diARCh - UniCA Eprints
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D.P.R. 24.3.2003 n.136);<br />
• all'individuazione delle modalità di trattamento e archiviazione<br />
informatica dei dati sperimentali e della<br />
loro trasmissione alla banca dati della Direzione Generale<br />
(art.10, comma 5, lettera "e" del D.P.R. 24.3.2003<br />
n.136).<br />
Risulta chiaro come, a ridosso della questione diga, si stiano<br />
sommando diverse e specifiche questioni che trovano la<br />
propria cuspide nel binomio Decadimento-Utilità.<br />
1.4 Decadimento e utilità. Il manufatto invecchia: il materiale<br />
che lo costituisce, il calcestruzzo nelle sue molteplici<br />
declinazioni di miscele e componenti, interagisce con l’ambiente<br />
naturale e i suoi elementi aggressivi, si logora e lavora.<br />
Su di esso agiscono interazioni chimiche e fisiche che, dal<br />
momento della sua preparazione, proseguono ininterrotte<br />
e che, lentamente, ne modificano lo stato e l’equilibrio facendolo<br />
diventare un’altra cosa, di certo non dissimile dalla<br />
condizione di partenza ma comunque diversa, con diversi<br />
parametri di resistenza a flessione, a taglio e a compressione;<br />
cambiano, anche se di poco, la capacità di rispondere ai<br />
severi gradienti di temperatura. Cambiano anche le condizioni<br />
a contorno: se il manufatto si muove mutando continuamente<br />
conformazione geometrica e spaziale, il sistema<br />
all’interno del quale è inserito segue regole ancora più dinamiche.<br />
I versanti vibrano e le fondazioni reagiscono alla<br />
spinta delle falde sottostanti.<br />
Ciò che non cambia sono le sollecitazioni massime di utilizzo.<br />
Una diga di sbarramento costruita negli anni ’20 del<br />
secolo scorso era soggetta ad una pressione idrostatica sulle<br />
sue pareti che esercitava una spinta pari a S=1/2·γ·L·H 2<br />
(dove γ è il peso specifico fissato in circa 1000 kg/m2, L è<br />
la larghezza dello sbarramento e H l’altezza). Se dunque al<br />
principio della sua messa in esercizio tale struttura contrastava<br />
una spinta pari a svariate centinaia di tonnellate per<br />
ARCHITETTURE PER IL GOVERNO DELL’ACQUA<br />
L’INFRASTRUTTURA RILETTA: IL SISTEMA IDRICO DEL TALORO (SARDEGNA)<br />
17<br />
alessandro sitzia<br />
diga ad arco-gravità di Kolnbrein, Carinzia,<br />
Austria; terminata nel 1979, alta<br />
200m per 626m di coronamento e con<br />
una capacità di invaso di 205 Mmc.<br />
La pressione generata dall’invaso, circa<br />
20 bar alla base del paramento a monte,<br />
hanno prodotto una infiltrazione di<br />
acqua con un aumento anomalo della<br />
sottopressione nelle fondazioni; alcune<br />
parti della diga, all’attacco con le roccie<br />
hanno iniziato a lavorare sotto l’azione<br />
di uno stato tensionale che ha prodotto<br />
profonde fessurazioni già nel corso del<br />
primo invaso di collaudo.<br />
Si dovette svuotare completamente il<br />
bacino e intervenire a monte per il ripristino<br />
della continuità strutturale, e a<br />
valle cambiando geometria alla diga appesantendola<br />
con uno zoccolo in calcestruzzo<br />
e mutando la tipologia dei primi<br />
20-30m in una diga a gravità ordinaria<br />
nel tentativo (riuscito) di contrastare la<br />
spinta dal basso della falda acquifera.<br />
In totale i costi della riparazione ammontarono<br />
a 19<br />
(FLICKR, simscience.org);