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diARCh - UniCA Eprints

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dell’invaso. Occorre quindi una regimentazione assai rigida<br />

degli accessi e una messa in sicurezza dello specchio d’acqua<br />

prospiciente le opere suddette al fine di interdirne la navigazione.<br />

Altra criticità è implicita nella natura di qualsiasi lago montano.<br />

Quello di Gusana in particolare è un bacino profondo<br />

fino a 80 metri, esposto ai venti dominanti e con preesistenze<br />

all’interno delle sue acque che vanno dai residui di alberi<br />

sommersi, a sottostrutture artificiali risalenti alla costruzione,<br />

a edifici preesistenti lungo le sponde e ora pericolanti,<br />

alcuni ponti in muratura ad arcate (tra cui uno romano del I<br />

sec.d.C); tutti elementi che rendono la navigazione non priva<br />

di rischi specie in caso di notevoli variazioni del livello e<br />

che richiederebbero un controllo costante da parte delle autorità<br />

preposte alla sicurezza dei visitatori, come d’altronde<br />

accade nel Bilancino e nel Verdon.<br />

Un utilizzo turistico della diga è infine possibile anche in<br />

pieno esercizio: sicuramente non pone particolari problemi<br />

la fruizione del coronamento, esperienza resa unica dal forte<br />

aggetto della struttura che impone al visitatore la sensazione<br />

di camminare quasi sul vuoto. La mancanza di strutture a<br />

valle, in prossimità del pulvino, ne rendono possibile l’uso<br />

per la pratica di sport “estremi” sulla linea di quanto avviene<br />

nella diga di Kolnbrein. In questo caso l’unica differenza,<br />

che potrebbe configurarsi come una limitazione, è la<br />

presenza degli scarichi di tracimazione nel settore centrale<br />

dello sbarramento, poco sotto il coronamento. Questi fanno<br />

si che qualsiasi attività sportiva che abbia come appoggio la<br />

diga sia inattuabile in presenza del rischio di tracimazione a<br />

seguito di piene.<br />

Se il secondo senario è in realtà una variazione sul tema del<br />

primo, mentre il terzo punto appare oggi ancora di difficile<br />

definizione; certamente, in caso di svuotamento integrale<br />

dell’invaso, programmare la demolizione completa dello<br />

sbarramento per il ripristino delle condizioni ambientali<br />

ARCHITETTURE PER IL GOVERNO DELL’ACQUA<br />

L’INFRASTRUTTURA RILETTA: IL SISTEMA IDRICO DEL TALORO (SARDEGNA)<br />

preesistenti è operazione dalla procedura assai complessa,<br />

per una questione legata alla massa della diga stessa e dalla<br />

antieconomicità dell’operazione. Il caso che si profila è simile<br />

alla attuale diga di Monte Crispu sul Temo, più volte citata<br />

nel corso delle pagine precedenti, ovvero una diga la cui<br />

unica funzione è la sola laminazione delle piene senza alcuna<br />

funzione di invaso; un oggetto la cui percezione avviene<br />

a tutto tondo. La diga di Gusana si candida e a riproporne<br />

nelle stesse forme ma privata di qualsivoglia funzione idraulica.<br />

Resta comunque l’oggetto, notevole per forma, storia<br />

e dimensione; un monumento di se stesso su cui attivare<br />

azioni virtuose al fine di collocarlo nel paesaggio esperito<br />

con una qualche funzione, fosse anche solo quella di rappresentare<br />

se stesso.<br />

193<br />

alessandro sitzia<br />

Diga di Piney sul torrente Gier, Loira-<br />

Francia; diga ad arco semplice alta 47m<br />

per uno sviluppo di 198m per una capacità<br />

di invaso di 2 Mmc; terminata nel<br />

1953. A causa dell’aumento della pressione<br />

piezometrica nelle fondazioni e<br />

alla successiva deformazione di 7mm del<br />

paramento in mezzeria, si decise di abbassare<br />

il livello per ridurre la pressione<br />

idrostatica; a seguito di ulteriori anomalie<br />

a seguito di carotaggi nel corpo della<br />

diga si decisem nel 2000, la dismissione<br />

completa dell’invaso tramite l’apertura<br />

in breccia alla base della diga.<br />

La diga di Gusana potrebbe avere una<br />

evoluzione storica non dissimile.<br />

(www.sos-torrents.org, WIKI)

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