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diARCh - UniCA Eprints

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cedente (l’alveo) dalla natura creata (l’invaso) proponendosi<br />

come elemento protagonista, unico e indiscreto.<br />

Rivolge le spalle all’invaso, risultandone pressoché invisibile<br />

nel corso del normale esercizio del lago da essa sotteso,<br />

ma è visibile in tutta la sua dimensione da valle. Alle volte è<br />

celata, difficile da raggiungere in quanto la sua collocazione<br />

non risponde a esigenze logistiche ma unicamente tecniche,<br />

altre volte è ben visibile da decine di chilometri, quando<br />

questa si trova a chiudere vallate regolari ed estese, come nel<br />

caso della Grande Dixence in Svizzera o della Kolnbrein in<br />

Austria.<br />

A valle della diga. È questo il luogo in cui la natura si riappropria<br />

degli spazi stringendo in assedio le strutture in<br />

calcestruzzo, siano esse la diga stessa, piuttosto che i residui<br />

delle strutture preposte alla costruzione dello sbarramento.<br />

Allo stesso tempo realizza una inversione completa di<br />

quanto avviene nel bacino: là dove l’acqua conquista spazi<br />

che non le competono, lo spazio immediatamente a valle<br />

dell’invaso ne è invece privato. L’acqua infatti, per esigenze<br />

legate alla costruzione e alle relative lavorazioni sulle fondazioni,<br />

viene spesso deviata attraverso un sistema di gallerie<br />

per essere liberata nuovamente a valle qualche centinaio di<br />

metri oltre l’invaso. Successivamente altre gallerie di derivazione<br />

trasportano una parte di acqua altrove, verso le turbine<br />

idroelettriche a valle o verso i sistemi degli acquedotti per<br />

usi civili. La restante è restituita all’alveo sempre più a valle<br />

dello sbarramento.<br />

Nel caso lo sbarramento sia progettato per la tracimazione<br />

in coronamento, come è il caso della diga di Gusana sul Taloro,<br />

questo spazio si arricchisce di una valenza simbolica e<br />

paesaggistica del tutto inedita, quella della cascata artificiale.<br />

Dinamica non comune comunque, specie in regioni aride<br />

come la Sardegna, in cui tale evento si è verificato raramente,<br />

ma che testimonia quanto l’intero sistema sia dinamico<br />

e di come a seguito dell’alterazione strutturale di un intero<br />

ARCHITETTURE PER IL GOVERNO DELL’ACQUA<br />

L’INFRASTRUTTURA RILETTA: IL SISTEMA IDRICO DEL TALORO (SARDEGNA)<br />

135<br />

alessandro sitzia<br />

Diga di Osiglietta, Liguria; diga a cupola<br />

alta 70.7m per uno sviluppo di 224m,<br />

terminata nel 1939;<br />

le immagini fanno riferimento all’ultimo<br />

svuotamento completo dell’invaso<br />

avvenuto nel 2006 per lavori di manutenzione<br />

alla struttura; sono così tornati<br />

alla luce i resti dell’antico borgo sommerso,<br />

frazione di Vagli Sotto (LU).<br />

Pur essendo uno svaso temporaneo dettato<br />

da esigenze contingenti, le immagini<br />

suggeriscono un probabile scenario<br />

scenario futuro comune a molti invasi<br />

attualmente in esercizio.

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