matrimonio.<br />
A ben riflettere, appare arbitrario applicare<br />
agli insegnanti supplenti <strong>il</strong> medesimo regime<br />
che <strong>il</strong> su citato CCNL ha previsto per gli<br />
incaricati a tempo indeterminato e, in parti
colare, appare arbitrario che si applichi ai<br />
supplenti <strong>il</strong> comma 3° dell’art. 15, <strong>il</strong> quale stab<strong>il</strong>isce<br />
che <strong>il</strong> dipendente di ruolo ha la possib<strong>il</strong>ità<br />
di fruire dei 15 giorni di permesso a far<br />
data da una settimana prima e sino alla conclusione<br />
di due mesi dopo la celebrazione<br />
del matrimonio.<br />
In verità, le parti che hanno stipulato <strong>il</strong><br />
CCNL, nel redigere <strong>il</strong> testo del citato articolo<br />
19 del CCNL, qualche <strong>il</strong>lusione nei supplenti<br />
l’hanno generata, nella parte dell’articolo in<br />
cui hanno scritto: “Al personale assunto a<br />
tempo determinato…si applicano, nei limiti<br />
della durata del rapporto di lavoro, le disposizioni<br />
in materia di ferie, permessi ed assenze<br />
stab<strong>il</strong>ite per <strong>il</strong> personale assunto a<br />
tempo indeterminato”. Queste proposizioni<br />
avranno potuto far sorgere l’idea che ai supplenti<br />
si applichi omogeneamente, in materia<br />
di permessi per matrimonio, l’articolo 15 –<br />
che ha la scarna rubrica ”I permessi retribuiti”<br />
– <strong>il</strong> quale, al comma 3, prevede la già<br />
citata fascia di 67 giorni per la fruizione dei<br />
permessi per matrimonio.<br />
Però bisogna aver riguardo all’ultima<br />
proposizione del predetto comma 1 dell’art.<br />
19 – che ha la specifica ed univoca rubrica:<br />
“Ferie, permessi ed assenze del personale<br />
assunto a tempo determinato” –, la quale<br />
puntualizza che le disposizioni in materia di<br />
ferie, permessi ed assenze, previste per <strong>il</strong><br />
personale a tempo indeterminato si applicano,<br />
sì, anche ai supplenti, ma “con le precisazioni<br />
di cui ai seguenti commi: ” Il che<br />
comporta che l’interprete, prima di applicare<br />
ai supplenti <strong>il</strong> comma 3° dell’art. 15, deve verificare<br />
se per loro, nel contesto dell’art. 19,<br />
siano previste disposizioni specifiche in materia<br />
di permessi.<br />
Disposizioni di tal genere esistono effettivamente<br />
e sono costituite dalle già citate<br />
proposizioni del comma 12, che escludono<br />
implicitamente l’applicab<strong>il</strong>ità ai supplenti<br />
della fascia di 67 giorni per di fruib<strong>il</strong>ità dei<br />
permessi per matrimonio.<br />
Siffatta conclusione deriva dalla constatazione<br />
che <strong>il</strong> predetto comma 12 si differen-<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
100<br />
zia strutturalmente dal comma 3 dell’art. 20<br />
del CCNL, perché non contiene le precisazioni<br />
garantiste che quest’ultimo 3° comma<br />
ha voluto dare agli incaricati a tempo indeterminato,<br />
in considerazione della specificità<br />
del loro stato giuridico.<br />
Non si può non riconoscere che sarebbe<br />
stato singolare prevedere che i supplenti potessero<br />
godere di permessi per matrimonio<br />
sin dalla settimana precedente la celebrazione<br />
e sino alla conclusione di due mesi<br />
successivi alla celebrazione, e tanto per la<br />
semplice considerazione della variab<strong>il</strong>ità<br />
della durata del contratto di supplenza.<br />
Sarebbe bastato infatti – come in realtà<br />
ha fatto <strong>il</strong> 12° comma dell’art. 19 – dire che <strong>il</strong><br />
supplente può godere di 15 giorni consecutivi<br />
di permesso retribuiti per matrimonio soltanto<br />
ed in costanza di contratto di lavoro e<br />
sempre che, ovviamente, anche <strong>il</strong> matrimonio<br />
sia celebrato in costanza di rapporto di<br />
lavoro.<br />
Ai supplenti, pertanto, la citata norma<br />
garantisce semplicemente la fruizione di 15<br />
giorni consecutivi di permesso per matrimonio,<br />
senza ulteriori d<strong>il</strong>atazioni di questa modalità<br />
di fruizione.<br />
Peraltro, appare coerente con <strong>il</strong> senso<br />
del diritto ammettere che <strong>il</strong> CCNL fa sorgere<br />
dei diritti soltanto in capo a colui che abbia<br />
già la qualifica di dipendente scolastico, dal<br />
momento che <strong>il</strong> CCNL è stato stipulato fra<br />
l’Amministrazione scolastica ed i Sindacati<br />
della scuola.<br />
Il diritto al permesso per matrimonio<br />
nasce da un dato storico: la celebrazione del<br />
matrimonio. Nel momento della celebrazione<br />
del suo matrimonio, cioè <strong>il</strong> 27 settembre<br />
2012, l’insegnante cui si riferisce <strong>il</strong> quesito<br />
non aveva lo status di dipendente pubblico;<br />
quindi, non poteva costituirsi per lui, quel<br />
giorno, un diritto tipico di chi ha lo status di<br />
docente. Né quello stesso diritto poteva nascere<br />
<strong>il</strong> 2 ottobre, giorno della stipula del contratto<br />
di supplenza, perché, si ripete, l’atto di<br />
nascita del diritto è la celebrazione del matrimonio.
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
Libertà di espressione e tutela della dignità<br />
Il quesito, formulato dal Dirigente scolastico<br />
d’uno degli istituti di istruzione secondaria<br />
di primo grado della Penisola, riguarda<br />
la relazione che esiste fra la libertà di espressione<br />
degli studenti sui network e la tutela<br />
della dignità del personale scolastico.<br />
Su Facebook si è potuto leggere:<br />
“L’anno scorso ho frequentato un istituto di<br />
istruzione secondaria superiore, ma non ho<br />
mai aperto un libro di chimica. Ora, che sono<br />
in seconda, non posso iniziare a studiare chimica<br />
soltanto perché è cambiato <strong>il</strong> professore:<br />
non so manco quale sia la formula<br />
dell’acido cloridrico, Dio! “.<br />
Su un’altra delle pagine di Facebook si<br />
legge la riflessione di un altro studente,<br />
scritta in risposta alla prima esternazione:<br />
“Fino a rieri, manco io, ma oggi è arrivato un<br />
cretino che controlla i compiti!”.<br />
Le due esternazioni sono firmate ed<br />
hanno richiamato l’attenzione di un terzo interlocutrice<br />
di Facebook, <strong>il</strong> professore di chimica,<br />
che ha deposto fiduciosamente <strong>il</strong> caso<br />
sulla scrivania del Dirigente scolastico, <strong>il</strong><br />
quale ha chiesto di conoscere la valutazione<br />
che questa rivista potrà dare in merito alla<br />
qualificazione giuridica della seconda delle<br />
due proposizioni di Facebook, riportate in<br />
forme redazionali leggermente diverse da<br />
quelle reali.<br />
Orbene, è noto che <strong>il</strong> codice penale,<br />
all’art. 595, commina una pena nei riguardi<br />
di colui che, comunicando con più persone,<br />
offende la reputazione di una persona che<br />
non sia presente. Si parla, in tal caso, di diffamazione.<br />
Se l’offesa è recata col mezzo della<br />
stampa, o con qualsiasi atto di pubblicità, ovvero<br />
in atto pubblico, la pena viene aggravata.<br />
Perché sussista questo reato è necessario<br />
che si verifichino contemporaneamente<br />
quattro condizioni.<br />
Innanzitutto, è necessario che la per-<br />
101<br />
sona cui quelle frasi sono dirette sia agevolmente<br />
individuata o individuab<strong>il</strong>e.<br />
In secondo luogo, le espressioni usate<br />
non debbono corrispondere al vero, devono<br />
essere offensive, oppure tali da far sorgere<br />
in chi le legga l’impressione che dicano cose<br />
vere.<br />
In terzo luogo, perché si parli di diffamazione<br />
è indispensab<strong>il</strong>e che sia stata fatta una<br />
vera e propria comunicazione a più persone.<br />
Ancora: perché sussista <strong>il</strong> reato non è indispensab<strong>il</strong>e<br />
che colui che esprime un giudizio<br />
negativo su Facebook verso altra persona<br />
abbia la volontà specifica di offendere quella<br />
persona, ma è sufficiente che sappia consapevolmente<br />
che quella sua espressione ha<br />
una sia pur generica potenzialità offensiva.<br />
Mettendo a raffronto le sopra citate condizioni<br />
necessarie perché possa parlarsi di<br />
diffamazione con quanto è stato descritto nel<br />
quesito, si possono trarre queste conclusioni.<br />
La prima condizione sussiste, perché<br />
l’insegnante di chimica al quale si riferisce la<br />
frase scritta dallo studente su Facebook è individuab<strong>il</strong>e,<br />
dal momento che gli utenti di Facebook<br />
che leggono quel messaggio sono<br />
circolarmente legati da rapporti di amicizia<br />
tramite quel social network.<br />
Altrettanto può affermarsi per la seconda<br />
condizione: si potrà dare per scontato<br />
che l’insegnante non meriti quell’aggettivo.<br />
Sussiste tranqu<strong>il</strong>lamente anche la terza<br />
condizione: per la natura delle relazioni di<br />
amicizia che lega fra loro i conversatori di Facebook.<br />
Non si può mettere in dubbio che chi<br />
scrive su quel network si rivolge ad un numero<br />
generalmente ampio di persone.<br />
Resta da chiedersi se, scrivendo la frase<br />
”Oggi è arrivato un cretino che controlla i<br />
compiti”, lo studente abbia avuto la consapevolezza<br />
che quella sua frase potesse avere<br />
una carica lesiva della dignità o della reputazione<br />
altrui.<br />
Fra gli elementi che dovranno essere
presi in esame per valutare l’esistenza di<br />
quel che gli studenti di diritto chiamano dolo<br />
generico, non potrà non tenersi conto, in<br />
primo luogo, del grado di lesività che gli adolescenti<br />
dei nostri istituti secondari superiori<br />
assegnano alla parola incriminata nell’uso<br />
che ne fanno nelle conversazioni proprie del<br />
loro specifici ambienti di relazione sociale;<br />
dall’altro, è necessario non sottovalutare gli<br />
effetti che la diffusione fra gli studenti d’una<br />
frase del genere descritto può generare nel<br />
rapporto didattico fra gli stessi studenti e l’insegnante<br />
cui la frase è stata rivolta.<br />
E’ verosim<strong>il</strong>e sostenere che, nelle loro<br />
conversazioni, i giovani di oggi usino l’aggettivo<br />
cretino liberandolo completamente<br />
d’ogni potenzialità offensiva e riducendolo a<br />
semplice e disinvolta espressione di cameratismo<br />
adolescenziale.<br />
E’ altrettanto verosim<strong>il</strong>e pensare che gli<br />
studenti avvertano ancora la tutt’altro che trascurab<strong>il</strong>e<br />
carica offensiva che assume un aggettivo<br />
sim<strong>il</strong>e a quello cui si riferisce <strong>il</strong><br />
quesito, quando sia rivolto ad un docente<br />
della propria scuola, soprattutto nei casi in<br />
CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />
102<br />
cui colui che lo pronunci lo ponga su d’un<br />
foro sociale accessib<strong>il</strong>e ad una pluralità di<br />
fatto indeterminata di lettori, con disinvoltura<br />
men che adolescenziale. Ancor più grave<br />
sarà l’eco se lo studente autore della frase<br />
incriminata sia anche allievo dell’insegnante<br />
al quale ha rivolto <strong>il</strong> non generoso epiteto.<br />
La trattazione sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o penalistico<br />
del comportamento diffamatorio è stata fatta<br />
per l’evidente esigenza di far corrispondere<br />
la risposta alla specifica domanda contenuta<br />
nel quesito.<br />
A ciò, però, va aggiunta una considerazione<br />
d’ordine interno al sistema scolastico,<br />
ed in questa prospettiva si esprime l’avviso<br />
che <strong>il</strong> fatto di cui si scrive non può non essere<br />
inquadrato essenzialmente, se non proprio<br />
esclusivamente, sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o disciplinare,<br />
sempre che, ovviamente, <strong>il</strong> Regolamento di<br />
disciplina dell’istituto interessato preveda – e<br />
non è immaginab<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> Regolamento non<br />
contenga questa previsione – una fattispecie<br />
corrispondente alla struttura penalistica della<br />
diffamazione, anche aggravata dall’uso di<br />
network.
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
Cl@ssi 2.0: i primi passi<br />
verso un futuro imminente<br />
di Rita Bortone<br />
Una quarta elementare 2.0<br />
Invitata dalle insegnanti a vedere come<br />
lavorava la classe, ci sono andata senza preavviso,<br />
per raccogliere reazioni spontanee<br />
ed evitare <strong>il</strong> rischio di eventuali performance<br />
dimostrative. Erano impegnati in un lavoro di<br />
produzione collettiva di un testo geografico,<br />
che prevedeva anche l’ut<strong>il</strong>izzo di alcune foto<br />
che essi stessi avevano scattato, e che facevano<br />
bella mostra di sé sulla lim. Ne discutevano<br />
per selezionarle. Alla mia richiesta di<br />
capire cosa stessero facendo, si sono alzate<br />
molte mani, forse tutte le mani, ciascuno voleva<br />
parlare. Mi hanno raccontato dei siti da<br />
cui ricavavano le informazioni per <strong>il</strong> loro testo<br />
e mi hanno spiegato che li dovevano selezionare<br />
secondo certi criteri, “perché non tutti i<br />
siti sono attendib<strong>il</strong>i”. Mi hanno descritto <strong>il</strong> lavoro<br />
di analisi che fanno sui diversi testi per<br />
raccogliere le informazioni ut<strong>il</strong>i e per raggrupparle<br />
“secondo le categorie geografiche, non<br />
alla rinfusa”, ed io gli ho chiesto cosa volevano<br />
dire e mi hanno prontamente spiegato<br />
che le informazioni geografiche presenti sui<br />
testi loro le raggruppano classificandole<br />
come morfologia, idrografia, economia, ecc.,<br />
in modo che <strong>il</strong> testo da produrre sia ordinato<br />
ed abbia proprio <strong>il</strong> linguaggio geografico, e<br />
poi mi hanno fatto vedere come si organizzano<br />
tra loro per costruire testi in gruppo o in<br />
coppia e come li integrano per ottenerne uno<br />
solo. Ed io ero ammirata dalla proprietà del<br />
loro lessico, disciplinare e tecnologico, e<br />
dalla loro chiarezza concettuale, ma anche<br />
dalla loro disinvoltura, dalla serenità, dall’entusiasmo<br />
con cui parlavano, si integravano,<br />
A cura di Rita Bortone<br />
103<br />
da come mi spiegavano l’importanza di<br />
quello che stavano facendo. E lo facevano<br />
spontaneamente, non erano stati preparati a<br />
farlo, lo facevano da bambini, ma da bambini<br />
competenti. Competenti in geografia e in tecnologia.<br />
E mi facevano vedere come funziona<br />
la lim, e mi cercavano materiali<br />
dimostrativi e mi <strong>il</strong>lustravano come la usano<br />
e per quali scopi, e mi indicavano le cartelle<br />
di ciascuno di loro, e i lavori delle diverse discipline.<br />
E poi mi raccontavano l’ut<strong>il</strong>ità del<br />
mandare i compiti via ma<strong>il</strong> al compagno assente,<br />
del chiedere un’informazione via ma<strong>il</strong><br />
all’insegnante, e la gioia del venire a scuola,<br />
del lavorare insieme, dell’imparare. Una<br />
bambina un po’ più timida degli altri (ma non<br />
tanto da non voler parlare anche lei!) mi si è<br />
avvicinata e mi ha detto: è più bello lavorare<br />
così! certe volte non vogliamo neanche fare<br />
l’intervallo! (Più tardi una insegnante mi<br />
avrebbe segnalato che quella bambina, all’inizio<br />
dell’anno, era chiusa ad ogni stimolo.<br />
Ora no, lavorava con gli altri, come gli altri,<br />
forse più lentamente, ma si era integrata perfettamente<br />
nella classe e costruiva le sue conoscenze<br />
anche lei e ne andava orgogliosa).<br />
Volevano raccontarmi molte altre cose,<br />
i bambini, ma erano dispiaciuti di non avere<br />
molto tempo per me, perché loro avevano da<br />
fare, avevano interrotto un lavoro importante.<br />
Uno spaccato di vita di una classe 2.0.<br />
Cos’è la Cl@sse 2.0<br />
L’Agenda digitale italiana, coerente con<br />
la strategia Europa 2020 e con la conseguente<br />
Agenda digitale europea (Decreto
legge del 18 ottobre 2012, n. 179), prevede<br />
interventi in diversi settori, tra i quali quello<br />
dell’istruzione. La scuola digitale diventa cioè<br />
uno strumento di innovazione, di crescita e<br />
di sv<strong>il</strong>uppo dell’intero Paese.<br />
Se con <strong>il</strong> Decreto legge n. 95/2012 si<br />
chiede alla scuola di introdurre pratiche on<br />
line come le iscrizioni, la pagella, le comunicazioni<br />
con le famiglie, i registri, al fine di limitare<br />
l’uso della documentazione cartacea,<br />
la promozione di una scuola digitale persegue<br />
obiettivi molto più ambiziosi, che rivoluzionano<br />
gli ambienti di apprendimento, <strong>il</strong><br />
ruolo dell’insegnante, le modalità complessive<br />
del fare scuola.<br />
Numerose iniziative in tale direzione<br />
erano state avviate in diverse scuole, con<br />
fondi europei e nazionali, già da diversi anni,<br />
sia attraverso cospicui finanziamenti per l’acquisto<br />
di dotazioni tecnologiche, sia attraverso<br />
la realizzazione di progetti volti alla<br />
ricerca ed alla sperimentazione dell’uso delle<br />
nuove tecnologie per la didattica.<br />
E’ all’interno di tale politica di innovazione<br />
che si colloca l’azione denominata<br />
Cl@ssi 2.0, che si propone di modificare gli<br />
ambienti di apprendimento attraverso un ut<strong>il</strong>izzo<br />
non straordinario, ma costante, diffuso,<br />
quotidiano, delle tecnologie per la didattica.<br />
Iniziato nell’anno scolastico 2009-2010 con<br />
156 classi di scuola secondaria di primo<br />
grado (<strong>il</strong> bando prevedeva <strong>il</strong> coinvolgimento<br />
di un intero Consiglio di Classe e la formale<br />
intesa con gli Enti locali) , <strong>il</strong> progetto ha successivamente<br />
coinvolto anche la scuola primaria.<br />
Le scuole selezionate hanno cominciato<br />
dunque, col supporto delle Università e dei<br />
Nuclei regionali dell’ANSAS (Agenzia nazionale<br />
per lo sv<strong>il</strong>uppo dell’autonomia scolastica),<br />
la loro avventura di approccio al web<br />
2.0, cioè all’insieme di tutte quelle applicazioni<br />
online che permettono una fruizione<br />
non solo statica e unidirezionale del web<br />
(Web 1.0), ma una elevata interazione tra <strong>il</strong><br />
sito web e l’utente (blog, forum, chat, wiki,<br />
youtube, facebook, twitter, ecc.).<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
104<br />
L’esperienza di cui parliamo in questo<br />
intervento è in corso di realizzazione nell’ Istituto<br />
Comprensivo di Minervino di Lecce che,<br />
realizzata la prima sperimentazione nell’anno<br />
2011-2012 in una classe quarta di<br />
scuola primaria, si trova quest’anno ad ampliare<br />
l’esperienza coinvolgendo anche la<br />
prima classe della secondaria di 1° grado.<br />
L’Istituto lavorava già da diversi anni per<br />
una innovazione strutturale, organizzativa e<br />
pedagogico-didattica che consentisse di migliorare<br />
l’offerta formativa rendendola insieme<br />
più appetib<strong>il</strong>e e più efficace, e in un<br />
territorio socialmente ed economicamente<br />
svantaggiato aveva già realizzato le prime<br />
dotazioni multimediali, cogliendo le opportunità<br />
offerte dai Fondi strutturali europei; in alcune<br />
aule erano già installate le lim grazie al<br />
“Piano Scuola Digitale” e ai fondi FESR; si<br />
erano già attivati protocolli d’intesa con altri<br />
Istituti scolastici e con altri attori del territorio;<br />
era già stato garantito a tutti gli alunni, compresi<br />
i disab<strong>il</strong>i e i BES, l’accesso alla nuova<br />
strumentazione.<br />
L’assegnazione del progetto Cl@sse 2.0<br />
ha consentito la realizzazione di un’aula/laboratorio<br />
versat<strong>il</strong>e, funzionale ai diversi insegnamenti<br />
disciplinari, capace - attraverso un<br />
ripensamento architettonico e pedagogico<br />
dell’ambiente di apprendimento – di rispondere<br />
a bisogni cognitivi e relazionali, di interpretare<br />
efficacemente principi pedagogici e<br />
sociali, di integrare funzionalmente ambienti<br />
fisici e virtuali.<br />
Dopo <strong>il</strong> primo anno di esperienza, che<br />
ha prodotto risultati entusiasmanti, l’Istituto<br />
ha richiesto all’Amministrazione comunale di<br />
riferimento la realizzazione di ambienti polifunzionali<br />
che prevedono pareti con pannelli<br />
mob<strong>il</strong>i, ambienti interni ed esterni per le<br />
esperienze informali, uno spazio che svolga<br />
la funzione di internet café, un’aula per videoconferenze<br />
immersive, un auditorium per<br />
virtual exibition e virtual theatre, ambienti 3d<br />
per la realizzazione di percorsi virtuali. Il percorso<br />
insomma è appena cominciato.
L’ambiente di apprendimento<br />
Nel nuovo ambiente di apprendimento si<br />
riesce ad “entrare” attraverso stralci tratti<br />
dalla ricca documentazione disponib<strong>il</strong>e<br />
presso l’Istituto: “L’ ambiente aula, ripensato<br />
e ristrutturato, coniuga l’ut<strong>il</strong>izzo di hardware<br />
di ultima generazione, software di tipo open<br />
source, risorse didattiche online, innovazione<br />
metodologica, CDD (contenuti didattici digitali),<br />
libri interattivi, arredi modulari. La<br />
Cl@sse 2.0 è dotata di notebook, carrello<br />
porta-notebook, fotocamere, videocamera,<br />
Document Camera e LIM che, con l’ut<strong>il</strong>izzo<br />
di software specifici e di un browser per la<br />
navigazione protetta in Internet, rappresentano<br />
un valido e innovativo supporto alla didattica.<br />
La modalità “Blended learning”<br />
garantisce continuità formativa tra le attività<br />
scolastiche e non: gli alunni possono esprimere<br />
le proprie opinioni, condividere elaborati,<br />
collaborare in una classe virtuale,<br />
chattare, partecipare a forum, attraverso le<br />
opportunità offerte da portali protetti come “Il<br />
gomitolo”, per ut<strong>il</strong>izzare appieno quanto offerto<br />
dal Web 2.0.<br />
Il “Learning by Design”, quale modello<br />
metodologico adottato, rende l’alunno protagonista<br />
e artefice del proprio percorso, e gli<br />
consente di costruire i propri apprendimenti<br />
attraversando le fasi dell’esperienza, della<br />
concettualizzazione, dell’analisi, dell’applicazione.<br />
La sperimentazione del sussidiario interattivo<br />
adattab<strong>il</strong>e agli st<strong>il</strong>i di apprendimento<br />
di ognuno, permette la manipolazione degli<br />
argomenti: gli alunni, attraverso una molteplicità<br />
di canali, possono, in un clima collaborativo<br />
e di scoperta, sottolineare,<br />
evidenziare le parole chiave, elaborare<br />
mappe concettuali, effettuare link a giochi<br />
online, gallerie fotografiche, presentazioni,<br />
video, suoni (elaborati personalmente); possono<br />
approfondire e riflettere criticamente<br />
anche sui propri errori. Le ITC, inoltre, offrono<br />
loro l’opportunità di effettuare la lettura<br />
del giornale, la scrittura creativa e la risoluzione<br />
condivisa di problemi.<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
105<br />
Il docente-designer affianca l’alunno sostenendolo,<br />
ascoltandolo, formulando domande<br />
e sollecitando riflessioni; elabora<br />
CDD, contestualizza gli argomenti, effettua<br />
semplificazioni e adattamenti per alunni con<br />
BES (Bisogni Educativi Speciali).<br />
I banchi sono stati progettati in modo<br />
tale da essere fac<strong>il</strong>mente modulati per lavorare<br />
singolarmente, in gruppo, a coppie, nel<br />
grande gruppo (tavola rotonda), insieme con<br />
altri alunni di altre classi. Particolare attenzione<br />
è stata posta nella scelta dei colori da<br />
ut<strong>il</strong>izzare, non solo per l’arredamento, ma<br />
anche per le pareti, affinché siano rispettati i<br />
principi della cromoterapia.<br />
(…) Le collaborazioni con la Polizia Postale,<br />
con la psicologa e con le famiglie<br />
hanno reso possib<strong>il</strong>e l’attuazione di diversi<br />
incontri e la realizzazione di giochi, anche in<br />
occasione del “Safer Internet day”, affinché<br />
gli alunni, fruitori delle risorse del Web, diventino<br />
consapevoli dei rischi e dei pericoli<br />
di Internet.<br />
Accanto alla sperimentazione di un uso<br />
trasversale dei linguaggi digitali, sono stati<br />
attuati dei percorsi che hanno visto impegnati<br />
i nostri alunni in attività creative-manuali<br />
e motorie con la presenza di esperti.<br />
Riteniamo infatti indispensab<strong>il</strong>e attivare, accanto<br />
ai percorsi digitali, anche percorsi che<br />
accrescano ab<strong>il</strong>ità manuali e motorie, per<br />
uno sv<strong>il</strong>uppo armonico dell’allievo.<br />
Il ripensamento della rigida organizzazione<br />
dell’orario, <strong>il</strong> passaggio da un apprendimento/insegnamento<br />
trasmissivo ad un<br />
insegnamento/apprendimento costruttivo-collaborativo<br />
ed esercitato “in ogni momento e<br />
in ogni luogo”, la definizione precisa e puntuale<br />
di macro e microcompetenze, <strong>il</strong> monitoraggio<br />
rigoroso dei processi,, la trasversalità<br />
dei linguaggi digitali quale “impalcatura” insostituib<strong>il</strong>e<br />
in tutti gli insegnamenti, e la collaborazione<br />
con Enti, Università e famiglie stanno<br />
sv<strong>il</strong>uppando, nella nostra cl@sse, un ambiente<br />
ricco e funzionale alla generazione di<br />
apprendimenti”.
Le condizioni di efficacia<br />
I ragazzi della cl@sse di cui stiamo parlando<br />
hanno raggiunto risultati pregevoli,<br />
coerenti con i bisogni formativi indicati dalla<br />
comunità internazionale e con i principi indicati<br />
dalla letteratura psicopedagogica: apprendimenti<br />
integrati (disciplinari e<br />
tecnologici), conoscenze costruite e condivise,<br />
pratica di raccolta ed organizzazione di<br />
dati, pratica della cooperazione, dell’inclusione,<br />
del mutuo aiuto, padronanza plur<strong>il</strong>inguistica<br />
e comunicativa, padronanza<br />
concettuale e procedurale, riut<strong>il</strong>izzo funzionale<br />
degli apprendimenti e transfer in analogia<br />
e in problem solving, progettualità,<br />
motivazione ad apprendere e a portare a termine<br />
<strong>il</strong> lavoro, tensione al risultato e gestione<br />
dell’errore. Competenze, insomma, disciplinari<br />
e trasversali.<br />
Ma quali sono le condizioni che hanno<br />
prodotto questi risultati? Basta disporre di risorse<br />
tecnologiche per ottenerli? Qui <strong>il</strong> discorso<br />
diventa problematico. Se i bambini<br />
della nostra classe 2.0 sanno selezionare informazioni<br />
e metterle in relazione, non dipende<br />
dalle N.T., né dipende dalle N.T. se<br />
sanno ut<strong>il</strong>izzare mappe disciplinari e categorizzare<br />
gli oggetti in cui si imbattono, o se <strong>il</strong><br />
lessico disciplinare e <strong>il</strong> lessico tecnologico<br />
entrano nella loro comunicazione abituale, o<br />
ancora se in classe si costruisce insieme e<br />
si condivide invece di competere. Le tecnologie<br />
sono una risorsa, ma senza una mediazione<br />
didattica consapevole e intenzionale<br />
sono una risorsa sprecata.<br />
Gli insegnanti di questa classe da anni<br />
praticano la ricerca educativa, problematizzano<br />
gli insegnamenti disciplinari, ricercano<br />
modalità e strumenti progettuali efficaci, si<br />
domandano su curricoli e Unità d’apprendimento,<br />
su specificità e trasversalità. Già<br />
prima di disporre della nuova strumentazione<br />
i bambini di quella classe ricavavano informazioni<br />
da più manuali, le confrontavano, le<br />
categorizzavano, le connettevano. Certo,<br />
con i nuovi strumenti oggi è molto più fac<strong>il</strong>e,<br />
più rapido, più affascinante, ma le condizioni<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
106<br />
di efficacia delle nuove tecnologie stanno<br />
nella qualità della progettazione e della mediazione<br />
didattica<br />
Nella documentazione sono comprese<br />
una serie di mappe che l’Istituto ha elaborato,<br />
seguendo <strong>il</strong> metodo GOPP (goal oriented<br />
project planning) per analizzare i diversi<br />
problemi connessi con la sperimentazione<br />
(logistici, organizzativi, socio-culturali) e definire<br />
i diversi, corrispondenti tipi di obiettivo.<br />
Emerge un’analisi attenta, rigorosa, che qui<br />
non possiamo riportare per problemi di spazio,<br />
ma che dimostra responsab<strong>il</strong>ità condivise<br />
e professionalità sicure. E’ evidente che<br />
tali professionalità non sono state formate<br />
dalle nuove tecnologie!<br />
Ma <strong>il</strong> discorso non si ferma alla macroprogettazione.<br />
A titolo esemplificativo riportiamo<br />
solo una delle Unità d’apprendimento<br />
elaborate dai docenti (Schema n. 1). L’Unità<br />
mostra la chiarezza degli obiettivi disciplinari<br />
perseguiti, la loro integrazione con gli obiettivi<br />
connessi all’uso delle tecnologie, la tensione<br />
verso lo sv<strong>il</strong>uppo di competenze, la<br />
padronanza metodologica con cui sono progettate<br />
le attività, la visione trasversale degli<br />
insegnamenti, l’attenzione alle competenze<br />
chiave di cittadinanza. Anche in questo caso<br />
appare evidente una padronanza progettuale<br />
e didattica che certamente preesisteva<br />
all’introduzione delle nuove tecnologie. E infine<br />
nella documentazione d’Istituto sono<br />
consultab<strong>il</strong>i le prove di verifica somministrate<br />
al termine di ciascuna Unità, complete dei<br />
compiti assegnati, della descrizione degli oggetti<br />
di accertamento, dei criteri di valutazione<br />
e delle modalità di attribuzione dei<br />
punteggi. Dopo l’Unità di Storia riportata<br />
nello schema n. 1, ad esempio, è stata somministrata<br />
la seguente prova: “Dopo aver elaborato<br />
(a coppie) una presentazione di<br />
P.Point (arricchita da immagini, f<strong>il</strong>mati, linee<br />
del tempo-TimeRime , Link e mappe – Cmap<br />
Tools) esponi <strong>il</strong> tuo lavoro ut<strong>il</strong>izzando la LIM”.<br />
Ed è ancora evidente che <strong>il</strong> possesso di<br />
chiari strumenti di verifica non deriva certo<br />
dall’introduzione delle nuove tecnologie.
Va dunque fatta qualche riflessione critica.<br />
La Cl@sse 2.0 rappresenta un’azione<br />
straordinaria, ma indica la direzione verso la<br />
quale dovrà muoversi <strong>il</strong> fare scuola ordinario.<br />
I quotidiani nazionali hanno dato nei<br />
giorni scorsi ampio spazio alla nona edizione<br />
di “Abcd”, <strong>il</strong> Salone italiano dell’educazione,<br />
che, inaugurato dal Ministro Profumo, ha<br />
presentato con grande r<strong>il</strong>ievo tutte le novità<br />
nel settore della didattica 2.0. “Lavagne interattive<br />
multimediali, software per creare lezioni<br />
digitali, nuove dotazioni didattiche per<br />
ridisegnare gli spazi dell’apprendimento all’insegna<br />
dell’innovazione e dell’ergonomia.<br />
Il mondo della scuola è già immerso nella<br />
tecnologia e quello di domani lo sarà sempre<br />
di più” (così si legge su Repubblica del 14<br />
novembre). E ancora:<br />
“Nell’Agenda Digitale Italiana sono state<br />
inserite norme che prevedono l’uso esclusivo<br />
di libri digitali. Il risparmio sulla spesa media<br />
per i libri sarà indirizzato all’acquisto di tablet<br />
e hardware, destinati a diventare lo strumento<br />
principe per l’apprendimento scolastico.<br />
Siamo di fronte a un passaggio<br />
epocale, come è avvenuto con Gutenberg e<br />
l’invenzione della stampa a caratteri mob<strong>il</strong>i,<br />
dice <strong>il</strong> ministro”. (così si legge sul Corriere<br />
del 12 novembre).<br />
Che ci si trovi di fronte ad un passaggio<br />
epocale è innegab<strong>il</strong>e. Di fronte al trionfalismo<br />
imperante ci sembra però indispensab<strong>il</strong>e r<strong>il</strong>evare<br />
che i risultati formativi di tale passaggio<br />
non sono affatto scontati, e che le<br />
esperienze che finora hanno prodotto esiti<br />
d’apprendimento soddisfacenti, o addirittura<br />
superiori alle aspettative, sono state quelle<br />
gestite da insegnanti competenti, didatticamente<br />
padroni, culturalmente vivi, capaci di<br />
un ut<strong>il</strong>izzo critico e ponderato dei nuovi strumenti,<br />
disponib<strong>il</strong>i ad un controllo rigoroso dei<br />
processi.<br />
Certamente le lim e i tablet e <strong>il</strong> web 2.0<br />
cambieranno la scuola: ma non è affatto<br />
certo in che direzione la cambieranno. Noi in<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
107<br />
che direzione vogliamo che la scuola cambi?<br />
La tecnologia è una risorsa inedita e grande,<br />
e <strong>il</strong> mezzo, dice McLuhan, è anche contenuto.<br />
Ma chi e come sta costruendo le condizioni<br />
perché gli insegnanti sappiano gestire<br />
e scegliere criticamente l’approccio al nuovo<br />
mezzo/contenuto?<br />
Verso una scuola 2.0<br />
Gli insegnanti della nostra cl@sse 2.0<br />
sono stati invitati, a seguito della loro sperimentazione,<br />
ad esprimere <strong>il</strong> proprio parere<br />
su un Piano d’azione per la diffusione delle<br />
ITC, curato dal dott. Giovanni Biondi (capo<br />
dipartimento per la programmazione e la gestione<br />
delle risorse umane, finanziarie e strumentali).<br />
Uno sguardo ai diversi punti del<br />
Piano (ciascuno dei quali è corredato di una<br />
breve <strong>il</strong>lustrazione) consente al lettore non<br />
esperto di farsi un’idea generale del nuovo<br />
mondo in cui la scuola è ineluttab<strong>il</strong>mente trascinata,<br />
ed è innegab<strong>il</strong>e che si tratti di un<br />
mondo affascinante (Schema n. 2).<br />
Ma gli insegnanti che abbiamo conosciuto,<br />
e che in questo mondo stanno muovendo<br />
i loro primi passi, non subiscono<br />
passivamente tale fascino. Riportiamo, dopo<br />
la tabella, stralci dei pareri da loro espressi<br />
su alcuni dei punti previsti dal Piano<br />
(Schema n. 3).<br />
Nuovi spazi e nuovi strumenti: basteranno?<br />
A Genova si dipingono i nuovi spazi:<br />
“Cinque aule pensate come “spazi attivi” e<br />
con arredi insoliti: lo spazio di esplorazione,<br />
dove lo studente cresce e apprende attraverso<br />
l’esperienza diretta e l’approccio laboratoriale;<br />
quello individuale, in cui <strong>il</strong> ragazzo<br />
prende coscienza delle proprie propensioni<br />
e attitudini e del proprio ritmo di studio, sia<br />
grazie a lavori svolti in autonomia sia attraverso<br />
<strong>il</strong> confronto con <strong>il</strong> docente; lo spazio informale,<br />
dedicato alla pausa; la classe,<br />
pensata come luogo di confronto, collaborazione<br />
e condivisione modulare e ricomponib<strong>il</strong>e<br />
in una struttura sempre nuova e adatta
all’occorrenza. Infine l’agorà: l’ambiente<br />
dove gli alunni posso condividere in modalità<br />
plenaria eventi e presentazioni” (Repubblica,<br />
art. cit.)<br />
Case editrici, aziende, autori sono impegnati<br />
nella progettazione di software, learning<br />
object, dispositivi didattici per gli alunni;<br />
e sono impegnati nella progettazione di corsi<br />
per la formazione tecnologica degli insegnanti:<br />
in presenza, on line, e-learning, blended.<br />
Basterà?<br />
I toni sembrano trionfalistici, ma <strong>il</strong> cammino<br />
da percorrere è lungo e non è privo di<br />
insidie. Gli insegnanti della nostra cl@sse 2.0<br />
hanno segnalato con forza e con convinzione,<br />
sulla base della loro esperienza, la necessità<br />
di una formazione degli insegnanti che garantisca<br />
loro non solo competenze digitali, ma<br />
anche competenze disciplinari, epistemologiche,<br />
pedagogico-didattiche, valutative. E<br />
hanno segnalato più volte la necessità di un<br />
approccio completamente diverso alla funzione<br />
docente, sorretto da forte flessib<strong>il</strong>ità<br />
nella gestione di tempi, spazi, relazioni, da<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
108<br />
forte motivazione al lavoro, da forti incentivi<br />
economici.<br />
C’è un’altra cosa che gli insegnanti non<br />
hanno segnalato esplicitamente, ma che<br />
pure è evidente nella loro stessa azione: occorre<br />
che l’insegnante abbia pensiero critico<br />
e cultura. Le tecnologie sono strumenti, i fini<br />
della scuola sono altri. E perché siano strumenti<br />
efficaci occorre che i fini formativi siano<br />
chiari, che chiare siano le strategie, e che<br />
forte sia l’attrezzatura professionale globale:<br />
quella tecnologica, da sola, non basta.<br />
Ringrazio per la collaborazione <strong>il</strong> Dirigente<br />
scolastico dell’Istituto Comprensivo<br />
di Minervino di Lecce, Alessandro<br />
Stefanelli, le insegnanti Raimondina Arcuti<br />
e Lucia Caroppo, della Cl@sse 2.0, ed<br />
in particolare la coordinatrice di progetto,<br />
la docente Antonia Rizzello, per la disponib<strong>il</strong>ità<br />
con cui hanno concesso la visione<br />
e l’ut<strong>il</strong>izzo di materiali e riflessioni elaborati<br />
in seno al Consiglio di classe.
Schema n. 1<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
Una Unità d’apprendimento<br />
Navig@ndo..... sulle rive dei fiumi e dei mari<br />
Discipline: Storia, Tecnologia - Durata: 1/10/2011 – 31/05/2012 (L’Unità si compone di due segmenti, di cui <strong>il</strong> primo centrato<br />
sulla riflessione “storica” relativa all’esperienza personale, e <strong>il</strong> secondo centrato sullo studio di civ<strong>il</strong>tà antiche)<br />
Conoscenze<br />
Ab<strong>il</strong>ità<br />
(specifiche e<br />
trasversali)<br />
Competenze<br />
OBIETTIVI RISULTATI ATTESI,<br />
Concetti specifici: tempo (lineare,<br />
convenzionale), successione,<br />
contemporaneità,<br />
durata; fonte primaria e secondaria,<br />
documento, ricostruzione;<br />
parole-concetto<br />
specifiche dei quadri di civ<strong>il</strong>tà<br />
Argomenti: Sumeri, Bab<strong>il</strong>onesi,<br />
Assiri, Egizi, civ<strong>il</strong>tà dell’Indo<br />
e del Fiume Giallo,<br />
Cretesi, Micenei, Fenici, Ebrei.<br />
Fontizzazione e uso di documenti<br />
Comprensione e manipolazione<br />
del testo storico<br />
Ordinamento e organizzazione<br />
temporale<br />
Ordinamento e organizzazione<br />
spaziale<br />
Classificazione di fatti e organizzazione<br />
di relazioni<br />
Produzione di testi verbali<br />
Ut<strong>il</strong>izzo di linguaggi digitali<br />
Ut<strong>il</strong>izzo di risorse online<br />
Interagire in gruppo<br />
Ut<strong>il</strong>izzare strategie, avvalendosi<br />
anche delle opportunità<br />
offerte dai linguaggi digitali,<br />
per organizzare <strong>il</strong> proprio lavoro<br />
e per comprendere ed<br />
esporre nuovi argomenti di<br />
studio.<br />
Al termine dell’Unità l’allievo:<br />
- conosce ed usa la cronologia storica secondo la periodizzazione occidentale<br />
o altri sistemi di datazione<br />
- individua gli elementi connotanti di una civ<strong>il</strong>tà (indicatori di civ<strong>il</strong>tà) ;<br />
conosce ed usa le “parole” della storia; riconosce diversi tipi di fonti<br />
e le distingue tra fonti primarie (documenti) e fonti secondarie (testi<br />
storiografici, manuali)<br />
L’allievo compie:<br />
operazioni di fontizzazione: ut<strong>il</strong>izza strumenti di lettura diversi per ricavare/ricostruire<br />
informazioni da fonti (manuali, saggi storiografici,<br />
carte geo-storiche, repertori iconografici, audio/video) funzionali ad un<br />
lavoro assegnato<br />
operazioni di tematizzazione e articolazione tematica: divide <strong>il</strong> testo<br />
storico in paragrafi, li titola, individua le parole chiave, sottolinea le informazioni<br />
principali per costruire campi tematici<br />
operazioni di ordinamento e organizzazione temporale: usa la cronologia<br />
e individua le coordinate temporali (fine/inizio) delle civ<strong>il</strong>tà studiate,<br />
collocandone la durata su dei grafi temporali<br />
operazioni di ordinamento e organizzazione spaziale: individua le coordinate<br />
spazio/ambientali delle civ<strong>il</strong>tà studiate (ieri) per collocarle geograficamente<br />
sul planisfero (oggi)<br />
operazioni di classificazione dei fatti e di organizzazione di relazioni:<br />
produce tabelle per costruire un quadro di civ<strong>il</strong>tà classificando le informazioni<br />
ricavate e le immagini ricercate; spiega, producendo inferenze,<br />
fenomeni di tipo storico-ambientale individuando collegamenti e relazioni<br />
tra uomo e ambiente specifiche delle Civ<strong>il</strong>tà dei Fiumi e dei Mari;<br />
confronta informazioni raccolte sugli elementi di cultura materiale delle<br />
civ<strong>il</strong>tà studiate per individuare permanenze e mutamenti.<br />
operazioni di costruzione del testo/comunicazione<br />
Relaziona sul quadro di civ<strong>il</strong>tà costruito con l’aus<strong>il</strong>io della LIM<br />
Usa i linguaggi digitali per ricercare su siti tematici materiali ut<strong>il</strong>i allo<br />
studio e per organizzare in modo sistematico e personale le informazioni<br />
(produrre tabelle e brevi descrizioni) attraverso <strong>il</strong> software Word.<br />
Sa elaborare la riduzione di immagini attraverso l’ut<strong>il</strong>izzo di Picture Manager<br />
Ut<strong>il</strong>izza risorse online: Google Earth per collocare geograficamente sul<br />
planisfero le civ<strong>il</strong>tà studiate; Convertitore/calendario per ut<strong>il</strong>izzare sistemi<br />
di datazione differenti.<br />
Svolge un ruolo attivo durante <strong>il</strong> lavoro di gruppo ascoltando gli altri e<br />
condividendone le decisioni<br />
Al termine dell’Unità l’allievo è in grado, individualmente e/o in<br />
gruppo, di organizzare e realizzare, con l’aus<strong>il</strong>io della LIM, l’esposizione<br />
di un quadro di civ<strong>il</strong>tà studiato, individuando le relazioni di<br />
tipo storico e ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> linguaggio specifico della disciplina.<br />
(Nell’elaborazione dell’UdA è stato ut<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> seguente materiale: Flavia Marostica -ANALISI DELLA DISCIPLINA STORIA<br />
http://www.storiairreer.it/Materiali/Materiali/GruppoRicerca/04%202009%20storia%20OK.pdf)<br />
109
Competenze trasversali di riferimento<br />
(competenze chiave di cittadinanza)<br />
Ut<strong>il</strong>izzare autonomamente strategie, avvalendosi<br />
anche delle opportunità offerte dai linguaggi digitali,<br />
per organizzare <strong>il</strong> proprio lavoro e per comprendere<br />
nuovi argomenti di studio (imparare a imparare)<br />
Pianificare la realizzazione di un progetto ut<strong>il</strong>izzando<br />
conoscenze e strumenti multimediali e scegliendo, tra<br />
le risorse disponib<strong>il</strong>i, personali e non, quelle più funzionali<br />
agli obiettivi da raggiungere (progettare)<br />
Assumere un ruolo attivo in scambi comunicativi per<br />
ut<strong>il</strong>izzare, elaborare e condividere testi multi codici<br />
(comunicare)<br />
Assumere comportamenti corretti e responsab<strong>il</strong>i per<br />
rispettare se stessi, gli altri e l’ambiente in spazi fisici<br />
e virtuali (collaborare e partecipare)<br />
Interagire consapevolmente in gruppi reali e virtuali,<br />
tenendo conto del punto di vista degli altri, per raggiungere<br />
fini comuni (agire in modo autonomo e responsab<strong>il</strong>e)<br />
Individuare risorse (anche in Internet) e strategie efficaci<br />
per risolvere problemi in contesti di apprendimento<br />
e relazionali (risolvere problemi)<br />
Individuare e stab<strong>il</strong>ire collegamenti tra fenomeni, tra<br />
dati, tra informazioni, tra situazioni, per conoscere,<br />
comprendere e riflettere nei diversi contesti reali e virtuali<br />
(individuare collegamenti e relazioni)<br />
Reperire, confrontare e rielaborare criticamente informazioni<br />
provenienti da fonti diverse (scritte, orali e<br />
tecnologiche) per ut<strong>il</strong>izzarle in funzione di scopi (acquisire<br />
e interpretare l’informazione)<br />
Verifica<br />
I processi di acquisizione delle diverse conoscenze e<br />
ab<strong>il</strong>ità saranno monitorati attraverso attente osservazioni<br />
sistematiche, che avranno la funzione di valutazione<br />
formativa.<br />
Al termine di segmenti significativi del percorso si<br />
procederà alla valutazione sommativa dei risultati attesi<br />
indicati (conoscenze e ab<strong>il</strong>ità), attraverso prove<br />
strutturate e semistrutturate (test a scelta multipla,<br />
domande a risposta aperta)<br />
La valutazione di competenza avverrà attraverso la richiesta<br />
di una prestazione complessa, che richieda<br />
l’ut<strong>il</strong>izzo integrato di conoscenze e ab<strong>il</strong>ità disciplinari<br />
e tecnologiche.<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
110<br />
Metodologia<br />
Lettura e comprensione di testi e immagini per la ricostruzione<br />
di eventi personali e fam<strong>il</strong>iari;<br />
lavori di gruppo per ricerca di immagini (webquest) e<br />
di informazioni secondo indicatori definiti;<br />
attività di riordino temporale di eventi e di civ<strong>il</strong>tà;<br />
costruzione (individuale e collettiva) di strisce temporali<br />
e collocazione di eventi A.C. e D.C.;<br />
analisi e confronto di datazioni differenti da quella occidentale;<br />
ut<strong>il</strong>izzo di webquest per ricercare, su siti dati e su indicatori<br />
dati, informazioni, immagini, video, testi storiografici,<br />
cartine geo-storiche; ut<strong>il</strong>izzo del<br />
convertitore/calendario on line;<br />
elaborazioni di tabelle di raccolta dati secondo classificatori<br />
dati;<br />
lettura di testi storiografici (lettura selettiva, ricerca<br />
delle parole non conosciute; divisione in paragrafi; titolazione<br />
dei paragrafi, individuazione delle parolechiave,<br />
individuazione delle informazioni principali;<br />
analisi di immagini e di cartine geo-storiche (individuale,<br />
di gruppo, collettiva), per ricavarne informazioni;<br />
analisi collettiva di video-documentari e focalizzazione<br />
di informazioni chiave;<br />
costruzione collettiva di quadri di civ<strong>il</strong>tà attraverso tabelle<br />
e abbinamento di immagini, con relativa socializzazione,<br />
confronto e individuazione di analogie e<br />
differenze;<br />
individuazione delle coordinate spazio/ambientali delle<br />
civ<strong>il</strong>tà studiate (ieri) per collocarle geograficamente<br />
(oggi) attraverso l’ut<strong>il</strong>izzo di Google Earth e la funzione<br />
Street view;<br />
riflessioni sui lavori svolti e individuazione di difficoltà<br />
incontrate (esercizi metacognitivi);<br />
esposizioni orali dei lavori svolti, anche supportate<br />
dalla lavagna interattiva<br />
elaborazione di testi scritti multicodici, con socializzazione<br />
e commento collettivo degli stessi;<br />
riut<strong>il</strong>izzo, nello studio di nuovi argomenti, di procedure<br />
e strumenti appresi in precedenza.
Schema n. 2<br />
Tendenze e Area/<br />
Ambito di intervento<br />
1) Mob<strong>il</strong>e learning<br />
Apprendimento attraverso i cellulari<br />
2) Cloud computing<br />
Accesso alle applicazioni informatiche<br />
su server remoti.<br />
3) One to one computing<br />
Uno strumento informatico per ogni<br />
studente<br />
4) Ubiquitous learning<br />
L’apprendimento “in ogni momento e<br />
in ogni luogo”<br />
5) Gaming<br />
Uso educativo dei videogiochi<br />
6) Personalized learning<br />
Apprendimento personalizzato.<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
Piano nazionale per la diffusione delle ITC<br />
111<br />
Breve descrizione/Motivazione<br />
L’evoluzione nello sv<strong>il</strong>uppo di hardware e software ha fatto diventare gli<br />
“smart phone” (i “cellulari intelligenti”) strumenti tecnologici indispensab<strong>il</strong>i.<br />
Come i cellulari hanno soppiantato i telefoni fissi nelle telecomunicazioni,<br />
così probab<strong>il</strong>mente i nuovi strumenti portat<strong>il</strong>i, con accesso a internet e<br />
con le stesse capacità dei computer, soppianteranno i PC come strumento<br />
informatico all’interno delle aule<br />
Le applicazioni informatiche singole che si ut<strong>il</strong>izzano per un solo computer<br />
sono in costante diminuzione: vengono sostituite da applicazioni collettive<br />
installate su computer centralizzati (detti anche server farm o fattorie informatiche),<br />
accessib<strong>il</strong>i da internet. Le implicazioni di questa tendenza per<br />
i sistemi educativi sono enormi: sono disponib<strong>il</strong>i applicazioni informatiche<br />
sempre più economiche (non sarà più necessario comperare licenze costose)<br />
che non richiedono né la potenza, né la grandezza di un attuale<br />
computer<br />
L’obiettivo, nelle classi di tutto <strong>il</strong> mondo, è di ottenere uno strumento informatico<br />
per ogni studente e di creare un ambiente di apprendimento nel<br />
quale si abbia accesso universale alla tecnologia. Che la tecnologia ut<strong>il</strong>izzata<br />
sia un portat<strong>il</strong>e per ogni studente, oppure, sempre più spesso, una<br />
rete di computer, o gli smart phone, o le tavolette digitali, le classi si devono<br />
orientare all’ut<strong>il</strong>izzo universale di strumenti informatici personali di<br />
apprendimento<br />
Con lo sv<strong>il</strong>uppo di infrastrutture che permettono di connettersi ovunque<br />
e con la drastica diminuzione dei costi dei computer, i sistemi scolastici<br />
di tutto <strong>il</strong> mondo stanno creando le opportunità per accedere all’apprendimento<br />
“in ogni momento e in ogni luogo”. Ciò richiede necessariamente<br />
un ripensamento dell’attuale organizzazione dell’orario scolastico, rigidamente<br />
ripartito in lezioni rigide. E ancora, oltre ai computer e all’accesso<br />
a internet, diventerà indispensab<strong>il</strong>e disporre di insegnanti/mentori, di opportunità<br />
di apprendimento fra pari, di ritmi di apprendimento personalizzati<br />
e di un modo di imparare che va più in profondità. Di conseguenza,<br />
è opportuno anche prevedere diversi momenti/forme di valutazione<br />
Una recente inchiesta, pubblicata da “Pew internet and American Life Project”<br />
per Horizon Report, dimostra che molti giochi on-line sono assolutamente<br />
popolari tra i giovani e che offrono l’opportunità di aumentare le<br />
interazioni sociali e di dispiegare un inedito impegno civico tra le nuove<br />
generazioni. L’eccezionale successo dei giochi, che stimolano una partecipazione<br />
attiva intensissima e offrono incentivi e interazioni molto motivanti,<br />
ci fa comprendere come le metodologie pedagogico-didattiche<br />
attuali siano spesso inadeguate e come i giochi educativi potrebbero suscitare<br />
molto più interesse e attenzione negli studenti.<br />
I sistemi educativi stanno esplorando l’ut<strong>il</strong>izzo della tecnologia per meglio<br />
capire le conoscenze pregresse degli studenti e adattare l’insegnamento<br />
in modo da fare colmare le lacune e tenere conto di nuovi st<strong>il</strong>i di apprendimento/insegnamento.<br />
Questo obiettivo trasforma la classe da un’entità<br />
dove l’insegnamento era centrato sulle capacità medie degli studenti a<br />
un’entità dove si adattano i contenuti e la pedagogia alle necessità individuali,<br />
sia dei migliori che dei più deboli
7) Redefinition of learning spaces<br />
La ridefinizione degli spazi di apprendimento<br />
8) Teacher-generated open content.<br />
Contenuti aperti creati da insegnanti<br />
9) Smart Portfolio Assessment<br />
Valutazione con <strong>il</strong> portfolio elettronico<br />
10) Teacher managers/mentors<br />
Insegnanti manager/mentori<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
La classe ordinata con banchi in f<strong>il</strong>a potrebbe diventare un “cimelio dell’era<br />
industriale” poiché le scuole stanno ripensando quale possa essere l’ambiente<br />
di apprendimento migliore per incentivare la collaborazione, l’interdisciplinarità<br />
e l’apprendimento centrato sullo studente. Vengono<br />
enormemente enfatizzate idee finora trascurate, come l’importanza delle<br />
luci, dei colori, degli spazi individuali per gli studenti e gli insegnanti, piccoli<br />
spazi aperti per la realizzazione di progetti in gruppi flessib<strong>il</strong>i<br />
I sistemi scolastici dei Paesi dell’OCSE incentivano gli insegnanti, e i network<br />
di insegnanti, a identificare e creare risorse efficaci. Molte risorse<br />
on line permettono agli insegnanti di riformulare contenuti o di effettuare<br />
aggiunte o modifiche per adattare <strong>il</strong> materiale didattico ai propri scopi. Gli<br />
studenti possono così disporre di materiale a loro misura, che rispetta<br />
perfettamente l’impostazione del corso. Queste risorse in molti casi sono<br />
complementari al libro di testo ufficiale e potrebbero, in un prossimo futuro,<br />
soppiantarlo, ovvero affiancarlo con contenuti editi in forma “ibrida”,<br />
come principale risorsa per l’apprendimento degli studenti. Queste attività<br />
spesso sono una sfida alle tradizionali nozioni di “proprietà intellettuale”<br />
e di “copyright”<br />
Conservare, ordinare, recuperare i dati relativi all’apprendimento potrà essere<br />
di aiuto agli insegnanti per comprendere meglio le lacune e ottimizzare<br />
i contenuti e gli approcci pedagogici. La valutazione si sta sempre<br />
più orientando verso frequenti valutazioni formative (valutazione per l’apprendimento)<br />
che si basano su dati ottenib<strong>il</strong>i in tempo reale, e sempre<br />
meno su esami stressanti ut<strong>il</strong>izzati per la valutazione dell‘apprendimento.<br />
Sono sempre più disponib<strong>il</strong>i strumenti che permettono agli studenti di<br />
raggruppare i propri lavori in una sorta di portfolio. Nel caso in cui aggiungessero<br />
tweet, blog post o altro materiale on line, questo apparirà nel<br />
loro portfolio personale, <strong>il</strong> quale potrà essere analizzato da parte dei propri<br />
pari o dell’insegnante (e anche dai genitori)<br />
Il ruolo dell’insegnante in classe dovrebbe accompagnare l’evoluzione: da<br />
“fonte di conoscenza” a specialista della gestione dell’istruzione, in grado<br />
di aiutare gli studenti a cercare le informazioni, a costruire le conoscenze<br />
attraverso modalità e secondo percorsi personalizzati adatti ai singoli. L’insegnante<br />
dovrà fornire supporto sia durante le lezioni formali, sia fuori<br />
dai canonici orari di lezione. Questo cambiamento è estremamente complesso.<br />
Tuttavia <strong>il</strong> successo o <strong>il</strong> fallimento dei progetti tecnologici nelle<br />
classi dipende dal fattore umano e dalla volontà di un insegnante di addentrarsi<br />
in territori sconosciuti<br />
112
Schema n. 3<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
La riflessione critica degli insegnanti 2.0 di Minervino di Lecce (stralci)<br />
Tendenze e Area/<br />
Ambito di intervento<br />
1) Mob<strong>il</strong>e learning<br />
Apprendimento attraverso i cellulari<br />
4) Ubiquitous learning<br />
L’apprendimento “in ogni momento e<br />
in ogni luogo”<br />
6) Personalized learning<br />
Apprendimento personalizzato.<br />
113<br />
Le considerazioni degli insegnanti<br />
(…) svolgere attività didattiche solo con l’uso di strumenti di dimensioni<br />
ridotte, in alcuni casi, risulta poco funzionale. Pensiamo sia indispensab<strong>il</strong>e<br />
introdurre e ut<strong>il</strong>izzare la tecnologia oggi a disposizione in modo graduale,<br />
considerando le fasce di età e prevedendo una sorta di gerarchizzazione<br />
dell’uso degli strumenti digitali (così come avviene per tutti gli apprendimenti).<br />
Il Mob<strong>il</strong>e learning, se da un lato rappresenta una valida realtà, dall’altro,<br />
se non ut<strong>il</strong>izzato con consapevolezza, può essere fonte di rischi,<br />
pericoli e distrazione. Pensiamo che una scuola non sia all’avanguardia<br />
nel momento in cui ut<strong>il</strong>izza lo strumento “all’ultima moda” presente sul<br />
mercato. Deve far proprio lo strumento integrandolo e proponendolo in<br />
maniera sistematica alla giusta fascia di età e nel momento in cui una programmazione<br />
precisa e puntale lo richieda. Pensiamo che la scuola debba<br />
sfruttare le possib<strong>il</strong>ità offerte dai nuovi mezzi con spirito critico. Riguardo<br />
al Mob<strong>il</strong>e learning, la scuola dovrebbe prevedere, contestualmente al suo<br />
uso, l’acquisizione delle competenze sociali e civiche anche in chiave<br />
digitale. A tal proposito è necessaria, oltre al naturale coinvolgimento di<br />
tutti i docenti, la partecipazione attiva delle famiglie. (…)<br />
Il ripensamento della rigida organizzazione dell’orario è necessario (…),<br />
come dimostrano anche le nostre esperienze in corso, come conseguenza<br />
(e insieme come strumento di promozione) del nuovo modo di lavorare.<br />
Passando da un apprendimento/insegnamento trasmissivo, fruib<strong>il</strong>e solo<br />
in aula e da parte dell’intera classe, ad un /insegnamento/apprendimento<br />
costruttivo-collaborativo, fruib<strong>il</strong>e a livello individuale e di piccolo (e variab<strong>il</strong>e)<br />
gruppo, è impensab<strong>il</strong>e disporre di un orario rigido di lezione e di un<br />
tempo/scuola definito. Neanche la programmazione del percorso didattico<br />
potrà conservare le attuali rigide forme (…). L’intero percorso diventa un<br />
intreccio tra le varie discipline (e non solo), come l’incastrarsi delle tessere<br />
di un mosaico. La progettazione educativa richiederà, necessariamente,<br />
la definizione delle linee generali del mosaico ed un monitoraggio rigoroso<br />
che controlli le tessere che lo andranno via via flessib<strong>il</strong>mente componendo<br />
(…). È solo tale scenario (insieme alla disponib<strong>il</strong>ità del docente/mentore)<br />
che può consentire <strong>il</strong> pieno ut<strong>il</strong>izzo dei linguaggi digitali per un “apprendimento<br />
in ogni luogo e in ogni tempo”. Si ritiene tuttavia diffic<strong>il</strong>e <strong>il</strong> traguardo<br />
indicato, in una scuola in cui non sembra ancora diffusa una<br />
cultura della flessib<strong>il</strong>ità organizzativa e didattica (vedi anche punto 10)<br />
(…) La possib<strong>il</strong>ità di personalizzazione dei percorsi è certamente legata<br />
alla disponib<strong>il</strong>ità di materiali: a) fruib<strong>il</strong>i a diversi livelli di ampiezza e profondità;<br />
b) fruib<strong>il</strong>i con livelli diversi di guida; c) presentati attraverso diversi<br />
linguaggi e canali; d) strumentali a produzioni individuali personalizzate;<br />
e) funzionali alla comunicazione a distanza ed alle comunità di pratiche.<br />
In particolare si riterrebbe ut<strong>il</strong>e:- un incremento dei software, anche free,<br />
che permettono di fornire mezzi compensativi agli alunni con BES (un valido<br />
esempio è rappresentato da BALABOLKA, un programma che permette<br />
di convertire tutti i testi in audio); una ulteriore promozione della<br />
LIM (…), una maggiore interattività nel libro digitale (…). (…) si ravvisa<br />
la necessità di avere un supporto digitale che permetta di creare link, disporre<br />
di approfondimenti, elaborare un glossario, elaborare gallerie fotografiche,<br />
arricchire con contenuti realizzati anche dagli stessi alunni,<br />
ridurre <strong>il</strong> testo e schematizzare, inserire titolazioni; elaborare mappe concettuali,<br />
inserire f<strong>il</strong>mati, podcast, ecc. Il potenziamento e <strong>il</strong> miglioramento<br />
della qualità dei materiali non è tuttavia sufficiente. La personalizzazione
7) Redefinition of learning spaces<br />
La ridefinizione degli spazi di apprendimento<br />
8) Teacher-generated open content<br />
Contenuti aperti creati da insegnanti<br />
10) Teacher managers/mentors<br />
Insegnanti manager/mentori<br />
I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />
dei percorsi in funzione dei diversi livelli e st<strong>il</strong>i individuali è legata prioritariamente<br />
alla qualità della formazione del docente in ambito psicologico,<br />
disciplinare, progettuale, metodologico<br />
Il nuovo ambiente deve essere ripensato in modo da risultare (…)generativo<br />
di apprendimento. È impensab<strong>il</strong>e tuttavia proporre una ristrutturazione<br />
che sconvolga totalmente le vecchie strutture! Basta, per ora,<br />
ripensare tutti gli spazi comuni (corridoi, atri), rendendoli accoglienti e<br />
confortevoli e favorendo relazioni. (…). Le scuole finlandesi rappresentano<br />
un valido esempio: l’orario scolastico non coincide con l’orario delle<br />
lezioni, ma inizia con l’ut<strong>il</strong>izzo degli spazi comuni.(…); <strong>il</strong> ripensamento<br />
degli spazi è dunque legato al ripensamento dei tempi, dell’orario, del<br />
ruolo e del lavoro del docente (…)<br />
Perché l’insegnante possa ut<strong>il</strong>mente produrre, riformulare, integrare materiali<br />
didattici efficaci, occorre garantirgli una formazione rigorosa in ambito<br />
epistemologico, psicopedagogico, metodologico, ancor prima che in<br />
ambito tecnologico. Oltre a costruire le condizioni perché i docenti siano<br />
in grado di produrre risorse complementari o sostitutive dei libri di testo,<br />
e oltre ad incentivarne l’attività, sarebbe ut<strong>il</strong>e promuovere percorsi in cui<br />
l’alunno stesso, fruitore di tutte le risorse della rete, possa essere costruttore<br />
dei propri contenuti, discernendo l’informazione attendib<strong>il</strong>e<br />
L’insegnante, che attraverso i linguaggi digitali svolga <strong>il</strong> ruolo di mentore<br />
(che non “trasmette” conoscenza ma che attrezza e segue gli alunni affinché<br />
essi stessi diventino “costruttori di conoscenze”), deve poter disporre<br />
di forte competenza disciplinare; di forte competenza psicologica<br />
e pedagogica; di forte competenza metodologica; di forte competenza digitale;<br />
di forte competenza valutativa e auto valutativa; di grande flessib<strong>il</strong>ità<br />
nella gestione dei tempi di lavoro; di grande dutt<strong>il</strong>ità per la<br />
risposta ai bisogni just in time<br />
Tale nuova figura di insegnante, che risponde ad un prof<strong>il</strong>o ben diverso<br />
rispetto a quello attuale, impone un ripensamento profondo della formazione<br />
iniziale e della formazione in servizio del docente.<br />
Il nuovo prof<strong>il</strong>o inoltre, prevedendo un diverso tipo di prestazioni, una diversa<br />
gestione dei tempi di lavoro e della conseguente reperib<strong>il</strong>ità, un incremento<br />
della responsab<strong>il</strong>ità educativa, una permanente disponib<strong>il</strong>ità alla<br />
formazione in servizio ed alla ricerca-azione, richiederebbe inevitab<strong>il</strong>mente<br />
un diverso trattamento economico.<br />
In attesa di una tale “rivoluzione”, si potrebbe pensare: a) ad una fascia di<br />
docenti che, in possesso di definiti requisiti professionali, siano chiamati,<br />
con un corrispettivo economico, a sperimentare la nuova attività di tutoring,<br />
sulla base di vincoli e garanzie predisposti a livello centrale; b) ad<br />
una fascia oraria nella quale i docenti di un Consiglio di classe, incentivati<br />
a livello d’Istituto e dotati di tecnologia idonea, prestano agli allievi, sulla<br />
base di un apposito”patto formativo”, la propria attività di tutoring. In entrambi<br />
i casi sarebbe necessario predisporre protocolli di sperimentazione<br />
ut<strong>il</strong>i alla lettura dei processi attivati, alla r<strong>il</strong>evazione dell’incremento quantitativo<br />
e qualitativo apportato agli apprendimenti, alla individuazione di<br />
punti di forza e di criticità dell’esperienza, alla validazione, modellizzazione<br />
e diffusione delle strategie sperimentate.<br />
Si potrebbe anche pensare, ai fini di una diffusione della nuova cultura,<br />
alla istituzione, in ogni scuola, di docenti coach, che abbiano <strong>il</strong> compito<br />
di supportare i docenti “novizi” nelle nuove pratiche<br />
Le sperimentazioni potrebbero prevedere una sistematica collaborazione<br />
della scuola con l’Università, lì dove ne sussistano le risorse professionali<br />
disponib<strong>il</strong>i<br />
114
CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />
Esperienze<br />
Conoscere oltre <strong>il</strong> dolore<br />
di Patrizia Donzella*<br />
Devo decidere, siamo oramai alla scadenza<br />
del termine ultimo per la presentazione<br />
delle istanze per l’ut<strong>il</strong>izzazione.<br />
Mi suggeriscono “Scuola in Ospedale”.<br />
Ci rifletto un po’ su.<br />
L’idea di fare un’esperienza nuova, completamente<br />
diversa da quelle fatte nel corso<br />
dei miei già più di venti anni di insegnamento<br />
nella scuola secondaria di secondo grado, mi<br />
alletta, mi incuriosisce, mi interessa ma, al<br />
tempo stesso, mi intimorisce, mi preoccupa,<br />
mi rende insicura.<br />
Tuttavia, mi convinco e accetto.<br />
Voglio mettermi alla prova. Voglio scoprire<br />
cosa può significare e come può cambiare<br />
<strong>il</strong> ruolo di insegnante in un contesto<br />
tanto diverso da quello abituale.<br />
L’avventura comincia <strong>il</strong> 17 settembre<br />
2012 con l’avvio del nuovo anno scolastico,<br />
che in realtà, come per tutti i docenti in servizio,<br />
è iniziato <strong>il</strong> 10 settembre con <strong>il</strong> Collegio<br />
dei Docenti, in una scuola che non era più<br />
quella che per sei anni è stata la mia:<br />
l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore<br />
“L. Scarambone”, scuola capof<strong>il</strong>a della<br />
Rete di Istituti per Scuola in Ospedale, con<br />
l’Istituto Comprensivo“ Dante Alighieri -Armando<br />
Diaz” di Lecce, presso <strong>il</strong> quale c’è la<br />
sezione ospedaliera.<br />
Tra i punti all’ordine del giorno: Progetto<br />
Scuola in Ospedale.<br />
Stupore e curiosità tra i colleghi, soddi-<br />
* Docente di scuola secondaria di 2° grado.<br />
115<br />
sfazione per chi ci ha creduto e lavorato per<br />
circa tre anni.<br />
Il progetto è la risposta alla richiesta di<br />
attivazione del servizio scolastico ospedaliero<br />
per gli alunni della scuola primaria e secondaria<br />
di primo e secondo grado, degenti<br />
per lungo, medio o breve periodo, avanzata<br />
in data 22 giugno 2010, da:<br />
• l’azienda ASL della città di Lecce,<br />
Ospedale “Vito Fazzi, rappresentata dal Direttore<br />
generale, Guido Scoditti<br />
• <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e dell’U.O di onco-ematologia<br />
Pediatrica, Dott.ssa Assunta Tornesello<br />
• <strong>il</strong> Primario del reparto di Pediatria, Dott.<br />
S<strong>il</strong>vio Pozzi<br />
• <strong>il</strong> tavolo monotematico pediatria ed<br />
onco-ematologia Pediatrica, rappresentato<br />
da Rita Masciullo<br />
• l’associazione genitori onco-ematologia<br />
pediatrica “Per un sorriso in più”, rappresentata<br />
da Antonio Giammarruto .<br />
Un progetto per Lecce, una realtà consolidata<br />
per altre province e regioni d’Italia.<br />
Infatti, <strong>il</strong> servizio scolastico è presente<br />
presso l’Ospedale Infant<strong>il</strong>e Regina Margherita<br />
di Torino dal 1967, anno in cui fu avviata<br />
la prima sperimentazione da parte della<br />
Scuola primaria “Vittorino da Feltre”. Nel<br />
1994 fu istituita la prima sezione di scuola<br />
secondaria di primo grado, seguita nel 1999<br />
dalla scuola secondaria di secondo grado e<br />
nel 2005 dalla scuola dell’infanzia.
La scuola in ospedale è oggi diffusa in<br />
tutti gli ordini e gradi di scuola presso: <strong>il</strong> San<br />
Gerardo di Monza, l’Azienda Ospedaliera ,<br />
Ospedali Riuniti, di Bergamo, molte delle<br />
province della regione Piemonte, <strong>il</strong> Gaslini di<br />
Genova, <strong>il</strong> Meyer di Firenze ed ancora Brescia,<br />
Bologna,…<br />
Essa assolve un’importante funzione,<br />
come esplicitato nella C.M. n. 43 del 26/02/01:<br />
«Il servizio scolastico diviene parte integrante<br />
del processo curativo che non corrisponde<br />
solo freddamente a un diritto costituzionalmente<br />
garantito, ma contribuisce al mantenimento<br />
o al recupero dell’equ<strong>il</strong>ibrio psicofisico<br />
degli alunni ricoverati tenendo <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e<br />
vivo <strong>il</strong> tessuto di relazioni dell’alunno con <strong>il</strong><br />
suo mondo scolastico e <strong>il</strong> sistema di relazioni<br />
sociali e amicali da esso derivante».<br />
La sua presenza nelle strutture ospedaliere<br />
garantisce ai bambini e ai ragazzi ricoverati<br />
<strong>il</strong> diritto all’istruzione come diritto a<br />
conoscere e ad apprendere in ospedale, nonostante<br />
la malattia. In molti casi essa permette<br />
ai ragazzi e alle loro famiglie di<br />
continuare a sperare, a credere e a investire<br />
sul futuro. Inoltre, tale particolare offerta formativa<br />
opera nel campo della prevenzione e<br />
del contrasto della dispersione scolastica.<br />
Entrare in un ospedale fa sempre un<br />
certo effetto. Si sa che qui ci sono persone<br />
che non stanno bene e la salute, anche se a<br />
volte lo dimentichiamo, è una cosa seria.<br />
Varcare la soglia di certi reparti è ancora<br />
più diffic<strong>il</strong>e. Reparti come Pediatria, dove a<br />
confrontarsi con la malattia sono i bambini,<br />
e come Onco–Ematologia Pediatrica, dove<br />
si comincia sin da tenera età ad imparare ad<br />
apprezzare la vita.<br />
E’ un mondo a parte. Tutto ciò che è al<br />
di fuori di esso sembra lontano e non ti appartiene<br />
più.<br />
La sofferenza cambia, emargina e talvolta<br />
rende migliori. Può farci chiudere in noi<br />
stessi ma può anche aprirci agli altri, rendendoci<br />
generosi e pronti al sorriso.<br />
Già. Il dolore non si manifesta dove ce<br />
n’è tanto!<br />
CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />
116<br />
Il dolore e la disperazione di un genitore<br />
che accompagna <strong>il</strong> proprio figlio lungo un<br />
percorso di attese, risposte, ansie, preoccupazioni,<br />
speranza, dubbi, impotenza. Questo<br />
dolore lo cogli solo nel bisogno di scambiare<br />
una semplice parola, nel confidarti alcune<br />
cose come se ti conoscessero da tempo o<br />
nel guardarti diritto negli occhi rimanendo in<br />
s<strong>il</strong>enzio.<br />
Ma negli occhi dei bambini, dei ragazzi<br />
malati, dei protagonisti di questa realtà, tu<br />
leggi la gioia di vivere da cui traggono forza<br />
per se stessi e per chi li ama.<br />
Sottoposti a cicli di terapie più o meno<br />
lunghi, più o meno pesanti, stanchi, ti accolgono<br />
nel loro mondo con un sorriso disarmante<br />
e tu devi entrarci in punta di piedi. Ti<br />
chiedono la “normalità”, quella che vivrebbero<br />
fuori e che tu puoi portagli da fuori.<br />
Per questa ragione, qui non è consentita<br />
alcuna debolezza.<br />
Ma le emozioni sono tante.<br />
Quotidianamente, a turno (siamo tre docenti<br />
di scuola secondaria di secondo grado,<br />
due di secondaria di primo grado e tre maestri<br />
a lavorare per la scuola in ospedale), ci<br />
informiamo sulle presenze in day-hospital e<br />
sui ricoveri per poter di volta in volta organizzare<br />
la nostra attività didattica.<br />
Spesso mi è capitato di dover presentare<br />
ai ragazzi ed ai loro genitori <strong>il</strong> servizio<br />
che eroghiamo, spiegando: a chi è rivolto,<br />
come e quando funziona, come aderire, quali<br />
opportunità e quali vantaggi offre, quale impegno<br />
è richiesto, quali rapporti si tengono<br />
con la scuola di appartenenza.<br />
Sono lì, in attesa di un responso o di sottoporsi<br />
ad un esame clinico oppure ad un<br />
prelievo, in sala d’attesa o in ludoteca. Sono<br />
assorti nei loro pensieri e riempiono <strong>il</strong> tempo<br />
leggendo, giocando al computer o con la<br />
play-station. A volte non hanno voglia di stare<br />
a sentire, ma con un sorriso e una battuta<br />
piano piano si aprono all’ascolto e al dialogo.<br />
Ti raccontano brevemente la loro storia,<br />
quale scuola frequentano, se ne frequentano<br />
una. Alcuni sono sorpresi che anche in ospe-
dale si possa fare lezione, altri ne conoscono<br />
l’esistenza, per esperienza diretta o per sentito<br />
dire, ma in altre province.<br />
Tutti, ragazzi e genitori, apprezzano<br />
l’idea della scuola in ospedale ma non tutti,<br />
soprattutto all’inizio, accettano di farne parte,<br />
quasi a scongiurare ulteriori visite e controlli.<br />
Molti, invece, sono quelli che aderiscono subito<br />
con interesse scoprendo che, alla fine,<br />
quello della scuola rimane l’unico tratto di<br />
normalità in una vita a volte radicalmente<br />
stravolta.<br />
Come si lavora, dunque, in reparto?<br />
Come e che cosa si insegna a bambini e ragazzi<br />
catapultati in un mondo di estranei, di<br />
dolore fisico, di esami e terapie anche molto<br />
diffic<strong>il</strong>i da sostenere?<br />
La didattica ospedaliera è diversa da<br />
quella normale: non c’è una classe, non<br />
sempre c’è uno spazio disponib<strong>il</strong>e per svolgere<br />
la lezione, che in genere è individuale,<br />
a partire da una prima funzione specifica di<br />
accoglienza. Manca la continuità del rapporto<br />
con gli studenti: non si sta con loro per<br />
qualche anno, ma per qualche mese o anche<br />
solo per qualche settimana o giorno, magari<br />
non continuativi; infatti, spesso si alternano<br />
regimi di day-hospital a ricoveri e a periodi di<br />
degenza a casa in cui, quando possib<strong>il</strong>e,<br />
sono seguiti con istruzione domic<strong>il</strong>iare.<br />
Come riferimento direttivo l’insegnante<br />
ha la Direzione didattica o la Dirigenza e gli<br />
organi collegiali, ma deve concordare la programmazione<br />
didattica con le figure responsab<strong>il</strong>i<br />
dei reparti sanitari e selezionare con<br />
cura le attività adattandole alle singole situazioni,<br />
quali: patologie improvvise, temporanee,<br />
malattie croniche e, quindi,<br />
accertamenti o degenze fino alla costrizione<br />
a letto.<br />
Inoltre, l’attività scolastica non può non<br />
tenere conto della presenza, importante e<br />
costante dei genitori che, ancora una volta,<br />
affidano i propri figli ad altri: prima, ai medici<br />
per le cure mediche e poi ai docenti, per la<br />
“cura dello studio”. Attenti ad ogni attività proposta,<br />
scrutano con discrezione e senso di<br />
CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />
117<br />
responsab<strong>il</strong>ità l’operato del docente e le reazioni<br />
provocate nei loro ragazzi, che sollecitano<br />
nell’impegno e a cui portano libri e<br />
quaderni da casa. Generosi nel mostrare apprezzamento<br />
per <strong>il</strong> lavoro svolto, spesso si<br />
congratulano per la sua ricaduta formativa e<br />
motivazionale e ne riconoscono la funzione<br />
terapeutica (i ragazzi riacquistano fiducia in<br />
se stessi e si sentono più forti nell’affrontare<br />
le difficoltà, la malattia).<br />
Niente ore scandite dalla campanella.<br />
Il tempo si trasforma: può d<strong>il</strong>atarsi, per<br />
esempio durante una lezione molto coinvolgente,<br />
oppure comprimersi tra terapie ed<br />
esami, che hanno sempre la precedenza,<br />
come è giusto che sia.<br />
Prima ancora di insegnare, i docenti<br />
ascoltano, sostengono, aiutano, costruiscono<br />
ponti con l’esterno.<br />
Per ogni alunno, si cerca di costruire un<br />
percorso didattico integrato a quello della<br />
scuola di appartenenza, con la quale è sempre<br />
auspicab<strong>il</strong>e un dialogo continuo, per rispondere<br />
ai suoi bisogni specifici, allo stato<br />
emotivo, alle condizioni fisiche, che cambiano<br />
in continuazione; dialogo che talvolta<br />
è reso diffic<strong>il</strong>e da una certa diffidenza, probab<strong>il</strong>mente<br />
dovuta ad una scarsa conoscenza<br />
della tipologia di scuola che è la<br />
scuola in ospedale, del suo funzionamento e<br />
della sua funzione.<br />
Così, a volte introduci un argomento più<br />
o meno impegnativo, altre è meglio ripassare<br />
qualcosa oppure puntare su un approccio più<br />
leggero e proporre un’ attività ludica.<br />
Il gioco non dovrebbe essere dimenticato<br />
neanche nelle scuole “ordinarie” e in<br />
ospedale aiuta a vincere le paure legate a<br />
quel luogo di cura. Può avere spazio con<br />
qualunque fascia di età ci si trovi a lavorare,<br />
naturalmente adattandolo e adeguandolo<br />
alle caratteristiche specifiche dei soggetti<br />
che si incontrano.<br />
Inoltre, <strong>il</strong> gioco contribuisce alla formazione<br />
di una “Testa ben fatta” che, come sappiamo,<br />
è meglio di una “ben piena”, che<br />
dispone quindi di: “un’attitudine generale a
porre e a trattare i problemi e di principi organizzativi<br />
che permettono di collegare i saperi<br />
e di dare loro un senso” (E. Morin, La<br />
testa ben fatta, Cortina, M<strong>il</strong>ano, 2000).<br />
Ancora, tra le funzioni del gioco troviamo<br />
<strong>il</strong> divertimento, <strong>il</strong> r<strong>il</strong>assamento, la libera<br />
espressione dei propri sentimenti e una via di<br />
uscita per le emozioni, la comprensione e la<br />
rielaborazione di quanto sta accadendo.<br />
Oggi è anche possib<strong>il</strong>e tenere in contatto<br />
gli alunni in reparto con le loro classi<br />
d’origine, fare lezione e incontri in videoconferenza,<br />
imparare quindi in un contesto<br />
aperto, grazie alle nuove tecnologie della comunicazione,<br />
disponendo di una dotazione<br />
informatica e di una solida connessione Internet.<br />
Non è una realtà adatta a tutti e però,<br />
spesso, ci si finisce per caso, magari per una<br />
richiesta di trasferimento sul territorio.<br />
Il docente della Scuola in Ospedale<br />
deve:<br />
• avere la consapevolezza che <strong>il</strong> metodo<br />
dell’aula e la rigidità qui non sono possib<strong>il</strong>i;<br />
• saper gestire relazioni di aiuto con <strong>il</strong><br />
bambino/adolescente e la famiglia;<br />
• sentire la necessità di una “long-life-learning”,<br />
anche se non si può prescindere da<br />
una particolare attitudine, una comprovata<br />
sensib<strong>il</strong>ità e una spiccata predisposizione,<br />
cioè deve possedere tutto ciò che fa la differenza<br />
tra l’essere insegnante e fare l’insegnante;<br />
• essere un fac<strong>il</strong>itatore: insegnare ad apprendere,<br />
con competenza, oltre che di didattica,<br />
anche di counseling;<br />
• essere flessib<strong>il</strong>e: essere capace di rinnovarsi,<br />
reimpostarsi continuamente.<br />
Senza discriminanti tra tipologie di docente,<br />
l’insegnante deve possedere le seguenti<br />
competenze:<br />
• correttezza e coesione linguistica nella<br />
comunicazione;<br />
• padronanza prettamente disciplinare;<br />
• inclinazione pedagogica;<br />
• equ<strong>il</strong>ibrio della personalità;<br />
CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />
118<br />
• passione verso <strong>il</strong> mestiere, nonostante<br />
tutto;<br />
• come nella scuola “normale”, d’altra<br />
parte, solo che qui <strong>il</strong> rapporto è uno a uno;<br />
ed ancora:<br />
• curiosità, al fine di sondare prima <strong>il</strong><br />
mondo emotivo e quello degli interessi extrascolastici<br />
per guadagnarsi <strong>il</strong> rispetto, la fiducia<br />
e la collaborazione per poter costruire<br />
insieme un’attività;<br />
• sentimento di vergogna quando si sbaglia<br />
e, non c’è dubbio, si sbaglia.<br />
Tutto questo è ciò che, giorno dopo<br />
giorno, ora dopo ora,si definisce sempre più<br />
chiaramente grazie al confronto continuo con<br />
colleghi più esperti, con operatori del settore<br />
raggiungib<strong>il</strong>i anche attraverso <strong>il</strong> portale della<br />
scuola in ospedale del Ministero dell’istruzione<br />
e con la presenza in reparto, dove<br />
siamo stati accolti, con grande disponib<strong>il</strong>ità<br />
e spirito di collaborazione da parte di tutti:<br />
medici, psicologi, infermieri e volontari. Supportati<br />
nel sostenere una tensione emotiva<br />
da gestire e controllare, che sin dall’inizio<br />
presupponevamo ma, come si è via via rivelato,<br />
a cui non eravamo del tutto preparati;<br />
che una volta tornati a casa si <strong>scarica</strong> e ti fa<br />
sentire dolorante, con le ossa rotte, come bastonato,<br />
e che, comunque, neanche con<br />
l’esperienza potrà mai annullarsi perché non<br />
ci può essere assuefazione, non ci può essere<br />
abitudine. Devi solo affrontarla, concentrarti<br />
non su te stesso ma sugli altri e andare<br />
avanti.<br />
E le emozioni sono tante.<br />
Una grande emozione è sentire al 6°<br />
piano dell’Oncologico odore di frittelle alla<br />
pizzaiola con i cipollotti, preparate dalle volontarie<br />
dell’associazione “Per un sorriso in<br />
più”.<br />
Nata nel 1997 all’Ospedale “V. Fazzi” di<br />
Lecce dal desiderio di un gruppo di genitori<br />
di bambini affetti di tumore o leucemia di offrire<br />
tutto <strong>il</strong> sostegno necessario per affrontare<br />
<strong>il</strong> lungo iter della malattia, l’Associazione<br />
realizza attività di:
• assistenza psicologica, sociale ed economica<br />
alle famiglie in difficoltà;<br />
• supporto all’Unità Operativa di Oncoematologia<br />
Pediatrica del “V. Fazzi”, con acquisto<br />
di macchinari, formazione del<br />
personale, organizzazione di convegni, accoglienza<br />
ed animazione in reparto;<br />
• partecipazione a progetti di ricerca;<br />
• è, inoltre, attiva presso i reparti di Pediatria<br />
degli Ospedali di Lecce, Tricase e Galatina.<br />
C’è odore di buono. C’è odore di bene.<br />
Sì, di bene. Quel bene che si vuole ad un<br />
bambino che te le chiede perché ha voglia di<br />
frittelle e non puoi dirgli di no.<br />
Un bambino speciale. Un bambino che<br />
sta per addormentarsi per sempre.<br />
E’ diffic<strong>il</strong>e pronunciare la parola “morte”<br />
riferendosi ad un bambino. Nell’attesa, i<br />
maestri, ormai, possono solo raccontare<br />
fiabe, leggere racconti di paura che a lui<br />
piacciono tanto.<br />
E, poiché siamo in autunno, colorare foglie<br />
e frutti per addobbare la sua stanza rendendola<br />
allegra, calda, accogliente perché<br />
chi è molto malato sente la vita fino alla fine.<br />
Si fa aiutare dalla mamma perché non ce la<br />
fa più, immob<strong>il</strong>e in quel lettone ma interessato,<br />
partecipe e gioioso, pur sentendo venir<br />
meno sempre di più le forze; in realtà è lui ad<br />
aiutarla a sopportare questa pena infinita per<br />
la quale non le è concesso piangere. Non<br />
ora. Il momento in cui versare tutte le sue lacrime<br />
arriverà e non basteranno.<br />
Si fa fatica ad accettare la morte a qualunque<br />
età e si fa di tutto per allontanarla<br />
quanto più è possib<strong>il</strong>e.<br />
Così in certi casi, quando si è provata<br />
ogni cura e, nonostante tutto, c’è una ricaduta,<br />
si ricorre al trapianto del midollo. E’ l’ultima<br />
spiaggia e non c’è garanzia di<br />
successo, ma non ci si può arrendere e la<br />
lotta continua.<br />
In prima linea fieri, nonostante qualche<br />
cedimento e la tentazione di arrendersi, com-<br />
CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />
119<br />
battono con i loro genitori, sostenuti, guidati,<br />
spronati da medici, infermieri, volontari. Un<br />
esercito contro un nemico: la leucemia.<br />
Vanno avanti per anni e intanto crescono<br />
e non sono più bambini.<br />
Cambia <strong>il</strong> loro mondo che non è più solo<br />
l’ambiente domestico- fam<strong>il</strong>iare; adesso è<br />
prevalentemente <strong>il</strong> gruppo dei pari, delle amicizie,<br />
della scuola e della famiglia.<br />
E’ <strong>il</strong> tempo delle problematicità, delle incomprensioni,<br />
della devianza, ma anche<br />
delle potenzialità, delle possib<strong>il</strong>ità di adattamento.<br />
Tutto ruota intorno a due temi principali:<br />
<strong>il</strong> corpo, la propria immagine su cui sono concentrati,<br />
e <strong>il</strong> controllo, in quanto soggetti ab<strong>il</strong>i<br />
in grado di prendere decisioni.<br />
La malattia, però, li fa sentire insicuri ed<br />
in balia degli eventi, che non possono gestire,<br />
dei mutamenti del loro corpo, che sentono<br />
minacciato, e degli adulti, da cui<br />
stavano cercando di emanciparsi; e rispetto<br />
a ciò avvertono un regresso che diffic<strong>il</strong>mente<br />
riescono ad accettare.<br />
Questi sono i nostri ragazzi, i ragazzi<br />
che incontriamo e ai quali vogliamo dare quel<br />
poco di sapere che possediamo. Ma soprattutto,<br />
vogliamo ridare loro la giusta dimensione:<br />
quella di studente.<br />
Le emozioni vanno come un’altalena.<br />
Ci sono emozioni che danno la spinta<br />
giusta per andare avanti, motivandoti ancora<br />
di più, ed emozioni che, al contrario, ti danno<br />
<strong>il</strong> senso delle reali proporzioni e la consapevolezza<br />
che puoi dare solo frammenti di vita.<br />
Perché le tue lezioni sono gocce di normalità,<br />
gocce di speranza.<br />
Vai con loro, ti muovi con loro al ritmo<br />
dello stato di salute che li porta dalla degenza<br />
al day-hospital e di nuovo alla degenza<br />
e poi all’isolamento e da questo
ancora al day-hospital e talvolta a casa o lontano,<br />
perché i trapianti non si fanno a Lecce.<br />
Segui <strong>il</strong> cambiamento repentino da una<br />
situazione all’altra, concedendoti <strong>il</strong> tempo necessario<br />
per indossare calzari e mascherina<br />
e, quando sulla porta della stanza c’è <strong>il</strong> cartello<br />
con su scritto “STOP”, anche camice e<br />
cuffia.<br />
Ti accolgono, ti ascoltano, ti parlano attaccati<br />
ad una macchina, ad una flebo.<br />
Sin dal primo momento non sei un estraneo.<br />
Sei <strong>il</strong> docente che fa sì che la scuola<br />
continui, cosa che dà loro fiducia, che li proietta<br />
nel futuro.<br />
Così, quando saranno nuovamente in<br />
classe, non si sentiranno spaesati, disorientati<br />
e serenamente potranno riprendere <strong>il</strong> loro<br />
percorso di studi forzatamente interrotto.<br />
Sentiranno di meno di non esserci stati e<br />
sentiranno di meno <strong>il</strong> motivo per cui si sono<br />
assentati.<br />
Sei <strong>il</strong> compagno di banco con cui fare i<br />
compiti, che sa di matematica o italiano o inglese<br />
e può spiegargli ciò che non ha ben capito;<br />
<strong>il</strong> compagno di banco a cui poter<br />
esprimere perplessità e dubbi, confidarsi,<br />
confrontarsi; con cui poter scherzare e a cui<br />
poter dire: “oggi proprio non me la sento, non<br />
mi va”.<br />
Un compagno di banco con qualche<br />
anno in più, ma a cui anche lui ha tanto da<br />
insegnare e che deve essere pronto ad imparare:<br />
ad arrabbiarsi solo per le cose veramente<br />
importanti, a vivere ogni momento<br />
intensamente, a trovare sempre qualcosa da<br />
condividere, a non aspettarsi niente, a saper<br />
CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />
120<br />
chiedere aiuto, a guardare sempre avanti, ad<br />
essere dignitoso in ogni situazione.<br />
La mia avventura è appena cominciata!<br />
Leggo. Mi informo. Cerco notizie che mi<br />
possano sostenere, indirizzare nelle scelte<br />
migliori, pur nella aleatorietà di ogni realtà e<br />
di questa in particolare.<br />
Osservo, faccio tesoro dell’esperienza<br />
altrui, ma sono consapevole che tutto ciò non<br />
sarà mai abbastanza.<br />
Sono convinta che<br />
“…Quando un bambino entra in ospedale,<br />
è come se fosse entrato nel bosco, lontano<br />
da casa.<br />
Ci sono bambini che riempiono le tasche<br />
di sassolini bianchi, e li buttano per<br />
terra, in modo da saper ritrovare la strada<br />
anche di notte, alla luce della luna.<br />
Ma ci sono bambini che non riescono a<br />
far provvista di sassolini e lasciano delle briciole<br />
di pane secco come traccia per tornare<br />
indietro.<br />
E’ una traccia molto frag<strong>il</strong>e e bastano le<br />
formiche a cancellarla: i bambini si perdono<br />
nel bosco e non sanno più tornare a casa.”<br />
(da I bambini che si perdono nel bosco,<br />
La nuova Italia, Firenze, ristampa 1995)<br />
Dobbiamo aiutarli ad uscire dal bosco,<br />
ma senza mai dimenticare i loro bisogni di<br />
bambini, di adolescenti, di persone.<br />
Noi possiamo farlo attraverso l’insegnamento.