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Sommario<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

3 Antonio Errico - I giovani. Il futuro<br />

L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

a cura di Antonio Santoro e Ruggiero Francav<strong>il</strong>la<br />

10 Antonio Santoro - Sempre più formazione tecnica e professionale<br />

12 Graduatorie definitive di Circolo e di Istituto - A.s. 2012/13 - Posti di sostegno<br />

13 Assegnazione delle ore di insegnamento e modalità di valutazione periodica e finale di alcune discipline dei Licei<br />

artistici, dei Licei musicali e/o coereutici e degli Istituti tecnici del settore “Tecnologico”<br />

15 Olimpiadi di italiano - Edizione 2012-13<br />

17 Esecuzione dell’intesa tra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della CEI<br />

per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche<br />

23 Esecuzione dell’intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole<br />

del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi di istruzione e formazione professionale<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

a cura di Marco Graziuso e Pasquale Annese<br />

26 La gestione finanziaria dei progetti<br />

91 Guida all’espletamento dei principali adempimenti<br />

94<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

a cura di Fabio Scrimitore<br />

Conferimento di supplenze temporanee per le attività di sostegno<br />

96 Denominazione delle due classi iniziali del Liceo classico<br />

99 Permesso retribuito per matrimonio<br />

101 Libertà di espressione e tutela della dignità<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

a cura di Rita Bortone<br />

103 Rita Bortone - Cl@ssi 2.0: i primi passi verso un futuro imminente<br />

CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />

115 Patrizia Donzella - Esperienze - Conoscere oltre <strong>il</strong> dolore<br />

1


ANNO XXII - N. 11 Dicembre 2012<br />

Periodico mens<strong>il</strong>e<br />

Autorizzazione Tribunale di Lecce n. 533<br />

Sped. in Abb. Post. art. 2 comma 20/B<br />

legge n. 662/96<br />

F<strong>il</strong>iale di Lecce<br />

<strong>Carra</strong> <strong>Editrice</strong><br />

Zona Industriale<br />

73042 Casarano (LE)<br />

Tel. 0833/502319<br />

Fax 0833/591634<br />

Sito Internet: www.carraeditrice.it<br />

E.ma<strong>il</strong>: info@carraeditrice.it<br />

Direttore:<br />

Fabio Scrimitore<br />

Condirettori:<br />

Antonio Santoro<br />

Antonio Errico<br />

Comitato di direzione:<br />

Ruggiero Francav<strong>il</strong>la, Rita Bortone,<br />

Francesco G. Nuzzaci, Pasquale Annese<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Alfredo Ligori<br />

Ha collaborato a questo numero:<br />

Patrizia Donzella<br />

Direttore Responsab<strong>il</strong>e:<br />

Francesco <strong>Carra</strong><br />

Composizione e Stampa:<br />

Officine grafiche <strong>Carra</strong> <strong>Editrice</strong><br />

Casarano (LE)<br />

Non si restituiscono i manoscritti,<br />

ancorché non pubblicati.<br />

Per qualsiasi comunicazione si prega di citare<br />

<strong>il</strong> codice abbonamento.<br />

In copertina:<br />

Presepe napoletano<br />

Mens<strong>il</strong>e di cultura e informazione per la<br />

gestione tecnico-amministrativa della scuola<br />

2<br />

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Italia: Euro 90,00<br />

Estero: Euro 115,00<br />

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I giovani. Il futuro<br />

di Antonio Errico<br />

L’urgenza di un dialogo tra giovani e<br />

adulti<br />

E’ da tempo immemorab<strong>il</strong>e che gli adulti<br />

si lamentano della mancanza di dialogo con<br />

i giovani e i giovani della mancanza di dialogo<br />

con gli adulti. E’ una condizione che attraversa<br />

le generazioni di ogni tempo e di<br />

ogni luogo, le storie di ogni giorno, le relazioni<br />

tra padri e figli, tra docenti e studenti,<br />

tra chi arriva e chi già c’è, in ogni contesto: <strong>il</strong><br />

lavoro, la politica, l’arte.<br />

Sembra sempre che sia una condizione<br />

nuova, una realtà che matura in quel preciso<br />

presente, mentre è una dinamica sociale<br />

consueta, a volte più e a volte meno evidente,<br />

con elementi di conflittualità più o<br />

meno dichiarata, più o meno latente, con<br />

forme più o meno marcate di insofferenza o<br />

di indifferenza.<br />

La forma più carica di negatività è quella<br />

dell’indifferenza. La contrapposizione serrata,<br />

anche <strong>il</strong> conflitto, sono generati da un<br />

confronto di idee, di valori, di visioni, di culture,<br />

di interpretazioni intorno a comuni interessi.<br />

L’indifferenza, invece, dalla mancanza di<br />

un comune interesse, dell’inter- esse, di<br />

qualcosa che è in mezzo alle generazioni,<br />

che le coinvolge, le appassiona, le orienta<br />

verso un orizzonte, ne richiama le attenzioni,<br />

le responsab<strong>il</strong>ità, mette in comune – in comunione<br />

– i loro progetti.<br />

Probab<strong>il</strong>mente è questa mancanza di interesse<br />

e di progetto <strong>il</strong> motivo, o <strong>il</strong> movente,<br />

che spezza <strong>il</strong> dialogo tra gli adulti e i giovani<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

3<br />

di questo tempo. Non condividono niente.<br />

Non i libri, le canzoni, i f<strong>il</strong>m, i miti, i luoghi.<br />

Non condividono niente di quello che riguarda<br />

<strong>il</strong> passato. Ma soprattutto non condividono<br />

niente di quello che riguarda <strong>il</strong> futuro,<br />

per la semplice e drammatica ragione che né<br />

i giovani né gli adulti hanno un’idea intorno<br />

ad esso.<br />

A un certo punto, gli adulti si sono disorientati.<br />

Forse anche spaventati. La loro immaginazione<br />

del futuro è stata allagata da<br />

un’acqua melmosa e quindi non hanno più<br />

avuto una figurazione di futuro da proporre.<br />

In un libro del 1985 intitolato Insistenze,<br />

Franco Fortini elaborava una metafora che<br />

costituisce un ritratto nitido dell’adulto spaesato:<br />

“Non sappiamo più che cosa abbiamo<br />

fatto, che cosa volevamo, un mese, un anno,<br />

dieci anni fa. Non sappiamo. Ma viviamo per<br />

soprassalti, attraversati da pulsioni memoriali.<br />

Come gli ubriachi, siamo tuttavia abbastanza<br />

lucidi per eseguire certe sequenze di<br />

comportamenti”.<br />

Infatti gli adulti hanno continuato ad<br />

adottare comportamenti per certi aspetti rassicuranti,<br />

per altri noncuranti, per altri ancora<br />

reticenti.<br />

Il dialogo si è frantumato a questo<br />

punto, per la mancanza di una onesta confessione<br />

da parte degli adulti e per l’incapacità<br />

di insegnare ai giovani un metodo di<br />

costruzione dell’idea di futuro.<br />

Non hanno saputo narrare l’esperienza<br />

del disagio di ritrovarsi senza riferimenti; sarebbe<br />

stato un insegnamento anche questo.<br />

Sarebbe stato un insegnamento importante.


Forse avrebbero dovuto ammettere che,<br />

riguardo al futuro, non avevano più nulla da<br />

dire, che non sapevano più cosa fare, che i<br />

giovani avrebbero dovuto dipingersi un orizzonte<br />

mai visto e trovare da soli la maniera<br />

per andarci incontro.<br />

Non solo per quanto riguarda <strong>il</strong> lavoro.<br />

Anche per quanto riguarda <strong>il</strong> senso da attribuire<br />

alle cose, <strong>il</strong> modo per confrontarsi con<br />

le difficoltà, i metodi per risolvere i problemi,<br />

anche per quanto riguarda la crescita, l’educazione,<br />

l’amicizia, la politica, la morale, la<br />

protesta, la democrazia, la partecipazione.<br />

Avrebbero dovuto dire, semplicemente:<br />

non possiamo insegnarvi niente, non abbiamo<br />

<strong>il</strong> linguaggio che serve, soprattutto<br />

non abbiamo gli argomenti.<br />

Forse per la prima volta nella storia, gli<br />

adulti hanno percepito, pur non avendone a<br />

volte piena coscienza, l’inut<strong>il</strong>ità della trasmissione<br />

dell’esperienza: quello in cui avevano<br />

creduto – se in qualcosa avevano creduto –,<br />

quello che avevano fatto – se qualcosa avevano<br />

fatto – non poteva servire nel processo<br />

di sv<strong>il</strong>uppo e nel percorso di esistenza delle<br />

generazioni che arrivavano.<br />

I giovani dovevano cominciare da zero.<br />

Ecco. Forse avrebbero potuto dire questo:<br />

dovete ricominciare da zero. Mettete nel<br />

bagaglio soltanto le vostre idee, le vostre<br />

fantasie, le storie, le <strong>il</strong>lusioni, le delusioni che<br />

sono solo vostre, e andate dove volete, per<br />

la strada che credete sia la più giusta, perché<br />

noi non abbiamo né un luogo né una strada<br />

da consigliarvi. Fate quello che voi ritenete<br />

giusto e quello che voi ritenete sbagliato,<br />

perché non vi serve quello che di giusto e di<br />

sbagliato abbiamo fatto noi.<br />

Invece non hanno detto niente. Per cui<br />

sono crollati i ponti. Ognuno è rimasto sulla<br />

propria sponda. Gli adulti hanno parlato dei<br />

giovani, continuamente, sostenendo che<br />

sono essenziali per lo sv<strong>il</strong>uppo di una società.<br />

I giovani non sono stati nemmeno ad<br />

ascoltarli perché in quei discorsi hanno sentito<br />

<strong>il</strong> tanfo della retorica, dei luoghi comuni,<br />

della muffa semantica.<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

4<br />

Tutti dicono che bisogna investire sui<br />

giovani, per i giovani.<br />

Ma se si cerca di rintracciare una coerenza<br />

tra le parole e i fatti, allora prorompono<br />

domande che quasi sempre restano senza<br />

risposta.<br />

Quando, dove, come, quanto si investe<br />

sui giovani a livello sociale? Perché l’investimento<br />

a livello personale, o da parte di un<br />

gruppo, è tutto un altro discorso. A livello sociale,<br />

per <strong>il</strong> bene comune, per gli interessi<br />

collettivi, quando, dove, come, quanto si investe<br />

sui giovani? Quante e quali occasioni<br />

e possib<strong>il</strong>ità gli si danno? Quante e quali<br />

porte gli vengono aperte, dopo gli studi superiori,<br />

dopo l’università, per esempio?<br />

Allora, se non c’è stato mai un tempo in<br />

cui <strong>il</strong> dialogo tra giovani e adulti sia stato<br />

ampio, sia stato aperto, se sempre si è sv<strong>il</strong>uppato<br />

un conflitto sul senso da attribuire<br />

alle idee e ai comportamenti, fino a quando<br />

non si trovava un’intesa o almeno un compromesso,<br />

adesso la mancanza di dialogo è<br />

provocata dal fatto che non si trovano più gli<br />

argomenti sui quali discutere.<br />

L’urgenza è questa, dunque: trovare gli<br />

argomenti sui quali confrontarsi, sui quali<br />

scontrarsi, anche. Per ricostruire quel dialogo<br />

di cui questo Paese non può fare a<br />

meno.<br />

Conosco già l’obiezione. Sono <strong>il</strong> primo a<br />

farla. Questo è un altro discorso sui giovani<br />

fatto da un adulto, e non serve a niente. E’<br />

vero.<br />

L’orizzonte<br />

Tra l’orizzonte di futuro di ogni persona<br />

e la sua dimensione esistenziale e di lavoro<br />

intercorre una relazione strutturale, essenziale.<br />

Probab<strong>il</strong>mente non c’è un solo giorno in<br />

cui ciascuno di noi non pensi al proprio futuro<br />

e al futuro degli altri. L’idea di futuro rappresenta<br />

una condizione fondamentale per l’attribuzione<br />

di senso alla propria esistenza e<br />

all’esistenza di chi ci è prossimo o di chi comunque,<br />

in qualche modo, ci riguarda. Innu-


merevoli sono i modi e i motivi per cui qualcuno<br />

ci riguarda; quindi, con molta ragionevolezza<br />

si può dire che ogni altra persona ci<br />

riguarda. Anche se non ci è prossima, anche<br />

se non la conosciamo.<br />

Quanto i tempi sono diffic<strong>il</strong>i, quando<br />

sono avari di certezze o di promesse, l’idea<br />

di futuro si fa costantemente presente, diventa<br />

insistente, pressante, si presenta<br />

spesso sotto la forma di interrogativi, qualche<br />

volta sotto quella di scoraggiamenti.<br />

I tempi che viviamo sono diffic<strong>il</strong>i. Dappertutto:<br />

in Italia, in Europa, nel mondo. Non<br />

solo per una condizione di crisi economica,<br />

perché le crisi vengono e poi vanno – almeno<br />

si spera che vadano – ma anche –<br />

forse soprattutto – per <strong>il</strong> fatto che questa condizione<br />

di crisi diventa un’occasione che ci<br />

pone davanti all’urgenza di ripensare, di riconsiderare<br />

e forse anche di riformulare proprio<br />

la nostra idea di futuro. E’ un’idea che<br />

molto spesso si sintetizza, si concentra in<br />

una domanda: cosa sarà domani? come<br />

sarà?<br />

Cosa e come sarà a livello sociale, economico,<br />

politico? Cosa e come sarà per la<br />

cultura, per <strong>il</strong> lavoro?<br />

Ci sono esperti che teorizzano una decrescita<br />

felice, per esempio. Altri che teorizzano<br />

un ritorno al passato. Qualche<br />

uccellaccio del malaugurio che minaccia salti<br />

nel vuoto. C’è chi spera in un nuovo umanesimo,<br />

chi ha paura di un nuovo medioevo.<br />

Poi c’è chi dice che sarà tutto globale, o tutto<br />

locale, o tutto glocale. Tutto tecnologico, tutto<br />

rudimentale.<br />

Ma forse per l’uomo della strada, che<br />

appartiene ad una razza diversa da quella<br />

dell’uomo dei palazzi, questi problemi sono<br />

meno coinvolgenti di altri. L’uomo della<br />

strada, che vede tutto quello che dai palazzi<br />

non si vede, si domanda innanzitutto, soprattutto,<br />

a volte con angoscia, come sarà <strong>il</strong> proprio<br />

futuro, come sarà quello dei figli. Si<br />

chiede se quella decrescita felice sarà<br />

uguale per tutti o se sarà diversa e aumenterà<br />

<strong>il</strong> numero degli I.M. e dei F.P. : gli infelici<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

5<br />

molti e i felici pochi di cui parlava Elsa Morante.<br />

In questo tempo, <strong>il</strong> nostro sguardo non<br />

riesce a scrutare un orizzonte che superi la<br />

distanza di domani. Una serie di circostanze<br />

hanno determinato l’impossib<strong>il</strong>ità di definire<br />

un progetto, hanno generato una condizione<br />

generale di incertezza, di disorientamento, di<br />

spaesamento. Hanno compromesso la fiducia<br />

nell’impegno politico, nell’impegno sociale,<br />

negli esiti concreti del titolo di studio.<br />

Aumentano le domande e diminuiscono le risposte,<br />

e comunque non si sa a chi rivolgere<br />

le domande, da chi si possono avere delle risposte<br />

che non siano retoriche, che non<br />

siano banali. Qualsiasi investimento esistenziale<br />

si presenta gonfio di incognite. Sono<br />

soprattutto le incognite che riguardano <strong>il</strong> lavoro<br />

quelle che bruciano. Perché <strong>il</strong> lavoro è<br />

comunque quella situazione che consente<br />

non solo di pensare a un progetto, ma che<br />

dà coraggio esistenziale. Allora non si può<br />

prescindere dalla soluzione dei problemi che<br />

riguardano <strong>il</strong> lavoro. Non si può sottovalutare<br />

l’importanza che esso assume nella personale<br />

costruzione del progetto di vita e nella<br />

costruzione collettiva del progetto di una nazione.<br />

Non si può mortificare la creatività e<br />

neppure l’ambizione: l’ambizione pulita, nitida<br />

di crescere culturalmente, professionalmente:<br />

l’ambizione sacrosanta di voler dare<br />

di più agli altri. Né si può disattendere la speranza<br />

di poterlo fare.<br />

Si può anche giungere a ridefinire <strong>il</strong> sistema,<br />

le modalità, i canali di accesso alle<br />

professioni. In fondo è normale. Ogni epoca<br />

ha avuto caratteri propri. Ma ogni epoca ha<br />

sempre cercato di rendere più efficaci i sistemi,<br />

le modalità, i canali di accesso alle<br />

professioni e di potenziare le forme di tutela<br />

dei lavoratori. Mi pare che sia stato così, e<br />

mi dispiacerebbe immensamente sbagliare.<br />

Ora, forse per la prima volta nella storia<br />

della civ<strong>il</strong>tà, ci si ritrova faccia a faccia con lo<br />

spettro di una regressione delle tutele e delle<br />

condizioni. Se questo è vero allora bisogna<br />

avere l’onestà di ammettere che si tratta di


una situazione contraria alla natura della civ<strong>il</strong>tà,<br />

ai caratteri dello sv<strong>il</strong>uppo, della crescita,<br />

del progresso. Se questo è vero bisogna assumere<br />

l’impegno di impedire che accada.<br />

Deve impedirlo chiunque abbia un qualsiasi<br />

ruolo e una qualsiasi funzione all’interno<br />

della società. Tutti, quindi. Ma soprattutto chi,<br />

nell’ambito della società, ha la responsab<strong>il</strong>ità<br />

di promuoverne, indirizzarne, garantirne <strong>il</strong><br />

processo di sv<strong>il</strong>uppo.<br />

L’orizzonte di futuro di un popolo è formato<br />

dalle gradazioni e dalle sfumature<br />

dell’orizzonte di futuro di ogni persona che<br />

contribuisce a costituire quel popolo. Di conseguenza,<br />

<strong>il</strong> primo dipende dall’altro. Occorre<br />

tenerne conto necessariamente.<br />

Per cui, se ci si domanda qual è l’orizzonte<br />

di futuro che si vuole delineare per<br />

questo nostro Paese, dobbiamo preliminarmente<br />

chiederci qual è quello che si vuole<br />

delineare per ciascuno di noi.<br />

Se in futuro questo Paese sarà avanzato<br />

o arretrato, con una cultura coerente o<br />

incoerente con i tempi, se avrà una qualità<br />

della vita buona o scadente, un benessere o<br />

un malessere diffuso, se sarà un paese egoista<br />

o solidale, rigido o dinamico, competitivo<br />

o anch<strong>il</strong>osato, creativo o rintanato nelle<br />

esperienze e nei risultati del passato, dipenderà<br />

da come in futuro sarà ogni suo cittadino,<br />

dalla possib<strong>il</strong>ità che gli sarà data di<br />

stare bene con gli altri e con se stesso, di accedere<br />

alla cultura, di acquisire e dimostrare<br />

competenze, di praticare la solidarietà, di<br />

fare nuove esperienze di conoscenza, di esistenza.<br />

Quasi tutto dipenderà esclusivamente<br />

da questo.<br />

L’indifferenza per la politica<br />

Uno dei fenomeni più tristi che <strong>il</strong> tempo<br />

che viviamo ha generato è l’indifferenza dei<br />

giovani nei confronti della politica. Non si<br />

tratta di disamore, di avversione, di insofferenza.<br />

Non sono scontenti, delusi, incerti, diffidenti,<br />

sfiduciati. Sono indifferenti. E’<br />

un’indifferenza fredda, un disinteresse<br />

opaco, un’estraneità impassib<strong>il</strong>e. La politica<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

6<br />

non appartiene ai loro pensieri e quindi non<br />

attraversa i loro discorsi. Verso la politica non<br />

hanno tensioni, su di essa non ripongono<br />

speranze. Non si domandano se crederci o<br />

non crederci, né se questo sia giusto o sbagliato,<br />

se sia bene o sia male. Semplicemente:<br />

sono indifferenti. Per la loro<br />

indifferenza spesso li accusiamo. Invece di<br />

accusarci, li accusiamo. Invece di ammettere,<br />

di confessare che non abbiamo saputo<br />

sv<strong>il</strong>uppare un pensiero politico, che non abbiamo<br />

avuto capacità di elaborare visioni,<br />

che non siamo riusciti a costruire riferimenti<br />

né a consegnare valori e missioni, che non<br />

siamo stati in grado di definire modelli, che<br />

non abbiamo contagiato passioni, invece di<br />

riflettere sui fallimenti delle nostre generazioni,<br />

noi accusiamo le loro generazioni di indifferenza.<br />

Per la loro indifferenza mostriamo<br />

disappunto anziché farci assalire dalla tristezza.<br />

Perché <strong>il</strong> sentimento dovrebbe essere<br />

proprio quello della tristezza. Come se<br />

si guardasse un oliveto in cui giovani alberi<br />

stanno seccando. Perché anche solo l’ipotesi<br />

di una mancata o inadeguata o ridotta<br />

partecipazione dei giovani al confronto e alla<br />

vita della politica provoca un abbassamento<br />

della qualità della stessa politica e quindi<br />

della dimensione sociale, del livello di democrazia.<br />

Una delle scene più affascinanti che<br />

si possano vedere è quella di una pacifica<br />

manifestazione di studenti. Uno guarda e<br />

pensa che sanno stare insieme. Sì, è vero<br />

che a volte è goliardia, che a volte non sanno<br />

nemmeno perché manifestano, che a volte è<br />

soltanto un pretesto per saltare un giorno di<br />

scuola. E’ vero. Però uno guarda e pensa<br />

che sanno stare insieme, che hanno ancora<br />

voglia di alzare una bandiera. Sempre più raramente<br />

le bandiere sono quelle dei partiti.<br />

Sempre più spesso la bandiera è quella della<br />

pace. Forse non c’è niente di più bello di una<br />

scena in cui cento, m<strong>il</strong>le, due soli studenti<br />

manifestano sotto la bandiera della pace.<br />

Uno guarda e pensa che ci credono. Uno<br />

guarda e pensa che, se ci credono loro, vuol<br />

dire che le cose possono cambiare. Che può


cambiare <strong>il</strong> mondo. Che, per cambiare le<br />

cose, per cambiare <strong>il</strong> mondo, bisogna stare<br />

insieme e avere una bandiera – un ideale, un<br />

valore, un sogno–, e loro stanno insieme e<br />

hanno una bandiera. Allora, per la loro indifferenza<br />

verso la politica, dovremmo farci carico<br />

di un sentimento di tristezza; questo<br />

sentimento dovrebbe farci onore. Questo<br />

sentimento dovrebbe muoverci ad una riconsiderazione<br />

radicale dei nostri modi di pensare<br />

e di agire la politica. Dovrebbe farci<br />

recuperare una dimensione pedagogica<br />

della politica, spingerci anche a cercare<br />

buoni maestri per proporli come riferimenti.<br />

Non ci si appassiona al calcio, al gioco degli<br />

scacchi, alla musica, alla letteratura, alla pittura<br />

se non si hanno buoni maestri. Nemmeno<br />

alla politica. Forse non ha più senso<br />

domandarsi quali siano state le cause che<br />

hanno determinato l’indifferenza. A cercare<br />

le cause ci si ritroverebbe impigliati in un groviglio.<br />

Forse ha senso domandarsi quali possano<br />

essere le maniere, i metodi, i sistemi<br />

per mitigare <strong>il</strong> freddo di quell’indifferenza.<br />

Quale istituzione, quale realtà sociale può<br />

sostenere <strong>il</strong> progetto di un pensiero nuovo,<br />

di un pensiero che rifiuti l’indifferenza.<br />

Un’educazione alla politica non può realizzarsi<br />

senza un’educazione alla cittadinanza.<br />

In questo secolo, ma anche nel secolo<br />

scorso, almeno dalla metà degli anni Settanta<br />

in poi, in Italia, e forse anche in Europa,<br />

si sono configurate situazioni per le quali una<br />

educazione alla cittadinanza è diventata possib<strong>il</strong>e<br />

soltanto nei luoghi in cui si fa formazione<br />

in modo strutturale, sistematico e<br />

costante. Come è accaduto per molte situazioni,<br />

quando crollano le torri che sembrano<br />

incrollab<strong>il</strong>i, i luoghi in cui si fa formazione rimangono<br />

a difendere tutto quello che c’è da<br />

difendere e s’ingegnano per ricostruire sulle<br />

macerie. Lo hanno sempre fatto e continuano<br />

a farlo. Giorno dopo giorno. Le scuole,<br />

le università formano pensieri attraverso le<br />

discipline, che sono i soli strumenti che<br />

hanno ma che sono anche quelli che durano<br />

più di qualsiasi altro, che più di tutti gli altri ri-<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

7<br />

velano nel tempo la loro consistenza. Che<br />

cosa più della storia può educare alla cittadinanza<br />

e quindi anche alla politica? Che<br />

cosa più della f<strong>il</strong>osofia, della psicologia, della<br />

sociologia, del diritto, che cosa più della letteratura<br />

e delle scienze che indagano<br />

l’umano può consentire una riflessione profonda<br />

sul proprio essere e sul proprio essere<br />

nel mondo e per <strong>il</strong> mondo? Probab<strong>il</strong>mente<br />

solo da una riflessione sul proprio essere per<br />

<strong>il</strong> mondo si può sv<strong>il</strong>uppare una consapevolezza<br />

dell’essenzialità della partecipazione di<br />

tutti e di ciascuno alla vita di un Paese, dell’importanza<br />

che <strong>il</strong> proprio pensiero e la propria<br />

azione assumono nella crescita di una<br />

società. Probab<strong>il</strong>mente la consapevolezza di<br />

sé, la fiducia nel proprio essere e nel proprio<br />

sapere, la convinzione di possedere l’intelligenza<br />

e la competenza che servono a cambiare<br />

i sistemi di pensiero superati sono le<br />

condizioni che diraderanno la nebbia dell’indifferenza<br />

per la politica che è calata sulle<br />

nuove generazioni. E’ una speranza che in<br />

qualche modo ci consente di reagire al sentimento<br />

della tristezza.<br />

Studenti stranieri, compagni di<br />

scuola e di vita<br />

Trent’anni fa, gli studenti stranieri nelle<br />

scuole italiane erano poco più di 6.000; nell’anno<br />

scolastico 2005/2006 erano 431.211;<br />

l’anno scorso erano qualcuno in più di<br />

711.000. Quest’anno, gli alunni con cittadinanza<br />

non italiana sono circa 756.000.<br />

Nella scuola dell’obbligo, su 100 alunni,<br />

9 sono stranieri. Provengono da 200 Paesi,<br />

soprattutto dalla Romania che raggiunge una<br />

percentuale pari al 18,7% dell’intera popolazione<br />

scolastica straniera, dall’Albania con <strong>il</strong><br />

13,6% e dal Marocco con 12,7%.<br />

Una crescita costante, dunque, consistente,<br />

significativa. Che richiede e impone<br />

un confronto più intenso con questa realtà<br />

rispetto al passato, una diversa analisi e interpretazione<br />

del fenomeno, un impegno<br />

energico e sistematico, metodi e strumenti<br />

di insegnamento, di organizzazione e di ge-


stione che escludano qualsiasi provvisorietà<br />

e qualsiasi improvvisazione, una finalità<br />

e una prospettiva culturale aperta e<br />

dinamica.<br />

Molto spesso, quasi sempre, tutto quello<br />

che accade nelle aule di scuola costituisce<br />

un’anticipazione di quello che accadrà o una<br />

rappresentazione di quello che accade negli<br />

altri contesti sociali. I fenomeni, le storie, le<br />

situazioni, <strong>il</strong> sistema delle relazioni, le<br />

espressioni della cultura si generano e maturano,<br />

prima che in ogni altro luogo, a<br />

scuola, e poi assumono dimensioni più<br />

ampie, conservando e sv<strong>il</strong>uppando i caratteri<br />

e i prof<strong>il</strong>i di identità e di riconoscib<strong>il</strong>ità acquisti<br />

nel processo di formazione.<br />

Per esempio, quando nei diversi settori<br />

del sociale ci si confronta con i concetti e con<br />

le manifestazioni fondamentali di una società<br />

multiforme e complessa, dalle molte etnie,<br />

dalle molte culture, dalle molte lingue, dalle<br />

molte religioni, dalle molte forme di esistenza,<br />

non si può fare a meno di considerare<br />

che con questi concetti e con queste<br />

manifestazioni la scuola si è già confrontata<br />

e che, di conseguenza, da essa si potrebbero<br />

mutuare esperienze di convivenza, di<br />

comunicazione, di valorizzazione delle specificità<br />

di ogni cultura. I dati forniti dal Ministero<br />

dell’Istruzione non solo definiscono <strong>il</strong><br />

ritratto composito delle cittadinanze presenti<br />

nella scuola italiana di questi anni, ma proiettano<br />

anche questo ritratto nella società del<br />

tempo a venire, delineandone la sua configurazione.<br />

Una situazione di questo genere rende<br />

completamente superate tutte le teorie e<br />

tutte le pratiche che si limitano all’accoglienza,<br />

all’inserimento e, per certi aspetti,<br />

anche all’integrazione.<br />

Indubbiamente sono concetti che hanno<br />

avuto una logica e una funzione per tutta la<br />

seconda metà del Novecento, ma che ora<br />

hanno bisogno di una più forte e sostanziale<br />

visione di reciprocità e di interazione culturale<br />

orientata alla costruzione di una cittadinanza<br />

mondiale che, in quanto tale, si<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

8<br />

strutturi in ampi spazi di dialogo, con la ricerca<br />

di occasioni di incontro, attraverso una<br />

relazione di identità e differenza, adottando<br />

metodi di cooperazione, assumendo, come<br />

riferimenti imprescindib<strong>il</strong>i, essenziali, i principi<br />

di convivenza, comunità, uguaglianza,<br />

solidarietà, democrazia.<br />

Probab<strong>il</strong>mente non ci sono alternative,<br />

perché fuori da queste condizioni si apre <strong>il</strong><br />

deserto dell’incomunicab<strong>il</strong>ità e quindi del<br />

conflitto.<br />

Ma ora, sulla base delle esperienze attraversate,<br />

dei processi realizzati, anche la<br />

scuola deve andare oltre, rimettersi in tensione,<br />

sfidarsi per superare l’acquisito anche<br />

attraverso la riflessione e l’applicazione della<br />

lezione che Edgar Morin propone nei Sette<br />

saperi necessari all’educazione del futuro.<br />

Dice Morin, fra l’altro, che l’educazione<br />

dovrebbe comprendere un insegnamento<br />

primario e universale che verta sulla condizione<br />

umana. “Siamo nell’era planetaria;<br />

un’avventura comune travolge gli umani,<br />

ovunque essi siano; devono riconoscersi<br />

nella loro comune umanità, e nello stesso<br />

tempo devono riconoscere la loro diversità,<br />

individuale e culturale”.<br />

Allora, la presenza r<strong>il</strong>evante e in progressivo<br />

aumento di alunni stranieri, mette la<br />

scuola nelle condizioni di diventare un laboratorio<br />

di comune umanità, <strong>il</strong> luogo in cui si<br />

sperimenta una cittadinanza terrestre che si<br />

nutre di una positività di differenze.<br />

In un recente saggio su immigrazione e<br />

consumi culturali, Mariangela Giusti sostiene<br />

che la sfida che attende insegnanti ed educatori<br />

per gli anni futuri consiste nel costruire,<br />

nelle classi e nei gruppi di apprendimento<br />

plurietnici, “ un sapere non settoriale ma unificato,<br />

pluridimensionale, che contribuisca<br />

alla formazione di futuri adulti e futuri cittadini<br />

con dei punti di riferimento culturali e identitari<br />

locali e globali allo stesso tempo, radicati<br />

nella geostoria locale ma proiettati in una dimensione<br />

antropologica che riguarda <strong>il</strong><br />

mondo”.<br />

Ma probab<strong>il</strong>mente oggi è già <strong>il</strong> futuro. Il


compagno e la compagna di banco sono<br />

quell’uomo e quella donna che domani saranno<br />

vicini di casa, o che forse vivranno<br />

nella stessa casa. Lo scambio della merendina,<br />

delle parole di lingue diverse, di libri da<br />

leggere, di pensieri, di paure, di racconti cancella<br />

ogni distanza. Tra i bambini accade in<br />

modo spontaneo, naturale. Sono i pregiudizi<br />

degli adulti che spesso alzano muraglie di<br />

diffidenza e di estraneità. Ecco, in una classe<br />

PROBLEMI DI POLITICA E CULTURA DELLA SCUOLA<br />

9<br />

di scuola può dissolversi la diffidenza, può<br />

sgretolarsi qualsiasi sentimento di estraneità.<br />

Quelle esistenze che oggi crescono insieme<br />

in una classe di scuola, domani vivranno insieme<br />

in una città, e forse faranno città migliori<br />

di come sono oggi le città. Forse<br />

saranno cittadini migliori di quelli che oggi<br />

deturpano le città. Ecco, forse le diversità<br />

rappresentano la speranza di sopravvivenza<br />

della nostra civ<strong>il</strong>tà.


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Sempre più formazione tecnica<br />

e professionale<br />

Sembrano soprattutto conferme, più che<br />

novità, quelle che <strong>il</strong> Censis presenta nel capitolo<br />

sui processi formativi del suo 46° Rapporto<br />

annuale sulla situazione sociale del<br />

Paese. Conferme che così sintetizza in termini<br />

assolutamente chiari: “nel dramma<br />

dell’esplosione del precariato giovan<strong>il</strong>e si è<br />

andata affermando una maggiore ricerca di<br />

percorsi di studio a più elevato differenziale<br />

competitivo e un riorientamento verso percorsi<br />

di formazione tecnico-professionale<br />

dalle prospettive di inserimento occupazionale<br />

più certe; insieme alla riduzione delle<br />

immatricolazioni ai corsi universitari di tipo<br />

umanistico-sociale e alla crescente inclinazione<br />

dei giovani a compiere gli studi universitari<br />

o esperienze di lavoro all’estero”.<br />

Crisi economica e disoccupazione diffusa<br />

continuano dunque ad orientare sempre<br />

più le “scelte scolastiche o universitarie verso<br />

percorsi tecnico-professionali” e a sollecitare<br />

i giovani ad “andare a studiare o lavorare<br />

all’estero per trovare quelle opportunità di<br />

realizzazione non disponib<strong>il</strong>i in Italia”.<br />

Si spiegano per questo, “In materia di<br />

offerta scolastica e formativa, […] le linee<br />

strategiche […] del potenziamento e della razionalizzazione<br />

della f<strong>il</strong>iera tecnico-professionale”,<br />

la costituzione di reti di scuole<br />

“finalizzate a proporre un’offerta formativa<br />

più rispondente alle esigenze del tessuto<br />

produttivo e del mondo del lavoro” e, infine,<br />

la considerazione del “segmento dell’istruzione<br />

superiore non universitaria” come<br />

A cura di Antonio Santoro e Ruggiero Francav<strong>il</strong>la<br />

10<br />

“un’opzione concreta di studi verso cui indirizzare<br />

i diplomati delle scuole secondarie di<br />

II grado”.<br />

E si spiega pure la tendenza ad una<br />

sempre “maggiore internazionalizzazione<br />

dell’offerta scolastica”, diffusamente realizzata<br />

con <strong>il</strong> ricorso “ai finanziamenti erogati<br />

dai programmi Comenius […] e Leonardo Da<br />

Vinci”, con le “risorse del Fondo sociale europeo”<br />

ed anche per “merito dei contributi<br />

delle famiglie, che hanno finanziato nella misura<br />

del 17,2% le iniziative di mob<strong>il</strong>ità delle<br />

scuole, solitamente per l’apprendimento<br />

delle lingue straniere”.<br />

Continua <strong>il</strong> Rapporto Censis: “E’ la mob<strong>il</strong>ità<br />

degli studenti per scambi, tirocini e soggiorni<br />

di studio all’estero (76,6%) la<br />

principale delle azioni portate avanti dalle<br />

scuole, seguita da quella dei docenti (38%)<br />

e dalla cooperazione tra scuole (visite preparatorie<br />

27,4%, partenariati di cooperazione<br />

24%, reti telematiche 21,2%)”.<br />

Il centro di ricerca r<strong>il</strong>eva poi la persistente<br />

“frag<strong>il</strong>ità” e la progressiva “contrazione”<br />

dell’istituto dell’apprendistato,<br />

malgrado i vari tentativi, negli anni, di valorizzazione<br />

di questo importante ‘luogo formativo’.<br />

Il “dato più significativo – precisa<br />

successivamente – è quello relativo alla<br />

componente degli apprendisti minorenni: nel<br />

2010 si registrano solo 7.702 contratti di apprendistato<br />

stipulati con minori, pari all’1,4%<br />

del totale, e soprattutto nel triennio si assiste


ad una contrazione notevole di tale segmento<br />

(-57,1%)”.<br />

Il decremento della dimensione quantitativa<br />

investe anche, significativamente, <strong>il</strong> sistema<br />

universitario, “e – annota <strong>il</strong> Censis –<br />

non è certo causato da fattori demografici (le<br />

leve di 19enni restano sostanzialmente stab<strong>il</strong>i)<br />

o da un minore grado di scolarità superiore,<br />

che anzi mostra una tendenza di<br />

L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

11<br />

leggera crescita (nell’ultimo quinquennio <strong>il</strong><br />

numero di diplomati passa da 449.693 a<br />

459.678, con una crescita del 2,2%)”. L’<br />

del sistema presenta ancora valori<br />

apprezzab<strong>il</strong>i solo in Lombardia, in Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />

e nel Lazio, mentre sono soprattutto<br />

regioni meridionali quelle “che disperdono<br />

più fac<strong>il</strong>mente i propri universitari”.<br />

a.s.


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Graduatorie definitive<br />

di Circolo e di Istituto - A.s. 2012/13<br />

Posti di sostegno<br />

Nota ministeriale prot. n. AOODGPER 8879 del 23 novembre 2012<br />

Si fa riferimento ai quesiti ricevuti circa <strong>il</strong> mantenimento o meno, su posto di sostegno,<br />

del supplente privo di specializzazione nominato “in attesa dell’avente titolo”,<br />

nei casi in cui la carenza di aspiranti forniti di titolo di specializzazione permanga, sia<br />

nella scuola che in tutte le altre istituzioni scolastiche della provincia, anche dopo la<br />

pubblicazione degli elenchi definitivi di sostegno di seconda e terza fascia.<br />

Al riguardo, si confermano le disposizioni precedentemente impartite con le note<br />

9379 del 15 novembre 2011 e 20893 del 31 ottobre 2007, secondo cui, in carenza assoluta<br />

di aspiranti specializzati, i dirigenti scolastici, in considerazione della particolare<br />

tutela della continuità didattica in favore degli alunni disab<strong>il</strong>i, provvederanno alla conferma<br />

definitiva sui predetti posti di sostegno del docente privo di titolo già in servizio<br />

sui posti in questione con contratto in attesa dell’avente titolo.<br />

12


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Assegnazione delle ore di insegnamento e<br />

modalità di valutazione periodica e finale<br />

di alcune discipline dei Licei artistici,<br />

dei Licei musicali e/o coreutici e degli<br />

Istituti tecnici del settore “Tecnologico”<br />

Nota ministeriale prot. n. 8039 del 5 dicembre 2012<br />

Sono pervenute a questa Direzione Generale numerose richieste di chiarimenti<br />

concernenti le modalità di suddivisione delle ore di insegnamento e le conseguenti<br />

modalità di valutazione periodica e finale relative ad alcune discipline presenti nei Licei<br />

artistici con indirizzo “Arti figurative”, nei Licei musicali e coreutici e nel secondo biennio<br />

degli Istituti tecnici, settore “Tecnologico”.<br />

Si forniscono, pertanto, le seguenti indicazioni operative.<br />

1 - Per quanto riguarda l’insegnamento di “Discipline pittoriche e/o Discipline plastiche<br />

e scultoree”, previsto a partire dal terzo anno nell’indirizzo “Arti figurative” del<br />

Liceo artistico, va evidenziato che è rimessa alla singola istituzione scolastica la scelta,<br />

per un curricolo esclusivamente di Discipline pittoriche, con assegnazione di tutte le<br />

ore di insegnamento ai docenti della materia, oppure per un curricolo esclusivamente<br />

di Discipline plastiche, con assegnazione di tutte le ore di insegnamento ai relativi docenti,<br />

oppure per un curricolo comprendente entrambi gli insegnamenti, che preveda<br />

la suddivisione delle ore di insegnamento tra i docenti delle classi di concorso interessate.<br />

In quest’ultimo caso, le modalità di espressione della valutazione negli scrutini<br />

intermedi e in quelli finali dovranno prevedere due votazioni separate, considerati i distinti<br />

obiettivi di apprendimento tra le due discipline.<br />

La scelta sopra richiamata, da effettuarsi da parte delle istituzioni scolastiche, implica<br />

di conseguenza a monte la scelta di un insegnamento più caratterizzato dall’approfondimento<br />

di una sola disciplina o, al contrario, di un insegnamento più generalista,<br />

che fornisca conoscenze e competenze in entrambe le discipline.<br />

La decisione da parte delle istituzioni scolastiche dovrà considerare anche l’esigenza<br />

imprescindib<strong>il</strong>e di non creare né posizioni di soprannumerarietà né classi miste<br />

(o articolate), avendo nel contempo riguardo sia per le opzioni formulate da studenti<br />

e famiglie sia per l’opportuna varietà dell’offerta formativa.<br />

E’ <strong>il</strong> caso di precisare che <strong>il</strong> “Laboratorio di Figurazione” dovrà essere dedicato<br />

solo alla Pittura o, in alternativa, alla Scultura, se la scuola ha fatto una scelta specifica<br />

(Discipline pittoriche o Discipline plastiche) mentre dovrà essere equamente diviso fra<br />

13


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Pittura e Scultura qualora la scuola abbia deciso di configurare l’indirizzo sui due insegnamenti<br />

(Discipline pittoriche e Discipline plastiche). In quest’ultimo caso anche<br />

per <strong>il</strong> Laboratorio dovranno essere espresse valutazioni disgiunte ed autonome rispettivamente<br />

per <strong>il</strong> Laboratorio di pittura e per <strong>il</strong> Laboratorio di scultura.<br />

2 - Per <strong>il</strong> Liceo musicale e coreutico, sezione musicale, si ritiene opportuno precisare<br />

che la valutazione periodica e finale della disciplina “Esecuzione e Interpretazione”,<br />

presente fin dal primo anno e che prevede l’insegnamento del I° e del II°<br />

strumento, affidati a due distinti docenti in possesso di specifiche competenze, dovrà<br />

prevedere l’attribuzione di un voto distinto per ciascun insegnamento impartito.<br />

Per la disciplina “Laboratorio di musica d’insieme” cui afferiscono quattro specifiche<br />

sottosezioni, la valutazione sarà, invece, espressa con un voto unico attribuito<br />

per l’insegnamento e non per ogni singola disciplina compresa nell’insegnamento medesimo<br />

fermo restando che tale voto risulterà dalla ponderata sintesi di singole valutazioni<br />

di sottosezione.<br />

Va, inoltre, precisato che nel Liceo musicale e coreutico, sezione coreutica, la disciplina<br />

“Tecniche della danza”, presente fin dal primo anno, si articola nell’insegnamento<br />

della Tecnica della danza classica e nell’insegnamento della Tecnica della<br />

danza contemporanea, affidati a due diversi docenti. La valutazione sarà, quindi,<br />

espressa con l’assegnazione di un voto distinto per ciascuna articolazione.<br />

3 - Un’altra questione sollevata riguarda la modalità di valutazione periodica e finale<br />

della disciplina “Complementi di matematica” prevista nel secondo biennio degli<br />

Istituti tecnici del settore “Tecnologico”, in relazione alla disciplina “Matematica”.<br />

Come si r<strong>il</strong>eva dalle “Linee guida per <strong>il</strong> secondo biennio e quinto anno”, la disciplina<br />

“Complementi di matematica” rappresenta “(…) un anello di congiunzione tra la<br />

cultura matematica generale e quella scientifica, tecnologica e professionale di ogni<br />

indirizzo. Infatti numerose applicazioni tecnologiche sarebbero affrontate in maniera<br />

acritica e senza consapevolezza se non ci fossero alla base sicure conoscenze e ab<strong>il</strong>ità<br />

provenienti dal campo scientifico sperimentale e matematico”.<br />

Ne discende che la programmazione delle attività didattiche di “Complementi di<br />

matematica” deve risultare pienamente integrata sia con le discipline dell’area di indirizzo,<br />

sia con “Matematica” dell’area generale.<br />

Le due discipline in questione costituiscono, pertanto, un insegnamento unitario,<br />

sia pure caratterizzato da tematiche/moduli diversi e unica dovrà essere di conseguenza<br />

la votazione espressa negli scrutini periodici e finali.<br />

Qualora la disciplina “Complementi di matematica” risulti assegnata a un docente<br />

diverso da quello di “Matematica” della stessa classe, negli scrutini intermedi e finali i<br />

due docenti concorderanno, con le modalità usualmente adottate per le valutazioni<br />

congiunte, eventualmente con media ponderata, la valutazione complessiva dei risultati<br />

di apprendimento raggiunti nella disciplina unitaria, tenendo conto delle tematiche/moduli<br />

che la caratterizzano ed eventualmente del loro diverso peso rispetto agli<br />

obiettivi.<br />

14


Olimpiadi di italiano<br />

Edizione 2012-13<br />

L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Nota ministeriale prot. n. 7852/R.U./U. del 30 novembre 2012<br />

Il MIUR - Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia<br />

Scolastica, con <strong>il</strong> supporto organizzativo del Comune di Firenze e con la collaborazione<br />

scientifica dell’Accademia della Crusca e dell’Associazione per la Storia della<br />

Lingua Italiana (ASLI), indice per <strong>il</strong> corrente anno scolastico la terza edizione delle<br />

Olimpiadi di italiano, gare individuali di lingua italiana rivolte alle studentesse e agli<br />

studenti dei Licei, degli Istituti tecnici e degli Istituti professionali, statali e paritari.<br />

La competizione è articolata in due sezioni: 1) primo biennio; 2) secondo biennio<br />

e quinto anno, ed è aperta anche agli allievi delle Scuole italiane all’estero secondarie<br />

di secondo grado, statali e paritarie.<br />

L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che l’innalzamento delle competenze linguistiche<br />

è sempre più avvertito come un’urgenza per un Paese che intenda restare<br />

competitivo nel presente e nel prossimo futuro. Una padronanza medio-alta dell’italiano<br />

è infatti un bene irrinunciab<strong>il</strong>e per lo sv<strong>il</strong>uppo culturale ed economico. Un sicuro<br />

possesso della lingua italiana e della sua ricchezza è, inoltre, prezioso bene personale<br />

nonché strumento essenziale per lo studio delle altre discipline e, in primo luogo, delle<br />

lingue straniere.<br />

Nelle fasi d’istituto e in quelle provinciali e interprovinciali le gare si svolgeranno<br />

per la prima volta in modalità digitale e telematica, attraverso un’apposita piattaforma<br />

informatica, per garantire una migliore funzionalità e la più ampia partecipazione delle<br />

istituzioni scolastiche.<br />

Del presente bando fa parte integrante <strong>il</strong> Regolamento allegato, che precisa tempi<br />

e modalità di partecipazione alla competizione, insieme a ulteriori dettagli organizzativi,<br />

e che è pubblicato anche sul sito www.olimpiadi-italiano.it.<br />

Si richiamano, qui di seguito, le scadenze per le iscrizioni e le date delle tre fasi<br />

della competizione:<br />

a) Scadenze<br />

Il termine per l’iscrizione degli istituti che intendono partecipare è <strong>il</strong> 15 gennaio<br />

2013.<br />

Il termine per l’iscrizione dei singoli studenti candidati dalle scuole è <strong>il</strong> giorno 8<br />

febbraio 2013.<br />

15


) Fasi<br />

- la selezione a livello di istituto si svolgerà <strong>il</strong> 19 febbraio 2013 in contemporanea<br />

in tutte le scuole iscritte;<br />

- la selezione a livello provinciale e/o interprovinciale si svolgerà in contemporanea<br />

<strong>il</strong> 26 marzo 2013 in apposite sedi territoriali;<br />

- la finale nazionale si terrà a Firenze, in Palazzo Vecchio, <strong>il</strong> 27 apr<strong>il</strong>e 2013.<br />

Le SS. LL. sono cortesemente invitate a voler sostenere attivamente la competizione,<br />

dandone notizia alle scuole e prendendo le opportune iniziative per favorire le<br />

adesioni e perché, se possib<strong>il</strong>e, la competizione stessa sia inserita tra le attività formative<br />

degli istituti scolastici. Per esempio, lo svolgimento delle gare potrebbe essere<br />

preceduto, all’interno di ogni singola istituzione scolastica, da una fase preliminare costituita<br />

da una giornata appositamente dedicata alla lingua italiana, con <strong>il</strong> coinvolgimento<br />

di intere classi. Le eventuali attività didattiche svolte in questa giornata<br />

consentirebbero inoltre di selezionare i trenta studenti - quindici per ognuna delle due<br />

sezioni previste dal Regolamento - che parteciperanno alla fase d’istituto on line.<br />

Si ringrazia per la collaborazione.<br />

L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

N.B.: per l’allegato Regolamento delle Olimpiadi di italiano, v. <strong>il</strong> sito del MIUR.<br />

16


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Esecuzione dell’intesa tra<br />

<strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’università<br />

e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della CEI<br />

per l’insegnamento della religione cattolica<br />

nelle scuole pubbliche<br />

D.P.R. 20 agosto 2012, n. 175<br />

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />

Visto l’articolo 87 della Costituzione;<br />

Vista la legge 25 marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione dell’accordo,<br />

con protocollo addizionale, firmato a Roma <strong>il</strong> 18 febbraio 1984, che approva modificazioni<br />

al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e<br />

la Santa Sede;<br />

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante disciplina dell’attivita’ di Governo<br />

e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri;<br />

Visto <strong>il</strong> decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751, concernente<br />

l’esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale<br />

italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;<br />

Visto <strong>il</strong> decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1990, n. 202, concernente<br />

l’esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale<br />

italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, che<br />

modifica l’intesa del 14 dicembre 1985, resa esecutiva in Italia con decreto del Presidente<br />

della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751;<br />

Viste le comunicazioni rese dal Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca<br />

ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in data<br />

25 giugno 2012;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 26 giugno<br />

2012, con la quale <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e’ stato<br />

autorizzato a sottoscrivere un’intesa, definita con la Conferenza episcopale italiana,<br />

in materia di insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;<br />

Vista la nuova intesa per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche<br />

firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012 fra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca<br />

e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale italiana;<br />

17


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Sulla proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;<br />

Decreta:<br />

Piena e intera esecuzione e’ data all’intesa fra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’universita’<br />

e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento<br />

della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012,<br />

che modifica l’intesa del 14 dicembre 1985 di cui al decreto del Presidente della Repubblica<br />

16 dicembre 1985, n. 751, gia’ modificata con decreto del Presidente della<br />

Repubblica 23 giugno 1990, n. 202. L’intesa e’ composta di 4 articoli ed e’ allegata al<br />

presente decreto, di cui costituisce parte integrante.<br />

Il presente decreto, munito del sig<strong>il</strong>lo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale<br />

degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti<br />

di osservarlo e di farlo osservare.<br />

Intesa per l’insegnamento della religione cattolica<br />

nelle scuole pubbliche<br />

IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA<br />

18<br />

Allegato<br />

quale autorita’ statale che sovraintende al sistema educativo di istruzione e di formazione,<br />

previa deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 26<br />

giugno 2012 a norma della legge 23 agosto 1988, n. 400,<br />

e<br />

IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA<br />

che, debitamente autorizzato, agisce a nome della Conferenza stessa ai sensi<br />

dell’art. 5 del suo statuto e a norma del can. 804, par. 1, del Codice di diritto canonico;<br />

Vista l’Intesa del 14 dicembre 1985, resa esecutiva nella Repubblica italiana con<br />

d.P.R. 16 dicembre 1985, n. 751, e modificata con l’intesa del 13 giugno 1990, resa<br />

esecutiva con d.P.R. 23 giugno 1990, n. 202;<br />

Visto <strong>il</strong> decreto legislativo 16 apr<strong>il</strong>e 1994, n. 297, e in particolare gli articoli 309<br />

e 310;<br />

Ritenuto di aggiornare i prof<strong>il</strong>i di qualificazione professionale degli insegnanti di<br />

religione cattolica, adeguandoli ai nuovi criteri degli ordinamenti accademici;<br />

In attuazione dell’art. 9, n. 2, dell’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Ita-


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

liana del 18 febbraio 1984 che apporta modificazioni al Concordato Lateranense e<br />

che continua ad assicurare, nel quadro delle finalita’ della scuola, l’insegnamento della<br />

religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado;<br />

Determinano:<br />

Con la presente intesa gli specifici contenuti per le materie previste dal punto 5,<br />

lettera b), del protocollo addizionale relativo al medesimo accordo.<br />

1. Indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica.<br />

1.1. Premesso che l’insegnamento della religione cattolica e’ impartito, nel rispetto<br />

della liberta’ di coscienza degli alunni, secondo indicazioni didattiche che devono essere<br />

conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle finalita’ della<br />

scuola, le modalita’ di adozione delle indicazioni didattiche stesse sono determinate<br />

da quanto segue.<br />

1.2. Le indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica sono<br />

adottate per ciascun ordine e grado di scuola con decreto del Presidente della Repubblica,<br />

su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca previa<br />

intesa con la Conferenza episcopale italiana, ferma restando la competenza esclusiva<br />

di quest’ultima a definirne la conformita’ con la dottrina della Chiesa.<br />

Con le medesime modalita’ potranno essere determinate, su richiesta di ciascuna<br />

delle Parti, eventuali modifiche delle indicazioni didattiche.<br />

2. Modalita’ di organizzazione dell’insegnamento della religione cattolica.<br />

2.1. Premesso che:<br />

a) <strong>il</strong> diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione<br />

cattolica assicurato dallo Stato non deve determinare alcuna forma di discriminazione,<br />

neppure in relazione ai criteri per la formazione delle classi, alla durata<br />

dell’orario scolastico giornaliero e alla collocazione di detto insegnamento nel quadro<br />

orario delle lezioni;<br />

b) la scelta operata su richiesta dell’autorita’ scolastica all’atto dell’iscrizione ha<br />

effetto per l’intero anno scolastico cui si riferisce e per i successivi anni di corso nei<br />

casi in cui e’ prevista l’iscrizione d’ufficio, fermo restando, anche nelle modalita’ di applicazione,<br />

<strong>il</strong> diritto di scegliere ogni anno se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento<br />

della religione cattolica;<br />

c) e’ assicurata, ai fini dell’esercizio del diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi,<br />

una tempestiva informazione agli interessati da parte del Ministero dell’istruzione,<br />

dell’universita’ e della ricerca sulla disciplina dell’insegnamento della religione<br />

cattolica;<br />

d) l’insegnamento della religione cattolica e’ impartito ai sensi del punto 5, lettera<br />

a), del protocollo addizionale da insegnanti riconosciuti idonei dalla competente autorita’<br />

ecclesiastica; le modalita’ di organizzazione dell’insegnamento della religione cattolica<br />

nelle scuole pubbliche sono determinate come segue:<br />

2.2. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, l’insegnamento della religione<br />

cattolica e’ organizzato attribuendo ad esso, nel quadro dell’orario settimanale,<br />

le ore di lezione previste dagli ordinamenti didattici attualmente in vigore, salvo successive<br />

intese.<br />

19


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

La collocazione oraria di tali lezioni e’ effettuata dal dirigente scolastico sulla base<br />

delle proposte del Collegio dei docenti, secondo <strong>il</strong> normale criterio di equ<strong>il</strong>ibrata distribuzione<br />

delle diverse discipline nella giornata e nella settimana, nell’ambito della<br />

scuola e per ciascuna classe.<br />

2.3. Nelle scuole primarie sono organizzate specifiche e autonome attivita’ di insegnamento<br />

della religione cattolica secondo le indicazioni didattiche di cui al punto<br />

l. A tale insegnamento sono assegnate complessivamente due ore nell’arco della settimana.<br />

2.4. Nelle scuole dell’infanzia sono organizzate specifiche e autonome attivita’<br />

educative in ordine all’insegnamento della religione cattolica nelle forme definite secondo<br />

le modalita’ di cui al punto l.<br />

Le suddette attivita’ sono comprese nella progettazione educativo-didattica della<br />

scuola e organizzate, secondo i criteri di flessib<strong>il</strong>ita’ peculiari della scuola dell’infanzia,<br />

in unita’ di apprendimento da realizzare, anche con raggruppamenti di piu’ ore in determinati<br />

periodi, per un ammontare complessivo di sessanta ore nell’arco dell’anno<br />

scolastico.<br />

2.5. L’insegnamento della religione cattolica e’ impartito da insegnanti in possesso<br />

di idoneita’ riconosciuta dall’ordinario diocesano e da esso non revocata, nominati,<br />

d’intesa con l’ordinario diocesano, dalle competenti autorita’ scolastiche ai sensi della<br />

normativa statale. Ai fini del raggiungimento dell’intesa per la nomina e l’assunzione<br />

dei singoli docenti l’ordinario diocesano, ricevuta comunicazione dall’autorita’ scolastica<br />

delle esigenze anche orarie relative all’insegnamento in ciascuna istituzione scolastica,<br />

propone i nominativi delle persone ritenute idonee e in possesso dei titoli di<br />

qualificazione professionale di cui al successivo punto 4.<br />

2.6. Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie, in conformita’ a quanto disposto<br />

dal n. 5, lettera a), secondo comma, del protocollo addizionale, l’insegnamento<br />

della religione cattolica, nell’ambito di ogni istituzione scolastica, puo’ essere affidato<br />

dall’autorita’ scolastica, sentito l’ordinario diocesano, agli insegnanti della sezione o<br />

della classe riconosciuti idonei e disposti a svolgerlo, i quali possono revocare la propria<br />

disponib<strong>il</strong>ita’ prima dell’inizio dell’anno scolastico.<br />

2.7. Il riconoscimento di idoneita’ all’insegnamento della religione cattolica ha effetto<br />

permanente salvo revoca da parte dell’ordinario diocesano.<br />

2.8. Gli insegnanti incaricati di religione cattolica fanno parte della componente<br />

docente negli organi scolastici con gli stessi diritti e doveri degli altri insegnanti ma<br />

partecipano alle valutazioni periodiche e finali solo per gli alunni che si sono avvalsi<br />

dell’insegnamento della religione cattolica, fermo quanto previsto dalla normativa statale<br />

in ordine al profitto e alla valutazione per tale insegnamento. Nello scrutinio finale,<br />

nel caso in cui la normativa statale richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza,<br />

<strong>il</strong> voto espresso dall’insegnante di religione cattolica, se determinante, diviene<br />

un giudizio motivato iscritto a verbale.<br />

3. Criteri per la scelta dei libri di testo.<br />

3.1. Premesso che i libri per l’insegnamento della religione cattolica, anche per<br />

quanto concerne la scuola primaria, sono testi scolastici e come tali soggetti, a tutti gli<br />

20


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

effetti, alla stessa disciplina prevista per gli altri libri di testo, i criteri per la loro adozione<br />

sono determinati come segue:<br />

3.2. I libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica, per essere adottati<br />

nelle scuole, devono essere provvisti del nulla osta della Conferenza episcopale italiana<br />

e dell’approvazione dell’ordinario competente, che devono essere menzionati<br />

nel testo stesso.<br />

3.3. L’adozione dei libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica e’ deliberata<br />

dall’organo scolastico competente, su proposta dell’insegnante di religione,<br />

con le stesse modalita’ previste per la scelta dei libri di testo delle altre discipline.<br />

4. Prof<strong>il</strong>i per la qualificazione professionale degli insegnanti di religione.<br />

4.l. L’insegnamento della religione cattolica, impartito nel quadro delle finalita’<br />

della scuola, deve avere dignita’ formativa e culturale pari a quella delle altre discipline.<br />

Detto insegnamento deve essere impartito in conformita’ alla dottrina della Chiesa da<br />

insegnanti riconosciuti idonei dall’autorita’ ecclesiastica e in possesso di qualificazione<br />

professionale adeguata.<br />

4.2. Per l’insegnamento della religione cattolica si richiede <strong>il</strong> possesso di uno dei<br />

titoli di qualificazione professionale di seguito indicati:<br />

4.2.1. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado l’insegnamento della religione<br />

cattolica puo’ essere affidato a chi abbia almeno uno dei seguenti titoli:<br />

a) titolo accademico (baccalaureato, licenza o dottorato) in teologia o nelle altre<br />

discipline ecclesiastiche, conferito da una facolta’ approvata dalla Santa Sede;<br />

b) attestato di compimento del regolare corso di studi teologici in un seminario<br />

maggiore;<br />

c) laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso un istituto superiore<br />

di scienze religiose approvato dalla Santa Sede.<br />

4.2.2. Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie l’insegnamento della religione<br />

cattolica puo’ essere impartito:<br />

a) da insegnanti in possesso di uno dei titoli di qualificazione di cui al punto 4.2.1.;<br />

b) da sacerdoti, diaconi o religiosi in possesso di qualificazione riconosciuta dalla<br />

Conferenza episcopale italiana in attuazione del can. 804, par. 1, del Codice di diritto<br />

canonico e attestata dall’ordinario diocesano.<br />

L’insegnamento della religione cattolica puo’ essere altresi’ impartito, ai sensi del<br />

punto 2.6, da insegnanti della sezione o della classe purche’ in possesso di uno specifico<br />

master di secondo livello per l’insegnamento della religione cattolica approvato<br />

dalla Conferenza episcopale italiana.<br />

4.2.3. La Conferenza episcopale italiana comunica al Ministero dell’istruzione,<br />

dell’universita’ e della ricerca l’elenco delle facolta’ e degli istituti che r<strong>il</strong>asciano i titoli<br />

di cui al punto 4.2.1. e provvedono alla formazione accademica di cui al punto 4.2.2.,<br />

nonche’ delle discipline ecclesiastiche di cui al punto 4.2.1., lettera a).<br />

4.3. I titoli di qualificazione professionale indicati ai punti 4.2.1. e 4.2.2. sono richiesti<br />

a partire dall’anno scolastico 2017-2018.<br />

4.3.1. A decorrere dall’entrata in vigore della presente intesa e fino al termine<br />

dell’anno scolastico 2016-2017, l’insegnamento della religione cattolica puo’ essere<br />

affidato, fermo <strong>il</strong> riconoscimento di idoneita’ di cui al punto 2.5.:<br />

21


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

a) nelle scuole di ogni ordine e grado:<br />

a.1) a coloro che siano in possesso di un diploma accademico di magistero in<br />

scienze religiose r<strong>il</strong>asciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014,<br />

da un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede;<br />

a.2) a coloro che siano in possesso congiuntamente di una laurea di II livello dell’ordinamento<br />

universitario italiano e di un diploma di scienze religiose r<strong>il</strong>asciato, entro<br />

l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014, da un istituto di scienze religiose<br />

riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana;<br />

b) nelle scuole dell’infanzia e primarie:<br />

b.1) a coloro che siano in possesso di un diploma di scienze religiose r<strong>il</strong>asciato,<br />

entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-14, da un istituto di scienze religiose<br />

riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana;<br />

b.2) agli insegnanti della sezione o della classe che abbiano impartito l’insegnamento<br />

della religione cattolica continuativamente per almeno un anno scolastico nel<br />

corso del quinquennio 2007-2012;<br />

b.3) a coloro che abbiano frequentato nel corso dell’istituto magistrale l’insegnamento<br />

della religione cattolica e abbiano impartito l’insegnamento della religione cattolica<br />

continuativamente per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio<br />

2007-2012.<br />

4.3.2. A far data dall’anno scolastico 2017-2018, sono in ogni caso da ritenere<br />

dotati della qualificazione necessaria per l’insegnamento della religione cattolica gli<br />

insegnanti che, riconosciuti idonei dall’ordinario diocesano, siano provvisti dei titoli di<br />

cui al punto 4.3.1. e abbiano anche prestato servizio continuativo per almeno un anno<br />

nell’insegnamento della religione cattolica entro <strong>il</strong> termine dell’anno scolastico 2016-<br />

17.<br />

Sono altresi’ fatti salvi i diritti di tutti coloro che, in possesso dei titoli di qualificazione<br />

previsti dall’intesa del 14 dicembre 1985, come successivamente modificata,<br />

entro la data di entrata in vigore della presente intesa, abbiano prestato servizio, nell’insegnamento<br />

della religione cattolica, continuativamente per almeno un anno scolastico<br />

dal 2007-2008.<br />

4.4. Per l’aggiornamento professionale degli insegnanti di religione in servizio la<br />

Conferenza episcopale italiana e <strong>il</strong> Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca<br />

attuano le necessarie forme di collaborazione nell’ambito delle rispettive competenze<br />

e disponib<strong>il</strong>ita’, fatta salva la competenza delle regioni e degli enti locali a<br />

realizzare per gli insegnanti da essi dipendenti analoghe forme di collaborazione rispettivamente<br />

con le Conferenze episcopali regionali o con gli ordinari diocesani.<br />

Nell’addivenire alla presente intesa le Parti convengono che, se si manifestasse<br />

l’esigenza di integrazioni o modificazioni, procederanno alla stipulazione di una nuova<br />

intesa.<br />

Parimenti, le Parti si impegnano alla reciproca collaborazione per l’attuazione, nei<br />

rispettivi ambiti, della presente intesa, nonche’ a ricercare un’amichevole soluzione<br />

qualora sorgessero difficolta’ di interpretazione.<br />

Le Parti si daranno reciproca comunicazione, rispettivamente, dell’avvenuta emanazione<br />

e dell’avvenuta promulgazione dell’intesa nei propri ordinamenti.<br />

22


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Esecuzione dell’intesa sulle indicazioni<br />

didattiche per l’insegnamento<br />

della religione cattolica nelle scuole<br />

del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi<br />

di istruzione e formazione professionale<br />

D.P.R. 20 agosto 2012<br />

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />

Visto l’articolo 87 della Costituzione;<br />

Vista la legge 25 marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione dell’accordo,<br />

con protocollo addizionale, firmato a Roma <strong>il</strong> 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni<br />

al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929 tra la Repubblica italiana e la<br />

Santa Sede;<br />

Visto <strong>il</strong> decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751 e successive<br />

modificazioni, relativo all’esecuzione dell’intesa tra l’Autorità scolastica italiana<br />

e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle<br />

scuole pubbliche;<br />

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, recante disciplina<br />

dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri;<br />

Visto <strong>il</strong> decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, recante norme generali e livelli<br />

essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione<br />

e formazione, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53;<br />

Visti i decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89, recanti<br />

rispettivamente la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico<br />

dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, ai sensi dell’articolo 64, comma<br />

4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge<br />

6 agosto 2008, n. 133;<br />

Visti <strong>il</strong> decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 7 ottobre<br />

2010, n. 211, recante le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento<br />

concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti<br />

per i percorsi liceali, le linee guida per gli istituti tecnici di cui alle direttive 15 luglio<br />

2010, n. 57 e 16 gennaio 2012, n. 4, e le linee guida per gli istituti professionali di cui<br />

alle direttive 28 luglio 2010, n. 65 e 16 gennaio 2012, n. 5;<br />

23


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista l’intesa firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012 tra <strong>il</strong> Ministro dell’istruzione, dell’università<br />

e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale italiana, relativa alle indicazioni<br />

didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione<br />

e formazione;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 27<br />

luglio 2012;<br />

Sulla proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca;<br />

Decreta:<br />

Piena e intera esecuzione è data all’intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento<br />

della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei<br />

percorsi di istruzione e formazione professionale firmata <strong>il</strong> 28 giugno 2012 fra <strong>il</strong> Ministro<br />

dell’istruzione, dell’università e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della Conferenza episcopale<br />

italiana. L’intesa comprende 4 allegati relativi alle indicazioni didattiche distintamente<br />

formulate per i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i percorsi di<br />

istruzione e formazione professionale ed e’ allegata al presente decreto, di cui costituisce<br />

parte integrante.<br />

Il presente decreto, munito del sig<strong>il</strong>lo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale<br />

degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti<br />

di osservarlo e di farlo osservare.<br />

INTESA TRA IL MIUR E LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA<br />

SULLE INDICAZIONI DIDATTICHE PER L’INSEGNAMENTO<br />

DELLA RELIGIONE CATTOLICA NELLE SCUOLE DEL SECONDO CICLO DI ISTRU-<br />

ZIONE E NEI PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFES SIONALE<br />

Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca<br />

e<br />

Il Presidente della Conferenza episcopale italiana<br />

in attuazione di quanto stab<strong>il</strong>ito dall’Accordo di revisione del Concordato lateranense<br />

tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana del 18 febbraio 1984 (art. 9.2 e Protocollo<br />

Addizionale, punto 5, lettera b), n. 1) e dal punto 1 della successiva Intesa tra<br />

la Conferenza episcopale italiana e <strong>il</strong> Ministero della pubblica istruzione (ora Ministero<br />

dell’istruzione, dell’università e della ricerca) per l’insegnamento della religione cattolica<br />

nelle scuole pubbliche, firmata <strong>il</strong> 14 dicembre 1985;<br />

24


L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

attesa la necessità di adeguare le indicazioni didattiche per l’insegnamento della<br />

religione cattolica nei percorsi di studio del secondo ciclo di istruzione e formazione,<br />

quali definiti dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e dai regolamenti di cui ai<br />

decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89, nonché dalle<br />

indicazioni per i licei di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della<br />

ricerca 7 ottobre 2010, n. 211, dalle linee guida per gli istituti tecnici di cui alle direttive<br />

15 luglio 2010, n. 57 e 16 gennaio 2012, n. 4, dalle linee guida per gli istituti professionali<br />

di cui alle direttive 28 luglio 2010, n. 65 e 16 gennaio 2012, n. 5, e da quanto<br />

stab<strong>il</strong>ito per i percorsi di istruzione e formazione professionale in base all’Accordo raggiunto<br />

nella Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011, recepito con decreto del Ministro<br />

dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con <strong>il</strong> Ministro del lavoro<br />

e delle politiche sociali 11 novembre 2011, rep. n. 137;<br />

convengono con la presente Intesa<br />

di adottare a partire dall’anno scolastico 2012-13, per l’insegnamento della religione<br />

cattolica nei percorsi di studio statali e paritari del secondo ciclo del sistema di<br />

istruzione e di formazione, le allegate indicazioni didattiche distintamente formulate<br />

per i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione<br />

professionale.<br />

Roma, 28 giugno 2012<br />

N.B.: per gli allegati riguardanti, rispettivamente, le Indicazioni didattiche per l’insegnamento<br />

della religione cattolica nei Licei, negli Istituti tecnici, negli Istituti professionali<br />

e nei percorsi di Istruzione e Formazione professionale regionale, v. la GU<br />

n. 242 del 16 ottobre 2012.<br />

25


La gestione finanziaria dei progetti<br />

In attesa di conoscere le disposizioni riguardanti<br />

la redazione del Programma Annuale<br />

per <strong>il</strong> nuovo anno finanziario, le scuole<br />

stanno comunque realizzando le attività progettuali<br />

definite e programmate all’inizio del<br />

corrente anno scolastico.<br />

Le incertezze nella determinazione<br />

esatta dei fondi appositamente previsti non<br />

consentono di pianificare al meglio le attività<br />

d’istituto, con <strong>il</strong> rischio di sacrificare proprio<br />

l’area dell’ampliamento dell’offerta formativa,<br />

che dovrebbe rappresentare la peculiarità<br />

dell’autonomia scolastica.<br />

Ut<strong>il</strong>izzare strategicamente la propria autonomia<br />

significa avere alla base un progetto<br />

che, per meglio identificarsi e rappresentare<br />

all’esterno obiettivi e risultati da raggiungere,<br />

deve essere <strong>il</strong> progetto di tutta la comunità<br />

scolastica.<br />

E’ necessario, ancora di più in questo<br />

periodo di forte confusione e incertezza,<br />

scongiurare <strong>il</strong> rischio che le scuole adottino<br />

una moltitudine di progetti, a volte affannosamente<br />

ricercati pur di ottenere qualche risorsa<br />

economica in più, spesso vissuti come<br />

calati dall’alto, senza una reale partecipazione,<br />

non coerenti con una mission definita<br />

e condivisa.<br />

Sarebbe opportuno focalizzare l’area<br />

della progettualità, che coincide con <strong>il</strong> nucleo<br />

essenziale del servizio – curricolo, per allargarla<br />

fino a comprendere tutti gli aspetti e<br />

tutti i livelli dell’offerta formativa.<br />

Può nascere così, insieme al progetto,<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

A cura di Marco Graziuso e Pasquale Annese<br />

26<br />

l’identità della scuola, fatta di scelte educative,<br />

didattiche, organizzative e anche finanziarie.<br />

Per definire correttamente quali progetti<br />

devono essere realizzati, tra quelli proposti<br />

ad inizio d’anno, occorre esaminare e analizzare<br />

i diversi ruoli che svolgono gli organi<br />

istituzionali della scuola coinvolti nella scelta<br />

finale, dopo un percorso quasi obbligato e<br />

che deve rispecchiare soprattutto la coerenza<br />

con gli obiettivi prefissati.<br />

L’Istituzione scolastica autonoma è<br />

un’organizzazione costituita da una molteplicità<br />

di variab<strong>il</strong>i interne, che deve necessariamente<br />

interagire con un contesto territoriale,<br />

a sua volta costituito da una molteplicità di<br />

fattori. Da qui discende l’importanza dell’azione<br />

collegiale, in altre parole la necessità<br />

di coordinare e integrare tutti gli aspetti e i<br />

soggetti della scuola.<br />

L’elaborazione del Piano dell’Offerta<br />

Formativa deve coinvolgere tutte le categorie<br />

della comunità scolastica.<br />

Allo stesso tempo è necessario garantire<br />

le risorse, finanziarie ed umane, strumentali<br />

al Piano dell’Offerta Formativa.<br />

Ragione per cui, la programmazione finanziaria<br />

annuale diventa molto r<strong>il</strong>evante: i<br />

migliori progetti ed attività non si concretizzano<br />

senza le adeguate risorse finanziarie.<br />

Il regolamento di contab<strong>il</strong>ità detta le regole<br />

circa le competenze dei soggetti coinvolti,<br />

strettamente connesse ai loro ruoli e<br />

funzioni.


Il principio della distinzione tra indirizzo<br />

e controllo da un lato e gestione dall’altro,<br />

come previsto dal D.Lgs. n. 165/200, ha<br />

comportato un inevitab<strong>il</strong>e cambiamento delle<br />

competenze amministrative del Consiglio di<br />

istituto e del Dirigente scolastico, rispetto al<br />

passato.<br />

In quanto tale, l’organo collegiale di vertice<br />

detiene la responsab<strong>il</strong>ità politica ed è deputato<br />

a definire gli obiettivi (POF) e i<br />

programmi da attuare e deve verificare i risultati<br />

della gestione amministrativa, che<br />

spetta al Dirigente scolastico.<br />

Nella scuola autonoma, compete a quest’ultimo<br />

la gestione finanziaria ed amministrativa,<br />

compresa l’adozione di tutti gli atti<br />

che impegnano l’amministrazione verso<br />

l’esterno, mediante autonomi poteri di spesa,<br />

di organizzazione delle risorse umane e di<br />

controllo.<br />

Al Dirigente è attribuita la responsab<strong>il</strong>ità<br />

di gestire i rapporti con gli enti locali e le diverse<br />

realtà istituzionali, culturali, sociali ed<br />

economiche presenti sul territorio nel quale<br />

la scuola si colloca e col quale interagisce.<br />

Inoltre, deve assicurare la gestione unitaria<br />

dell’Istituzione scolastica, finalizzandola<br />

all’obiettivo della qualità dei servizi offerti,<br />

predisponendo gli strumenti attuativi del<br />

Piano dell’Offerta Formativa ed organiz-<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

27<br />

zando l’attività secondo criteri di efficienza ed<br />

efficacia formative.<br />

Il Direttore dei servizi generali ed amministrativi<br />

è una figura professionale che esce<br />

rafforzata dal sistema normativo dell’autonomia.<br />

Si tratta di una funzione amministrativa<br />

a supporto non solo dell’azione dirigenziale,<br />

ma anche dell’azione didattica.<br />

La complessità scolastica richiede una<br />

professionalità altamente tecnica per la gestione<br />

contab<strong>il</strong>e e amministrativa che garantisca<br />

la qualità di questo particolare settore,<br />

che diriga la sua azione in più direzioni.<br />

Assume perciò maggiori responsab<strong>il</strong>ità<br />

relativamente alla gestione amministrativa e<br />

contab<strong>il</strong>e dell’Istituzione scolastica, con particolare<br />

riguardo alla definizione delle risorse<br />

finanziarie necessarie allo svolgimento delle<br />

attività progettate ed al collegamento tra:<br />

– POF e programma<br />

– progetti/attività e voci di programma<br />

– spese impegnate e spese effettuate,<br />

in sede di valutazione degli esiti.<br />

Nel sottolineare l’importanza della collaborazione<br />

e della sinergia tra i diversi organi<br />

istituzionali, per raggiungere l’obiettivo di migliorare<br />

la qualità dell’intero servizio, di seguito<br />

si riportano le specifiche competenze e<br />

funzioni che si possono ricavare dalle norme<br />

attualmente vigenti.


Il Dirigente scolastico<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ - D.I. N. 44/2001 Art. C.<br />

REDAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />

Predispone <strong>il</strong> Programma Annuale, con <strong>il</strong> supporto del Direttore, e redige la relazione <strong>il</strong>lustrativa<br />

Supporta <strong>il</strong> Direttore, che predispone la scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria riferita al singolo progetto<br />

inserito nel Programma Annuale.<br />

REALIZZAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />

Dispone, con proprio provvedimento, i prelievi dal fondo di riserva<br />

Predispone <strong>il</strong> documento <strong>il</strong>lustrante lo stato di attuazione del Programma, entro <strong>il</strong> 30 giugno<br />

Propone, al Consiglio d’Istituto, modifiche parziali al Programma Annuale<br />

Dispone le variazioni del Programma, conseguenti ad entrate finalizzate, con proprio provvedimento,<br />

da trasmettere per conoscenza al Consiglio di istituto<br />

Provvede alla realizzazione del Programma Annuale, nell’esercizio dei propri compiti e responsab<strong>il</strong>ità<br />

di gestione<br />

Imputa le spese ai vari progetti ed attività<br />

Può ordinare spese eccedenti lo stanziamento di un progetto, entro <strong>il</strong> limite massimo del<br />

10% della dotazione originaria, con successiva ratifica del Consiglio d’istituto<br />

Provvede alla gestione provvisoria nel limite di 1/12 mens<strong>il</strong>e degli stanziamenti definitivi<br />

del Programma Annuale dell’esercizio precedente<br />

Comunica all’USR l’eventuale mancata approvazione del Programma Annuale, entro 45<br />

giorni dall’inizio dell’esercizio<br />

Sottoscrive le reversali d’incasso, insieme con <strong>il</strong> Direttore sga<br />

Assume gli impegni di spesa<br />

Sottoscrive i mandati di pagamento, insieme con <strong>il</strong> Direttore sga<br />

E’ titolare della carta di credito; può autorizzarne l’uso al Direttore o a docenti della scuola<br />

Stipula la convenzione per <strong>il</strong> servizio di cassa, alle migliori condizioni di mercato<br />

CONTO CONSUNTIVO<br />

Predispone una dettagliata relazione che <strong>il</strong>lustra l'andamento della gestione dell'Istituzione<br />

scolastica e i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi programmati<br />

Comunica all’USR e ai Revisori dei conti l’eventuale mancata approvazione del Conto consuntivo<br />

Adotta le misure organizzative, di propria competenza, per la r<strong>il</strong>evazione e l'analisi dei costi<br />

e dei rendimenti<br />

GESTIONE PATRIMONIALE/ INVENTARI<br />

Emette <strong>il</strong> provvedimento di eliminazione dei beni dall’inventario in caso di materiale mancante<br />

per furto o per causa di forza maggiore<br />

Individua <strong>il</strong> docente sub-consegnatario, responsab<strong>il</strong>e della custodia del materiale didattico,<br />

tecnico e scientifico<br />

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2<br />

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7<br />

1<br />

1<br />

1


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

ATTIVITÀ NEGOZIALE<br />

Stipula contratti e convenzioni<br />

Delega, eventualmente, <strong>il</strong> Direttore SGA od uno dei suoi collaboratori per lo svolgimento<br />

delle attività negoziali<br />

Recede, rinuncia o transige, eventualmente, nell’attività negoziale non subordinata alla deliberazione<br />

del Consiglio d’istituto<br />

Aggiudica gare concernenti l’acquisto di beni e servizi, eccedenti <strong>il</strong> limite fissato dal Consiglio<br />

d’istituto<br />

Comunica lo stato d’attuazione dell’attività negoziale al Consiglio d’istituto<br />

Nomina commissioni interne per collaudo acquisti di beni e servizi, eccedenti <strong>il</strong> limite fissato<br />

dal Consiglio d’istituto<br />

Certifica la regolarità della fornitura per acquisti di beni e servizi inferiori al limite fissato<br />

dal Consiglio d’istituto<br />

CONTROLLO DI REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE<br />

Adotta la disciplina regolamentare ed organizzativa per l'esercizio delle funzioni dell'organo<br />

di revisione, in collaborazione con <strong>il</strong> Direttore SGA<br />

Il Direttore dei servizi generali ed amministrativi<br />

REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ - D.I. N. 44/2001 Art. C.<br />

PRINCIPI E PROGRAMMA ANNUALE<br />

Collabora con <strong>il</strong> Dirigente scolastico nella predisposizione del Programma Annuale<br />

Effettua la procedura per l’acquisizione del parere da parte dei Revisori dei conti sul Programma<br />

stesso<br />

Elabora, con <strong>il</strong> supporto del Dirigente, la scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria riferita al singolo<br />

progetto inserito nel Programma Annuale e recante le risorse umane, i beni e i servizi da<br />

acquistare, nonché la fonte di finanziamento<br />

Assicura la conoscenza dei contenuti del Programma Annuale all'utenza me¬diante affissione<br />

all'albo o inserimento nel sito WEB della scuola<br />

Elabora la tabella dimostrativa dell'Avanzo di amministrazione, recante l'indicazione di ut<strong>il</strong>izzo<br />

del presunto avan¬zo<br />

Redige la relazione di verifica sulle entrate accertate, sulla consistenza degli impegni assunti<br />

e dei pagamenti eseguiti, finalizzata alla verifica del Programma Annuale, entro <strong>il</strong> 30 giugno<br />

di ogni esercizio finanziario<br />

REALIZZAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />

Aggiorna costantemente le schede finanziarie di progetto<br />

29<br />

32<br />

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3<br />

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2<br />

6<br />

2


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Sottoscrive le reversali d’incasso, insieme con <strong>il</strong> Dirigente<br />

E’ responsab<strong>il</strong>e della fase della liquidazione della spesa<br />

Sottoscrive i mandati di pagamento, insieme con <strong>il</strong> Dirigente<br />

Può essere autorizzato dal Dirigente all’uso della carta di credito<br />

Riscontra contab<strong>il</strong>mente gli estratti conto per i pagamenti effettuati con carta di credito<br />

Conserva, in originale, i mandati e le reversali<br />

Gestisce <strong>il</strong> fondo per le minute spese<br />

CONTO CONSUNTIVO<br />

Predispone <strong>il</strong> Conto consuntivo, entro <strong>il</strong> 15 marzo<br />

Attiva la procedura per l'acquisizione del parere da parte dei Revisori dei conti sul Conto<br />

consuntivo<br />

Conserva agli atti della scuola <strong>il</strong> Conto consuntivo, corredato degli allegati e della delibera<br />

di approvazione<br />

Cura l’affissione del Conto consuntivo all'albo della scuola e <strong>il</strong> suo inserimento nel sito WEB<br />

Adotta le misure organizzative, di propria competenza, per la r<strong>il</strong>evazione e l'analisi dei costi<br />

e dei rendimenti<br />

GESTIONE PATRIMONIALE/ INVENTARI<br />

Cura la tenuta di distinti registri-inventario dei beni immob<strong>il</strong>i, dei beni di valore storico-artistico,<br />

dei libri e materiale bibliografico e dei bei mob<strong>il</strong>i<br />

Effettua <strong>il</strong> passaggio di consegne in caso di sua cessazione, redigendo apposito verbale<br />

Provvede alla ricognizione dei beni almeno ogni cinque anni e, almeno ogni dieci anni, al<br />

rinnovo degli inventari e alla rivalutazione dei beni<br />

Affida ai docenti, mediante apposito verbale, la custodia del materiale didattico, tecnico e<br />

scientifico dei laboratori e delle officine<br />

SCRITTURE CONTABILI<br />

Cura la tenuta della contab<strong>il</strong>ità dell'Istituzione scolastica, delle registrazioni e degli adempimenti<br />

fiscali e ne è responsab<strong>il</strong>e<br />

ATTIVITÀ NEGOZIALE<br />

Può essere delegato, dal Dirigente, allo svolgimento di singole attività negoziali<br />

Svolge l’attività negoziale connessa alle minute spese<br />

Svolge l’attività istruttoria connessa allo svolgimento dell'attività negoziale<br />

Esercita funzioni d’ufficiale rogante per la stipula di atti che richiedono la forma pubblica<br />

Cura l’affissione all'albo dello scuola della copia dei contratti e convenzioni conclusi mediante<br />

contrattazione ordinaria<br />

Disciplina <strong>il</strong> diritto di accesso alla documentazione inerente all'attività contrattuale svolta o<br />

programmata, in raccordo con <strong>il</strong> Dirigente<br />

Cura la tenuta della documentazione inerente all'attività contrattuale e r<strong>il</strong>ascia le relative<br />

copie<br />

Certifica la regolare fornitura dei servizi periodici previsti da appositi contratti<br />

30<br />

10<br />

11<br />

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14<br />

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2<br />

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3


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

CONTROLLO DI REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE<br />

Adotta la disciplina regolamentare ed organizzativa per l'esercizio delle funzioni dell'organo<br />

di revisione<br />

Cura la tenuta dei verbali dei Revisori dei conti<br />

Trasmette alla Direzione scolastica regionale e alla Ragio¬neria provinciale dello Stato <strong>il</strong><br />

verbale dei Revisori dei conti relativo al Conto consuntivo in caso di riscontro di anomalie<br />

Il Consiglio d’istituto<br />

Il Regolamento di contab<strong>il</strong>ità delle Istituzioni<br />

scolastiche, sostanzialmente derivante<br />

dai contenuti propri dell’art.21 della Legge<br />

59/97 (la cosiddetta Legge Bassanini), recepisce<br />

pienamente <strong>il</strong> principio della distinzione<br />

tra indirizzo e controllo da un lato e gestione<br />

dall’altro, cosa che di fatto comporta un inevitab<strong>il</strong>e<br />

cambiamento delle funzioni del Consiglio<br />

di istituto.<br />

L’articolo 4, comma 1, del D.Lgs. n.<br />

165/2001 stab<strong>il</strong>isce:<br />

“1. Gli organi di governo esercitano le<br />

funzioni di indirizzo politico-amministrativo,<br />

definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare<br />

ed adottando gli altri atti rientranti nello<br />

svolgimento di tali funzioni, e verificano la rispondenza<br />

dei risultati dell’attività amministrativa<br />

e della gestione agli indirizzi impartiti.<br />

Ad essi spettano, in particolare:<br />

a) le decisioni in materia di atti normativi<br />

e l’adozione dei relativi atti di indirizzo interpretativo<br />

ed applicativo;<br />

b) la definizione di obiettivi, priorità,<br />

piani, programmi e direttive generali per<br />

l’azione amministrativa e per la gestione;<br />

c) la individuazione delle risorse umane,<br />

materiali ed economico-finanziarie da destinare<br />

alle diverse finalità e la loro ripartizione<br />

tra gli uffici di livello dirigenziale generale;<br />

d) la definizione dei criteri generali in<br />

materia di aus<strong>il</strong>i finanziari a terzi e di determinazione<br />

di tariffe, canoni e analoghi oneri<br />

a carico di terzi;<br />

31<br />

57/ 59<br />

60<br />

e) le nomine, designazioni ed atti analoghi<br />

ad essi attribuiti da specifiche disposizioni;<br />

f) le richieste di pareri alle autorità amministrative<br />

indipendenti ed al Consiglio di<br />

Stato;<br />

g) gli altri atti indicati dal presente decreto”.<br />

Il nuovo regime contab<strong>il</strong>e fa propri questi<br />

principi: l’organo collegiale detiene la responsab<strong>il</strong>ità<br />

politica ed è deputato a definire gli<br />

obiettivi e i programmi da attuare (POF e<br />

Programma annuale), a verificare la rispondenza<br />

dei risultati della gestione amministrativa,<br />

coerentemente con le direttive generali<br />

impartite, ad esempio con <strong>il</strong> POF.<br />

Pertanto, non competono al Consiglio<br />

d’istituto compiti gestionali (nessuna delibera<br />

su acquisti, su modifiche per risorse finalizzate,<br />

ecc), dalla norma devoluti al Dirigente<br />

scolastico.<br />

In tale ottica l’articolo 7 del D.I. n.<br />

44/2001 stab<strong>il</strong>isce che spetta al Dirigente la<br />

realizzazione del Programma nell’esercizio<br />

dei compiti e della responsab<strong>il</strong>ità di gestione.<br />

Certamente quanto emerge dalla normativa<br />

recente sembra essere in contrasto<br />

con le ormai superate funzioni gestionali del<br />

Consiglio d’istituto e della Giunta esecutiva,<br />

sancite nel Testo Unico del 16.04.1994, in attesa<br />

che <strong>il</strong> riordino degli organi collegiali della<br />

scuola completi l’ultimo tassello mancante all’ampio<br />

progetto dell’autonomia scolastica.<br />

60<br />

1<br />

2


Il Consiglio di Istituto<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ - D.I. N. 44/2001 Art. C.<br />

PROGRAMMA ANNUALE<br />

Delibera <strong>il</strong> programma annuale entro <strong>il</strong> 15 dicembre dell’anno precedente quello di riferimento<br />

REALIZZAZIONE PROGRAMMA ANNUALE<br />

Ratifica i prelievi dal fondo di riserva, per la conseguente modifica del Programma da adottare<br />

entro i successivi 30 giorni, disposti con provvedimento del Dirigente<br />

Verifica, entro <strong>il</strong> 30 giugno, le disponib<strong>il</strong>ità finanziarie dell'Istituto nonché lo stato di attuazione<br />

del Programma, al fine di apportarvi le modifiche che si rendano necessarie, sulla<br />

base di apposito documento predisposto dal Dirigente<br />

Può deliberare modifiche parziali al Programma in relazione anche all'andamento del funzionamento<br />

amministrativo e didattico generale ed a quello attuativo dei singoli progetti,<br />

su proposta del Dirigente o della Giunta<br />

Ratifica l’impegno di risorse eccedenti lo stanziamento di un progetto, entro <strong>il</strong> limite massimo<br />

del 10% della dotazione originaria, sulla base di dispositivo del Dirigente scolastico<br />

Fissa <strong>il</strong> limite per <strong>il</strong> fondo minute spese, in sede di approvazione del Programma annuale<br />

CONTO CONSUNTIVO<br />

Delibera <strong>il</strong> Conto consuntivo predisposto dal Direttore sga, corredato della relazione del<br />

Collegio dei Revisori dei conti, unitamente ad una dettagliata relazione del Dirigente scolastico<br />

che <strong>il</strong>lustra l'andamento della gestione dell'Istituzione scolastica e i risultati conseguiti<br />

in relazione agli obiettivi programmati<br />

GESTIONE PATRIMONIALE/ INVENTARI<br />

Interviene, nella persona del Presidente del Consiglio, al passaggio di consegne dei beni<br />

inventariali, quando <strong>il</strong> Direttore sga, consegnatario dei beni, cessa dal suo ufficio<br />

ATTIVITÀ NEGOZIALE<br />

Delibera in ordine:<br />

– alla accettazione e alla rinuncia di legati, eredità e donazioni;<br />

– alla costituzione (o compartecipazione) di fondazioni; all'istituzione (o compartecipazione)<br />

di borse di studio;<br />

– all'accensione di mutui e alla stipula di contratti di durata pluriennale;<br />

– alla stipula di contratti di alienazione, trasferimento, costituzione, modificazione di diritti<br />

reali su beni immob<strong>il</strong>i appartenenti alla Istituzione scolastica, previa verifica, in caso di alienazione<br />

di beni pervenuti per effetto di successioni a causa di morte e donazioni, della mancanza<br />

di condizioni ostative o disposizioni modali che impediscano la dismissione del bene;<br />

– all'adesione a reti di scuole e consorzi;<br />

– all'ut<strong>il</strong>izzazione economica delle opere dell'ingegno;<br />

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2<br />

4<br />

6<br />

6<br />

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3<br />

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1<br />

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1<br />

5<br />

8<br />

1


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

– alla partecipazione della Scuola ad iniziative che comportino <strong>il</strong> coinvolgimento di agenzie,<br />

enti, università, soggetti pubblici o privati;<br />

– all'eventuale individuazione del superiore limite di spesa di cui all'articolo 34, comma 1;<br />

– all'acquisto di immob<strong>il</strong>i.<br />

Delibera i criteri ed i limiti per lo svolgimento, da parte del Dirigente, delle seguenti attività<br />

negoziali:<br />

– contratti di sponsorizzazione;<br />

– contratti di locazione di immob<strong>il</strong>i;<br />

– ut<strong>il</strong>izzazione di locali, beni o siti informatici, appartenenti alla Istituzione scolastica, da<br />

parte di soggetti terzi;<br />

– convenzioni relative a prestazioni del personale della Scuola e degli alunni per conto terzi;<br />

– alienazione di beni e servizi prodotti nell'esercizio di attività didattiche o programmate a<br />

favore di terzi;<br />

– acquisto ed alienazione di titoli di Stato;<br />

– contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti;<br />

– partecipazione a progetti internazionali.<br />

Gestione finanziaria dei progetti<br />

La programmazione e la realizzazione<br />

di progetti nella scuola è un processo articolato<br />

che richiede <strong>il</strong> coinvolgimento di più figure,<br />

in relazione:<br />

• agli aspetti didattico – formativi, e<br />

quindi agli obiettivi prefissati;<br />

• all’ut<strong>il</strong>izzo delle risorse, sia umane che<br />

strumentali;<br />

• alla sostenib<strong>il</strong>ità economica, e quindi<br />

alla programmazione e alla pianificazione<br />

opportunamente mirate.<br />

Nella predisposizione del Piano Annuale<br />

delle attività, in coerenza con quanto delineato<br />

nel POF, <strong>il</strong> Dirigente scolastico promuove<br />

e coordina i docenti, in particolare <strong>il</strong><br />

responsab<strong>il</strong>e del progetto, nell’elaborazione<br />

della scheda progettuale, presente nella modulistica<br />

per la predisposizione del Programma<br />

Annuale e meglio conosciuta come<br />

Modello B – Sez. 1, mettendo in evidenza le<br />

finalità, gli obiettivi misurab<strong>il</strong>i che si intendono<br />

raggiungere, i destinatari, le metodologie<br />

ut<strong>il</strong>izzate, eventuali rapporti con altre<br />

istituzioni, le modalità organizzative, e indicando<br />

le risorse umane, interne e/o esterne,<br />

e strumentali che si vogliono ut<strong>il</strong>izzare, con<br />

la calendarizzazione di tutte le attività.<br />

33<br />

33 2<br />

Il Direttore sga, in collaborazione con <strong>il</strong><br />

responsab<strong>il</strong>e di progetto, predispone <strong>il</strong> Modello<br />

B – Sez. 2, evidenziando e sv<strong>il</strong>uppando<br />

gli aspetti finanziari per valutare <strong>il</strong> costo complessivo.<br />

Il Dirigente scolastico, in collaborazione<br />

con <strong>il</strong> Direttore sga, verifica la fattib<strong>il</strong>ità economica,<br />

attraverso l’uso integrato delle risorse<br />

disponib<strong>il</strong>i, raggruppando tutte le<br />

proposte di progetto avanzate, al fine di elaborare<br />

un riep<strong>il</strong>ogo complessivo delle spese,<br />

le quali possono essere sia a carico delle<br />

varie assegnazioni o contributi, sia a carico<br />

del FIS da destinare al personale docente.<br />

E’ a questo punto che <strong>il</strong> Dirigente scolastico,<br />

raccogliendo ogni elemento ut<strong>il</strong>e, avvia<br />

la contrattazione integrativa d’istituto sulle<br />

materie previste, dopo aver coinvolto anche<br />

<strong>il</strong> Collegio dei docenti e <strong>il</strong> Consiglio d’istituto<br />

per le rispettive competenze in merito alle attività<br />

e progetti da deliberare.<br />

L’iter decisorio può essere così sintetizzato:<br />

• Il Collegio dei docenti delibera <strong>il</strong> Piano<br />

Annuale delle attività didattiche e formative;<br />

• Il Consiglio di istituto delibera le attività<br />

da retribuire con <strong>il</strong> Fondo d’istituto;


• Il Dirigente scolastico, dopo aver concluso<br />

la contrattazione integrativa, predispone<br />

<strong>il</strong> Programma Annuale, mettendo in<br />

evidenza la r<strong>il</strong>evanza dell’attività progettuale;<br />

• Il Consiglio d’istituto delibera <strong>il</strong> Programma<br />

Annuale.<br />

Nella fase di attuazione, <strong>il</strong> Dirigente scolastico,<br />

procedendo all’accertamento delle<br />

entrate e all’assunzione degli impegni previsti,<br />

realizza i progetti nei limiti delle singole<br />

dotazioni finanziarie, avvalendosi della collaborazione<br />

del:<br />

1. Direttore sga, che istruisce, aggiorna<br />

ed esegue gli atti di carattere contab<strong>il</strong>e connessi,<br />

aggiorna le schede <strong>il</strong>lustrative dei singoli<br />

progetti e coordina le attività del<br />

personale ATA;<br />

2. responsab<strong>il</strong>e di progetto, regolarmente<br />

incaricato, che si occupa del coordinamento<br />

didattico – organizzativo e che in<br />

particolare, segue:<br />

• lo staff di progetto e i bisogni di ore aggiuntive<br />

per <strong>il</strong> completamento dei lavori, suddividendo<br />

i compiti tra gli altri docenti;<br />

• l’organizzazione delle attività previste,<br />

in collaborazione con l’ufficio di segreteria,<br />

predisponendo i contatti con esperti, altre<br />

istituzioni e famiglie;<br />

• la predisposizione delle comunicazioni<br />

interne ed esterne.<br />

Come per la programmazione, <strong>il</strong> Dirigente<br />

scolastico provvede alla rendicontazione<br />

in collaborazione con <strong>il</strong> Responsab<strong>il</strong>e di<br />

progetto, che presenta una relazione finale su:<br />

• lavoro svolto e risultati ottenuti;<br />

• sintesi delle ore effettuate dal personale<br />

interno ed esterno;<br />

• eventuali monitoraggi e questionari.<br />

Il Direttore sga riep<strong>il</strong>oga le spese sostenute<br />

per singolo progetto attraverso la redazione<br />

del Modello I, evidenziando eventuali<br />

economie.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

34<br />

Alla fine, <strong>il</strong> Dirigente scolastico comunicherà<br />

i risultati dei progetti ai vari soggetti<br />

istituzionali:<br />

• al Collegio dei docenti, per gli aspetti<br />

didattico – formativi;<br />

• ai Revisori dei conti, per la verifica<br />

della coerenza tra l’impiego delle risorse e gli<br />

obiettivi di programma;<br />

• al Consiglio d’istituto, con apposita relazione<br />

sulla realizzazione del Programma,<br />

per l’approvazione del Conto consuntivo;<br />

• alla RSU, per l’informazione successiva<br />

riguardante la verifica dell’attuazione<br />

della contrattazione integrativa d’istituto<br />

sull’ut<strong>il</strong>izzo delle risorse contrattate.<br />

Ormai la pratica degli ultimi anni, con le<br />

difficoltà legate a finanziamenti sempre parcellizzati<br />

e d<strong>il</strong>uiti nel tempo, porta necessariamente<br />

alla gestione e alla definizione di<br />

diverse aree progettuali all’interno del Programma<br />

Annuale, evidenziando i diversi ambiti<br />

formativi che compongono l’offerta formativa e<br />

distinguendo tra attività didattica ordinaria e attività<br />

progettuale.<br />

Di seguito si propongono alcune linee<br />

guida ut<strong>il</strong>i alla predisposizione delle attività<br />

progettuali, facendo anche riferimento all’iter<br />

previsto dalla Comunità Europea per la rendicontazione<br />

dei progetti finanziati con gli<br />

specifici finanziamenti, che prevedono ormai,<br />

in coerenza con le disposizioni contenute nel<br />

testo aggiornato del D.Lgs. n. 165/2001, la<br />

corresponsione di qualsiasi trattamento economico<br />

accessorio rapportato a ora effettivamente<br />

prestata, nonché <strong>il</strong> divieto assoluto di<br />

una distribuzione a pioggia di qualsiasi compenso.<br />

I modelli proposti sono stati elaborati dal<br />

Direttore sga Antonio P. Zinzi, che ringraziamo<br />

per la collaborazione offerta.


Linee guida per la predisposizione<br />

dei progetti<br />

Composizione e comp<strong>il</strong>azione della<br />

scheda<br />

Risulta fondamentale, per ogni progetto<br />

da avviare, anche con le risorse a carico del<br />

FIS, comp<strong>il</strong>are puntualmente l’apposita<br />

scheda, con le indicazioni necessarie per seguire<br />

tutte le attività.<br />

Responsab<strong>il</strong>e progetto<br />

Una volta designato <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e, o<br />

referente, del progetto, questi si deve far carico<br />

della comp<strong>il</strong>azione precisa della scheda<br />

progetto nonché di un puntuale monitoraggio<br />

durante tutta la durata dello stesso. Fondamentale<br />

è <strong>il</strong> ruolo del responsab<strong>il</strong>e nel caso<br />

di progetti complessi, con più di un docente<br />

o in presenza di esperti esterni. È infatti suo<br />

compito predisporre <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo di tutte le attività<br />

svolte dai docenti coinvolti sia dal punto<br />

di vista didattico che economico. Riveste<br />

particolare importanza la corretta quantificazione<br />

dell’impegno orario sia in ore frontali<br />

che in ore funzionali al fine di consentire al<br />

Direttore sga la quantificazione dell’impegno<br />

economico. Infatti, la scarsità delle risorse disponib<strong>il</strong>i<br />

impone un ut<strong>il</strong>izzo dei fondi ottimale<br />

dal punto di vista sia didattico che finanziario.<br />

In altre parole, occorre evitare la dispersione<br />

delle risorse, coordinando i progetti che<br />

hanno finalità comuni, per finalizzarle e ottimizzarle.<br />

Obiettivi<br />

In ogni progetto sono esposti sinteticamente<br />

gli obiettivi, i destinatari, le finalità,<br />

eventuali rapporti con altre istituzioni, sistemi<br />

di autovalutazione.<br />

Il DPR 275/1999 prevede, all’articolo 4,<br />

comma 4, che la scuola, nell’esercizio della<br />

sua autonomia, individui “i criteri per la valutazione<br />

periodica dei risultati conseguiti … rispetto<br />

agli obiettivi prefissati”. Pertanto, <strong>il</strong><br />

docente deve descrivere chiaramente gli<br />

obiettivi didattici in modo comprensib<strong>il</strong>e<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

35<br />

anche per <strong>il</strong> Consiglio d’istituto, che definisce<br />

gli indirizzi dell’attività formativa extra curricolare<br />

e, più in generale, per i genitori ai quali<br />

<strong>il</strong> POF è destinato.<br />

Durata<br />

Questo è uno degli elementi fondamentali<br />

per formulare un piano finanziario. Oltre<br />

che dal punto di vista finanziario, l’individuazione<br />

precisa dell’ arco temporale in cui si<br />

deve svolgere <strong>il</strong> progetto serve a circoscrivere<br />

l’intervento a livello didattico. In genere,<br />

un progetto che dura circa quattro mesi può<br />

consentire anche l’attuazione di altri progetti<br />

nel corso dello stesso anno scolastico, senza<br />

gravare eccessivamente sul carico di lavoro<br />

degli studenti. In particolare, occorre definire<br />

esattamente le date di inizio e di fine del progetto<br />

non solo per la programmazione delle<br />

attività delle classi coinvolte, ma anche per<br />

effettuare la programmazione dei flussi di<br />

cassa relativi ai pagamenti da effettuare e<br />

inerenti al progetto.<br />

Risorse umane<br />

In questa parte della scheda occorre inserire<br />

uno schema con i nomi del personale<br />

coinvolto, le ore previste, distinte per tipologia,<br />

ed eventuali compensi forfetari.<br />

Le risorse umane sono l’elemento preponderante<br />

dei progetti, per cui occorre individuare<br />

l’impegno orario separatamente tra<br />

personale docente, non docente ed esterno.<br />

Per tutti occorre indicare <strong>il</strong> compenso<br />

orario, suddiviso tra ore frontali ed ore funzionali.<br />

Andranno poi indicate separatamente<br />

le ore destinate all’attività di recupero (ex<br />

IDEI), che hanno un compenso più alto, e la<br />

referenza del progetto.<br />

Non fanno parte di progetti didattici in<br />

senso stretto le attività di collaborazione con<br />

<strong>il</strong> Dirigente scolastico e le funzioni strumentali<br />

al POF.<br />

Nel caso di progetti con la partecipazione<br />

di personale esterno alla scuola, occorre prestare<br />

particolare cura alla definizione del pro-


f<strong>il</strong>o professionale dell’esperto, in modo che <strong>il</strong><br />

DSGA possa attivare la fase amministrativa di<br />

individuazione della risorsa più adeguata.<br />

Questa attività è importante poiché l’articolo<br />

44, comma 2, lett. g, del Regolamento di contab<strong>il</strong>ità<br />

stab<strong>il</strong>isce che, in caso di affidamento<br />

di incarico a personale esterno, <strong>il</strong> Consiglio<br />

d’istituto deliberi sui contratti di prestazione<br />

d’opera, che devono essere stipulati in base<br />

ad una regolare procedura ad evidenza pubblica.<br />

L’indicazione dell’anno finanziario serve<br />

per consentire al DSGA di individuare l’esercizio<br />

finanziario nel quale la spesa deve essere<br />

effettuata. Generalmente la maggior<br />

parte dei progetti termina alla fine dell’anno<br />

scolastico, interessando pertanto un solo<br />

esercizio finanziario.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

36<br />

Beni e servizi<br />

Le risorse materiali da ut<strong>il</strong>izzare costituiscono<br />

l’altro elemento ut<strong>il</strong>e per caratterizzare<br />

correttamente un progetto dal punto di vista<br />

finanziario.<br />

Occorre riportare l’elenco dettagliato dei<br />

beni e dei servizi da acquistare. In altre parole,<br />

bisogna fornire al Direttore sga indicazioni<br />

per l’acquisto dei beni, specificando le<br />

loro caratteristiche tecniche, in maniera che<br />

egli possa tempestivamente predisporre l’iter<br />

amministrativo per <strong>il</strong> relativo approvvigionamento.<br />

L’indicazione dell’esercizio finanziario<br />

corrispondente all’inizio dell’anno scolastico<br />

serve solo nel caso in cui, all’avvio del progetto,<br />

si debbano effettuare acquisti indispensab<strong>il</strong>i<br />

per la sua attuazione.


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DI FORMALE ASSUNZIONE<br />

AL PROGRAMMA ANNUALE …………. DEI FINANZIAMENTI PON FSE<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Considerato che <strong>il</strong> Programma Annuale …… è stato approvato dal Consiglio d’Istituto con<br />

delibera n. …… del ………….;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento concernente le “istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contab<strong>il</strong>e<br />

delle istituzioni scolastiche” - Decreto Interministeriale 1 febbraio 2001, n. 44, con particolare<br />

riferimento all’articolo 6, comma 4;<br />

Visto <strong>il</strong> Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165;<br />

Vista la nota prot.n. AOODGAI …….. del …… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />

programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />

relative all’Azione ………;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di gestione del Piano “de quo” in data ……… e la<br />

trasmissione cartacea all’USR………… <strong>il</strong> ……………. con prot.n. …………;<br />

Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />

per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV con nota<br />

prot.n. ………….. del ………….. ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata<br />

ad attuare, entro <strong>il</strong> ……… l’Azione …….. per un importo complessivo di € ……..;<br />

R<strong>il</strong>evata la necessità che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti nel Programma<br />

Annuale ……, sia nelle Entrate sia nelle Uscite, prevedendo….….….….…. appositi<br />

Progetti PON contraddistinti dai codici sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della<br />

tipologia di azione;<br />

D I S P O N E<br />

1. che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti sia nelle Entrate sia nelle Uscite<br />

del Programma Annuale …….., prevedendo i seguenti Progetti PON:<br />

Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

TOTALE XXXX,XX<br />

37


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

2. di autorizzare <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi a predisporre nel Programma<br />

Annuale ………….. le schede <strong>il</strong>lustrative finanziarie relative ai due progetti PON;<br />

3. di trasmettere <strong>il</strong> presente provvedimento al Consiglio d’Istituto ai sensi dell’articolo 6,<br />

comma 4, del D.I. n. 44 del 1 febbraio 2001.<br />

In allegato, si trasmettono <strong>il</strong> mod. F (modifica al Programma Annuale) predisposto in collaborazione<br />

col Direttore sga e n. …… modd. G (scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria modifica progetto/attività)<br />

xx – xx –predisposti dal Direttore sga, su indicazione dello scrivente.<br />

38<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

(………………………… )


INTESTAZIONE SCUOLA<br />

CONSIGLIO D’ISTITUTO - VERBALE N. ……………………<br />

L’anno ………….., <strong>il</strong> giorno …. del mese di …….., alle ore ….., presso ……… di ……..,<br />

a seguito di regolare convocazione, si riunisce <strong>il</strong> Consiglio d’Istituto per la trattazione del seguente<br />

O.d.G.:<br />

1. Lettura e approvazione verbale seduta precedente;<br />

2. Provvedimento del Dirigente prot. ….. del ……. di formale assunzione al Programma<br />

Annuale ….. di finanziamenti PON ………………….;<br />

Sono presenti:<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Cognome e nome Componente Presente Assente<br />

Partecipa ai lavori del Consiglio <strong>il</strong> Direttore S.G.A., sig. ………………………………….<br />

Presiede la seduta <strong>il</strong> Presidente sig. ……………………………… e funge da segretario <strong>il</strong><br />

sig. …………………………………………<br />

Il Presidente, accertato <strong>il</strong> numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta.<br />

1) (omissis)<br />

2) Provvedimento del Dirigente prot. n. …. del …….. di formale assunzione al Programma<br />

Annuale di …….….….. finanziamenti PON …………………………..<br />

Viene invitato a relazionare <strong>il</strong> Direttore s.g.a. , <strong>il</strong> quale informa <strong>il</strong> Consiglio che <strong>il</strong> Ministero<br />

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione – Direzione<br />

Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV, con nota prot. n. ……………. del …………,<br />

ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata ad attuare i seguenti progetti<br />

PON…………… per un importo complessivo pari ad € …………………… In seguito ai predetti<br />

finanziamenti, è stato predisposto, con nota prot. n. …….. del …….., <strong>il</strong> provvedimento dirigenziale<br />

di modifica del Programma Annuale…………………. per la formale assunzione dei<br />

predetti finanziamenti. Si riporta <strong>il</strong> provvedimento suddetto:<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Considerato che <strong>il</strong> Programma Annuale ……. è stato approvato dal Consiglio d’Istituto con<br />

delibera n. … del …………..;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento concernente le “istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contab<strong>il</strong>e<br />

delle istituzioni scolastiche” Decreto Interministeriale 1 febbraio 2001, n. 44, con particolare<br />

riferimento all’articolo 6, comma 4;<br />

Visto <strong>il</strong> Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165;<br />

39


Vista la nota prot. n. ……………. del …………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa<br />

alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />

relative all’Azione ……………….;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di gestione del Piano de quo in data ……… e la<br />

trasmissione cartacea all’USR Puglia <strong>il</strong> ……….. con prot. n. ………………;<br />

Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />

per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV con nota<br />

prot. n. ……………, ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata ad attuare,<br />

entro <strong>il</strong>………………., le azioni contraddistinte dai codici: X-X-XX-XXXX-XXXX, pari ad<br />

€ 125.285,72;<br />

R<strong>il</strong>evata la necessità che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti nel Programma<br />

Annuale……, sia nelle Entrate sia nelle Uscite, prevedendo …. appositi Progetti PON<br />

contraddistinti dai codici sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della tipologia di<br />

azione;<br />

D I S P O N E<br />

1. che i suddetti finanziamenti vengano formalmente assunti sia nelle Entrate sia nelle Uscite<br />

del Programma Annuale …….., prevedendo i seguenti Progetti PON:<br />

Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

TOTALE XXXX,XX<br />

2. di autorizzare <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi a predisporre, nel Programma<br />

Annuale ……….. le schede <strong>il</strong>lustrative finanziarie relative ai due progetti PON;<br />

3. di trasmettere <strong>il</strong> presente provvedimento al Consiglio d’Istituto ai sensi dell’articolo 6,<br />

comma 4, del D.I. n. 44 del 1 febbraio 2001.<br />

In allegato si trasmettono <strong>il</strong> mod. F (modifica al Programma Annuale) predisposto in collaborazione<br />

col Direttore s.g.a. e n. … modd. G (scheda <strong>il</strong>lustrativa finanziaria modifica progetto/attività)<br />

xx – xx –predisposti dal Direttore s.g.a., su indicazione dello scrivente.<br />

Il Consiglio d’Istituto, esaminato <strong>il</strong> predetto provvedimento, con voto unanime espresso per<br />

alzata di mano, lo approva.<br />

Avverso la presente deliberazione è ammesso reclamo al Consiglio stesso da chiunque vi<br />

abbia interesse entro <strong>il</strong> quindicesimo giorno dalla data di pubblicazione all’albo della Scuola. Decorso<br />

tale termine, la deliberazione diventa definitiva e può essere impugnata solo con ricorso<br />

giurisdizionale al T.A.R. o ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente nei termini di<br />

60 e 120 giorni.<br />

La seduta è tolta alle ore ……………<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE<br />

( …………………………… ) ( ………………………. )<br />

40


Prot. n. ........................<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

Esposto all’Albo dell’Istituto - all’USR …………..<br />

<strong>il</strong> ………. Nr.Ord. …….. - all’Ufficio .. - Ambito Territoriale<br />

IL DIRETTORE S.G.A. - Alla Provincia di ……….<br />

(……………………….) - Al Comune di ………….<br />

- All’Università ………..<br />

- Alle Istituzioni Scolastiche di ogni<br />

ordine e grado della Provincia di……<br />

- Ai Centri per l’Impiego<br />

della Provincia di …………<br />

- Ai Genitori degli alunni frequentanti<br />

l’Istituto<br />

- All’Albo dell’Istituto<br />

- Al sito web dell’Istituto<br />

OGGETTO : azione di informazione, comunicazione e pubblicità PON 2007/2013 – FSE<br />

“Competenze per lo sv<strong>il</strong>uppo” anno scolastico ………. – Attuazione PON……………………<br />

……………………………………….<br />

L’Istituto ………………………………… è stato autorizzato dal MIUR, nell’ambito della<br />

Programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso Prot.n. ……………. per la presentazione<br />

delle proposte relative all’azione ……….. del Programma Operativo Nazionale: “Competenze<br />

per lo Sv<strong>il</strong>uppo” - 2007IT051PO007 - finanziato con <strong>il</strong> FSE. Anno scolastico ………. ,<br />

alla realizzazione dei seguenti progetti formativi:<br />

Tipologia progetti formativi<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Titolo progetti<br />

• XXXXXXXXXXXXXXX<br />

• XXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

• XXXXXXXXXXXXXXX<br />

• XXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

41<br />

Caratteristiche progetti<br />

I progetti sono finalizzati ……<br />

……………………………...,<br />

della durata di ……………..,<br />

presso …….., ORE……, BENI-<br />

FICIARI N. ………<br />

I progetti prevedono la realizzazione<br />

di …………., della durata<br />

di……. ore …………………<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

(………………………….)


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Al Dirigente Scolatico<br />

Prof. ……………. - Sede<br />

All’Albo – Sede<br />

Al sito Web dell’Istituto<br />

Vista la nota prot.n. ……………. del ……….. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />

programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />

relative all’Azione ……………………. del Programma Operativo Nazionale: “Competenze per<br />

lo Sv<strong>il</strong>uppo” – 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ……….;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />

la trasmissione cartacea all’USR…… <strong>il</strong> …………. con prot. n. ……………..;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. …………………. del…………… relativa all’avvio delle procedure di numero<br />

…. moduli di ……………;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ………….. del …….. di inserimento nel Programma<br />

Annuale …………… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice<br />

nazionale XXXXXXXXXXX attinente a numero ….. moduli ………;<br />

Viste le “Disposizioni specifiche” impartite dal Miur – Roma - con nota prot. n. ………..<br />

del ……………………………… e relative alle modalità di attuazione dei progetti relativi all’azione<br />

………………………….”;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e s.m.i.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Vista la delibera del Collegio dei Docenti n° ……… del …………………;<br />

Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………………….;<br />

42


Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti C-1-FSE02-POR ………-2012-258<br />

e C-5-FSE02-POR ………-2012-199 relativamente alla voce “Direzione e coordinamento D.S.”;<br />

INCARICA<br />

quale Responsab<strong>il</strong>e dell’attività complessiva di direzione e coordinamento per la realizzazione<br />

dei progetti di cui alla procedura nota prot. n. ……. del ……………. “programmazione<br />

dei Fondi strutturali 2007/2013” Anno Scolastico…………<br />

Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

TOTALE XXXX,XX<br />

<strong>il</strong> Sig. ………….………………….….…………. nato a ……………………….…, <strong>il</strong> ……….,<br />

C.F. ………… in servizio presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Dirigente Scolastico.<br />

ART. 1 - Obblighi del Dirigente Scolastico<br />

Il Dirigente Scolastico è responsab<strong>il</strong>e dell’attività complessiva. Quale responsab<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> Dirigente<br />

Scolastico potrà proporre, in ordine all’azione prevista, orientamenti di ordine educativo e<br />

formativo in funzione dell’interazione fra gli obiettivi del piano e l’attività istituzionale complessiva<br />

della scuola. Avrà, inoltre, <strong>il</strong> compito di curare l’attuazione di tali orientamenti, una volta deliberati<br />

in ambito collegiale. Il Dirigente scolastico avrà, altresì, cura di perseguirli e di portare a conoscenza<br />

degli OO.CC. –in itinere e nella fase finale dell’azione- gli obiettivi formativi raggiunti, la<br />

ricaduta positiva sui “curricula” scolastici degli alunni della scuola, <strong>il</strong> superamento delle criticità<br />

evidenziate nel “Piano di Istituto”. Il Dirigente Scolastico, nel rispetto dei criteri proposti dagli<br />

Organi Collegiali e sulla base delle graduatorie derivanti dalla valutazione dei C.V. provvede a nominare<br />

gli esperti, i tutor d’aula, <strong>il</strong> tutor d’obiettivo, <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore, <strong>il</strong> valutatore, nonché <strong>il</strong> Direttore<br />

SGA ed <strong>il</strong> personale A.T.A. operante all’interno dei percorsi formativi.<br />

ART. 2 - Prestazione<br />

Il Dirigente Scolastico si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente incarico, che<br />

verranno compensate come di seguito specificato:<br />

Tipologia<br />

dell’attività<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Codice Progetto<br />

Piano Integrato<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

TOTALE<br />

Monte Ore<br />

assegnato<br />

43<br />

X<br />

X<br />

X<br />

Importo orario<br />

lordo Stato<br />

XX<br />

XX<br />

XX<br />

Totale lordo Stato<br />

complessivo<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

XXXX


ART. 3 - Compenso<br />

Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />

è omnicomprensivo di tutti gli oneri fiscali, previdenziali a carico dipendente e dello Stato,<br />

Irap, sulla parte di Direzione e Coordinamento. Le ritenute a carico dell’amministrazione statale<br />

(IRAP + INPDAP) per l’attività svolta all’interno del Gruppo Operativo di Piano sono imputate,<br />

invece, nell’area organizzativa gestionale (24%) alla voce “ritenute fiscali e contributive a carico<br />

dell’Amministrazione” – (Circolare prot.n. AOODGAI5077 del 26.04.2010 dell’Autorità di Gestione<br />

MIUR). La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />

comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />

della normativa di cui sopra.<br />

ART. 4 – Pagamenti<br />

Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />

al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />

del finanziamento da parte del M.I.U.R.<br />

ART. 5 - Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />

Il Dirigente scolastico ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento<br />

alle prestazioni di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />

Il Dirigente scolastico non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte salve<br />

gravi e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto un<br />

compenso commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />

ART. 6 - Sospensione del Corso<br />

In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />

ART. 7 - Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />

Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />

solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Dirigente Scolastico con la sottoscrizione della<br />

presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di cui al<br />

D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e<br />

amministrativi.<br />

ART. 8 – Controversie<br />

In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />

rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />

dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />

In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />

Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />

del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />

Letto, approvato e sottoscritto.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

44<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

( ……………………… )


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Al Direttore s.g.a.<br />

Sig. ……………. - Sede<br />

All’Albo – Sede<br />

Al sito Web dell’Istituto<br />

Vista la nota prot.n. ……………. del ……….. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />

programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />

relative all’Azione ……………………. del Programma Operativo Nazionale: “Competenze per<br />

lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ……….;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />

la trasmissione cartacea all’USR……… <strong>il</strong> …………. con prot. n. ……………..;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Uff. IV – Roma<br />

- nota prot. n.…. del …………, relativa all’avvio delle procedure di n.…. moduli di…………;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ………….. del …….. di inserimento nel Programma<br />

Annuale …………… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice<br />

nazionale XXXXXXXXXXX attinente a numero……….. moduli di……………;<br />

Viste le “Disposizioni specifiche” impartite dal Miur – Roma - con nota prot. n. ………..<br />

del …………… e relative alle modalità di attuazione dei progetti relativi all’azione ………….”;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e s.m.i.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Vista la delibera del Collegio dei Docenti n° ……… del …………;<br />

Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………….;<br />

Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti C-1-FSE02-POR PUGLIA-2012-258<br />

e C-5-FSE02-POR PUGLIA-2012-199 relativamente alla voce “coordinamento D.S.G.A.”;<br />

INCARICA<br />

quale Responsab<strong>il</strong>e delle attività amministrativo contab<strong>il</strong>i che saranno prodotte per la realizzazione<br />

dei progetti di cui alla nota prot. n. …….. del ……….. “programmazione dei<br />

Fondi strutturali 2007/2013” Anno Scolastico ……………<br />

45


Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

X-X-XXX-XXXX-XXXX X X XXXX,XX<br />

TOTALE XXXX,XX<br />

<strong>il</strong> Sig. …………………………………… nato a …………………………………, <strong>il</strong> ……….,<br />

C.F. ……………. in servizio presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Direttore dei servizi<br />

generali e amministrativi.<br />

ART. 1 - Obblighi del Direttore s.g.a.<br />

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsab<strong>il</strong>e, con <strong>il</strong> Dirigente scolastico,<br />

delle attività dal punto di vista amministrativo contab<strong>il</strong>e.<br />

Il Direttore s.g.a. durante l’espletamento dell’incarico dovrà coordinare:<br />

• tutti gli atti amministrativo contab<strong>il</strong>i;<br />

• tutti i pagamenti inerenti le attività del piano integrato;<br />

• tutti gli adempimenti contributivi e fiscali;<br />

• l’aggiornamento dei documenti contab<strong>il</strong>i di cui all’art. 29 del D.I. n. 44/2001;<br />

• la predisposizione dei contratti da stipulare con gli esperti;<br />

• la predisposizione degli incarichi per i tutor d’aula, per <strong>il</strong> tutor d’obiettivo, per <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore,<br />

per <strong>il</strong> valutatore, per <strong>il</strong> personale A.T.A, operante all’interno dei percorsi formativi;<br />

• la registrazione dei contratti stipulati all’Anagrafe delle Prestazioni, secondo quanto previsto<br />

dall’art. 24 della Legge n° 412/91 e Circolari applicative;<br />

• l’archiviazione di tutta la documentazione relativa alla gestione del PON, tenendo presente<br />

le sequenze delle Piste di controllo previste dal punto 13 delle Linee Guida 2009 e successive<br />

modifiche ed integrazioni.<br />

ART. 2 - Prestazione<br />

Il Direttore dei servizi generali e amministrativi si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto<br />

del presente incarico, che verranno compensate come di seguito specificato:<br />

Tipologia<br />

dell’attività<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Codice Progetto<br />

Piano Integrato<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

TOTALE<br />

Monte Ore<br />

assegnato<br />

ART. 3 - Compenso<br />

Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />

è lordo dipendente, gli oneri previdenziali e l’IRAP sono a carico delle spese dell’area organizzativa<br />

e gestionale.<br />

46<br />

X<br />

X<br />

X<br />

Importo orario<br />

lordo Stato<br />

XX<br />

XX<br />

XX<br />

Totale lordo Stato<br />

complessivo<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

XXXX


La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />

comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />

della normativa di cui sopra..<br />

ART. 4 – Pagamenti<br />

Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />

al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />

del finanziamento da parte del M.I.U.R..<br />

ART. 5 - Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />

Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento alle prestazioni<br />

di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />

Il Direttore S.G.A. non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte salve gravi<br />

e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto un compenso<br />

commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />

ART. 6 - Sospensione del Corso<br />

In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />

ART. 7 - Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />

Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />

solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore con la sottoscrizione<br />

della presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di<br />

cui al D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />

e amministrativi.<br />

ART. 8 – Controversie<br />

In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />

rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />

dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />

In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />

Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />

del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />

Letto, approvato e sottoscritto.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Il Direttore s.g.a. Il Dirigente Scolastico<br />

( ………………………… ) ( ………………………. )<br />

47


Prot. n. ........................<br />

Decreto n. ……………<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

Esposto all’Albo d’Istituto<br />

<strong>il</strong> ………….. Nr. Ord. …. All’ALBO<br />

IL DIRETTORE SGA SEDE<br />

(……………………..) Al Sito Web dell’Istituto<br />

OGGETTO: Programmazione Fondi Strutturali 2007/2013 – Programma Operativo Nazionale:<br />

“Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” finanziato con <strong>il</strong> FSE. Avviso prot. n. ……… del …….. . Autorizzazione<br />

Piano Integrato d’Istituto prot. n. …………… del …….. – Progetti xxxxxxxxxxxx.<br />

Decreto costituzione GOP provvisorio.<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista la nota prot. n. …….. del ………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della<br />

Ricerca – Dipartimento per la Programmazione - Direzione Generale per gli Affari Internazionali<br />

– Ufficio IV – e relativa alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione<br />

delle proposte relative alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze<br />

per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ……….. e la<br />

trasmissione cartacea all’USR……… <strong>il</strong> ……………….. con prot. n. ………..;<br />

Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />

per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV con nota<br />

prot. n. …….. del …….……., ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata<br />

ad attuare, nell’annualità …….., <strong>il</strong> Piano Integrato di Istituto definito dai seguenti codici: ………<br />

.. pari ad €………; …………. pari ad €……….; per un importo complessivo di €…………..;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto prot. n. …….. del …………., relativo alla formale assunzione dei<br />

finanziamenti Pon FSE Annualità ……… nel Programma Annuale ……, sia nelle Entrate sia nelle<br />

Uscite, prevedendo quattro appositi Progetti PON contraddistinti dai codici del piano integrato<br />

sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della tipologia di azione;<br />

Considerato che <strong>il</strong> Collegio dei Docenti ha programmato la realizzazione dei progetti<br />

PON……………… e …………………. nell’anno scolastico …………….;<br />

Tenuto Conto delle Disposizioni ed Istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007/2013, giusto prot. n. AOODGAI/749 del 06/2/2009 e successive<br />

integrazioni;<br />

DECRETA<br />

ART. 1 –<br />

Il Gruppo operativo provvisorio del Piano Integrato d’Istituto per l’attuazione dello stesso<br />

Piano Integrato di Istituto annualità ……………., è costituito dal personale di seguito riportato:<br />

48


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

COGNOME E NOME QUALIFICA Ruolo<br />

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Dirigente Scolastico Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Direttore Sga Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />

ART. 2 –<br />

Il Gruppo operativo del Piano Integrato d’Istituto annualità ……… sarà successivamente<br />

integrato da altre figure professionali tenendo conto dei compiti specifici attribuiti: <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore,<br />

<strong>il</strong> referente per la valutazione e i tutor dei singoli obiettivi e azioni.<br />

ART. 3 –<br />

Secondo quanto previsto dal punto 7.5 delle Disposizioni e Istruzioni per l’attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione 2009 – prot.n. AOOD-<br />

GAI/749 del 06.02.2009, <strong>il</strong> Gruppo Operativo di Piano organizza ed orienta l’attuazione del Piano,<br />

formulando proposte e/o indicando decisioni agli organismi scolastici formalmente competenti<br />

(Dirigente Scolastico, Collegio dei Docenti, Consiglio d’Istituto, ecc.); e su incarico del Dirigente<br />

Scolastico e nei limiti delle norme generali e d’Istituto provvede, quando necessario alla gestione<br />

del reclutamento degli esperti (pubblicizzazione, raccolta e analisi comparativa dei C.V. (Curriculum<br />

Vitae), proposte motivate, verbalizzazione.<br />

Le riunioni del Gruppo Operativo di Piano non avvengono coinvolgendo sempre tutti i membri<br />

ma convocando solo quelli che, di volta in volta, sono competenti della tematica da discutere<br />

e da risolvere.<br />

ART. 4 –<br />

Per quanto riguarda i costi afferenti <strong>il</strong> funzionamento del Gruppo Operativo di Piano, gli stessi<br />

saranno ripartiti, pro-quota- per ciascun progetto autorizzato nell’ambito dell’area “organizzativo<br />

gestionale”. Il costo orario onnicomprensivo è pari ad € 41,32 così come previsto al punto 9.3 –<br />

costo orario attività formative e/o organizzativo gestionali- delle Disposizioni e Istruzioni per l’attuazione<br />

delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione 2009 –<br />

prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.2009. Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico e <strong>il</strong> Direttore SGA, le ritenute a<br />

carico dell’amministrazione statale (IRAP + INPDAP) per l’attività svolta all’interno del Gruppo<br />

Operativo di Piano sono imputate nell’area organizzativa gestionale (24%) alla voce “ritenute fiscali<br />

e contributive a carico dell’Amministrazione” – (Circolare prot.n. AOODGAI5077 del 26.04.2010<br />

dell’Autorità di Gestione MIUR).<br />

ART. 5 –<br />

Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico, <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi, le percentuali<br />

previste, rispettivamente del 5%, del 4%, comprendono anche la partecipazione al Gruppo Operativo<br />

di Piano.<br />

ART. 6 –<br />

In caso di revoca, per qualsiasi motivo, dei provvedimenti autorizzativi delle azioni comunitarie,<br />

gli incarichi conferiti produrranno effetti giuridici ed economici sino all’atto della revoca.<br />

ART. 7 –<br />

Il presente decreto è pubblicato all’albo dell’Istituto e sul sito web dell’Istituto in data odierna.<br />

Il presente decreto, ai sensi del comma 7 dell’art. 14 del DPR 8 marzo n. 275, e successive modificazioni,<br />

potrà essere impugnato soltanto con ricorso da inoltrare al TAR o, in alternativa al Capo<br />

dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120 giorni.<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

( ……………………… )<br />

49


Prot. n. ........................<br />

Decreto n. 1970<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

Esposto all’Albo d’Istituto All’USR per la ……..<br />

<strong>il</strong> ………….. nr. ord. ….. All’Ufficio Scolastico Provinciale ……..<br />

IL DIRETTORE SGA All’Albo – Sede<br />

(……………………….) Al sito web<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista la nota prot. n. ………… del ……… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />

dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />

alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />

2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico ……;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …….. e la<br />

trasmissione cartacea all’USR …… <strong>il</strong> ……. con prot. n. ………;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. …….. del …….., relativa all’avvio delle procedure del piano integrato – annualità<br />

…….;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ….. del ……. di inserimento nel Programma Annuale<br />

…… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />

XXXXXXXXX di € xxxxx,xx;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ….. del ……. di ratifica del decreto n. ….,<br />

prot. n. …. del ….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon annualità …..3 nel<br />

Programma Annuale …..;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e ss.mm.ii.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

50


Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />

Valutatore, Tutor aula e Tutor d’obiettivo (prot. n° …. del …..), e degli Esperti (prot.<br />

n°…. del……), e stab<strong>il</strong>iti dal Collegio dei Docenti con delibera n° … del ……..;<br />

Considerato che è stata ultimata l’analisi comparativa dei curricola pervenuti;<br />

Visto <strong>il</strong> verbale del Gruppo Operativo di Piano relativo “all’analisi comparativa delle istanze<br />

pervenute per incarico di esperto, tutor, fac<strong>il</strong>itatore e valutatore”;<br />

DECRETA<br />

ART. 1 –<br />

Sono pubblicate, in data…….., all’albo dell’Istituto e sul sito web…………, le graduatorie<br />

degli esperti, tutor aula, fac<strong>il</strong>itatore, valutatore e tutor d’obiettivo per le attività formative previste nel<br />

Piano Integrato d’Istituto……… – Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”-<br />

FACILITATORE DEL PIANO<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

VALUTATORE DEL PIANO<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

TUTOR AULA PER IL PROGETTO ……………………………<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

TUTOR di Obiettivo<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Esperienze documentate di attività<br />

di coordinamento (nr. punti)<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

Esperienze documentate di attività<br />

di coordinamento (nr. punti)<br />

A) TITOLI DI<br />

STUDIO<br />

XXX<br />

XXX<br />

A) TITOLI DI<br />

STUDIO<br />

XXX<br />

XXX<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

B) ESPERIENZE<br />

PROFESSIONALI<br />

XXX<br />

XXX<br />

B) ESPERIENZE<br />

PROFESSIONALI<br />

XXX<br />

XXX<br />

51<br />

C) TITOLI/<br />

FORMAZIONE<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

C) TITOLI/<br />

FORMAZIONE<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

Totale punteggio<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

Totale punteggio<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

TOTALE<br />

PUNTEGGIO<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

TOTALE<br />

PUNTEGGIO<br />

XXXX<br />

XXXX


ESPERTI PER IL PROGETTO<br />

Docente<br />

XXX<br />

A)TITOLI<br />

DI STUDIO<br />

XX<br />

B)ESPERIENZE<br />

PROFESSIONALI<br />

XX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

C) TITOLI<br />

/FORMAZIONE<br />

XX<br />

Avverso le presenti graduatorie, ai sensi dell’art. 14, comma 7, del DPR 8 marzo n. 275, e<br />

successive modificazioni, è ammesso reclamo al Dirigente Scolastico entro quindici giorni dalla<br />

data di pubblicazione.<br />

Trascorso tale termine, l’atto diventa definitivo e potrà essere impugnato soltanto con ricorso<br />

da inoltrare al TAR o, in alternativa, al Capo dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120<br />

giorni.<br />

52<br />

D)<br />

PUBBLICAZIONI<br />

XX<br />

E) PROPOSTA<br />

PROGETTUALE<br />

XX<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

( ……………………… )<br />

TOTALE<br />

PUNTEGGIO<br />

XX


Prot. n. ........................<br />

Decreto n. 1970<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

Esposto all’Albo d’Istituto All’USR per la ……..<br />

<strong>il</strong> ………….. nr. ord. ….. All’Ufficio Scolastico Provinciale ……..<br />

IL DIRETTORE SGA All’Albo – Sede<br />

(……………………….) Al sito web<br />

GRADUATORIE DEFINITIVE<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista la nota prot. n. ………… del ……… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />

dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />

alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />

2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ……;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …….. e la<br />

trasmissione cartacea all’USR …… <strong>il</strong> ……. con prot. n. ………;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. …….. del ………….., relativa all’avvio delle procedure del piano integrato<br />

– annualità …….;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ….. del ……. di inserimento nel Programma Annuale<br />

…… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />

XXXXXXXXX di € xxxxx,xx;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ….. del ……. di ratifica del decreto n. ….,<br />

prot. n. …. del ….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon annualità …..3 nel<br />

Programma Annuale …..;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e ss.mm.ii.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

53


Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />

Valutatore, Tutor aula e Tutor d’obiettivo (prot. n° …. del ………..), e degli Esperti<br />

(prot. n°…. del………), e stab<strong>il</strong>iti dal collegio dei docenti con delibera n° … del ………..;<br />

Considerato che è stata ultimata l’analisi comparativa dei curricola pervenuti;<br />

Visto <strong>il</strong> verbale del Gruppo Operativo di Piano relativo “all’analisi comparativa delle istanze<br />

pervenute per incarico di esperto, tutor, fac<strong>il</strong>itatore e valutatore”;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. …….. prot. ….. del ……….., con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate<br />

le graduatorie provvisorie di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor Aula/Tutor Obiettivo/Esperti;<br />

Visto <strong>il</strong> reclamo presentato <strong>il</strong> ………. dall’Esperto ……………. avverso la graduatoria progetto<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX”;<br />

Visto <strong>il</strong> verbale del GOP riunitosi <strong>il</strong> …………, relativo all’analisi del reclamo avverso la graduatoria<br />

progetto …………………..;<br />

oppure<br />

Considerato che non sono pervenuti reclami avverso le graduatorie provvisorie;<br />

DECRETA<br />

ART. 1 –<br />

Sono pubblicate, in data …….…., all’albo dell’Istituto e sul sito web …………, le graduatorie<br />

definitive degli esperti, tutor aula, fac<strong>il</strong>itatore, valutatore e tutor d’obiettivo per le attività<br />

formative previste nel Piano Integrato d’Istituto ………… – Programma Operativo Nazionale<br />

“Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” -<br />

FACILITATORE DEL PIANO<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

VALUTATORE DEL PIANO<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Esperienze documentate di attività<br />

di coordinamento (nr. punti)<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

Esperienze documentate di attività<br />

di coordinamento (nr. punti)<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

TUTOR AULA PER IL PROGETTO ……………………………<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

A) TITOLI DI<br />

STUDIO<br />

XXX<br />

XXX<br />

B) ESPERIENZE<br />

PROFESSIONALI<br />

XXX<br />

XXX<br />

54<br />

C) TITOLI/<br />

FORMAZIONE<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

Totale punteggio<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

Totale punteggio<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

TOTALE<br />

PUNTEGGIO<br />

XXXX<br />

XXXX


TUTOR di Obiettivo<br />

Docente<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

ESPERTI PER IL PROGETTO<br />

Docente<br />

XXX<br />

A)TITOLI<br />

DI STUDIO<br />

XX<br />

A) TITOLI DI<br />

STUDIO<br />

XXX<br />

XXX<br />

B)ESPERIENZE<br />

PROFESSIONALI<br />

XX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

B) ESPERIENZE<br />

PROFESSIONALI<br />

XXX<br />

XXX<br />

C) TITOLI<br />

/FORMAZIONE<br />

XX<br />

Avverso le presenti graduatorie definitive è ammesso ricorso al TAR o, in alternativa, al Capo<br />

dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120 giorni.<br />

55<br />

C) TITOLI/<br />

FORMAZIONE<br />

D)<br />

PUBBLICAZIONI<br />

XX<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

E) PROPOSTA<br />

PROGETTUALE<br />

XX<br />

TOTALE<br />

PUNTEGGIO<br />

XXXX<br />

XXXX<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

( ……………………… )<br />

TOTALE<br />

PUNTEGGIO<br />

XX


Prot. n. ........................<br />

Decreto n. ...................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

Esposto all’Albo d’Istituto All’Albo<br />

<strong>il</strong> ………….. nr. ord. ….. Sede<br />

IL DIRETTORE SGA<br />

(……………………….) Al sito web<br />

OGGETTO: Programmazione Fondi Strutturali 2007/2013 – Programma Operativo Nazionale:<br />

“Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” finanziato con <strong>il</strong> FSE. Avviso prot. n. ……… del …….. . Autorizzazione<br />

Piano Integrato d’Istituto prot. n. …………… del …….. – Progetti xxxxxxxxxxxx.<br />

Decreto costituzione GOP definitivo.<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista la nota prot. n. …………….. del …………………. del Ministero dell’Istruzione,<br />

dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione - Direzione Generale per<br />

gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione dei Fondi Strutturali<br />

2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative alle Azioni previste dal Programma<br />

Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 – finanziato con<br />

<strong>il</strong> FSE Anno scolastico ………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ………….. e<br />

la trasmissione cartacea all’USR ………… <strong>il</strong> …………….. con prot. n. ………..;<br />

Considerato che <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento<br />

per la Programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV, con nota<br />

prot. n. …….. del …………….., ha comunicato che questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata<br />

ad attuare, nell’annualità ………….., <strong>il</strong> Piano Integrato di Istituto definito dai seguenti<br />

codici: …………….. pari ad € ………; …………. pari ad € ……….; per un importo complessivo<br />

di € …………..;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto prot. n. …….. del …………., relativo alla formale assunzione dei<br />

finanziamenti Pon FSE Annualità ……… nel Programma Annuale ……, sia nelle Entrate sia nelle<br />

Uscite, prevedendo quattro appositi Progetti PON contraddistinti dai codici del piano integrato<br />

sulla base del numero di Obiettivi Specifici richiesti e della tipologia di azione;<br />

Considerato che <strong>il</strong> Collegio dei Docenti ha programmato la realizzazione dei progetti<br />

PON…………… e …………………. nell’anno scolastico …………….;<br />

Tenuto conto delle disposizioni ed istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007/2013, giusto prot. n. AOODGAI/749 del 06/2/2009 e successive<br />

integrazioni;<br />

Tenuto conto dei criteri stab<strong>il</strong>iti dagli OO.CC. di Istituto ai sensi degli artt. 33 e 40 del D.I. n.<br />

44/2001;<br />

56


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Visto <strong>il</strong> bando interno prot .n. …….. del………, per la presentazione delle candidature di<br />

Fac<strong>il</strong>itatore – Valutatore - Tutor d’aula e Tutor d’obiettivo per le attività di cui ai percorsi formativi<br />

previsti dal Piano Integrato d’Istituto ……… – Programma Operativo Nazionale “Competenze<br />

per lo Sv<strong>il</strong>uppo”;<br />

Visto <strong>il</strong> verbale del GOP provvisorio con <strong>il</strong> quale è stata ultimata l’analisi comparativa dei<br />

curricola pervenuti;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto …., prot.n. …..del ……. e relativo alla pubblicazione delle graduatorie<br />

definitive di Valutatore / Fac<strong>il</strong>itatore / Tutor d’aula/ Tutor di Obiettivo del Piano Integrato<br />

d’Istituto a.s. ……..;<br />

Considerato che l’articolo 2 del proprio decreto ……, prot.n. …… del …….., prevedeva<br />

l’integrazione del GOP provvisorio con altre figure professionali, tenendo conto dei compiti specifici<br />

attribuiti;<br />

DECRETA<br />

ART. 1 –<br />

Il Gruppo operativo del Piano Integrato d’Istituto definitivo per l’attuazione dello stesso<br />

Piano Integrato di Istituto annualità ………….. è costituito dal personale di seguito riportato:<br />

COGNOME E NOME<br />

XXXXXXXX<br />

XXXXXXXX<br />

XXXXXXXX<br />

XXXXXXXX<br />

XXXXXXXX<br />

QUALIFICA<br />

Dirigente Scolastico<br />

Direttore Sga<br />

Docente Fac<strong>il</strong>itatore<br />

Docente Valutatore<br />

Docente Tutor responsab<strong>il</strong>e<br />

Obiettivo C<br />

ART. 2 –<br />

Secondo quanto previsto dal punto 7.5 delle Disposizioni e Istruzioni per l’attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione 2009 – prot.n. AOOD-<br />

GAI/749 del 06.02.2009, <strong>il</strong> Gruppo Operativo di Piano organizza ed orienta l’attuazione del Piano,<br />

formulando proposte e/o indicando decisioni agli organismi scolastici formalmente competenti<br />

(Dirigente Scolastico, Collegio dei Docenti, Consiglio d’Istituto, ecc.); e su incarico del Dirigente<br />

Scolastico e nei limiti delle norme generali e d’Istituto provvede, quando necessario alla gestione<br />

del reclutamento degli esperti (pubblicizzazione, raccolta e analisi comparativa dei C.V. (Curriculum<br />

Vitae), proposte motivate, verbalizzazione.<br />

Le riunioni del Gruppo Operativo di Piano non avvengono coinvolgendo sempre tutti i membri<br />

ma convocando solo quelli che, di volta in volta, sono competenti della tematica da discutere<br />

e da risolvere.<br />

ART. 3 –<br />

Il Gruppo Operativo di Piano è una struttura operativa, a composizione variab<strong>il</strong>e secondo le<br />

esigenze, pertanto <strong>il</strong> tutor di obiettivo da convocare varia a seconda della problematica da analizzare<br />

in quanto nello stesso obiettivo sono presenti azioni con tematiche diverse (matematica,<br />

57<br />

Ruolo<br />

Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />

Specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />

Specifici compiti attribuiti<br />

Specifici compiti attribuiti<br />

Specifici compiti attribuiti


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

fisica, stage). Si può prevedere, in presenza di problematiche non prevedib<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> coinvolgimento<br />

di esperti e/o docenti con particolari competenze specifiche quando e per gli incontri indispensab<strong>il</strong>i.<br />

ART. 4 –<br />

Per quanto riguarda i costi afferenti <strong>il</strong> funzionamento del Gruppo Operativo di Piano, gli<br />

stessi saranno ripartiti, pro-quota- per ciascun progetto autorizzato nell’ambito dell’area “organizzativo<br />

gestionale”. Il costo orario onnicomprensivo è pari ad € 41,32 così come previsto al<br />

punto 9.3 – costo orario attività formative e/o organizzativo gestionali- delle Disposizioni e Istruzioni<br />

per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – edizione<br />

2009 – prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.2009. Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico e <strong>il</strong> Direttore SGA,<br />

le ritenute a carico dell’amministrazione statale (IRAP + INPDAP) per l’attività svolta all’interno<br />

del Gruppo Operativo di Piano sono imputate nell’area organizzativa gestionale (24%) alla voce<br />

“ritenute fiscali e contributive a carico dell’Amministrazione” – (Circolare prot.n. AOODGAI5077<br />

del 26.04.2010 dell’Autorità di Gestione MIUR).<br />

ART. 5 –<br />

Per <strong>il</strong> Dirigente Scolastico, <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali e amministrativi, <strong>il</strong> Fac<strong>il</strong>itatore, <strong>il</strong><br />

Valutatore, le percentuali previste, rispettivamente del 5%, del 4%, del 4%, del 4% comprendono<br />

anche la partecipazione al Gruppo Operativo di Piano.<br />

ART. 6 –<br />

In caso di revoca, per qualsiasi motivo, dei provvedimenti autorizzativi delle azioni comunitarie,<br />

gli incarichi conferiti produrranno effetti giuridici ed economici sino all’atto della revoca.<br />

ART. 7 –<br />

Il presente decreto è pubblicato all’albo dell’Istituto e sul sito web dell’Istituto (www.iismeucci.it)<br />

in data odierna. Il presente decreto, ai sensi del comma 7 dell’art. 14 del DPR 8 marzo<br />

n. 275, e successive modificazioni, potrà essere impugnato soltanto con ricorso da inoltrare al<br />

TAR o, in alternativa al Capo dello Stato, rispettivamente, nei termini di 60 o 120 giorni.<br />

58<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

( ……………………… )


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

Esposto all’Albo Istituto Al Prof.<br />

<strong>il</strong> ………….. Nr. Ord. …. XXXXXXXXXXX<br />

IL DIRETTORE SGA SEDE<br />

(……………………..) All’Albo<br />

Al sito web<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista la nota prot.n. ……… del …………… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />

dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />

alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />

2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico …………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />

la trasmissione cartacea all’USR ………. <strong>il</strong> ………… con prot. n. ……..;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. ………. del ……………, relativa all’avvio delle procedure del piano integrato<br />

– annualità …….;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …. del ………… di inserimento nel Programma<br />

Annuale ….. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />

xxxxxxxxxx di € xxxxx;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. …. del …….. di ratifica del decreto n. …..,<br />

prot.n. …. del ….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti pon annualità …… nel<br />

Programma Annuale …..;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e ss.mm.ii.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

59


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />

Valutatore, Tutor d’aula e Tutor d’Obiettivo (prot. n° ….. del …………), e stab<strong>il</strong>iti dal<br />

Collegio dei Docenti con delibera n° xx del xxxxx;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. xxxx prot. n. xxx del xxxxx, con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate le<br />

graduatorie definitive di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor d’aula/ Tutor d’Obiettivo/ Esperti;<br />

INCARICA<br />

quale Fac<strong>il</strong>itatore/Animatore a livello di Piano Integrato d’Istituto<br />

PON “COMPETENZE PER LO SVILUPPO” - 2012 – 2013<br />

Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />

XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />

XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />

TOTALE XX<br />

<strong>il</strong> Prof. …………. nato a ………….. <strong>il</strong> ….., C.F. …………., docente a tempo indeterminato<br />

di ….., residenza e domic<strong>il</strong>io , …. – ….. – sede di servizio …….. (..)<br />

ART. 1<br />

Obblighi del Fac<strong>il</strong>itatore – Animatore<br />

- Cooperare con <strong>il</strong> Dirigente scolastico, Direttore e coordinatore del Piano, ed <strong>il</strong> gruppo operativo<br />

del Piano di istituto curando che tutte le attività rispettino la temporizzazione prefissata<br />

garantendone la fattib<strong>il</strong>ità.<br />

- Curare, che i dati inseriti dall’esperto, dal tutor ecc. nel sistema di Gestione dei Piani e di<br />

Monitoraggio dati siano coerenti e completi.<br />

- Redigere un chiaro Cronogramma delle attività, organizzare gli spazi e <strong>il</strong> personale che ne<br />

garantisca l’agib<strong>il</strong>ità in orario extrascolastico, gestire le richieste di partecipazione organizzando,<br />

ove necessario, una selezione dei partecipanti piuttosto che una maggiore sensib<strong>il</strong>izzazione per<br />

far crescere <strong>il</strong> numero dei possib<strong>il</strong>i corsisti.<br />

- Curare tutto <strong>il</strong> processo, in forma previsionale e in itinere, nella sezione specifica del sistema<br />

informativo “Programmazione 2007/2013”, in “Gestione degli interventi”/”Gestione<br />

dei Piani”/ “Monitoraggio dei Piani”.<br />

- Svolgere tutte le funzioni specifiche di raccordo, integrazione, fac<strong>il</strong>itazione nell’attuazione<br />

dei vari tasselli del Piano.<br />

- Curare anche che i dati inseriti dalle risorse umane coinvolte nel percorso formativo, nel<br />

sistema di Gestione dei Piani e Monitoraggio dei Piani siano coerenti e completi.<br />

60


ART. 2<br />

Prestazione<br />

Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente<br />

incarico,che verranno compensate come di seguito specificato:<br />

Tipologia<br />

dell’attività<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Codice Progetto<br />

Piano Integrato<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

TOTALE<br />

Monte Ore<br />

assegnato<br />

ART. 3<br />

Compenso<br />

Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />

è omnicomprensivo di tutti gli oneri fiscali ed IRAP.<br />

La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />

comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />

della normativa di cui sopra..<br />

I compensi erogati con <strong>il</strong> presente incarico non danno luogo ad alcun trattamento assistenziale<br />

e/o previdenziale né a trattamenti di fine rapporto.<br />

ART. 4<br />

Pagamenti<br />

Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />

al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />

del finanziamento da parte del M.P.I.<br />

ART. 5<br />

Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />

Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento alle prestazioni<br />

di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />

Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte<br />

salve gravi e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto<br />

un compenso commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />

ART. 6<br />

Sospensione del Corso<br />

In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />

61<br />

XX<br />

XX<br />

XX<br />

Importo orario<br />

lordo Stato<br />

41,32<br />

41,32<br />

41,32<br />

Totale lordo Stato<br />

complessivo<br />

XX<br />

XX<br />

XX


ART. 7<br />

Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />

Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />

solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore con la sottoscrizione<br />

della presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di<br />

cui al D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />

e amministrativi.<br />

ART. 8<br />

Controversie<br />

In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />

rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />

dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />

In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />

Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />

del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />

Letto, approvato e sottoscritto.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Il Fac<strong>il</strong>itatore – Animatore Il Dirigente Scolastico<br />

( …………………………….) ( ………………………. )<br />

62


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

Esposto all’Albo Istituto Al Prof.<br />

<strong>il</strong> ………….. Nr. Ord. …. XXXXXXXXXXX<br />

IL DIRETTORE SGA SEDE<br />

(……………………..) All’Albo<br />

Al sito web<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista la nota prot.n. ……… del ………… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />

dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />

alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />

2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico ………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ………. e la<br />

trasmissione cartacea all’USR ……. <strong>il</strong> …………… con prot. n. …..;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. ……. del …………, relativa all’avvio delle procedure del piano integrato –<br />

annualità …….;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …. del …………… di inserimento nel Programma<br />

Annuale ……….. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice<br />

nazionale xxxxxxxxxx di € xxxxx;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. …. del …………….. di ratifica del decreto<br />

n. ….., prot.n. ………. del ………….. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti pon<br />

annualità …… nel Programma Annuale ………..;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e ss.mm.ii.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

63


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />

Valutatore, Tutor d’aula e Tutor d’Obiettivo (prot. n° ….. del …………), e stab<strong>il</strong>iti dal<br />

Collegio dei Docenti con delibera n° xx del xxxxx;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. xxxx prot. n. xxx del xxxxx, con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate le<br />

graduatorie definitive di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor d’aula/ Tutor d’Obiettivo/ Esperti;<br />

INCARICA<br />

quale Referente per la Valutazione a livello di Piano Integrato d’Istituto<br />

PON “COMPETENZE PER LO SVILUPPO” - 2012 – 2013<br />

Codici del Piano Integrato Obiettivo Azione Somma autorizzata<br />

XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />

XXXXXXXXXXXXXX X X XX<br />

TOTALE XX<br />

Il/la ……………………………….. nat a …………………………… <strong>il</strong> ……………….,<br />

C.F. ……………………………….., docente a tempo indeterminato di ………………………,<br />

residenza e domic<strong>il</strong>io, …………. – ………….(…..) – sede di servizio ……………….. (..…)<br />

ART. 1<br />

Obblighi del Referente per la Valutazione<br />

Coordinamento delle azioni di valutazione del Piano, fra interventi di una stessa azione,<br />

fra le diverse azioni di uno stesso obiettivo e fra i diversi obiettivi:<br />

• organizzare le azioni di monitoraggio e valutazione;<br />

• definire una tempistica attraverso la calendarizzazione delle attività;<br />

• curare la scelta degli strumenti e supervisionare l’ut<strong>il</strong>izzo degli stessi;<br />

• assicurare la costruzione di prove comparab<strong>il</strong>i;<br />

• garantire la circolazione dei risultati e lo scambio di esperienze;<br />

• coordinare gli operatori interni;<br />

• sostenere gli operatori esterni<br />

Supervisione della raccolta dei dati nell’Istituto:<br />

• curare la documentazione del Piano in fase iniziale, per un raccolta sistematica dei dati<br />

necessari allo svolgimento degli interventi di valutazione;<br />

• documentare in itinere le attività di monitoraggio e valutazione, curando in progress l’aggiornamento<br />

dei dati.<br />

Coordinamento dei momenti di informazione e di formazione:<br />

• garantire l’informazione sulle azioni di monitoraggio e valutazione, di concerto con tutor<br />

ed esperti di ciascun corso;<br />

• curare i rapporti con i tutor e con eventuali funzioni strumentali per l’aggiornamento, per<br />

<strong>il</strong> sostegno al lavoro dei docenti e per <strong>il</strong> Piano;<br />

64


• organizzare momenti di formazione per favorire la crescita professionale dei docenti nell’ambito<br />

della valutazione, di concerto con le eventuali funzioni strumentali per l’aggiornamento;<br />

• sostenere lo sv<strong>il</strong>uppo delle competenze valutative necessarie allo svolgimento delle attività<br />

valutative previste e sulla base delle diverse esigenze didattiche.<br />

Cura dei rapporti fra i diversi soggetti interni ed esterni, coinvolti nelle attività di valutazione:<br />

• curare i rapporti con i soggetti interni all’istituzione scolastica, per un corretto svolgimento<br />

delle attività di valutazione programmate;<br />

• curare eventuali collaborazioni con soggetti del territorio coinvolti nelle azioni di valutazione;<br />

• garantire <strong>il</strong> raccordo con l’Autorità di Gestione, per tutte le iniziative di valutazione esterna<br />

che verranno avviate a livello centrale, fac<strong>il</strong>itandone la realizzazione e garantendo l’informazione<br />

all’interno sugli esiti conseguiti;<br />

ART. 2<br />

Prestazione<br />

Il Referente per la valutazione si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente incarico,<br />

che verranno compensate come di seguito specificato:<br />

Tipologia<br />

dell’attività<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Dettagliata<br />

articolo 1<br />

Codice<br />

Piano Integrato<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

TOTALE<br />

Monte Ore<br />

assegnato<br />

ART. 3<br />

Compenso<br />

Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />

è omnicomprensivo di tutti gli oneri fiscali ed IRAP.<br />

La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />

comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />

della normativa di cui sopra..<br />

I compensi erogati con <strong>il</strong> presente incarico non danno luogo ad alcun trattamento assistenziale<br />

e/o previdenziale né a trattamenti di fine rapporto.<br />

ART. 4<br />

Pagamenti<br />

Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />

al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />

del finanziamento da parte del M.P.I.<br />

65<br />

XX<br />

XX<br />

XX<br />

Importo orario<br />

omnicomprensivo<br />

41,32<br />

41,32<br />

41,32<br />

Totale lordo<br />

complessivo<br />

XX<br />

XX<br />

XX


ART. 5<br />

Risoluzione del rapporto e/o recesso<br />

Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico, in caso di inadempimento alle prestazioni<br />

di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />

Il Referente per la Valutazione non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte<br />

salve gravi e documentati motivi personali e/o di salute. In tal caso allo stesso verrà corrisposto<br />

un compenso commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />

ART. 6<br />

Sospensione del Corso<br />

In caso di urgenza e necessità , è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />

ART. 7<br />

Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />

Ai sensi della Legge 196/2003, <strong>il</strong> Dirigente fa presente che i dati raccolti saranno trattati al<br />

solo fine dell’esecuzione del presente contratto. Il Fac<strong>il</strong>itatore - Animatore con la sottoscrizione<br />

della presente lettera di incarico, autorizza <strong>il</strong> Dirigente al trattamento di dati personali allegati di<br />

cui al D. Lgs. N.196/2003. Il responsab<strong>il</strong>e del trattamento dei dati è <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />

e amministrativi.<br />

ART. 8<br />

Controversie<br />

In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />

rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />

dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />

In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />

Per quanto non espressamente previsto dal presente incarico si rimanda alle disposizioni<br />

del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />

Letto, approvato e sottoscritto.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Il Referente per la Valutazione Il Dirigente Scolastico<br />

( ………………………………….) ( ………………………. )<br />

66


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

VERBALE DEFINIZIONE GRADUATORIA STUDENTI<br />

L’anno ……………., <strong>il</strong> giorno ……….., alle ore ….., presso ……di ….., si riunisce <strong>il</strong> G.O.P.<br />

Sono presenti <strong>il</strong> Dirigente Scolastico, <strong>il</strong> Direttore sga, <strong>il</strong> Fac<strong>il</strong>itatore Prof…………, <strong>il</strong> Valutatore<br />

Prof…………….., <strong>il</strong> Tutor d’Obiettivo Prof…….., per definire le graduatorie degli allievi partecipanti<br />

rispettivamente ai progetti PON xxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.<br />

Preliminarmente, <strong>il</strong> Dirigente Scolastico richiama i criteri stab<strong>il</strong>iti dal Collegio dei Docenti,<br />

con delibera n°…. del ……. e dal Consiglio di Istituto, con delibera n° …… del …….., che integralmente<br />

di seguito si riportano:<br />

“Premesso che la partecipazione ad un progetto nell’ambito dell’Azione … esclude la possib<strong>il</strong>ità<br />

di partecipare ad un progetto nell’ambito dell’Azione ……, la selezione sarà effettuata in<br />

base al merito scolastico e, a parità di merito, sarà data priorità agli allievi appartenenti a nuclei<br />

fam<strong>il</strong>iari con reddito più basso; in subordine, si sceglierà l’alunno di maggiore età.<br />

I partecipanti ai progetti ….….….. saranno selezionati attraverso la predisposizione di una<br />

graduatoria di merito basata sulla media aritmetica dei voti riportati in sede di scrutinio finale<br />

nelle materie di indirizzo e della media dei voti riportati in tutte le discipline del corrente anno<br />

scolastico.<br />

Solo in caso di disponib<strong>il</strong>ità di posti, potranno partecipare anche studenti con giudizio sospeso,<br />

che saranno inseriti in elenchi distinti, a seconda del numero dei debiti e selezionati a seguito<br />

di un test motivazionale.<br />

I partecipanti ai progetti C1 saranno selezionati attraverso la predisposizione di una graduatoria<br />

basata sulla media aritmetica dei voti conseguiti nello scrutinio finale dell’anno scolastico<br />

in corso e sui risultati ottenuti in un test oggettivo idoneo a valutare le competenze<br />

linguistiche possedute”.<br />

Il Dirigente Scolastico dichiara che gli studenti sono stati invitati a presentare domanda di<br />

ammissione ai progetti xxx, con la circolare alunni n° ….. del ……… prot. n° ……., e che, pertanto,<br />

sono pervenute le seguenti istanze:<br />

N. CLASSE COGNOME NOME<br />

Richiesta Richiesta<br />

per C1 per C5<br />

X X X X X X<br />

X X X X X X<br />

X X X X X X<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> progetto XX, <strong>il</strong> Dirigente dichiara che, come previsto dai criteri di selezione,<br />

è stato somministrato, in data xxxxxxxx, un test di xxxxxxxx (cfr. verbale del Dipartimento<br />

di xxxxxxx del xxxxx), i cui risultati, integrati con i voti dello scrutinio finale, hanno determinato<br />

la seguente graduatoria:<br />

67


GRADUATORIA ALLIEVI PROGETTO XXXXXXXXXXXXXX<br />

N. CLASSE COGNOME NOME VOTO MEDIA TOTALE<br />

TEST VOTI<br />

1 XXX XXXXX XXXX XX XX XX,XX<br />

2 XXX XXXXX XXXX XX XX XX,XX<br />

3 XXX XXXXX XXXX XX XX XX,XX<br />

La predetta graduatoria viene affissa all’Albo degli Studenti e notificata agli studenti medesimi.<br />

La riunione termina alle ore ………..<br />

Letto, approvato e sottoscritto.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Il verbalizzante Il Dirigente Scolastico<br />

(………………………….) (………………………. )<br />

68


Prot. n. ........................<br />

Decreto n. .........<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

All’Albo – Sede<br />

Al sito Web dell’Istituto<br />

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx<br />

DECRETO DI COSTITUZIONE DEL GRUPPO CLASSE PON xxxxxxxxxxxxxxxxxxx<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Vista la nota prot. n. ………… del ………….. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla<br />

programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />

relative all’Azione………….. finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ………….;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data……………<br />

e la trasmissione cartacea all’USR……. <strong>il</strong>……………. con prot. n. …….;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. ……. del ……………, relativa all’avvio delle procedure di numero……<br />

moduli di ….……………;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ……. del ………… di inserimento nel Programma<br />

Annuale …. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e s.m.i.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Vista la delibera del Collegio Docenti n°……. del …………, con la quale sono stati adottati<br />

i criteri per la selezione degli alunni partecipanti ai progetti ……;<br />

Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n°……. del……………, con la quale sono stati<br />

approvati i criteri per la selezione degli alunni partecipanti ai progetti……..1 di cui alla delibera<br />

del Collegio dei Docenti n. ……. del………………;<br />

Visto <strong>il</strong> verbale del …………… relativo alla definizione delle graduatorie degli studenti che<br />

hanno presentato domanda di ammissione al progetto ……………………………………..;<br />

69


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

DECRETA<br />

1. Il gruppo classe del Progetto xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx modulo “xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx”<br />

è così costituito:<br />

N. CLASSE COGNOME NOME<br />

X X Xxxxx Xxxxx<br />

X X Xxxxx Xxxxx<br />

Il gruppo classe del Progetto xxxxxxxxxxxxxxxxx modulo “xxxxxxxxxxxxx” è così costituito:<br />

N. CLASSE COGNOME NOME<br />

X X Xxxxx Xxxxx<br />

X X Xxxxx Xxxxx<br />

Il presente decreto deve essere pubblicato all’Albo dell’Istituto e sul sito web xxxxxxxxxxxxx.<br />

70<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

( ……………………… )


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

CONTRATTO DI PRESTAZIONE DI SERVIZI PROFESSIONALI<br />

Il presente contratto è concordato e stipulato tra le seguenti parti:<br />

1. L’Istituto ……………………….. (C.F. …………………), nella persona del Dirigente<br />

Scolastico e legale rappresentante pro-tempore Prof. ………………………………………..<br />

nato a………………………………. (..…) <strong>il</strong>…………., codice fiscale ……………………….<br />

e domic<strong>il</strong>iato per la sua carica presso <strong>il</strong> domic<strong>il</strong>io dell’Istituto, alla via …………………………<br />

– Cap. ………….. – …………… (…..)<br />

2. Il Prof. ………………………………………… nato a ………………………… (…..)<br />

<strong>il</strong> ………………., residente a ………………………… (……), alla via …………………….. -<br />

codice fiscale ………………… , qualifica ……………………………………..<br />

Premessa normativa<br />

Visto l’art.14 comma 7 bis del DPR 8 marzo 1999, n° 275, novellato dall’art. 1, lettera b),<br />

del DPR 4 agosto 2001, n° 352;<br />

Visto l’art.7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n° 165, novellato dall’art. 32 del D.L. 4<br />

luglio 2006, n° 223, convertito con modificazione dalla legge 4 agosto 2006, n° 248;<br />

Visti i commi 14, 15 e 16 dell’arrt. 53 del Decreto legislativo 30 marzo 2001 e successive<br />

modificazioni;<br />

Visti gli articoli 32, 33 e 40 del Decreto Ministeriale del 1/02/2001 n. 44 e successive modificazioni;<br />

Visto l’art. 44 co.2 della Legge 24 novembre 2003, n°326;<br />

Vista la Circolare del 02/02/2009, n° 2 del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche<br />

Sociali;<br />

Vista la circolare INPS- Direzione Centrale delle Entrate Contributive n. 103 del 06/07/2004;<br />

Viste le Circolari della Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento della Funzione<br />

Pubblica n. 4 del 16/07/2004, n° 3 del 2/5/2006 e n° 5 del 21/12/2006;<br />

Visto l’articolo 1 comma 173 della legge 266/05;<br />

Vista la Circolare dell’INPDAP- Direzione Centrale delle Entrate n. 5 del 3/3/2005;<br />

Vista la nota prot. n. ……. del ………… del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della<br />

Ricerca – Dipartimento per la Programmazione - Direzione Generale per gli Affari Internazionali<br />

– Ufficio IV – e relativa alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione<br />

delle proposte relative alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze<br />

per lo Sv<strong>il</strong>uppo” - 2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE anno scolastico ………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />

la trasmissione cartacea all’USR ……… <strong>il</strong> ……………. con prot. n. ………….;<br />

71


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Vista l’autorizzazione del MIUR – Roma - prot. …………. del ……………., relativa all’avvio<br />

delle procedure del piano integrato – annualità …………;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …….del …….. di inserimento nel Programma Annuale<br />

………… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sui progetti codice<br />

nazionale XXXXXXXX di € xxxxxx;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ……… del ………… di ratifica del decreto<br />

n. ……, prot.n. ……… del …………. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon<br />

annualità ……. nel Programma Annuale ……………;<br />

Viste le disposizioni ed istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali<br />

Europei 2007/2013, giusto prot. N. AOODGAI/749 del 06/02/2009;<br />

Tenuto conto che all’interno del Piano integrato è stato autorizzato <strong>il</strong> seguente obiettivo:<br />

“xxxxxxxxxxxxxxxxx modulo “xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx”;<br />

Tenuto conto dei criteri stab<strong>il</strong>iti dagli OO.CC. di istituto ai sensi del D.M. n. 44/2001, artt.<br />

33 e 40;<br />

Visto <strong>il</strong> bando ad evidenza pubblica prot. n. ………. del ……………… relativo al reclutamento<br />

di Esperti per l’attività di docenza nei percorsi formativi previsti dal Piano Integrato d’Istituto……………………………;<br />

Visto <strong>il</strong> verbale del Gruppo Operativo di Piano della seduta del …………. e relativo alla valutazione<br />

comparativa dei curricola vitae;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. ……….., prot. n. ……… del …………… e relativo alla pubblicazione<br />

delle graduatorie definitive degli Esperti per l’assegnazione delle ore di lezione nel Piano<br />

Integrato d’Istituto annualità ……………..;<br />

Considerato che la S.V. è stata individuata all’interno del Piano Integrato quale “Esperto”<br />

per l’obiettivo xxxxxxxxxxxxxxxxxxx modulo xxxxxxxxxxxxxxxxxxx;<br />

Visto <strong>il</strong> curriculum vitae prodotto e acquisito agli atti;<br />

L’anno ……………, <strong>il</strong> ……del …… di …………. le parti costituite di cui ai punti 1 e 2<br />

concordano e stipulano <strong>il</strong> seguente articolato, di cui la premessa normativa è parte integrante:<br />

ART. 1<br />

Natura e scopo del presente contratto<br />

Tenuto conto che per la realizzazione dell’obiettivo xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx modulo<br />

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx, necessita la presenza di un esperto esterno;<br />

Visto <strong>il</strong> Piano di lavoro del Prof. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx acquisito prima dell’affidamento<br />

dell’incarico da cui risultano i contenuti, le modalità, i tempi e gli strumenti che garantiranno l’effettiva<br />

realizzazione di un processo formativo;<br />

Tenuto presente <strong>il</strong> Bando di selezione per l’individuazione degli esperti, pubblicizzato secondo<br />

tutte le modalità più idonee in ossequio a quanto previsto dal comma 6 bis dell’art. 7 del<br />

decreto legislativo 31/3/2001, n°165 e successive modificazioni;<br />

Vista la dichiarazione del Prof. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx inerente alla posizione del suo Status-giuridico-<br />

fiscale;<br />

Tenuto conto che lo stesso, da quanto r<strong>il</strong>evato dalla dichiarazione suddetta risulta essere:<br />

…………;<br />

72


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Art. 2<br />

(oggetto)<br />

Al Dirigente Scolastico spetta <strong>il</strong> compito di comunicare e vig<strong>il</strong>are in merito all’attuazione<br />

degli orientamenti deliberati dagli OO.CC., nonché gli obiettivi formativi raggiunti e la ricaduta<br />

positiva sui corsisti;<br />

L’Esperto si impegna al rispetto di quanto previsto dal Piano di lavoro.<br />

Art. 3<br />

Obblighi a carico dell’Esperto<br />

L’esperto si impegna:<br />

1. alla prestazione di n. ….. ore di docenza;<br />

2. a fornire specifiche attività prevista dall’obiettivo X azione X “XXXXXXXXXXXXX” per <strong>il</strong><br />

quale è stato individuato e risultante dalle competenze inserite nel proprio C.V.;<br />

3. a fornire <strong>il</strong> calendario delle prove di verifica; partecipare alle riunioni, definire <strong>il</strong> programma<br />

e la predisposizione di materiale di report sulle attività svolte nonché schede di osservazione.<br />

Per le verifiche finali, a dare informazioni inerenti ai dati relativi ai risultati delle esercitazioni, colloqui<br />

e test e valutazioni finali;<br />

4. l’esperto si impegna a seguire la programmazione dei percorsi formativi, collaborando<br />

con gli operatori dell’istituto quando sarà necessario;<br />

5. l’esperto si impegna al rispetto della temporizzazione delle attività prefissate, in piena<br />

cooperazione con <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore, individuato nella persona del Prof. XXXXXXXXXXXXXXXX;<br />

6. l’esperto si impegna ad inserire nel sistema di “Gestione del piano e di monitoraggio” i<br />

dati, che siano, chiaramente coerenti e completi;<br />

7. l’esperto si impegna e predispone, in collaborazione con <strong>il</strong> tutor, individuato nella persona<br />

del Prof. XXXXXXXXXXXXXXX una programmazione dettagliata dei contenuti degli interventi,<br />

che dovranno essere suddivisi in modelli corrispondenti a segmenti disciplinari e competenza<br />

da acquisire;<br />

8. l’esperto si impegna a svolgere azioni di monitoraggio o di b<strong>il</strong>ancio di competenza;<br />

9. l’esperto dà atto di essere stato posto a conoscenza che la prestazione per la quale è<br />

stato individuato è personale e in nessun caso può essere sostituto e né tanto meno potrà delegare;<br />

10. l’esperto si impegna alla sorveglianza dei beni patrimoniali e strumentali ut<strong>il</strong>izzati per la<br />

prestazione di proprietà dell’ Istituto XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX;<br />

11. l’esperto si impegna ad apporre la propria firma, in apposito registro, custodito dal tutor,<br />

per ogni presenza inerente alla sua prestazione.<br />

Art. 4<br />

Obblighi a carico del Dirigente<br />

Il dirigente scolastico:<br />

Visto <strong>il</strong> verbale del GOP (Gruppo Operativo di Piano) della seduta tenutasi in data.……….<br />

inerente alla comparazione dei curriculum per la selezione degli esperti;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n° ……del ………….. inerente alla determinazione<br />

dei compensi da attribuire agli esperti affidatari dell’attività di docenza;<br />

73


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

SI IMPEGNA<br />

per le attività oggetto del presente contratto a corrispondere all’Esperto l’importo omnicomprensivo<br />

pari ad € 80,00 (ottanta/00) per ogni ora di lezione. Tale importo si intende comprensivo di<br />

tutte le spese sostenute dall’Esperto per la realizzazione delle attività di cui al percorso formativo;<br />

degli oneri fiscali, di IVA se dovuta o qualsiasi altro onere comunque denominato.<br />

L’ammontare del compenso suddetto verrà pagato, soltanto se, attraverso la fase della liquidazione<br />

sarà stato verificato <strong>il</strong> rispetto delle condizioni del presente atto.<br />

Il compenso spettante sarà corrisposto: quando saranno assegnati i fondi per l’obiettivo<br />

oggetto del presente contratto.<br />

Art. 5<br />

Materiali didattici e dispense<br />

I materiali didattici, costituiti da: dispense, slides, audiocassette, video cassette, floppy disk,<br />

verranno fomiti dall’Esperto, nei modi suggeriti dalla programmazione didattica. La riproduzione<br />

di detta documentazione per ogni singolo allievo rimarrà a carico dell’Istituto XXXXXXXXXXXXXX.<br />

La produzione dei materiali didattici effettuata dagli allievi rimarrà proprietà dell’Istituto XXXXXXX.<br />

Art. 6<br />

Incompatib<strong>il</strong>ità<br />

L’esperto, come si evince dalla dichiarazione ai fini fiscali e non solo, di non trovarsi in nessun<br />

caso di incompatib<strong>il</strong>ità previsto dalle linee guida – Edizione 2009 – per i Programmi Operativi<br />

Nazionali per <strong>il</strong> periodo 2007/2013, ovvero:<br />

a) di non essere stato nominato tutor nell’obiettivo xx;<br />

b) di non far parte di nessun Nucleo di valutazione nominati dagli Uffici Scolastici regionali;<br />

c) di non far parte di nessuna Commissione di valutazione;<br />

d) di non partecipare al GOP in qualità di tutor d’obiettivo;<br />

e) di non essere, allo stesso tempo esperto e discente nello stesso obiettivo<br />

Art. 7<br />

Trattamento previdenziale<br />

Il presente contratto non da luogo ad alcun trattamento previdenziale ed assistenziale<br />

Art. 8<br />

Responsab<strong>il</strong>ità<br />

L’istituto è sollevato da qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità Civ<strong>il</strong>e contro infortuni o altro.<br />

Art. 9<br />

Certificazione fiscale<br />

Entro <strong>il</strong> termine stab<strong>il</strong>ito dalla normativa vigente all’Esperto sarà r<strong>il</strong>asciata la certificazione<br />

fiscale dei compensi e delle provvigioni, assoggettate a ritenuta alla fonte, ai sensi del’art. 4 del<br />

DPR 22 luglio 1998, n°322. L’esperto, se, esente da IVA ai sensi dell’art. 5 del DPR 26/10/1972,<br />

n°633, a sua volta r<strong>il</strong>ascerà al Dirigente la nota di addebito. Se l’importo della stessa dovesse<br />

74


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

essere superiore ad € 77,47, apporrà su di essa una marca da bollo pari ad € 1,81, così come<br />

previsto dall’art. 1, comma 2, lettera b) del DM 24 maggio 2005.<br />

Art.10<br />

Recesso<br />

Le parti convengono, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1373, 2227 e 2228 del C.C., che<br />

<strong>il</strong> Dirigente potrà recedere dal presente contratto qualora lo stesso ne ritenga inopportuna la sua<br />

conduzione a termine. Il Dirigente dovrà comunicare all’Esperto, per iscritto a mezzo lettera raccomandata<br />

con ricevuta di ritorno, la propria volontà di recedere dal contratto a decorrere dalla<br />

data di ricezione della comunicazione. Il contratto cesserà di produrre qualsivoglia effetto tra le<br />

parti con effetto immediato. All’Esperto sarà fatto salvo <strong>il</strong> compenso maturato rapportato alla<br />

quantità, espressa in ore, dell’attività espletata<br />

Art. 11<br />

Risoluzione del contratto<br />

Ai sensi e per gli effetti di quanto stab<strong>il</strong>ito dall’art. 1456 del c.c. le parti convengono che per<br />

le ipotesi contrattualmente stab<strong>il</strong>ite, la risoluzione di diritto del contratto opererà dalla data di ricezione<br />

da parte del soggetto inadempiente della comunicazione inviata a cura dell’altro contraente<br />

a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno;<br />

In caso di risoluzione del presente contratto l’Esperto dovrà far pervenire entro <strong>il</strong> termine<br />

indicato dal Dirigente tutte le informazioni ed i risultati dell’attività svolta fino alla data della risoluzione<br />

medesima<br />

Art. 12<br />

Sospensione delle attività<br />

In caso di urgenza è consentita al Dirigente la sospensione dell’attività<br />

Art. 13<br />

Registrazione<br />

Il presente contratto verrà registrato solo in caso d’uso in virtù dell’art.1 lettera b) della<br />

parte II della Tariffa Allegato A del DPR 26/4/86 n.131 per gli esperti liberi professionisti e dall’art.10<br />

della stessa norma per gli esperti aventi altro impiego lavorativo.<br />

Art. 14<br />

Foro competente<br />

Qualsiasi controversia relativa alla interpretazione, applicazione ed esecuzione del presente<br />

contratto è devoluta alla competenza del foro di cui all’art.1 (comma 1 ), articolo 5 (comma 1),<br />

art. 43 (commi 1,3,4 e 5) del R.D. 30/10/1933, n.611 e art.10 della legge 3 apr<strong>il</strong>e 1979, n°103;<br />

nella fattispecie, quello istituito presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato di xxxxxxxxxxxxx.<br />

Art.15<br />

(Trattamento dati sensib<strong>il</strong>i e privacy)<br />

Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati per-<br />

75


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

sonali, <strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />

rispetto delle norme di sicurezza.<br />

Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />

oralmente tutte le informazioni previste dall’art.13 del richiamato Decreto e le modalità di esercizio<br />

del diritto di accesso ai dati previste dall’art.7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati per l’istituto<br />

è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del sig. xxxxxxxxxxxxxxxxx.<br />

Art.16<br />

Pubblicità<br />

Il presente contratto è pubblicato all’albo dell’istituto. Inoltre secondo quanto disciplinato<br />

dal comma 54 dell’art. 3 della legge 24 dicembre 2007, n°244 (legge finanziaria 2008), gli estremi<br />

e l’oggetto del presente contratto, saranno pubblicati sul sito web dell’Istituto – xxxxxxxxxxxxx<br />

. Il Dirigente è consapevole che l’omessa pubblicazione costituisce <strong>il</strong>lecito disciplinare e determina<br />

per lo stesso, responsab<strong>il</strong>ità erariale.<br />

Art.17<br />

Titoli<br />

Il presente contratto sarà digitato all’Anagrafe delle prestazioni presso <strong>il</strong> MEF, in ossequio<br />

all’art.24 della legge 30 dicembre 1991, n°412. Successivamente <strong>il</strong> Dipartimento della Funzione<br />

Pubblica ha emanato le circolari 198 del 31 maggio 2001, n°10 del 18 dicembre 1998 e n°5 del<br />

29 maggio 1998.<br />

Art. 18<br />

Registrazione<br />

Il presente contratto sarà registrato nel registro dei contratti previsto dall’art. 29 lettera g)<br />

del decreto 44/01 e successive modificazioni.<br />

Art. 19<br />

Clausola di salvaguardia<br />

Per quanto non espressamente previsto nel presente atto, le parti fanno rinvio all’articolo<br />

2222 e seguenti del codice civ<strong>il</strong>e,e alle normative comunitarie, statali e regionali vigenti in materia.<br />

Art. 20<br />

Allegati<br />

Il presente contratto è corredato da:<br />

1. curriculum vitae dell’esperto;<br />

2. dichiarazione inerente lo status fiscale e delle incompatib<strong>il</strong>ità.<br />

Il presente contratto è stato scritto, letto e sottoscritto liberamente dalle parti costituitesi in<br />

data XXXXX presso l’ufficio del Dirigente dell’ Istituto XXXXXXXXXXXXXXX.<br />

Lo stesso è redatto in quattro copie, composte da n° X (XXXXX) pagine che sono state siglate<br />

dal Dirigente e dall’Esperto.<br />

L’esperto Il Dirigente Scolastico<br />

(………………………….) (………………………. )<br />

76


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Al Prof. (Tutor d’aula)<br />

...............................................................<br />

SEDE<br />

ALL’ALBO<br />

SEDE<br />

Vista la nota prot.n. ……. del …………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della<br />

Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e<br />

strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa alla programmazione<br />

dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte relative<br />

alle Azioni previste dal Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” –<br />

2007IT051PO007 – finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno Scolastico………………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data………….. e<br />

la trasmissione cartacea all’USR…….. <strong>il</strong>…………….. con prot. n. ……..;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. …….. del ………….., relativa all’avvio delle procedure del piano integrato<br />

– annualità ………;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. ……. del…………….. di inserimento nel Programma<br />

Annuale…….. del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto<br />

codice nazionale ……………… di € ……………;<br />

Vista la deliberazione del Consiglio d’Istituto n. ….…. del …………… di ratifica del decreto<br />

n. ….., prot.n. …….. del ……………. e relativo alla formale assunzione dei finanziamenti Pon<br />

annualità…….. nel Programma Annuale …………………;<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e ss.mm.ii.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000 relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Visti i criteri indicati negli avvisi pubblici, relativi, rispettivamente, all’individuazione del Fac<strong>il</strong>itatore,<br />

Valutatore e Tutor (prot. n° ……. del ………….), e degli Esperti …………………, e<br />

stab<strong>il</strong>iti dal collegio dei docenti con delibera n°…. del ………..;<br />

77


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Visto <strong>il</strong> proprio decreto n. …….. prot. n. …… del ……… con <strong>il</strong> quale sono state pubblicate<br />

le graduatorie definitive di Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor/Esperti;<br />

Considerato <strong>il</strong> curriculum vitae prodotto e acquisito agli atti;<br />

INCARICA<br />

per prestazione quale Tutor<br />

Cognome e Nome xxx<br />

Luogo e data di nascita xxx<br />

Codice fiscale xxx<br />

Qualifica xxx<br />

Residenza e domic<strong>il</strong>io xxx<br />

Amministrazione di appartenenza xxx<br />

e conviene e stipula quanto segue:<br />

ART. 1<br />

Condizioni generali<br />

Le premesse costituiscono parte integrante della presente scrittura.<br />

Il Tutor si obbliga a svolgere la prestazione descritta al successivo art. 2, in funzione delle<br />

esigenze organizzative, di tempo, di luogo e di risultato indicate dal Dirigente.<br />

La prestazione lavorativa oggetto della presente dovrà essere resa presso l’Istituto ………<br />

…………………………………………..<br />

Il Tutor dovrà svolgere la prestazione in coerenza alle indicazioni programmatiche generali<br />

ed alle direttive specifiche contenute nelle Istruzioni per la Gestione dei Piani Integrati e secondo<br />

le indicazioni impartite dal G.O.P.<br />

Il Tutor durante l’espletamento del presente incarico dovrà, secondo quanto previsto dal<br />

punto 7.6 delle Disposizioni e istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi<br />

Strutturali Europei 2007/2013 – Edizione 2009 – prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.2009, svolgere<br />

in particolare le seguenti funzioni:<br />

– predispone, in collaborazione con l’esperto, una programmazione dettagliata dei contenuti<br />

dell’intervento, che dovranno essere suddivisi in moduli corrispondenti a segmenti disciplinari e<br />

competenze da acquisire;<br />

– cura che nel registro didattico e di presenza vengano annotate le presenze e le firme dei<br />

partecipanti, degli esperti e la propria, l’orario d’inizio e fine della lezione;<br />

– accerta l’avvenuta comp<strong>il</strong>azione della scheda allievo, la stesura e la firma del patto formativo;<br />

– segnala in tempo reale se <strong>il</strong> numero dei partecipanti scende di oltre un terzo del minimo<br />

o dello standard previsto;<br />

– cura <strong>il</strong> monitoraggio fisico del corso, contattando gli alunni in caso di assenza ingiustificata;<br />

– si interfaccia con gli esperti che svolgono azione di monitoraggio o di b<strong>il</strong>ancio di competenza,<br />

accertando che l’intervento venga effettuato;<br />

78


– mantiene <strong>il</strong> contatto con i Consigli di Classe di appartenenza dei corsisti per monitorare<br />

la ricaduta dell’intervento sul curriculare;<br />

– inserisce nella piattaforma di gestione ANSAS ex INDIRE tutti i dati riguardanti la programmazione<br />

didattica, gli obiettivi, gli esiti delle verifiche secondo le modalità previste dalla<br />

piattaforma<br />

ART. 2<br />

Prestazione<br />

Il Tutor si obbliga a svolgere le prestazioni oggetto del presente incarico nel periodo<br />

dal………………… e sino alla chiusura del progetto sulla piattaforma “Gestione degli interventi”<br />

ANSAS, senza possib<strong>il</strong>ità alcuna di cessione a terzi, che verranno compensate come di seguito<br />

specificato:<br />

Tipologia dell’attività<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Monte Ore Importo orario Totale lordo<br />

assegnato omnicomprensivo complessivo<br />

TUTOR – xxxxxxxxxxxxxxxxx xx € xx,xx Xxx,xx<br />

ART. 3<br />

Compenso<br />

Il compenso orario di cui all’art. 2 , come meglio definito dalla normativa Europea e Nazionale<br />

è omnicoprensivo di tutti gli oneri fiscali, previdenziali ed assicurativi nonché dell’IVA in<br />

caso di fatturazione, se dovuta.<br />

La determinazione dei compensi sarà effettuata in relazione alle ore effettivamente rese,<br />

comprovate dalla documentazione probatoria appositamente predisposta ai sensi e per gli effetti<br />

della normativa di cui sopra..<br />

Nulla sarà dovuto al Commissionario da parte dell’ Istituto……. anche per le attività già<br />

svolte nell’ipotesi di revoca del finanziamento ed in tutte quelle circostanze in cui non sarà possib<strong>il</strong>e<br />

portare a termine l’attuazione dell’intervento formativo.<br />

I compensi erogati con <strong>il</strong> presente incarico non danno luogo ad alcun trattamento assistenziale<br />

e/o previdenziale né a trattamenti di fine rapporto.<br />

Nell’eventualità di mancata prestazione d’opera a causa di fenomeni non imputab<strong>il</strong>i all’Amministrazione<br />

verranno rimborsate all’esperto le solo spese effettivamente sostenute.<br />

ART. 4<br />

Pagamenti<br />

Si procederà alla corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla prestazione, con pagamento<br />

al termine di tutte le attività e, di norma, entro massimo 30 giorni dall’avvenuta erogazione<br />

del finanziamento da parte del Ministero e compatib<strong>il</strong>mente con la liquidità di cassa<br />

dell’Istituto.<br />

ART. 5<br />

Documentazione<br />

La validità del presente contratto e la corresponsione dei compensi spettanti in seguito alla<br />

prestazione, sono vincolati alla presentazione da parte del tutor di tutta la richiesta documentazione<br />

.<br />

79


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

ART. 6<br />

Risoluzione del rapporto<br />

Il Dirigente ha <strong>il</strong> diritto di revocare <strong>il</strong> presente incarico con effetto immediato a mezzo di comunicazione<br />

fatta con lettera raccomandata con avviso di ricezione, in caso di inadempimento<br />

alle prestazioni di cui ai precedenti artt. 1 e 2.<br />

Il tutor non ha diritto al recesso anticipato dal presente incarico, fatte salve gravi e documentati<br />

motivi personali e/o di salute. In caso di recesso all’esperto verrà corrisposto un compenso<br />

commisurato all’effettiva prestazione resa.<br />

ART. 7<br />

Sospensione del Corso<br />

In caso di urgenza e necessità, è consentita al Dirigente la sospensione delle attività.<br />

ART. 8<br />

Incompatib<strong>il</strong>ità<br />

Il Tutor posto a conoscenza degli artt. 75 e 76 del D.P.R. 28/12/2000 n° 445 e successive<br />

modificazioni inerenti alla perdita di benefici e delle sanzioni previste per le dichiarazioni mendaci<br />

dichiara di non trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatib<strong>il</strong>ità previste dal punto 10 delle<br />

Disposizioni e istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei<br />

2007/2013 – Edizione 2009 – prot.n. AOODGAI/749 del 06.02.20091 .<br />

ART. 9<br />

Tutela della riservatezza e trattamento dei dati personali<br />

Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati personali,<br />

<strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />

rispetto delle norme di sicurezza.<br />

Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />

oralmente tutte le informazioni previste dall’art.13 del richiamato Decreto e le modalità di esercizio<br />

del diritto di accesso ai dati previste dall’art. 7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati per l’istituto<br />

è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del Sig. ………………………….<br />

ART. 10<br />

Oneri<br />

Sono a carico del tutor tutte le spese di stipulazione del presente incarico nonché quelle fiscali,<br />

se dovute, secondo le leggi vigenti.<br />

Il presente contratto è. soggetto a registrazione in caso d’uso. Le disposizioni di riferimento<br />

sono l’art. 1, lett. b della parte II della Tariffa all. A al D.P.R. 26 apr<strong>il</strong>e 1986, n. 131 per gli esperti<br />

liberi professionisti, l’art. 10 per gli esperti non liberi professionisti.<br />

ART. 11<br />

Controversie<br />

In caso di controversie relative alla presente si procederà a definizione con <strong>il</strong> ricorso ad arbitrio<br />

rituale, secondo le forme del codice di procedura civ<strong>il</strong>e e definite con lodo reso esecutivo<br />

dal tribunale ai sensi dell’articolo 825 C.p.C.<br />

In alternativa si indica, comunque, quale foro competente alle liti quello di Lecce.<br />

80


Per quanto non espressamente previsto dalla presente scrittura si rimanda alle disposizioni<br />

del Codice Civ<strong>il</strong>e attualmente in vigore.<br />

ART. 12<br />

Pubblicità<br />

Il presente incarico è pubblicato all’Albo dell’Istituto in data odierna ed avverso allo stesso,<br />

ai sensi del comma 7 dell’art. 14 del DPR 8 marzo n° 275, e successive modificazioni, è ammesso<br />

reclamo al Dirigente Scolastico entro quindici giorni dalla data di pubblicazione. Trascorso tale<br />

termine l’atto diventa definitivo e potrà essere impugnato soltanto con ricorso da inoltrare al Giudice<br />

Unico, previo obbligatorio tentativo di conc<strong>il</strong>iazione, secondo quanto previsto dagli artt. 63<br />

e seguenti del D.Lgs. n. 165 del 30/03/2001 e successive modificazioni.<br />

Letto, approvato e sottoscritto.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Il Tutor Il Dirigente Scolastico<br />

(………………………….) (………………………. )<br />

1 Nessun dirigente scolastico o docente di una istituzione scolastica che abbia presentato Piani relativi al PON per<br />

l’anno in corso potrà far parte, a qualsiasi titolo, dei Nuclei di valutazione nominati dagli Uffici Scolastici Regionali. Parimenti<br />

nessun componente delle Commissioni di valutazione potrà svolgere funzioni di esperto o docente nelle varie<br />

attività previste all’interno delle voci dei piani oggetto di valutazione. I componenti dei Nuclei di valutazione sono tenuti<br />

a r<strong>il</strong>asciare esplicita dichiarazione in merito.<br />

Agli Ispettori tecnici, collocati sia presso l’Amministrazione centrale che presso le sue strutture territoriali, non possono<br />

essere affidati – a motivo delle funzioni istituzionalmente loro attribuite - incarichi di consulenza, progettazione, docenza,<br />

valutazione, all’interno dei progetti. Tale incompatib<strong>il</strong>ità non sussiste, ovviamente, per i compiti d’ufficio e per le azioni di<br />

sostegno, supporto e valutazione realizzate nell’ambito dell’Asse III per l’obiettivo specifico di tale Asse, ed in tutti gli altri<br />

casi in cui sia autorizzato dall’Autorità di Gestione. Il personale, interno e/o esterno alle istituzioni scolastiche, che svolga<br />

in qualsiasi forma funzioni di collaudo per forniture e/o servizi non può aver svolto o svolgere funzioni di progettazione,<br />

direzione, gestione, esecuzioni lavori per lo stesso Piano Integrato. (cfr. R.D. 827/1924, capo V). I dipendenti dell’Amministrazione<br />

centrale o periferica che svolgono funzioni di verifica e controllo non possono, parimenti, in ragione delle loro<br />

funzioni essere nominati quali esperti nella realizzazione dei Piani Integrti d’Istituto a cofinanziamento Europeo. Ovviamente,<br />

in quanto direttamente coinvolti nelle attività di controllo di II Livello, i revisori dei conti non possono, in alcun<br />

caso, svolgere funzioni o ruoli allo’interno del Piano Integrato d’istituto. Al personale dell’Amministrazione, ad eccezione<br />

delle attività disposte dall’Autorità di Gestione e dall’Amministrazione nell’ambito delle azioni di supporto tecnico di cui<br />

agli Obiettivo I ed L, è fatto divieto di effettuare attività quali: formazione, informazione, ecc. presso le Istituzioni scolastiche<br />

a carico dei Piani approvati nell’ambito del PON “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”. Il Dirigente scolastico non può svolgere<br />

attività di esperto e di tutor nei percorsi formativi previsti dal Piano Integrato di Istituto. Il fac<strong>il</strong>itatore ed <strong>il</strong> referente per<br />

la valutazione, selezionati sulla base delle comprovate conoscenze e competenze specifiche richieste dal ruolo e sulla<br />

base del Curriculum Vitae presentato, possono essere nominati in qualità di tutor nei moduli di formazione. Non possono<br />

assumere, invece, l’incarico da esperto. Parimenti, qualora incaricati in qualità di tutor nei moduli in tale veste non possono<br />

essere chiamati nel GOP come tutor d’obiettivo. Nei casi in cui <strong>il</strong> progetto sia costituito da un solo modulo e pertanto non<br />

vi sia altra possib<strong>il</strong>ità di scelta del tutor d’obiettivo, <strong>il</strong> referente per la valutazione, <strong>il</strong> fac<strong>il</strong>itatore ed <strong>il</strong> DSGA (qualora nominato<br />

tutor nell’Obiettivo/Azione B9), già parte di diritto nel Gruppo Operativo di Piano, possono rappresentare <strong>il</strong> Progetto in<br />

questione anche nella veste di Tutor d’obiettivo senza che questo comporti alcuna specifica ulteriore retribuzione. Nell’ambito<br />

dello stesso modulo nessuno operatore (esperto/tutor) può essere iscritto come corsista. Ovviamente, invece,<br />

<strong>il</strong> Referente per la valutazione, <strong>il</strong> Fac<strong>il</strong>itatore ed i tutor dei vari moduli possono partecipare, in qualità di corsisti, ai percorsi<br />

di formazione dell’Obiettivo B e D destinati al personale docente. Si precisa che, nulla osta da parte di questo Ufficio che,<br />

in presenza di specifica autorizzazione da parte del Dirigente scolastico della scuola di servizio, i docenti incaricati nel<br />

ruolo di tutor, fac<strong>il</strong>itatore e referente per la valutazione completino <strong>il</strong> loro incarico residuale anche se, per trasferimento<br />

o altro, perdono la loro titolarità di servizio presso l’istituzione scolastica di riferimento nel dato anno. Le persone, infine,<br />

incaricate della valutazione dei curricula per la nomina delle risorse umane necessarie alla realizzazione del Piano non<br />

possono essere nel contempo candidate nello stesso processo di selezione.<br />

81


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Al Sig. ....................................................<br />

Collaboratore Scolastico<br />

- Sede<br />

Vista la nota prot.n. ………….. del ……………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa<br />

alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />

relative al Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 –<br />

finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ……………………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data …………. e<br />

la trasmissione cartacea all’USR ………. a <strong>il</strong> ……………… con prot. n. ………;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. …… del ……………., relativa all’avvio delle procedure del Piano Integrato<br />

d’Istituto, anno scolastico…..;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …….. del …………… di inserimento nel Programma<br />

Annuale ……… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto<br />

codice nazionale XXXXXXXXXXXXXXXX;<br />

Vista la delibera n………. del…………….. del Consiglio d’Istituto di ratifica del Provvedimento<br />

prot. n. …….. del ……………… di inserimento nel Programma Annuale ……………<br />

del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />

XXXXXXXXXXXXXXXX<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e s.m.i.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Vista la delibera del Collegio Docenti n°…. del……………….;<br />

Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………………..;<br />

Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti xxxxxxxxxxxxxxxxxx relativamente<br />

alla voce “area organizzativo gestionale”<br />

82


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

CONFERISCE<br />

al Sig. xxxxxxxxxxxxxxxxx nato a xxxxxxxxx, <strong>il</strong> …………….., C.F. ………………, in servizio<br />

presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Assistente Amministrativo, l’incarico di<br />

responsab<strong>il</strong>e della cura e della tenuta di tutti gli atti amministrativi che saranno prodotti per la<br />

realizzazione del processo formativo previsto:<br />

PON “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo” - ANNUALITA’ 2007 – 2013<br />

Codice del Progetto Obiettivo Azione Ore<br />

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx x x xx<br />

Secondo quanto previsto dal punto 11 delle Linee Guida 2009, al Sig. .....................................<br />

sarà corrisposto un compenso orario lordo dipendente pari ad € 14,50. Le ore dovranno essere<br />

prestate oltre l’orario di servizio e non in concomitanza con lo svolgimento di altro percorso formativo,<br />

a cui la S.V. potrebbe partecipare quale discente.<br />

Le predette ore devono essere preventivamente concordate con <strong>il</strong> Direttore dei servizi generali<br />

e amministrativi.<br />

Il compenso spettante sarà corrisposto quando saranno assegnati i fondi per l’obiettivo oggetto<br />

del presente contratto.<br />

Il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx, durante l’espletamento dell’incarico, dovrà:<br />

• curare i rapporti con <strong>il</strong> tutor;<br />

• predisporre ed inviare le convocazioni di inizio delle attività a tutti i membri partecipanti<br />

al Piano Integrato di Istituto;<br />

• predisporre gli incarichi per <strong>il</strong> tutor, operante all’interno del Piano Integrato d’Istituto secondo<br />

<strong>il</strong> modello predisposto dal Direttore sga xxxxxxxxxxxxxxxxxx;<br />

• raccogliere le richieste di materiale di consumo e predisporne la consegna dello stesso,<br />

curandone la trascrizione delle schede di carico e consegna ai corsisti da far controfirmare per<br />

avvenuta ricevuta dagli allievi;<br />

• assicurarsi che, una volta avvenuto <strong>il</strong> pagamento agli esperti, <strong>il</strong> contratto stipulato con<br />

essi sia registrato all’Anagrafe delle Prestazioni, secondo quanto previsto dall’art. 24 della Legge<br />

n° 412/91 e Circolari applicative;<br />

• archiviare tutti gli ulteriori atti che saranno acquisiti per ogni obiettivo, tenendo presente<br />

le sequenze delle Piste di controllo previste dal punto 13, pagina 49, delle Disposizioni e Istruzioni<br />

per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/2013 – Edizione<br />

2009 – Prot. n. AOODGAI/ 749 del 06 febbraio 2009.<br />

Lo stesso si impegna, salvo impedimenti non dipendenti dalla propria volontà, di assicurare<br />

l’espletamento di tutte le attività previste dal presente incarico.<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

Firma per accettazione ( xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx )<br />

L’Assistente Amministrativo<br />

( xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx )<br />

83


(Trattamento dati sensib<strong>il</strong>i e privacy)<br />

Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati personali,<br />

<strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />

rispetto delle norme di sicurezza.<br />

Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto, le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />

oralmente tutte le informazioni previste dall’art.13 del richiamato Decreto e le modalità di<br />

esercizio del diritto di accesso ai dati previste dall’art.7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati<br />

per l’Istituto è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del Sig. xxxxxxxxxxxxxx.<br />

Firma per accettazione<br />

L’Assistente Amministrativo<br />

( xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx )<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

84


Prot. n. ........................<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

INTESTAZIONE SCUOLA<br />

IL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Al Sig. ....................................................<br />

Collaboratore Scolastico<br />

- Sede<br />

Vista la nota prot.n. ………….. del ……………. del Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca – Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie<br />

e strumentali - Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV – e relativa<br />

alla programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 – Avviso per la presentazione delle proposte<br />

relative al Programma Operativo Nazionale: “Competenze per lo Sv<strong>il</strong>uppo”– 2007IT051PO007 –<br />

finanziato con <strong>il</strong> FSE Anno scolastico ………………..;<br />

Vista la trasmissione on-line all’Autorità di Gestione del Piano de quo in data ……………<br />

. e la trasmissione cartacea all’USR………. a <strong>il</strong> …………… con prot. n. ……;<br />

Vista l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca – Dipartimento<br />

per la programmazione – Direzione Generale per gli Affari Internazionali – Ufficio IV –<br />

Roma - nota prot. n. …… del ……………., relativa all’avvio delle procedure del Piano Integrato<br />

d’Istituto, anno scolastico……………..;<br />

Visto <strong>il</strong> proprio Provvedimento prot. n. …….. del ……………… di inserimento nel Programma<br />

Annuale …… del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto<br />

codice nazionale XXXXXXXXXXXXXXXX;<br />

Vista la delibera n……. del…………….. del Consiglio d’Istituto di ratifica del Provvedimento<br />

prot. n. …….. del ……………… di inserimento nel Programma Annuale ……………<br />

del finanziamento autorizzato dal Miur – Roma – a valere sul progetto codice nazionale<br />

XXXXXXXXXXXXXXXX<br />

Viste le “Disposizioni ed Istruzioni impartite per l’attuazione delle iniziative finanziate dai<br />

Fondi Strutturali Europei 2007-2013” – Edizione 2009 - prot. n. AOODGAI/749 del 6 febbraio<br />

2009 e s.m.i.;<br />

Visto <strong>il</strong> regolamento ex CE n. 1159/2000 del 30.05.2000, relativo alle azioni informative e<br />

pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi Strutturali e all’allegato sulle modalità<br />

di applicazione;<br />

Vista la Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 2 novembre<br />

2010, n. 2 “Tipologia dei soggetti promotori, ammissib<strong>il</strong>ità delle spese e massimali di<br />

costo per le attività rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo 2007/2012<br />

nell’ambito dei programmi Operativi Nazionali”;<br />

Visto <strong>il</strong> Vademecum per l’ammissib<strong>il</strong>ità della spesa FSE PO 2007/2013;<br />

Vista la delibera del Collegio Docenti n° …. del……………….;<br />

Vista la delibera del Consiglio d’Istituto n° …… del ………………..;<br />

Visto <strong>il</strong> riep<strong>il</strong>ogo della ripartizione dei costi dei progetti xxxxxxxxxxxxxxxxxx relativamente<br />

alla voce “area organizzativo gestionale”<br />

85


CONFERISCE<br />

a) al Sig. ……………………………………… nato a ………………….., <strong>il</strong> ………….,<br />

C.F. ……………………… in servizio presso questa Istituzione Scolastica in qualità di Collaboratore<br />

scolastico, l’incarico di VIGILANZA per la realizzazione del processo formativo previsto:<br />

Obiettivo X Azione X cod. X-X-XXX-XXXX-XXXX per complessive ore …..<br />

b) Secondo quanto previsto dal punto 11 delle Linee Guida 2009, al Sig. ……………….<br />

sarà corrisposto un compenso orario lordo dipendente tabellare pari ad € 12,50. Le ore dovranno<br />

essere prestate oltre l’orario di servizio e non in concomitanza con lo svolgimento di altro percorso<br />

formativo.<br />

c) <strong>il</strong> Sig. ………………………………… durante l’espletamento dell’incarico dovrà:<br />

– fornire accoglienza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e<br />

successivi all’orario delle attività didattiche;<br />

– fornire vig<strong>il</strong>anza sugli alunni;<br />

– fornire custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici;<br />

– collaborare con i docenti<br />

Lo stesso si impegna, salvo impedimenti non dipendenti dalla propria volontà, di assicurare<br />

l’espletamento di tutte le attività previste dal presente incarico.<br />

Firma per accettazione<br />

Il collaboratore scolastico<br />

(…………………………….)<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

( …………………… )<br />

(Trattamento dati sensib<strong>il</strong>i e privacy)<br />

Ai sensi del D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati personali,<br />

<strong>il</strong> trattamento dei dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza ed al<br />

rispetto delle norme di sicurezza.<br />

Sottoscrivendo <strong>il</strong> presente contratto le parti dichiarano di essersi reciprocamente comunicate<br />

oralmente tutte le informazioni previste dall’art. 13 del richiamato Decreto e le modalità di<br />

esercizio del diritto di accesso ai dati previste dall’art. 7 dello stesso. Per <strong>il</strong> trattamento dei dati<br />

per l’Istituto è stato individuato quale responsab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> DSGA nella persona del Sig. ……………..<br />

Il collaboratore scolastico<br />

(………………………….)<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

86


Attività<br />

Integrazione<br />

P.O.F. (se già elaborato<br />

dal Collegio<br />

dei Docenti e<br />

adottato dal Consiglio<br />

d'Istituto<br />

Provvedimento di<br />

formale assunzione<br />

al Programma<br />

Annuale<br />

dei finanziamenti<br />

PON FSE<br />

Provvedimento di<br />

formale assunzione<br />

al Programma<br />

Annuale<br />

dei finanziamenti<br />

PON FSE<br />

Provvedimento di<br />

formale assunzione<br />

al Programma<br />

Annuale<br />

dei finanziamenti<br />

PON FSE<br />

Comunicazione:<br />

Informazione,<br />

Pubblicità,<br />

Trasparenza<br />

Criteri di selezione:<br />

Alunni partecipanti,<br />

Esperti,<br />

Tutor aula, Tutor<br />

obiettivo, Valutatore,<br />

Fac<strong>il</strong>itatore<br />

Organo<br />

Interessato<br />

COLLEGIO<br />

DEI DOCENTI<br />

CONSIGLIO<br />

D'ISTITUTO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRETTORE<br />

SGA<br />

CONSIGLIO<br />

D'ISTITUTO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

COLLEGIO<br />

DEI DOCENTI<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

SINTESI ATTIVITÀ<br />

Istituzione<br />

Scolastica<br />

Firma Bando<br />

Dirigente<br />

Scolastico<br />

SCHEDA<br />

FINANZIARIA<br />

(Mod. G)<br />

Codice di azione<br />

assegnato<br />

Primo Consiglio<br />

d'Istituto dopo<br />

provvedimento<br />

del Dirigente<br />

Scolastico<br />

Curare l'informazione<br />

sulle azioni<br />

programmate<br />

Pubblicizzare i finanziamentidell'Unione<br />

Europea<br />

Rendere ogni interventotrasparente<br />

a tutti.<br />

87<br />

Normativa<br />

di riferimento<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai<br />

Fondi Strutturali<br />

Europei<br />

Art. 60, lettera d),<br />

Regolamento<br />

(CE) 1083/2006;<br />

Art. 6, comma 4,<br />

D.I. n. 44/2001<br />

Art. 2, comma 6,<br />

D.I. N. 44/2001;<br />

Art. 6, comma 4,<br />

D.I. n. 44/2001<br />

Articoli 8 e 9 del<br />

Regolamento<br />

(CE) n.<br />

1828/2006<br />

Articolo 40 del<br />

D.I. n. 44/2001<br />

OUTPUT<br />

ALBO E SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO E SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

INSERIMENTO<br />

NEL SOFTWARE<br />

GESTIONALE DI<br />

"CONTABILITA"<br />

DELLA NUOVA<br />

SCHEDA DI<br />

PROGETTO E<br />

STAMPA MODD.<br />

F e G<br />

ALBO E SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

PERSONALE<br />

DELLA SCUOLA;<br />

ALUNNI E FAMI-<br />

GLIE; SOCIETA'<br />

CIVILE PRE-<br />

SENTE SUL TER-<br />

RITORIO (Enti<br />

Locali,<br />

Associazioni e<br />

Imprese, Centri<br />

per l'Impiego)<br />

ALBO E SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

NOTE e ALLEGATI<br />

(Format)<br />

All. 1 format<br />

"Provvedimento<br />

del Dirigente<br />

Scolastico"<br />

All. 2 format<br />

"Delibera<br />

Consiglio Istituto"<br />

All. 3 format<br />

"Comunicazione<br />

interna ed<br />

esterna"


Criteri di scelta<br />

Esperti, Tutor<br />

aula, Tutor obiettivo,<br />

Valutatore,<br />

Fac<strong>il</strong>itatore e limite<br />

massimo dei<br />

compensi<br />

attribuib<strong>il</strong>i<br />

Formalizzazione<br />

incarico Dirigente<br />

Scolastico quale<br />

Responsab<strong>il</strong>e dell'attivitàcomplessiva<br />

di direzione e<br />

coordinamento<br />

del PON FSE<br />

Formalizzazione<br />

incarico Direttore<br />

s.g.a. quale Responsab<strong>il</strong>e<br />

delle<br />

attività amministrativo<br />

contab<strong>il</strong>i<br />

per la realizzazione<br />

PON FSE<br />

DECRETO GOP<br />

PROVVISORIO -<br />

specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />

BANDO<br />

INTERNO PER<br />

TUTOR AULA,<br />

TUTOR<br />

OBIETTIVO,<br />

FACILITATORE E<br />

VALUTATORE,<br />

TENENDO CONTO<br />

DEI CRITERI<br />

STABILITI DAGLI<br />

OO.CC.<br />

BANDO<br />

AD EVIDENZA<br />

PUBBLICA PER<br />

ESPERTI,<br />

TENENDO CONTO<br />

DEI CRITERI<br />

STABILITI DAGLI<br />

OO.CC.<br />

CONSIGLIO<br />

D'ISTITUTO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

G.O.P.<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Il Direttore sga<br />

predispone<br />

l'incarico<br />

Il Direttore sga<br />

predispone<br />

l'incarico<br />

Il Direttore sga<br />

predispone <strong>il</strong> decreto<br />

di nomina<br />

GOP provvisorio<br />

88<br />

Articoli 33 e 40<br />

del D.I.<br />

n. 44/2001<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai Fondi<br />

Strutturali<br />

Europei<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai Fondi<br />

Strutturali<br />

Europei<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai Fondi<br />

Strutturali<br />

Europei<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai Fondi<br />

Strutturali<br />

Europei<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO -<br />

BANDO AD<br />

EVIDENZA<br />

PUBBLICA<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

All. 4 format<br />

"Incarico<br />

Dirigente<br />

Scolastico"<br />

All. 5 format<br />

"Incarico Direttore<br />

s.g.a."<br />

All. 6 format<br />

"Decreto GOP<br />

provvisorio"


VALUTAZIONE<br />

CURRICULA<br />

TUTOR AULA,<br />

TUTOR<br />

OBIETTIVO,<br />

FACILITATORE,<br />

VALUTATORE ED<br />

ESPERTI<br />

ESTERNI<br />

DECRETO<br />

PUBBLICAZIONE<br />

GRADUATORIE<br />

PROVVISORIE<br />

TUTOR AULA,<br />

TUTOR<br />

OBIETTIVO,<br />

FACILITATORE,<br />

VALUTATORE,<br />

ESPERTI<br />

DECRETO<br />

PUBBLICAZIONE<br />

GRADUATORIE<br />

DEFINITIVE<br />

TUTOR AULA,<br />

TUTOR<br />

OBIETTIVO,<br />

FACILITATORE,<br />

VALUTATORE,<br />

ESPERTI<br />

DECRETO GOP<br />

DEFINITIVO -<br />

specifiche responsab<strong>il</strong>ità<br />

INCARICHI<br />

FACILITATORE,<br />

VALUTATORE E<br />

TUTOR<br />

D'OBIETTIVO<br />

SELEZIONE<br />

ALLIEVI SE-<br />

CONDO I CRITERI<br />

STABILITI DAGLI<br />

OO.CC.<br />

G.O.P.<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Verbale Analisi<br />

Comparativa<br />

Candidature<br />

Il Direttore sga<br />

predispone <strong>il</strong> decreto<br />

di nomina<br />

GOP definitivo<br />

Il Direttore sga<br />

predispone i contratti<br />

di Fac<strong>il</strong>itatore,<br />

Valutatore e<br />

Tutor d'Obiettivo<br />

89<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative<br />

cofinanziate dai<br />

Fondi Strutturali<br />

Europei<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative<br />

cofinanziate dai<br />

Fondi Strutturali<br />

Europei<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai Fondi<br />

Strutturali<br />

Europei<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai Fondi<br />

Strutturali<br />

Europei<br />

Disposizioni ed<br />

Istruzioni per<br />

l'attuazione delle<br />

iniziative cofinanziate<br />

dai Fondi<br />

Strutturali<br />

Europei<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

All. 7 format<br />

"Decreto graduatorie<br />

provvisorie"<br />

All. 8 format<br />

"Decreto<br />

graduatorie<br />

definitive"<br />

All. 9 format<br />

"Decreto GOP<br />

definitivo"<br />

All. 10 format<br />

"Incarichi<br />

Fac<strong>il</strong>itatore/Valutatore/Tutor<br />

Obiettivo"<br />

All. 11 format<br />

"Verbale<br />

Selezione Allievi"


DETERMINA<br />

COMPOSIZIONE<br />

GRUPPO CLASSE<br />

CONTRATTI<br />

TUTOR AULA -<br />

ESPERTI<br />

CONTRATTI<br />

PERSONALE<br />

A.T.A.<br />

PREPARAZIONE<br />

PIATTAFORMA<br />

GESTIONE DEGLI<br />

INTERVENTI<br />

AVVIO ATTIVITA'<br />

FORMATIVE<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

DIRIGENTE<br />

SCOLASTICO<br />

FACILITATORE /<br />

TUTOR AULA/<br />

ESPERTO<br />

TUTOR AULA/<br />

ESPERTO<br />

L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

90<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

ALBO - SITO<br />

WEB ISTITUTO<br />

All. 12 format<br />

"Decreto Dirigente<br />

Gruppo Classe"<br />

All. 13 format<br />

"Contratti Tutor<br />

aula / Esperti"<br />

All. 14 format<br />

"Incarichi<br />

Personale A.T.A."


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

Guida all’espletamento<br />

dei principali adempimenti<br />

GESTIONE E AMMINISTRAZIONE DELLE RISORSE<br />

Attività Norme Note<br />

Gestione<br />

finanziaria<br />

Attività<br />

contrattuale<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n.<br />

7432 del 22/11/2012 – Nota<br />

prot. n. 7335 del 20/11/2012<br />

- AF 2012<br />

M.E.F./R.G.S. – Circolare n.<br />

34 del 16/11/2012<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n.<br />

7169 del 13 novembre 2012<br />

– Attuazione art. 7, commi<br />

33-34, del Decreto legge n.<br />

95/2012, convertito, con<br />

modificazioni, nella Legge n.<br />

135 /2012<br />

M.I.U.R. – Avviso prot. n.<br />

7077 del 09/11/2012<br />

M.I.U.R. – M.E.F. – Circolare<br />

n. 32 prot. n. 88259 del<br />

31/10/2012<br />

A.V.C.P. – Determinazione n.<br />

4 del 10/10/2012<br />

Avviso sollecito richiesta trasmissione dati modello I rendiconto<br />

progetti/attività – Aggiornato al mese di ottobre 2012<br />

Assoggettamento delle Istituzioni scolastiche al sistema di<br />

Tesoreria unica ai sensi dell’articolo 7, commi 33 e 34, del<br />

Decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni,<br />

nella Legge 7 agosto 2012, n. 135<br />

Assoggettamento al sistema di Tesoreria Unica delle Istituzioni<br />

Scolastiche ed Educative Statali – Codice IBAN<br />

Attuazione art 7, commi 33-34, del Decreto legge n.<br />

95/2012, convertito, con modificazioni, nella Legge n.<br />

135/2012. – Assoggettamento al sistema di Tesoreria Unica<br />

delle Istituzioni Scolastiche ed Educative Statali<br />

Attuazione dell’articolo 7, commi 33 e 34, del Decreto legge<br />

n. 95/2012, convertito, con modificazioni, nella Legge<br />

135/2012 – Assoggettamento al sistema di tesoreria unica<br />

delle istituzioni scolastiche ed educative statali<br />

BANDO‐ TIPO - Indicazioni generali per la redazione dei<br />

bandi di gara ai sensi degli articoli 64, comma 4 ‐ bis e 46,<br />

comma 1 ‐ bis, del Codice dei contratti pubblici<br />

91


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

GESTIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DEL PERSONALE<br />

Attività Norme Note<br />

Gestione<br />

giuridica del<br />

personale a<br />

T.I.<br />

Trattamento<br />

economico<br />

Gestione<br />

assenze<br />

Gestione<br />

graduatorie e<br />

reclutamento<br />

Gestione<br />

cessazioni<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n. 2989<br />

del 06/11/2012<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n. 8887<br />

del 23/11/2012<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n. 5120<br />

del 21/11/2012<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n. 7321<br />

del 13 novembre 2012<br />

INPS – Messaggio n. 18515<br />

del 13/11/2012<br />

INPS – Messaggio n. 17297<br />

del 24/10/2012 – Istruzioni<br />

Operative DMA 2 di cui alla<br />

Circolare n. 105 del 7 agosto<br />

2012<br />

Funzione Pubblica – Parere<br />

prot. n. 44274 del<br />

05/11/2012<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n. 9039<br />

del 28/11/2012<br />

M.I.U.R. – Avviso del<br />

27/11/2012<br />

M.I.U.R. – Avviso del<br />

23/11/2012 – D.D.G. n. 82<br />

del 24 settembre 2012<br />

M.I.U.R. – Nota prot. n. 8879<br />

del 23/11/2012<br />

INPS – Messaggio n. 18296<br />

del 09/11/2012<br />

Insegnamento della religione cattolica – DPR 20 agosto<br />

2012, n. 175 – “Esecuzione dell’intesa tra <strong>il</strong> Ministro dell’Istruzione,<br />

dell’università e della ricerca e <strong>il</strong> Presidente della<br />

Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione<br />

cattolica nelle scuole pubbliche, firmata <strong>il</strong> 28 giugno<br />

2012″<br />

Posizioni economiche personale ATA – Richiesta per nuove<br />

graduatorie – Nomine in a.s. 2013/14 su disponib<strong>il</strong>ità al 1°<br />

settembre 2013<br />

Supplenti brevi e saltuari – Gestione transitoria adempimenti<br />

amministrativi - Confluenza della DMA (DMA 2) nel flusso<br />

UNIEMENS<br />

Determinazione compensi in materia di esami di Stato<br />

Aggiornamento procedura Uniemens per denunce contributive<br />

e retributive degli Enti Pubblici “ListaPosPA” (ex<br />

DMA)<br />

Gestione e comp<strong>il</strong>azione delle denunce mens<strong>il</strong>i ai sensi dell’art.<br />

44, comma 9, del Decreto legge 30 settembre 2003,<br />

n. 269, convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326 –<br />

Modalità di comunicazione dei dati per la valorizzazione della<br />

posizione assicurativa, per <strong>il</strong> calcolo del dovuto contributivo<br />

e per la costituzione e alimentazione delle posizioni di previdenza<br />

complementare degli Enti ed Amministrazioni,<br />

Aziende iscritti alla Gestione ex INPDAP. Confluenza della<br />

DMA 2 nel flusso UNIEMENS<br />

Riconoscimento dei benefici ex art. 33, comma 3, della l. n.<br />

104 del 1992 a dipendente che assiste un congiunto lavoratore<br />

in situazione di handicap grave, <strong>il</strong> quale fruisce dei<br />

permessi per se stesso<br />

Pubblicazione graduatorie definitive di circolo e di istituto –<br />

a.s. 2012/13 – Posti di Sostegno – Precisazioni<br />

Concorso personale docente – D.D.G. n. 82 del 24 settembre<br />

2012 - Prove preselettive<br />

Concorso a posti e cattedre per titoli ed esami finalizzato al<br />

reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia,<br />

primaria e secondaria di I° e II° grado - Avviso relativo<br />

alla prova di preselezione<br />

Graduatorie definitive di Circolo e di Istituto – a.s. 2012/13<br />

– Posti di Sostegno<br />

Decreto legge 29 ottobre 2012, n. 185, recante l’abrogazione<br />

dell’art. 12, comma 10, del D.L. 31 maggio 2010, n.<br />

78, convertito, con modificazioni, nella Legge 30 luglio<br />

92


L’UFFICIO DI SEGRETERIA<br />

GESTIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DEL PERSONALE<br />

Attività Norme Note<br />

Gestione<br />

relazioni<br />

sindacali<br />

ARAN – 22/11/2012<br />

2010, n. 122, ai fini dell’attuazione della sentenza della Corte<br />

costituzionale n. 223 del 2012 in tema di trattamenti di fine<br />

servizio dei dipendenti pubblici – Prime istruzioni operative<br />

Ipotesi di Accordo su integrazione e modificazioni dell’Accordo<br />

quadro del 7 agosto 1998 per la costituzione delle<br />

Rappresentanze Sindacali Unitarie per <strong>il</strong> personale dei comparti<br />

delle Pubbliche Amministrazioni e per la definizione del<br />

relativo regolamento elettorale – Comparto scuola<br />

93


Il quesito, formulato dal Dirigente scolastico<br />

d’un ’Istituto comprensivo che non<br />

intende essere conosciuto, riguarda <strong>il</strong> procedimento<br />

per <strong>il</strong> conferimento delle supplenze<br />

per <strong>il</strong> sostegno.<br />

L’irrefrenab<strong>il</strong>e sovrapporsi di note di<br />

chiarimento, relative a non univoche circolari<br />

dell’Amministrazione scolastica in materia di<br />

supplenze su posti di sostegno, ha generato<br />

<strong>il</strong> quesito con <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> Dirigente scolastico<br />

d’un Istituto comprensivo della Campania ha<br />

chiesto di sapere risolutivamente a quale categoria<br />

di aspiranti dovrà rivolgersi per assegnare<br />

18 ore di sostegno nella prima classe<br />

della sua scuola secondaria di primo grado.<br />

Il posto di sostegno di cui si tratta è rimasto<br />

disponib<strong>il</strong>e a seguito della rinuncia<br />

d’un insegnante specializzato per l’insegnamento<br />

del sostegno, che <strong>il</strong> Dirigente aveva<br />

nominato con un contratto sul quale era stata<br />

apposta la formula di rito: sino alla nomina<br />

dell’avente diritto. E’ questa, come è noto, la<br />

clausola che si appone sul contratto individuale<br />

di lavoro quando, non essendo state<br />

ancora pubblicate le graduatorie definitive di<br />

istituto, la scuola sia costretta ad individuare<br />

l’avente titolo, traendolo dalle graduatorie definitive<br />

del biennio precedente.<br />

L’insegnante che era stato nominato con<br />

la citata formula sino all’avente titolo aveva<br />

rinunciato alla proroga del contratto iniziale<br />

perché aveva ritenuto più conveniente, dal<br />

punto di vista logistico, assumere un nuovo<br />

posto di insegnamento, in esecuzione di un<br />

contratto avente effetti sino al 30 giugno<br />

2013, stipulato con una scuola diversa da<br />

quella in cui aveva assunto servizio all’inizio<br />

delle lezioni del corrente anno scolastico.<br />

Il Dirigente scolastico autore del quesito<br />

aveva davanti a sé questa realtà: erano completamente<br />

esauriti gli elenchi provinciali<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

A cura di Fabio Scrimitore<br />

Conferimento di supplenze temporanee<br />

per le attività di sostegno<br />

94<br />

degli insegnanti specializzati nelle attività di<br />

sostegno agli alunni disab<strong>il</strong>i.<br />

Nelle graduatorie di istituto della scuola<br />

da cui proviene <strong>il</strong> quesito non vi erano assolutamente<br />

insegnanti specializzati nel sostegno.<br />

Peraltro, nel predetto Istituto comprensivo<br />

non erano neppure giunte domande tardive<br />

di aspiranti che si fossero specializzati<br />

nel sostegno in tempi successivi a quelli corrispondenti<br />

ai termini stab<strong>il</strong>iti dai decreti, sulla<br />

cui base sono state costituite le graduatorie<br />

ad esaurimento e le graduatorie di circolo e<br />

di istituto. Si può ricordare, a tal riguardo,<br />

che, con la circolare prot. n. 6677 del 12 settembre<br />

2012, <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione<br />

aveva dato facoltà a coloro che si fossero<br />

specializzati nel sostegno dopo le date di<br />

scadenza sopra ricordate, di concorrere all’assegnazione<br />

di posti di sostegno, inviando,<br />

per raccomandata, formale domanda in carta<br />

libera ai Dirigenti scolastici entro <strong>il</strong> termine<br />

perentorio del 24 settembre 2012.<br />

Costoro sarebbero stati collocati “in<br />

coda” agli elenchi di sostegno della fascia di<br />

pertinenza delle graduatorie di istituto; se<br />

fossero stati inclusi nella terza fascia delle<br />

graduatorie provinciali ad esaurimento, sarebbero<br />

stati collocati “in coda” agli elenchi<br />

del sostegno di prima fascia degli elenchi di<br />

istituto; se, invece, fossero stati inclusi nella<br />

seconda fascia di istituto (la fascia degli ab<strong>il</strong>itati<br />

non inclusi nelle graduatorie provinciali),<br />

sarebbero stati inclusi “in coda” agli elenchi<br />

del sostegno della seconda fascia di istituto.<br />

E così via. Ma nell’Istituto predetto, si ripete,<br />

nessuno neo-specializzato aveva prodotto<br />

domanda entro <strong>il</strong> 24 settembre 2012.<br />

Neppure nelle scuole viciniori vi erano<br />

aspiranti specializzati nel sostegno.<br />

Ma, dopo <strong>il</strong> 24 settembre 2012, nell’Istituto<br />

comprensivo da cui è partito <strong>il</strong> quesito


erano giunte domande di aspiranti che si<br />

erano specializzati nel sostegno.<br />

Con <strong>il</strong> quesito è stato chiesto se <strong>il</strong> Dirigente<br />

scolastico avrebbe potuto nominare<br />

uno degli aspiranti, in possesso del titolo di<br />

specializzazione, la cui domanda fosse<br />

giunta alla scuola dopo <strong>il</strong> 24 settembre 2012.<br />

Nel Dirigente <strong>il</strong> dubbio era nato dalla lettura<br />

della circolare ministeriale n. 6677 del<br />

12 settembre 2012 e, in particolare, da un<br />

passaggio del paragrafo intitolato “Posti di<br />

sostegno”, nel quale si legge:<br />

“Ove, infine, si renda necessario attribuire<br />

la supplenza ad aspiranti privi di titolo<br />

di specializzazione, i dirigenti scolastici individuano<br />

gli interessati mediante lo scorrimento<br />

della graduatoria di riferimento, se<br />

trattasi di scuola dell’infanzia e primaria e tramite<br />

lo scorrimento incrociato delle graduatorie<br />

d’istituto secondo l’ordine prioritario di<br />

fascia se trattasi di scuola secondaria di<br />

primo grado o di secondo grado con gli<br />

stessi criteri adottati al riguardo per la formazione<br />

degli elenchi del sostegno previsti<br />

dall’art. 6, comma 1 del Regolamento, ulteriormente<br />

descritti dall’art. 6, comma 3, e seguenti,<br />

del D.D.G. 16 marzo 2007”.<br />

Il testo appena trascritto sembrerebbe<br />

attribuire un certo diritto prioritario di nomina<br />

nel sostegno agli insegnanti privi di specializzazione,<br />

i quali siano inclusi nelle graduatorie<br />

di istituto per insegnamenti comuni.<br />

Tale diritto deriverebbe dal fatto che le<br />

norme sopra citate non prenderebbero affatto<br />

in considerazione la posizione giuridica<br />

degli aspiranti specializzati nel sostegno, che<br />

avessero presentato domanda dopo la fatidica<br />

data del 24 settembre 2012.<br />

Quest’interpretazione non è sostenib<strong>il</strong>e.<br />

Lo dimostra in primo luogo la circolare<br />

ministeriale prot. n. 20893 del 31 ottobre<br />

2007, con la quale <strong>il</strong> Ministero, dopo aver riconosciuto<br />

titolo ad essere nominati nel sostegno<br />

a coloro che si fossero specializzati<br />

dopo la data del 30 novembre 2007 (è la<br />

data che fa pendant con quella del 24 settembre<br />

2012, fissata per l’anno in corso), ha<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

95<br />

voluto specificare che <strong>il</strong> medesimo diritto, in<br />

via subordinata, va riconosciuto anche a coloro<br />

che fossero stati in possesso di specializzazione<br />

e che avessero presentato<br />

domanda dopo la citata data del 30 novembre<br />

2007.<br />

Il Direttore generale del tempo, l’indimenticato<br />

dottor Giuseppe Fiori, <strong>il</strong> 31 ottobre 2007<br />

scriveva: “Trascorsa la predetta data del 3 dicembre,<br />

nei casi in cui la sopra citata attività<br />

di reperimento del supplente a titolo definitivo<br />

fornito del diploma di specializzazione non<br />

abbia dato esito positivo e, pertanto, fatta<br />

salva la completa ut<strong>il</strong>izzazione nella provincia<br />

di tutti gli aspiranti forniti del titolo di specializzazione,<br />

si debba necessariamente attribuire<br />

la supplenza a tutolo definitivo su posto di sostegno<br />

ad aspirante privo del titolo di specializzazione,<br />

i dirigenti scolastici cui siano<br />

residuati posti di sostegno provvederanno a<br />

confermare in via definitiva sui posti stessi coloro<br />

ai quali la supplenza fino all’avente titolo<br />

sia stata attribuita attingendo dalle graduatorie<br />

dell’anno scolastico 2017/98. Infine, nei<br />

casi residuali rispetto alla casistica precedentemente<br />

indicata, i dirigenti scolastici provvederanno<br />

ad attribuire la supplenza a titolo<br />

definitivo ad aspiranti privi del diploma di specializzazione<br />

inclusi nelle nuove graduatorie<br />

dell’anno scolastico 2007/08”.<br />

Appare di tutta evidenza la preoccupazione<br />

del Ministero di non consentire che si<br />

assegnino posti di sostegno a personale non<br />

specializzato quando, comunque, sia disponib<strong>il</strong>e<br />

personale specializzato.<br />

Lo ha confermato <strong>il</strong> Miur in data 23 novembre<br />

2012, quando, con la nota prot. n.<br />

8879, ha precisato che soltanto “in carenza<br />

assoluta di aspiranti specializzati, i dirigenti<br />

scolastici, in considerazione della particolare<br />

tutela della continuità didattica in favore degli<br />

alunni disab<strong>il</strong>i, provvederanno alla conferma<br />

definitiva sui predetti posti di sostegno del<br />

docente privo di titolo”.<br />

Dello stesso avviso si è esplicitamente<br />

mostrato l’Ufficio scolastico regionale di Puglia<br />

quando, in data 26 settembre 2012, ha


precisato che i Dirigenti hanno l’obbligo di<br />

conferire le supplenze per <strong>il</strong> sostegno anche<br />

“facendo ricorso ai docenti, sempre in possesso<br />

del titolo di specializzazione, che<br />

hanno presentato domanda di messa a disposizione”.<br />

Lo stesso parere è stato ribadito dal me-<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

96<br />

desimo Ufficio scolastico in data 3 ottobre<br />

2012, quando ha univocamente disposto<br />

che, prima di assumere docenti privi di titolo<br />

di specializzazione, i Dirigenti scolastici devono<br />

ut<strong>il</strong>izzare gli specializzati che abbianoprodotto<br />

domanda di messa a disposizione<br />

dopo <strong>il</strong> 24 settembre 2012.<br />

Denominazione delle due classi iniziali<br />

del Liceo classico<br />

Il quesito, redatto dal Coordinatore didattico<br />

di un Liceo classico paritario, riguarda<br />

la denominazione delle due classi iniziali dei<br />

Licei classici.<br />

In visita ispettiva in uno dei Licei classici<br />

paritari meridionali, che riescono ancora a<br />

sopravvivere efficacemente nel sistema educativo<br />

nazionale italiano, <strong>il</strong> Dirigente scolastico<br />

d’un Istituto statale di istruzione<br />

secondaria superiore ha eccepito l’irregolarità<br />

delle targhette di plastica applicate al<br />

centro delle porte di accesso alle prime due<br />

aule che si incontrano percorrendo l’ampio<br />

corridoio del Liceo paritario.<br />

L’incarico ispettivo era stato conferito al<br />

Dirigente scolastico dell’I.I.S.S. statale perché<br />

verificasse la persistenza dei requisiti<br />

che la legge n. 62 del 2000 ritiene necessari<br />

per <strong>il</strong> mantenimento della parità.<br />

L’ispettore ha avuto modo di r<strong>il</strong>evare<br />

che, per effetto della riforma dei Licei, introdotta<br />

dal Regolamento governativo approvato<br />

con <strong>il</strong> D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89, le<br />

due classi iniziali dei corsi di liceo classico<br />

assumono i nomi di prima e seconda liceale,<br />

al pari delle corrispondenti classi di tutti gli<br />

altri nuovi Licei: <strong>il</strong> linguistico, lo scientifico,<br />

l’artistico, <strong>il</strong> liceo delle scienze umane, <strong>il</strong> musicale<br />

ed <strong>il</strong> coreutico.<br />

Il r<strong>il</strong>ievo è parso legittimo più per l’autorevolezza<br />

funzionale della persona che lo ha<br />

espresso, notoriamente molto impegnata<br />

come relatore in seminari di studio, conferenze<br />

e corsi di preparazione al concorso a<br />

presidi, che per la sostenib<strong>il</strong>ità del contenuto.<br />

Sicché ne è derivato <strong>il</strong> quesito al quale si risponde,<br />

come avrebbe fatto <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo francescano<br />

inglese Guglielmo di Occam, <strong>il</strong><br />

doctor invincib<strong>il</strong>is, con un procedimento che<br />

consente la nettissima eliminazione d’ogni<br />

dubbio nel modo più essenziale e diretto<br />

possib<strong>il</strong>e, vale a dire, con la fedele citazione<br />

di alcune delle proposizioni contenute nel secondo<br />

comma dell’art. 5 del già citato Regolamento<br />

di riforma dei Licei n. 89 del 2010.<br />

Nel predetto comma si legge: “L’orario annuale<br />

delle attività e degli insegnamenti obbligatori<br />

(del Liceo classico) per tutti gli studenti<br />

è di 891 ore nel primo biennio, che mantiene<br />

la denominazione di ginnasio, corrispondenti<br />

a 27 ore medie settimanali, e di 1023 ore nel<br />

secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti<br />

a 31 ore medie settimanali”.


Il quesito riporta, poi, alla memoria<br />

l’espressione di ironica meraviglia con la<br />

quale la madre d’una quindicenne – che<br />

aveva chiesto ed ottenuto <strong>il</strong> trasferimento in<br />

corso d’anno della figlia dalla classe iniziale<br />

del Liceo classico statale della città di residenza<br />

all’omologa classe del Liceo classico<br />

paritario d’una città vicina – aveva confessato<br />

che, con l’ottebnuto trasferimento, la figliola<br />

aveva ricevuto una sorta di immeritata<br />

promozione, passando dalla frequenza della<br />

prima classe liceale del Liceo classico statale<br />

“Catullo” ad una classe quarta, precisamente<br />

alla classe quarta ginnasiale del Liceo classico<br />

paritario “Guglielmo di Baskerv<strong>il</strong>le”.<br />

Lo stesso quesito si sofferma, poi, seppur<br />

marginalmente, su un altro r<strong>il</strong>ievo del su<br />

menzionato Dirigente scolastico-ispettore; all’autore<br />

del quesito l’Ispettore aveva fatto osservare<br />

la <strong>il</strong>legittimità d’un’altra targhetta,<br />

quella che recava la scritta “Il Preside”.<br />

“Lei non è preside” aveva intimato <strong>il</strong> Dirigente<br />

scolastico di scuola statale in visita<br />

ispettiva, aggiungendo perentoriamente: “Lei<br />

è soltanto <strong>il</strong> coordinatore didattico del Liceo;<br />

quindi aggiorni la targa che si è fatto apporre<br />

accanto alla porta del suo ufficio”.<br />

Al povero coordinatore didattico non rimase<br />

altro che rassegnarsi e proporre al riguardo<br />

un quesito a questa rivista, per<br />

conoscerne <strong>il</strong> parere sulla fondatezza della<br />

dura sentenza del Dirigente scolastico-ispettore.<br />

In merito non si può non constatare<br />

quanto sia diffic<strong>il</strong>e sradicare dalla mente dei<br />

sopravviventi funzionari degli Uffici scolastici<br />

regionali la storica tendenza a ritenere che<br />

le scuole paritarie dovrebbero conformare<br />

obbligatoriamente la loro struttura ed i loro<br />

ordinamenti, in tutto e per tutto, al modello<br />

organizzativo delle corrispondenti scuole<br />

dello Stato, in chiara opposizione al principio<br />

della libertà di organizzazione, riconosciuto<br />

ai privati dal quarto comma dell’art. 33 della<br />

Costituzione, con le parole: “La legge, nel fissare<br />

i diritti e gli obblighi delle scuole non statali<br />

che chiedono la parità, deve assicurare<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

97<br />

ad esse piena libertà”.<br />

In verità, l’esperienza fa dire che, in via<br />

di massima, la generalità degli Uffici scolastici<br />

regionali assolve al meglio le funzioni di<br />

controllo in tema di accertamento dei requisiti<br />

per la concessione ed <strong>il</strong> mantenimento della<br />

parità scolastica, rivolgendosi a tali scuole<br />

paritarie con assoluto rispetto della libertà di<br />

organizzazione che la legge n. 62, del 2000<br />

del 10 marzo 2000, insieme con <strong>il</strong> conseguente<br />

regolamento n. 83 del 10 ottobre<br />

2008 riconosce loro.<br />

Le deviazioni dallo st<strong>il</strong>e di cordialità che<br />

deve caratterizzare le relazioni fra gli organi<br />

dell’amministrazione scolastica e le scuole<br />

paritarie sono assolutamente eccezionali e<br />

rappresentano verosim<strong>il</strong>mente rari casi di<br />

funzionari nei quali persiste la radicata convinzione<br />

che non tutti i gestori delle scuole<br />

paritarie siano persone che abbiano <strong>il</strong> culto<br />

del diritto scolastico.<br />

Soltanto la sporadica sopravvivenza di<br />

questo spirito neo-borbonico consente di<br />

leggere senza indignazione espressioni del<br />

genere di quelle che si riportano di seguito,<br />

le quali sono pervenute in redazione dall’intimidita<br />

direttrice religiosa di una scuola paritaria<br />

dell’infanzia, che si era permessa di<br />

ammettere alla frequenza <strong>il</strong> figlioletto d’una<br />

coppia bulgara, di fatto semi-nomade per<br />

necessità di lavoro; <strong>il</strong> bambino, per essere<br />

nato <strong>il</strong> 15 maggio 2010, al tempo dell’iscrizione<br />

non aveva maturato l’età per frequentare<br />

la scuola dell’infanzia (gli mancavano<br />

15 giorni).<br />

“Pertanto – scriveva <strong>il</strong> Dirigente dell’Ufficio<br />

scolastico regionale <strong>il</strong> 30 novembre del<br />

2012 -, ai fini del mantenimento della parità<br />

scolastica, entro giorni 5 dal ricevimento<br />

della presente, la S.V. dovrà ripristinare condizioni<br />

di regolare funzionamento, fornendo<br />

assicurazione allo scrivente”.<br />

Se <strong>il</strong> solerte Dirigente dell’Ufficio scolastico<br />

regionale non fosse stato irriflessivo<br />

succubo del su ricordato pregiudizio nei confronti<br />

della scuola paritaria, probab<strong>il</strong>mente<br />

avrebbe potuto ricordare che non è legittimo


assegnare ad una scuola paritaria <strong>il</strong> tempo<br />

di 5 giorni, perché si adegui ai regolamenti,<br />

pena <strong>il</strong> disconoscimento della parità.<br />

Il comma 4 dell’art. 5 del citato D.M. n.<br />

83/20’08, al riguardo, dispone che, quando<br />

si accerti l’esistenza di irregolarità nella gestione<br />

della scuola paritaria, l’Ufficio scolastico<br />

regionale assegni 30 giorni di tempo al<br />

Gestore della scuola, perché provveda alla<br />

necessaria regolarizzazione.<br />

Il draconico Dirigente dell’Ufficio scolastico<br />

regionale si sarà concesso <strong>il</strong> lusso<br />

dell’oblio della su ricordata norma regolamentare,<br />

nella presunzione che oggi i pur rari<br />

errori dei funzionari dello Stato sono come<br />

quelli dei medici: errores medicorum terra<br />

tegit.<br />

Alla stessa categoria di errore si può assegnare<br />

la tesi espressa dal su citato Dirigente<br />

scolastico–ispettore, sull’<strong>il</strong>legittimità<br />

del titolo di “Preside”, inciso sulla tabella<br />

della presidenza del coordinatore educativodidattico<br />

del menzionato Liceo classico paritario.<br />

Per dimostrarlo si può constatare che,<br />

mentre la già citata legge sulla parità, la n.<br />

62 del 2000, non contiene alcuna indicazione<br />

prescrittiva sul titolo o e funzione di colui che<br />

assume la responsab<strong>il</strong>ità della gestione educativo-didattica<br />

della scuola paritaria, <strong>il</strong> regolamento<br />

sulle predette scuole libere, che è<br />

stato approvato con <strong>il</strong> Decreto Ministeriale n.<br />

83 del 10 ottobre 2008, al Gestore della<br />

scuola paritaria raccomanda soltanto di ut<strong>il</strong>izzare<br />

un coordinatore delle attività educative<br />

e didattiche che sia in possesso di<br />

adeguati titoli accademici e professionali.<br />

La libertà di organizzazione, riconosciuta<br />

dal ricordato comma 4° dell’art. 33<br />

della Costituzione, non ammette limiti alla facoltà<br />

del Gestore della scuola paritaria di assegnare<br />

<strong>il</strong> titolo che ritiene più appropriato a<br />

colui che svolge la funzione propria del coordinamento<br />

educativo e didattico.<br />

Appare non censurab<strong>il</strong>e, anzi apprezzab<strong>il</strong>e,<br />

che a colui che sovrintende al coordinamento<br />

educativo e didattico <strong>il</strong> Gestore della<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

98<br />

scuola paritaria assegni lo stesso titolo che<br />

l’ordinamento dello Stato ha riservato per decenni<br />

al responsab<strong>il</strong>e della scuola statale, <strong>il</strong><br />

vecchio titolo di preside, che, ad un approfondito<br />

esame, appare perfettamente corrispondente<br />

al Dirigente scolastico della<br />

scuola dell’autonomia, in quanto tale titolo è<br />

la più efficace specificazione della funzione<br />

di chi ha la rappresentanza legale della singola<br />

istituzione scolastica, né è l’amministratore<br />

ed <strong>il</strong> coordinatore educativo-didattico.<br />

Quello di dirigente scolastico è <strong>il</strong> titolo<br />

che rappresenta la qualifica di stato del dipendente<br />

pubblico preposto ad una scuola,<br />

mentre <strong>il</strong> titolo di preside costituisce la qualifica<br />

funzionale del medesimo pubblico dipendente.<br />

Conseguentemente, <strong>il</strong> titolo di preside<br />

non compete al dirigente scolastico che sia<br />

stato comandato presso l’Amministrazione<br />

scolastica, con compiti connessi all’attuazione<br />

dell’autonomia scolastica, ai sensi<br />

dell’art. 26 della Legge n. 448 del 23 dicembre<br />

1998.<br />

Dal testo del quesito al quale si sta rispondendo<br />

risulta, infine, che <strong>il</strong> Dirigente<br />

scolastico-ispettore regionale nel Liceo classico<br />

paritario era in quiescenza, perché dal<br />

1° settembre 2012 aveva lasciato la presidenza<br />

d’un Istituto tecnico industriale statale.<br />

Non era stato insegnante di materie tecniche,<br />

come, un tempo, dovevano esserlo i<br />

presidi degli Istituti tecnici industriali, né<br />

aveva mai insegnato discipline non tecniche<br />

in altri Istituti degli altri ordini del secondo<br />

ciclo. Però aveva raggiunto la qualifica di direttore<br />

didattico, provenendo dai ruoli di<br />

maestro elementare laureato.<br />

Aveva conseguito br<strong>il</strong>lantemente la qualifica<br />

di dirigente scolastico per effetto del Decreto<br />

legislativo n. 59 del 6 marzo 1998, <strong>il</strong><br />

quale, in base alla delega contenuta nel 16°<br />

comma del famosissimo art. 21 della legge<br />

n. 59 del 15 marzo 1997, aveva disposto che<br />

i presidi ed i direttori didattici, previa frequenza<br />

di un corso di 300 ore, da concludersi<br />

senza esame finale, venissero elevati<br />

alla qualifica di dirigente scolastico, con de-


correnza dalla data in cui alle scuole sarebbe<br />

stata riconosciuta l’autonomia e concessa la<br />

personalità giuridica, cioè dal 1° settembre<br />

2000.<br />

Grazie all’unificazione dei settori della<br />

dirigenza scolastica, <strong>il</strong> Dirigente scolasticoispettore<br />

aveva potuto ottenere l’assegnazione<br />

in istituti secondari del II ciclo e, per<br />

virtù dell’acquisita funzione di Dirigente scolastico,<br />

in istituti del II ciclo, aveva presieduto<br />

per diversi anni commissioni giudicatrici degli<br />

Il quesito, proposto dal Segretario provinciale<br />

di uno dei sindacati della Scuola più<br />

rappresentativi, riguarda la fruizione del permesso<br />

per matrimonio, previsto dal comma<br />

12 dell’art. 19 del vigente CCNL scuola.<br />

L’insegnante al quale si riferisce <strong>il</strong> quesito<br />

ha assunto servizio <strong>il</strong> 1° ottobre 2012,<br />

sulla base di un contratto a tempo determinato<br />

che scadrà, salvo proroga, <strong>il</strong> 30 novembre<br />

dello stesso anno. Qualche giorno prima<br />

dell’assunzione in servizio, esattamente <strong>il</strong> 27<br />

settembre, <strong>il</strong> professore ha contratto matrimonio<br />

concordatario. Subito dopo aver assunto<br />

servizio – per l’esattezza, <strong>il</strong> 2 ottobre –,<br />

<strong>il</strong> docente neosposo ha chiesto al Dirigente<br />

scolastico un permesso retribuito di 15 giorni<br />

consecutivi, che <strong>il</strong> già citato comma 12 dell’art.<br />

19 del CCNL prevede che possa esser<br />

concesso al dipendente scolastico con contratto<br />

a tempo determinato “in occasione del<br />

matrimonio”.<br />

Il Dirigente scolastico si è rivolto al Segretario<br />

del suo sindacato presumib<strong>il</strong>mente<br />

perché ha pensato che la condizione per<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

99<br />

esami di Stato conclusivi di corsi di studio liceali,<br />

professionali e tecnici. Non aveva conseguito<br />

nessuna ab<strong>il</strong>itazione all’insegnamento<br />

in istituti di istruzione secondaria.<br />

Non aveva mai potuto farsi chiamare<br />

preside, perché non era mai stato al vertice<br />

di scuole secondarie prima del 1° settembre<br />

2000.<br />

Forse per questa ragione aveva censurato<br />

la targhetta affissa accanto alla porta<br />

della presidenza del Liceo paritario.<br />

Permesso retribuito per matrimonio<br />

fruire del permesso per matrimonio spetti<br />

soltanto a colui che contragga <strong>il</strong> matrimonio<br />

entro <strong>il</strong> periodo di efficacia della supplenza<br />

ricevuta.<br />

Il parere del Dirigente contraddice quello<br />

del docente sposo. Secondo costui, <strong>il</strong><br />

comma 3° dell’art. 15 del predetto CCNL dispone<br />

che <strong>il</strong> permesso possa essere fruito<br />

nello spazio di tempo che va dalla settimana<br />

precedente la data della celebrazione del<br />

matrimonio a due mesi successivi alla predetta<br />

data. In sostanza, l’insegnante ha sostenuto<br />

che, essendo stato <strong>il</strong> 27 settembre <strong>il</strong><br />

giorno del suo matrimonio, egli avrebbe maturato<br />

<strong>il</strong> diritto di fruire del permesso nel<br />

tempo compreso fra <strong>il</strong> 20 settembre ed <strong>il</strong> 28<br />

novembre 2012.<br />

Si risponde al quesito, garantendo al Dirigente<br />

scolastico l’esattezza della sua tesi:<br />

<strong>il</strong> suo professore supplente non ha diritto al<br />

permesso per matrimonio.<br />

A ben riflettere, appare arbitrario applicare<br />

agli insegnanti supplenti <strong>il</strong> medesimo regime<br />

che <strong>il</strong> su citato CCNL ha previsto per gli<br />

incaricati a tempo indeterminato e, in parti


colare, appare arbitrario che si applichi ai<br />

supplenti <strong>il</strong> comma 3° dell’art. 15, <strong>il</strong> quale stab<strong>il</strong>isce<br />

che <strong>il</strong> dipendente di ruolo ha la possib<strong>il</strong>ità<br />

di fruire dei 15 giorni di permesso a far<br />

data da una settimana prima e sino alla conclusione<br />

di due mesi dopo la celebrazione<br />

del matrimonio.<br />

In verità, le parti che hanno stipulato <strong>il</strong><br />

CCNL, nel redigere <strong>il</strong> testo del citato articolo<br />

19 del CCNL, qualche <strong>il</strong>lusione nei supplenti<br />

l’hanno generata, nella parte dell’articolo in<br />

cui hanno scritto: “Al personale assunto a<br />

tempo determinato…si applicano, nei limiti<br />

della durata del rapporto di lavoro, le disposizioni<br />

in materia di ferie, permessi ed assenze<br />

stab<strong>il</strong>ite per <strong>il</strong> personale assunto a<br />

tempo indeterminato”. Queste proposizioni<br />

avranno potuto far sorgere l’idea che ai supplenti<br />

si applichi omogeneamente, in materia<br />

di permessi per matrimonio, l’articolo 15 –<br />

che ha la scarna rubrica ”I permessi retribuiti”<br />

– <strong>il</strong> quale, al comma 3, prevede la già<br />

citata fascia di 67 giorni per la fruizione dei<br />

permessi per matrimonio.<br />

Però bisogna aver riguardo all’ultima<br />

proposizione del predetto comma 1 dell’art.<br />

19 – che ha la specifica ed univoca rubrica:<br />

“Ferie, permessi ed assenze del personale<br />

assunto a tempo determinato” –, la quale<br />

puntualizza che le disposizioni in materia di<br />

ferie, permessi ed assenze, previste per <strong>il</strong><br />

personale a tempo indeterminato si applicano,<br />

sì, anche ai supplenti, ma “con le precisazioni<br />

di cui ai seguenti commi: ” Il che<br />

comporta che l’interprete, prima di applicare<br />

ai supplenti <strong>il</strong> comma 3° dell’art. 15, deve verificare<br />

se per loro, nel contesto dell’art. 19,<br />

siano previste disposizioni specifiche in materia<br />

di permessi.<br />

Disposizioni di tal genere esistono effettivamente<br />

e sono costituite dalle già citate<br />

proposizioni del comma 12, che escludono<br />

implicitamente l’applicab<strong>il</strong>ità ai supplenti<br />

della fascia di 67 giorni per di fruib<strong>il</strong>ità dei<br />

permessi per matrimonio.<br />

Siffatta conclusione deriva dalla constatazione<br />

che <strong>il</strong> predetto comma 12 si differen-<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

100<br />

zia strutturalmente dal comma 3 dell’art. 20<br />

del CCNL, perché non contiene le precisazioni<br />

garantiste che quest’ultimo 3° comma<br />

ha voluto dare agli incaricati a tempo indeterminato,<br />

in considerazione della specificità<br />

del loro stato giuridico.<br />

Non si può non riconoscere che sarebbe<br />

stato singolare prevedere che i supplenti potessero<br />

godere di permessi per matrimonio<br />

sin dalla settimana precedente la celebrazione<br />

e sino alla conclusione di due mesi<br />

successivi alla celebrazione, e tanto per la<br />

semplice considerazione della variab<strong>il</strong>ità<br />

della durata del contratto di supplenza.<br />

Sarebbe bastato infatti – come in realtà<br />

ha fatto <strong>il</strong> 12° comma dell’art. 19 – dire che <strong>il</strong><br />

supplente può godere di 15 giorni consecutivi<br />

di permesso retribuiti per matrimonio soltanto<br />

ed in costanza di contratto di lavoro e<br />

sempre che, ovviamente, anche <strong>il</strong> matrimonio<br />

sia celebrato in costanza di rapporto di<br />

lavoro.<br />

Ai supplenti, pertanto, la citata norma<br />

garantisce semplicemente la fruizione di 15<br />

giorni consecutivi di permesso per matrimonio,<br />

senza ulteriori d<strong>il</strong>atazioni di questa modalità<br />

di fruizione.<br />

Peraltro, appare coerente con <strong>il</strong> senso<br />

del diritto ammettere che <strong>il</strong> CCNL fa sorgere<br />

dei diritti soltanto in capo a colui che abbia<br />

già la qualifica di dipendente scolastico, dal<br />

momento che <strong>il</strong> CCNL è stato stipulato fra<br />

l’Amministrazione scolastica ed i Sindacati<br />

della scuola.<br />

Il diritto al permesso per matrimonio<br />

nasce da un dato storico: la celebrazione del<br />

matrimonio. Nel momento della celebrazione<br />

del suo matrimonio, cioè <strong>il</strong> 27 settembre<br />

2012, l’insegnante cui si riferisce <strong>il</strong> quesito<br />

non aveva lo status di dipendente pubblico;<br />

quindi, non poteva costituirsi per lui, quel<br />

giorno, un diritto tipico di chi ha lo status di<br />

docente. Né quello stesso diritto poteva nascere<br />

<strong>il</strong> 2 ottobre, giorno della stipula del contratto<br />

di supplenza, perché, si ripete, l’atto di<br />

nascita del diritto è la celebrazione del matrimonio.


CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

Libertà di espressione e tutela della dignità<br />

Il quesito, formulato dal Dirigente scolastico<br />

d’uno degli istituti di istruzione secondaria<br />

di primo grado della Penisola, riguarda<br />

la relazione che esiste fra la libertà di espressione<br />

degli studenti sui network e la tutela<br />

della dignità del personale scolastico.<br />

Su Facebook si è potuto leggere:<br />

“L’anno scorso ho frequentato un istituto di<br />

istruzione secondaria superiore, ma non ho<br />

mai aperto un libro di chimica. Ora, che sono<br />

in seconda, non posso iniziare a studiare chimica<br />

soltanto perché è cambiato <strong>il</strong> professore:<br />

non so manco quale sia la formula<br />

dell’acido cloridrico, Dio! “.<br />

Su un’altra delle pagine di Facebook si<br />

legge la riflessione di un altro studente,<br />

scritta in risposta alla prima esternazione:<br />

“Fino a rieri, manco io, ma oggi è arrivato un<br />

cretino che controlla i compiti!”.<br />

Le due esternazioni sono firmate ed<br />

hanno richiamato l’attenzione di un terzo interlocutrice<br />

di Facebook, <strong>il</strong> professore di chimica,<br />

che ha deposto fiduciosamente <strong>il</strong> caso<br />

sulla scrivania del Dirigente scolastico, <strong>il</strong><br />

quale ha chiesto di conoscere la valutazione<br />

che questa rivista potrà dare in merito alla<br />

qualificazione giuridica della seconda delle<br />

due proposizioni di Facebook, riportate in<br />

forme redazionali leggermente diverse da<br />

quelle reali.<br />

Orbene, è noto che <strong>il</strong> codice penale,<br />

all’art. 595, commina una pena nei riguardi<br />

di colui che, comunicando con più persone,<br />

offende la reputazione di una persona che<br />

non sia presente. Si parla, in tal caso, di diffamazione.<br />

Se l’offesa è recata col mezzo della<br />

stampa, o con qualsiasi atto di pubblicità, ovvero<br />

in atto pubblico, la pena viene aggravata.<br />

Perché sussista questo reato è necessario<br />

che si verifichino contemporaneamente<br />

quattro condizioni.<br />

Innanzitutto, è necessario che la per-<br />

101<br />

sona cui quelle frasi sono dirette sia agevolmente<br />

individuata o individuab<strong>il</strong>e.<br />

In secondo luogo, le espressioni usate<br />

non debbono corrispondere al vero, devono<br />

essere offensive, oppure tali da far sorgere<br />

in chi le legga l’impressione che dicano cose<br />

vere.<br />

In terzo luogo, perché si parli di diffamazione<br />

è indispensab<strong>il</strong>e che sia stata fatta una<br />

vera e propria comunicazione a più persone.<br />

Ancora: perché sussista <strong>il</strong> reato non è indispensab<strong>il</strong>e<br />

che colui che esprime un giudizio<br />

negativo su Facebook verso altra persona<br />

abbia la volontà specifica di offendere quella<br />

persona, ma è sufficiente che sappia consapevolmente<br />

che quella sua espressione ha<br />

una sia pur generica potenzialità offensiva.<br />

Mettendo a raffronto le sopra citate condizioni<br />

necessarie perché possa parlarsi di<br />

diffamazione con quanto è stato descritto nel<br />

quesito, si possono trarre queste conclusioni.<br />

La prima condizione sussiste, perché<br />

l’insegnante di chimica al quale si riferisce la<br />

frase scritta dallo studente su Facebook è individuab<strong>il</strong>e,<br />

dal momento che gli utenti di Facebook<br />

che leggono quel messaggio sono<br />

circolarmente legati da rapporti di amicizia<br />

tramite quel social network.<br />

Altrettanto può affermarsi per la seconda<br />

condizione: si potrà dare per scontato<br />

che l’insegnante non meriti quell’aggettivo.<br />

Sussiste tranqu<strong>il</strong>lamente anche la terza<br />

condizione: per la natura delle relazioni di<br />

amicizia che lega fra loro i conversatori di Facebook.<br />

Non si può mettere in dubbio che chi<br />

scrive su quel network si rivolge ad un numero<br />

generalmente ampio di persone.<br />

Resta da chiedersi se, scrivendo la frase<br />

”Oggi è arrivato un cretino che controlla i<br />

compiti”, lo studente abbia avuto la consapevolezza<br />

che quella sua frase potesse avere<br />

una carica lesiva della dignità o della reputazione<br />

altrui.<br />

Fra gli elementi che dovranno essere


presi in esame per valutare l’esistenza di<br />

quel che gli studenti di diritto chiamano dolo<br />

generico, non potrà non tenersi conto, in<br />

primo luogo, del grado di lesività che gli adolescenti<br />

dei nostri istituti secondari superiori<br />

assegnano alla parola incriminata nell’uso<br />

che ne fanno nelle conversazioni proprie del<br />

loro specifici ambienti di relazione sociale;<br />

dall’altro, è necessario non sottovalutare gli<br />

effetti che la diffusione fra gli studenti d’una<br />

frase del genere descritto può generare nel<br />

rapporto didattico fra gli stessi studenti e l’insegnante<br />

cui la frase è stata rivolta.<br />

E’ verosim<strong>il</strong>e sostenere che, nelle loro<br />

conversazioni, i giovani di oggi usino l’aggettivo<br />

cretino liberandolo completamente<br />

d’ogni potenzialità offensiva e riducendolo a<br />

semplice e disinvolta espressione di cameratismo<br />

adolescenziale.<br />

E’ altrettanto verosim<strong>il</strong>e pensare che gli<br />

studenti avvertano ancora la tutt’altro che trascurab<strong>il</strong>e<br />

carica offensiva che assume un aggettivo<br />

sim<strong>il</strong>e a quello cui si riferisce <strong>il</strong><br />

quesito, quando sia rivolto ad un docente<br />

della propria scuola, soprattutto nei casi in<br />

CONSULENZA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA<br />

102<br />

cui colui che lo pronunci lo ponga su d’un<br />

foro sociale accessib<strong>il</strong>e ad una pluralità di<br />

fatto indeterminata di lettori, con disinvoltura<br />

men che adolescenziale. Ancor più grave<br />

sarà l’eco se lo studente autore della frase<br />

incriminata sia anche allievo dell’insegnante<br />

al quale ha rivolto <strong>il</strong> non generoso epiteto.<br />

La trattazione sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o penalistico<br />

del comportamento diffamatorio è stata fatta<br />

per l’evidente esigenza di far corrispondere<br />

la risposta alla specifica domanda contenuta<br />

nel quesito.<br />

A ciò, però, va aggiunta una considerazione<br />

d’ordine interno al sistema scolastico,<br />

ed in questa prospettiva si esprime l’avviso<br />

che <strong>il</strong> fatto di cui si scrive non può non essere<br />

inquadrato essenzialmente, se non proprio<br />

esclusivamente, sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o disciplinare,<br />

sempre che, ovviamente, <strong>il</strong> Regolamento di<br />

disciplina dell’istituto interessato preveda – e<br />

non è immaginab<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> Regolamento non<br />

contenga questa previsione – una fattispecie<br />

corrispondente alla struttura penalistica della<br />

diffamazione, anche aggravata dall’uso di<br />

network.


I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

Cl@ssi 2.0: i primi passi<br />

verso un futuro imminente<br />

di Rita Bortone<br />

Una quarta elementare 2.0<br />

Invitata dalle insegnanti a vedere come<br />

lavorava la classe, ci sono andata senza preavviso,<br />

per raccogliere reazioni spontanee<br />

ed evitare <strong>il</strong> rischio di eventuali performance<br />

dimostrative. Erano impegnati in un lavoro di<br />

produzione collettiva di un testo geografico,<br />

che prevedeva anche l’ut<strong>il</strong>izzo di alcune foto<br />

che essi stessi avevano scattato, e che facevano<br />

bella mostra di sé sulla lim. Ne discutevano<br />

per selezionarle. Alla mia richiesta di<br />

capire cosa stessero facendo, si sono alzate<br />

molte mani, forse tutte le mani, ciascuno voleva<br />

parlare. Mi hanno raccontato dei siti da<br />

cui ricavavano le informazioni per <strong>il</strong> loro testo<br />

e mi hanno spiegato che li dovevano selezionare<br />

secondo certi criteri, “perché non tutti i<br />

siti sono attendib<strong>il</strong>i”. Mi hanno descritto <strong>il</strong> lavoro<br />

di analisi che fanno sui diversi testi per<br />

raccogliere le informazioni ut<strong>il</strong>i e per raggrupparle<br />

“secondo le categorie geografiche, non<br />

alla rinfusa”, ed io gli ho chiesto cosa volevano<br />

dire e mi hanno prontamente spiegato<br />

che le informazioni geografiche presenti sui<br />

testi loro le raggruppano classificandole<br />

come morfologia, idrografia, economia, ecc.,<br />

in modo che <strong>il</strong> testo da produrre sia ordinato<br />

ed abbia proprio <strong>il</strong> linguaggio geografico, e<br />

poi mi hanno fatto vedere come si organizzano<br />

tra loro per costruire testi in gruppo o in<br />

coppia e come li integrano per ottenerne uno<br />

solo. Ed io ero ammirata dalla proprietà del<br />

loro lessico, disciplinare e tecnologico, e<br />

dalla loro chiarezza concettuale, ma anche<br />

dalla loro disinvoltura, dalla serenità, dall’entusiasmo<br />

con cui parlavano, si integravano,<br />

A cura di Rita Bortone<br />

103<br />

da come mi spiegavano l’importanza di<br />

quello che stavano facendo. E lo facevano<br />

spontaneamente, non erano stati preparati a<br />

farlo, lo facevano da bambini, ma da bambini<br />

competenti. Competenti in geografia e in tecnologia.<br />

E mi facevano vedere come funziona<br />

la lim, e mi cercavano materiali<br />

dimostrativi e mi <strong>il</strong>lustravano come la usano<br />

e per quali scopi, e mi indicavano le cartelle<br />

di ciascuno di loro, e i lavori delle diverse discipline.<br />

E poi mi raccontavano l’ut<strong>il</strong>ità del<br />

mandare i compiti via ma<strong>il</strong> al compagno assente,<br />

del chiedere un’informazione via ma<strong>il</strong><br />

all’insegnante, e la gioia del venire a scuola,<br />

del lavorare insieme, dell’imparare. Una<br />

bambina un po’ più timida degli altri (ma non<br />

tanto da non voler parlare anche lei!) mi si è<br />

avvicinata e mi ha detto: è più bello lavorare<br />

così! certe volte non vogliamo neanche fare<br />

l’intervallo! (Più tardi una insegnante mi<br />

avrebbe segnalato che quella bambina, all’inizio<br />

dell’anno, era chiusa ad ogni stimolo.<br />

Ora no, lavorava con gli altri, come gli altri,<br />

forse più lentamente, ma si era integrata perfettamente<br />

nella classe e costruiva le sue conoscenze<br />

anche lei e ne andava orgogliosa).<br />

Volevano raccontarmi molte altre cose,<br />

i bambini, ma erano dispiaciuti di non avere<br />

molto tempo per me, perché loro avevano da<br />

fare, avevano interrotto un lavoro importante.<br />

Uno spaccato di vita di una classe 2.0.<br />

Cos’è la Cl@sse 2.0<br />

L’Agenda digitale italiana, coerente con<br />

la strategia Europa 2020 e con la conseguente<br />

Agenda digitale europea (Decreto


legge del 18 ottobre 2012, n. 179), prevede<br />

interventi in diversi settori, tra i quali quello<br />

dell’istruzione. La scuola digitale diventa cioè<br />

uno strumento di innovazione, di crescita e<br />

di sv<strong>il</strong>uppo dell’intero Paese.<br />

Se con <strong>il</strong> Decreto legge n. 95/2012 si<br />

chiede alla scuola di introdurre pratiche on<br />

line come le iscrizioni, la pagella, le comunicazioni<br />

con le famiglie, i registri, al fine di limitare<br />

l’uso della documentazione cartacea,<br />

la promozione di una scuola digitale persegue<br />

obiettivi molto più ambiziosi, che rivoluzionano<br />

gli ambienti di apprendimento, <strong>il</strong><br />

ruolo dell’insegnante, le modalità complessive<br />

del fare scuola.<br />

Numerose iniziative in tale direzione<br />

erano state avviate in diverse scuole, con<br />

fondi europei e nazionali, già da diversi anni,<br />

sia attraverso cospicui finanziamenti per l’acquisto<br />

di dotazioni tecnologiche, sia attraverso<br />

la realizzazione di progetti volti alla<br />

ricerca ed alla sperimentazione dell’uso delle<br />

nuove tecnologie per la didattica.<br />

E’ all’interno di tale politica di innovazione<br />

che si colloca l’azione denominata<br />

Cl@ssi 2.0, che si propone di modificare gli<br />

ambienti di apprendimento attraverso un ut<strong>il</strong>izzo<br />

non straordinario, ma costante, diffuso,<br />

quotidiano, delle tecnologie per la didattica.<br />

Iniziato nell’anno scolastico 2009-2010 con<br />

156 classi di scuola secondaria di primo<br />

grado (<strong>il</strong> bando prevedeva <strong>il</strong> coinvolgimento<br />

di un intero Consiglio di Classe e la formale<br />

intesa con gli Enti locali) , <strong>il</strong> progetto ha successivamente<br />

coinvolto anche la scuola primaria.<br />

Le scuole selezionate hanno cominciato<br />

dunque, col supporto delle Università e dei<br />

Nuclei regionali dell’ANSAS (Agenzia nazionale<br />

per lo sv<strong>il</strong>uppo dell’autonomia scolastica),<br />

la loro avventura di approccio al web<br />

2.0, cioè all’insieme di tutte quelle applicazioni<br />

online che permettono una fruizione<br />

non solo statica e unidirezionale del web<br />

(Web 1.0), ma una elevata interazione tra <strong>il</strong><br />

sito web e l’utente (blog, forum, chat, wiki,<br />

youtube, facebook, twitter, ecc.).<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

104<br />

L’esperienza di cui parliamo in questo<br />

intervento è in corso di realizzazione nell’ Istituto<br />

Comprensivo di Minervino di Lecce che,<br />

realizzata la prima sperimentazione nell’anno<br />

2011-2012 in una classe quarta di<br />

scuola primaria, si trova quest’anno ad ampliare<br />

l’esperienza coinvolgendo anche la<br />

prima classe della secondaria di 1° grado.<br />

L’Istituto lavorava già da diversi anni per<br />

una innovazione strutturale, organizzativa e<br />

pedagogico-didattica che consentisse di migliorare<br />

l’offerta formativa rendendola insieme<br />

più appetib<strong>il</strong>e e più efficace, e in un<br />

territorio socialmente ed economicamente<br />

svantaggiato aveva già realizzato le prime<br />

dotazioni multimediali, cogliendo le opportunità<br />

offerte dai Fondi strutturali europei; in alcune<br />

aule erano già installate le lim grazie al<br />

“Piano Scuola Digitale” e ai fondi FESR; si<br />

erano già attivati protocolli d’intesa con altri<br />

Istituti scolastici e con altri attori del territorio;<br />

era già stato garantito a tutti gli alunni, compresi<br />

i disab<strong>il</strong>i e i BES, l’accesso alla nuova<br />

strumentazione.<br />

L’assegnazione del progetto Cl@sse 2.0<br />

ha consentito la realizzazione di un’aula/laboratorio<br />

versat<strong>il</strong>e, funzionale ai diversi insegnamenti<br />

disciplinari, capace - attraverso un<br />

ripensamento architettonico e pedagogico<br />

dell’ambiente di apprendimento – di rispondere<br />

a bisogni cognitivi e relazionali, di interpretare<br />

efficacemente principi pedagogici e<br />

sociali, di integrare funzionalmente ambienti<br />

fisici e virtuali.<br />

Dopo <strong>il</strong> primo anno di esperienza, che<br />

ha prodotto risultati entusiasmanti, l’Istituto<br />

ha richiesto all’Amministrazione comunale di<br />

riferimento la realizzazione di ambienti polifunzionali<br />

che prevedono pareti con pannelli<br />

mob<strong>il</strong>i, ambienti interni ed esterni per le<br />

esperienze informali, uno spazio che svolga<br />

la funzione di internet café, un’aula per videoconferenze<br />

immersive, un auditorium per<br />

virtual exibition e virtual theatre, ambienti 3d<br />

per la realizzazione di percorsi virtuali. Il percorso<br />

insomma è appena cominciato.


L’ambiente di apprendimento<br />

Nel nuovo ambiente di apprendimento si<br />

riesce ad “entrare” attraverso stralci tratti<br />

dalla ricca documentazione disponib<strong>il</strong>e<br />

presso l’Istituto: “L’ ambiente aula, ripensato<br />

e ristrutturato, coniuga l’ut<strong>il</strong>izzo di hardware<br />

di ultima generazione, software di tipo open<br />

source, risorse didattiche online, innovazione<br />

metodologica, CDD (contenuti didattici digitali),<br />

libri interattivi, arredi modulari. La<br />

Cl@sse 2.0 è dotata di notebook, carrello<br />

porta-notebook, fotocamere, videocamera,<br />

Document Camera e LIM che, con l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

di software specifici e di un browser per la<br />

navigazione protetta in Internet, rappresentano<br />

un valido e innovativo supporto alla didattica.<br />

La modalità “Blended learning”<br />

garantisce continuità formativa tra le attività<br />

scolastiche e non: gli alunni possono esprimere<br />

le proprie opinioni, condividere elaborati,<br />

collaborare in una classe virtuale,<br />

chattare, partecipare a forum, attraverso le<br />

opportunità offerte da portali protetti come “Il<br />

gomitolo”, per ut<strong>il</strong>izzare appieno quanto offerto<br />

dal Web 2.0.<br />

Il “Learning by Design”, quale modello<br />

metodologico adottato, rende l’alunno protagonista<br />

e artefice del proprio percorso, e gli<br />

consente di costruire i propri apprendimenti<br />

attraversando le fasi dell’esperienza, della<br />

concettualizzazione, dell’analisi, dell’applicazione.<br />

La sperimentazione del sussidiario interattivo<br />

adattab<strong>il</strong>e agli st<strong>il</strong>i di apprendimento<br />

di ognuno, permette la manipolazione degli<br />

argomenti: gli alunni, attraverso una molteplicità<br />

di canali, possono, in un clima collaborativo<br />

e di scoperta, sottolineare,<br />

evidenziare le parole chiave, elaborare<br />

mappe concettuali, effettuare link a giochi<br />

online, gallerie fotografiche, presentazioni,<br />

video, suoni (elaborati personalmente); possono<br />

approfondire e riflettere criticamente<br />

anche sui propri errori. Le ITC, inoltre, offrono<br />

loro l’opportunità di effettuare la lettura<br />

del giornale, la scrittura creativa e la risoluzione<br />

condivisa di problemi.<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

105<br />

Il docente-designer affianca l’alunno sostenendolo,<br />

ascoltandolo, formulando domande<br />

e sollecitando riflessioni; elabora<br />

CDD, contestualizza gli argomenti, effettua<br />

semplificazioni e adattamenti per alunni con<br />

BES (Bisogni Educativi Speciali).<br />

I banchi sono stati progettati in modo<br />

tale da essere fac<strong>il</strong>mente modulati per lavorare<br />

singolarmente, in gruppo, a coppie, nel<br />

grande gruppo (tavola rotonda), insieme con<br />

altri alunni di altre classi. Particolare attenzione<br />

è stata posta nella scelta dei colori da<br />

ut<strong>il</strong>izzare, non solo per l’arredamento, ma<br />

anche per le pareti, affinché siano rispettati i<br />

principi della cromoterapia.<br />

(…) Le collaborazioni con la Polizia Postale,<br />

con la psicologa e con le famiglie<br />

hanno reso possib<strong>il</strong>e l’attuazione di diversi<br />

incontri e la realizzazione di giochi, anche in<br />

occasione del “Safer Internet day”, affinché<br />

gli alunni, fruitori delle risorse del Web, diventino<br />

consapevoli dei rischi e dei pericoli<br />

di Internet.<br />

Accanto alla sperimentazione di un uso<br />

trasversale dei linguaggi digitali, sono stati<br />

attuati dei percorsi che hanno visto impegnati<br />

i nostri alunni in attività creative-manuali<br />

e motorie con la presenza di esperti.<br />

Riteniamo infatti indispensab<strong>il</strong>e attivare, accanto<br />

ai percorsi digitali, anche percorsi che<br />

accrescano ab<strong>il</strong>ità manuali e motorie, per<br />

uno sv<strong>il</strong>uppo armonico dell’allievo.<br />

Il ripensamento della rigida organizzazione<br />

dell’orario, <strong>il</strong> passaggio da un apprendimento/insegnamento<br />

trasmissivo ad un<br />

insegnamento/apprendimento costruttivo-collaborativo<br />

ed esercitato “in ogni momento e<br />

in ogni luogo”, la definizione precisa e puntuale<br />

di macro e microcompetenze, <strong>il</strong> monitoraggio<br />

rigoroso dei processi,, la trasversalità<br />

dei linguaggi digitali quale “impalcatura” insostituib<strong>il</strong>e<br />

in tutti gli insegnamenti, e la collaborazione<br />

con Enti, Università e famiglie stanno<br />

sv<strong>il</strong>uppando, nella nostra cl@sse, un ambiente<br />

ricco e funzionale alla generazione di<br />

apprendimenti”.


Le condizioni di efficacia<br />

I ragazzi della cl@sse di cui stiamo parlando<br />

hanno raggiunto risultati pregevoli,<br />

coerenti con i bisogni formativi indicati dalla<br />

comunità internazionale e con i principi indicati<br />

dalla letteratura psicopedagogica: apprendimenti<br />

integrati (disciplinari e<br />

tecnologici), conoscenze costruite e condivise,<br />

pratica di raccolta ed organizzazione di<br />

dati, pratica della cooperazione, dell’inclusione,<br />

del mutuo aiuto, padronanza plur<strong>il</strong>inguistica<br />

e comunicativa, padronanza<br />

concettuale e procedurale, riut<strong>il</strong>izzo funzionale<br />

degli apprendimenti e transfer in analogia<br />

e in problem solving, progettualità,<br />

motivazione ad apprendere e a portare a termine<br />

<strong>il</strong> lavoro, tensione al risultato e gestione<br />

dell’errore. Competenze, insomma, disciplinari<br />

e trasversali.<br />

Ma quali sono le condizioni che hanno<br />

prodotto questi risultati? Basta disporre di risorse<br />

tecnologiche per ottenerli? Qui <strong>il</strong> discorso<br />

diventa problematico. Se i bambini<br />

della nostra classe 2.0 sanno selezionare informazioni<br />

e metterle in relazione, non dipende<br />

dalle N.T., né dipende dalle N.T. se<br />

sanno ut<strong>il</strong>izzare mappe disciplinari e categorizzare<br />

gli oggetti in cui si imbattono, o se <strong>il</strong><br />

lessico disciplinare e <strong>il</strong> lessico tecnologico<br />

entrano nella loro comunicazione abituale, o<br />

ancora se in classe si costruisce insieme e<br />

si condivide invece di competere. Le tecnologie<br />

sono una risorsa, ma senza una mediazione<br />

didattica consapevole e intenzionale<br />

sono una risorsa sprecata.<br />

Gli insegnanti di questa classe da anni<br />

praticano la ricerca educativa, problematizzano<br />

gli insegnamenti disciplinari, ricercano<br />

modalità e strumenti progettuali efficaci, si<br />

domandano su curricoli e Unità d’apprendimento,<br />

su specificità e trasversalità. Già<br />

prima di disporre della nuova strumentazione<br />

i bambini di quella classe ricavavano informazioni<br />

da più manuali, le confrontavano, le<br />

categorizzavano, le connettevano. Certo,<br />

con i nuovi strumenti oggi è molto più fac<strong>il</strong>e,<br />

più rapido, più affascinante, ma le condizioni<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

106<br />

di efficacia delle nuove tecnologie stanno<br />

nella qualità della progettazione e della mediazione<br />

didattica<br />

Nella documentazione sono comprese<br />

una serie di mappe che l’Istituto ha elaborato,<br />

seguendo <strong>il</strong> metodo GOPP (goal oriented<br />

project planning) per analizzare i diversi<br />

problemi connessi con la sperimentazione<br />

(logistici, organizzativi, socio-culturali) e definire<br />

i diversi, corrispondenti tipi di obiettivo.<br />

Emerge un’analisi attenta, rigorosa, che qui<br />

non possiamo riportare per problemi di spazio,<br />

ma che dimostra responsab<strong>il</strong>ità condivise<br />

e professionalità sicure. E’ evidente che<br />

tali professionalità non sono state formate<br />

dalle nuove tecnologie!<br />

Ma <strong>il</strong> discorso non si ferma alla macroprogettazione.<br />

A titolo esemplificativo riportiamo<br />

solo una delle Unità d’apprendimento<br />

elaborate dai docenti (Schema n. 1). L’Unità<br />

mostra la chiarezza degli obiettivi disciplinari<br />

perseguiti, la loro integrazione con gli obiettivi<br />

connessi all’uso delle tecnologie, la tensione<br />

verso lo sv<strong>il</strong>uppo di competenze, la<br />

padronanza metodologica con cui sono progettate<br />

le attività, la visione trasversale degli<br />

insegnamenti, l’attenzione alle competenze<br />

chiave di cittadinanza. Anche in questo caso<br />

appare evidente una padronanza progettuale<br />

e didattica che certamente preesisteva<br />

all’introduzione delle nuove tecnologie. E infine<br />

nella documentazione d’Istituto sono<br />

consultab<strong>il</strong>i le prove di verifica somministrate<br />

al termine di ciascuna Unità, complete dei<br />

compiti assegnati, della descrizione degli oggetti<br />

di accertamento, dei criteri di valutazione<br />

e delle modalità di attribuzione dei<br />

punteggi. Dopo l’Unità di Storia riportata<br />

nello schema n. 1, ad esempio, è stata somministrata<br />

la seguente prova: “Dopo aver elaborato<br />

(a coppie) una presentazione di<br />

P.Point (arricchita da immagini, f<strong>il</strong>mati, linee<br />

del tempo-TimeRime , Link e mappe – Cmap<br />

Tools) esponi <strong>il</strong> tuo lavoro ut<strong>il</strong>izzando la LIM”.<br />

Ed è ancora evidente che <strong>il</strong> possesso di<br />

chiari strumenti di verifica non deriva certo<br />

dall’introduzione delle nuove tecnologie.


Va dunque fatta qualche riflessione critica.<br />

La Cl@sse 2.0 rappresenta un’azione<br />

straordinaria, ma indica la direzione verso la<br />

quale dovrà muoversi <strong>il</strong> fare scuola ordinario.<br />

I quotidiani nazionali hanno dato nei<br />

giorni scorsi ampio spazio alla nona edizione<br />

di “Abcd”, <strong>il</strong> Salone italiano dell’educazione,<br />

che, inaugurato dal Ministro Profumo, ha<br />

presentato con grande r<strong>il</strong>ievo tutte le novità<br />

nel settore della didattica 2.0. “Lavagne interattive<br />

multimediali, software per creare lezioni<br />

digitali, nuove dotazioni didattiche per<br />

ridisegnare gli spazi dell’apprendimento all’insegna<br />

dell’innovazione e dell’ergonomia.<br />

Il mondo della scuola è già immerso nella<br />

tecnologia e quello di domani lo sarà sempre<br />

di più” (così si legge su Repubblica del 14<br />

novembre). E ancora:<br />

“Nell’Agenda Digitale Italiana sono state<br />

inserite norme che prevedono l’uso esclusivo<br />

di libri digitali. Il risparmio sulla spesa media<br />

per i libri sarà indirizzato all’acquisto di tablet<br />

e hardware, destinati a diventare lo strumento<br />

principe per l’apprendimento scolastico.<br />

Siamo di fronte a un passaggio<br />

epocale, come è avvenuto con Gutenberg e<br />

l’invenzione della stampa a caratteri mob<strong>il</strong>i,<br />

dice <strong>il</strong> ministro”. (così si legge sul Corriere<br />

del 12 novembre).<br />

Che ci si trovi di fronte ad un passaggio<br />

epocale è innegab<strong>il</strong>e. Di fronte al trionfalismo<br />

imperante ci sembra però indispensab<strong>il</strong>e r<strong>il</strong>evare<br />

che i risultati formativi di tale passaggio<br />

non sono affatto scontati, e che le<br />

esperienze che finora hanno prodotto esiti<br />

d’apprendimento soddisfacenti, o addirittura<br />

superiori alle aspettative, sono state quelle<br />

gestite da insegnanti competenti, didatticamente<br />

padroni, culturalmente vivi, capaci di<br />

un ut<strong>il</strong>izzo critico e ponderato dei nuovi strumenti,<br />

disponib<strong>il</strong>i ad un controllo rigoroso dei<br />

processi.<br />

Certamente le lim e i tablet e <strong>il</strong> web 2.0<br />

cambieranno la scuola: ma non è affatto<br />

certo in che direzione la cambieranno. Noi in<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

107<br />

che direzione vogliamo che la scuola cambi?<br />

La tecnologia è una risorsa inedita e grande,<br />

e <strong>il</strong> mezzo, dice McLuhan, è anche contenuto.<br />

Ma chi e come sta costruendo le condizioni<br />

perché gli insegnanti sappiano gestire<br />

e scegliere criticamente l’approccio al nuovo<br />

mezzo/contenuto?<br />

Verso una scuola 2.0<br />

Gli insegnanti della nostra cl@sse 2.0<br />

sono stati invitati, a seguito della loro sperimentazione,<br />

ad esprimere <strong>il</strong> proprio parere<br />

su un Piano d’azione per la diffusione delle<br />

ITC, curato dal dott. Giovanni Biondi (capo<br />

dipartimento per la programmazione e la gestione<br />

delle risorse umane, finanziarie e strumentali).<br />

Uno sguardo ai diversi punti del<br />

Piano (ciascuno dei quali è corredato di una<br />

breve <strong>il</strong>lustrazione) consente al lettore non<br />

esperto di farsi un’idea generale del nuovo<br />

mondo in cui la scuola è ineluttab<strong>il</strong>mente trascinata,<br />

ed è innegab<strong>il</strong>e che si tratti di un<br />

mondo affascinante (Schema n. 2).<br />

Ma gli insegnanti che abbiamo conosciuto,<br />

e che in questo mondo stanno muovendo<br />

i loro primi passi, non subiscono<br />

passivamente tale fascino. Riportiamo, dopo<br />

la tabella, stralci dei pareri da loro espressi<br />

su alcuni dei punti previsti dal Piano<br />

(Schema n. 3).<br />

Nuovi spazi e nuovi strumenti: basteranno?<br />

A Genova si dipingono i nuovi spazi:<br />

“Cinque aule pensate come “spazi attivi” e<br />

con arredi insoliti: lo spazio di esplorazione,<br />

dove lo studente cresce e apprende attraverso<br />

l’esperienza diretta e l’approccio laboratoriale;<br />

quello individuale, in cui <strong>il</strong> ragazzo<br />

prende coscienza delle proprie propensioni<br />

e attitudini e del proprio ritmo di studio, sia<br />

grazie a lavori svolti in autonomia sia attraverso<br />

<strong>il</strong> confronto con <strong>il</strong> docente; lo spazio informale,<br />

dedicato alla pausa; la classe,<br />

pensata come luogo di confronto, collaborazione<br />

e condivisione modulare e ricomponib<strong>il</strong>e<br />

in una struttura sempre nuova e adatta


all’occorrenza. Infine l’agorà: l’ambiente<br />

dove gli alunni posso condividere in modalità<br />

plenaria eventi e presentazioni” (Repubblica,<br />

art. cit.)<br />

Case editrici, aziende, autori sono impegnati<br />

nella progettazione di software, learning<br />

object, dispositivi didattici per gli alunni;<br />

e sono impegnati nella progettazione di corsi<br />

per la formazione tecnologica degli insegnanti:<br />

in presenza, on line, e-learning, blended.<br />

Basterà?<br />

I toni sembrano trionfalistici, ma <strong>il</strong> cammino<br />

da percorrere è lungo e non è privo di<br />

insidie. Gli insegnanti della nostra cl@sse 2.0<br />

hanno segnalato con forza e con convinzione,<br />

sulla base della loro esperienza, la necessità<br />

di una formazione degli insegnanti che garantisca<br />

loro non solo competenze digitali, ma<br />

anche competenze disciplinari, epistemologiche,<br />

pedagogico-didattiche, valutative. E<br />

hanno segnalato più volte la necessità di un<br />

approccio completamente diverso alla funzione<br />

docente, sorretto da forte flessib<strong>il</strong>ità<br />

nella gestione di tempi, spazi, relazioni, da<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

108<br />

forte motivazione al lavoro, da forti incentivi<br />

economici.<br />

C’è un’altra cosa che gli insegnanti non<br />

hanno segnalato esplicitamente, ma che<br />

pure è evidente nella loro stessa azione: occorre<br />

che l’insegnante abbia pensiero critico<br />

e cultura. Le tecnologie sono strumenti, i fini<br />

della scuola sono altri. E perché siano strumenti<br />

efficaci occorre che i fini formativi siano<br />

chiari, che chiare siano le strategie, e che<br />

forte sia l’attrezzatura professionale globale:<br />

quella tecnologica, da sola, non basta.<br />

Ringrazio per la collaborazione <strong>il</strong> Dirigente<br />

scolastico dell’Istituto Comprensivo<br />

di Minervino di Lecce, Alessandro<br />

Stefanelli, le insegnanti Raimondina Arcuti<br />

e Lucia Caroppo, della Cl@sse 2.0, ed<br />

in particolare la coordinatrice di progetto,<br />

la docente Antonia Rizzello, per la disponib<strong>il</strong>ità<br />

con cui hanno concesso la visione<br />

e l’ut<strong>il</strong>izzo di materiali e riflessioni elaborati<br />

in seno al Consiglio di classe.


Schema n. 1<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

Una Unità d’apprendimento<br />

Navig@ndo..... sulle rive dei fiumi e dei mari<br />

Discipline: Storia, Tecnologia - Durata: 1/10/2011 – 31/05/2012 (L’Unità si compone di due segmenti, di cui <strong>il</strong> primo centrato<br />

sulla riflessione “storica” relativa all’esperienza personale, e <strong>il</strong> secondo centrato sullo studio di civ<strong>il</strong>tà antiche)<br />

Conoscenze<br />

Ab<strong>il</strong>ità<br />

(specifiche e<br />

trasversali)<br />

Competenze<br />

OBIETTIVI RISULTATI ATTESI,<br />

Concetti specifici: tempo (lineare,<br />

convenzionale), successione,<br />

contemporaneità,<br />

durata; fonte primaria e secondaria,<br />

documento, ricostruzione;<br />

parole-concetto<br />

specifiche dei quadri di civ<strong>il</strong>tà<br />

Argomenti: Sumeri, Bab<strong>il</strong>onesi,<br />

Assiri, Egizi, civ<strong>il</strong>tà dell’Indo<br />

e del Fiume Giallo,<br />

Cretesi, Micenei, Fenici, Ebrei.<br />

Fontizzazione e uso di documenti<br />

Comprensione e manipolazione<br />

del testo storico<br />

Ordinamento e organizzazione<br />

temporale<br />

Ordinamento e organizzazione<br />

spaziale<br />

Classificazione di fatti e organizzazione<br />

di relazioni<br />

Produzione di testi verbali<br />

Ut<strong>il</strong>izzo di linguaggi digitali<br />

Ut<strong>il</strong>izzo di risorse online<br />

Interagire in gruppo<br />

Ut<strong>il</strong>izzare strategie, avvalendosi<br />

anche delle opportunità<br />

offerte dai linguaggi digitali,<br />

per organizzare <strong>il</strong> proprio lavoro<br />

e per comprendere ed<br />

esporre nuovi argomenti di<br />

studio.<br />

Al termine dell’Unità l’allievo:<br />

- conosce ed usa la cronologia storica secondo la periodizzazione occidentale<br />

o altri sistemi di datazione<br />

- individua gli elementi connotanti di una civ<strong>il</strong>tà (indicatori di civ<strong>il</strong>tà) ;<br />

conosce ed usa le “parole” della storia; riconosce diversi tipi di fonti<br />

e le distingue tra fonti primarie (documenti) e fonti secondarie (testi<br />

storiografici, manuali)<br />

L’allievo compie:<br />

operazioni di fontizzazione: ut<strong>il</strong>izza strumenti di lettura diversi per ricavare/ricostruire<br />

informazioni da fonti (manuali, saggi storiografici,<br />

carte geo-storiche, repertori iconografici, audio/video) funzionali ad un<br />

lavoro assegnato<br />

operazioni di tematizzazione e articolazione tematica: divide <strong>il</strong> testo<br />

storico in paragrafi, li titola, individua le parole chiave, sottolinea le informazioni<br />

principali per costruire campi tematici<br />

operazioni di ordinamento e organizzazione temporale: usa la cronologia<br />

e individua le coordinate temporali (fine/inizio) delle civ<strong>il</strong>tà studiate,<br />

collocandone la durata su dei grafi temporali<br />

operazioni di ordinamento e organizzazione spaziale: individua le coordinate<br />

spazio/ambientali delle civ<strong>il</strong>tà studiate (ieri) per collocarle geograficamente<br />

sul planisfero (oggi)<br />

operazioni di classificazione dei fatti e di organizzazione di relazioni:<br />

produce tabelle per costruire un quadro di civ<strong>il</strong>tà classificando le informazioni<br />

ricavate e le immagini ricercate; spiega, producendo inferenze,<br />

fenomeni di tipo storico-ambientale individuando collegamenti e relazioni<br />

tra uomo e ambiente specifiche delle Civ<strong>il</strong>tà dei Fiumi e dei Mari;<br />

confronta informazioni raccolte sugli elementi di cultura materiale delle<br />

civ<strong>il</strong>tà studiate per individuare permanenze e mutamenti.<br />

operazioni di costruzione del testo/comunicazione<br />

Relaziona sul quadro di civ<strong>il</strong>tà costruito con l’aus<strong>il</strong>io della LIM<br />

Usa i linguaggi digitali per ricercare su siti tematici materiali ut<strong>il</strong>i allo<br />

studio e per organizzare in modo sistematico e personale le informazioni<br />

(produrre tabelle e brevi descrizioni) attraverso <strong>il</strong> software Word.<br />

Sa elaborare la riduzione di immagini attraverso l’ut<strong>il</strong>izzo di Picture Manager<br />

Ut<strong>il</strong>izza risorse online: Google Earth per collocare geograficamente sul<br />

planisfero le civ<strong>il</strong>tà studiate; Convertitore/calendario per ut<strong>il</strong>izzare sistemi<br />

di datazione differenti.<br />

Svolge un ruolo attivo durante <strong>il</strong> lavoro di gruppo ascoltando gli altri e<br />

condividendone le decisioni<br />

Al termine dell’Unità l’allievo è in grado, individualmente e/o in<br />

gruppo, di organizzare e realizzare, con l’aus<strong>il</strong>io della LIM, l’esposizione<br />

di un quadro di civ<strong>il</strong>tà studiato, individuando le relazioni di<br />

tipo storico e ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> linguaggio specifico della disciplina.<br />

(Nell’elaborazione dell’UdA è stato ut<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> seguente materiale: Flavia Marostica -ANALISI DELLA DISCIPLINA STORIA<br />

http://www.storiairreer.it/Materiali/Materiali/GruppoRicerca/04%202009%20storia%20OK.pdf)<br />

109


Competenze trasversali di riferimento<br />

(competenze chiave di cittadinanza)<br />

Ut<strong>il</strong>izzare autonomamente strategie, avvalendosi<br />

anche delle opportunità offerte dai linguaggi digitali,<br />

per organizzare <strong>il</strong> proprio lavoro e per comprendere<br />

nuovi argomenti di studio (imparare a imparare)<br />

Pianificare la realizzazione di un progetto ut<strong>il</strong>izzando<br />

conoscenze e strumenti multimediali e scegliendo, tra<br />

le risorse disponib<strong>il</strong>i, personali e non, quelle più funzionali<br />

agli obiettivi da raggiungere (progettare)<br />

Assumere un ruolo attivo in scambi comunicativi per<br />

ut<strong>il</strong>izzare, elaborare e condividere testi multi codici<br />

(comunicare)<br />

Assumere comportamenti corretti e responsab<strong>il</strong>i per<br />

rispettare se stessi, gli altri e l’ambiente in spazi fisici<br />

e virtuali (collaborare e partecipare)<br />

Interagire consapevolmente in gruppi reali e virtuali,<br />

tenendo conto del punto di vista degli altri, per raggiungere<br />

fini comuni (agire in modo autonomo e responsab<strong>il</strong>e)<br />

Individuare risorse (anche in Internet) e strategie efficaci<br />

per risolvere problemi in contesti di apprendimento<br />

e relazionali (risolvere problemi)<br />

Individuare e stab<strong>il</strong>ire collegamenti tra fenomeni, tra<br />

dati, tra informazioni, tra situazioni, per conoscere,<br />

comprendere e riflettere nei diversi contesti reali e virtuali<br />

(individuare collegamenti e relazioni)<br />

Reperire, confrontare e rielaborare criticamente informazioni<br />

provenienti da fonti diverse (scritte, orali e<br />

tecnologiche) per ut<strong>il</strong>izzarle in funzione di scopi (acquisire<br />

e interpretare l’informazione)<br />

Verifica<br />

I processi di acquisizione delle diverse conoscenze e<br />

ab<strong>il</strong>ità saranno monitorati attraverso attente osservazioni<br />

sistematiche, che avranno la funzione di valutazione<br />

formativa.<br />

Al termine di segmenti significativi del percorso si<br />

procederà alla valutazione sommativa dei risultati attesi<br />

indicati (conoscenze e ab<strong>il</strong>ità), attraverso prove<br />

strutturate e semistrutturate (test a scelta multipla,<br />

domande a risposta aperta)<br />

La valutazione di competenza avverrà attraverso la richiesta<br />

di una prestazione complessa, che richieda<br />

l’ut<strong>il</strong>izzo integrato di conoscenze e ab<strong>il</strong>ità disciplinari<br />

e tecnologiche.<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

110<br />

Metodologia<br />

Lettura e comprensione di testi e immagini per la ricostruzione<br />

di eventi personali e fam<strong>il</strong>iari;<br />

lavori di gruppo per ricerca di immagini (webquest) e<br />

di informazioni secondo indicatori definiti;<br />

attività di riordino temporale di eventi e di civ<strong>il</strong>tà;<br />

costruzione (individuale e collettiva) di strisce temporali<br />

e collocazione di eventi A.C. e D.C.;<br />

analisi e confronto di datazioni differenti da quella occidentale;<br />

ut<strong>il</strong>izzo di webquest per ricercare, su siti dati e su indicatori<br />

dati, informazioni, immagini, video, testi storiografici,<br />

cartine geo-storiche; ut<strong>il</strong>izzo del<br />

convertitore/calendario on line;<br />

elaborazioni di tabelle di raccolta dati secondo classificatori<br />

dati;<br />

lettura di testi storiografici (lettura selettiva, ricerca<br />

delle parole non conosciute; divisione in paragrafi; titolazione<br />

dei paragrafi, individuazione delle parolechiave,<br />

individuazione delle informazioni principali;<br />

analisi di immagini e di cartine geo-storiche (individuale,<br />

di gruppo, collettiva), per ricavarne informazioni;<br />

analisi collettiva di video-documentari e focalizzazione<br />

di informazioni chiave;<br />

costruzione collettiva di quadri di civ<strong>il</strong>tà attraverso tabelle<br />

e abbinamento di immagini, con relativa socializzazione,<br />

confronto e individuazione di analogie e<br />

differenze;<br />

individuazione delle coordinate spazio/ambientali delle<br />

civ<strong>il</strong>tà studiate (ieri) per collocarle geograficamente<br />

(oggi) attraverso l’ut<strong>il</strong>izzo di Google Earth e la funzione<br />

Street view;<br />

riflessioni sui lavori svolti e individuazione di difficoltà<br />

incontrate (esercizi metacognitivi);<br />

esposizioni orali dei lavori svolti, anche supportate<br />

dalla lavagna interattiva<br />

elaborazione di testi scritti multicodici, con socializzazione<br />

e commento collettivo degli stessi;<br />

riut<strong>il</strong>izzo, nello studio di nuovi argomenti, di procedure<br />

e strumenti appresi in precedenza.


Schema n. 2<br />

Tendenze e Area/<br />

Ambito di intervento<br />

1) Mob<strong>il</strong>e learning<br />

Apprendimento attraverso i cellulari<br />

2) Cloud computing<br />

Accesso alle applicazioni informatiche<br />

su server remoti.<br />

3) One to one computing<br />

Uno strumento informatico per ogni<br />

studente<br />

4) Ubiquitous learning<br />

L’apprendimento “in ogni momento e<br />

in ogni luogo”<br />

5) Gaming<br />

Uso educativo dei videogiochi<br />

6) Personalized learning<br />

Apprendimento personalizzato.<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

Piano nazionale per la diffusione delle ITC<br />

111<br />

Breve descrizione/Motivazione<br />

L’evoluzione nello sv<strong>il</strong>uppo di hardware e software ha fatto diventare gli<br />

“smart phone” (i “cellulari intelligenti”) strumenti tecnologici indispensab<strong>il</strong>i.<br />

Come i cellulari hanno soppiantato i telefoni fissi nelle telecomunicazioni,<br />

così probab<strong>il</strong>mente i nuovi strumenti portat<strong>il</strong>i, con accesso a internet e<br />

con le stesse capacità dei computer, soppianteranno i PC come strumento<br />

informatico all’interno delle aule<br />

Le applicazioni informatiche singole che si ut<strong>il</strong>izzano per un solo computer<br />

sono in costante diminuzione: vengono sostituite da applicazioni collettive<br />

installate su computer centralizzati (detti anche server farm o fattorie informatiche),<br />

accessib<strong>il</strong>i da internet. Le implicazioni di questa tendenza per<br />

i sistemi educativi sono enormi: sono disponib<strong>il</strong>i applicazioni informatiche<br />

sempre più economiche (non sarà più necessario comperare licenze costose)<br />

che non richiedono né la potenza, né la grandezza di un attuale<br />

computer<br />

L’obiettivo, nelle classi di tutto <strong>il</strong> mondo, è di ottenere uno strumento informatico<br />

per ogni studente e di creare un ambiente di apprendimento nel<br />

quale si abbia accesso universale alla tecnologia. Che la tecnologia ut<strong>il</strong>izzata<br />

sia un portat<strong>il</strong>e per ogni studente, oppure, sempre più spesso, una<br />

rete di computer, o gli smart phone, o le tavolette digitali, le classi si devono<br />

orientare all’ut<strong>il</strong>izzo universale di strumenti informatici personali di<br />

apprendimento<br />

Con lo sv<strong>il</strong>uppo di infrastrutture che permettono di connettersi ovunque<br />

e con la drastica diminuzione dei costi dei computer, i sistemi scolastici<br />

di tutto <strong>il</strong> mondo stanno creando le opportunità per accedere all’apprendimento<br />

“in ogni momento e in ogni luogo”. Ciò richiede necessariamente<br />

un ripensamento dell’attuale organizzazione dell’orario scolastico, rigidamente<br />

ripartito in lezioni rigide. E ancora, oltre ai computer e all’accesso<br />

a internet, diventerà indispensab<strong>il</strong>e disporre di insegnanti/mentori, di opportunità<br />

di apprendimento fra pari, di ritmi di apprendimento personalizzati<br />

e di un modo di imparare che va più in profondità. Di conseguenza,<br />

è opportuno anche prevedere diversi momenti/forme di valutazione<br />

Una recente inchiesta, pubblicata da “Pew internet and American Life Project”<br />

per Horizon Report, dimostra che molti giochi on-line sono assolutamente<br />

popolari tra i giovani e che offrono l’opportunità di aumentare le<br />

interazioni sociali e di dispiegare un inedito impegno civico tra le nuove<br />

generazioni. L’eccezionale successo dei giochi, che stimolano una partecipazione<br />

attiva intensissima e offrono incentivi e interazioni molto motivanti,<br />

ci fa comprendere come le metodologie pedagogico-didattiche<br />

attuali siano spesso inadeguate e come i giochi educativi potrebbero suscitare<br />

molto più interesse e attenzione negli studenti.<br />

I sistemi educativi stanno esplorando l’ut<strong>il</strong>izzo della tecnologia per meglio<br />

capire le conoscenze pregresse degli studenti e adattare l’insegnamento<br />

in modo da fare colmare le lacune e tenere conto di nuovi st<strong>il</strong>i di apprendimento/insegnamento.<br />

Questo obiettivo trasforma la classe da un’entità<br />

dove l’insegnamento era centrato sulle capacità medie degli studenti a<br />

un’entità dove si adattano i contenuti e la pedagogia alle necessità individuali,<br />

sia dei migliori che dei più deboli


7) Redefinition of learning spaces<br />

La ridefinizione degli spazi di apprendimento<br />

8) Teacher-generated open content.<br />

Contenuti aperti creati da insegnanti<br />

9) Smart Portfolio Assessment<br />

Valutazione con <strong>il</strong> portfolio elettronico<br />

10) Teacher managers/mentors<br />

Insegnanti manager/mentori<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

La classe ordinata con banchi in f<strong>il</strong>a potrebbe diventare un “cimelio dell’era<br />

industriale” poiché le scuole stanno ripensando quale possa essere l’ambiente<br />

di apprendimento migliore per incentivare la collaborazione, l’interdisciplinarità<br />

e l’apprendimento centrato sullo studente. Vengono<br />

enormemente enfatizzate idee finora trascurate, come l’importanza delle<br />

luci, dei colori, degli spazi individuali per gli studenti e gli insegnanti, piccoli<br />

spazi aperti per la realizzazione di progetti in gruppi flessib<strong>il</strong>i<br />

I sistemi scolastici dei Paesi dell’OCSE incentivano gli insegnanti, e i network<br />

di insegnanti, a identificare e creare risorse efficaci. Molte risorse<br />

on line permettono agli insegnanti di riformulare contenuti o di effettuare<br />

aggiunte o modifiche per adattare <strong>il</strong> materiale didattico ai propri scopi. Gli<br />

studenti possono così disporre di materiale a loro misura, che rispetta<br />

perfettamente l’impostazione del corso. Queste risorse in molti casi sono<br />

complementari al libro di testo ufficiale e potrebbero, in un prossimo futuro,<br />

soppiantarlo, ovvero affiancarlo con contenuti editi in forma “ibrida”,<br />

come principale risorsa per l’apprendimento degli studenti. Queste attività<br />

spesso sono una sfida alle tradizionali nozioni di “proprietà intellettuale”<br />

e di “copyright”<br />

Conservare, ordinare, recuperare i dati relativi all’apprendimento potrà essere<br />

di aiuto agli insegnanti per comprendere meglio le lacune e ottimizzare<br />

i contenuti e gli approcci pedagogici. La valutazione si sta sempre<br />

più orientando verso frequenti valutazioni formative (valutazione per l’apprendimento)<br />

che si basano su dati ottenib<strong>il</strong>i in tempo reale, e sempre<br />

meno su esami stressanti ut<strong>il</strong>izzati per la valutazione dell‘apprendimento.<br />

Sono sempre più disponib<strong>il</strong>i strumenti che permettono agli studenti di<br />

raggruppare i propri lavori in una sorta di portfolio. Nel caso in cui aggiungessero<br />

tweet, blog post o altro materiale on line, questo apparirà nel<br />

loro portfolio personale, <strong>il</strong> quale potrà essere analizzato da parte dei propri<br />

pari o dell’insegnante (e anche dai genitori)<br />

Il ruolo dell’insegnante in classe dovrebbe accompagnare l’evoluzione: da<br />

“fonte di conoscenza” a specialista della gestione dell’istruzione, in grado<br />

di aiutare gli studenti a cercare le informazioni, a costruire le conoscenze<br />

attraverso modalità e secondo percorsi personalizzati adatti ai singoli. L’insegnante<br />

dovrà fornire supporto sia durante le lezioni formali, sia fuori<br />

dai canonici orari di lezione. Questo cambiamento è estremamente complesso.<br />

Tuttavia <strong>il</strong> successo o <strong>il</strong> fallimento dei progetti tecnologici nelle<br />

classi dipende dal fattore umano e dalla volontà di un insegnante di addentrarsi<br />

in territori sconosciuti<br />

112


Schema n. 3<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

La riflessione critica degli insegnanti 2.0 di Minervino di Lecce (stralci)<br />

Tendenze e Area/<br />

Ambito di intervento<br />

1) Mob<strong>il</strong>e learning<br />

Apprendimento attraverso i cellulari<br />

4) Ubiquitous learning<br />

L’apprendimento “in ogni momento e<br />

in ogni luogo”<br />

6) Personalized learning<br />

Apprendimento personalizzato.<br />

113<br />

Le considerazioni degli insegnanti<br />

(…) svolgere attività didattiche solo con l’uso di strumenti di dimensioni<br />

ridotte, in alcuni casi, risulta poco funzionale. Pensiamo sia indispensab<strong>il</strong>e<br />

introdurre e ut<strong>il</strong>izzare la tecnologia oggi a disposizione in modo graduale,<br />

considerando le fasce di età e prevedendo una sorta di gerarchizzazione<br />

dell’uso degli strumenti digitali (così come avviene per tutti gli apprendimenti).<br />

Il Mob<strong>il</strong>e learning, se da un lato rappresenta una valida realtà, dall’altro,<br />

se non ut<strong>il</strong>izzato con consapevolezza, può essere fonte di rischi,<br />

pericoli e distrazione. Pensiamo che una scuola non sia all’avanguardia<br />

nel momento in cui ut<strong>il</strong>izza lo strumento “all’ultima moda” presente sul<br />

mercato. Deve far proprio lo strumento integrandolo e proponendolo in<br />

maniera sistematica alla giusta fascia di età e nel momento in cui una programmazione<br />

precisa e puntale lo richieda. Pensiamo che la scuola debba<br />

sfruttare le possib<strong>il</strong>ità offerte dai nuovi mezzi con spirito critico. Riguardo<br />

al Mob<strong>il</strong>e learning, la scuola dovrebbe prevedere, contestualmente al suo<br />

uso, l’acquisizione delle competenze sociali e civiche anche in chiave<br />

digitale. A tal proposito è necessaria, oltre al naturale coinvolgimento di<br />

tutti i docenti, la partecipazione attiva delle famiglie. (…)<br />

Il ripensamento della rigida organizzazione dell’orario è necessario (…),<br />

come dimostrano anche le nostre esperienze in corso, come conseguenza<br />

(e insieme come strumento di promozione) del nuovo modo di lavorare.<br />

Passando da un apprendimento/insegnamento trasmissivo, fruib<strong>il</strong>e solo<br />

in aula e da parte dell’intera classe, ad un /insegnamento/apprendimento<br />

costruttivo-collaborativo, fruib<strong>il</strong>e a livello individuale e di piccolo (e variab<strong>il</strong>e)<br />

gruppo, è impensab<strong>il</strong>e disporre di un orario rigido di lezione e di un<br />

tempo/scuola definito. Neanche la programmazione del percorso didattico<br />

potrà conservare le attuali rigide forme (…). L’intero percorso diventa un<br />

intreccio tra le varie discipline (e non solo), come l’incastrarsi delle tessere<br />

di un mosaico. La progettazione educativa richiederà, necessariamente,<br />

la definizione delle linee generali del mosaico ed un monitoraggio rigoroso<br />

che controlli le tessere che lo andranno via via flessib<strong>il</strong>mente componendo<br />

(…). È solo tale scenario (insieme alla disponib<strong>il</strong>ità del docente/mentore)<br />

che può consentire <strong>il</strong> pieno ut<strong>il</strong>izzo dei linguaggi digitali per un “apprendimento<br />

in ogni luogo e in ogni tempo”. Si ritiene tuttavia diffic<strong>il</strong>e <strong>il</strong> traguardo<br />

indicato, in una scuola in cui non sembra ancora diffusa una<br />

cultura della flessib<strong>il</strong>ità organizzativa e didattica (vedi anche punto 10)<br />

(…) La possib<strong>il</strong>ità di personalizzazione dei percorsi è certamente legata<br />

alla disponib<strong>il</strong>ità di materiali: a) fruib<strong>il</strong>i a diversi livelli di ampiezza e profondità;<br />

b) fruib<strong>il</strong>i con livelli diversi di guida; c) presentati attraverso diversi<br />

linguaggi e canali; d) strumentali a produzioni individuali personalizzate;<br />

e) funzionali alla comunicazione a distanza ed alle comunità di pratiche.<br />

In particolare si riterrebbe ut<strong>il</strong>e:- un incremento dei software, anche free,<br />

che permettono di fornire mezzi compensativi agli alunni con BES (un valido<br />

esempio è rappresentato da BALABOLKA, un programma che permette<br />

di convertire tutti i testi in audio); una ulteriore promozione della<br />

LIM (…), una maggiore interattività nel libro digitale (…). (…) si ravvisa<br />

la necessità di avere un supporto digitale che permetta di creare link, disporre<br />

di approfondimenti, elaborare un glossario, elaborare gallerie fotografiche,<br />

arricchire con contenuti realizzati anche dagli stessi alunni,<br />

ridurre <strong>il</strong> testo e schematizzare, inserire titolazioni; elaborare mappe concettuali,<br />

inserire f<strong>il</strong>mati, podcast, ecc. Il potenziamento e <strong>il</strong> miglioramento<br />

della qualità dei materiali non è tuttavia sufficiente. La personalizzazione


7) Redefinition of learning spaces<br />

La ridefinizione degli spazi di apprendimento<br />

8) Teacher-generated open content<br />

Contenuti aperti creati da insegnanti<br />

10) Teacher managers/mentors<br />

Insegnanti manager/mentori<br />

I LABORATORI DELLA DIDATTICA<br />

dei percorsi in funzione dei diversi livelli e st<strong>il</strong>i individuali è legata prioritariamente<br />

alla qualità della formazione del docente in ambito psicologico,<br />

disciplinare, progettuale, metodologico<br />

Il nuovo ambiente deve essere ripensato in modo da risultare (…)generativo<br />

di apprendimento. È impensab<strong>il</strong>e tuttavia proporre una ristrutturazione<br />

che sconvolga totalmente le vecchie strutture! Basta, per ora,<br />

ripensare tutti gli spazi comuni (corridoi, atri), rendendoli accoglienti e<br />

confortevoli e favorendo relazioni. (…). Le scuole finlandesi rappresentano<br />

un valido esempio: l’orario scolastico non coincide con l’orario delle<br />

lezioni, ma inizia con l’ut<strong>il</strong>izzo degli spazi comuni.(…); <strong>il</strong> ripensamento<br />

degli spazi è dunque legato al ripensamento dei tempi, dell’orario, del<br />

ruolo e del lavoro del docente (…)<br />

Perché l’insegnante possa ut<strong>il</strong>mente produrre, riformulare, integrare materiali<br />

didattici efficaci, occorre garantirgli una formazione rigorosa in ambito<br />

epistemologico, psicopedagogico, metodologico, ancor prima che in<br />

ambito tecnologico. Oltre a costruire le condizioni perché i docenti siano<br />

in grado di produrre risorse complementari o sostitutive dei libri di testo,<br />

e oltre ad incentivarne l’attività, sarebbe ut<strong>il</strong>e promuovere percorsi in cui<br />

l’alunno stesso, fruitore di tutte le risorse della rete, possa essere costruttore<br />

dei propri contenuti, discernendo l’informazione attendib<strong>il</strong>e<br />

L’insegnante, che attraverso i linguaggi digitali svolga <strong>il</strong> ruolo di mentore<br />

(che non “trasmette” conoscenza ma che attrezza e segue gli alunni affinché<br />

essi stessi diventino “costruttori di conoscenze”), deve poter disporre<br />

di forte competenza disciplinare; di forte competenza psicologica<br />

e pedagogica; di forte competenza metodologica; di forte competenza digitale;<br />

di forte competenza valutativa e auto valutativa; di grande flessib<strong>il</strong>ità<br />

nella gestione dei tempi di lavoro; di grande dutt<strong>il</strong>ità per la<br />

risposta ai bisogni just in time<br />

Tale nuova figura di insegnante, che risponde ad un prof<strong>il</strong>o ben diverso<br />

rispetto a quello attuale, impone un ripensamento profondo della formazione<br />

iniziale e della formazione in servizio del docente.<br />

Il nuovo prof<strong>il</strong>o inoltre, prevedendo un diverso tipo di prestazioni, una diversa<br />

gestione dei tempi di lavoro e della conseguente reperib<strong>il</strong>ità, un incremento<br />

della responsab<strong>il</strong>ità educativa, una permanente disponib<strong>il</strong>ità alla<br />

formazione in servizio ed alla ricerca-azione, richiederebbe inevitab<strong>il</strong>mente<br />

un diverso trattamento economico.<br />

In attesa di una tale “rivoluzione”, si potrebbe pensare: a) ad una fascia di<br />

docenti che, in possesso di definiti requisiti professionali, siano chiamati,<br />

con un corrispettivo economico, a sperimentare la nuova attività di tutoring,<br />

sulla base di vincoli e garanzie predisposti a livello centrale; b) ad<br />

una fascia oraria nella quale i docenti di un Consiglio di classe, incentivati<br />

a livello d’Istituto e dotati di tecnologia idonea, prestano agli allievi, sulla<br />

base di un apposito”patto formativo”, la propria attività di tutoring. In entrambi<br />

i casi sarebbe necessario predisporre protocolli di sperimentazione<br />

ut<strong>il</strong>i alla lettura dei processi attivati, alla r<strong>il</strong>evazione dell’incremento quantitativo<br />

e qualitativo apportato agli apprendimenti, alla individuazione di<br />

punti di forza e di criticità dell’esperienza, alla validazione, modellizzazione<br />

e diffusione delle strategie sperimentate.<br />

Si potrebbe anche pensare, ai fini di una diffusione della nuova cultura,<br />

alla istituzione, in ogni scuola, di docenti coach, che abbiano <strong>il</strong> compito<br />

di supportare i docenti “novizi” nelle nuove pratiche<br />

Le sperimentazioni potrebbero prevedere una sistematica collaborazione<br />

della scuola con l’Università, lì dove ne sussistano le risorse professionali<br />

disponib<strong>il</strong>i<br />

114


CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />

Esperienze<br />

Conoscere oltre <strong>il</strong> dolore<br />

di Patrizia Donzella*<br />

Devo decidere, siamo oramai alla scadenza<br />

del termine ultimo per la presentazione<br />

delle istanze per l’ut<strong>il</strong>izzazione.<br />

Mi suggeriscono “Scuola in Ospedale”.<br />

Ci rifletto un po’ su.<br />

L’idea di fare un’esperienza nuova, completamente<br />

diversa da quelle fatte nel corso<br />

dei miei già più di venti anni di insegnamento<br />

nella scuola secondaria di secondo grado, mi<br />

alletta, mi incuriosisce, mi interessa ma, al<br />

tempo stesso, mi intimorisce, mi preoccupa,<br />

mi rende insicura.<br />

Tuttavia, mi convinco e accetto.<br />

Voglio mettermi alla prova. Voglio scoprire<br />

cosa può significare e come può cambiare<br />

<strong>il</strong> ruolo di insegnante in un contesto<br />

tanto diverso da quello abituale.<br />

L’avventura comincia <strong>il</strong> 17 settembre<br />

2012 con l’avvio del nuovo anno scolastico,<br />

che in realtà, come per tutti i docenti in servizio,<br />

è iniziato <strong>il</strong> 10 settembre con <strong>il</strong> Collegio<br />

dei Docenti, in una scuola che non era più<br />

quella che per sei anni è stata la mia:<br />

l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore<br />

“L. Scarambone”, scuola capof<strong>il</strong>a della<br />

Rete di Istituti per Scuola in Ospedale, con<br />

l’Istituto Comprensivo“ Dante Alighieri -Armando<br />

Diaz” di Lecce, presso <strong>il</strong> quale c’è la<br />

sezione ospedaliera.<br />

Tra i punti all’ordine del giorno: Progetto<br />

Scuola in Ospedale.<br />

Stupore e curiosità tra i colleghi, soddi-<br />

* Docente di scuola secondaria di 2° grado.<br />

115<br />

sfazione per chi ci ha creduto e lavorato per<br />

circa tre anni.<br />

Il progetto è la risposta alla richiesta di<br />

attivazione del servizio scolastico ospedaliero<br />

per gli alunni della scuola primaria e secondaria<br />

di primo e secondo grado, degenti<br />

per lungo, medio o breve periodo, avanzata<br />

in data 22 giugno 2010, da:<br />

• l’azienda ASL della città di Lecce,<br />

Ospedale “Vito Fazzi, rappresentata dal Direttore<br />

generale, Guido Scoditti<br />

• <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e dell’U.O di onco-ematologia<br />

Pediatrica, Dott.ssa Assunta Tornesello<br />

• <strong>il</strong> Primario del reparto di Pediatria, Dott.<br />

S<strong>il</strong>vio Pozzi<br />

• <strong>il</strong> tavolo monotematico pediatria ed<br />

onco-ematologia Pediatrica, rappresentato<br />

da Rita Masciullo<br />

• l’associazione genitori onco-ematologia<br />

pediatrica “Per un sorriso in più”, rappresentata<br />

da Antonio Giammarruto .<br />

Un progetto per Lecce, una realtà consolidata<br />

per altre province e regioni d’Italia.<br />

Infatti, <strong>il</strong> servizio scolastico è presente<br />

presso l’Ospedale Infant<strong>il</strong>e Regina Margherita<br />

di Torino dal 1967, anno in cui fu avviata<br />

la prima sperimentazione da parte della<br />

Scuola primaria “Vittorino da Feltre”. Nel<br />

1994 fu istituita la prima sezione di scuola<br />

secondaria di primo grado, seguita nel 1999<br />

dalla scuola secondaria di secondo grado e<br />

nel 2005 dalla scuola dell’infanzia.


La scuola in ospedale è oggi diffusa in<br />

tutti gli ordini e gradi di scuola presso: <strong>il</strong> San<br />

Gerardo di Monza, l’Azienda Ospedaliera ,<br />

Ospedali Riuniti, di Bergamo, molte delle<br />

province della regione Piemonte, <strong>il</strong> Gaslini di<br />

Genova, <strong>il</strong> Meyer di Firenze ed ancora Brescia,<br />

Bologna,…<br />

Essa assolve un’importante funzione,<br />

come esplicitato nella C.M. n. 43 del 26/02/01:<br />

«Il servizio scolastico diviene parte integrante<br />

del processo curativo che non corrisponde<br />

solo freddamente a un diritto costituzionalmente<br />

garantito, ma contribuisce al mantenimento<br />

o al recupero dell’equ<strong>il</strong>ibrio psicofisico<br />

degli alunni ricoverati tenendo <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e<br />

vivo <strong>il</strong> tessuto di relazioni dell’alunno con <strong>il</strong><br />

suo mondo scolastico e <strong>il</strong> sistema di relazioni<br />

sociali e amicali da esso derivante».<br />

La sua presenza nelle strutture ospedaliere<br />

garantisce ai bambini e ai ragazzi ricoverati<br />

<strong>il</strong> diritto all’istruzione come diritto a<br />

conoscere e ad apprendere in ospedale, nonostante<br />

la malattia. In molti casi essa permette<br />

ai ragazzi e alle loro famiglie di<br />

continuare a sperare, a credere e a investire<br />

sul futuro. Inoltre, tale particolare offerta formativa<br />

opera nel campo della prevenzione e<br />

del contrasto della dispersione scolastica.<br />

Entrare in un ospedale fa sempre un<br />

certo effetto. Si sa che qui ci sono persone<br />

che non stanno bene e la salute, anche se a<br />

volte lo dimentichiamo, è una cosa seria.<br />

Varcare la soglia di certi reparti è ancora<br />

più diffic<strong>il</strong>e. Reparti come Pediatria, dove a<br />

confrontarsi con la malattia sono i bambini,<br />

e come Onco–Ematologia Pediatrica, dove<br />

si comincia sin da tenera età ad imparare ad<br />

apprezzare la vita.<br />

E’ un mondo a parte. Tutto ciò che è al<br />

di fuori di esso sembra lontano e non ti appartiene<br />

più.<br />

La sofferenza cambia, emargina e talvolta<br />

rende migliori. Può farci chiudere in noi<br />

stessi ma può anche aprirci agli altri, rendendoci<br />

generosi e pronti al sorriso.<br />

Già. Il dolore non si manifesta dove ce<br />

n’è tanto!<br />

CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />

116<br />

Il dolore e la disperazione di un genitore<br />

che accompagna <strong>il</strong> proprio figlio lungo un<br />

percorso di attese, risposte, ansie, preoccupazioni,<br />

speranza, dubbi, impotenza. Questo<br />

dolore lo cogli solo nel bisogno di scambiare<br />

una semplice parola, nel confidarti alcune<br />

cose come se ti conoscessero da tempo o<br />

nel guardarti diritto negli occhi rimanendo in<br />

s<strong>il</strong>enzio.<br />

Ma negli occhi dei bambini, dei ragazzi<br />

malati, dei protagonisti di questa realtà, tu<br />

leggi la gioia di vivere da cui traggono forza<br />

per se stessi e per chi li ama.<br />

Sottoposti a cicli di terapie più o meno<br />

lunghi, più o meno pesanti, stanchi, ti accolgono<br />

nel loro mondo con un sorriso disarmante<br />

e tu devi entrarci in punta di piedi. Ti<br />

chiedono la “normalità”, quella che vivrebbero<br />

fuori e che tu puoi portagli da fuori.<br />

Per questa ragione, qui non è consentita<br />

alcuna debolezza.<br />

Ma le emozioni sono tante.<br />

Quotidianamente, a turno (siamo tre docenti<br />

di scuola secondaria di secondo grado,<br />

due di secondaria di primo grado e tre maestri<br />

a lavorare per la scuola in ospedale), ci<br />

informiamo sulle presenze in day-hospital e<br />

sui ricoveri per poter di volta in volta organizzare<br />

la nostra attività didattica.<br />

Spesso mi è capitato di dover presentare<br />

ai ragazzi ed ai loro genitori <strong>il</strong> servizio<br />

che eroghiamo, spiegando: a chi è rivolto,<br />

come e quando funziona, come aderire, quali<br />

opportunità e quali vantaggi offre, quale impegno<br />

è richiesto, quali rapporti si tengono<br />

con la scuola di appartenenza.<br />

Sono lì, in attesa di un responso o di sottoporsi<br />

ad un esame clinico oppure ad un<br />

prelievo, in sala d’attesa o in ludoteca. Sono<br />

assorti nei loro pensieri e riempiono <strong>il</strong> tempo<br />

leggendo, giocando al computer o con la<br />

play-station. A volte non hanno voglia di stare<br />

a sentire, ma con un sorriso e una battuta<br />

piano piano si aprono all’ascolto e al dialogo.<br />

Ti raccontano brevemente la loro storia,<br />

quale scuola frequentano, se ne frequentano<br />

una. Alcuni sono sorpresi che anche in ospe-


dale si possa fare lezione, altri ne conoscono<br />

l’esistenza, per esperienza diretta o per sentito<br />

dire, ma in altre province.<br />

Tutti, ragazzi e genitori, apprezzano<br />

l’idea della scuola in ospedale ma non tutti,<br />

soprattutto all’inizio, accettano di farne parte,<br />

quasi a scongiurare ulteriori visite e controlli.<br />

Molti, invece, sono quelli che aderiscono subito<br />

con interesse scoprendo che, alla fine,<br />

quello della scuola rimane l’unico tratto di<br />

normalità in una vita a volte radicalmente<br />

stravolta.<br />

Come si lavora, dunque, in reparto?<br />

Come e che cosa si insegna a bambini e ragazzi<br />

catapultati in un mondo di estranei, di<br />

dolore fisico, di esami e terapie anche molto<br />

diffic<strong>il</strong>i da sostenere?<br />

La didattica ospedaliera è diversa da<br />

quella normale: non c’è una classe, non<br />

sempre c’è uno spazio disponib<strong>il</strong>e per svolgere<br />

la lezione, che in genere è individuale,<br />

a partire da una prima funzione specifica di<br />

accoglienza. Manca la continuità del rapporto<br />

con gli studenti: non si sta con loro per<br />

qualche anno, ma per qualche mese o anche<br />

solo per qualche settimana o giorno, magari<br />

non continuativi; infatti, spesso si alternano<br />

regimi di day-hospital a ricoveri e a periodi di<br />

degenza a casa in cui, quando possib<strong>il</strong>e,<br />

sono seguiti con istruzione domic<strong>il</strong>iare.<br />

Come riferimento direttivo l’insegnante<br />

ha la Direzione didattica o la Dirigenza e gli<br />

organi collegiali, ma deve concordare la programmazione<br />

didattica con le figure responsab<strong>il</strong>i<br />

dei reparti sanitari e selezionare con<br />

cura le attività adattandole alle singole situazioni,<br />

quali: patologie improvvise, temporanee,<br />

malattie croniche e, quindi,<br />

accertamenti o degenze fino alla costrizione<br />

a letto.<br />

Inoltre, l’attività scolastica non può non<br />

tenere conto della presenza, importante e<br />

costante dei genitori che, ancora una volta,<br />

affidano i propri figli ad altri: prima, ai medici<br />

per le cure mediche e poi ai docenti, per la<br />

“cura dello studio”. Attenti ad ogni attività proposta,<br />

scrutano con discrezione e senso di<br />

CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />

117<br />

responsab<strong>il</strong>ità l’operato del docente e le reazioni<br />

provocate nei loro ragazzi, che sollecitano<br />

nell’impegno e a cui portano libri e<br />

quaderni da casa. Generosi nel mostrare apprezzamento<br />

per <strong>il</strong> lavoro svolto, spesso si<br />

congratulano per la sua ricaduta formativa e<br />

motivazionale e ne riconoscono la funzione<br />

terapeutica (i ragazzi riacquistano fiducia in<br />

se stessi e si sentono più forti nell’affrontare<br />

le difficoltà, la malattia).<br />

Niente ore scandite dalla campanella.<br />

Il tempo si trasforma: può d<strong>il</strong>atarsi, per<br />

esempio durante una lezione molto coinvolgente,<br />

oppure comprimersi tra terapie ed<br />

esami, che hanno sempre la precedenza,<br />

come è giusto che sia.<br />

Prima ancora di insegnare, i docenti<br />

ascoltano, sostengono, aiutano, costruiscono<br />

ponti con l’esterno.<br />

Per ogni alunno, si cerca di costruire un<br />

percorso didattico integrato a quello della<br />

scuola di appartenenza, con la quale è sempre<br />

auspicab<strong>il</strong>e un dialogo continuo, per rispondere<br />

ai suoi bisogni specifici, allo stato<br />

emotivo, alle condizioni fisiche, che cambiano<br />

in continuazione; dialogo che talvolta<br />

è reso diffic<strong>il</strong>e da una certa diffidenza, probab<strong>il</strong>mente<br />

dovuta ad una scarsa conoscenza<br />

della tipologia di scuola che è la<br />

scuola in ospedale, del suo funzionamento e<br />

della sua funzione.<br />

Così, a volte introduci un argomento più<br />

o meno impegnativo, altre è meglio ripassare<br />

qualcosa oppure puntare su un approccio più<br />

leggero e proporre un’ attività ludica.<br />

Il gioco non dovrebbe essere dimenticato<br />

neanche nelle scuole “ordinarie” e in<br />

ospedale aiuta a vincere le paure legate a<br />

quel luogo di cura. Può avere spazio con<br />

qualunque fascia di età ci si trovi a lavorare,<br />

naturalmente adattandolo e adeguandolo<br />

alle caratteristiche specifiche dei soggetti<br />

che si incontrano.<br />

Inoltre, <strong>il</strong> gioco contribuisce alla formazione<br />

di una “Testa ben fatta” che, come sappiamo,<br />

è meglio di una “ben piena”, che<br />

dispone quindi di: “un’attitudine generale a


porre e a trattare i problemi e di principi organizzativi<br />

che permettono di collegare i saperi<br />

e di dare loro un senso” (E. Morin, La<br />

testa ben fatta, Cortina, M<strong>il</strong>ano, 2000).<br />

Ancora, tra le funzioni del gioco troviamo<br />

<strong>il</strong> divertimento, <strong>il</strong> r<strong>il</strong>assamento, la libera<br />

espressione dei propri sentimenti e una via di<br />

uscita per le emozioni, la comprensione e la<br />

rielaborazione di quanto sta accadendo.<br />

Oggi è anche possib<strong>il</strong>e tenere in contatto<br />

gli alunni in reparto con le loro classi<br />

d’origine, fare lezione e incontri in videoconferenza,<br />

imparare quindi in un contesto<br />

aperto, grazie alle nuove tecnologie della comunicazione,<br />

disponendo di una dotazione<br />

informatica e di una solida connessione Internet.<br />

Non è una realtà adatta a tutti e però,<br />

spesso, ci si finisce per caso, magari per una<br />

richiesta di trasferimento sul territorio.<br />

Il docente della Scuola in Ospedale<br />

deve:<br />

• avere la consapevolezza che <strong>il</strong> metodo<br />

dell’aula e la rigidità qui non sono possib<strong>il</strong>i;<br />

• saper gestire relazioni di aiuto con <strong>il</strong><br />

bambino/adolescente e la famiglia;<br />

• sentire la necessità di una “long-life-learning”,<br />

anche se non si può prescindere da<br />

una particolare attitudine, una comprovata<br />

sensib<strong>il</strong>ità e una spiccata predisposizione,<br />

cioè deve possedere tutto ciò che fa la differenza<br />

tra l’essere insegnante e fare l’insegnante;<br />

• essere un fac<strong>il</strong>itatore: insegnare ad apprendere,<br />

con competenza, oltre che di didattica,<br />

anche di counseling;<br />

• essere flessib<strong>il</strong>e: essere capace di rinnovarsi,<br />

reimpostarsi continuamente.<br />

Senza discriminanti tra tipologie di docente,<br />

l’insegnante deve possedere le seguenti<br />

competenze:<br />

• correttezza e coesione linguistica nella<br />

comunicazione;<br />

• padronanza prettamente disciplinare;<br />

• inclinazione pedagogica;<br />

• equ<strong>il</strong>ibrio della personalità;<br />

CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />

118<br />

• passione verso <strong>il</strong> mestiere, nonostante<br />

tutto;<br />

• come nella scuola “normale”, d’altra<br />

parte, solo che qui <strong>il</strong> rapporto è uno a uno;<br />

ed ancora:<br />

• curiosità, al fine di sondare prima <strong>il</strong><br />

mondo emotivo e quello degli interessi extrascolastici<br />

per guadagnarsi <strong>il</strong> rispetto, la fiducia<br />

e la collaborazione per poter costruire<br />

insieme un’attività;<br />

• sentimento di vergogna quando si sbaglia<br />

e, non c’è dubbio, si sbaglia.<br />

Tutto questo è ciò che, giorno dopo<br />

giorno, ora dopo ora,si definisce sempre più<br />

chiaramente grazie al confronto continuo con<br />

colleghi più esperti, con operatori del settore<br />

raggiungib<strong>il</strong>i anche attraverso <strong>il</strong> portale della<br />

scuola in ospedale del Ministero dell’istruzione<br />

e con la presenza in reparto, dove<br />

siamo stati accolti, con grande disponib<strong>il</strong>ità<br />

e spirito di collaborazione da parte di tutti:<br />

medici, psicologi, infermieri e volontari. Supportati<br />

nel sostenere una tensione emotiva<br />

da gestire e controllare, che sin dall’inizio<br />

presupponevamo ma, come si è via via rivelato,<br />

a cui non eravamo del tutto preparati;<br />

che una volta tornati a casa si <strong>scarica</strong> e ti fa<br />

sentire dolorante, con le ossa rotte, come bastonato,<br />

e che, comunque, neanche con<br />

l’esperienza potrà mai annullarsi perché non<br />

ci può essere assuefazione, non ci può essere<br />

abitudine. Devi solo affrontarla, concentrarti<br />

non su te stesso ma sugli altri e andare<br />

avanti.<br />

E le emozioni sono tante.<br />

Una grande emozione è sentire al 6°<br />

piano dell’Oncologico odore di frittelle alla<br />

pizzaiola con i cipollotti, preparate dalle volontarie<br />

dell’associazione “Per un sorriso in<br />

più”.<br />

Nata nel 1997 all’Ospedale “V. Fazzi” di<br />

Lecce dal desiderio di un gruppo di genitori<br />

di bambini affetti di tumore o leucemia di offrire<br />

tutto <strong>il</strong> sostegno necessario per affrontare<br />

<strong>il</strong> lungo iter della malattia, l’Associazione<br />

realizza attività di:


• assistenza psicologica, sociale ed economica<br />

alle famiglie in difficoltà;<br />

• supporto all’Unità Operativa di Oncoematologia<br />

Pediatrica del “V. Fazzi”, con acquisto<br />

di macchinari, formazione del<br />

personale, organizzazione di convegni, accoglienza<br />

ed animazione in reparto;<br />

• partecipazione a progetti di ricerca;<br />

• è, inoltre, attiva presso i reparti di Pediatria<br />

degli Ospedali di Lecce, Tricase e Galatina.<br />

C’è odore di buono. C’è odore di bene.<br />

Sì, di bene. Quel bene che si vuole ad un<br />

bambino che te le chiede perché ha voglia di<br />

frittelle e non puoi dirgli di no.<br />

Un bambino speciale. Un bambino che<br />

sta per addormentarsi per sempre.<br />

E’ diffic<strong>il</strong>e pronunciare la parola “morte”<br />

riferendosi ad un bambino. Nell’attesa, i<br />

maestri, ormai, possono solo raccontare<br />

fiabe, leggere racconti di paura che a lui<br />

piacciono tanto.<br />

E, poiché siamo in autunno, colorare foglie<br />

e frutti per addobbare la sua stanza rendendola<br />

allegra, calda, accogliente perché<br />

chi è molto malato sente la vita fino alla fine.<br />

Si fa aiutare dalla mamma perché non ce la<br />

fa più, immob<strong>il</strong>e in quel lettone ma interessato,<br />

partecipe e gioioso, pur sentendo venir<br />

meno sempre di più le forze; in realtà è lui ad<br />

aiutarla a sopportare questa pena infinita per<br />

la quale non le è concesso piangere. Non<br />

ora. Il momento in cui versare tutte le sue lacrime<br />

arriverà e non basteranno.<br />

Si fa fatica ad accettare la morte a qualunque<br />

età e si fa di tutto per allontanarla<br />

quanto più è possib<strong>il</strong>e.<br />

Così in certi casi, quando si è provata<br />

ogni cura e, nonostante tutto, c’è una ricaduta,<br />

si ricorre al trapianto del midollo. E’ l’ultima<br />

spiaggia e non c’è garanzia di<br />

successo, ma non ci si può arrendere e la<br />

lotta continua.<br />

In prima linea fieri, nonostante qualche<br />

cedimento e la tentazione di arrendersi, com-<br />

CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />

119<br />

battono con i loro genitori, sostenuti, guidati,<br />

spronati da medici, infermieri, volontari. Un<br />

esercito contro un nemico: la leucemia.<br />

Vanno avanti per anni e intanto crescono<br />

e non sono più bambini.<br />

Cambia <strong>il</strong> loro mondo che non è più solo<br />

l’ambiente domestico- fam<strong>il</strong>iare; adesso è<br />

prevalentemente <strong>il</strong> gruppo dei pari, delle amicizie,<br />

della scuola e della famiglia.<br />

E’ <strong>il</strong> tempo delle problematicità, delle incomprensioni,<br />

della devianza, ma anche<br />

delle potenzialità, delle possib<strong>il</strong>ità di adattamento.<br />

Tutto ruota intorno a due temi principali:<br />

<strong>il</strong> corpo, la propria immagine su cui sono concentrati,<br />

e <strong>il</strong> controllo, in quanto soggetti ab<strong>il</strong>i<br />

in grado di prendere decisioni.<br />

La malattia, però, li fa sentire insicuri ed<br />

in balia degli eventi, che non possono gestire,<br />

dei mutamenti del loro corpo, che sentono<br />

minacciato, e degli adulti, da cui<br />

stavano cercando di emanciparsi; e rispetto<br />

a ciò avvertono un regresso che diffic<strong>il</strong>mente<br />

riescono ad accettare.<br />

Questi sono i nostri ragazzi, i ragazzi<br />

che incontriamo e ai quali vogliamo dare quel<br />

poco di sapere che possediamo. Ma soprattutto,<br />

vogliamo ridare loro la giusta dimensione:<br />

quella di studente.<br />

Le emozioni vanno come un’altalena.<br />

Ci sono emozioni che danno la spinta<br />

giusta per andare avanti, motivandoti ancora<br />

di più, ed emozioni che, al contrario, ti danno<br />

<strong>il</strong> senso delle reali proporzioni e la consapevolezza<br />

che puoi dare solo frammenti di vita.<br />

Perché le tue lezioni sono gocce di normalità,<br />

gocce di speranza.<br />

Vai con loro, ti muovi con loro al ritmo<br />

dello stato di salute che li porta dalla degenza<br />

al day-hospital e di nuovo alla degenza<br />

e poi all’isolamento e da questo


ancora al day-hospital e talvolta a casa o lontano,<br />

perché i trapianti non si fanno a Lecce.<br />

Segui <strong>il</strong> cambiamento repentino da una<br />

situazione all’altra, concedendoti <strong>il</strong> tempo necessario<br />

per indossare calzari e mascherina<br />

e, quando sulla porta della stanza c’è <strong>il</strong> cartello<br />

con su scritto “STOP”, anche camice e<br />

cuffia.<br />

Ti accolgono, ti ascoltano, ti parlano attaccati<br />

ad una macchina, ad una flebo.<br />

Sin dal primo momento non sei un estraneo.<br />

Sei <strong>il</strong> docente che fa sì che la scuola<br />

continui, cosa che dà loro fiducia, che li proietta<br />

nel futuro.<br />

Così, quando saranno nuovamente in<br />

classe, non si sentiranno spaesati, disorientati<br />

e serenamente potranno riprendere <strong>il</strong> loro<br />

percorso di studi forzatamente interrotto.<br />

Sentiranno di meno di non esserci stati e<br />

sentiranno di meno <strong>il</strong> motivo per cui si sono<br />

assentati.<br />

Sei <strong>il</strong> compagno di banco con cui fare i<br />

compiti, che sa di matematica o italiano o inglese<br />

e può spiegargli ciò che non ha ben capito;<br />

<strong>il</strong> compagno di banco a cui poter<br />

esprimere perplessità e dubbi, confidarsi,<br />

confrontarsi; con cui poter scherzare e a cui<br />

poter dire: “oggi proprio non me la sento, non<br />

mi va”.<br />

Un compagno di banco con qualche<br />

anno in più, ma a cui anche lui ha tanto da<br />

insegnare e che deve essere pronto ad imparare:<br />

ad arrabbiarsi solo per le cose veramente<br />

importanti, a vivere ogni momento<br />

intensamente, a trovare sempre qualcosa da<br />

condividere, a non aspettarsi niente, a saper<br />

CONTRIBUTI - RIFLESSIONI - ESPERIENZE<br />

120<br />

chiedere aiuto, a guardare sempre avanti, ad<br />

essere dignitoso in ogni situazione.<br />

La mia avventura è appena cominciata!<br />

Leggo. Mi informo. Cerco notizie che mi<br />

possano sostenere, indirizzare nelle scelte<br />

migliori, pur nella aleatorietà di ogni realtà e<br />

di questa in particolare.<br />

Osservo, faccio tesoro dell’esperienza<br />

altrui, ma sono consapevole che tutto ciò non<br />

sarà mai abbastanza.<br />

Sono convinta che<br />

“…Quando un bambino entra in ospedale,<br />

è come se fosse entrato nel bosco, lontano<br />

da casa.<br />

Ci sono bambini che riempiono le tasche<br />

di sassolini bianchi, e li buttano per<br />

terra, in modo da saper ritrovare la strada<br />

anche di notte, alla luce della luna.<br />

Ma ci sono bambini che non riescono a<br />

far provvista di sassolini e lasciano delle briciole<br />

di pane secco come traccia per tornare<br />

indietro.<br />

E’ una traccia molto frag<strong>il</strong>e e bastano le<br />

formiche a cancellarla: i bambini si perdono<br />

nel bosco e non sanno più tornare a casa.”<br />

(da I bambini che si perdono nel bosco,<br />

La nuova Italia, Firenze, ristampa 1995)<br />

Dobbiamo aiutarli ad uscire dal bosco,<br />

ma senza mai dimenticare i loro bisogni di<br />

bambini, di adolescenti, di persone.<br />

Noi possiamo farlo attraverso l’insegnamento.

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