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diARCh - UniCA Eprints

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ileva in ogni singolo manufatto, o sistema considerandolo<br />

nel suo complesso, differente dagli altri per materiali, storia<br />

geologica dei terreni, orografie, caratteristiche climatiche ed<br />

altro ancora: di fatto ogni diga è in grado di raccontare una<br />

storia esaustiva e particolare, difficilmente oggettivabile al<br />

fine di perfezionare una conoscenza generale.<br />

Ciò nonostante all’accorta analisi storica e tecnica è possibile<br />

riconoscere un filo sottile ma costante che collega il lavoro<br />

di progettisti, geologi e, in maniera ancora più evidente , le<br />

strategie industriali delle aziende produttrici tanto da poter<br />

delineare distintamente una Storia dell’Ingegneria Idroelettrica<br />

a partire dalle origini fino alla nazionalizzazione<br />

dell’industria elettrica avvenuta tra il 1962 e il 1963.<br />

Una volta delineato il quadro storico e la sua evoluzione,<br />

appare centrale il tema dell’invecchiamento di infrastrutture<br />

chiamate, a rispondere nel tempo alle medesime sollecitazioni<br />

strutturali e alle medesime funzioni. A tali considerazioni<br />

è opportuno premettere ancora che una diga di<br />

ritenuta non è un manufatto isolato, ma è parte di un complesso<br />

sistema, nel quale le opere dell’uomo si intrecciano<br />

con quelle della natura.<br />

Questo sistema è composto di sottosistemi naturali (bacino,<br />

terreni, versanti, sponde, alveo, territorio) ed artificiali<br />

(diga, serbatoio, scarichi, allaccianti, derivazione, utilizzazione,<br />

resti-tuzione, interconnessioni); si estende dall’atmosfera,<br />

che fornisce la risorsa, alle case, ai campi ed agli impianti<br />

industriali, che ne traggono beneficio; comprende il<br />

bacino imbrifero a monte e le opere, con le quali l’acqua<br />

viene in parte restituita al fiume.<br />

Nel sistema l’invecchiamento dei manufatti, i franamenti<br />

dei terreni, l’interramento del serbatoio, l’antropizzazione<br />

dell’alveo a valle evolvono in misura e con velocità diverse<br />

come la sedimentazione, che ha per effetto un graduale<br />

accrescimento del deposito solido nel serbatoio; la consolidazione<br />

del rilevato e dei terreni di fondazione che governa<br />

ARCHITETTURE PER IL GOVERNO DELL’ACQUA<br />

L’INFRASTRUTTURA RILETTA: IL SISTEMA IDRICO DEL TALORO (SARDEGNA)<br />

la sicurezza del manufatto; la corrosione dei ferri, che contribuisce<br />

all’invecchiamento; il decorso degli spostamenti di<br />

un versante lambito dall’invaso; e tanti altri spunti di riflessione<br />

tecnica descrivono la complessità del sistema.<br />

Questi fenomeni si presentano di rado isolati; al contrario,<br />

essi si combinano e interagiscono in misura complicata.<br />

L’invecchiamento è il risultato di una famiglia di fenomeni<br />

elementari che hanno origine in momenti diversi della vita<br />

del manufatto ed evolvono interagendo in archi di tempo<br />

su scale differenti; fra questi, le filtrazioni e le fessurazioni.<br />

L’ottimale esercizio dell’impianto, in un quadro di fenomeni<br />

che evolvono con differenti velocità, richiede la considerazione<br />

di una varietà di fattori definiti in differenti aree di<br />

conoscenza, da cui consegue la difficile ricognizione e la<br />

rimozione del fattore critico, che temporaneamente governa<br />

il comportamento del sistema.<br />

Fenomeni, come quelli citati, sono ampiamente studiati con<br />

metodi, che si ispirano ai principi della Meccanica Applicata<br />

e della Fisica Matematica, ma in discipline diverse e con risultati<br />

non sempre confrontabili.<br />

Al complicato quadro dei fenomeni fisici si sovrappone un<br />

articolato sistema di leggi e disposizioni amministrative, che<br />

nel tempo hanno subito evoluzioni non sempre nel senso<br />

appropriato ad una responsabile guida di un processo di invecchiamento,<br />

che miri alla salvaguardia della risorsa ed al<br />

rispetto della sicurezza.<br />

Si analizzeranno quindi le implicazioni legate al termine<br />

anglosassone della “Decommissioning”, ovvero dis-missione,<br />

nella sua accezione di significato legato al cambio di<br />

destinazione d’uso, ovvero alla impossibilità per una diga<br />

di rispondere con efficacia (tecnica, gestionale ed economica)<br />

e con un margine di sicurezza accettabile, alla missione<br />

per cui venne costruita (idroelettrica, civile o laminazione<br />

e controllo delle piene). Si vedrà come tali processi siano<br />

eventi ancora troppo sporadici affinché si possa fare riferi-<br />

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alessandro sitzia

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