diARCh - UniCA Eprints
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d i ARCh<br />
dipartimento di architettura - università di cagliari<br />
dottorato di ricerca in architettura - xxiv ciclo<br />
meccanismo naturale, le cicliche variazioni spontanee della<br />
natura assumano un carattere differente enfatizzandone gli<br />
effetti.<br />
7.4 il landmark silente ed il sistema inquieto. Avendo<br />
spostamenti valutabili in pochi millimetri, la diga è all’interno<br />
di un sistema inquieto, l’unico elemento immobile.<br />
Inquieto in quanto è il dilatamento di un processo naturale<br />
attraverso l’intervento artificiale di formazione del bacino<br />
acquifero che amplifica non solo le dinamiche legate al ciclo<br />
della pioggia attraverso un uso, meno naturale e ciclico,<br />
delle acque per fini civili e industriali, ma perché si riflette<br />
sull’appartenenza delle acque da parte delle popolazioni<br />
limitrofe secondo un processo partito dalla secolare e lenta<br />
antropizzazione della valle e terminato in un repentino<br />
cambio di scenario dove la stessa è stata colmata di acqua;<br />
tale scenario è destinato infine a non quietarsi in una nuova<br />
condizione di equilibrio, ma continuare la sua evoluzione<br />
con lo stesso ritmo con cui varia la piezometrica.<br />
Condizione come il toscano lago del Bilancino, o come il sistema<br />
di invasi artificiali francesi dell’asta del Verdon, sono<br />
esempi di difficile duplicabilità, sia perché generati da una<br />
condizione ambientale e orografica unica, sia perché sottesi<br />
da dighe la cui funzione non è principalmente industriale.<br />
L’approccio al tema popolazioni/paesaggio/diga va quindi<br />
affrontato da quest’ultima; è la diga che infatti impone<br />
i tempi attraverso cui le popolazioni private del paesaggio<br />
vallivo potranno appropriarsi del nuovo scenario o, addirittura,<br />
riappropriarsi delle terre ora sommerse quando e se<br />
la diga entrerà in dismissione completa. Con l’avanzare dei<br />
decenni sono sempre più i casi di invasi costruiti tra la prima<br />
e seconda decade del ‘900 ora dismessi e posti in sicurezza e,<br />
di fatto restituiti alle popolazioni.<br />
In Sardegna, quando è entrata in dismissione la diga di Santa<br />
Chiara sul Tirso, prima che la nuova diga Cantoniera più<br />
a valle iniziasse a invasare, buona parte del lago Omodeo<br />
venne svuotato per ragioni tecniche, riportando alla luce,<br />
a 70 anni di distanza, il tessuto connettivo antropico della<br />
valle sommersa: strade, muri a secco, piccoli edifici quasi<br />
del tutto diroccati dalle acque ed aree archeologiche ritenute<br />
perse sono tornate alla luce del sole. Lo scenario offerto<br />
sarà comune a molti altri casi in cui lo svuotamento diverrà<br />
perenne.<br />
Il sistema paesaggistico inquieto creato dall’invaso ci racconta<br />
di dinamiche ancora non del tutto chiare e possibilità<br />
di evoluzione emozionale ed affettiva futura ma che dovrà<br />
sempre tenere in conto la precarietà perenne di tutto il sistema.